mercoledì, gennaio 01, 2020

musei in italia


Generalmente vado ad un museo se mi trovo all'estero.
Di conseguenza non sono certo uno che ne frequenta molti....

I motivi sono 2:

Primo: i musei italiani sono foxxutamente costosi. 
Capita spesso che superano di slancio i 10E, che sarebbe accettabile se il contenuto e' polposo, ma spesso fanno ridere.
La cosa rasenta il ridicolo come una mostra di leonardo a Milano che era una singola stanza di media grandezza a 12E.
Non parliamo della mostra del giappone a palazzo reale che costava piu' del louvre, ma dal contenuto ben diverso.
Stessa mostra fotografica vista in Spagna GRATIS in lombardia 14E.

Quando hai in mente delle tante mostre, castelli e ville, alcuni veramente incredibili, a cifre risibili ottenuti sia direttamente che tramite carnet a cifre intorno ai 4-5 Euri e torni a Milano per vedere un piccolo plastico di 2*7 metri fatto con il lego a 9E (visto di straforo per vedere se ne valeva la pena grazie ad un'amica e ripieno di paganti) viene da prendere la mazza e disintegrare il pur carino tavolone. Con quelle cifre ci sono palazzi pieni di roba del genere

La seconda cosa e' che dopo aver speso mediamente come andare a vedere il louvre, quando non nettamente di piu', ci si trova di fronte alla tristezza assoluta.

La mostra di Dali' (Intero: € 10) sono 270 FOTOCOPIE sotto vetro illuminate da un demente con i LED senza strumenti di diffusione (lascio immaginare i riflessi sui vetri fatti dal demente che pensa led=risparmio perche' lo ha detto suo cuGGino) che manco apprezzi le povere serigrafie.
Una povera mostra con una brutta illuminazione puo' valere al massimo 2-3E, 4 ad esagerare. 10 e' uno sfregio.

L'ultima volta che sono passato al museo della scienza e della tecnica milanese, solo in parte per una consegna, ho visto tristezza, sporco e persino svarioni possenti nel campo AV e, ripeto, ero di fretta, errori cosmici altrove. Spazi vuoti, molte foto perché anche cose “economiche” non erano in possesso, salti di nodi epocali,  roba muffa e interattivita' fakkata.
Per enormi 10E.
La morosa e' andata a quello naturale insieme ad un'amica al museo di storia naturale ed e' stato un altra tragica esperienza fra roba rotta e polverosa.

Capisco chi al posto della cultura fa altro (compra il telefonino o compra la TV).

Questo per dire che non e' che che non vado al museo perche' non ci voglio andare o non mi piace, ma non vado nei musei ITALIANI perche' costano e fanno schifo. 
Che per carita', ho visto musei penosi, ma se costano 2E ci puo' anche stare che prendi una sola.
E' anche interessante notare che i posti con i musei piu' cari, in relazione alla vita, sono quelli dei paesi peggiori, del 3zo mondo, ma alcuni di questi per i cittadini hanno sconti importanti.
Questo ci classifica dritti dritti nei peggiori paesi del 3rzo mondo

Ecco che scopro a settembre 2019 un'incredibile cosa: le regioni Lombardia e Piemonte offrono (separatamente ma cumulabile) per un vasto gruppo di musei convenzionati abbastanza esteso un tesserone per singola regione di 50E al you can eat 365gg.

Ci ho messo un po a prenderla perche, capirete, non ci credevo. 

Dove una mostra del caxxo costa come il louvre, 50E per tutta quella roba sembra poco probabile: bastano 3 ingressi per andare alla pari (uno degli ingressi che intendo fare costa 19 euro e un secondo 17...).
In un solo luogo in una giornata per un ingresso totale a tutte le ali dell'edificio possono chiederti 39E, (e non e' neanche lontanamente il louvre che costa 17E, gratis per i cittadini europei minori di 26 anni) capiamo che 50E nel paese dello stato succhia  sangue senza servizi appare un piccolo miracolo. Per quello leggo 4 volte cosa dovrebbe permettere in cerca di fregature

Cosi', in quella del 20 dicembre 2019 decido di vedere se i musei e mostre italiani sono ancora medda e decido di elargire altri 50E alla sanguisuga italiana.

Vado sul sito e prendo la tessera, dopotutto, sebbene lento, il sito che esiste, pare, dal 2007 sembra permetterlo ma non riesco a farlo.
Leggo nella FAQ che “momentaneamente” non e' possibile farlo online.
Fammi capire, tu fai un coordinamento fra centinaia di musei, notoriamente ripieni di statali duri di comprendonio, tiri su un sito che potenzialmente impatta nel caso ne vendi pochi almeno 3 milioni di clienti, 150 milioni di euro, e la vendita online non ti funziona?
Chi ti ha fatto il sito, tuo cuGGino, quello che e' cosi' pirla che scendendo dal suv ti consiglia le LED per la mostra?

Poco male, a poca distanza esiste un museo di arte lombarda (e si, nonostante le leggende erronee, per quanto abbastanza bacchettoni, anche i lombardi hanno un 800 e 900 artistico, pochi caxxi e molte madonne si potrebbe dire)

Dopo coda e attesa tipici del nostro stato scopriamo che il nostro tempo e' devastato dal solito personale “pubblico” ovvero ignoranti coatti che non sapendo usare una stampante (chissa' dove mandava la stampa) ci informava che avremmo potuto darle i soldi e passare dopo qualche giorno a ritirare una fantomatica ricevuta che avrebbe permesso di richiedere la tessera.
TRE addetti e manco uno che era in grado di fare una stampa A4 e sorvolo sulla telefonata all'assistenza: il poveretto ha tutta la mia comprensione.
Di pagare e non aver ricevuta alcuna ci sembrava troppo foriero di problemi e, soprattutto, non capivamo perche' avere una richiesta e non la tessera direttamente. 
Comprare banana tu dare banana a me.

Per fortuna abitiamo in una citta' che ha piu' luoghi deputati alla produzione della tesserina.
Sebbene un po sopra le righe, penso che si reputasse un grande bigliettaio (in giappone sarebbe la normalita'), il tipo spiega che ci sono 2 modalita':
La prima e' beccarti la tessera, cosa semplice e pratica.
La seconda e' beccarti al prova di aver sganciato il grano. Quando arriverai in un museo ti produrranno la tesserina e partiranno i 365gg. Ha un senso, soprattutto se la regali. Aggiungo, se riusciranno nel luogo a gestirla.

Facciamo le tessere e, fra le righe, fanno notare che e' necessaria, oltre alla tessera, portare con se un “comodo” foglio A4 con le cose scritte in grande.
Eggia', molti musei pare che non abbiano un lettore per barcode e altri non sembra che lo sappiano usare.
L'informatica, quella strana cosa arrivata tardi in italia e rifiutata dalla sQuola italica, dal popolo italiano che la considera inutile (“si e' sempre lavorato senza, cosa me me faccio?”) e poi e' tanto pirla da installare WA su una workstation tascabile con localizzazione.
Proprio mente parliamo, allo sportello adiacente, un poveretto ha una tessera che pur essendo nuova di pacca risulta inattiva.

Capiamo che anche nel 2020 questo paese di merda che non riesce a fare una carta d'identita' in tempi normali, il passaporto e' un delirio (tanto che alcuni rivendono le prenotazioni), ha la tassazione RISCOSSA in pratica piu' alta del mondo continua a dimostrarsi un posto di merda.

Qualcuno puo' dire che queste cose sono cose marginali rispetto alla cose grosse.
No, non lo sono.
Uno stato non e' un posto dove alcune cose sono eccellenti e altre una medda totale. Non accade, non accadra' mai.
Perche uno stato che funziona tende a funzionare. Per carita' ci sono sempre le eccezioni, i problemi e via dicendo. 
Ma  un posto dove se lasci una bicicletta e hai la certezza che entro 15minuti non la trovi piu' e' lo stesso dove lo stato ti mette in galera se sbagli a richiedere i soldi che ti deve, lo stesso che chiede a chi non e' dipendente ad anticipare il grano di quasi 6 mesi.
Te lo vedi il dipende che a dicembre gli arriva lo stato e gli chiede un anticipo del valore di 4 stipendi e se viene licenziato quei soldi li vede dopo 5 anni (ovviamente la disoccupazione non esiste)?

Cercare di sistemare le cose grosse e' impossibile se prima non si sistemano quelle piccole.
Se e' normale che un bigliettaio che usa 8 ore al giorno un PC non sappia stampare o gli fai un corso o se proprio non lo vuoi licenziare, lo fai spazzare per terra. Ma non lo metti li.
Se hai pessimi insegnati avrai pessimi cittadini. E' inutile avere insegnanti di ragioneria che non facciano usare il PC almeno il 50% del tempo o gente convinta che il latino abbia un senso per uno strutturista.
E' assurdo che la cultura in italia costi botte da capogiro. 
Dopo sono tutti conviti della grandiosita' della cultura italiana CHE NON HANNO MAI VISTO.
E' un classico che tutti ti citino la grandiosita' dell'italia, ma se hanno visto qualcosa sono sempre quei 4 cosi triti e ritriti spesso visti in foto.

Sorry, la cultura italiana e' a zero, non si produce piu' un piffero. 
Il perche' e' che come al solito si sale sulle spalle di chi e' venuto prima di noi. 
Ma noi consideriamo il sapere settario, sa nascondere e da dare a piccole dosi come il santo distribuisce benedizioni in latino, roba magica, riti arcaici e misteriosi, formule magiche. 
Non e' un caso che i libri italiani siano difficili da leggere e scritti, anche quelli tecnici, in maniere da rendere difficile la comprensione. 
Non e' un caso che i musei siano costosi e gestiti da gente "amica".
Non e' un caso che abbiamo i conti nella cacca
Non e' un caso che l'italiano sia idiota e di conseguenza il valore per ora lavorata sia ridicolo. Il lavoro dell'italiano non vale nulla e si comporta da scimmia.

Tutto il resto e' mera conseguenza.

il tutto pensando di vivere nel paese migliore "du mundo"

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarà che non vivo nel tuo paesone, ma qui fa me alla pinacotecs l'hanno fatta in 10 minuti o prima. Che ti facciano entrare anche dove il biglietto te lo fanno a mano a mo'di ricevuta invece di rimbalzarti perchè non connessi al sistem a me sembra gran cosa. Anche perchè a differenza delle monstre evento della metropolina tanti musei faticano a tirare avanti con i dindi pubici, sempre qui fino a poco tempo fa quello di scienze era a gratis, adesso 3.5€, e anche così con l'affluenza che vedo non è che raccolglierà grosse cifre.
Il problema numero 1 è che se non c'è Dalì la gente non passa dilà, pii vengono gli altri.

Ti va mai bene niente eh...

blu-flame ha detto...

la tessera ho gia' detto che mi sembra una buona cosa.
il fatto che e' sempre una cosa all'italiana, da impreparati, da incompetenti, che non funziona, che...
Certo e' una piccola cosa, ma e' indicativa del paese di merda che siamo.

Cullà ha detto...

@blu-flame
Estremamente spiacevole sentire che Milano sia così disorganizzata su una delle poche iniziative sensate in campo culturale. Sono abbonato dal 2011, e qui a Torino me l'hanno sempre caricata sulla tessera dei mezzi pubblici via NFC "in diretta". Come dici tu, io paga moneta tu dare cammello. In compenso, ti posso dire che il sistema funziona molto bene, intendo una volta ottenuto 'o documento. Ci sono anche forti sconti su temporanee da "occhio della testa".
Mi rattrista quel che dici del museo della scienza e della tecnica: la mia compagna è di Cinisello e vuole portarmici da un anno, parlandone un gran bene dai suoi ricordi, dopo che le ho fracassato i maroni con quello di Monaco e quello di Amburgo.

blu-flame ha detto...

quello di monaco lo ricordo come molto interattivo e denso, poteva essere 25 anni fa, quello di milano... beh, in campo audiovideo ci sono svarioni e buchi

La tessera dei mezzi, cavolo bell'idea, in jap e' valida in tutta la nazione, ci vai sul treno, ci compri la cola dal distributore di bibite in periferia e il pranzo nel kombini.
Qui abbiamo il carnet che e' "cartaceo" essendo un barcode e un foglio di carta in a$.

Anonimo ha detto...

Qui un link interessante a comferma dei suoi articoli sul turismo in italia
https://www.openpolis.it/il-turismo-nelle-regioni-europee/