lunedì, giugno 29, 2015

grexit


Votate no al referendum combattiamo contro pratiche di cui l’Europa dovrebbe vergognarsi”.

“Non chiederemo il permesso a Schaeuble o a Dijsselbloem per fare il referendum, perché proprio questa è la patria della democrazia

Pretendevano che aumentassimo l'Iva sugli hotel

Dopo cinque mesi di trattative molto dure, i nostri partner, sfortunatamente, nell’eurogruppo dell’altro ieri (giovedì n.d.t.) hanno consegnato una proposta di ultimatum indirizzata alla Repubblica e al popolo greco. Un ultimatum che è contrario, non rispetta i principi costitutivi e i valori dell’Europa, i valori della nostra comune casa europea. È stato chiesto al governo greco di accettare una proposta che carica nuovi e insopportabili pesi sul popolo greco e minaccia la ripresa della società e dell’economia, non solo mantenendo l’insicurezza generale, ma anche aumentando in modo smisurato le diseguaglianze sociali.

La proposta delle istituzioni comprende misure che prevedono una ulteriore deregolamentazione del mercato del lavoro, tagli alle pensioni, nuove diminuzioni dei salari del settore pubblico e anche l’aumento dell’Iva per i generi alimentari, per il settore della ristorazione e del turismo, e nello stesso tempo propone l’abolizione degli alleggerimenti fiscali per le isole della Grecia. Queste misure violano in modo diretto le conquiste comuni europee e i diritti fondamentali al lavoro, all’eguaglianza e alla dignità; e sono la prova che l’obiettivo di qualcuno dei nostri partner delle istituzioni non era un accordo durevole e fruttuoso per tutte le parti ma
l’umiliazione di tutto il popolo greco

...
riguardo la realizzazione di un referendum domenica 5 luglio che abbia come oggetto l’accettazione o il rifiuto della proposta delle istituzioni
..

E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia.


Prima di analizzare le stronzate che ha detto il governo greco vediamo di capire un pochino la situazione greca, pare che l'italiano medio non comprendo assolutamente né per dimensioni ne per effetti.

Innanzitutto bisogna pensare alla Grecia come dimensione di popolo: sono 11.000.000. Come dire la provincia di Milano.

Si tratta di una popolazione molto piccola se la paragoniamo all'Italia, alla Francia, alla Germania o Inghilterra. Si tratta in assoluto di una popolazione insignificante rispetto al dimensione dell'Europa intera.

Nonostante ciò la Grecia per anni ha usufruito di tantissime agevolazioni dell'Europa stessa di cui nessuno in questi giorni fa menzione.

Molto del popolo greco ha lavorato per l'Europa all'interno della Grecia: basta vedere una qualsiasi zona e percorrerla per vedere cartelli che spiegano che quella strada, quell'opera, quel ponte è stato fabbricato utilizzando fondi dell'unione europea.

In pratica abbiamo regalato alla Grecia un sacco di soldi per mettersi in pari con il resto d'Europa.
Grazie questo fiume di soldi che è divenuto meno con l'ingresso in Europa di nazioni molto più sfigate, come ad esempio la Romania, e una congiuntura globale che non permette di regalare soldi in maniera così leggera come se fatto fino a prima, si sono trovati nella situazione che il principale cliente del loro stato non caccia piu' aiuti per fabbricare infrastrutture.

questo fiume in piena di soldi ha causato anche una liquidità incredibile e facile all'interno dell'economia greca dando l'illusione che sarebbe continuato per sempre.
Grazie quest'idea, se ci pensiamo molto simile a quello che succede nel sud Italia, si è continuato ad assumere personale sperando che la valanga di commesse continuasse l'infinito o forse addirittura aumentasse. 
Se ci pensiamo la Grecia non è famosa per nessun prodotto: non hanno un segmento ad alta tecnologia, non hanno un'industria pesante degna di nota, non sono al caposaldi della moda come i francesi, eppure il vino e l'olio che tanto sembran importante non è tutto questa grande esportazione.

Se chiedete ad un americano o un russo di citar di 10 prodotti che arrivano dalla Grecia diranno una sola cosa: il sirtaki.

A questa problematica, l'incapacità di creare una grande industria si somma la voglia di far contenti gli elettori in un crescendo di vantaggi. 
In Grecia non è raro andare in pensione con cinquant'anni. Comodo, vero?
Anche questo lo abbiamo visto in Italia e abbiamo visto che nonostante fosse molto più limitato dimensionalmente che disastri nei conti ha causato.

Per far fronte a tutte queste bellezze: pensioni facili, tasse basse, sostanzialmente intere zone senza fiscalità, soldi pioggia per qualsiasi tipo di opera bisognava avere ancora più soldi di quelli che comunque arrivavano.
I greci hanno cominciato a chiedere soldi in prestito, una cosa che fanno in tanti, ma in Grecia hanno cominciato a usare questi soldi per pagare cose, come pensionati, che non rendono.

Dopo diversi anni a continuare a chiedere soldi qualcuno si è accorto che forse non era il caso di dargliene ancora visto che mezza Grecia si reggeva non sul prodotto greco ma sui prestiti altrui.

Provate a immaginare una situazione che voi anziché andare a lavorare negli ultimi vent'anni della vostra vita siete entrati in una banca, e poi un'altra, e poi un'altra ancora, e avete chiesto tutti i mesi dei soldi in prestito.

Sicuramente chi li ha prestati e' un po' stolto ma poi ad un certo punto s'è stufato di elargire così tanti danari e ha cominciato a pensare che forse era il caso che voi cominciaste a lavorare.

Questo non è stato fatto nonostante le promesse perché le banche cattive e gli altri stati che vi hanno dato i soldi comunque li vorrebbero indietro: era un prestito non un regalo come gli altri che facevano parte degli aiuti della comunità europea.

A questo punto si e' arrivati alla famosa cura tedesca: 
non spendete più niente, 
fate una bella austerity, 
dimagrirete mangiando la metà e 
forse belli merluzzi riuscite a restituire il maltolto.

Ovviamente tra il dire e  il fare c'è di mezzo il mare e non solo l'austerity è stata un problema perché ha fermato anche quel poco di aziende che esistevano in Grecia ma ovviamente scontentato la popolazione ed è per questo motivo che se da un lato c'era l'austerity dall'altro comunque lo Stato greco è rimasto enorme e non ha licenziato abbastanza fregandose anche della cura crucca. (che poi a mio giudizio era errata ma era l'unica che non prvedesse un commissariamento del parlamento)

Di questa stretta della vita, ricordiamoci che la maggior parte dei greci vivevano usando i prestiti come stipendio, è colpa di chi eroga i soldi. 
Li hanno chiamati la TROIKA.

Ovvero i cattivi che non ci danno più i soldi.

Ora basterebbe questa definizione per prendere a calci in culo la maggior parte dei giornali greci e anche molti italiani. 
Si sta a dare del cattivo a quello così stupido di averti dato dei soldi per poter migliorare la tua vita. 

Ovviamente queste persone davano per scontato che una volta utilizzati maniera corretta questa enorme valanga di soldi eravate poi in grado di camminare da soli. 

Se invece li avete impiegati per pagare delle pensioni a un cinquantenne o creare la reversibilità della pensione di un defunto per un figlio di trent'anni forse qualcosa è andato storto.

In pratica anziché ringraziare del fatto che qualcuno ti presta dei soldi qui si colpevolizza chi li ha prestati.

Dopo diversi anni continuare a dire che quelle che hanno prestato i soldi sono cattivi, che un Europa cattiva, che gli altri (gli altri è un bellissimo contenitore che funziona in tutto il mondo non solo in Italia per i Grillini) sono cattivi e che quei soldi restituirli non è un dovere ma una cattiveria appare ovvio che nessun greco pensa anche lontanamente che sia giusto restituirli.

In pratica dopo decenni che sono nelle loro tasche li considerano di proprietà, molti ci hanno campato, molti sono andati in vacanza con quei soldi, molti hanno comprato la casa con quei soldi. Molti hanno avuto lo stipendio usando quei soldi.

Perché mai dovrebbero pensare di restituirli.

È ovvio che qualunque governante greco decidesse di restituire questi soldi, e questo vorrebbe dire cosi' pesanti manovre dal punto di vista fiscale per tutta la Grecia che le nostre finanziarie di lacrime e sangue sono al confronto una fresca bibite d'estate, finirebbe in un lampo.

Restituire questi soldi equivale a un suicidio politico.

Mi pare ovvio questo punto che il referendum e' solo una manovra di marketing o di lavaggio mani: e' il popolo che ha deciso, io devo solo eseguire il default.

Ma forse non e' chiara la dimensione del debito greco:

sono 11M di persone, come dire la provincia di Milano, con un debito verso
Efsf di 130GE,
53 miliardi verso gli Stati dell'area euro,
34 miliardi verso investitori privati,
per 27 miliardi verso la Bce,
per 21 miliardi verso il Fmi e
per altri 15 miliardi verso vari detentori di titoli di Stato

Parliamo con le parpaglie, di 300GE.

in pratica ogni greco ha un debituccio di 30.000E e se parliamo dei soli lavoratori, ricordiamo che in grecia si e' pensionati a 50 anni (1 su 6 fra 50-60), che circa il 65% dei lavoratori sono di fatto statali potremmo arrivare a dire che ogni lavoratore vero (non come i nostri camminatori) dovrebbe cacciare circa 300.000E.

La domanda del referendum e': volete il default e ricominciare da capo con 300.000E in tasca o volete sputare sangue?

Nessuno restituirebbe 300.000E ad un entita' che chiama troika. No?

Tanto paga pantalone.
In italia ci sono 20M d lavoratori, gli abbiamo prestato 65GE.

non solo, abbiamo chiesto alla BCE 250GE per le nostre banche anche per poter prestare 65GE (si, tosto, vero?) ma ogni mese di ritardo noi dobbiamo pagare gli interessi.
E sono TANTI.

Se andasse giu' la Grecia si tengono i nostri soldi, sarebbe conveniente, vero?, e ogni italiano che lavora dovrebbe tirar fuori 3500E.
Massi' cosa vuoi che sia, sono solo 3500E una tantum.
:-(

Cosa vuol dire un buchetto che e' 10 volte l'imu?
Massi' aumentiamo l'imu di 10 volte ai ricchi italiani sono tutti ricchi possidenti di case, no?

boxNcone 9/28

Progetto mensola

In origine le casse acustiche si dividevano in fonovalige e HiFi.

Le prime erano oggetti che permettevano ai nostri avi di ascoltare i dischi in una qualche maniera e il nome e' dato dal fatto che spesso per rendere trasportabile l'oggetto gli altoparlanti erano agganciabili superiormente al giradischi formando cosi' una valigetta.
In pratica la fonovaligia insieme al mobiletto con radio, casse e spesso il vano per il ricovero dei dischi (regolarmente scambiato per portabottiglie), erano gli strumenti che fra il 50 e il 70 permettevano alla massa di poter ascoltare un disco.

Infatti l'LP introdotto nel 1948 ha dominato fino a quasi il 2000, uno dei tanti parti anteguerra congelati dal delirio collettivo, era l'unica sorgente insieme al fratello 45.

Gli altri formati come il 16 giri nato per il car audio o il 78 giri che aveva solchi nati per un chiodo non erano percorribili per l'HiFi quanto le trasmissioni AM che pur arrivando allo stato d'arte con 40 Hz–5 kHz (e addirittura in alcuni casi la stereofonia!) lamentava pero' non solo una mancanza di alte ma una suscettibilita' ai disturbi nelle aree urbane che cominciavano ad essere piene di “roba” elettrica.

Cosi' per i ricchi esistevano cose chiamate casse e impianti hifi.
In europa, impegnati a leccarci le ferite, l'HiFi trova casa in inghilterra dove la guerra era solo arrivata nell'estremo sud e aveva ricevuto molti aiuti americani durante.


Inoltre la ricerca non aveva mai smesso e il primo computer, i progetti del radar, i gruppi di matematici addetti al decript facevano non solo una nazione meno distrutta ma anche culturalmente piu' preparata in ambito tecnologico.
Infatti, per esempio, QUAD nel 1957 vendeva casse elettrostatiche come dai primi anni 50 ampli, pre, radio per comporsi un HiFi come lo intendiamo oggi.
In pratica quando noi avevamo dell'elettronica ancora grosse difficolta' in inghilterra era possibile avere decine di marchi che proponevano HiFi in una corsa  tecnologica epica.
Erano ancora i tempi che le societa' nascevano sulla ricerca e non capitava che una findus qualsiasi vendesse tecnologia con tanti megaqualcosi.

Gli HiFi inizialmente avevano casse ENORMI all'incirca delle dimensioni di una lavatrice dopotutto chi poteva permettersi di comprare un'impianto dal costo folle aveva anche un locale dedicato alla musica, una cameriera e magari un maggiordomo.

Con l'arrivo degli anni 60 nei quali le persone avevano una ricchezza diffusa mai vista prima cominciarono le richieste di oggetti  piu' maneggevoli  AR ne fa una bandiera e nascono i diffusori da scaffale.



Infatti il popolo ora era “ricco” rispetto a prima ma non aveva certo una reggia dove piantare due lavatrici sul pavimento.
Pero' era probabile che avesse delle librerie.
Delle AR con un Woofer da soli 8” (20cm) erano ragionevoli come lo sono ancora oggi.

Le case diventavano sempre piu' piccole, vuoi per l'accentramento nelle metropoli, vuoi per il baby boom.
I woofer scendono sempre di piu' nelle dimensione e i 20Cm che erano un'eresia per la piccola dimensione scendono a 18 e 16 cm.
Nel contempo arriva il reflex.

Negli anni 90 cominciavano ad esserci un paio di stranezze:
Le casse ortolano system che avevano molti altoparlanti, almeno 3 meglio 4, costando pero' poco e suonando peggio.

Le minicasse minimali che pur cercando di avere il massimo della qualita' risparmiano sui bassi cercando l'eccellenza sul resto.
Queste in genere sono casse sono molto profonde per sfruttare integralmente i 35/40cm della libreria e contemporaneamente hanno un frontale stretto e un'altezza ancora pensabile nello scaffale.
Questo tipo di casse sono relativamente costose (tipo la proAC tablette) ma permettono un suono ineccepibile nell'ambito dei loro compiti assomigliando alle sport car inglesi dove a fronte della rinuncia a qualcosa (come il poter avere una capotte) si ottengono risultati brillanti.

Il problema grosso di questa soluzione e' comunque il risultato.
Se la qualita' del suono e' ineccepibile per il prezzo a quel prezzo pero' si puo'  VOLERE qualcosina di piu'.
Ecco che l'audiofilo tweaker ricomincia a cercare di ottenere qualcosa di piu'.
Negli anni precedenti comprava dei super tweeter e ora dei subwoofer (ancora SUPERWOOFER).

Inoltre comincia a spostare le casse.

Gia', il suono dipende MOLTO dalla posizione delle casse e spostare una cassa da pavimento e' semplice mentre una cassa da scaffale meno perche' se avanzo anche di soli 20cm finisce schiantata a terra.
Cosi' nascono gli stand che spesso costano piu' della cassa che reggono per permettere a quest'ultima di “girare per casa” per trovare la posizione giusta.

Ovviamente venendo a mancare lo spazio sul frontale per i motivi precedenti ora e' possibile mettere l'accordo reflex nel posteriore non essendo piu' appoggiata al muro.

Abbiamo appena inventato un'ossimoro: la cassa da scaffale che non puo' essere messa nello scaffale ma ingombra quasi come una da pavimento.

Certo la sezione frontale e' ridotta rispetto a quelle del 1960 ma non molto meno delle contemporanee.

Le attenzioni si focalizzano su queste casse perche' i consumatori sono felici a fronte di un cartellino del prezzo invitante hanno qualita'.
Poi fa niente che fra sub e stand costera' piu' delle casse da pavimento.

Anche l'industria e' contenta: vende di piu' caro con un etichetta del prezzo piu' bassa grazie al frazionamento della spesa.

Questo rimette in moto il subwoofer da casa un'oggetto che era evanescente apparendo e scomparendo nei meandri dei decenni con nomi diversi (es superwoofer) e lancia a sua volte mode.

Ma in realta' e' tutto nato perche la posizione delgli altoparlanti e' importante e dev'essere valutata in sede di progetto.

Esistono casse nate per essere appoggiate alla parete di fondo, altre per essere messe all'angolo (molti sub, klipshorn...) altre per essere messe in libreria.
Alcune per essere messe in orizzontale altre in verticale.
In piu' in ogni ambiente pur essendoci delle regole generali (come il tw ad altezza orecchie) questa posizione puo' essere diversa a seconda dell'ambiente.

Negli anni precedenti il cliente chiedeva un sopralluogo, spesso il fornitore arrivava con 2 o 3 coppie che pensava idonee e si sceglieva anche in base a strumenti come l'analizzatore di spettro.

Con l'avvento del consumatore che si reputa esperto persino impianti che hanno bisogno di una grande taratura come i surround vengono installati dal consumatore con risultati incerti.

Nei cataloghi spesso manca l'indicazione della preferenza della posizione della cassa nonostante il progettista in testa ha avuto ben chiaro il tipo di interfaccia.

Viene fatto per poter vendere la cassa anche a chi piace ma non  avrebbe la possibilita' di posizionamento ottimale.
Ho visto persino sub rialzati da terra in uno scaffale quando erano ovviamente fatti per l'angolino, in pratica spenti.

Il problema e' che un esperto costa come alcune cassacce e il peone pensa che sia meglio spendere 300E in piu' di “watti” che di analisi della stanza. Il risultato sono cose come il successo delle casse da scaffale fuori dallo scaffale o peggio.

Ovviamente in questa confusione vince il piu' bugiardo come insegnano i cinocoreani.

venerdì, giugno 26, 2015

notiziole di morte

 È divertente certe volte capire che se una notizia non è populista non va data pure la profilate in maniera che non sia.
L'altro giorno si suicida l'ennesimo imprenditore italiano. Secondo gli standard dei sindacati ormai è un lavoratore a rischio dello Stato dovrebbe riconoscergli un'indennità.
È una notizia passata parecchia sordina per due motivi innanzitutto lo diciamo subito per l'età della persona, 73 anni.
Ma soprattutto perché è ricco.
Vediamo di capire come sono state impostate tutte le pagine di giornali.

Gli istituti di credito avrebbero chiesto all’azienda di rientrare dal debito che ammonterebbe a decine di milioni euro.

questo e' quello che dicono messo in maniera che sottintenda chissa' quale ruberia.

fatturato 324 milioni milioni di euro. 
 duemila dipendenti 
15 stabilimenti 12 in italia
Cina 
India 
Romania
12 filiali commerciali in Francia, Spagna, Germania, Polonia, Ucraina, Turchia, Russia, Nord America, Cina, India, Romania e Iran.

Vediamo di capire:
questo signore nonostante l'elevatissima pressione fiscale in Italia rimane l'unico che non solo continua a essere così spesso per produrre nella terra italica ma addirittura sta continuando ad avere una crescita esponenziale che l'ha portato in qualche decina d'anni da zero fino a 324.000.000 di euro.
Non è un segreto per nessuno che un'azienda in espansione abbia fame di crediti che possono arrivare a una parte consistente del valore dell'azienda.
Inoltre tutte le aziende hanno il problema di pagare le materie prime che verranno poi saldate dall'utente finale solo distanza di molti mesi. Per questo ci sono molte categorie di aziende che sostanzialmente pagano la materia prima attraverso banche.

Metterla giù dura dicendo che le banche volevano indietro decine di milioni di euro la fa sembrare strana ma penso che per un gruppo come quello possa essere normale avere la metà del fatturato con le banche.
Però oggi è difficile anche per le banche perché come abbiamo visto in passato le leggi che ha fatto ad esempioBersani pensando di proteggere gli operai in realtà li ha resi dei senza lavoro perché Ha dirottato la quantità di denaro che finiva nelle aziende.
La stretta creditizia ovviamente influisce su tutti ed insieme all'elevata pressione fiscale dovrebbe far gridare al miracolo in quelle aziende che riescono nella crescita nonostante tutto.
Anche quelle notizie che si sono potute vedere attraverso le varie redazioni on-line dei vari giornali italiani sembra quasi che questo abbia rubato 20.000.000 di euro, per altri giornali 10, e debba restituirli e per questo si è suicidato.
20.000.000 di euro sono raccontati con una cifra enorme, che sicuramente lo sono dal punto di vista assoluto per una persona fisica ma non lo sono per un'entità, l'azienda, che ogni mese incassa quella cifra.
Nessuno di costoro dice che l'azienda questione come minimo sarà esposta di 100,120.000.000 di euro. Perché è nella natura delle cose che un'azienda in fortissima espansione debba investire e per investire o trovi babbo Natale, o trovi qualcuno che ti compri oppure fai i debiti.
Proporzionalmente parlando è molto più indebitato l'italiano medio quando stipula un mutuo visto che l'unico valore che possiede è lo stipendio che può svanire mentre un'azienda insidiata pesantemente sul mercato possiede il valore dell'azienda stessa sommato alla posizione di mercato. Ci sono aziende che sono state comprate esclusivamente per una di queste due voci come ad esempio compaq è stata semplicemente soppressa per le quote di mercato che possedeva.

La morte di un pisquano che ha portato centinaia di lavoratori in Italia e ha creato un'azienda in crescita dovrebbe già finire nelle prime pagine.
Se poi questo si suicida e pare che sia successo per una stretta creditizia di una cifra tutto sommato coerente con l'azienda stessa dovrebbe finire in prima pagina.
Eppure nei vari telegiornali più ascoltato, la televisione non la guardò più da un pezzo, nessuno ha parlato di costui.

Ma noi mi raccomando in questi giorni continuiamo a parlare del fatto che è così bello pagare vitto e alloggio a milioni di disperati che arrivano in Italia e che abbiamo deciso di ospitare sulla nostra terra nonostante l'Europa ci abbia  già detto più volte che non li vuole senza  mezzi termini sia a parole sia fattivamente nell'ultimo decennio.

lunedì, giugno 22, 2015

boxNcone 8/28

project

Il progettare: giocare agli dei! 

Il progetto del sistema acustico prima di partire alla ricerca dei componenti deve provenire da un'idea in testa.
Deve esserci una destinazione per partire, no?
Capita troppo spesso che si comprino cose “carine” e poi si voglia farle funzionare insieme, tipico del car audio ma visto in tutte le declinazioni.
Prima di partire bisogna sapere dove si vuole andare,no?
In genere ogni progettista ha delle macrofamiglie in testa dalle quali partire: come i colori base per un pittore.
Io tAAAAAAAnti anni fa (da 15-16enne) avevo piu' o meno queste che vi racconto perche' appunto ingenue e semplificate nella testa di un pischiello:

Discotecaro:
Tanta Tanta efficienza per fare casino con pochi watt.
Tanto midwoofer.
Una sovra-risposta a 60-70Hz e NULLA sotto i 50circa.
Truciolarone spesso senza coimbentante o quasi.

Anche se non esiste niente sotto i 60  non se ne accorge nessuno: insomma la pompa da discoteca ma niente bassi seri.

Irradiazione angolare ridotta il piu' possibile.

tweeter pomposi come alcuni motorola o caricamenti a tromba.
Se gli alti scompaiono dopo i 14KHz il paninaro non se ne accorge neppure: le sue orecchie sono andate come la testa. 

Medi in secondo piano.


Riesce bene in reflex. Il TW se a tromba e piezo emettera' di piu' perche' i panini amano stare davanti alle casse e la becera  trapanata alle orecchie sara' accolta come “feel the poweeer” anziche' una sofferenza dentistica.

In pratica e' facile salire sopra i 103dB di efficienza che vuol dire che con un ampli da 40W fai lo stesso volume che avresti con molte casse hifi spinte da un costoso ampli da 1000W.

Fai una festa e ti chiedono “Cavolo quanta pompa, ma dove' l'ampli?

Tu gli mostri un Technics suv-qualcosa da 60W e loro ti dicono

Ma e' impossibile! Devono essere almeno 2000Watti!

E tu che hai messo le casse nello spigolo parete-soffitto-altraparete per incrementare ancora di 3dB capisci di aver davanti uno che sa dire solo “minkia ke watti”


Riassunto: una risposta in frequenza eccessiva sulle mediobasse e sulle medioalte, un buco in mezzo per un pubblico che e' sordo e stolto ma vuole sentire forte.



HiFi but rock
Risposta il piu' possibile piatta, i bassi, quelli veri, devono esserci e gli alti pure.
L'efficienza e' importante ma non e' una priorita' assoluta.

L'idea era quella di cercare i medi seri con i bassi che potessero all'occorrenza essere allegri ma senza ovviamente rinunciare agli alti.

Insomma tutto e di piu'!

Pensai che un 3 vie con un woofer ENORME (32cm) e un tweeter zampalesta potessero essere amici miei con un allineamento B4 in bass reflex e un midrange un po' basso in cassa chiusa.

Per passare da Bach a Bowie, da Beethoven ai clash doveva avere una grande dinamica.

Poi scoprii, prima di passare alle vie di fatto, che qualcuno fece molto elegantemente e ad un prezzo non altissimo qualcosa cosi': Le JBL L112. Inutile reinventare la ruota.

Oggi esistono ancora in commercio le sorelle  di quelle: le 4319, 4307 eccetera. Non sono regalate ma una coppia si trova sotto i 2500E e vi assicuro che e' difficoltoso sentire meglio spendendo cifre anche doppie.





Spendo poco ma vado senza troppo sbrago
Buon tweeter, risparmio sulle finiture (aka truciolarone rinforzato a vista, coimbentante a gogo' e spigoli vivi) woofer da 20cm che sale  per fare un 2vie.

Estetica orribile Xover semplice scegliendo altoparlanti“giusti” per la bisogna che non avessero a che dire accoppiati insieme.
Rinunciare a bassi profondi in cambio di qualita'.
Poco si, ma buono.
Ovviamente in sospensione pneumatica per scendere il piu' possibile alla chetichella e scomparire con grazia.

Qualcuno ha detto canton xi270?





Qualche anno dopo i miei 17 anni mi imbattei in un affare mostruoso: un subwoofer della audio-pro.
Con i suoi quattro woofer, ma soprattutto con una progettazione mostruosa, irraggiungibile da un costruttore non ai vertici alimentari della savana: aveva prestazioni incredibili.

Faceva sentire cose inudite e con livelli mai sentiti prima.
20Hz con 110dB. Cavolo!
esisteva ancora del suono la sotto e se ne trovava tanto con i B4-200!




Inutile dire che mi innamorai dei sub-woofer...


Quindi nacque... l'incubo:
sostanzialmente un 4 vie con tweeter in seta,
mid in seta a cupola (come era di moda in quegli anni),
woofer da 25 cm: un affare gia' caricato in reflex che sulla carta scendeva a 50Hz -3dB,
e la mostruosita'di un doppio woofer in push-pull da 35cm (per due, ricordo!) con il temerario obbiettivo dei 25Hz -3dB. Il tutto con “soli” 1200litri di volume... rimasti sulla carta.

Dopotutto basta togliere un paio di armadi dalla stanza e fare un assegno automobilistico,no?

Quando sentii il plusS+C  di canton, un minisatellite con tweeter in seta e woofer con corsa lunga e sub in sospensione pneumatica (da pochi litri) dal costo ridicolo rispetto al mio incubo capii di essere un idiota dinnanzi a dei geni.
Il fatto che sia rimasto in catalogo 25 anni la dice lunga sulle caratteristiche del sistema, no?




Queste cose le riporto perche' semplici elucubrazione giovanili con l'ingenuita' verso tematiche come costi e approfondimenti per quanto molto esatti come l'altoparlante disco oggi preso a modello costante (evidentemente le idee che girano sono sempre le stesse) da molti altoparlanti di basso costo che devono MOSTRARE la grinta che non possiedono, sono appunto semplici e banali esempi.

Inoltre racconta che se lo scopo dell'autocostruzione e' raggiungere un'obbiettivo bisogna sapere anche che non sempre i nostri figli sono il massimo ma molte volte, con un costo minore, si raggiungono risultati simili gia' pronti cotti e serviti in tavola.

Spesso ho visto autocostruzioni costose al limite della follia suonare ai punti come apparecchi tutto sommato modesti.
Essere consci degli obbiettivi e dei limiti e' il prima mantra dell'autocostruzione.

Anche la scelta da cliente passa per la stessa strada: se non si sa e' meglio soprassedete o sparare a caso ma soprattutto tacete perche' davanti ad un esperto venditore vi rifilera' cio che non conoscete ma chiedete (subwoofer, megapixel, hd, turbo, led...)

Il motivo di questa piccola disamina e' sempre quello:
si deve partire da cosa si vuole OTTENERE e MAI dagli altoparlanti.
L'altoparlante viene dopo la carta.
carta
Molta carta.
Moltissima carta

giovedì, giugno 18, 2015

boxNcone 7/28

Il subwoofer

Abbiamo gia detto che per esistere un sub-woofer deve esistere un woofer ma allora perche' fare ANCHE un subwofer?


Quale e' il vantaggio?

La leggenda metropolitana vuole che il sub sia una panacea o una miglioria ma invece e' ESATTAMENTE il contrario.

Si mette il SUB perche' si cerca un COMPROMESSO.

Il subwoofer e' una scelta di ripiego, un po come quegli ombrelli pieghevoli che non sono molto comodi, non sono molto ampi e spesso si incastrano ma, rispetto alla mancanza dell'ombrello, sono una benedizione.



Lo stesso avviene con i subwoofer.
Se non abbiamo lo spazio per montare delle casse molto grandi o non riusciamo montarle nello spazio in cui vorremmo metterle ecco che ci viene in aiuto il subwoofer.

La prima domanda che mi facevano tanti anni fa quando il termine in Italia era considerato novità era se per caso l'impianto non diventasse mono.
Non è una domanda stupida perché ad un primo sguardo effettivamente sembrerebbe così. In realtà questo altoparlante che se di dimensioni normali ed è all'interno di una stanza è unico per tutto due i canali in realtà non è localizzabile a patto che non superi i 120 Hz.

Cosa vuol dire che non è localizzabile?
Semplicemente che se pongo questo altoparlante a destra o a sinistra non sarò in grado ad occhi chiusi di localizzarlo permettendomi un guadagno dal punto di vista delle dimensioni e, a volte, del costo.

Perché la cosa funzioni, la magia abbia inizio, è assolutamente necessario che l'altoparlante sia muto oltre 120 Hz. 

Vuol dire che se suona sopra quella soglia oppure ha un condotto reflex  fatto un po' di corsa per cui sentirò il rumore dell'aria o anche il mobile con cui è costruito si mette a vibrare succederà istantaneamente che non importa quante casse io ho sparse per casa in quel momento MA il mio impianto non sarà stereo o quadrifonico ma mono.

È per questo motivo che quando vedete un altoparlante per le basse frequenze con la targhetta subwoofer e un cono che avrà l'impossibilità matematica di stare sotto quella soglia quello che state facendo del male dell'impianto e condannarlo.

A quel punto  anziché avere 2, 3, o addirittura sei casse forse sarebbe meglio averne una sola ma buona: tanto è mono lo stesso ma ascolterete MEGLIO.

Lo stesso vale nel mondo delle automobili con quei coni così ridicoli.
Il grosso altoparlante montato posteriormente sulla cappelliera che diverte tanto gli stolti perché fa vibrare tutta la macchina in realtà distrugge quel poco di stereofonia che si riesce ottenere in auto.

Sinceramente a me non dispiace una parte bassa in auto tendenzialmente mono, ho avuto un impianto fatto così e non lo rimpiango e non lo reputo neppure  malvagio, ma a quel punto è un woofer mono che è molto diverso da un subwoofer.
Il mio woofer iniziava sotto 200 Hz ed era quindi possibile riuscire a tenere gran parte del bagagliaio vuoto ma era una scelta quella di barattare parte della stereofonia con parte del bagagliaio e del telaio (la cappeliera era in metallo!).

A questo punto la differenza tra un woofer, un altoparlante destinato alle basse frequenze di un singolo canale o di un apparato mono, e un subwoofer che è un altoparlante destinato a iniziare funzionare molto in basso per poter ridurre la dimensione del woofer principali, dovrebbe essere chiara.

mercoledì, giugno 17, 2015

extras paradise

Certe volte mi sento come Cassandra.

È qualche mese che ho pronto un post che racconta il fatto che il caos generato intorno ai rom sia semplicemente qualcosa per coprire qualcosa di più grosso.

Ovviamente adesso è passato in secondo piano perché il bubbone grosso è diventato troppo grosso per essere tenuto nascosto.

Già, quelli della lega ci sono cascati in pieno con le loro pale meccaniche, dopotutto sono un po' ingenui.

Il problema di tutta la questione è che noi siamo il male di noi stessi.

Sarà forse vent'anni che dico una cosa banale: non possiamo farli venire qua tutti.
7 miliardi di persone.

La mia città ha già subito una prima immigrazione da gente abbastanza lontana che però erano italiani.
Per favorire costoro, sfavorendo le popolazioni locali, sono state emesse un sacco di leggi stupide che hanno frenato in alcuni casi la competitività italiana e il miglioramento della vita di tutti.

Passata l'emergenza, perché di quello si parlava di enormi quantità di persone che venivano via delle campagne senza cultura specifica o altro dirigendosi verso i grandi centri di attrazione del Nord Italia.

A qualcuno poteva anche andare bene perché l'operaio dell'epoca non era certo dotato di una cultura particolare perché le operazioni erano quasi tutte manuali. La manodopera era infatti tale: due mani che lavoravano.

Oggi ci troviamo in una situazione abbastanza particolare anche il banale operaio non è più il personaggio degli anni 60 che doveva essere in grado di tirare il bullone ma è un personaggio complesso che deve saper usare strumenti come computer e leggere un disegno meccanico. Potete chiedere a qualunque imprenditore che la manodopera specializzata in Italia è abbastanza rara e spesso si paga parecchio. Conosco chi ha delocalizzato in germania.

Inoltre l'operaio proprio come figura e quasi sparito sostituito da suo cugino l'impiegato perché oggi la maggior parte della produzione non viene più fatta in Europa ma altrove. Per questo sarebbe necessario personale che parlasse più lingue ma questo ovviamente è stato avversato dalle leggi di cui sopra.

Però molte forze politiche e pensieri sono rimasti identici dagli anni 60.

Caso unico in tutto il pianeta non abbiamo una politica di immigrazione seria.

Ho parecchi amici che sono partiti dall'Italia e sono approdati principalmente nell'Europa ma pur essendoci il trattato di Schengen per un italiano approdare in Germania o in Inghilterra non è così automatico come andare da Roma a Venezia.
Se poi parliamo di altri Stati cui aderiscono senza far parte dell'Europa come può essere la Svizzera scopriamo che la libera circolazione di persone e tale fino a quando uno non decide di installarsi a casa di qualcun altro.

Per poter risiedere in Londra è necessario dimostrare di avere determinati soldi e capacità.

Se questo e' il trattamento che compete ad un italiano che va in un paese europeo figuriamoci quale può essere l'atteggiamento di questi paesi nei confronti di un extracomunitario senza capacità, censo e lavoro.

Noi come paese abbiamo accettato da decenni milioni di queste persone. Nella mia città basta essere in giro i per capire che ormai gli italiani, sia indigeni che immigrati, sono in netta minoranza.

A questi extracomunitari, userò questo vocabolo per indicare in tutta l'erba un fascio, abbiamo deciso che debbano avere una vita semplice, al contrario di quella degli italiani.

Abbiamo deciso che sebbene ufficialmente non siano qua debbano avere per i loro figli gli asili pagati dagli italiani.
Perché è una donna che lavora italiana ha un punteggio inferiore a quello di un extracomunitario che non lavora e che potrebbe invece accudire suo figlio.
Quindi l'italiana e' meglio che smetta di lavorare.

Abbiamo deciso che le automobili degli extracomunitari non debbano seguire i nostri controlli: mi fermano regolarmente quando ho tutte le carte in regola ma non fermano le cave di ruggine che non possono neanche circolare.

Abbiamo deciso che gli affitti vengano pagati dai comuni: il mio Comune paga circa 1.500.000 euro all'anno per gli affitti per costoro. Poi entri in buche che spaccano (letteralmente) 2 cerchioni della tua auto rischiando la vita.

Abbiamo deciso che sebbene non pagano le tasse debbano utilizzare la nostra sanità. Se poi qualche italiano ha necessità impellenti tipo un cancro è meglio che vada fare qualcosa privatamente accendendo magari un mutuo sulla casa. Altrimenti potrebbe rischiare seriamente di morire prima della TAC.

Dal punto di vista degli extracomunitari questo è un paradiso: provengono da posti nei quali la vita non è certamente una passeggiata e si trovano ad arrivare in un posto dove vengono
curati,
accuditi
gli viene data una casa come mai avrebbero sognato,
gli si fornisce assistenza per i bambini così che non debbano neanche preoccuparsi di curarli da piccolini
e infine forniremo loro una scuola.
Se ci pensate bene è una figata pazzesca dal punto di vista dell'extracomunitario.

È piuttosto ovvio che una volta che questo torna a casa racconta di questa fantascienza agli amici, sicuramente alcuni saranno increduli del fatto che andando in un altro paese anziché le scarpate in faccia che prendono tutti i giorni vengono trattati da re, sembra come in un film.

Se qualcuno dei conoscenti ci crede, non difficile a pensarsi visto che arrivano con regali tipo lo zio che ha fatto fortuna, ovviamente anche costoro si adopereranno per giungere in questa terra così fantastica.
In pochi anni si è passati dallo zero alla marea di oggi. Io il primo nero di pelle l'ho visto in Africa a 13 anni. Fino a praticamente ai 25 se si esclude qualche vucumprà erano mosche bianche. 
Oggi le mosche bianche sul marciapiede della via centrale  sono quelli che parlano in italiano.
L'Italia è vista come il posto dove non ti buttano via,
dove può entrare senza passaporto,
dove può risiedere senza far niente,
dove puoi fare quello che vuoi.

Da qualche mese alcune istituzioni e alcuni comuni hanno cominciato a non essere così generosi come in passato, se non altro perché aumentando a dismisura la massa dei richiedenti non è possibile nella stessa misura aumentare le uscite del Comune stesso come per esempio il pagamento degli affitti. Mi raccontava un'impiegata che deve uscire di nascosto perché altrimenti viene minacciata con i coltelli. In un paio di accezioni quando l'assegno per l'affitto era minore del previsto ha rischiato di essere picchiata in ufficio... Perché quello che non è chiaro a una persona che è stata così ben accettata in uno stato, meglio di un indigeno, e il fatto che questi privilegi possono diminuire anziché aumentare. Le liti, le minacce, le urla sono, mi spiegava, costante del suo lavoro.

Abbiamo un altro esempio quello del biglietto del treno. Chi prende il treno sa perfettamente che per anni gli extracomunitari hanno viaggiato gratuitamente e anche alcuni italiani scuri di pelle che conoscono lo spagnolo ogni tanto ne hanno approfittato.
Da qualche mese hanno cominciato a controllare anche i biglietti degli extra. Diversi accidenti sono capitati fino al culmine dell'estrazione di un machete. Dopotutto è gente abituata a vivere in un ambiente molto diverso.

Mi ricordo perfettamente di un paio di amici sono andati nei casini perché trovati in possesso, come andava di moda all'epoca, di un coltelli chiudibili. Niente a che vedere con quelli che fanno vedere nei film dall'apertura a scatto: dei victorinox un po' superdotati che solo per aprirli ci metti un quarto d'ora. Cronache non verificabili citano esperienze sul pianeta caserma dei carabinieri per il possesso di un coltello da pane.
È ovvio a questo punto un altro distinguo: per un salentino girare per Milano con un coltello svizzero è da denuncia mentre girare con un machete per un extracomunitario sul treno è una cosa assolutamente normale.

A questo punto siamo in quello che io reputo il balletto a cui partecipano tutte le nostre forze politiche, persino quelle che si reputano nuove come gli idioti, ops, i Grillini:
quando non sai come tirartene fuori è colpa dell'Europa.

L'Europa in realtà ha già deciso da un pezzo: se un barcone arriva sulle loro coste, un pullman se non le hanno, appena li vedono gli puntano un cannone addosso. 
Non è un'esagerazione guardate cosa fanno i francesi, i tedeschi, i greci, e i turchi (siloso)..
Ancora nessuno si ricorda che ci sono stati e sono ancora più vicini all'Africa come ad esempio la Spagna.
Ricordiamo infatti che la Spagna ancora ha del territorio in terra africana ed è a uno sputo di distanza al di là delle colonne d'Ercole.
Nel momento che arrivano quelli che fino a qualche anno fa avremmo definito barbari la polizia apre il fuoco con proiettili di gomma, lacrimogeni e gas urticante.
Quelli che riescono ad entrare di solito si accampano e allora arrivano codesti poliziotti e danno fuoco con dei lanciafiamme a intere colline.
Ci sono sempre molti feriti però dei morti non ve n'è traccia. Probabilmente perché non parlano e la cenere e' cenere...

Capite che chiedere aiuto per distribuirlo altrove all'Europa così coesa nel difendere le proprie frontiere ha senso solo dal punto di vista politico degli italiani. 

Mamma posso cagare per terra?
NO!
E' colpa della mamma se non posso cagare!

La mamma non ti ferma dal cagare ma non vuole che lo fai per terra. Sul SUO pavimento.

Chi dice che deve prendersene carico l'Europa semplicemente sta dicendo che non vuole prendersi la responsabilità di cacciarli perché l'Europa è questo che vuole. Pavidi piccoli stupidi politici.

L'unica soluzione pratica, e praticabile, e' smettere di far credere che qui tutto è dovuto a queste persone e nel momento che riescono a giungere qui gli si riporta esattamente nel porto di partenza.

Perché la politica italiana ha per decenni chiesto agli immigrati extracomunitari di venire qua: 
loro hanno solo obbedito.

domenica, giugno 14, 2015

cookie diarrlaw


La legge sui cookie è l'ennesima grande porcata, non mi meraviglierei se in sede europea sia stata spinta dagli italiani, oltretutto peggiorata dalla normativa italiana che quando ha recepito la normativa europea ha pensato di complicare ulteriormente.

Prima di addentrarci in tecnicismi, visto che alcuni di coloro che leggeranno questo scritto senza una preparazione precedente.

Il cookie assomiglia un pochino a quei timbri che metteva l'usciere della discoteca quando volevate uscire cinque minuti per prendere qualcosa in auto e rientrare senza pagare due volte il biglietto.

In pratica visitando un sito sul vostro programma per visualizzare i siti Web viene incollato, memorizzato, un piccolo adesivo che non solo porta il nome della discoteca ovvero sito che avete visitato ma anche un numero di matricola e volendo altro.

Grazie a questa particolarità il sito Web è in grado di riconoscervi in maniera chiara e ad esempio per una seconda visita potrebbe evitarvi la noia di richiedervi la password.
Ancora, potrebbe portarvi sulla vostra pagina preferita.

Alcuni di questi biscottini possono essere letti non solo dal sito che li ha appoggiati ma anche da siti terzi.
Questo permette ad esempio che se andate sul sito di vacanze a cercare dei camper andando poi su Amazzonia.com Gli venga offerto un caricabatterie a 12 V come pubblicità sul laterale.
Se poi andate su Facebrooko le pubblicità a lato saranno di ristoranti della località che vorrete visitare.
Questo e' permesso dal fatto che tutti questi attori si parlano scambiandosi informazioni del tipo “il mio bollino 38.911 mi ha chiesto informazioni sulle Galapagos”.
Questa informazione è molto importante se vogliamo profilare il cliente.

Questa tecnologia esiste da decenni e inoltre ha una particolarità molto importante mio giudizio: il riconoscimento non è fatto prescindere ma è a pieno controllo dell'utente bollinato.

Infatti basta andare nel menu di qualsiasi browser per poter vedere tutti i biscottini. Possiamo decidere di cancellarli tutti, di tenerne solo alcuni, di vedere chi usa questa tecnologia (tutti) o persino possiamo navigare schifando i cookie (se ci riesce).

Non è quindi un problema dei server ma è semplicemente un modo che sia molto esteso completamente controllabile dall'utente senza bisogno di Addon particolari o di conoscenze particolari. Il motivo per cui nessuno ha mai rotto le scatole su questa cosa, persino quelli del movimenti per il free software, è perché sono maledettamente comodi e controllabili.

Adesso arriva la nuova legge che nella versione italiana è un attimino complicata.
In pratica c'è la necessità assoluta di manifestare l'uso dei cookie. Visto che li usano tutti, tutti dovranno farlo.
A mio giudizio sembra più semplice al momento dell'iscrizione a un qualsiasi fornitore del Web che venga mandato a casa un semplice foglio con scritto a caratteri cubitali:
Internet usa i cookie:

avendo fatto un contratto riceverà dei cookie

questa e' la maniera giusta, poi costringere tutti i siti a fare salti mortali per presentare una stronzata del genere mi sembra quanto meno bizzarro.

In realtà finora abbiamo parlato di cookie che vengono chiamati tecnici perché non raccogliamo più di quel tanto d'informazioni ma se noi dovessimo raccogliere delle informazioni inerenti a quante volte il bollino 128.742 ci ha visitato ecco che scatta un'altra follia:
dobbiamo avvisare il garante attraverso una complessa procedura che costa anche 128 euro di spese non ben chiare del fatto che noi profittiamo il cookie.

Attenzione non la persona, il bollino.

Questa cosa alquanto bizzarra perché se è vero che molti terranno quel bollino per mesi se non anni è anche vero che cambiando apparecchio oppure cancellando con l'apposito comando il biscottino la propria identificazione salta. Avremo nel database in realtà più volte la stessa persona e non possiamo identificarla con chiarezza.
Altre volte possiamo identificarla con i dati, e qui mi sembra lapalissiano che una volta che una persona introduce propri dati essi siano li, di registrazione per poter per esempio fornire altri servizi a queste persone.
Per esempio possiamo come fanno molti siti dire all'utente quando è l'ultima volta che si è presentato da noi, quante volte settimanalmente viene da noi. Cose che ci racconta in maniera esplicita la maggior parte di forum. Mi sembra ovvio che se questi dati vengono forniti all'utente sono a disposizione anche gli amministratori del sistema senza dover scomodare chissà quale nuova logica.
Ma ancora siamo in una situazione che i dati server non sono altro che i dati che spontaneamente hanno dato gli utenti,
gli stessi dati che sono cancellabili attraverso la cancellazione dell' account,
in maniera specifica sui cookie che sono cancellabili in un istante semplicemente con un clic e senza dover neppure dover essere collegati a Internet.

Io finora la necessità di una nuova legge non l'ho mica vista.
Perché se qualcuno è sfuggito che cos'è un cookie ma soprattutto e' passato inosservato negli ultimi vent'anni io dubito che una legge, così stretta, abbia qualsivoglia tipo di vantaggio per l'utente. Al limite e noioso dover cliccare su tutti i siti “sivabeneaccetto”.

Detto questo esiste anche un problema tecnologico.

Deve contenere tutti gli elementi previsti dalla legge, descrivere analiticamente le caratteristiche e le finalità dei cookie installati dal sito
Dicono sti poLLitici (gruppo di fenomeni che cercano di accendere il telefono con l'accendisigari, quello a gas.).


Questa nuova legge presuppone che venga dato l'elenco di tutti i che vengono utilizzati. 
Spesso, soprattutto su piattaforme abbastanza aperte “ castello di carte” non sempre è così facile capirlo.

Molti siti sono stati creati utilizzando sostanzialmente un enorme .ZIP che conteneva un malloppo sopra ad un server LAMP.
Un'operazione che ormai possono fare in tanti visto che con i vari script di configurazione anche un imbecille può tirar su un sito.
Peccato però che entro questa semplicità esterna in realtà c'è un enorme complessità interiore che è difficile da comprendere anche a chi e' evoluto. 

Per esempio lanciare un forum o uno dei tanti wordpress lo si fa in 15 minuti circa e mano mano che il sito procede spesso volentieri si aggiungono pezzi alla piattaforma di base.

Cosa facciano questi pezzi non è molto chiaro, spesso l'insieme assomiglia piu' a un groviglio, ma alla fine funziona (beh, piu' o meno).

Lo stesso discorso per tutta una serie di oggettini carini che si mettono nei siti di questo tipo come possono essere le statistiche oppure i banner pubblicitari e persino il video che si vogliono condividere.

Ognuna di queste aggiunte in realtà porta con sé dei biscottini e magari contengono il fatto di aver utilizzato il volume del video maniera più o meno elevata o nel caso di YouTube per esempio cerca di capire qual tipo di video piace per poter proporre alla fine dell'esecuzione qualcosa di similare.

È facile capire che alla fine neppure il gestore del sito sa esattamente quali e quanti di questi biscottini sono stati rilasciati sul browser del visitatore ma la normativa impone che ve ne venga fatto sostanzialmente un elenco e soprattutto che venga fatto un link al fornitore del biscottino dove spiega la loro privacy.

È abbastanza facile da intuire che l'unico modo che  un sito qualsiasi voglia  a linkare la pagina delle privacy di un Microsoft o di Google consiste nell'andare tutti i giorni a vedere se si è spostata.

Questo è una delle cose che abbastanza ridicola.

Inoltre, sempre una normativa, imporrebbe la possibilità di scegliere se accettare tutti i biscottini oppure accettare solo quelli provenienti dal sito stesso e non ad esempio quelli che possono provenire da piattaforme come la già citata YouTube.


“e consentire all'utente di selezionare/deselezionare i singoli cookie.”

Anche in questo caso risulta pressoché impossibile per un gestore di un sito dei tanti, immagino anche molti e-commerce se di vario tipo prepronti (es magento), andare maneggiare il codice per poter ottenere questa granularita' così spinta. Anche perché appena si riesce, spendendo molti soldi, a ottenere una simile cosa la versione successiva della piattaforma, spesso molto consigliata per via dei vari problemi di sicurezza che hanno i vari PHPsites, raderebbe a zero questa caratteristica.

Il tutto per ottenere cosa, caro legislatore ignorante? Quello che il browser e' in grado gia' di fare senza rompere il azz al gestore del sito.


Ancora più radicale e la situazione per quelli che per esempio pubblicano un sito, tipicamente un blog, su una piattaforma di cui non sono amministratori. 

Per esempio io sono utente di una piattaforma chiamata blogger di cui non ho controllo di nessuna parte del suo codice ne posso modificarlo anche se sarei in grado. 

Non sono proprietario neppure dell'URL, non avendolo pagato. 

In pratica per questo sito, che sarebbe mio ma non è mio, sono responsabile o meno per i "cosi" caricati?

Quando blogger ha peggiorato l'interfaccia utente per caricare i dati non ho potuto fare nulla: perché dovrei essere obbligato a fare qualcosa in questo frangente?

In questa situazione sono moltissimi siti ospitati da aggeggi più o meno simili che risiedono in paesi extraeuropei, dove la tecnologia è cosa buona e giusta e non è punita, la responsabilità è mia che tengo il blog all'interno di un contesto più ampio oppure e responsabilità del gestore e manutentore del sito nonché proprietario dello stesso?
Come vedete non è una risposta facile.


Altra bizzarria, difficile da scoprire in quanto chi lo subisce solitamente non è un esperto di informatica, è l'uso dei cookie da parte dell'hosting.
.
Spesso e volentieri chi utilizza delle piattaforme più o meno gratuite (o a basso basso prezzo) e più o meno gestite da terzi per semplificare la pubblicazione del sito gestisce delle statistiche che ovviamente sono ottenute attraverso l'uso dei cookie. 

In quel caso, anche se la pagina Web in questione è semplicemente una singola foto del figlio che si lancia dal seggiolone e in questa accezione non dovrebbe fare nulla che riguardi la normativa che finora ci ha annoiato, secondo alcune interpretazioni dovrebbe comunque non solo comunicarlo ai propri visitatori ma anche indicare l'indirizzo al quale poter consultare la gestione degli stessi.
Follia allo stato puro.


Ma la cosa più ridicola e che l'unico modo con cui riusciamo a sapere se quel dato browser accetta o no i nostri cookie è sostanzialmente infilandogli un cookie addosso. Un altro.

Ancora il garante dice: “conservare la documentazione dell’avvenuto ottenimento del consenso a trattamento tramite l’uso del banner”.

Nessuno lo dice ma è la naturale conseguenza di tutto quello detto prima se non fosse che il garante stesso accetti l'uso del biscottino per ricordarsi dei biscottini. Ancora una volta la legge che contraddice se stessa.

Ma la cosa più tragica, e forse l'unica che fa capire quale sia il livello di stupidità di chi ha fatto la norma, consiste nel fatto che nelle norme che il gestore del sito deve scrivere all'interno del sito è sostanzialmente il manuale istruzioni del browser.

Mi sembra criptico?
In pratica gli si chiede di pubblicare il manuale istruzioni. 
Di una cosa che non vendete voi, e non è vostra. 
E' ia assoluto una scelta dell'utonto che per assurdo potrebbe aver deciso di usare (HARGH!) un browser che non e' in grado di cancellare/gestire i biscottini.
E io dovrei scrivere COME gestire dei browser?
Ma poi quale, quali?
Quello nuovo, edge, quello vecchio che sconsiglio, exploder, quello simpatico, FF, quello senza comandi, crome, quello blu, cromium, quello di linux. Quello di IOS oppure opera che e' molto rosso?
E quando uno usa un TV dove azzerola sta quel £$%$& comando?
Mica posso chiedere e pubblicare tutti i mauali dei tv, frigo, stampanti e telefoni che vanno su internet con un dannatissimo browser!



La continua richiesta di questa roba qui su tutti i siti in maniera multipla, ricordiamoci che i cookie di terze parti dovrebbero essere accettati in maniera separata dei cibi provenienti dal sito originario, l'unica cosa che possono provocare e che l'utente non legga nulla e Schiacci ok pur di farla finita questa manfrina assolutamente inutile.
Così facendo diviene completamente inutile e paradossale.



A fronte come, abbiamo visto, dell'inutilità della cosa, il cookie tutto sommato lo gestisce l'utente e non il sito, il garante ha proposto delle bellissime multe fino a 120.000 euro che possono anche aumentare a seconda di quali caratteristiche ci siamo dimenticati di non entrare nelle nostre note sulla privacy.

Sicuramente questo enorme capitale come multa è stato dato per poter punire le grosse corporation che a fronte di tre o 4000 euro di multa potrebbero preferire di non apporre modifiche così pesanti a un sito che è costato milioni e funziona assai bene. Però è necessario specificare che quanto meno sia assurda tutta l'impalcatura legislativa.
Stiamo parlando del fatto che si sta cercando di punire chi traccia, non un'identità, ma un bollino che può essere rimosso in qualsiasi momento.

“Deve richiamare, infine, la possibilità per l'utente di manifestare le proprie opzioni sui cookie anche attraverso le impostazioni del browser utilizzato.

Ecco, forse è questo il vero motivo per il quale c'hanno tanto fratturato gli zebedei.

Hanno scoperto che molti paesi, come l'Italia, hanno continuato a insegnare in malo modo tutta una serie di cose come il latino.
Con il risultato che non solo il latino non lo conosce nessuno ma anche le cose essenziali, soprattutto quelle, non se le fila nessuno.

Il rincoglionito medio che compra un coso che cosa sopra Internet ovviamente il manuale istruzioni lo schifa.

La classe di persone che quando non vede l'icona del browser sconsigliabile chi chiede perché non c'è più Internet e tu al telefono cerchi di capire se è caduta effettivamente la connessione Internet oppure la scimmia ha spostato il link al browser.

Perché dopo anni di scuole fatte con il sedere, basti vedere le stupidate che dicono durante le manifestazioni gli insegnanti, ovviamente l'utonto non è neanche in grado di andare a leggersi il manuale schiacciando il tasto HELP.
Quando lo dici in genere alla segretaria, quella che si reputa esperta di Excel, sgrana gli occhi e ti dice ma va'? Esiste il manuale di eccel schiacciando un tasto?

Ecco il garante spera che tutti questi problemi:
la scarsa scolarizzazione,
l'incapacità di utilizzare qualsiasi oggetto digitale,
la mancanza di allenamento nel seguire percorsi logici
e la più completa allergia qualsivoglia manuale istruzioni
dovrebbero essere tutti appianati da questa nuova legge dove i gestori dei siti spieghino in maniera accurata come utilizzare quella cosa sconosciuta che e' il browser.

Forse anziché chiamarlo garante alla privacy dovrebbero chiamarlo jo condor.
Perche il nome della legge con quanto sopra non ci azzecca proprio:

Individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie - 8 maggio 2014 

Io direi cosi'
obbligo dell'istruire massa di caproni raglianti di cui ci siamo dimenticato per 40 anni da parte dei gestori dei siti
In pratica sostituiamo con un “si accetto” 30 anni di ignoranza e l'uso della PEC. Tutto cancellato, anche se la PEC continua a non morire: la cacca non muore, puzza e basta.

Come al solito è forse vero che il tracciamento del bollino non è bellissimo dal punto di vista della privacy ma in un mare di squali occuparci della voracità del pesce rosso e' quanto meno fuori luogo.

Abbiamo trasformato la navigazione web in una schifezza per ottenere una serie di click su 
“si ok non mi romper con sto banner” 
che anche dal punto di vista energetico consuma MOLTO piu' del tremendissimo LED ROSSO dei grillini.


Pensiamo per un istante a una delle molte trapanate nel sedere con punta HSS del 45 (montata su un demolitore pneumatico da 2500W).
Pensiamo all'applicazione banale per messaggi istantanei fatta su misura per i poco dotati di neuroni, whatsapp.
Proporzionalmente il garante dovrebbe andare un esercito alla sede e demolirla.
Fino alle fondamenta. 
Magari usando l'atomica.
Sì, perché noi ci preoccupiamo della presenza di un determinato bollino, removibile ricordiamo, ma non ci curiamo whatsapp.

La chat per poco dotati ricordiamo che localizza la persona per una cosa molto più intima e che non cambia mai per decenni: il numero di telefono.

La società ha nei propri server il numero di telefono di tutti i conoscenti di quella determinata persona può in base a questo costruire enormi alberi di conoscenze arrivando profondità di relazione che la stessa persona fisica non conosce e' banale.

Whatsapp inoltre memorizza i movimenti che fa l'utente durante la giornata ed è in grado di interpolarli con gli altri del network sapendo esattamente chi vedi e con chi si trova anche se non sta utilizzando il servizio stesso.

Detto in soldoni so con chi ti vedi e quando anche se non gli mandi neanche un messaggio!

Da nessuna parte e' scritto se queste informazioni vengono memorizzate e per quanto: in pratica tra una decina di anni se la società volesse di ricattare qualcuno, anche le anime più pie, sarebbe in grado di farlo con la mole di informazioni che oggi transitano dal loro server.

Dinanzi a queste cose, che io reputo enormi, anche se la maggior parte di gente pare che se ne strabalti visto che le usa senza avere il mio terrore, Noi stiamo preoccuparci dei cookie.

Come dire che  abitiamo Cernobyl e stiamo leggendo il giornale nel giardinetto davanti la centrale mentre si sta scoperchiando con boati, lapille, pezzi di carbone e materiale fissile e radioattivo che ci precipitano attorno il nostro pensiero, in quel momento,  sarà tutto orientato alla scorengia fatta da Giovanna in ascensore l'altro giorno. Le puzze in ascensore sono una vera iattura pensiamo mentre una tubatura ci ha stacciato un arto.


Possiamo essere tutti d'accordo sul fatto che i cookie possono essere traccianti ma se è necessario comunicare in maniera così specifica di una cosa che è assolutamente nella norma delle cose da più di 20 anni tanto che molti siti non possono tecnicamente funzionare senza biscottini

Proporzionalmente situazioni quel come quelle di whatsapp dovrebbero ricevere multe miliardarie in euro per non informare 70/80 volte al giorno il proprio utente di quello che sta capitando che a mio giudizio è piuttosto grave.

Ma si sa chi fa le leggi e' spesso eletto per quanto e' dalla parte “giusta”, ovvero e' giusto, tosto, simpatico, ci fa ridere o e' personaggio.

Che sia capace di mangiare un gelato senza spalmarselo sulla fronte non e' importante.

Prossima volta, mi raccomando, fate mettere OBBLIGATORIAMENTE sulle tazzine di caffe': 
il caffe' macchia i vestiti e se lo versate sul viso puo' provocare ustioni.

Allo spaccia che ha accoltellato 3 consumatori fornite una pensione sociale, poverino.
A questo ci avete gia' pensato, dimenticavo. Rimane il caffe'.

giovedì, giugno 11, 2015

sito fesso 5

Ultimamente, non si capisce perché, e siti stanno diventando sempre più imbecilli.
Dopo l'abbuffata ultradecennale della grande erbaccia, anche detta macro media, anche detta Adobe flash player, anche detta il grande portale per l'accesso ai virus, sembrava che i siti finalmente si stessero muovendo verso più miti consigli.
Il problema è che molti di questi hanno meno introiti dalle attività diciamo tradizionali. Per questo ormai svendono il culo, forse la faccia, alla pubblicità oppure desiderano mettere delle interfacce di navigazione talmente complesse o stolte che praticamente invadono completamente lo schermo.
In entrambi i casi viene da chiedersi che lo stronzo che ha progettato l'interfaccia ma soprattutto come cavolo si fa a leggere quello che c'è scritto.







Anche in questo caso abbiamo una divertente storia: il sito mostrano pubblicità in splash sulla pagina di atterraggio che nasconde ciò che noi alla fine desideriamo perché e ciò per il quale siamo giunti sul sito ma, cosa molto divertente, non è possibile  accedervi Perché i nuovi dispositivi Topolino, scatolino, budino o come cavolo si chiamano invadono completamente lo schermo bloccando il browser. Non esiste modo di sbloccare questa situazione se non rimpicciolendo molto lo schermo, almeno sette od otto passi, trovare il tasto per uccidere questa stronzi sulla pubblicità dell'ennesimo cosa ti che non ce ne frega niente, re ingrandire lo schermo e poi leggere.
Ovviamente è più semplice andarsene.
Certo esistono molti mostri che hanno degli schermi a due dita dal naso di 50 pollici ma purtroppo io ho un banalissimo monitor da 23" in quattro terzi che sebbene grande come un 25 in 16 noni se il figlio di sua madre grande lurido ha progettato l'interfaccia della pubblicità per un monitor 50 pollici 16 noni largo almeno 1 m mi dispiace ma io il maledettoTasto per uccidere la pubblicità ce l'ho praticamente su una finestra che è non è un modo informatico di dire: è la for finestra che guarda il cortile.
Detto questo aggiungo che quando vedo un prodotto troppo in pubblicità attivo quello che mia nonna diceva: se fa troppo pubblicità è perché altrimenti non lo venderebbero perché fa schifo.

Se ci pensate è maledettamente vero: la maggior parte di aziende che spendono molto in pubblicità sono aziende che andrebbero evitate.

lunedì, giugno 08, 2015

boxNcone 6/28

Arriviamo ai woofer.

Normalmente sono tutti altoparlanti a cono e vi e' una grande diversita' come produzione.

Si parte dai woofer alti che misurano una dozzina di centimetri di diametro fino a dei mostri come il mitsubishi che misura quasi 2 metri!

La grossa differenza in realta' con gli altoparlanti visti precedentemente e che al contrario di un tweeter il progettista della cassa acustica progettera' anche il tipo  di suono emesso dall'altoparlante.
Lo stesso woofer montato in due casse diverse funzionera', emettera', diversamente.

Lo stesso woofer montato in reflex morbido o in doppia camera suonera' come due altoparlanti diversi.
In un caso avra' una grande escursione di frequenze e nell'altra sara' molto limitato e molto aggressivo.
Senza contare la possibilita', da non disdegnare, di aumentare il peso dell'equipaggio mobile!

Insomma la scelta dell'altoparlante non e' la sola opzione per determinare il suono del componente ma solo un passo NEL percorso progettuale.

La scelta del woofer e della cassa che lo definira' dovranno infatti rispondere al PROGETTO.
L'errore dei neofiti e' spesso di scegliere l'altoparlante perche e' “bello” e poi il caricamento.

Prima si definisce il suono e poi il necessario per raggiungerlo e il cono e' solo UNO dei parametri.

Voi lo immaginate un progettista  automotive che per prima cosa sceglie il differenziale e DOPO sceglie se sara' un auto, un furgone o un fuoristrada?

Lo immaginate un doppio differenziale da motrice di tir montato su di un'apecar?

No?

Beh allora non conoscete il mondo del car audio o quello dell'autocostruzione!

Per evitare di appesantire il discorso gli allineamenti verranno trattati a parte.

Una volta definita la cassa diviene ovvio che da quel momento non esiste piu' l'altoparlante, come accade solitamente con un midrange, ma si identifica con la cassa poiche' il contenitore e il contenuto non sono scindibili senza variarne le caratteristiche.

Dovrebbe anche essere chiaro che come fanno alcuni cialtroni non e' possibile sostituire un cono con un altro su di una cassa salvo che siano IDENTICI e non certo solo come diametro ma devono essere stessa marca e modello.

Il “monta questo che e' migliore” e' fuori luogo come mettere una vite con passo inglese su di un bullone metrico.

giovedì, giugno 04, 2015

sito fesso 4

Ultimamente, non si capisce perché, e siti stanno diventando sempre più imbecilli.
Dopo l'abbuffata ultradecennale della grande erbaccia, anche detta macro media, anche detta Adobe flash player, anche detta il grande portale per l'accesso ai virus, sembrava che i siti finalmente si stessero muovendo verso più miti consigli.
Il problema è che molti di questi hanno meno introiti dalle attività diciamo tradizionali. Per questo ormai svendono il culo, forse la faccia, alla pubblicità oppure desiderano mettere delle interfacce di navigazione talmente complesse o stolte che praticamente invadono completamente lo schermo.
In entrambi i casi viene da chiedersi che lo stronzo che ha progettato l'interfaccia ma soprattutto come cavolo si fa a leggere quello che c'è scritto.


 E voilà un altro sito disegnato da imbecilli. La notizia è conservata sotto alla pubblicità la quale non si capisce come si debba togliere: non esiste nessun simbolino per ucciderla. Neppure tasto estero funzione e la cosa divertente è che non parte neanche il video perché sul mio computer non c'è macro media prendi virus player.

lunedì, giugno 01, 2015

boxNcone 5/28

mid
Il passo successivo e'  il midrange.


Si possono avere casse con solo  tweeter e woofer ma per fare cio' o il woofer deve salire molto o il tweeter deve scendere.



Le casse a 2 vie, ovvero senza midrange, sono solitamente da scaffale dove gli spazi sono quelli che sono e si preferisce la semplicita'.

Una cassa “NORMALE”, da pavimento o comunque di dimensioni “normali” che non abbia un woofer un po' castrato solitamente ha un midrange.

I midrange solitamente sono a cono, raramente a cupola, e normalmente il caricamento e' fatto all'interno dell'altoparlante stesso.
Il retro del cono infatti spesso non e' visibile.

Ovviamente ci sono delle eccezioni con mid che vanno messi in una camera di dimensioni specifiche o connessi con l'esterno o vanno accordati come un woofer.

Il midrange puo' essere molto diverso a seconda dei compiti che deve esaudire:
i mid-alti a cupola possono essere accoppiati poi a woofer che riescono agevolmente a salire.
I mid bassi sono agli effetti pratici quasi dei woofer perche' accoppiati poi a dei woofer che scenderanno molto in basso.

Ci sono anche dei doppia cupola (tw e mid) concentrici e continui.

Oppure a forma di 8

Per non parlare di alcuni esempi della scuola inglese dove woofer e mid sono due altoparlanti identici ma tagliati dal crossover diversamente.
Gli inglesi, si sa, sono bizzarri e amano l'HiFi.