domenica, gennaio 12, 2020

pellicola VS digitale



Incredibilmente hanno smesso di confrontare la pellicola con il digitale.
Ormai con i peoni che parlano di cellulari che provocano il vomito (ma sono bellissimimissimi) il discorso e' caduto in terzo piano

Parliamoci chiaro, tutti danno i numeri come era del resto capitato per altre cose come i pixel o i vinili.
Insomma con tutti quei caxxo di megapixel sembra che la pellicola sia medda e chi ne parla bene e' un maledetto babbione da considerare peggio degli imborniti dei vinili.

Eggia', perche per i selfisti con il misero cello da 108megapixel, che ne tira fuori 3 interpolati a strozzo, il digitale e' il mondo perfetto... basta la parola, digitale. (per chi e' Ggiovane e' il claim del lassativo falqui)

Vediamo di andare a capire quale sia veramente la questione visto che anche autori importanti, forse pagati dalla canon di turno (visto che la maggior parte di loro sono ambasciatori dell'arretrata), dicono che bastavano 6 megapixel per disintegrare la pellicola. Ma e' capibile, ti danno i soldi per dire che canon e' figa avendo 8megapixel e tu dici che 6 battono la pellicola.

Ma andiamo a fare qualche considerazione.

L'elemento sensibile della pellicola e' il cristallo d'argento (piu' correttamente un alogenuro). La pellicola in BN e' tanto semplice che si puo' preparare in casa.



Questo cristallo (il pixel, sostanzialmente) ha una dimensione che e' piccola e nel 1983 KODAK, sempre lei, per cercare di far progredire il formato DISC (in pratica un 110 modernizzato) riesce a produrre cristalli che non solo sono ancora piu' piccoli, ma avendo le facce parallele (t-gain, grani tabulari) offrono maggiore sensibilita' e, dal momento che (come accade sul digitale) la dimensione e la sensibilita' alla luce sono facce della stessa medaglia, aumentano la risoluzione reale.

Ovviamente nell'arco di pochi anni tutti fanno queste pellicole molto pompate.

Detto questo sembrerebbe che essendoci i grani di 1-2 micron possiamo avere una risoluzione mostruosa di 500-1000megapixel per una fullframe....
In realta' non e' proprio cosi'.
Anzi
Siamo molto distanti da risultati del genere

Infatti i “pixel” di sali di argento sono di quella dimensione solo da “nuovi”.
Lo sviluppo non solo li fa ingrandire ma li fa anche raggruppare mandando in valanga quelli vicini attivandoli. Mentre quelli inattivi tendono a “stare larghi”
Questo e' uno dei motivi per i quali la pellicola ha quell'aspetto che solo di recente i soft come rawtherapee che da sempre cercano di imitare la curva e la taglienza sono riusciti ad avvicinarsi.
Questo comportamento, attiva i grani vicini aumentando i valori nelle zone di luce e contemporaneamente deprime le zone appena oltre il fenomeno aumentando la sensazione di definizione ovvero la taglienza.
Avvenendo a dimensioni che sono inferiori alla quaterna del pixel digitale non sono imitabili da questi.

Ovviamente questo ha un prezzo: la pellicola non e' un continum come una griglia di un sensore digitale ma e' piu' una cartavetro di seconda mano.


Ovvero la dimensione del grano non solo non e' uniforme passando da 1 a 10 micron (circa 9 megapixel) ma la scabrosita' fa si che ci siano zone “vuote” e cosi' sembrerebbe che i tonti che inneggiano al digitale che dicevano, all'arrivo delle reflex da 6 megapixel, che effettivamente abbiano ragione. Come vedremo sono pagati da chi spingeva il digitale... 


Infatti l'argento non viene deposto in un solo strato alto un solo gruppetto di atomi del singolo cristallo ma e' un pattonazzo con uno spessore di diversi pixel alla rinfusa.



Inoltre le diapositive a colori sono composte da piu' strati (da 3 a 7), le negative arrivano ad 11 strati e persino le bianconero possono avere piu' strati.
Oggi si tende a semplificare e una velvia ha solo 3 strati sensibili e 16 stratificazioni



Inoltre un sensore da 10 megapixel, salvo sia un foveon, un sensore bayer VENDUTO per 10 megapixel non ha 10 megapixel.
Ha 10 subpixel... che e' una cosa MOOOOOLTO diversa. 

Se stiamo riprendendo un oggetto rosso puro parliamo di 3 megapixel non certo gli strombazzati 10. Se ci da buono sono 5.

Allora possiamo parlare di quante linee pompa la pellicola.
Si noti che al contrario del digitale non ci sono chip che inventano le linee e la misurazione e' “vera”.

Una T-max 400ISO, pellicola sempliciotta e non certo apprezzata per la definizione,  arriva a 60 linee per mm che su 36mm sono 14 megapixel e una diapositiva velvia da 25 iso si spinge a 160 linee che sono  90 megapixeloni. Non interpolati, quindi confrontabili 30 e 180 almeno.

Pero' ricordiamo per bene che la grana non e' ordinata, quello e' il valore medio e quando andremo ad ingrandire vedremo una fastidiosa non uniformita'.
Questo perturba la qualita'. TANTO.
Possiamo dire che siano 25-40 megapixel a seconda del tipo di pellicola a allo sviluppo che e' stato fatto... ma non e' la risposta definitiva, come vedremo. Perche la definizione non e' tutta la storia.

Ricordiamo anche che la pellicola non ha piu' subito novita' ed evoluzione da almeno 25 anni e le pellicole odierne sono di fatto piu' un prodotto artigianale che industriale come avveniva prima. In pratica una pellicola odierna media non e' al livello di una prodotta nel 1990.

Pero' le reflex full frame da 40 megapixel non esistono, la piu' pixelosa e' al momento la sony alfaR IV che pero' ha dei picchi, non interpolati, di 30 (60 interpolati).
Alla fine fra i difetti di grana e quelli vari,avere tutti i sensori disposti regolarmente in maniera uniforme ha il suo porco perche', possiamo dire che la sony e' allo stesso livello di RISOLUZIONE del SENSORE e non e' tutto.

Esiste  un piccolo problema.
La risoluzione delle lenti.

Mettiamo che voi prendiate una macchina supersonica, una nikon D5, una pentax K1 e vale anche per quel costoso ma non eccelso sensore di una EOS D5 mark vattelapesca. 

Insomma senza arrivare alle vette della mirrorless sony, che come vedremo e' abbastanza inutile (non e' un caso che la versione ad alta qualita' abbia 25 megapixel interpolati) ci sono dei problemi.
La pentax ha un sensore “pulito” senza pastrugnatore di 36 megapixel (sempre interpolati) per un 7360x4912.

In soldoni sono 204 subpixel al mm, parliamo di necessita di segnale molto pulito. 
Se prendiamo una focale fissa, molto aggressiva rispetto ad uno zoom, magari uno zeiss fisso da 1400E e andiamo a vedere le curve si parla di arrivare a 40linee. Non li testano piu' in la per un motivo molto semplice: e' piu' importante avere una curva buona che avere i piCSel.

Probabilmente lo zeiss arriva a 100 linee e probabilmente si spinge piu' in la. Ma arriva a stento riempire tutti i subixel. Figuriamoco ad avere un sensore con il doppio dei pixel e la risoluzione di uno zoom. O peggio una reflex con lo zommettino da 50E da kit.

Con queste risoluzioni basta un nulla per far crollare la risoluzione (e adesso cominciate a capire perche molti non riescono a fare confronti).

Un'ottica che arrivi a fare quei numeri come un 50mm di classe a tutta apertura spesso rimane non eccelso (per un risultato del tipo “sfrutto queste robe alla morte”) a tutta apertura.
Se poi chiudi il diaframma inizia a pompare... ma arrivati a passare f5.6 peggiora nuovamente e le centriche ti fanno pagare pegno (ed e' il motivo per i quali i cellulari sono medda pura).

Il micromosso, un baubau degli anni 80-90, racconta che basta un niente per far crollare la qualita'. Dopotutto basta una vibrazione, un movimento o altro per far crollare il castello di carte. A testimonianza che chi cercava la qualita' a manetta si era gia' scontrato con questa cosa.

Le lenti, anche quelle serie, sono strumenti delicati.
Chi ha provato come il simpatico mr Cicala una decina di ottiche commerciali ufficialmente identiche ha misurato una notevole varianza.
Dopotutto fra taratura, temperatura e trasporto un'ottica non rimane sempre al top anche se nuova.
Forse la storia di avere ottiche con barilotto in ferro non era del tutto errata, soprattutto se vedi certi barilotti AF plasticosi che ballano di interi mm.

Infine il gioco della separazione spaziale dei colori.
Per il teorema di nyquist, che taluni non pensano, errando, che si possa applicare ad una fotocamera (consiglio di leggere una trattazione di sigma sulla questione) a parita' di risoluzione un sensore bayer ha bisogno del doppio della risoluzione da parte dell'ottica.
Aggiungiamo che il digitale necessita anche di raggi perpendicolari e abbiamo fatto bingo.
Il digitale narra oggi risoluzioni che sono, di fatto, balle.
Certo, ci sara' chi scatta sul cavalletto, con uno zeiss 85 a f4, ma, in the wild, e' un setup abbastanza raro. 

Pero' anche le pellicole hanno i loro problemi. Se il difetto di reciprocita', un dramma per gli astrofili, ci puo' venire in aiuto nelle notturne ed e' facile da gestire, ce ne sono altri che sono una bella palla al piede.
Il 90% dei problemi GROSSI e' dato dalla qualita' dei vostri fornitori.
Sebbene tutti i quartieri negli anni 90 avevano un laboratorio fotografico era abbastanza raro che questi strnzi lavorassero bene.
Il consumatore aveva sempre fretta (li ricordate i laboratori 1h in risposta alle pressanti richieste?) e voleva un prodotto economico, sempre in 1h. 

Peccato che alle pellicole non interessava la fretta. 

Ho un rullino di dia sviluppate a Londra nel 1998 che sono una bomba e della stessa confezione da 50 che hanno fatto lo stesso viaggio sviluppate in lombardia hanno perso il colore, oltre ad essere ben peggiori gia' all'epoca. A riprova anche pellicole sviluppate prima del viaggio a londra (del pacco da 50) che sono pessime rispetto al rullino londinese che ho dovuto sviluppare localmente.

Lo sviluppo esausto, l'inversione fatta con lampade morte, e il FISSAGGIO DEFUNTO condannano allo sbiadimento precoce in solo 20 anni e a performance ben lontane da quello che puo' fare quella pellicola.

Ci sono rullini a colori, sicuramente provenienti da uno stesso lotto, dei miei parenti, scatti di 60 anni, perfetti e altri conservati nello stesso stipo che hanno perso tutto virando verso il blu. 
 Cambia dove e come e' stato sviluppato. 
Ho foto fatte negli anni 2000 che stanno gia' invecchiando: roba da andare a prendere a sberle quei tizi.

Cominciamo a comprendere definitivamente perche' e' difficile fare un confronto sereno e si sono tirati le sedie in testa senza capire.

Parliamoci chiaro, un imbecille che compra una reflex  con ottica kit da 50E (300 solo perche ha lo stabi se comprate canon) o, molto peggio, con un 28-200, e ne ho visti molti con tale outfit (evidentemente urlare "ho piu' pixel" e' liberatorio) non ha diritto di parlare di risoluzione visto che tali ottiche non riempirebbero sensori di 15 anni prima.

Infine, diciamocelo, le pellicole hanno una dinamica spaventosa rispetto ai sensori.
Attenzione, alcuni fanno test di dinamica attraverso scanner di bassa qualita'.
Alcune riviste e blog hanno fatto test usando uno scanner piano per fogli con retrolampada.
Puoi settarlo come vuoi ma e' morto in partenza.
Idem, sebbene e' gia' un salto enorme, gli scanner per film.
Confrontare le foto analogiche con strumenti digitali e' un pochetto complicato perché introduci i limiti dello scanner.
Ho provato per anni a fare delle scansioni per portare i miei film in digitale, ma sono sempre rimasto deluso. Certo meglio di una webcam, ma se m chiedi piu' 1E a fotogramma (oltre ad essere improponibile per il costo totale di migliaia di euri) per una scansione PRO e poi mi dai un file in cui non vedi neppure la meta' della roba che esiste appoggiando la pellicola su un tavolo luminoso abbiamo un problema.

Non e' un caso che chi abbia provato una scansione a tamburo sia rimasto di stucco. L'unico problema e' che costa 50E a scatto e produca file eccentricamente enormi.

Infine le digitali come le sony e le pentax, hanno feature impossibili ad oggi sulle pellicole come lo stabilizzatore. Lo stabilizzatore per le ottiche puo' fare una traslazione, ma una rotazione data dalla semplice pressione sullo scatto non puo' essere compensata: una buona soluzione per la pellicola, limitata per una digitale.

In pratica, facendo un suntone a naso potremmo dire che:

Sebbene la pellicola rimanga superiore per pochi aspetti, una fotocamera al top odierna come una pentax K1 o una sony 7r III equipaggiate con ottiche specifiche per il digitale (aka molto costose) possono considerarsi ai punti, in foto generiche senza attenzioni particolari,  superiori alla pellicola e nettamente superiori al film per immagini da conservarsi.

La pellicola rimane superiore solo per 2 aspetti, la dinamica e il fatto che sfrutta molto meglio le ottiche, non e' un caso che vecchie ottiche economiche un po' scialbe sul digitale divengano pessime. Ovviamente una buona ottica, che sulla pellicola e' buona,  sul digitale non e' altrettanto buona, ma diviene normale

Di fatto, se non esagerano con i pixel nelle prossime  generazioni, rimanendo non superiori ai 30-40 subpixel e immaginando sensori meno rumorosi, la pellicola sarà sorpassata in ogni aspetto che non sia di pretesa sulle ottiche, non e' un caso che si vocifera che la prossima nikon D6 potrebbe essere di 25 megapixel ed essere molto simile alla pentax K1 per molti versi.





9 commenti:

coiler ha detto...

fatti due risate!
https://www.hwupgrade.it/articoli/telefonia/5593/xiaomi-mi-note-10-108-megapixel-per-fotografare-tutto-la-recensione_index.html

ProgrammatoreNonFotografo ha detto...

Interessante: da un qualche anno ho scansionato le pellicole e le foto di famiglia per poterle conservare nel futuro, facendolo ho imparato molte cose (ad esempio ho "visto" per la prima volta la grana nella foto del matrimonio di una mia nonna, ed ho ritrovato una mia cravatta addosso ad un altro mio nonno, mentre tiene in braccio mia madre).

Da qui sono però nati però molti dubbi, il maggiore dei quali è: il miglior formato per conservare le foto è il tiff? è normale che le foto, per riprodurre bene i dettagli, abbiano una dimensione media di 20-30 mb?

blu-flame ha detto...

la dimensione e risoluzione della scansione di una 35mm dipendono piu' che altro dallo scanner
Il tiff non compressso con perdita (es lzw)e' una buona scelta.

wappy ha detto...

Oooooh che bell'articolo, grazie!
Posso farti una domanda fotografica? Secondo te ridurre dalle impostazioni di una macchina fotografica la risoluzione della stessa (tipo portarla ad 8Mpx da magari 16Mpx di targa) può portare paradossalmente dei benefici in termini di qualità dello scatto? o è semplicemente una bella cavolata? Grazie.

blu-flame ha detto...

x wappy
su due piedi direi di no.
innanzi tutto sarebbe da capire come vengono ottenuti: per scalatura del file, usando un pixel si e uno no, per binning...
Ogni tipo di resize ha vantaggi (per es riduzione del rumore) e difetti (diminuzione qualitativa ben superiore al previsto).

Direi che nativo e' meglio, si sbaglia meno.
Se non necessiti di pixel scegli di avere meno pixel sul sensore, per un uso disinvolto gia 8 sono una carrettata se non e' una robba TOP sono tanti.

wappy ha detto...

Si ecco... Immaginavo la tua risposta.
Era semplicemente una prova per cercare di spremere un pò più di "qualità" da una Nikon A1000 ma davvero fa delle foto pessime. In presenza di luce non perfetta e quantità di alberi sforna delle cose che non posso chiamare foto, ma degli acquerelli tutti impastati. Ho cercato di dissuadere l'acquisto ma non c'è stato niente da fare.
La stessa foto fatta da una G5X è tutt'altra cosa (anche se di certo non si parla di una fotocamera top).

blu-flame ha detto...

perdinci wappy, non sono confrontabili.

la canon G5X e' una compatta con troppo zoom (5x, perche caxxo non hanno fatto un 3x?) un sensore microbo appena sufficiente da 1" di una generazione superiore alle reflex della casa (BSI).
Insomma non e' il massimo della vita, ma come compattina senza le pretese da fotografo che se la tira ci puo' stare.
Ottima per un uso "da famiglia" senza ne macchia ne lode. In quell'ambito dubito che uno si possa pentire.
Al massimo chiediamoci perche costa cosi' cara.

la nikon parte gia' molto male con un sensore giocattolo CMOS da 1/2,3 pollici (un quarto del precedente) idoneo ad una compatta da 80E.
ma la cosa veramente incredibile e' la sordida applicazione di un ottica 35X (fortuna che mi lamentavo per l'eccesso di 5X!) che ha 2 risultati:

1) gran medda a spruzzo su tutte le focali visto che deve passare da una focale da grandangolare spinto a telescopio (850mm eq)passando per 3, forse 4, tipi di geometrie tanto simili che forse sarebbe piu' semplice capottare l'obbiettivo dopo i primi 4X e poi aggiungere 7-8 lenti a meta' strada. Che devi riprendere, i crateri lunari?

2) con un sensore cosi' piccolo, salvo andare a 100.000ISO in pieno sole, dovrai evitare di usare il 90% dell'escursione: ti voglio vedere tutto aperto a f7 e 1/4000 per riuscire ad evitare di fare un mosso. il VR aiuta, ma non corregge 20 stop. Con quel sensore gia' a spingere molto la sensibilita' sei a 1/20 e cavalletto obbligatorio.

Insomma, probabilmente la nikon e' molto meglio di un cellulare, ma, con quel cesso di ottica, neppure cosi' lontana come lascerebbe intendere il marchio sul corpo.

Ma perche' se una fotocamera ha scritto sul corpo "fa cagare" (o 35X che e' la stessa cosa, un po come 4k, presente, e SUV) dovrebbe essere prelevata e comprata?

In pratica un velosolex con 3 motori, 3 ruote con sidecar, poltrona doppia da chopper simildentista e lanciafiamme per simulare la velocita'.

Avesse avuto un'ottica fissa qualcosa si sarebbe potuto cavare.

Consiglio vendita su ebay e acquisto di qualcosa di piu' umano e meno contorto.

Mi interessa molto, per mio bagaglio, la storia che ha portato ad un simile acquisto, la motivazione esplicitata e quella implicita, non detta.

Puoi raccontarmela?

wappy ha detto...

Ah guarda, fosse stato per me non l'avrei mai presa (infatti non è la mia) ma di un mio parente stretto a cui ho fatto da consulenza (ma non mi ha ascoltato su questo punto).
In pratica ci siamo recati in vari negozi per vedere cosa acquistare con un budget non troppo ingente e alla fine siamo andati in un negozio di fotografia della zona aperto da molti anni. Qui le proposte di una compatta decente non è che fioccassero ed il negoziante ci ha proposto questa macchina, la A1000, che a vedere dal sito Nikon era l'unica "decente" ed una X30 della Fujifilm usata. Io ho caldeggiato molto per quest'ultima per il sensore più grande, la luminosità dell'ottica e l'escursione "giusta" dello stesso. Mi sembrava fosse arrivato sulle mie posizioni quando ha esordito con un "ma mi serve uno zoom potente" che prima mai aveva palesato (veniva da una Nikon P6000 che faceva delle foto non male e che aveva uno zoom 4x se non erro) e allora, conoscendo la persona, non mi sono impuntato decidendo che la decisione spetta solo a chi mette i soldi (pentendosi poi).
Io della mia G5X sono molto soddisfatto ti dirò, era la macchina con il più grosso sensore, maggior compattezza e caratteristiche generali per cui volevo spendere dei soldi.

Celso ha detto...

Bah un cinquantino buono (non ottimo, non economico, buono) degli anni '80, a f/5.6, risolve tranquillamente 16 MP in APS-C, che sono 36 in FF.
Una perdita di risolvenza e luminosità ai bordi è ovviamente da tenere in conto, ma credo possa essere sopportabile.

Ho visto foto (file interi, non ridimensionati) fatte con una full frame da 36MP e un catadiottrico vintage da 500mm e 0.20 €/mm, e non erano per niente male.

Secondo me 'sta cosa che siamo ai limiti della risolvenza delle lenti è abbastanza un'esagerazione... poi certo f/5.6 per un cinquantino nella maggioranza dei casi è lo sweet spot, però...