sabato, maggio 24, 2025

ISTAT e la morte italica

 

Photo: come in tutte le statistiche il sud e' rosso profondo.

 

Squillino le trombe

Mercoledì 21 maggio 2025 alle ore 11.00 a Palazzo Montecitorio, il Presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli illustra il “Rapporto annuale 2025. La situazione del Paese”.
La trentatreesima edizione del Rapporto esamina i cambiamenti economici, demografici e sociali che hanno interessato il Paese nell’anno appena trascorso, offrendo un quadro informativo ampio e approfondito sulle principali sfide del nostro tempo e su quelle che l’Italia sarà chiamata ad affrontare nei prossimi anni.

 

Tanto i poLLitici non sono in grado di capirlo.
O se ne sbattono.

per chi non ha voglia di leggere consiglio la solita vignetta.


 

Ricordate le 4-5 cose che da oramai 20 anni dico sempre uguali su questo strarazzo di blog e che poteranno a cose brutte? 

del tipo...
una di queste e' il lavoro e sQuola
istruzione bassa da liceo da inutili --> ignoranza --> bassa redditivita' da terzista --> basse probabilita' di investimenti --> bassi stipendi --> fuga di quei pochi cervelli --> attrazione di soli disperati?

O le tasse, i servizi, il sud, i...

Bene le "sfide" sono sempre quelle che nessuno ha voluto affrontare nel 2000, 2001, 2002.... e nessuno si filera' nel 2025..6..7..8..9...
Perche' le medicine sono AMARE.
Si calcia la lattina sull'angolino
L'anno dopo si calcia la lattina sul mucchio
L'anno dopo si calcia la lattina sul monticello
L'anno dopo si calcia la lattina sulla collina
L'anno dopo si calcia la lattina sul monticello.
dopo 40 anni e' un everest di lattine pronto a scatenare tsunami e ora sta cominciando a franare allegramente, ma si fa finta di non vedere.

Adesso arrivano positivi e sorridenti o tizi di ISTAT, il rapporto e' maledettamente sorridente, forse fanno uso di droghe potentissime, ridono dando numeri tremendi...

Ridono perche' sottolineano piu' volte i numeri che diventano piu' grandi, pestando su cose inutili, peccato che non abbia senso:
Per es, se aumentano i lavoratori e godete furiosamente dell'aumento, ma nel contempo non sale il PIL, da anni, le tasse aumentano da anni, vuol dire che i salari netti come potere d'acquisto stanno precipitando.
Da quanto lo dico?
Non esiste  nulla di cui sorridere pezzi di m dell'ISTAT.
Del resto assomiglia molto al report di terna sulla adeguatezza: il futuro ci punira', ma va tutto bene ora.

Prendiamo la prima frase sul lavoro:

Nel 2024 è proseguita l’espansione dell’occupazione in Italia. Secondo la Rilevazione sulle
forze di lavoro, gli occupati sono aumentati dell’1,5 per cento (+352 mila unità), dopo una
crescita del 2,1 per cento nel 2023 e del 2,4 nel 2022. Il risultato di crescita dell’occupazione
si è consolidato
 

Woah siiii  tanti che lavorano, godimento maximus! (e va avanti molto, in molti paragrafi e capitoli, sul dipingere ripetutamente questo risultato)
Ci sarebbe da dire molto sul fatto che anche il numero in se non e' bello rimanendo basso.

Per decine di pagine il dato e' riportato con gaudio piu' volte, splittandolo per donne, uomini, criceti...

Peccato che solo 30 pagine dopo, dopo zampilli bianchi,  cominciano a vedersi le crepe nel muro nel buco sacro che non e' una patata come creduto.
Ma queste cose devi CERCARLE dopo i lanci.

 

 Photo: pensavi di darci dentro, ma era solo autosmanettamento
Non abbiamo lavoratori.
Tutti a casa.

 

Nel confronto con gli altri principali paesi dell’Unione europea l’Italia presenta un notevole scarto occupazionale, legato soprattutto alla minore partecipazione al mercato del lavoro dei giovani
e delle donne

Il perche' e' banale.
Se ti danno 600E e devi comprare una vettura per andare a lavorare non essendoci mezzi, se la donna sta a casa risparmia una botta di spese e risparmia gestendo meglio la casa e non perdendo decine di bonus (maggiori al sud).
Alla fine deve sbattersi duramente per una differenza sull'anno di 1000E annui?
Davvero?
Sicuri?

I giovani sono poco preparati e quei pochi non sono compresi delle orde di gente con "la mente aperta, sventrata, dal latino" ma che non ha idea di come impiegare un informatico, del resto il "compiutero" lo usa la segretaria per fare le fatture, non serve per lavorare.
Mi pare di dirlo da decenni, no?

Giusto per capire quanto poco oggi serve il computer, in una delle aziende dello stato, 1400 dipendenti, negli uffici usa dei netbook 13". Tanto per lavorare e visionare i progetti il PC non serve, giusto per facebookooo.

Infatti il report dice

 L’Italia è anche il paese con il più basso tasso di occupazione giovanile [in europa nel contesto], con una distanza massima nei confronti con la Germania (-31,3 punti percentuali).

O, se preferite, i giovani in europa, che escono dalle scuole, dove hanno imparato anche a lavorare, sono "pronti all'uso" e con conoscenze avanzate che spingono l'evoluzione della societa'.
Il giovane e' sempre ambito.
Da noi la politica, prevalentemente le sisnistre, hanno vietato qualunque contatto delle scuole con il mondo esterno.

In italia e' un problema ENTRARE nel mondo del lavoro e se vieni licenziato o sei giovane se fregato.

Ovviamente un 40enne di seconda mano il datore di lavoro sa che almeno quello specifico lavoro di M, visto che piu' o meno lo sai fare da 20 anni, lo farai. MA mai lo assumera' per una mansione diversa.

Un novellino, che declama catullo merdavigliosamente, ma non ha idea di cosa si faccia in azienda o che non sai come gestire per via di skill (per il datore o il caporeparto) esoteriche e' solo uno che devi accompagnare per mesi.
Mesi improduttivi di aziende gia' al limite del collasso.
Quindi il giovane o e' inutile e/o  incompreso bagaglio. Un costo.

le meddaviose notizie non si fermano qui.

 

Il massacro continua, ed e' solo l'inizio.

 il differenziale nella diffusione di competenze digitali almeno di base tra le persone di 16-24 anni (59,1 per cento) e quelle di 45-54 anni (48,7 per cento) è di 10 punti percentuali e si amplia al crescere dell’età degli individui. I divari tra le varie classi di età si annullano, invece, tra chi ha titoli di studio elevati.

Aver picchiato solo un tasto, il liceo tanto aulico, ha causato danni.

Quello della superiorita' della poetica rispetto alla scienza, come se la "sienzia" comprendesse sia la scienza stessa che le sue applicazioni, la matematica, l'economia o qualsiasi cosa che non fosse in qualche maniera letteratura e' stato un tarlo non da ridere.
Ogni cosa che non fosse diletto da ereditiera sul divano e' stata dileggiata, persino la musica e' stata spesso considerata "troppo scientifica".
Tutto quello che e' qualcosa che ha lontanamente a che fare con il lavoro e' stato bandito dalle sQuole.

Ovviamente poi chi occupa posti apicali si e' ritrovato a dover fare i conti con le competenze e si e' piu' o meno arrabattato e le "competenze minime" (sovente declinato a usare male office)  sono spesso raggiunte, ma con grande spreco di energie e PIL e bassa produttivita' essendo autodidatti.

I divari nei tassi di occupazione giovanili dell’Italia rispetto alla media UE27 sono ampi soprattutto se si considera la popolazione dei giovani diplomati e laureati, a riprova del fatto che in Italia, a differenza di molti paesi europei, il mercato del lavoro assorbe con maggiore difficoltà e lentezza

 A riprova di quanto detto.

il tasso di occupazione dei giovani laureati con età compresa tra 30 e 34 anni20 è pari all’84,0 per cento e scende al 73,0 tra quelli con un titolo di studio secondario superiore, distanziandosi rispettivamente di oltre 5 e di oltre 8 punti percentuali dalla media UE27. Se si considerano i 20-34enni non più inseriti in un percorso di istruzione e formazione che hanno conseguito il titolo di studio (secondario o terziario) da uno a non più di tre anni21, la differenza con l’Europa è ancora più marcata

Al mercato di un ignorante con il liceo non frega un ciuffolo. E' un dato di fatto che ho gia' riportato anni fa.
Non interessa neppure l'ennesimo PISSIcologologo o leguleio, interessa che, una volta assunto, lavori e produci per trovare i soldi per pagarti.
Gli stipendi continuano a non venir giu' dalla pianta come vorrebbero certe narrative.

Ma questi lavoratori non hanno idea del lavoro o degli skill lavorativi.
Il "cosa fai da grande" si riduce a "l’introspezione del poeta e' profonda e porta ad una migliore comprensione dell'uomo che diventa migliore". Poi esce da scuola e scopre che non sa nulla della realta', manco sa usare bene la fotocopiatrice, pero', ho scoperto, che hanno persino adattato il termine in machina copiarum per cercare di stortare la realta' alla fantasia.

Se guardiamo le metriche sono molto associate con il tipo di titolo, gli esplosi li avevo gia' pubblicati nel pippone sulla sQuola.

infatti:

Inoltre, tra i giovani è significativamente elevata la quota di occupati che pure disponendo
di un titolo di studio alto non svolge un’occupazione adeguata, cosiddetti laureati sovraistruiti. In generale, la sovraistruzione può essere sintomo di una lenta risposta del
sistema di istruzione e formazione alle esigenze del mercato del lavoro e/o di una scarsa
capacità di assorbire risorse umane qualificate da parte di aziende o istituzioni

 una scarsa capacità di assorbire risorse umane qualificate da parte di aziende o istituzioni non nullificate, certo, ma anche sovraistuiti in cose inutili o sovraistruiti per non aver scelta.

Se mancano i tecnici, (tipicamente da noi gli ITIS)  devi assumere, a prezzo di un tecnico, un ingegnere, del resto ha studiato quelle cose gli stessi anni dell'ITIS se ha la sfortuna del liceo.
TeNNicamente e' un sovaistruito, ma non sempre lo e'.

Avendo fatto il liceo e' si sovraistruito in ANNI, ma e' sovraistruito in cose inutili come il latino o letteratura antica, mentre l'azienda ha bisogno di un tizio che gli programmi il SW del motore della motosega, cosa che ne ha appreso LE BASI solo dopo 13-14 anni di studi "inutili" per la mansione e per farla tutta dopo 17-22 anni di studi non ha mai visto un motore dal vero, nelle universita' italiane i laboratori considerati sconvenienti. I motori sono da studiare come il latino: sulla carta usando la fantasia.

Forse, per la motosega, basterebbe persino un Professionale ben fatto, 11 anni di studi e porti a casa il risultato, certamente un ITIS, ma sono scuole che i latinici danno per "sconvenienti", roba da gente che gli tocca lavorare, l'uomo deve sognare.

Cosi', spesso, le aziende italiane preferiscono comprare il chippetto gia' con un SW crucco o cinese e presentare un prodotto banale uguale a quelli cinesi... lascio a voi i margini aziendali e che stipendi e' in grado di erogare.
Gli stipendi continuano a non venir giu' dalla pianta come vorrebbero certe narrative sindacaliste.

 infatti la dimostrazione:

La sovraistruzione raggiunge un picco del 47,6 per cento tra i laureati in discipline socio-economico-giuridiche e scende al 21,6 per cento tra chi possiede un titolo terziario in agricoltura, veterinaria, medicina, farmacia, un livello inferiore anche rispetto ai laureati in discipline STEM (27,0 per cento).

Non e' che racconto sta cosa da 30 anni e ho la palla di cristallo, ma il fatto che milioni di cantori del passato non ci servono, ne bastano meno dei farmacisti (ricordiamo l'industria farmaceutica!) o dei programmatori.

Molti sono poco pagati o non impiegati perche'... inutili.
E' brutto da dirsi.
Gli stipendi continuano a non venir giu' dalla pianta come vorrebbero certe narrative, devi esere UTILE e verrai pagato.

Purtroppo se hai milioni di laureati in filosofia e lettere antiche questi automaticamente appaiono sovra istruiti, ma in relata' sono sotto-istruiti essendo, al massimo, gente che per lavorare da McD ha spesso bisogno di apprendistato.

Perche' in italia abbiamo tantissimi sovraistruiti in portatori di mutante, conoscono alla perfezione che Donald Piedon aveva la maglietta a righe rosse fino al 2012, poi quelle blu. Sanno dirti che la partirella del 2014 nello stadio di milano e' finita 1-0, sanno parlarti della vita privata di Zacchettoni e  che esce con la velina Elisa Gnocchettin.
Ma non so perche' questa competenza non viene considerata al momento dell'assunzione.
Forse perche' inutile sul lavoro come il latino?

infatti:

Analizzando i flussi del mercato del lavoro tra il 2023 e il 2024, la transizione verso l’occupazione dei non occupati è stata più elevata tra i disoccupati con precedente esperienza lavorativa (24,1 per cento)

la "scuola della vita" e' superiore alla finta sovraistruzione, o se preferite, ai corsi inutili. Almeno se l'obbiettivo e pulire i pavimenti in competizione di salario con l'extra che non parla l'italiano.

Nel 2024 la crescita è stata sostenuta dalle costruzioni, dove il valore aggiunto in termini reali
è aumentato dell’1,2 per cento (+6,9 per cento nel 2023). Gli ingenti incentivi fiscali negli scorsi anni (e più di recente gli investimenti per il PNRR) hanno dato un forte impulso al settore

droga per spalaterra senza istruzione.
Finisce droga=baratro

Del resto ci sono ampi indicatori a conferma di quello detto 


Photo: il compiutero non serve, il latino apre ma mente:e' buono  solo per campo minato.
 

Dal 2000 al 2010 l’Italia ha accumulato un ritardo nei confronti delle altre maggiori economie
europee nell’occupazione ICT
La quota di giovani tra i 15 e i 34 anni in queste occupazioni permane la più bassa tra i quattro paesi
considerati ed è in calo rispetto al 2011, nonostante i progressi osservati negli anni più
recenti; inoltre, il divario di genere è il più elevato

Il compiutero per spalare sassi non serve.
Molta della nostra economia sono "lavori" pubblici consistenti nel nulla, non serve neppure una penna.

Un ufficio dovrebbe avere visite continue di gente dell'ITC.
Il grafico e' inclemente, ma ricordate che da sempre chi installa la fotocopiatrice, facendo danni, o il router di farwebbe pur non conoscendo neppure l'esistenza dell'indirizzo IP (capitato 10 volte almeno con clienti che mi chiamavano disperati, avvisarmi prima no?) sono lavoratori ITC per noi.
Si arriva, sempre per il problema che mancano professionali e tecnici, ai lavoratori che prendono il PC e lo portano via per cambiare un IP o installare un programma e lo riportano indietro (lascio immaginare i casini con AD) e i trasportatori vengono considerati informatici.

Inoltre alle donne consigliano molto di fare l'avvocato o la letterata, perche' "non ci si sporca le mani", cosa che oggi non succede neppure in molte metalmeccaniche.

Ma ci sono anche brutte notizie

la produttività del lavoro è diminuita del 2,0 per cento (+0,3 per cento l’incremento medio annuo tra il 2014 e il 2024) per effetto di un aumento delle ore lavorate maggiore del valore aggiunto, che si riscontra soprattutto in alcune tipologie di servizi ad alta intensità di lavoro (ad esempio turistici, cfr. paragrafo 4.1.1). Anche la produttività del capitale è calata, ma appena dello 0,2 per cento 

traduzione:
Continuano ad aumentare i posti di lavoro come lavandaie, conduttori di carriole e badilisti, al massimo puliscicamere.
In pratica, posso immaginare (non e' esplicitato nei capitoli letti) aumentano i nuovi lavoratori extracomunitari che tanto sono amati.
Ma dove esiste il sugo, ovvero le aziende dove la produzione crea utili, ovvero buoni stipendi e rendite dei proprietari (il capitale) stanno scomparendo o stanno emigrando.

Del resto come fa un azienda a vivere dove non ci sono competenze, se non auliche, ma ci sono tasse ed oneri mostruosi, per non parlare di costi dell'energia fuori scala?
Gli stipendi continuano a non venir giu' dalla pianta come vorrebbero certe narrative, un azienda con il fiato corto non paga buini stipendi: fallirebbe.
Gli stipendi ovviamente non possono che essere medda.

 

Variazione percentuale degli stipendi reali  LORDI nei vari stati aggiustati all'inflazione in variazione all'interno dello stato.

 

Rispetto al 2019, le retribuzioni lorde di fatto per dipendente stimate dalla Contabilità nazionale
in termini nominali risultano essere aumentate di circa il 13 per cento, a fronte di una crescita dei
prezzi al consumo armonizzati del 18 per cento. 

In pratica ci sta dicendo che gli stipendi LORDI sono scesi del 5%.
Quello che omettono di dire e' che nel frattempo gli oneri e tasse sul lavoro sono aumentati almeno di altrettanto, sia per nuove gabelle che per il fiscal drag.
O se preferite, in soldoni, il potere di acquisto reale di un italiano e' sceso di oltre il 10% in 5 anni: un vero tonfo.
Come al solito ci sara' chi ha potere contrattuale, tipicamente la figura con skill o e' in una categoria santa subito e chi non ha potere contrattuale che ha perso anche il 20%. Mi sovvengono certe PIVA ai margini... non sono dipendenti, ma come diceva Michele Serra, ai margini del mercato nessuno puo' sentirti urlare.

Del resto se un'azienda non guadagna non e' che i soldi vengon giu' dalle piante. Gli stipendi continuano a non venir giu' dalla pianta.
Non e' un caso dell'aumento dei precari rispetto al lavoratori "standard" (come per dire che dobbiamo diventare tutti uguali, preferibilmente straccioni)

Mi dispiace dire: ve l'avevo detto ve l'avevo detto ve l'avevo detto ve l'avevo detto eccetera
Ma ve l'avevo detto da anni, DECENNI, che andava cosi'.

facciamo fuggire i pochi skillati, importiamo gente che manco parla la lingua,  cosa pretendete, che si fondino in italia delle aziende di progettazione di chip avanzati?
Al massimo le aziende HiTech, quelle che pagano forte, fuggono per evitare, fra qualche anno, di non trovare neppure un tecnico che gli sistemi il citofono, altro che il lavoratore skillato.

-mi connette questa sonda al progetto della sega elettrica con interfaccia I2C?
-rosa rosae rosae rosam rosa rosa rosae rosarum...
-ok tu sei licenziato, proviamo con il nuovo assunto
-Sielewi huyu bwana wa ajabu angetaka nini, mbona hafanyi juhudi kuongea lugha yangu?
-Jon, smantella tutto, ci spostiamo nella sede di Göteborg.

non so se avro' il coraggio di leggere le altre sezioni.

Il rapporto, almeno nelle parti che ho letto, ultimamente mi viene un nervoso incontrollabile tale da lanciare cose quando leggo di cose del genere trattate cosi' e mi devo fermare, dice sostanzialmente:

L'italia sta morendo, il male dato da una classe dirigente al governo completamente senza cervello, ha attuato solo politiche di tassa&spendi in bonus e regalie per decenni.
La scuola e' un cumulo di ragazzi parcheggiati a cui non viene insegnato molto, nel contesto di un paese occidentale.
I servizi sono pari a zero
Le tasse e gli oneri sono bestiali.
Il governi, tutti, sono fallimentari.
L'italia sta fallendo e gli stipendi in caduta libera.
La gente sta cominciando a scappare, se ha qualcosa di valore (la testa o il portafoglio a fisarmonica).

Di questa tragica sparata di 242 pagine abbiamo una certezza:
il silenzio.

Nessuno, tranne qualche economista perplesso e/o blogger incazzato come il sottoscritto, ne parla nonostante siano gia' passati giorni (e la stampa e il governo avevano gia' ricevuto degli anticipi, e poi nulla di nuovo sotto il sole).

La stampa tace
i politici tacciono.

Certo un poLLitico dovrebbe andarci piano, del resto e' colpa sua del risultato, ma puo' mettersi al lavoro.
Ma un giornalista?
Frack!, questa e' tanta roba, un giornalista dovrebbe correre, gelato ben armato e possente da infilare subito in bocca al poLLitico di turno, interrogandolo con una tempesta di domande sul come e' spaventato dai dati e cosa intende fare per la sua competenza.

invece?
silenzio.

non voce che voce di morti celebrali.

vediamo che sono pochi articoli, spesso di una sola voce, uno persino parla dello sport che sarebbe piu' diffuso...

Prediamo il giornale:
Istat: "Salari cresciuti più dei prezzi"
Il Rapporto annuale evidenzia il recupero di potere d'acquisto con le riforme Meloni

scusate, dove razzo vedete sta roba?
100-10=100?
E poi, siamo sicuri che un eventuale riforma, quale poi?, sia l'artefice dell'eventuale rallentamento della discesa?
Il fiscal drag e l'aumento delle tasse non hanno compromesso il potere d'acquisto, no?
Certo non  son grillini, ma da qui...

il foglio, con una rara grazia titola
"Lo show dell'Italia reale che asfalta finalmente quella percepita C’è un populismo pericoloso che crea allarmismo"

 Pagate se volete vedere quanto e' bella l'italia.
Se non e' allarmismo quello di questi dati in picchiata...

La domanda vera e': tutto qui?
Nessuno ha notato il mismatch delle scuole?
Nessuno ha notato che non abbiamo aziende (il posto di lavoro non si crea dal nulla come pensano alcuni)?
Nessuno ha notato....
Beh i dati indicano che non sappiamo fare le percentuali, per cio la maggior parte degli italiani non sa leggere il rapporto e non capirebbe gli articoli, giornalisti compresi.

 

 

Permettemi di interpretare il silenzio.

l'italia tacque orba dello spirito che anima le menti,
spazzate dallo tifone della amorevole e santa ignoranza, assai crassa e coatta.
Mancanza d'intelletto, che rigogliosa cresce nelle aule dense di miti lontani,
mancanze
e zoppie foraggiate da aulici testi manchevoli del presente.
Anime svuotate dalla realta' scacciata da mitologica fogna, 
assai capaci di incarognirsi per una consecutio temporum errata,
ma in toto incapaci di capir la conseguenza del causa ed effetto.
E' il Dio, il destino, financo l'Europa,  perche' la colpa mai e' umana,
al massimo altrui.
E' sempre altrove la motivazione del soffrire di queste anime belle nate dal fuoco formativo forgiante di uomini migliori.
Uomini si migliori ed elevati da non curarsi di inutili questioni, il tristo presente, abbassandosi per quisquilie inutili come il soldo o lo cibo, occupandosene... si lorda il perfetto spiro.

 

 

 


19 commenti:

Celso ha detto...

E' curioso notare come, nonostante tutta l'istruzione classica che dovremmo avere, la stragrande maggioranza della gente sia ignorante come la melma...

Anonimo ha detto...

Guarda, essendo uno che ha studiato al liceo scientifico per poi fare ingegneria meccanica sono pienamente d'accordo con te; aggiungiamoci poi, che, gli unici problemi gli ho avuti nelle materie umanistiche (latino, letteratura italiana, quella pu**anata cosmica della letteratura inglese, filosofia) posso dire che feci, per dirla alla tua maniera, una scelta di medda. La vita poi è andata meglio delle premesse, ma un caso personale è statistica, non la norma.
.
A livello scolastico o si inizia ad instillare la paura di essere tagliati fuori dal mondo del lavoro, se non si seguono materie scientifiche, o qualunque iniziativa cadrà nel vuoto: senza domanda è inutile creare offerta.

Havokhin ha detto...

il nick, ho dimenticato il nickname

Anonimo ha detto...

Una cosa strana che noto da sempre è che, nonostante la sua evidente inutilità, il Classico è tuttora considerato una scuola irrinunciabile da parte della famiglia borghese media italiana, anche quando i genitori sono ingegneri o medici....e perfino quando sono espatriati! Una coppia di colleghi connazionali qui a Zurigo dove abito ha mandato la figlia a un liceo umanistico italiano privato, svenandosi con la tasse, in quanto la pargola non aveva superato il test di accesso alla scuola superiore (in Svizzera è obbligatorio) e non la volevano iscrivere in un'istituto tecnico, chiaramente troppo plebeo....Il Classico in sostanza non viene scelto per la didattica, ma solo per la leggenda che è una scuola elitaria, che permette ai ragazzi di accedere a professioni e ceto sociale elevati senza doversi sbattere a lavorare....una mentalità veramente da mondo antico.

Anonimo ha detto...

Vorrei vedere l'autore dell'articolo a incazzarsi nei demenziali talk show, ovviamente non lo farebbero nemmeno parlare e lo interromperebbero dopo cinque secondi per l'immancabile polemica di geni tipo Gasparri & Co.
Giustissimo quando dici che le aziende buone stanno facendo le valigie, ad esempio la Stm di Agrate (che almeno dava stipendi decenti per gli standard italici) lascerà a casa più di 1000 persone favorendo i francesi.

CeboCappuccino ha detto...

L'istruzione tipica classica/umanistica (studiato abbondantemente anche negli istituti tecnici) ha forte valenza nozionistica ed ha pochissime applicazioni. È anche l'istruzione più facile su cui avere più facilmente la sufficienza ed avere un diploma più facile.

È normale che tutti quei concetti che hanno poca domanda e tanta offerta siano perduti il giorno dopo il diploma per i suddetti motivi.

Anonimo ha detto...

è parte della cultura italiana che "chi comanda" non ha nessun bisogno di saper fare. anzi. è meglio che non sappia.

Gate-All-Around ha detto...

Ciao,

concordo con te riguardo allo stato del nostro Paese: il disastro totale.
Ma approfondiamo: in Italia sono presenti molte aziende di livello tecnologico piuttosto alto. Sappiamo quanti centri di progettazione microelettronica lavorano in Italia? Un bel numero. Purtroppo il numero di occupati non può che essere ridotto (a parte una nota multinazionale a controllo pubblico attualmente in acque agitate).
Ciò significa che il livello d'istruzione non è tanto scarso. Concordo che alcune grandi Università, tra cui una milanese a carattere tecnologico, sono scadenti, ma non mancano buone Università in Italia.
Inutile prendersela con il latino al liceo: ormai la maggior parte degli studenti liceali preferisce un orientamento tecnologico in cui il latino è sostituito da informatica.
Così come è assurdo pensare che il problema sia la mancanza di studenti che non sappia programmare un uC che s'interfacci tramite seriale.
Crediamo veramente che un liceale non possa imparare una banalità simile? In realtà il problema non si pone: è finita l'epoca in cui ogni paesone aveva un'azienda che costruiva schede per macchine industriali, ormai si acquistano soluzioni pronte all'uso per ogni esigenza.
In una delle aziende di cui ho parlato in precedenza un laureato in giurisprudenza ha lavorato come layoutista per circuiti nanometrici, mi sembra un passo avanti rispetto alla porta seriale dell'AVR.
Passiamo ad un settore dove l'Italia ha una buona presenza: Difesa ed Aerospazio. Forse abbiamo fin troppi impiegati nel settore, è noto che il nostro campione nazionale è una specie di conglomerato degno della DDR. Si realizzano buoni prodotti che trovano mercato anche se le aziende si comportano principalmente da integratori di tecnologie.
Tra il pilota e l'avionica è posizionato un gruppo di computer di produzione USA che tengono in aria il velivolo.
Non che il resto d'Europa stia meglio: prendiamo i Francesi che tanto ci tengono all'indipendenza tecnologica. Guerra in Afghanistan, i Francesi vorrebbero tagliare la corda e la De Gaulle rischia di rimanere all'ancora perché le catapulte sono KO e gli USA, indispettiti, ne bloccano l'esportazione. Veniamo ai nostri giorni: un Rafale, forse due, abbattuti da un aria-aria cinese nella triste versione da esportazione.
L'elettronica non va meglio: assenza totale dalle tecnologie spinte, solo il FDSOI 28 nm ed il fratello 22FDX.
E dire che l'Europa ha investito parecchio nel settore. Sapete qual'è il centro di ricerca più grande al Mondo? L'IMEC di Lovanio (BE). Tanti investimenti, la presenza di quasi tutte le aziende (a parte quella Italo-Francese), risultati scientifici scarsi e ricadute tecnologiche nulle.
A parte il lucro dei fornitori di strumentazione tedeschi ed olandesi.
Suddetto centro pullula d'Italiani.
E qui rompiamo il mito del cervello in fuga.
I nostri connazionali si riconoscono perché la notte girano in gruppo cantando un rimaneggiamento di Seven Nation Army (il Po Po Po, dai, ci siamo capiti) e talvolta si riuniscono in qualche sotterraneo a far gara di bestemmie: se ne vanno sempre i migliori, vero?
Come capita a molti cervelli in fuga, la maggior parte torna a casa come Lassie. Di alcuni tra quelli che non tornano non ne sentiamo la mancanza.
Qualcuno ha letto le interviste di un'ingegnera che lavora in una nota azienda Californiana?
Puntiamo al bersaglio: cosa non funziona in Italia dato che il resto d'Europa non è così meglio? L'immagine.
Non si giustificano costi elevati per il personale in Italia.
Un'eventuale rivoluzione tecnologica alla Coreana non cambierebbe la soluzione. Fosse il livello tecnologico il parametro, la ROC avrebbe stipendi medi superiori alla Svizzera.

Gate-All-Around ha detto...

Pillola rossa o pillola blu?
Basta con la propaganda! Ma sapete quale tecnologie sono prodotte ad Agrate Brianza?
Certamente con il MEMS hanno fatto tanti soldi. Perché è un recupero di tecnologie anni '80 portate su wafer da 200 mm. Sapete quanta gente ci lavora dietro? Forse un po' troppi...
Per il BCD il discorso è più complicato: la linea nuova da 300 mm non è mai andata a pieno regime. Non ho mai capito perché una parte è stata conferita a Tower Semiconductor. Nel 2022 si piangeva per la penuria di IC, una linea BCD avrebbe dovuto andare satura. Forse ST aveva in mente altri progetti. Nel frattempo si pensa a chiudere la linea da 200 mm.
Vorrei far notare che il BCD ha cominciato a scalare abbastanza rapidamente, ormai i 45 nm per la parte a LV sono realtà, forse appaltare in Estremo Oriente è la soluzione migliore.
E qui andiamo a centro: ST è una controllata pubblica, solo così si spiega un personale eccessivo in rapporto alla produzione.
Siamo di fronte ad uno dei tanti scontri tra Italia e Francia (dove pure sono in programma tagli pesanti). Dove ci saranno fondi pubblici, non ci saranno tagli.
Cosa facciamo? Paghiamo per rimanere aperti? E prima o poi il centro d'Agrate Brianza dovrà imbarcarsi chi ora lavora in Micron, che non so quanto voglia rimanere.
Credo (mia ipotesi) che qualcuno vorrebbe una fusione tra le attività italiane di ST ed un noto conglomerato stile DDR che opera in settori tecnologici della Difesa.
Del resto suddetto conglomerato, quando aveva un altro nome, ne era azionista. Operazione difficile, ma se si aumentassero i fondi per la Difesa, la sovranità tecnologica da preservare, magari il sogno si avvera...
Poi il discorso andrebbe sul centro di CT e la nuova linea SiC. Ma diventa lunga. Un'altra volta.

Anonimo ha detto...

Sono ingegnere ed italiano. Se mio figlio va a fare il classico mi trasferisco in un paese dove è legale diseredarlo. Probabilmente non sono "medio". E figlio di due insegnanti di LETTERE. Ho fatto tutt'altro per pura reazione, per potergli dire "zitto, non ci capisci niente".

blu-flame ha detto...

-in Italia sono presenti molte aziende di livello tecnologico piuttosto alto...
Sappiamo quanti centri di progettazione microelettronica lavorano in Italia? Un bel numero. Purtroppo il numero di occupati non può che essere ridotto...

sai che ti sei contraddetto?
Vuol dire che o sono pochi o sono piccoli, ovvero il livello d'istruzione aziendale è scarso.


-non mancano buone Università in Italia.
Non sono d'accordo le statistiche e i ricercatori che le fanno

-ormai la maggior parte il latino è sostituito da informatica.
La prossima facciamo l'istituto tecnico di poesia

-se ne vanno sempre i migliori, vero?
Dipende. Sai dipende da cosa e' la media, “migliori” potrebbe essere che almeno sanno mangiare il gelato senza spalmarselo in testa se la media e' una scimmia che lancia la cacca.

- Come capita a molti cervelli in fuga, la maggior parte torna a casa come Lassie.
Certo, molti non hanno skill necessarie, ma le stats dicono che i laureati STEM non tornano e non attraiamo quanti ne escono neppure da lontano.

-cosa non funziona in Italia dato che il resto d'Europa non è così meglio? L'immagine.
Non direi proprio, ci sono dati oggettivi molto chiari, ci ho fatto decine di post.

- Agrate Brianza?
Che chiude?

Il problema non e' “cosa eccellente bellissima” e' la MEDIA delle aziende il problema.
La media delle aziende e' il tizia terzista di terzisti che lavora lowtech e il compiutero ce lo ha imparato da solo

Gate-All-Around ha detto...

Ciao,

magari cominciamo a dare qualche numero così si vede che non c'è contraddizione.
Partiamo da un esempio: il centro di sviluppo di SK Hynix di Agrate Brianza.
Questo centro, unico in Europa, contava meno di quaranta impiegati. E parliamo di un centro importante.
AMS-Osram è circa delle stesse dimensioni, Analog di Assago un po' di più (Maxim prima dell'acquisizione), Infineon è maggiore. Altri hanno un organico inferiore.
Risulta evidente che non si raggiungono grandi numeri. Diverso è il discorso delle linee di produzione e sviluppo tecnologico, ST ha circa diecimila impiegati in Italia.
Risulta evidente che se il maggiore produttore al mondo di NVM apre l'unico centro di progettazione d'Europa in Brianza, forse la preparazione dei locali è molto buona.
Il centro è stato chiuso per ragioni geopolitiche ed ST è stata invitata ad assumere buona parte dei dipendenti. Alcuni venivano da ST, tra l'altro.
Sinceramente, sapevi del centro SK Kynix di Agrate Brianza o conoscevi solo ST?
Ti consiglio di prestare attenzione a quando leggi le statistiche: sai su quali basi sono compilate? Le classifiche delle Università sono spesso prive di valore. Hai mai provato a leggere i programmi di una Università e confrontarli con quelli delle Università straniere? Inoltre la preparazione della didattica come può essere valutata con un indice sintetico?
Dalla tua risposta concludo che hai cambiato idea riguardo ai cervelli in fuga, relegandoli alla categoria minorati ma non troppo in fuga.
Senza scherzi: mi riferivo quanto meno a dottorandi o PostDoc, quindi soggetti qualificati che hanno avuto la fortuna di trovare un impiego all'estero. Conosco dei cervelli in fuga per i quali, al momento della così detta fuga, si è stappato lo Champagne. Forse sarebbe stato meglio non rinnovare il contratto prima...
E ti ripeto: conosco un bel numero di cervelli rientrati. Rientrati nel cranio? No. Sai quanti PhD o PostDoc in materie scientifiche e tecnologiche prendono la via del ritorno? Eppure secondo la propaganda avrebbero dovuto essere inseguiti fin dentro al laboratorio da contratti pronti ad essere firmati. Non leggi tutte le interviste dei cervelli in fuga in cui il cervello afferma che se potesse tornerebbe in Italia? Traduzione: se non mi rinnovano almeno in Italia un tetto lo trovo!
Su ST ho scritto prima una risposta. Sai bene che è una controllata pubblica, chiamamola azienda pubblica? Per ciò che produce il personale è eccessivo. Inoltre il fabless è lo standard per poter rimanere in piedi; e ST esternalizza parte della produzione. O pensavi che dietro il MEMS ci fosse chissà quale tecnologia?
Se ti ricordi la vicenda Micron si era conclusa con la riassunzione da parte di ST di buona parte del personale confluito in Micron.
Ti è sembrato normale che gente che faceva NVM (e qui partirebbe un lungo discorso...) ritorni per fare MEMS o BCD? Ovvio che è stata una decisione politica.
In un'altra risposta relativa al post ho espresso il mio parere. Magari il tuo è differente.
Per concludere: in questo Mondo nuovo, che non cambia molto rispetto a quello vecchio, se contasse la media sarebbe una bella cosa. Per fortuna non siamo arrivati ai livelli di San Francisco dove a quartieri popolati da fortunati assunti da Start-up, che possono permettersi affitti da 4 k$/mese si alternano masse zombizzate dal Fentanil, ma quest'ultimi contando zero non oscurano il successo dei primi.
Almeno una volta gli inferiori potevano arruolarsi, ma per via del consumo di droga questa via è loro preclusa, con disappunto del Pentagono.

blu-flame ha detto...

Xgate
-il centro di sviluppo di SK Hynix di Agrate Brianza Analog di Assago SK Kynix di Agrate Brianza Infineon è maggiore. ST ha circa diecimila impiegati [compresi spazzini avvocati e contabili] in Italia.

Totale?
15K, esageriamo, 20K?
Ricordo che siamo 60.000.000.
Ci sono centri di ricerca piu' grandi di questa moltitudine di aziende.


-Ti consiglio di prestare attenzione a quando leggi le statistiche: sai su quali basi sono compilate?
Spesso.
Prima ancora di partire sul rientro hai 2 numeri che definiscono il territorio
1 il numero di laureati %, ancora oggi il piu' basso d'europa dopo la Romania.
2 il numero % di laureati STEM fra i laureati italiani, praticamente una netta minoranza.

Bastano queste 2 cifre per uccidere qualsivoglia parlare di preparazione nazionale al di fuori di piccolissime zone.

- la preparazione della didattica come può essere valutata con un indice sintetico?
Razzo si!
Se non ci sono non sono preparati!
;-)

-Sai quanti PhD o PostDoc in materie scientifiche e tecnologiche prendono la via del ritorno?
ISTAT ne prende nota, poi basterebbe anche prende il numero dei laureati lavoranti e prodotti se non ti fidi... se tieni conto che nelle somme ci sono anche, i pochi, importati ti metti a piangere

-Per fortuna non siamo arrivati ai livelli di San Francisco dove a quartieri popolati da fortunati assunti da Start-up, che possono permettersi affitti da 4 k$/mese si alternano masse zombizzate dal Fentanil, ma quest'ultimi contando zero non oscurano il successo dei primi.
Oggi e' evidente un momento di rottura fra le teste e le mani, a frisco 4K$ ci affitti un suburbe di medda, serve molto di piu'.
Il problema e' che e' cosi' anche fra nazioni ed e' il motivo per cui la Cina, ma non solo, sta spingendo molto sul passare dal martello al libro.

Gate-All-Around ha detto...

Ciao,

dopo una giornata piena ci sono.
Ti do ragione, il personale impiegato negli esempi indicati è ridotto in rapporto alla popolazione. Ma non potrebbe essere altrimenti. Il modello israeliano di Nazione di start-up non è replicabile. Bravi gli israeliani a realizzarlo.
Voglio farti notare che il numero degli impiegati da ST comprende anche i carrellisti o chi sposta i wafer o guida il camioncino elettrico.
Quando dici:<> ti riferisci a qualcuno di specifico?
La percentuale bassa di laureati in Italia è un finto problema: in Francia si può discutere la tesi non avendo terminato gli esami. In Spagna (gettonatissima dagli Erasmus, altra follia Europea, non solo Italiana) è una barzelletta.
Per il resto vedo e sento PhD, PostDoc e compagnia bella, ammetto di non conoscere i metodi dell'Istituto che valuta il peso della chiavetta USB sull'inflazione.
A presto.

blu-flame ha detto...

Xgate
Saranno anche lauree piu' facili come dici (ma ci sono altri dati che dicono che la popolazione generalmente e' piu' istruita)
Pero' son sempre laureati, do per scontato che un laureato in elettronica sappia piu' di un 3za media o un liceo classico per quanto riguarda il suo settore.
Quando i laureati sono il DOPPIO dei nostri capisci che hai un problema grosso come una casa.
Quando i laureati in settori "critici" sono 5 volte tanto....

Ad esempio alcuni mi raccontano che le lauree cinesi sarebbero piu' facili delle nostre, possiamo far finta che sia vero.
Ma quando hai 10 milioni di laureati annui come numero assoluto, salvo che abbiano la preparazione di un professionale di parruccheria, capisci ha hai potenze di fuoco che non desta piu' meraviglia che le auto cinesi ora siano ad un livello diverso rispetto a 20 anni fa, 200 milioni di laureati sul posto di lavoro sono un bel martello.
La cina rimane un paese rurale, ma non e' detto che non vada avanti.

Capisci da solo che il minimo possibile e' dare un istruzione seria fin da subito.

Erreunista ha detto...

la borsa è ai massimi, lo spread ai minimi.

Almeno qui, per ora, non si assumono dirigenti solo perchè stranoabbronzate. In altri posti le città vanno a fuoco mentre il capo dei pompieri si fa i selfie.

Poi, ovvio, tra 5 anni l'america sarà cinese e l'europa araba, ma questa è un'altra storia

Gate-All-Around ha detto...

Ciao,

abbiamo parlato di tante cose, ti rispondo riguardo la PRC.
L'università cinese non mi è stata descritta come facile, anzi...
O meglio: lo scoglio è l'ammissione ad un'università statale, tant'è che molti studenti delle superiori seguono corsi specifici per l'esame.
Chi non supera l'esame può iscriversi ad un'università privata, più facile di quella pubblica.
Molti studenti cinesi che s'iscrivono in Europa non hanno conseguito l'ammissione in Cina. In Cina ed India operano agenzie specializzate.
Per concludere: il vero problema dell'Europa è la mancanza di determinazione a conseguire risultati, sembra che conti solo il mantenimento dei livelli occupazionali, mascherandosi dietro progetti che non andranno in porto. In Estremo Oriente la mentalità è totalmente diversa. Come si spiega altrimenti i successi ottenuti da Nazioni di media taglia, come la ROK?

Gate-All-Around ha detto...

Ma guarda un po':

https://www.startmag.it/economia/stmicroelectronics-tensioni-governance-italia-francia/

chi l'avrebbe mai detto?
Rimaniamo in linea!

Gate-All-Around ha detto...

Scusate se insisto su un post ormai datato, ma dato che è stato molto dibattuto. Nel caso in cui se ne discuta in futuro altri due articoli:

https://www.startmag.it/primo-piano/stmicroelectronics-scissione-italia-francia/
https://www.lastampa.it/economia/2025/06/04/news/italia-francia_divorzio_dei_chip_stm-15175825/

La Stampa è molto attiva sul tema, forse la direzione trova l'argomento interessante per il pubblico, forse riceve il suggerimento di parlarne.