Votate no al referendum combattiamo contro pratiche di cui
l’Europa dovrebbe vergognarsi”.
“Non chiederemo il
permesso a Schaeuble o a Dijsselbloem per fare il referendum, perché
proprio questa è la patria della democrazia
Pretendevano che aumentassimo l'Iva
sugli hotel
Dopo cinque mesi di trattative molto
dure, i nostri partner, sfortunatamente, nell’eurogruppo dell’altro
ieri (giovedì n.d.t.) hanno consegnato una proposta di ultimatum
indirizzata alla Repubblica e al popolo greco. Un ultimatum che è
contrario, non rispetta i principi costitutivi e i valori
dell’Europa, i valori della nostra comune casa europea. È stato
chiesto al governo greco di accettare una proposta che carica nuovi e
insopportabili pesi sul popolo greco e minaccia la ripresa della
società e dell’economia, non solo mantenendo l’insicurezza
generale, ma anche aumentando in modo smisurato le diseguaglianze
sociali.
La proposta delle istituzioni comprende
misure che prevedono una ulteriore deregolamentazione del mercato del
lavoro, tagli alle pensioni, nuove diminuzioni dei salari del settore
pubblico e anche l’aumento dell’Iva per i generi alimentari, per
il settore della ristorazione e del turismo, e nello stesso tempo
propone l’abolizione degli alleggerimenti fiscali per le isole
della Grecia. Queste misure violano in modo diretto le conquiste
comuni europee e i diritti fondamentali al lavoro, all’eguaglianza
e alla dignità; e sono la prova che l’obiettivo di qualcuno dei
nostri partner delle istituzioni non era un accordo durevole e
fruttuoso per tutte le parti ma
l’umiliazione di tutto il popolo
greco
...
riguardo la realizzazione di un
referendum domenica 5 luglio che abbia come oggetto l’accettazione
o il rifiuto della proposta delle istituzioni
..
E prendo io personalmente l’impegno
di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica
qualsiasi esso sia.
Prima di analizzare le stronzate che ha
detto il governo greco vediamo di capire un pochino la situazione
greca, pare che l'italiano medio non comprendo assolutamente né per
dimensioni ne per effetti.
Innanzitutto bisogna pensare alla
Grecia come dimensione di popolo: sono 11.000.000. Come dire la
provincia di Milano.
Si tratta di una popolazione molto
piccola se la paragoniamo all'Italia, alla Francia, alla Germania o
Inghilterra. Si tratta in assoluto di una popolazione insignificante
rispetto al dimensione dell'Europa intera.
Nonostante ciò la Grecia per anni ha
usufruito di tantissime agevolazioni dell'Europa stessa di cui
nessuno in questi giorni fa menzione.
Molto del popolo greco ha lavorato per
l'Europa all'interno della Grecia: basta vedere una qualsiasi zona e
percorrerla per vedere cartelli che spiegano che quella strada,
quell'opera, quel ponte è stato fabbricato utilizzando fondi
dell'unione europea.
In pratica abbiamo regalato alla Grecia
un sacco di soldi per mettersi in pari con il resto d'Europa.
Grazie questo fiume di soldi che è
divenuto meno con l'ingresso in Europa di nazioni molto più sfigate,
come ad esempio la Romania, e una congiuntura globale che non
permette di regalare soldi in maniera così leggera come se fatto
fino a prima, si sono trovati nella situazione che il principale
cliente del loro stato non caccia piu' aiuti per fabbricare infrastrutture.
questo fiume in piena di soldi ha
causato anche una liquidità incredibile e facile all'interno
dell'economia greca dando l'illusione che sarebbe continuato per
sempre.
Grazie quest'idea, se ci pensiamo molto
simile a quello che succede nel sud Italia, si è continuato ad
assumere personale sperando che la valanga di commesse continuasse
l'infinito o forse addirittura aumentasse.
Se ci pensiamo la Grecia
non è famosa per nessun prodotto: non hanno un segmento ad alta
tecnologia, non hanno un'industria pesante degna di nota, non sono al
caposaldi della moda come i francesi, eppure il vino e l'olio che tanto
sembran importante non è tutto questa grande esportazione.
Se chiedete ad un americano o un russo
di citar di 10 prodotti che arrivano dalla Grecia diranno una sola
cosa: il sirtaki.
A questa problematica, l'incapacità di
creare una grande industria si somma la voglia di far contenti gli
elettori in un crescendo di vantaggi.
In Grecia non è raro andare in
pensione con cinquant'anni. Comodo, vero?
Anche questo lo abbiamo visto in Italia
e abbiamo visto che nonostante fosse molto più limitato
dimensionalmente che disastri nei conti ha causato.
Per far fronte a tutte queste bellezze:
pensioni facili, tasse basse, sostanzialmente intere zone senza
fiscalità, soldi pioggia per qualsiasi tipo di opera bisognava avere
ancora più soldi di quelli che comunque arrivavano.
I greci hanno cominciato a chiedere
soldi in prestito, una cosa che fanno in tanti, ma in Grecia hanno
cominciato a usare questi soldi per pagare cose, come pensionati, che
non rendono.
Dopo diversi anni a continuare a
chiedere soldi qualcuno si è accorto che forse non era il caso di
dargliene ancora visto che mezza Grecia si reggeva non sul prodotto
greco ma sui prestiti altrui.
Provate a immaginare una situazione che
voi anziché andare a lavorare negli ultimi vent'anni della vostra
vita siete entrati in una banca, e poi un'altra, e poi un'altra
ancora, e avete chiesto tutti i mesi dei soldi in prestito.
Sicuramente chi li ha prestati e' un po'
stolto ma poi ad un certo punto s'è stufato di elargire così tanti
danari e ha cominciato a pensare che forse era il caso che voi
cominciaste a lavorare.
Questo non è stato fatto nonostante le
promesse perché le banche cattive e gli altri stati che vi hanno dato
i soldi comunque li vorrebbero indietro: era un prestito non un
regalo come gli altri che facevano parte degli aiuti della comunità
europea.
A questo punto si e' arrivati alla famosa
cura tedesca:
non spendete più niente,
fate una bella
austerity,
dimagrirete mangiando la metà e
forse belli merluzzi
riuscite a restituire il maltolto.
Ovviamente tra il dire e il fare c'è di
mezzo il mare e non solo l'austerity è stata un problema perché ha
fermato anche quel poco di aziende che esistevano in Grecia ma
ovviamente scontentato la popolazione ed è per questo motivo che se
da un lato c'era l'austerity dall'altro comunque lo Stato greco è
rimasto enorme e non ha licenziato abbastanza fregandose anche della cura crucca. (che poi a mio giudizio era errata ma era l'unica che non prvedesse un commissariamento del parlamento)
Di questa stretta della vita,
ricordiamoci che la maggior parte dei greci vivevano usando i
prestiti come stipendio, è colpa di chi eroga i soldi.
Li hanno
chiamati la TROIKA.
Ovvero i cattivi che non ci danno più
i soldi.
Ora basterebbe questa definizione per
prendere a calci in culo la maggior parte dei giornali greci e anche
molti italiani.
Si sta a dare del cattivo a quello così stupido di
averti dato dei soldi per poter migliorare la tua vita.
Ovviamente
queste persone davano per scontato che una volta utilizzati maniera
corretta questa enorme valanga di soldi eravate poi in grado di
camminare da soli.
Se invece li avete impiegati per pagare delle
pensioni a un cinquantenne o creare la reversibilità della pensione
di un defunto per un figlio di trent'anni forse qualcosa è andato
storto.
In pratica anziché ringraziare del
fatto che qualcuno ti presta dei soldi qui si colpevolizza chi li ha
prestati.
Dopo diversi anni continuare a dire che
quelle che hanno prestato i soldi sono cattivi, che un Europa
cattiva, che gli altri (gli altri è un bellissimo contenitore che
funziona in tutto il mondo non solo in Italia per i Grillini) sono
cattivi e che quei soldi restituirli non è un dovere ma una
cattiveria appare ovvio che nessun greco pensa anche lontanamente che
sia giusto restituirli.
In pratica dopo decenni che sono nelle
loro tasche li considerano di proprietà, molti ci hanno campato,
molti sono andati in vacanza con quei soldi, molti hanno comprato la
casa con quei soldi. Molti hanno avuto lo stipendio usando quei
soldi.
Perché mai dovrebbero pensare di
restituirli.
È ovvio che qualunque governante greco
decidesse di restituire questi soldi, e questo vorrebbe dire cosi' pesanti
manovre dal punto di vista fiscale per tutta la Grecia che le nostre
finanziarie di lacrime e sangue sono al confronto una fresca bibite
d'estate, finirebbe in un lampo.
Restituire questi soldi equivale a un
suicidio politico.
Mi pare ovvio questo punto che il
referendum e' solo una manovra di marketing o di lavaggio mani: e'
il popolo che ha deciso, io devo solo eseguire il default.
Ma forse non e' chiara la dimensione
del debito greco:
sono 11M di persone, come dire la
provincia di Milano, con un debito verso
Efsf di 130GE,
53 miliardi verso gli Stati dell'area
euro,
34 miliardi verso investitori privati,
per 27 miliardi verso la Bce,
per 21 miliardi verso il Fmi e
per altri 15 miliardi verso vari
detentori di titoli di Stato
Parliamo con le parpaglie, di 300GE.
in pratica ogni greco ha un debituccio
di 30.000E e se parliamo dei soli lavoratori, ricordiamo che in
grecia si e' pensionati a 50 anni (1 su 6 fra 50-60), che circa il
65% dei lavoratori sono di fatto statali potremmo arrivare a dire che
ogni lavoratore vero (non come i nostri camminatori) dovrebbe
cacciare circa 300.000E.
La domanda del referendum e': volete
il default e ricominciare da capo con 300.000E in tasca o volete
sputare sangue?
Nessuno restituirebbe 300.000E ad un
entita' che chiama troika. No?
Tanto paga pantalone.
In italia ci sono 20M d lavoratori, gli
abbiamo prestato 65GE.
non solo, abbiamo chiesto alla BCE
250GE per le nostre banche anche per poter prestare 65GE (si, tosto,
vero?) ma ogni mese di ritardo noi dobbiamo pagare gli interessi.
E sono TANTI.
Se andasse giu' la Grecia si tengono i
nostri soldi, sarebbe conveniente, vero?, e ogni italiano che lavora
dovrebbe tirar fuori 3500E.
Massi' cosa vuoi che sia, sono solo
3500E una tantum.
:-(
Cosa vuol dire un buchetto che e' 10 volte l'imu?
Massi' aumentiamo l'imu di 10 volte ai ricchi italiani sono tutti ricchi possidenti di case, no?