martedì, ottobre 15, 2024

l'ovvio e' ovvio, anche per McKinsey

 


il 3 ottobre e' uscito un report piuttosto crudo di McKinsey: Potenziale economico dell’Europa nel passaggio ai veicoli elettrici 

la prima cosa strana del report, nonostante dica che arriva la fine del mondo con peste e fiamme, e' che cerca sempre di fare l'ammiccante fru fru nei modi... ma non nella sostanza.
Del resto se andasse giu' piatto molte aziende perderebbero 2 cifre piene di valore in borsa.
Ecco quindi che spara la bordata (parafraso il report) "non avete laureati a sufficienza" e poi condisce con "ma se usate l'AI il futuro POTREBBE esser radioso" e altre amenita' per evitare il panico persino nel redattore di repubblica.
Rimane il fatto che tolti i "potrebbe nonostante" atti ad evitare di avere la responsabilita' di un tonfo delle borse europee non solo fa paura per l'importanza dell'azienda, ma ormai rende il re nudo.
McKinsey de la Palice, condito con stavamo solo scherzando, insomma.

Negli ultimi mesi, tuttavia, le vendite di veicoli elettrici in Europa hanno rallentato, contemporaneamente al recente calo dei sussidi a batteria-veicoli elettrici (EV) e al crescente interesse dei consumatori per i veicoli elettrici a prezzi accessibili. 

tuttavia un corno, ci sono sta AMPIE avvisaglie di quello che capitava.
Quando i sussidi arrivano a coprire il prezzo della vettura integralmente e un pezzo consistente del carburante se non vengono vendute con il 90% di share... abbiamo un problema.

faccio un esempio:
Sapete che ultimamente non sono amicone di VW e trovo pessimi i turbodiesel.
Pero' se, come il primi anni di incentivi, una A5 "trattorino tubbo grosso" mi avessero dato il 70% di incentivi cash (in pratica al prezzo di una panda), carburante con il 35% di sconto, permessi gratis e bollo zero euro la sceglierei anche contro una classe E non sussidiata che e' su un universo diverso.
Caxxo e' oltre il gratis, era come il 110%.

Il perche' non e' successo  anche pesantemente sussidiate e' solo perche' non sono appetibili.
Anche ora hanno pesanti sussidi, ma non vendono.

Nel 2023, 12 milioni di auto sono state vendute in Europa, con le EV che rappresentano una quota del 16% e dei 294 milioni di veicoli immatricolati della regione, i EV hanno rappresentato circa il 2%.

Durante i pesanti sovvenzionamenti (alcune nazioni nel 2023 hanno regalato durissimo) e sconti su tasse e carburanti sono arrivati al massimo del 16%.
In pratica nell'arco dei 13 anni medi di vita di una vettura il costo della vettura elettrica e' quasi sempre regalato.
Spesso si e' arrivati al doppio del prezzo del mezzo pagato dalle tasse.
In pratica ti regalo l'auto, ti do dei soldi ancora e tu non la vuoi e piuttosto di prendere una palata di soldi vai a comprare una citycar a benzina brutta a 40KE.
Non ditemi che come avevo detto anni fa non e' una spia rossa lampeggiante con sirena.
Ovviamente appena sono scesi di poco i regali il mercato si e' schiantato.

 Di conseguenza, le catene del valore si stanno spostando per adattarsi alle differenze nella progettazione e nella produzione di veicoli elettrici, poiché i veicoli elettrici incorporano una quota del 40-50% di componenti per auto non tradizionali (come batterie e semiconduttori). 

 Visto che oltre 50% del valore dell'auto sono le batterie e l'inverter direi che e' una conclusione banale, altrimenti non si spiegherebbe perche' mettere 100E di tablet cinese al posto di un cruscotto.

Allo stesso tempo, gli OEM in carica devono affrontare una crescente concorrenza da parte di nuovi OEM dirompenti che hanno già ottenuto una quota del 55% del mercato globale dei veicoli elettrici.

 Gia', la china ha venduto auto elettriche a tutti, e molte di quelle che non lo sembrano, come le tesla Y, le varie VW, le volvo... e poi ci sono le MG, le BDY... che oramai sono sulle nostre strade in percentuali oramai piu' alte di quelle dei "marchi minori" locali.
Quelle fatte in Europa hanno tanti parti cinesi

 Data l’importanza del settore automobilistico per l’Europa nel suo complesso, questi cambiamenti potrebbero influenzare profondamente l’economia futura della regione

Ma va'?
Pendo di averlo detto la prima volta... oltre 10  anni fa?
Gente licenziata, costi infrastrutturali e menate.

Gli EV che vengono sviluppati, fabbricati e venduti in Europa contribuiscono attualmente al 70 al 75% del prezzo al dettaglio suggerito dai loro produttori (MSRP) all’economia della regione..... Il divario in GVA (valore aggiunto) è ancora più ampio per i BEV non europei fabbricati e venduti in Europa, che contribuiscono solo dal 55 al 60% del loro MSRP all’economia della regione, soprattutto perché i costi di R&S e altri costi generali rimangono in gran parte al di fuori dell’Europa.
Per un BEV importato che viene sviluppato e prodotto all’estero, l’Europa cattura solo il 20% del suo valore aggiunto.

o in soldoni:
Gli EV prodotti in europa producono poverta' e disoccupazione
Gli EV prodotti in Cina da europei producono PALATE di poverta' e disoccupazione
Gli EV prodotti in Cina da cinesi producono un deserto occupazionale con un dramma economico

Perche' come ho detto molte volte:

Occupano direttamente di circa 5,5 milioni di persone in tutta la catena del valore, il settore automobilistico rappresenta quasi il 12% di tutti i posti di lavoro nel settore manifatturiero dell'UE 

Piu' di un europeo su 10, con l'indotto 1 su 8 almeno, lavora per l'auto.
Se il settore anche solo si dimezzasse, pensiamo a quello che e' successo ad altri settori praticamente azzerati, vorrebbe dire collassi di intere nazioni che non avrebbero neppure le risorse fiscali per mettere un aiuto di qualche tipo a masse di disoccupati.
Ci sono zone, come il nord italia, che ha gia' subito migliaia di licenziamenti gia' oggi e le lamentele delle zone che non vogliono rinunciare ad un flusso di aiuti identico a quelli degli anni precedenti, cosa che ha azzoppato il nord.

eggia':

l passaggio ai veicoli elettrici ha già iniziato a ridefinire il mercato globale.
Negli ultimi 20 anni, Europa, Giappone e Corea del Sud e Nord America – storicamente, le tre maggiori regioni per la produzione di autoveicoli – hanno ridotto considerevolmente le quote della produzione globale di veicoli passeggeri.
Nel frattempo, quasi un terzo delle auto del mondo sono ora prodotte in Cina, rendendolo il mercato automobilistico globale più significativo.

in pratica e' gia' in atto.

i tizi poi fanno 3 previsioni:

tre potenziali scenari per il 2035 sulla base di diverse ipotesi sulla transizione EV:

    Uno “scenario dirompente”, in cui le società EV emergenti rimodellano in modo significativo i mercati europei, portando potenzialmente a un calo di 400 miliardi di dollari in GVA europea


   uno “scenario ambizioso”, in cui i leader dell’industria europea realizzano i loro piani attuali per sostenere il settore automobilistico nazionale, consentendo all’Europa di contenere la sua perdita di GVA a monte di circa 130 miliardi di dollari, aggiungendo 280 miliardi di dollari a valle.
 

    uno “scenario a tutto potenziale”, in cui gli OEM europei soddisfano il loro massimo potenziale per la creazione di valore: mantenere GVA a monte e catturare 300 miliardi di dollari di valore aggiuntivo a valle dai nuovi servizi relativi ai veicoli elettrici e ad altre attività


Dal film: non sappiamo un ciuffolo, ma qualcosa fra la distruzione dell'universo e il paradiso potrebbe succedere.
Ovviamente e' interessante fare ipotesi, piu' che altro per evitare di farsi trovare impreparati, ma non e' che ci voglia McKinsey per dire "che sono razzi".
Oltretutto si sofferma solo sulle quote di mercato, dimenticando che mandare a casa anche "solo" un paio di milioni di operai non vuol solo dire 2M di gente che pesano sulla comunita', ma anche 2M di flussi costanti di tasse in meno e industrie che non pagano piu' altri miliardi di tasse.

Per "la strada verso il paradiso" ci sono dei punti duretti.

La regione affronta anche un crescente divario di talenti .....
Nel 2021, ad esempio, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha riferito che l’Unione europea aveva il 20% in meno di laureati STEM per mille abitanti rispetto agli Stati Uniti e il 45% in meno rispetto alla Corea del Sud

Eggia', cosa vado a dire da TAAAAAANTI anni?
Ancora qualche anno e faro' il vecchio rivoluzionario rimbambito con lo scolapasta in testa e il mattarello ben brandito.
Ci sono zone, come l'italia, dove STEM e' una parolaccia che significa sfixato.

 Energia.
I costi elevati possono comportare oneri finanziari per le imprese europee.
Ad esempio, a dicembre 2023, i prezzi dell’elettricità per le imprese erano, in media, due volte più alti in Germania rispetto agli Stati Uniti e tre volte superiori a quelli in Cina

La Germania ha un prezzo energetico nettamente inferiore al nostro.
Il puntare sul green a tutti i costi... ha un costo... ENORME che crea disoccupazione.
Penso di dire questa cosa da oramai 25 anni.
McKinsey vuol dire' banalita'.

la complessità della regolamentazione. In una relazione del 2023 della Banca europea per gli investimenti, la complessità normativa è stata citata come un principale ostacolo agli investimenti in Europa da parte di un quarto dei leader aziendali in Europa e negli Stati Uniti

Anche qui non mi pare di dirlo da meno di 25 anni.
L'europa ha sistemi normativi molto diversi localmente, con frammentazione assurda anche a livello delle cose basilari.
Pensiamo solo alla gestione dei diritti o alla gestione dell'identita'.
Inoltre ci sono delle zone (italia?) dove il corpo normativo e' un coacervo di assurdita' mal organizzate.

inoltre per la transizione pro-inquinamento fanno notare altre problematiche senza capirne il sottostante.

 il tempo medio di installazione end-to-end per un caricabatterie veloce a corrente continua a Stoccolma è di circa sette mesi, può richiedere fino a 20 mesi in altre località europee, come Lisbona.

il problema e' che Lisbona e' una citta' collinare di un paese con poca infrastruttura.
Non capirlo e' da stolti.
Non e' che io prendo una colonnina, la pianto nell'asfalto, accendo e bon, carica.
Non va a gasolio.
Ci vuole un cavo, ma non e' un cavetto per caricare un cellulare o far andare un frigo, meglio arrivare con una media e tutti i casini se non hai una cabina vicina che ha tanta abbondanza a disposizione.

il raggiungimento della piena elettrificazione entro il 2035 è fattibile solo se le condizioni al contorno appropriate sono stabilite nel tempo, come l'accessibilità dei veicoli elettrici, l'infrastruttura di ricarica, la disponibilità di energia rinnovabile e una robusta catena di fornitura delle batterie. Secondo l’analisi di McKinsey, l’ecosistema deve essere sviluppato in sincronia

te guarda, quello che ho detto negli anni 90.
McKinsey, potevi scriverlo 30 anni fa, sai?

Quindi, visto che non e' stato fatto, se iniziamo adesso una buona data potrebbe essere il 2065, di certo non il 2035.
Avete visto nelle vostre citta' nuove centrali elettriche o la posa di nuovi elettrodotti?
Non sono cosine che si mettono in solo 10 anni al volo.
Progetti l’infrastruttura, poi fai i conticini, vedi se hai i BILIONI di euro, i miliardi non ti bastano certo, e poi parti... sempre che hai scoperto che il gioco non vale la candela.

Adesso parliamo del povero Tavares sulla soglia di una crisi di nervi.

Tavares anni fa, insieme a Toyoda con un ottica diversa, aveva detto che la data del 2035 era una enorme castroneria da drogati.
Il manager di stellantis e' stato molto chiaro su cosa avrebbe comportato, come del resto aveva detto che le auto le avrebbe fatte pagare molto di piu' (come fanno altri, aveva detto in chiaro riferimento ai furbetti di VW).
E' stato persino deriso, gli e' stato detto che era un inquinatore kattivo con tante k eccetera.
Siccome una nuova linea di prodotto ci si mette 15 anni a farla e non ha avuto voce in capitolo, ha dovuto prendere, tornare a casa, e spendere risorse per arrivare all’appuntamento greenwash con l'azienda in grado di produrre cio' che la normativa europea demenziale chiedeva.

Adesso, siccome VW si e' resa conto di essere nel guano fin ai capelli, signori si torna indietro.
Tavares si e' un attimo adombrato.
Giustamente.
Oramai ha in pista tutta una serie di investimenti per ottemperare non solo al 2035, ma che agli step intermedi (che nessuno cita mai...) e chi e' in ritardo, che poi erano gli attori che piu' desideravano il greenwash,  ora ullula di dolore...

Sul fatto che, a mio giudizio, il 2035 e soprattutto intermedi siano da cancellare, e' comunque ovvio che chi ha fatto i compiti a casa, spendendo cifre da bilancio statale, si senta, come minimo, preso in giro.

Il fatto che si chiedeva un salto mortale, Tavares ha fatto abbastanza per pensare che con quello che faceva poteva benissimo segare la ritardataria VW (ricordiamo che guida un azienda molto piu' dotata) e ora dopo aver buttato decine di miliardi come coriandoli si e' sentito dire "scusa, era uno scherzo, fa niente".
Mai provato giocare con i bambini che cambiano le regole del gioco in corso?

E' chiaro che dopo aver fermato lo sviluppo negli states (avete visto il tonfo stellantis in USA?) per prendere posizioni importanti in EU e poi reinvestire anche un america il fatto che questa situazione, l'ennesimo cambio di direzione, potrebbe portare al collasso dell'azienda gia' ai limiti per gestire la castroneria del 2035.

Inoltre e' un'incertezza.
Pensatevi al ponte di comando di una big dell'auto europea (renault o stellantis): il 2035 si fara' o no?
Dovete decidere ORA come una divinazione.
Visti i soldi gia' investiti se sbagliate, e l'EU fa il contrario del previsto, fate fallire l'azienda.
Ogni minuto sono milioni di euro, ogni settimana di ritardo miliardi.
La risposta?

Tutta questa enormita' dell'auto elettrica imposta, senza prevedere step sulla rete, sulla generazione, ma solo sulle auto non serve a nulla.
Solo costi senza vantaggi.  

In pratica si e' chiesto di passare da mangiare il pane a mangiare il pollo.
Ma nessuno ha allevato il pollame.
In pieno stile latinorum "qualcuno provvederà".
Bene, nessuno ha provveduto ad allevare 200 milioni di polli.

E poi per che risultato abbiamo gia' ora buttato oltre un migliaio di miliardi?
I verdosky citano la follia del greenwash della CO2.
Ok, in EU facciamo 2 conti.

In EU emettiamo tra il 6 e il 9% a seconda di come vengono calcolati (per es metterci l'EU continentale o la EU politica). Per farla grossa ed esagerare cosi' nessuno rompe gli zebedei diciamo il 10% bello tondo, tanto anche il doppio e' uguale.
Di questa sbobba il mondo dei trasporti pesa grossomodo il 20-25% a seconda della stima.
All'interno dei trasporti, quelli su strada, rappresentano il 72%, ma solo il 63%  sono auto.

proviamo a mettere insieme questi dati:
l’Europa emette meno del 10% della CO2 mondiale.
I trasporti europei emettono meno del 2.5% della CO2 mondiale
Le auto europee emettono meno del 1.5% della CO2 mondiale

Di fatto anche se le auto elettriche emettessero la meta' di CO2, cosa IMPOSSIBILE  sul ciclo completo in un paese generico, staremmo parlando di riduzioni dell'ordine dello 0.7%

La domanda sorge spontanea:
Chi e' qual deficiente che ha deciso di spendere una cifra colossale per ridurre la CO2 dello 0,x%?

Se poi la situazione rimane questa in cui gli incrementi di produzione vengono fatti con il gas in molti stati, compreso il nostro (ma in grande compagnia), la CO2 e' pure destinata ad aumentare, perfino dello 0.5% tutto insieme.

Ma anche ammettendo, per assurdo, che TUTTO l'incremento produttivo elettrico EU verra' fatto dal nucleare della Enterprise di star trek (molto zero CO2 immagino) e trasmessa senza cavi dallo spazio con batterie per le auto che pesano 200Kg per 100KWh ai cristalli di Zeus rimarrebbe un decremento della CO2 dell'1%
UNO PERCENTO ottenuto in decenni di lacrime e sangue e con tecnologie da raccontino isekai.

Ogni anno la produzione di CO2 mondiale AUMENTA di circa 1-2%.

Davvero qualcuno e' ancora convinto che l'auto elettrica europea  diminuisca la CO2?

di che caxxo stiamo parlando?

McKinsey svegliati un pochino, e soprattutto smettiamo di dire che le auto elettriche salvano il clima, al massimo ritardando il trend di un mese.
Come dire e' una cura omeopatica.

L'unica cosa certa e' che questa cosa a settembre nella mia citta da circa 100Kab ha causato ALTRI 500 licenziamenti, con i sindacati molto felici di organizzare la tradizionale festante sagra davanti alla cancellata con gli sbandieratori tanto amati dagli operai (vai a sapere il perche').

L'effetto del green "a caxxo" lo si vede bene negli energivori, in EU (dal 2018 al 2023) si e' importato il 573% in piu' di cemento.
+600% mica ciccioli.

Se importate uno dei materiali piu' COdueosi del pianeta abbassate drasticamente l'apparente CO2 europea, ma di fatto e' bassa perche' spostate la casellina con il numeretto da un'altra parte nel foglio elettronico.
A casa mia si chiama BARARE.
La prossima e' importare da un paese extra EU le batterie caricate con il carbone per le auto: le mandiamo all'est in treno (a sua volta alimentato dal paese caricone) e ci ritornano cariche e sulla casellina "CO2" ci scriviamo un bello zero per l’Europa ecoloGGica.

Facciamo una cosa ancora piu' hard:
diamo retta ai separatisti siciliani che usciranno pure dalla UE, poi ci mettiamo 50 centrali a carbone sardo (molto lercio per la cronaca) e siccome importiamo energia da un paese extra-EU, il regno di sicilia, l'italia improvvisamente e' molto green.

La CO2 e' ormai diventata un racconto dell'assurdo dove aumentarla o diminuirla sono la stessa cosa.
Altro che Lewis Carroll, qui stiamo su di tutt’altro livello.



 




4 commenti:

Danilo ha detto...

I politici (tutti) sono convinti che la CO2 rispetti i confini

Gate-All-Around ha detto...

Le società di consulenza sono un male peggiore dei politici!
Chi ha avuto contatti con queste entità conferma che sono buone solo ad addestrare i neo-laureati a vendere fumo.

Stefano ha detto...

Diciamo che quando il mercato è comandato dai consumatori con le loro stupidaggini i consumatori si rovinano e le industrie ingrassano, quando invece il mercato è pilotato dalla poLLitica quest' ultima ha la rara capacità di portare alla rovina TUTTI, sia i consumatori che i produttori. Le lobby che influenzano gli utili idioti di Bruxelles sono riuscite in quello che gli USA hanno tentato di fare con la guerra in Ucraina, distruggere tutta la struttura industriale del vecchio continente.

Stefano ha detto...

Diciamo che quando il mercato è comandato dai consumatori con le loro stupidaggini i consumatori si rovinano e le industrie ingrassano, quando invece il mercato è pilotato dalla poLLitica quest' ultima ha la rara capacità di portare alla rovina TUTTI, sia i consumatori che i produttori. Le lobby che influenzano gli utili idioti di Bruxelles sono riuscite in quello che gli USA hanno tentato di fare con la guerra in Ucraina, distruggere tutta la struttura industriale del vecchio continente.