giovedì, novembre 02, 2023

streaming e pirateria

 


 Pipponazzo lungo, sappiatelo.

Non e' un segreto che esiste in economia una storiella sul prezzo e sulle vendite.

Se offri la roba ad un prezzo troppo alto, puo' piacere, ma esce dalla cifra disponibile per molti.

Inoltre esiste una seconda storiella sulla concorrenza:
se qualcuno offre a meno qualcosa di APPARENTEMENTE uguale rischi di non vendere.

Anni fa per vedere un film in casa tua, dove non esisteva il cavo (troppo rivoluzionario per la poLLitica sinistra double sense italica) dovevi uscire di casa e andare a noleggiare una videocassetta.
Il prezzo (e la fatica fa parte del "prezzo") era elevato, circa 10E equivalenti piu' l'alzata di sedere, con il dramma che se non riuscivi a restituire per tempo saliva il costo.

Con l'aumento delle videoteche, e l'arrivo di colossi con economie di scala,  il prezzo e' sceso furiosamente, ma rimaneva comunque elevato, per alcuni sarebbe stato elevato anche gratis, se ci pensate.

La TV via satellite era gia' molto meglio, sebbene in italia non sia mai partita per il tessuto sociale di compratori di appartamenti coatti e litigiosi, dove, per mettere una stupida antenna, occorre la discesa negli inferi nell'arena dell'assemblea di condominio, dove la stupidita' e' arma.

Comunque anche la TVsat ha grandi costi e bassi benefici, pensiamo solo al fatto che la programmazione e' molto piu' limitata di una videoteca.

Se ci pensiamo e' lo stesso mercato della musica che ha avuto, e ha, problemi similari.

La pirateria, dapprima fatta dalle persone con guadagno, dall'amico con le cassette poi da e-mule.
Ogni stato ha avuto sue modalita', ma grossomodo non tanto distanti da questo.
Gli inutili double deck fast speed venduti a carrettate ne sono la prova.

Si salvavano, per i programmi TV, solo parzialmente le grandi aree urbane del primo mondo dove la TV via cavo permetteva di avere un centinaio o piu' di canali e alcune produzioni di livello (HBO dice nulla?).

In questo costoso contesto, con la pirateria che si stimava avere percentuali bulgare, come era successo pochi anni prima nella musica, arriva netflix, l'internet legale.
Parliamo di un sistema FACILE ED IMMEDIATO dove con una cifra banale (5E, 60E annui) trovi una palata di contenuti.

Il successo e' chiaro ed immediato, e come collaterale ha causato una distruzione della pirateria.
Con il fatto che le emittenti nazionali (BBC in primis, ma persino la RAI, nonostante le vicissitudini tecniche da terzo mondo che ha subito il sito) hanno fornito programmazione e la pirateria e' praticamente arrivata vicina allo zero.

In pratica nelle zone raggiunte dal servizio oltre l'50% della pirateria era scomparsa in mesi e in anni spiattellata.
In pochi mesi l'offerta di un prezzo accettabile e facilita' d'uso per la massa ha fatto piu' di DECENNI di costosi avvocati, bustarelle, condanne esemplari e gattabuia a pacchi.
Del resto la cifra richiesta era congrua con il servizio e per un occidentale 60E annui e' una cifra ragionevole, il modus era semplice.

Piratare voleva dire usare un PC (che molti non hanno in casa), usare e-mule (per alcune persone complesso) eccetera.
Un offerta easy influisce non solo ABBASSANDO la pirateria, ma DILUENDOLA per aumento dei fruitori.

Giusto per avere un idea al 31/12/00 telepiu' costava 74.000lirette +decoder che fra svalutazione e cambio dell'IVA (da 9 a 22%) possiamo definite intorno ai 70E auttuali, ovvero 840E annue, ma tenuto conto degli stipendi dell'epoca...
Il tutto per vedere 3 programmi. Non era un caso che entrassero nei negozi a chiedere, come fosse la cosa piu' legale del mondo, "coso che cosa telepiù senza pagare".
Vi era una ENORME platea di affamati che voleva soluzioni meno esagerate di 840E per 3 canaletti del put.

Non andava meglio dal lato SKY nel 2003 che a fronte di 32E mensili (47 se volevate i 22 uomini sudati in mutande) millantava 54 canali, ma in realta' l'elevato numero di canali era per mantenera la rotazione.
Praticamente ogni film nuovo veniva trasmesso 3 volte al giorno alternandolo sui 9 dedicati al cinema e praticamente quello trasmesso nel pomeriggio da un canale era ritrasmesso da un altro alla sera
A questo andava aggiunto il costo del installazione e litigio condominiale e il nolo del sinto-decoder 7E.
Con svalutazione, fiscalita' e tutto possiamo definire quei 32E+7E  come 65E attuali.
780E annuali piu' un’installazione di almeno 400E
Come dire, 800E e ti becchi pure la pubblicità, in pratica come pagare almeno 1500E.
Ovviamente le masse che chiedevano "coso che cosa sky senza pagare" (si noti che alcuni negozianti malviventi offrivano il COSO ad un prezzo superiore ad un abbonamento attuale).

Capiamo subito il grande successo di WinMX,  piaccia o meno sulle prime TV LCD, o su quei sarchiaponi di CRT con 20 anni sulle spalle e 30.000h di funzionamento sulle 8000h previste, non sembrava neppure male.

L'arrivo dello streaming legale cambia i paradigmi.

Capiamoci, si passava da 800E annuali con un sacco di però e fatica a 60E "quando caxxo voglio io" e disossati dalla pubblicita' e anche se la qualita' non era il massimo, del resto non erano connessioni comprate per fare streaming, chissene.
Normale il successo (e sinceramente mi chiedo come SKY riesca a reggersi)

La pirateria, se si fossero rispettate le premesse, si avvivava a diventare un fenomeno di nicchia come l'HiFi.

Il problema  e' che questo boom faceva gola a molti.
Anziché fare una politica di aggressione al mercato, litigiosamente come fossero degli italiani, cominciano ad aggredirsi fra loro.
Che finché sono in 2-3 ci sta, quando in 50 si scontrano sulla stessa torta sovrapponendo si comincia a ridere.

La concorrenza funziona solo se il prodotto e' "uguale" ma se il marketing spinge per la "diversità" non avviene un abbassamento di prezzo.
Apple c-tofone 14 e' un banalissimo telefono come tanti altri e nel 90% dei casi usato come qualsiasi telefono da 200E.
MA e' diverso, ha la mela.
Non e' piu' uno xiaomi note 10.

Quando la concorrenza si fa dura e ci sono troppi attori troppo ricchi succedere che le risorse, mai infinite, cominciano a costare.
Da un lato i distributori cercano di abbassare i costi autoproducendo (le famose serie originali), ma alla fine alcune risorse sono comunque finite.

Da qui abbiamo netflix che per strappare risorse sale a 13E (300%, non "un pochino") di minimo, che cominciano ad essere 156E.
Poi molte serie sono su piu' gestori, o cose che vorremmo vedere scompaiono da una parte per apparire da un altra.
Ormai ci sono decine di attori dalla ridicola olivetti, che con le sue decine di miliardi di debiti (che lo stato vorrebbe pagare con le nostre tasse) a VVVID che ha un capitale di 2 pizze e una fonduta (che e' piu' di olivetti, se ci pensiamo).

Capiamo da soli che si ritorna ad un mondo costoso, per avere 3 abbonamenti oramai stiamo parlando di 300E per gli abbonamenti e 240 di connessione: una cosa era vedere male con la connessione per "internette" e altro e' avere una connessione a livello di VHS per un totale non indifferente (e lasciamo perdere i sub-abbonamenti alla amazon che sono una decina a colpi di 5E mese, spesso per roba che ha l'eta' pensionistica).

Capiamo, 5-600E non sono piu' 60E annuali.

giusto per capire, solo in Italia abbiamo 

Netflix
Prime Video
Disney+
Apple TV+
NOW
Infinity+
TIM
Crunchyroll
Discovery+
Paramount+
RaiPlay,
Pluto TV
VVVID
HBO
Rakuten
Serially

piu' quelli che non mi vengono in mente o inutili come DAZN.

Ora e' chiaro che un offerta del genere ha poco senso, sia perché poco integrata, che vuol dire che  e' scomodo avere tale frazionamento.
Infatti anche ipotizzando di mettere sul tavolo qualche 1000E per averli tutti la ricerca del "cosa vediamo stasera" e' piu' semplice e veloce  e-mule.

Capisco il prodotto molto verticale "anime&manga" di Crunchyroll, ma davvero al management di TIM-olivetti puo' venire in mente che qualcuno compri quella roba se non gli viene infilata a tradimento in un bundle avvelenato?

Capisco di piu' apple TV, del resto ha i soldi di re mida e fa cose molto costose anche solo per potenziare il proprio brand, non necessariamente guadagnare direttamente, discorso simile per amazonia, ma HBO e' fregata.

E ci sarebbe un filo da ridere sul fatto che oltre a server di prossimità netflix usa, come molti, amazon come infrastruttura...

Su questa guerra, che come tutte le guerre sono molto costose, si innesta la ridicola questione degli attori.

Il problema  è questo:
i servizi di streaming hanno bisogno di soldi per combattere una stolta guerra fra di loro.
contemporaneamente ci sono delle risorse, contese,  che salgono di prezzo.

Per qualche stolto motivo ai fruitore l'attore "amico" piace.
Non riesco a capirlo, visto che a mio giudizio i migliori attori fra 2 ruoli sono irriconoscibili, ma il pubblico vuole la sua marionetta preferita.

Cosi' da un lato agli attori "principali" stanno arrivando soldi mai visti prima nella storia dei telefilm, sia per quantita' singola che per settore, dall'altro si cerca di risparmiare declassando a comparse chi non e' "principale".
Per le stesse menate gli scrittori, che da un lato ci sono tonnellate di script impolverati nelle soffitte o addirittura gia' pagati da decenni che gia' sono delle major, dall'altro i team di scrittura non stanno certo prendendo danari che piovono in quelle quantita' monstre.

Pero', se si guarda bene, gli attori non stanno prendendo poco.
In questo momento tutti si stanno affannando a ricordare le parole "non simpatiche" che avrebbe pronuciato il  CEO di Disney e tutti i giornali giu' a rompere il piffero a dire che Robert Allen "Bob" Iger era uno stronzio ricco ed era kattivo con i poveri attori.

Mettiamo le cose in prospettiva, Iger in gestisce una ENORME societa' e ha fatto utili record, guidato una enorme campagna di acquisizioni, da star wars a schifezze come marvel che rivitalizza con una serie di film seriali spazzatura e un paio di perle.

Quanto e' il suo stipendio tanto ricco?
TRE milioni di dollari.
Se si raggiungono certi standard e obbiettivi, che nel 2019 sono stati raggiunti, 23 milioni (poi ovviamente guadagna anche con altro, non e' un piccolo travet).
Sono TAAAANTI, ma stiamo parlando di un lavoro per cui occorrono straordinarie competenze.
Io non saprei da dove iniziare.

Se prendiamo un attore di livello altissimo, del resto Bob Iger non sta gestendo la bocciofila di paese, parliamo di 100.000.000$ (es tom missile per quella medda di maverik) piu' bonus e pubblicita', diciamo 130-150milioni.
Per meno di 6 mesi di lavoro, come dire oltre 200M$.
Moltissimi attori che lavorano per Iger prendono cifre paragonabili o superiori al CEO, ma per lavorare 6 mesi.
Se mi dite che  Robert Downey Jr. con la sua recitazione di serie B (non ha neppure l'espressione con il sigaro) per 6 mesi di sbatti sia poco 75 milioni di dollari mi metto a ridere.
Stiamo parlando di un bevitore accanito, cocainomane e che non riesce neppure a presentarsi sul posto di lavoro, non certo un lavoratore indefesso.

Il problema di quando vi e' maretta e' che alcuni fanno gli aspirapolvere (il famoso il terzo gode).

Il problema degli attori sottopagati non e' che le major pagano poco gli attori, e' che gli attori che hanno potere contrattuale inxulano quelli che non lo hanno aspirando tutte le risorse possibili.

Oggi il protagonista prende tutto, anche nelle produzioni minori.
In orange is the new black, che e' una serie EVIDENTE per essere low cost il cast principale viaggia su cifre degne di un manager di alto livello, si parla di oltre 200.000E ad episodio, ma per i ricorrenti si parla di avere un secondo lavoro per pagare l'affitto.

Quando tu dai 10 milioni all'attore principale, sei fregato.
La serie big bag theory, una serie low budget, dopo le prime 2 serie ha avuto un'esplosione di ascolti ha portato dapprima ad un costo di 300K$ piu' fee, diciamo 500, ad EPISODIO per 3 personaggi principali hai gia' aspirato tutto il possibile.
Poi dalla 8va serie lo stipendio e' passato a 1 milione di dollari piu' fee.
Quando hai un interprete di una serie low budget che prende oltre 30 milioni di dollari e le 3 persone principali del cast prendono 80 milioni almeno malcontati, probabilmente 100, non e' piu' un affare "low budget" anche se e' una meddosa sitcom girata in studio con 4 location e 5 attori 5 (poi portati a 8), 3 ricorrenti e ogni tanto uno che passa.
Di fatto hai limitato o lo stipendio o la possibilita' di un cast secondario.

Per carita' io trovo simpatico Jim Parson, mi ha fatto divertire, è bravissimo, BBT e' bellissima, ma siamo sicuri sicuri che 30 milioni annui per recitare 4 battute per 8-10 mesi all'anno sia corretto?
Certo, se Jim se ne va lo show e' foxxuto, come qualsiasi show con un protagonista, ha il coltello dalla parte del manico (infatti intendevano raddoppiarne lo stipendio a 60 milioni per non dover interrompere).

Sembrano ancora tanti i soldi di Iger?

Sembra che Iger e soci debbano "tirare fuori" ancora piu' soldi?

Iger non fa lo stesso lavoro dello stagista che fa le fotocopie, neppure quello della contabile, neppure del cocainomane ubriaco, fa il CEO.
Jim fa lo stesso lavoro di qualsiasi altro attore, e ci sono attori di tutto rispetto (Tony Shalhoub?) non certo inferiori che per una serie mai si sono avvicinati a quelle cifre, neppure in serie che nascono ad alto budget.

Il problema e' che le risorse non sono infinite e il prezzo non e' aumentabile all'infinito è anelastico.
Se qualcuno prende 30 milioni per fare lo show o si aumenta drasticamente il prezzo o si sottopagano altri.
Che poi, parliamoci chiaro, per il Jim di turno 30 o 26 non cambia un ciuffolo, ma vuol dire pagare 30.000$ o 60.000$ per altre 140 persone, che con gli altri "principali" sono 250 persone della produzione che passano da "ho bisogno un secondo lavoro" a "pago l'affitto" (ricordiamoci i costi delle zone di produzione come Burbank).

Alla fine e' questo il motivo del perché hanno limato i costi dei sacrificabili: in un'economia di guerra (commerciale) dove le materie prime (noli, attori con fanboy, location...) sono diventate costose da qualche parte qualcuno deve pagare.

Ricordate la storia delle auto elettriche? Chi pensate che paghera'? Dite i soliti deboli?
Qui e' uguale.

Torniamo alla fioritura dei rovi, decine di offerte con tantissimi prodotti esclusivi (es StarWars) e cangianti.
Su amazonia quello che prima era compreso oggi e' a pagamento, svanito, o su di un'altra piattaforma.
Non parliamo di alcuni contenuti disney- (+ e' un po troppo) che si possono trovare solo nel mercato dei DVD... che molti non hanno piu' neppure in casa e hanno TV cinokoreani che funzionano male quando connessi ad un DVD.

Se uno vuol vedere quella serie X che vuole vedere, oltre a mettere sul tavolo per una singola serie "cifra precedentemente annuale di netcroks", deve alzare il Cu dalla sedia e andare a comprarlo insieme ad un lettore e vederlo male.

Cominciate a vedere un paio di problemi?

Il primo passo e' comprare il prodotto altrove, dove non esiste la Sag-Aftra.
Infatti siamo invasi da economiche serie spagnole, giusto per capire la dimensione, quella penosita' della  casa de papel nella prima serie costava 250.000E ad episodio (e si vede tutto, sinceramente non ne capisco il fascino).
250.000E ad episodio, non ad attore.
Poi sono arrivati i soldi aMMericani, ed e' un'altra storia.

In Italia facciamo puntate anche con 100.000E, del resto, al solito, siamo sottocapitalizzati. 

Importare i diritti di una serie Koreana, che nessuno ha mai visto, poi...

Capiamo perché esiste una spinta alle serie korean o spagnole.
Capiamo perché quando guardate una cosa in italiano su amazonia venite interrotti fra le puntate da 
"ci sta ò cipiggo smaggaone per costumenno" (lo splash lo spaccia per una nuova serie italiana, ma non capisco quello che dice)
Capiamo perché quando guardate una cosa in inglese su amazonia venite interrotti fra le puntate da
"me o caoanare o MARIIIIIIII, me ho a dorò" (lo splash lo spaccia per una nuova serie italiana, ma non capisco quello che dice)

mi dispiace per gli attori minori, ma vi e' il rischio che semplicemente vengano spostati gli studios in altri stati come Canada, Irlanda, Inghilterra, Australia e perdano definitivamente il lavoro... del resto basta fondare o acquisire il controllo di una casa di produzione altrove e comprare il prodotto finito. 

Sempre per le stesse ragioni e' bello avere un brand.
Adesso capite perché con la marvel-dc chi hanno fracassato la ____, era solo per fare un prodotto "sicuro".
Sicuro come l'ennesimo reboot, proseguo e menata.
Manca ancora
Batman cyborg,
Batman il reboot,
Batman che viaggia nel tempo (il salto dello squalo al quadrato),
Batman universi paralleli,
Batman inventore,
Batman tuta nuova,
Batman che non salva la città o il mondo, ma tutto l'universo,
Batman il reboot del reboot,
batman che trova una fonte di energia pulita e gratis,
Batman sulla Luna,
Batman contro Superpippo,
Batman drag queen,
Batman cartone animato,
e una serie con Bruce in vacanza che trova un fidanzato.
Come dite, molti li hanno fatti?
Ok.
Ora sostituite batman a "superscemo" qualsiasi che ha in nome nel titolo di qualsiasi prodotto DC-marvel.
Come?
Abbiamo una costante?
Il guanto di Tamarros e' l'espediente narrativo piu' ridicolo dell'universo?

Del resto se dai al cast per un film da 3h gran parte del budget per forza che devi risparmiare sugli autori e viene fuori quella porcata che mi sono messo a giocare a ruzzle mentre lo guardavo.
Per la prima parte, 360 milioni di budget, per gli attori principali hanno speso
 
Chris Hemsworth $76 million
Robert Downey $66 million
Bradley Cooper $57 million
Scarlett Johansson $56 million
Chris Evans $43 million
Paul Rudd  $41 million



Meta di questi manco sa recitare, dopo chiedetevi perche' fanno un film con 21 milioni girato prevalentemente come un telefilm low budget tutto in 2 o 3 location, al 90% in studio, con costumi renderizzati che gia' di plasticone costavano troppo e gli attori minori praticamente gratis come chi doveva scrivere la trama.


potete notare la grande recitazione.
O forse e' la controfigura?
Siamo ancora dell'idea che siano gli studios che non mettono abbastanza soldi nei prodotti o nella SQUADRA DI LAVORO ci sono degli aspirapolvere che non lasciano sul campo neppure le briciole?

 

Poi mi vendono a dire che i cartoni animati non sono film. Questi sono come toy story, spesso e' solo la voce.

Avete notato che le serie sono spesso da 8 puntate e poi non si fa un seguito anche se di successo?
Parte e' per lasciare andare solo quelle che fanno boom, parte e' per evitare le spese di 23 puntate... ma e' anche per evitare che ci sia uno strz che si fuma il 90% del budget.

i servizi di streaming e gli attori con tutte queste menate stanno facendo semplicemente una cosa:
AUMENTARE LA PIRATERIA.

Perché, certo, qualcuno avra' anche 4 abbonamenti, ma quello che va a  vedere stasera il guanto di tamarros non e' detto che nei 4 sia compreso, se lo e' magari non si ricorda in quale è, ci mette tempo per cercarlo, deve aprire 4 siti (o peggio 4 APPestanti che gli stufano il cello-TV).
Poi chi guarda il guanto di tamarros non e' detto che abbia disponibilita' economica per 4 abbonamenti.
Alla fine fa prima a far partire e-mule e vederselo domani sera con un player migliore.

Questo non e' un segreto o imprevedibile, al lancio di disney-, con il ritiro dei prodotto dalle 2 piattaforme concorrenti,  lo avevo gia' detto: con quel passo faranno ripartire la pirateria.

Sta girando una ricerca dell'Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale incaricato di gestire i marchi, i disegni e modelli dell’UE.
Un ricerca di medda, ma dice cose ben precise, molto errate per confidenza, ma che danno l'idea che se anche i burocrati se ne sono accorti...

Per esempio i dati di pirateria  o provengono dal monitoraggio del traffico EU verso i siti di contenuti illegali.
In pratica verso WWWvedigratisDOTqualcos conosciuti o al massimo verso server illegali.
Non certo un'analisi dettagliata.

Ma ci serve dare dare un'idea di massima, essendo, di base, la pirateria un mare con un livello similare per attività: non mi aspetto un aumento feroce di WWWvedigratis senza un aumento di e-mule e viceversa senza un fattore esterno di nuovo tipo.

si noti che la ricerca sostanzialmente CONFERMA le mie ipotesi ormai pluridecennali.

-La prima cosa e' che nel 2019-2020 vi e' stato il picco verso il basso della pirateria.
La cosa e' ovvia: covid, spesa famigliare obbligata al risparmio... in pratica la concorrenza della pizzeria sullo streaming non esisteva e per molti era una novità.
Ma nel periodo immediatamente precedente e seguenti sono partiti molti servizi di streaming (la partenza e' sempre con una certa inerzia).

"La distribuzione tra pirateria mobile e desktop differisce da paese a paese, sebbene desktop
rimane il più significativo. La ripartizione varia tra il 67% desktop in Ungheria e il 51% in Italia"

Del resto il desktop (qui inteso per PC) e' un mezzo comodo, poi "a chiavetta..."...

"Non è chiaro cosa abbia causato la riduzione della pirateria cinematografica nel 2020"
Numericamente magari no, ma quando praticamente una mazzata di film finiscono sulla tua piattaforma di streaming che stai pagano (o stavi per) la conseguenza mi pare ovvia.


il grafico mi pare abbastanza chiaro.
Il SW ormai sono decenni che e' basso, certo ci sono eccezioni, ma quando con Open Office puoi fare sostanzialmente le stesse cose di MS Office e uno costa zero e l'altro costa 2500E, se la gente se ne accorge il tuo prezzo magicamente diventa 250E e per quantita', studenti e giri strani puo' essere meno di 50E.
Diciamo che prima magari non sapevano dove trovare StarOffice e piratavano a tuono 2500E di MSO.

Per 40E non stai neppure a pesarci se per forza devi avere il pessimo programmino (salvo che a te come a me la enorme ribbon casuale faccia venire l'ulcera).
Non a caso la musica in Italia era raro avere un prodotto originale, le cassette prima, i CD poi,  era difficile vederne uno originale.
Del resto il prezzo era fuori di melone.
La determinante e' stata Itunes.
Le "pubblication" come pirateria rimangono alte. Vi ricordo che un libro oggi costa spesso 50E, raro andare sotto i 15.
I giornali sono cari, anche le cloache come repubblica (dovrebbero pagarci per leggere bugie e invenzioni).

"il modello ha supportato l'ipotesi che a un’offerta legale più ampia, come indicato dal numero di piattaforme VOD (ndr: Video On Demand) e di canali TV, riduce la pirateria."

MADDAI... ci arrivate oggi?
Surreale.
Esiste un prezzo e un offerta.
La cosa divertente e' che ci sono dati che indicano che un prezzo PROFONDAMENTE sbagliato uccide il mercato e i dati indicano che alcuni prezzi erano ridicolmente errati.

Il mercato digitale e' un'esplosione, nonostante non e' supereconomico, ma e' piu' economico se "mi piace un brano e devo comprar un intero LP".


si noti che dalla nascita dell'offerta online il mercato (che non e' intero su queste ricerche) ha "retto" l'intera industria che stava cadendo da anni.
Spesso non ci si ricorda che si veniva da una estrema contrazione del mercato della musica, pochi anni prima l'HiFi era presente in tutte le case, il CD player e' stato un enorme successo e poi... anche per i costi del disco, la gente ha smesso di comprare musica.
Era difficile trovare nelle case piu' di 3-4CD, nonostante impianti nuovi dotati del lettore.
Molti di questi nuovi impianti erano sprovvisti del vinile.
In pratica erano usati a mo di radio molto ingombrante... da li a poco nelle discariche.

L'elevato prezzo del contenuto ha ucciso diverse industrie, oggi con un contenuto decisamente piu' economico, spesso gratuito, il mercato, come fatturato, e' sostanzialmente lo stesso di prima dell'online, ma essendo senza i costi di distribuzione...
ha quasi il doppio del GUADAGNO di prima.

Vi e' da chiedersi se anziché arrivare a far pagare un cavolo di CD uno sfacelo si fosse settato un prezzo piu' contenuto.
Mi ricordo che una discografia CD in studio di un artista poteva costare uno stipendio.
Cosa sarebbe successo se un prezzo piu' convincente avesse allontanato meno gente?

"L'offerta legale di ciascun paese è molto rilevante nel determinare il livello di pirateria in tutti i settori."

Ma certo.
un motore della pirateria e' la mancanza di offerte compatibili con il mercato

"una percentuale più elevata di giovani tende a portare ad un aumento della pirateria"
Certo, le coorti giovani hanno piu' tempo da perdere per usare sistemi complicati e meno sghei, contemporaneamente hanno piu' tempo di fruizione (ovvero necessita' di piu' contenuti).
Se si vuole ridurre la pirateria occorre fare piani specifici.
Del resto non ho mai capito perché un CD di musicisti per adulti dovesse costare lo stesso prezzo di un CD per bambini fra i 7-12 anni come giovanotti, se uno costava 30E l'altro al massimo 3.

infine la potente chiusa

"Per tutti i tipi di contenuti, un maggiore consumo di offerte legali riduce la pirateria."

Gino,
dai,
vieni giù dal pino!


Photo da tenere sulla scrivania per l'agenzia: Jacques II de Chabannes, seigneur de La Palice.

La prima volta che parlai di queste cose, arrivando a queste conclusioni, avevo in tasca delle lire e usavo altavista.

il fatto che il mercato e' iperconnesso e queste cose sono dei desiderata.

Ovvio che la pirateria e', come tante piccole illegalita', impossibile da portare allo 0%.
Altrettanto ovvio che avvicinarsi alla cifra singola reale potrebbe voler dire di dover fare offerte non convenienti per le aziende-produttori, fallire non e' bello.
Un minimo di brodo serve.

Altro e' che un offerta frammentata e scomoda, nonché costosa, e' ovvio che faccia rialzare la pirateria.

L'unica soluzione che ha senso OGGI e' che le piattaforme si fondano o creino un "grossista" di server, del resto gia' oggi il servizio di connessione non e' esclusivo, possiamo vedere amazon anche con iliad, no?
Perche non potrei avere dei vettori che inglobino TUTTE le piattaforme?
Del resto i dischi su Itunes non sono gia' cosi'?

Questo renderebbe semplice la fruizione da un unica piattaforma, diminuendo, rispetto ad oggi, il costo umano di fruizione.

Il valore poi potrebbe essere distribuito in base al minutaggio di visione, in pratica trasformando i provider in produttori di contenuti o distributori.
Oltretutto questo produrrebbe economie di scala.

Ovviamente il prezzo non potrebbe essere la somma di tutti i sevizi, ma una cifra intorno ai 10E sarebbe lo sweet spot.
Tanto un utente non puo' certo mangiare piu' di tanto.

Idem per i soldi alle "star".
Il sindacato dovrebbe dare come limiti d'ingaggio un moltiplicatore rispetto all'attore meno pagato o settare dei limiti di qualche tipo.
Peccato che il sindacato sia pagato dalle "star" e quindi non voglia certo inimicarsi chi paga i conti indicandolo come problema.
Perché alla fine e' quello il problema, pensate ad una squadra di calcio in cui l’attaccante (che mi sembra di capire e' quello da applaudire secondo i fanboy) prende 100M$ e il portiere prende così poco da dover andare a fare il pizzaiolo in settimana.
Capite che non ha senso.
Ma in un economia non di guerra le ingiustizie sono comunque ineliminabili, ma non esiste "il terzo gode" o non gode cosi' tanto alle spalle degli attori di serie B.

Certo questo non e' semplice, passare dalla guerra alla pace non e' semplice, oltretutto quando abbiamo una guerra fra attori (ma guai a farlo notare) nella guerra globale del settore.

Ma se non si desidera la pirateria è l'unica strada da percorrere e l'unica che alzerebbe i fatturati, di certo i guadagni.

Se invece si vogliono dare le colpe a fattori esterni per la mancata crescita...
beh, e' piu' semplice.
Ma dopo non rompete il piffero sulla presunta pirateria.
Se andate avanti cosi' raddoppiera' a breve

 


12 commenti:

ZioPippo ha detto...

Tutto verissimo e d'accordo su tutto, c'è anche da dire una cosa: quasi più che sulla musica, dove all'inizio comunque giravano mp3 a 64kbps con compressioni assurde ma andava bene lo stesso, in media il pubblico è "di occhio buono". Anche all'interno della pirateria, quando gli intenditori rippavano i DVD noleggiati la gente comune scaricava film di tre ore che stavano in un CD e andava bene, quando l'intenditore scaricava 1080p da 8GB la gente guardava "lo streaming pirata che c'è pure in HD" a bitrate ridicoli. Oggi l'"intenditore" pirata la roba che non si trova su Netflix, o la pirata a bitrate molto più alti che quello che ti "manda giù" lo streaming, si costruisce una megacollezione in qualità BD su un sistema di server casalingo come Emby o simili e vive felice fuori dalla guerra delle piattaforme. Quanti ce ne sono così? Pochi, pochissimi. Per tutti gli altri pirati c'è di nuovo "lo streaming online" con Kodi se sei semi-evoluto, o per la massa direttamente via web, con bitrate risibili ma tanto, di nuovo, siamo in media di occhio buono e non ci si formalizza troppo.

L'unico modo è tornare come dicevi ad avere "tutto e a poco", uno come TIM o altro che si "ingloba" i servizi di vari detentori di diritti e te li fornisce a prezzo umano. Occorre ovviamente un modello di business che permetta a tutti di magnarci sopra. Non c'è altra altrnativa sesnata: 4 o 5 servizi di streaming da pagare a prezzo pieno semplicemente non hanno senso

maas75 ha detto...

Ottimo articolo, vedremo dopo questa guerra quante piattaforme salteranno in aria e dove finiranno i loro cataloghi.
Sono abbonato a tre servizi video e uno di musica ma alla fine la cosa che guardo di più è youtube, sono cosciente di stare buttando soldi nel cesso più per abitudine che altro.
A parte Disney+ che ho preso come regalo ai miei nipoti nel periodo covid e adesso mi tocca mantenerlo.

Anonimo ha detto...

Fantastico articolo come sempre, hai messo giù chiaramente quello che sto pensando io da un po' di tempo. E sono l'esempio vivente che conferma le tue tesi. Da vari server casalinghi di anni fa con l'avvento di Netflix avevo smesso di pirate e il Nas era finito in soffitta. Da qualche mese e ritornato collegato in rete e l'abbonamento a Netflix e e stato disdetto. Troppa fammene azione e troppo caro mantenere gli abbonamenti. Se si danno una regolata tornerò allo streaming.

Anonimo ha detto...

queste cose le raccontavamo quasi un quarto di secolo fa, quando, in telecom italia lab, con l'arrivo della connettività veloce a costi relativamente popolari, qualcuno stava creando l'infrastruttura software per fare l'itunes storie con tre anni di anticipo, ma tutto quanto finì alle ortiche perché un certo Genio&Espertone™ si impuntò nel dire che era importantissimo, prima di tutto, mettere una serie di limiti completamente assurdi(*) alla fruizione dell'audio scaricato, e quindi dedicò secoli uomo ad sviluppare una protezione imbattibile, così imbattibile che il certo Genio&Espertone™ che compensava la sua mancanza di senso pratico con una abbondanza di arroganza, decise di sfidare l'intero fottuto pianeta a violarla. cosa che avvenne, come tutti quanti avevano facilmente previsto, in un attimo, ed il tutto finì in una figura barbina spaventosa, anche per virtù dell'umiltà e della classe con cui la clamorosa sconfitta venne gestita

(*) parliamo di cose tipo vendere un brano musicale ascoltabile un numero limitato di volte, per un periodo limitato di tempo, solo tramite un lettore dedicato, con una autenticazione che richiedeva la connessione ad internet, senza né avanzamento veloce né riavvolgimento, piü addizionali ed ulteriori castronerie tecniche che mi asterrò dal menzionare.

Fred ha detto...

Bell'articolo! Davvero!
Mi permetti pero' una nota?
Scrivi: "Vi ricordo che un libro oggi costa spesso 50E, raro andare sotto i 15."
Francamente non sono d'accordo. Non credo di aver acquistato da anni libri di prezzo superiore a 25 euri. In genere sto nella fascia 12-20. Sono piu' cari i Meridiani Mondadori (e simili), che hanno pero' il vantaggio di contenere diverse opere il cui costo singolo diventa spesso decisamente accattivante.
p.s. @Anonimo: ero arrivato da poco in Tilab quando il Genio&Espertone (penso di aver capito di chi parli) se ne andava. Non sapevo pero' che fosse finito a lavorare su SDMI.

Anonimo ha detto...

@fred, il Genio&Espertone™ fu anche uno di quelli che letteralmente regalò la compressione mpeg layer 3 (e le annesse porterei piene di soldi per le licenze) al fraunhofer institute, perché, secondo la sua autorevole opinione, era una compressione con un livello di qualità che non sarebbe stato sufficiente per nulla di utile.

Fred ha detto...

@Anonimo
Mi ero sempre chiesto perche' l'mp3 fosse finito al fraunhofer... Era cosa nota, almeno tra chi era un po' informato, che era stato sviluppato in Tilab.
Comunque, SDMI ha fatto la fine che meritava...

Danilo ha detto...

Il fatto e' che ogni piattaforma di streaming, ASPIRA a diventare il piu' grande, alla faccia di tutti gli altri (non siamo i migliori e ve lo faremo vedere!).
Ma in pratica si fanno guerra tra di loro, danneggiando se stessi e gli utenti.

blu-flame ha detto...

Danilo e' ovvio che una piattaforma aspiri a diventare se non iil n1 il n2.

La domanda e':
Vogliamo fondare una nuova piattaforma in un mercato dominato da un paio di piattaforme TOP strapiene di soldi come amazzonia e netflics.

Se mi chiamo apple posso pensare di buttare soli a ufo (ne ho da non sapere dove metterne) pensando non di guadagnare sullo streaming a medio, ma consolidare itunes (macchina da soldi) e il mio ecosistema.

Se mi chiamo cruncyroll posso pensare di avere il mio spazio essendo ultra specializzato e fornendo anche gli albetti.

Ma davvero fondo uno streamingo se sono un generalista?
Cosa posso offrire in piu' di netflics, posso spendere piu' di amazonia o apple?

Disney, davvero pensa di avere un senso?
Siamo sicuri che non prederebbero piu' soldi a sharare il catalogo con altri?
Paramount?
mediast infinity cosa puo' offrire con 8E al mese? in gran parte programmi americani che sono licenziati su altre piattaforme, solo con ritardo di anni?

Quando fai a botte devi pensare che se vai a pestare godzilla non e' che puo' sperare di mandarlo al tappeto.

Celso ha detto...

C'è stato qualche mese fa su CNBC un articolo bello lungo e dettagliato proprio sulla lotta di potere al vertice di Disney, molto interessante.

Non sto a mettere link, se ti interessa cerca CNBC Disney's Wildest Ride.

_Jack_ ha detto...

è proprio fresca fresca la notizia che Disney+/- ha appena aumentato il canone del 30%, da 90 a 120 euro annui.
Secondo me il sistema delle pay tv andrà verso un collasso e saranno necessariamente costrette a fare quello che dici tu: i più forti si alleano o si fondono e gli altri spariscono.

Valetissy ha detto...

Io come te auspico l'avvento di un unica piattaforma omnicomprensiva dal canone ragionevole,purtroppo credo che non si fattibile.
Mi chiedo spesso se oltre ad aumentare i canonini le piattaforme stiano impoverndo qualitativamente i contenuti e questo a cosa sia dovuto.Io con i pochi dati che ho,esclusivamente soggettivi o al massimo derivati da conversazioni con amici/parenti,ho constatato che un maggior numero di abbonamenti significa una platea di persone,che ti porta necessariamente verso un gusto più "generalista".A supporto della mia tesi guardate i contenuti di nesflis,quella con sicuramente più abbonati,le ultime uscite sono decisamente meno originali e meno complesse,e questo è dovuto al target più ampio e non mi dite che il grosso del costo di una serie è il plot.No!gli scrittori a parte la sig.Rowling,non sono sicuramente una categoria ben retribuita. Non credo nemmeno che l'impoverimento delle serie sia dovuto al vaso di pandora scoperchiato dalla sig.Cacace-Sheffield,perche tutto è cominciato ben prima.
Pensate i mezzi utilizzati da netflix per Bridgerton.Banale telenovela distopica rivolta a chi ha ben poca istruzione con un alto tasso di fanservice...nemmeno l'anatomia dei grigi era così banale, e in que periodo se aveste detto sagafra vi avrebbero tutti risposto "Salute".E questo trend pauperisto continuerà perche le piattaforme sanno chi siete,hanno il vostro profilo,e sanno soprattutto cosa vi piace veramente,cosa guardate,quante volte e sanno anche che se in pubblico negate di aver visto CobraKai,conoscete a memoria la legge del pugno.
Secondo me, la profilazione migliore arriva da Prime ,banalmente sapendo quanto spendete,su cosa spendete,cosa vi fa aprire il portafogli,la qualità di cosa comprate,etc.Ecco a proposito di Amazzonia, è una mia impressione, ma da che ha acquisito i diritti del calcio,di cui io facevo volentieri a meno, le serie sono peggiorate?i titoli originali sono sempre meno e sempre peggio?Io ricordo gli albori con "the Holy trinty"momento che ho aspettato a lungo e Mrs Maisel,forse la migliore serie mai vista per cast,plot e ambientazione,Nosferatu,FUTURMAN ,I RAGAZZI,GOOD OMEN,in più c'erano moltissimi film premiati a festival indipendenti da ogni parte del mondo.. oggi per vedere Georgie e Capitan Harlock devo pagare un abbonamento extra.
Allora come qualcuno ha detto,pur continuando a pagare l'abbonamento a Jeff mi butto sul tubo,dove trovo divulgatori scientifici originali,notizie di appofondimento,comicità,trasmissioni di viaggio, true crime,vassalli valvassini e valvassori e chi più ne ha più ne metta. Forse yt resta più originale e densa di contenuti o forse cominci a sviluppare un'affezzione per questo o quel divulgatore,cosa che nella tv generalista non accadeva.Io spesso mi sono ritrovata a empatizzare con emeriti sconosciuti perche oltre a parlarmi di questo o quest'altro argomento mi parlavano di loro...e allora cominci a credere che il pirata sia il tuo cugino pugliese,adriano quello rumeno pacioccone,la mafia coreana sia il tuo amichetto trash,il bressa il chimicodiqualrtiere,il safari umano l'amico cazzone con cui da ragazzina volevi andare in vacanza,il palestrato che provi disperatamente a guardare con lo scopo di rimetterti in forma,il sexybarbie....e ogni settimana hai un appuntamento fisso con loro.La medesima cosa, che con la tv generalista, non accadeva,per quanto sia cresciuta con GerryScotty,Piero Angela etc non ho lo stesso grado di affezione.
Per rispondere a @blueflame su yt la pubblicità c'è eccome,la skippo ma c'è e ultimamente con adblocker non ti mostra i contenuti..anche nella valle del silicone si sono fatti furbi.