martedì, dicembre 20, 2022

pompe di calore

 


 Ultimamente le pompe di calore cominciano a starmi sulla balle, sembrerebbe che risolvano tutti i problemi del mondo e risparmiare miliardi di euri per abitazione...
insomma Pippe di calore.

La pompa di calore e' un oggetto che servirebbe a “produrre” calore al posto di un riscaldamento in cui si brucia qualcosa (legna, metano, carbone) utilizzandone il calore.
Al posto di BRUCIARE si usa invece un principio diverso SPOSTANDO il calore da un posto ad un altro utilizzando meno energia (o sperando di farlo) rispetto all'uso termico dello stesso carburante.
E' una cosa evidente che e' piu' facile SPOSTARE della farina che PRODURLA, allo stesso tempo può essere piu' facile spostar del calore che produrlo.

In pratica e' lo stesso principio del frigorifero o del condizionatore e tutti avranno notato che d'estate se il nostro frigorifero non e' particolarmente sano (o peggio ad incasso) la prima cosa che diventa ovvia e' che spostare il calore non e' sempre cosi' facile.

Tutti i convintoni parlano dei megapixel, ops, del santo COP come panacea di tutti i mali (gotta compresa), che sarebbe il rendimento, e per l'ottica di applicazione può essere maggiore di 1, arrivando persino ad un valore  di 10 sugli scritti fanboyescky, cosa che nella realtà non accade MAI. 

Ricordiamoci inoltre che non e' che VERAMENTE abbiamo un rendimento superiore ad 1, che rimane impossibile,  e' che guardiamo un effetto che e' simile ad un rendimento e per tanto lo chiamiamo COP.

La leggenda dice che le pompe hanno rendimenti spettacolari, anche il quadruplo di una caldaia (che avrebbe l'85%, sulla carta le piu' recenti potrebbero arrivare oltre al 100%, ma al solito in condizioni particolari, guarda caso simili alla pompe).
Capiamo che rendere oltre 5 volte come narrano i sostenitori sarebbe una figata pazzesca in alcuni ambiti.

La pompa di calore, come riscaldamento, e' un sistema interessante per quelle zone che sono abbastanza calde, che hanno dei vantaggi di location o che possono accedere a qualcosa a cui puoi rubare calore, come un pozzo, un lago o  una trivellazione, magari in un posto dove bastano pochi metri per salire di temperatura.
Non certo potete trivellare in città magari passando attraverso alla metropolitana.

 

 

Perché, ricordiamo, la pompa di calore SPOSTA il calore da una parte all'altra e nel farlo piu' il salto in temperatura e' elevato e piu' ti stronca, altrimenti si userebbero delle pompe di calore per fare il vapore da dare in pasto alle turbine e BUM, abbiamo energia gratis essendo il COP ben piu' di uno.
Con un "rendimento" di 5 si potrebbe prendere il calore di condensa vapore post turbina e usarlo in evaporazione in ingresso turbina, cosa produrrebbe energia in avanzo pur con un rendimento del 30% del sistema generativo.
Altro che la fusione.
Ho appena inventato un moto perpetuo piu' plausibile di quelli di yoyotube!
Il motore Claudio-Rankine!
(nota: oltre ad essere il mio nome vuol pure dire zoppo)
Schietti e motori magnetico-orgonici ciucciate il mio calzino!

La realtà, al solito, e' una maledetta strz quando vogliamo fiumi di latte e miele gratis.

Parlerò quindi solo di  pompe che rubano dall'aria esterna, le piu' diffuse in ita e sostanzialmente le uniche proposte.

La prima cosa da far notare e' che all'aumentare del salto il rendimento scende

Quindi se il salto e' breve spostare il caldo "in piano" e' una passeggiata, se sono in salita farò fatica.
Del resto e' abbastanza comprensibile che se metto il frigorifero fuori sulla neve sarà semplice avere freddo il latte, no?

Tecnicamente questo effetto e' dato dalla questione che devo aumentare la pressione per ottenere l'effetto desiderato (come liquefare il mezzo di scambio che non ha voglia di essere liquefatto) sommato al fatto che  le pompe hanno dei rendimenti variabili a seconda del salto e della tipologia (scroll, pistoni, vite...) e se ho preso la pompa troppo grossa può pure scendere per trafilatura se va troppo piano.

Il secondo effetto di questa cosa e' che una macchina in grado di scaldare/pompare 25KW come una caldaietta a gas durante le mezze mezze stagioni, arrivati in inverno non avete piu' 25KW da spendere.
Perché i W di resa dipendono dal COP che dipende dal salto.
Non a caso spesso il COP e la resa in KW vengono millantati a +7  o +10C di esterna.

Questo instaura il pensiero stolto del "allora compro la pompa piu' grossa" che spesso e' la soluzione dell'installatore incompetente per alzare in parallelo verso l'alto la curva del seguente grafico.


questo e il grafico che vi fanno vedere sulla brochure patinata, che oltretutto e' sbagliato utilizzare come bibbia per almeno 3 motivi (le misure hanno un senso se si comprende la misura, o come si dice in informatica, il benchmark misura bene se stesso).

Il primo errore e' che il carico delle abitazioni AUMENTA come una curva, non una retta, perché il percepito dipende anche dalla temperatura radiante e la sommatoria non e' una retta.
Certo possiamo ipotizzare  una abitazione con i muri con due metri di polistirolo e finestre degne della ISS, oltretutto un’abitazione del genere non avrebbe piu' bisogno di riscaldamento visto che basterebbero gli sprechi degli abitanti, ma la realtà fattuale delle abitazioni esistenti non sarà così (e tacciamo sulla mania del "cambio aria" della massaia rimasta al 700 con il camino prima del Conte Rumford).
Ma se vi fidate solo di quella roba con una casa normale potreste avere delle belle sorprese.
Uno degli effetti del non saper leggere il grafico è pensare che basti "allora compro la pompa piu' grossa" per spostare verso l'alto la curva e riuscire a scaldare l'inverno.

Non e' così.

Per un motivo molto semplice, per scaldare un ambiente più fa freddo piu' serve, oltre che potenza, il salto di scambio e la temperatura è pressione e la pressione sulla pompa fotte il rendimento.

Perché, se ci pensiamo,  facciamo tutto questo caos per il rendimento, non per pettinare le bambole, altrimenti montiamo la caldaietta a metano da 600E che in 10 minuti e' montata e un muratore di medda la sa montare.
Perché, ricordiamo, se come in Italia l’elettricità la facciamo con gli idrocarburi ha poco senso bruciarli nel sistema elettrico che oggi ha rendimenti altalenanti (se partiamo con una turbogas senza astuzie contabili siamo intorno al 60% per una combinata a regime, altrimenti sotto i 40, che sommate alla distribuzione siamo ben sotto il 50% nel caso più fortunato) e infilarli in una pompa di calore se e' sotto i 2.5 COP. 

Se non salite conviene bruciare il metano localmente, non siamo la Francia o la Norvegia in cui si discute se e' meglio il termosifone elettrico o la pompa dove gia' un risicato 2 di media vuol dire aver dimezzato la bolletta perché il riscaldamento in mezza Francia e' elettrico.

Facciamo altri numerazzi.

Partiamo da i miei termosifoni nella mezza stagione sono intorno ai 40C, ma negli inverni della Brianza piu' rigidi arrivano a 80C e quando abitavo fuori dalla città un anno arrivavo a portarli verso i 90C. 
Questo perché il salto favorisce lo scambio fra il mezzo "metallo" e l'aria e se devi trasferire la sboBBa....

A quelli che vi dicono che una pompa di calore può alimentare i termosifoni standard mentre fuori ci sono -15C prego tornare al primo grafico e indicare dove si trova un salto di 105C.

Un altro sistema per favorire lo scambio che non implica fare il caffè,  e' avere un "termosifone" piu' grosso fisicamente.
Nota: parlo di TERMOSIFONI, anche impropriamente, perché il 90% delle persone hanno dimestichezza con quelli.

Non a caso per usare la pompa di calore l'unica via, oltre ai fancoil che in casa sono poco ambiti, e' quella di usare l'intero pavimento come termosifone bello grosso.
Ovviamente questo vuol dire preparare bene il pavimento, per esempio che per irradiamento non scaldi la cantina, e usare un rivestimento che non sia particolarmente sensibile o riflettente al calore.

Dalle mie parti negli anni 60 si usavano nelle abitazioni cool perché l'idea di base era quello di togliere dalla vista i termosifoni, ma sono stati quasi tutti eliminati negli anni in favore dei caloriferi perché la resa non era altissima e hanno un inerzia spaventosa: non potete pretendere di accenderli e dopo solo 2 ore sentire il primo confortevole calduccio. Se partite per WE vi conviene lasciare tutto acceso, magari al minimo, soprattutto se, come andava di moda in quell'ambito, avete un pavimento di marmo bello spesso.

In soldoni dovete avere una casa che e' costruita, o almeno rifatta, in un ottica di avere una pompa di calore. 



Questo e' preso da un altro catalogo che vi mostra che la pompa piu' toga del catalogo va a -25: yappy yappy ye!
Notate 2 cose
La prima che porta la temperatura dell'acqua a 55C al massimo come e' giusto, secondo che parla di poter usare il riscaldamento a 15C di elemento radiante mentre abbiamo una bufera di neve a -25C che, se permettete, fa un po ridere.
Ma anche questo grafico, messo così, trae in inganno, si vedono mazzi di curve inutili che generano confusione, ma alla fine ne bastavano un paio, il gioco e' mostrare un grafico alzato fino a COP 9, sembra tanto i grafici di test dei processori che vengono tagliati per mostrare profonde differenze, per un 5% che sembra un 30%.
Mi dite che senso ha avere un termosifone che scaldiamo a 15C quando abbiamo l'esterno a 21, non basta aprire la finestra?

Il senso di quelle curve, salvo che siate un ricercatore, è presentare  concretamente la possibilità di un COP di 3-4, togliete la curve di 15 e 26C e anche le rimanenti sembrano piu' basse, sembra tutto molto meno figo come colpo d'occhio, no?



Quello che ci dice il grafico e' che sotto zero avere un COP superiore a 1.5-1.7 e' durissimo. 

Ma non e' nulla.



questo e' il rendimento di una macchina perfetta teorica, ovviamente esageratamente lontana dalla realtà, ma fa capire, con il SEMPLICE calcolo che puoi usare per le macchine teoriche, svincolate dalla realtà fatta di compromessi e rendimenti, che e' il salto che ti frega e che molte brochure portano rendimenti impossibili perché, di fatto, troppo simili.
Con la T esterna dell'aria di +5, manco inverno, e l'elemento radiante a 55C, che e' un bello scambio, neppure nel mondo delle favole hai un COP di 5.

E alla fine penso che sia questo il grafico che abbiano in mente i sostenitori, se fosse applicabile as is al mondo reale sarebbe possibile il moto perpetuo del motore claudicante di cui sopra.

Tenete conto che
-una pompa a vite (una variante dei lobi) ha un buon flusso di gas in "retro" soprattutto se non alla velocità di crociera (la famosa leggenda dei condi inverter che sono assai migliori, piu' per il sistema di test che per la realtà).
-Un motore elettrico ha un rendimento che, per quelle dimensioni, e' raro che arrivi al 70% (piu' son grossi più rendono... e il rame costa)
-Avete delle pompe di circolazione e dei ventilatori.
Vi ho citato solo i piu' semplici, ma avete tonnellate di perdite di vario tipo in tutti i sistemi reali.

 

Un altro grafo meno furbetto che racconta che il salto è un problema.
Parliamo di una delle 2 top of the pops, non cinacina.

Si noti che questi COP non sono "reali" ma sono ottenuti con un'installazione di prova, un pochino come i consumi della auto.
La mia auto dovrebbe fare i 20 con un litro, mai vista andare oltre i rari 13, ma sotto i 5 ci va eccome.

L’installazione puo' cambiare molte carte in tavola

Nella realtà, che e' sempre una megera, magari il "termosifone" e' lontano, il tubo che entra in casa non e' perfettamente coibentato ed è più lungo di quello di test, l'unita esterna. magari,  e' sotto una tettoia che limita un pochino il giro dell'aria, le griglie sono leggermente zozze perché hanno piu' di 5 o 6 anni, un piccione ha fatto sprot... si chiama realtà

Diciamo che quei grafici sono relativi a situazioni di test, nonostante cio', visto il fatto che a +2C e 55C di "termosifone" il COP è sotto o nell'intorno di  2 e il metano costa generalmente dalla metà ad un terzo del KWh elettrico (del resto facendo l'elettricità in Italia con il metano sarebbe strano il contrario) in quella situazione e' assolutamente inutile impelagarsi con un costoso macchinario sventrando i pavimenti per pagare di più l'energia.

Diciamo che funziona con una T di 40C, ma hai voglia a trasferire KW a nastro con un salto termico di una quindicina di gradi se non hai la superficie di un campo da golf o un rotore di un ATR42 che sbuffa sulla superficie di scambio.

Ma la cosa piu' tragica che alcuni non vogliono capire e' che scambiare energia devi essere ad una T diversa.
Facciamo esempi cialtroneschi come mio solito.
Per scaldare a 23C la tua casa un classico termosifone non sta a 23C, ma a 40, 50, 70 e perfino 90C a seconda di quanta roba deve scambiare.
I radiatori in altri settori possono essere corredati da un numero X espresso in W/C che vuol dire che scambiano X Watt ogni C che hanno in piu' dell'ambiente.
In un ambiente  il dissipatore a raffreddamento naturale (vuol dire senza ventole) in un ambiente di 23C quando ha 24C immette (per es) 20W
A 25C sono 40W
A 34 sono 220W
A 44 sono 420W

Ovviamente il discorso e' complicato dal fatto che in questo caso il dissipatore non e' "piccolo" ma se ha una temperatura in ingresso di 50C, non essendo la velocita' dell'acqua infinita, l’elemento radiante avrà una temperatura mediana piu' bassa della mandata, anzi, piu' e' efficace piu' la temperatura del "termosifone" si allontanerà dalla T della mandata.

Potete verificarlo con i termosifoni classici in cui toccando la parte alta e quella bassa possono esserci 20 o 30C di differenza non di rado.


 

Per scendere nel mondo reale, e con i modi classici che sono meno "calcolosi" un termosifone di cui ho trovato la termica, per ogni elemento in alluminio alto 56cm se di media e' piu' a  50C di differenza dall'ambiente, ovvero da esempio precedente 73C, ovvero con il fatto che poi non e' uniforme circa 80-85C di mandata, erogano  123W per elemento, un paterazzo da 10 elementi sono 1230W, in questa piccola stanza dove sono ora ne ho 2 molto simili.

Lo stesso costruttore dice che con un salto di 30, ovvero il termosifone a 53C, ovvero una mandata intorno ai 60-65C erogherebbe la meta' secca, 64W per elemento.
Lascio solo immaginare cosa succederebbe con una mandata con un salto di soli 15C, ovvero 38C e circa 45C di acqua.

adesso e' chiaro perché occorre per le pompe di calore questo radiatore?


un pavimento a 32C eroga per ogni m2 in un ambiente a 23C quasi 100W e lo puoi fare con una mandata di circa 45C.
Se la stanza e 20m2 e' la stessa menta di 20 elementi arroventati e la pompa di calore, sempre che che siano soddisfatte le altre necessita', puo' arrivarci.

Altro che spesso sfugge ad alcuni e' che la stessa cosa avviene con l'unità esterna: più e' fredda più scambia facilmente senza diventare enorme come una portaerei (o avere un ATR che sta decollando davanti all'unità con i suoi dolci 1800CV).

In soldoni quando abbiamo una temperatura esterna di +6/+7C l'unita' sarà almeno in quota 0C nonostante il ventolone a randello e le griglie estesissime, a +5C ormai sarà integralmente sotto zero e li sono volatili per diabetici. 

La teoria di chi legge i grafici senza capire a cosa si riferiscono sta per prendere il tram delle 7:30 in piena gloria che persino Willie potrebbe rimanere impressionato, e lui ne sa di tranvate.

 

La fisica del muro incontra il genio del male.


Il fatto che tutti i grafici visti prima sono fatti in capannoni dove e' stata tolta l’umidità per definire la cosa in condizioni facilmente ripetibili, non fuori di casa vostra.


la curva blu e' il classico nebbione meddoso della Lombardia.

Cosa vuol dire?

Che nel mondo reale quando la T e' intorno a +5 il vostro scambiatore fa una brutta fine e si ghiaccia

Si, il bianco e' ghiaccio, probabilmente qualcosa e' andato storto.
Inoltre immaginate ad uno scambiatore in un angusto cortiletto (scambio) senza tettoia come questo cosa succede quando piove e fa freddo, che sia quello che non ha funzionato?

Quello che il grafico non vi dice in maniera esplicita è che mentre la batteria e' spenta non e' il solo COP a scendere rispetto al test come da curva ginocchiosa, ma, mentre parcheggiate per scrostare il parabrezza,  scende anche la T della vostra casa.

Il grafico, letto bene, vi dice che non solo perdete rendimento di un bel 30%, di fatto gareggiando ormai nella categoria dilettanti, mentre l'inverno serio deve ancora arrivare, MA,  mentre eravate li a perdere tempo con lo sbrinamento, la casa si è raffreddata:  dovete recuperare e recuperare vuol dire aumentare la temperatura del radiatore ovvero abbassare il COP e andare incontro al ghiaccio molto più velocemente abbassando ancora il COP.

Apparentemente paradossale è che allo scendere della temperature quasi sembra non peggiorare.
Il fatto e' che l'umidita' RELATIVA è relativa  alla T e ad un certo punto non potendo più rimanere sospesa "sciolta" nell'aria precipita formando neve se intorno ai 0C e nevischio, quella specie di "polvere di ghiaccio", se sotto.
La fregatura è che fra giorno e notte la T e l'umidità varia e si brina persino il terreno, figuriamoci il vostro scambiatore.
Ovviamente le condizioni locali possono variare MOLTO.

Altra cosa che alcuni potrebbero aver notato che con molta umidità, se non ghiaccia, ovvero oltre i 12C, il rendimento aumenta perché anche l'acqua in sospensione puo' essere nostra preda termica. Gnam.

In soldoni in zone dove esiste l'umidità,  se fuori avete meno di  +5 per lungo tempo prendete la pompa di calore e vendetela in cambio di questo:


10E di stufetta ben spese e un COP che e' simile alla pompa di calore, ma con il fatto che la casa non rimane fredda e costa 10E.

Il sugo di tutta la storia e' che se siete da Roma in giù e non in altura, la pompa di calore potrebbe essere molto interessante.
Il problema che piu' andate al caldo meno giustificate un impianto costoso visto che la vostra bolletta non sarà così alta da farvi prendere un coccolone.

Come interessante se hai fatto un buco di 200m con una trivella in giardino, ci infili un bel tubone, e hai una fonte a 15-16C, che e' una storia MOLTO diversa rispetto all'inverno lombardo.

Ovviamente potete cercare di spostare l'uso della pompa piu' a nord, più al freddo, ma non modificando la pompa, modificando la casa.

E' chiaro che alla fine i problemi sono 2, la T esterna e la T dei radiatori interni.

Su quella esterna, salvo trovare calore da rubare a qualcosa di diverso dall'aria, non potete farci nulla, è fuori dal vostro controllo.

La T dei radiatori interni potete farlo in 2 maniere:

1) aumentare il piu' possibile la capacita' di scambio, in soldoni l'area.
In pratica mettendo un pavimento che ormai e' un tubo unico e scegliendo un pavimento non perché vi piace il colore (nero o nero, ma anche nero sono le scelte migliori) o il materiale, ma in quanto ad alta trasmissione, non perché e' carino. L'ideale sarebbe un pavimento in alluminio per alzare il COP.

2) evitare di aver bisogno di introdurre tanta energia (C/W, ricordate?).
In pratica ogni euro di coibentazione della casa che  spendete porta a se un aumento del COP della pompa.

Ma la cosa divertente che per avere un COP vantaggioso, diciamo "che ne valga la pena pur abitando al freddo"  diventa di nuovo interessante anche per la classica caldaia... perché avete bisogno di meno birra

 Se spendo soldi a sufficienza per far funzionare benone la pompa in Brianza, o in posti più difficoltosi, tanto da avere un COP per il quale  l'elettricità rivaleggia con il prezzo del metano, vuol dire emetto  verso l'esterno cosi' poco che le normali attivita' come cucinare, usare l'aspirapolvere, il frigo e asciugarmi i capelli divengono interessanti sul bilancio termico, tanto da rendere di fatto il riscaldamento marginale e se lo fai con una caldaia, una stufetta o una pompa, alla fine, poco importa: spenderai pochissima energia.

Ma, forse, il gioco non e' usare una tecnologia magica, come una magica pompa di calore orgonica COPpante, ma isolare la casa.
In pratica lo spendere per un impianto di riscaldamento nuovo e costoso, con menate come rifare i pavimenti alzandoli di almeno 15cm, potrebbe essere meno profittevole che spendere quei soldi nella coibentazione.

Le case coibentate a manetta si possono fare e sono di fatto dei sottomarini, tanto che per evitare di morire soffocati e avere umidità del 200% con pioggia dal lampadario, hanno sistemi di areazione che non perdono energia  scambiano aria senza scambiare energia (o quasi).

Potremmo chiamarlo periscopio :-)


Da questa storia fa anche piuttosto ridere l'idea di fare acqua sanitaria, preparare un bagnetto con l'acqua che parte a 40C dall'altra parte della casa, con una richiesta di oltre 15KW termici belli tesi, e poi ne riparliamo.
Cosa vuol dire invidiare con rivoli di bava il vecchio scaldabagno istantaneo Triplex a gas del 1963 pieno di ruggine della vostra nonna e sperate che babbo natale vi porti un Giancaldo degli anni 80, lo avete sempre schifato per il voltastomachevole nome, ma ora lo accettereste pure se si chiamasse "eleggiamo le 5 stalle" che vi prepara 60C belli confortevoli che potete assaporare anche dopo un tragitto attraverso la casa.

Per essere un pochino piu' precisi sul "Roma in giu", che non me ne vogliano, ecco qualcosa di un pochino piu' preciso partorito dallo stato

La zona F sta per "scordatelo"

La zona E sta per "ma vaffa"

La zona D sta per "puoi farcela"

La zona C sta per "caxxo si!"

La zona B e A stanno per "ma hai veramente bisogno di un riscaldamento degno del nome o ti basta un condi invertito o una stufetta?"

Ovviamente essendo solo pochi step e pixel grandi come una provincia, non conteggiamo il fatto che in zona E ci sono localita' che sono  accettabili eccetera, ricordiamo che quella follia di grafico riporta Cesenatico e Rimini insieme a Sondrio e Casatenovo nello stesso ambito e dubito molto che vicino ad Ancona si rimanga per settimane sotto la neve perché il sole non riesce a scioglierla.
Come mio solito, stiamo suonando un minuetto con uno scarico di una Hellcat V8 che gia' cosi' e' stata enorme come trattazione di un blog del put.

Vorrei anche che consideraste il consumo di un affare del genere tirato per il collo, di fatto con un COP ormai sotto i 2, da alimentarsi come dicono i folli con dei pannelli + batterie.

Facciamo questo divertissiment perché le pompe spesso sono spacciate per la possibilità di usare calore da energia autoprodotta per riscaldarsi.
La famosa indipendenza energetica del Beppe attira grullo

Giusto per capirci dalle mie parti viene considerato normale, per una unita' abitativa MEDIA, avere un consumo di 900SMC per l'inverno, con il sanitario e il piano cottura 1200 che in soldoni  sono arrotondabili a 13.000KWh ( e non contiamo che una unità indipendente, che deve essere il mminimo  consuma una botta in più).

Facendo finta di essere veri nababbi e avere batterie per qualche giorno e spalatori di neve, per evitare che la maggior parte del tempo sia alimentato dalla rete, vorrei farvi notare quanto deve essere grande il pannellamento per coprire la gran parte dei consumi, tenuto conto che la produzione dei pannelli è anticiclica sia alle esigenze sia al COP. Anticiclico^2

Con un eventuale COP di 2, dalle mie imprendibile con una casa normodotata, ma facciamo finta di nulla.
Proviamo a vedere con dei pannelli  iosa in grado di produrre all'anno 65MWh e con un P di 50KWp, ovvero 143 pannelli da 350W per un totale di 250m^2 netti, con le ombreggiature circa 500-600 m^2 del vostro giardino pianeggiante piu' accessori e corridoi.
Come ordine di 2 campi da tennis che sicuramente tutte le famiglie italiane hanno a disposizione.
Questo e' il risultato teorico che e' MEDIO e senza la neve, l'accumulo delle batterie e lo sporco.


Probabilmente non sazierebbe il 80% delle necessita' di calore... con un costo stellare.
L'unico modo di farlo rendere e' il famoso sottomarino, la classe A, ma a quel punto e' inutile far casini, con il sottomarino giusto se cucini la pizza a  potresti aver voglia di aprire la finestra.

Continuo a pensare, come succede sulle automobili, che non e' il MOTORE il problema, ma il TELAIO.

Ovviamente se il muratore non sa fare altro che usare la malta come suo nonno e rimpiange ancora il mattone pieno (sentita pochi anni fa) non possiamo certo parlare di "efficienza energetica".
Non sarà un caso che i SUV hanno design di bassa qualità molto edili e piacciono ai "semplici".

Quando ero piccolo i doppi vetri erano rari, ma quando arrivarono a prezzo furono una rivoluzione.
Oggi fare case che abbisognano la meta' dell'energia di quelle vecchie e' relativamente semplice.
Nota che con una casa che consuma la metà e stufette da 10E e' preferibile ad avere una (ENORME) pompa di calore con un COP medio di 3 perché d'estate non patirò caldo.
Altro bonus e' che una casa in alta classe abbisogna di meno T a parità di percepito.
Altro vantaggio ancora è che posso spegnere di piu' il riscaldamento quando non sono presente: una classe bassa devo litigare per ore prima di arrivare ad un buon tepore, una classe alta meno.

Oggi in Italia il 35,2% delle case sono in  energetica G e il 24.5% in classe energetica F.
Con un complesso calcolo da astrofisica il 60% delle case italiane al 2022 (ENEA) e' una medda.

Sebbene oggi tutti ridono con il 110% piovuto dal cielo  (superciuck, rubare ai poveri per donare ai ricchi), mentre in altri stati danno sovvenzioni (al massimo della metà circa, sovente un decimo) SOLO se aumentate la classe a nastro.
Ma l'idea degli stati EU, da decenni ormai,  è di VIETARE la vendita o l'affitto di immobili sotto un certo rendimento ed e' una richiesta oramai EU (classe E come minimo nel 2027), non a caso gia' oggi la certificazione energetica è obbligatoria, indovinate per preparare cosa?

Se venisse applicata il presunto "grande valore dei risparmi italiani", il valore che le varie sinistre vorrebbero saccheggiare da anni e poi scoprono che sono soldi principalmente di intoccabili operai bonificati negli anni, non di "kattife multinazionali imperialiste". Un valore  che si declina esclusivamente e stupidamente  in mattone, sarebbe di fatto falciato scoprendo che il Re e' nudo e pure senza birillo.



 Se guadiamo il grafico, anche considerando varie storture nel definire il parametro EPgl in cui il W ecowash vale più di quello ecologico, possiamo comunque usarlo alla carlona per definire le necessita'.

o se preferite usare i paramenti della una nomenclatura diversa che poi non era così stramba.

Il gioco si chiama vedi la differenza, piu' che il consumo, perché, giustamente al solito, il "consumo" PRESUNTO e' dato in condizioni "particolari".

RICORDIAMO, il 60% delle case italiane e' una medda F o G.

E' evidente che passare da una G che rappresenta il grosso della case in Italia, il 35% sono 1 casa su 3, in pratica LA casa italiana (nonostante tutti i bonus ricevuti negli anni) ad una classe D vorrebbe dire dimezzare i consumi, e da quello che vedo di certa edilizia anni 60, forse far divenire i KWh un terzo.
Non stiamo parlando di fare della casa un sottomarino, ma fare quello che sarebbe utile e avrebbe dovuto essere il minimo da 40 anni almeno.

Capiamo che si tratta,  nel senso di equivalente, del confronto fra un robusto COP di 3 di una pompona e una stufetta da 10E.

In soldoni e' meglio spendere per la casa che per la pompa, soprattutto per il nostro disastroso paese in cui gli immobili oltre la C sono il 9% (in realtà, per come e' fatta la statistica potrebbero essere persino la metà), di fatto inesistenti.

Il problema e' che certe abitazioni malfatte non conviene (o e' possibile) rifarle, il nostro territorio con l'assurdita' di avere palazzi con decine di possidenti che raramente arrivano all'idea che abbattere e ricostruire,  non arrivano neppure a pensare a ammodernamenti mentre, letteralmente, si picchiano o sparano nelle famigerate riunioni condominiali sul colore delle tende.
Il bello di avere tanti piccoli possessori di appartamenti indebitati e senza l'idea di business: geniale.

Inoltre, anche si volesse, non ci sono operai edili, i nostri operai,  quando va bene, sono trasportatori di mattoni, non specialisti dell'edilizia moderna.
Nella mia casa ogni mese scopro la magagna del tipo "non sapevo montare le finestre" o "non sapevo montare lo sciacquone", segno evidente della capacita' di chi ha ristrutturato all'incirca nel 2003, non nel 1800 quando e' stata edificata... e per regolamento non e' stato possibile buttarla giù e rifarla come il proprietario desiderava.

Queste pippe di calore, come il pannellino sul tetto (sempre piu' spesso orientato persino a nord, ma necessario per far di conto per la norma, a breve montato in cantina, tanto conta il Wp dell'etichetta, non il Wh prodotto), come le auto elettriche o "oddio la CO2"  mi sembrano il tentativo di cercare, se non un "lavaggio dell'anima" (non sono stato io! io ero il buono!), un cercare di arraffare qualcosa per aumentare le richieste di spreco senza pagarne conseguenze: voglio l'auto grossa, ma che consumi come la panda che sto cambiando, almeno a parole, per poter dire di essere green e sentimi fra i buoni.


PS
Uno dei commentatori regolare mi sembra del settore, se ho detto scemenze puo' picchiarmi :-)  

PS2
non sono contrario alle pompe, solo alla loro applicazione a prescindere da quella che chiamo ragionevolezza: l'equilibrio fra sbattimento e risultato.






19 commenti:

Celso ha detto...

Sono tutte più o meno cose risapute... la differenza nella tua trattazione è il tono catastrofistico, un po' come la trappola del "...but sometimes..!" di Technology Connections sul tubo, cioè il fatto che siccome una cosa a volte non è ideale si decide di non considerarla nemmeno quando lo è.
Quel tizio te lo consiglio vivamente: oltre ad essere serio e preparato negli argomenti più vari (dai microonde agli indicatori di direzione per auto) ha anche una serie di interessantissimi video sulle pdc, e dove vive lui l'inverno pesta sodo.

Curiosità, i recuperatori (quelli che tu chiami "periscopi") il 110 non li prevede... io li ho fatti montare a mie spese, andando contro al partitaiva evasore che aveva già iniziato a intortarmi con un "prendo questo lo metto in quella fattura poi giro questo e li faccio rientrare nel conto"...

blu-flame ha detto...

sono catastrofista perche' i sostenitori di X (qualunque cosa sia X, anche i mutandoni della nonna o le pompe) DEVONO imporre X a tutti.

E io di tutti sti fanboy ne ho i cosiddetti veramente pieni

Gli scambiatori aria-aria, che nascono in altri ambiti li ho chiamati periscopi avendo chiamato "sottomarino" le case mi pareva divertente.

Il 110 li prevederebbe di certo essendo parte del progetto, salvo che il progetto stesso non li elencasse.
Nel 110% hao visto cacciare dentro letteralmente di tutto, figuriamoci degli scambiatori.
Ovviamente essendosi dimenticato di averli mesi nel progetto ha dovuto "arrangiare" come fanno i bravi edili incapaci.
Del resto una casa i classe elevata in alcuni ambienti o con delle criticita' senza quelle cose potrebbe pure avere problemi grossi.

il problema non e' l'evasore, del resto se il tuo corrispettivo e' fatturato non e' evasione, al massimo, per la stortura del 110, altro, come puro furto ai danni dello stato eccetera.

Magari quando ho tempo do un occhio al canale

Celso ha detto...

No no... era prima dell'inizio di tutto... probabilmente non consentivano un risparmio sostanziale (la casa già passava da nessuna classe ad A2 mi pare con il resto degli interventi). Li ho messi principalmente per l'umidità, visto che il cappotto non traspira.

Stefano ha detto...

Niente traspira in un fabbricato, quelli che spacciano sistemi costruttivi o pitture "traspianti" dicono delle balle grosse assai. Una mano di intonachino ed e' finita anche sulle "traspirantissimissime" case in legno. Anzi, sotto ai coibenti vengono messe barriere al vapore proprio per evitare che la minima umidita' proveniente dall'interno delle pareti (umidita' di risalita, infiltrazioni) vada a impregnare l'isolante.
Nel caso delle pitture, traspiranti e' solo sinonimo di scadenti.

Celso ha detto...

@Stefano
Falso, gli spifferi traspirano eccome!
Passando da spifferi a cappotto e tripli vetri mi pareva giusto essere previdente...

Stefano ha detto...

@Celso
Mica ho parlato di spifferi, ma di "murature traspiranti". E poi una cosa e' la trasmissivita' termica, un'altra la permeabilita'.
Tra l'altro, in case subacquee come e' diventata la tua, una VMC e' assolutamente indispensabile se (come fanno tutti) trascurano di aprire le finestre a prova d'aria (come le case da A+ devono essere). Addirittura per i paranoici del "non apro senno raffreddo ma non voglio la vmc" hanno inventato le "finestre stagne con lo spiffero", ovvero il telaio si scosta di qualche mm dal controtelaio in modo da garantire la aerazione senza dover spalancare la finestra e sedare i sensi di colpa dei fanatici del risparmio energetico.
Non sai quanti hanno cambiato gli infissi in case senza cappotto e si sono ritrovati muffa in ogni dove.

Anonimo ha detto...

E' quello che dico anch'io da anni a tutti quelli che mi parlano entusiasti delle loro "forme di riscaldamento in casa"...
Rispondo sempre: se hai 10k€ da spendere, spendili in materiali isolanti termici:
1) funzionano sempre, sia con il bel tempo che con il brutto
2) praticamente non hanno decadenza nelle prestazioni o minima rispetto ai sistemi "attivi"
3) manutenzione diciamo inesistente
4) nessun costo di revisioni periodiche

E soprattutto, una volta che hai isolato BENE la casa (con molta attenziona anche ai ponti termici) il modo con cui la riscaldi NON ha più importanza.

Eppure vedo tantissima gente che va a incasinarsi da vita con fotovoltaici da paura e pompe di calore da 20k€ (!!!!) e magari hanno i muri senza nessun isolamento... mah....

Resto dell'idea che: tripli vetri, cappotto e coibentazione del tetto, siano fondamentali prima di fare qualunque discorso sulla fonte di riscaldamento.
Tra l'altro, dal punto di vista tecnologico è pure molto più semplice ed alla portata di molte ditte.
Il FV e la PC se non installati a perfezione rischiano di non funzionare per nulla.

Complimenti come sempre.

Buone feste,
Silvio

P.S.: letto l'articolo circa l'Aptera? Che sia la nuova startup del cavolo? :D

Anonimo ha detto...

una delle cause della drammatica (in)efficienza energetica delle case in italia, è che la politica per decenni ha spinto a "investire sul mattone", concedendo mutui praticamente a chiunque, con la scusa che, già che l'inflazione era atroce, anche il mutuo più severo, nell'arco di un decennio sarebbe diventato accettabile.

la svalutazione della lira degli anni settanta, dava l'impressionne che pagare una casa il doppio del suo prezzo, fosse comunque un affare.

solo che, a questo punto, siamo al terzo giro di "casa pagata il doppio del suo prezzo, indebitandosi gran parte della propria vita". le case sono sempre le medesime, e sono da mezzo secolo in mano a gente che può permettersi al massimo di dare una imbiancata alle pareti.

Celso ha detto...

@Stefano sì lo so, facevo ironia sulla situazione precedente... è che prima non avevo minimamente il problema della ventilazione.

Gli infissi "con lo spiffero" mi sembrano un'idiozia colossale, così a occhio... fortuna che i miei chiudono bene.

Oliver ha detto...

@Stefano: QUOTONE! Allora c'è vita su altri pianeti :)

@CELSO La VMC e sistemi affini rientra nel 110, ma è necessario redigere una relazione che attesti un effettivo risparmio energetico... Cosa direi piuttosto semplice con i software odierni, ma immagino che quei cosi fosse difficile inquadrarli. Visto che hai ristrutturato casa potevi fare una cosa seria mettendo un vero recuperatore di calore e canalizzare gli ambienti. Se fatto bene quasi non si nota.

Poco da dire BluFlame, hai studiato! Niente da fare per i kW :( ...
Preciso che i compressori per condizionamento sono scroll fino a potenze di 500kW. Si aumenta il numero fino a 6 quando serve più potenza. I vite sono macchine grosse normalmente sopra i 600 kW, hanno durata maggiore e vengono impiegati per servizi h24 (CED, non amano fermarsi). Quasi tutti gli scroll sono prodotti in Cina (anche Korea, una volta).
Sono un po' scettico sul discorso dei 90°C sui radiatori! Sinceramente, anche con impianti monotubo a convettori degli anni '80 non ho mai visto salire la temperatura di mandata oltre 80°C con -10 fuori.
Le zone climatiche esistono dal '93, sono state calcolate con i GG (gradi giorno, che è anche un sistema intelligente) ma erano probabilmente già politicizzate, si sapeva che aumentare la lettera avrebbe portato parametri sfavorevoli. Ed ecco perchè Forlì in zona D e Rimini zona E! A parte questo, sulla bassa romagna non c'è poi tanta differenza di temperatura, fa un bel freddo anche a Rimini e Cesenatico, in più tira vento.
I recuperatori a singolo flusso alternati sfruttando il principio dei recuperatori rotativi, sono efficienti ma alcuni inquinanti si trasferiscono direttamente dall'aria espulsa all'aria di rinnovo (si magari in casa non sono così problematici) e comunque l'alta efficienza sbandierata si ottiene solo con elevati salti termici. Sempre meglio che niente, ma in caso di ristrutturazione fa ridere sforacchiare le pareti per infilare sti cosi.
Infine il rendimento energetico nazionale è ben al di sotto del 50%: 41,5%. Sì è un casino trovarlo, perché altrimenti se uno fa due conti capisce che l'auto elettrica e (in molti casi) la pompa di calore sono una stronzata (almeno per noi italiani). Preciso anche che precedentemente era 39 ma mi pare attorno al 2006 è cambiato perché La versione ufficiale è che 2,5 punti percentuali sono dovute a FTV ed eolico; la verità è che sono spuntate le prime pompe di calore e hanno intravisto l'opportunità di far soldi. Questo è un parametro fondamentale, utilizzato in tutti i software di calcolo.

@Celso 21/12/22 11:26 AM - Concordo, gli infissi con gli spifferi sono un'idea stupida, per mettere una pezza a lavori fatti da gente stupida, progettati da gente stupida. Caspita, fa il giro e diventa intelligente! ;)

Celso ha detto...

Un lavoro già ce l'ho... già è stata una sofferenza così, e per colpa di incapacità varie e assortite (nonostante avessi messo in guardia a suo tempo i diretti interessati) devo ancora vedere la prima lira.

Mi va benissimo aver pagato per i recuperatori, e sono molto soddisfatto del risultato finale (ma solo perché agli edili bisogna stargli dietro con l'elettropungolo).

Più che altro mi pare che siano venduti a prezzi da rapina... alla fine sono un tubo in plastica, dieci euro di elettronica, una ventola da computer e un filtro da aspirapolvere. L'elemento scambiatore quanto potrà mai costare?.

Stefano ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Stefano ha detto...

@Celso
"L'elemento scambiatore quanto potrà mai costare?"
Pochi euro. E' un blocchetto di alluminio con alettature dai due lati. Praticamente due dissipatori da Pentium 1 accoppiati. Da un lato esce l'aria calda e scalda il blocchetto, dall'altra entra aria fredda che viene scaldata dalle alette opposte. Si parla da pochi gradi a pochi decimi di grado.
Quelli piu' "fighi" invece di avere una normale alettatura longitudinale da trafilato hanno un blocchetto pressofuso con alettatura a cilindretti.

Massimiliano ha detto...

Le pompe, come tutti i dispositivi, hanno i loro limiti e vanno sapute utilizzare/installare. E' chiaro che bisogna innanzitutto rendere più efficiente il "parco immobili" poi il resto viene da se.
Non vorrei trarre impressioni sbagliate. Ma sugli enormi margini che sono presenti in Italia in materia di risparmio energetico cominci a vederla diversamente.. o sbaglio?

Eugenio ha detto...

io sono quasi al termine del mio 110 globale.. dall'antisismico al tetto credo di non aver saltato nulla.

Casa singola di famiglia, due piani e due impianti entrambi con PC Vaillant, una con i vecchi termo di ghisa, l'altra criminalmente associata a degli elementi in bassa pressione M2... per difetti di regolazione (o di progettista) prevedo di consumare per il mese di dicembre circa 4 MWh. Si, MEGAWATTORA.
Con calma, su miei porchi, è venuto il progettista che ha verificato l'anomalo consumo.. e con altrettanta calma, per la settimana prossima, ci sarà il consulto progettista-installatore-collaudatore-caldaista per capire che succede. Intanto io pagherò una bolletta allucinante per uno stratosfericamentefigo impianto a RISPARMIO ENERGETICO.

Per fortuna ho voluto mantenere la stufa a pellet... i megawattora del nuovo impianto la fanno sembrare economica..

il problema principale del progettista è stato quello di far rientrare i numerini dell'impianto nuovo nei valori obiettivo per ottenere i bonus.
Con tutti i paletti di una ristrutturazione su casa di inizio '900: niente riscaldamento a pavimento od a soffitto, niente controsoffitti, un piano dove si potevano sostituire gli elementi in ghisa rifacendo l'impianto dal soffitto della cantina ed un piano dove o si sventrava tutto o si lasciavano i ghisa al loro posto.

Quindi non aveva tanto l'obiettivo di realizzare un impianto "sensato" ma che innanzitutto rientrasse nei sogni malati di chi ha ideato il bonus.

erfiaschi ha detto...

L'ennesima prova che abbiamo bisogno di sviluppo tecnologico vero e non di prodotti sbandierati. Grazie ancora e tanti Auguri di Buone Feste!

ioMestesso ha detto...

Caspita, 4MWh e veramente uno sproposito per una casa appena sistemata, l'errore grossolano e associare pdc a termosifoni. L'unico modo per farle funzionare decentemente, come giustamente dice il nostro blogger preferito, e radiante a bassa temperatura, il salto termico uccide il rendimento. Io consumo 1,5MWh / mese ma scaldo una casa di 120m2 open space di cui meta con soffitto alto 7,20m (non ho sbagliato a scivere) ex fienile stalla e ancora prima cappella di un convento, edificio di 200 anni si stima, in pietra isolato da me internamente come potevo, tutti lavori diy in economia pero ho 500mt di tubi nei pavimenti e ho provato, con due stufe elettriche da 2000W non mi avvicino nemmeno lontanamente ai 19°, test fatto per 48h con casa gia calda, crollata la temperatura interna a 12°, direi che il rendimento della pdc, stimato empiricamente, e ben superiore al 2. Per i consumi niente di empirico, tutto ben registrato. Abito in montagna, 400mt, freddo ventoso e novembre umidissimo.
Ho anche una idrostufa a pellet/legna per le emergenze ma per il mometo la pdc e piu comoda ed economica (ho anche 9kW di pannelli sul tetto e facciata (sole basso per l'inverno ) e 50kWh di accumulo che mi abbattono notevolmente i costi ( anche qui tutto diy a costi bassissimi )
Con le giuste premesse le pompe di calore sono ottime, peccato che vengano proposte sempre e comunque come salvifiche in tutti i contesti, e green e di moda, come i pannelli fv a nord.

Celso ha detto...

@Eugenio ellama... ma dove stai, a Rocca di Mezzo o alle Pale di San Martino, e con venti metri di tubi esposti all'esterno? 8-/

ijk ha detto...

A parte qualche periodo con un italiano fantasioso in cui non si capisce quasi nulla mi sembra che l'articolo si corretto.
Riassunto: le pompe di calore non fanno miracoli e senza coibentare gli edifici è tutto inutile.
Ho visto installati su vecchie case degli impianti ibridi caldaia a gas + pompa di calore gestiti da un sw che tiene conto di tutte le variabili per scegliere il sistema ottimale. Un sistema intelligente ma di una complessità assurda, dato in mano a persone non studiate che diventano dipendenti dall'assistenza tecnica per qualunque minimo inconveniente. Capisco un sistema ibrido per la gestione di una scuola o un ospedale, ma per una casetta anni 70?