lunedì, gennaio 16, 2012

Costa concordia

tipici crocieristi in una foto di costacrociere.it


Non penso di essere un grande navigatore, dopo tutto le barche che ho portato non le ho mai portate senza che a bordo ci fosse qualcuno più esperto di me. Mi sono divertito un po' con tutte le misure anche se preferisco barche oltre i 7 m poiché nel navigare la cosa che mi piace di più è il viaggio in sé.

È molto bello navigare in piena notte con la mano sul timone di un 16 m mentre tutto attorno esiste solo il mare e tu sai che alle spalle, molto alle spalle, hai la Sicilia e tra qualche ora al sorgere del sole che cancellerà la volta stellata potrai vedere una striscia di terra che in realtà è la Sardegna.

Il bello del navigare è appunto che a pochi centimetri da te, basta che allunghi la mano lo puoi toccare, trovi il mare e se sei fortunato il tuo dito lascerà una scia come una stella cometa che attraversa la parte di universo che riesci a vedere.

Penso di aver percorso all'incirca 7-10.000 miglia, grosso modo 18.000 km, su degli yacht (quelle barche dilettevoli dotate di alberi e vele) all'interno del Mediterraneo un posto dove, per fortuna, le condizioni di mare sono relativamente clementi.
Durante i miei viaggi fatti soprattutto come manovalanza amica ho tratto delle considerazioni sul perché le persone debbano andare in barca a vela: in base ai loro comportamenti La maggior parte di clienti non desidera assolutamente essere in barca ma preferirebbe stare a terra solo che è molto più libidinoso poter dire agli amici di essere stati in certi posti in barca in maniera da potersi equiparare a qualche personaggio televisivo.

Detto questo appare ovvio che il 99% degli italiani non sappia assolutamente navigare e quei pochi che lo fanno appartengono alle categorie strane.

i gommonauti sono personaggi abbastanza strani: possono spendere per un chewing-gum con un motore grosso cifre che gli consentirebbero uno yacht enorme. Alcuni di essi pur avendo cinquecento cavalli di motore a due tempi si reputano ecologisti perché è nella loro testa bacata quel tipo di imbarcazione rappresenta tutte le cose che si associano all'ecologia e quindi dev'essere ecologico per forza. Negli ultimi anni questa imbarcazione si è scoperto che sono scomode, bagnate, vanno piano e consumano cifre di carburante assurde.
I costruttori quindi hanno chiesto che cosa volevano i consumatori, si noti bene consumatori e non navigatori, e da queste risposte sono nati i nuovi gommoni che sono in realtà barche a motore di plastica come la maggior parte di barche a motore ma contornati da un cilindro gommoso che li fa assomigliare ai vecchi gommoni. S'è perso così l'unico vero vantaggio del gommone: la possibilità di smontarlo e infilarlo nel bagagliaio dell'auto.


I cafonauti sono quelli che vorrebbero andare per mare per potersi al limite tuffare ma purtroppo in mezzo al mare non esiste l'autostrada e allora comprano degli oggetti che sono automobili ma un pochettino più grandi. Il motoscafo deve quindi avere un volante, guai a chiamarlo timone, ed essere più grande può avere più cessi del vicino di posto barca. Ovviamente tale cosa verrà condotta con lo stesso stile con cui l'arricchito guida il suo furgone da lattaio, in milanese SUV, nel traffico cittadino.
Per qualche motivo strano lui deve utilizzare come riferimento le barche a vela che passano usandole come portale si avvicina velocemente e poi decide di tre tagliare la strada al poveraccio che magari sta andandosene in giro tranquillo con una piccola barchetta di 7 m. Oltre al fatto di dimostrare così ignoranza sul bon-ton marinaresco costringe il poveraccio a qualche manovra di emergenza e una doccia di acqua salata. Ma forse è questa la motivazione che lo fa agire così: l'insoddisfazione e il tedio di sentire il rombo continuo e costante dei motori e l'invidia di chi attorno a sé ha solo pace e silenzio e magari sta sorridendo.


Il crocierista infelice è un'altra delle figure che popolano l'Italia. Avendo deciso di dover passare in barca tutto quel tempo la prima domanda che fa appena si mollano gli ormeggi e' "quando si arriva". Se la navigazione procede per otto ore questa frase la sentirete almeno duecento o trecento volte e nonostante gli spiegate che arriverete a sera lui vorrà assolutamente sapere il minuto preciso in cui voi arriverete indipendentemente dai capricci di Eolo o della corrente.
Tendenzialmente il crocierista infelice soffrirà il mal di mare e nonostante le vostre attenzioni e le spiegazioni su cosa è necessario fare e non fare per diminuire quella sensazione lui farà esattamente il contrario: scenderà a in cabina, berrà grandi quantità di vino, giocherà con il telefonino per ore, si farà prendere dal panico perché non c'è campo, deciderà, nonostante gliel'abbiate vietato, di fare la doccia con la barca sbandata costringendovi alla pulizia sulle onde e ad ascoltare i suoi lamenti sui lividi che si è auto inferto quando completamente insaponato e bagnato per un po' di beccheggio ha cominciato a rovinare sul pavimento rimbalzando poi per tutto il bagno che essendo di plastica lucida ben si presta a non frenare un deretano lubrificato lanciato con brio.
Questo personaggio odia dormire in rada cullato dalle onde ascoltando i grilli che da qualche parte lì nella notte ci danno dentro. Il sogno della crocierista infelice è un porto pieno di boutique preferibilmente di fascia alta mentre quello maschile è un posto pieno di bar dove pare l'aperitivo e cercare di incontrare le crocieriste. È infatti il momento dell'arrivo in porto quello che dà maggiore soddisfazione a questi personaggi che cominciano a tuffarsi sul molo mentre ancora stai cercando di terminare l'ormeggio e la scaletta o la passerella non sono ancora fissate e messi in sicurezza che loro debbono passare e quando fa notare che non è sicuro rimarcano il fatto che loro debbono assolutamente scendere ORA. Non possono neppure aspettare i cinque o sei minuti necessari per terminare l'operazione.

Ascoltando le esigenze di questi consumatori è ovvio che qualche grossa azienda, costa crociere, ha fatto un'enorme nave dalla quale è possibile passare 10 giorni senza vedere il mare.

Le stanze con i balconcini sono invece richieste in quanto fa tanto status simbolo tanto non verranno mai utilizzati in quanto non è possibile che arrivi l'aria condizionata.
I percorsi vengono fatti tenendo conto che la gente potrà dire di essere stata qui o lì magari imposti gli Stati diversi e piuttosto lontani. Fino a qualche anno fa incrociare una nave un traghetto era una cosa semplice soprattutto se possiedi un radar.
Tra il momento dell'avvistamento è quello dell'incrocio passavano i secoli in genere mi facevo un the.
Adesso grazie potenti motori la velocità di quelle cose è diventata missilistica è bisogna starci molto attenti.
La costa concordia rispetta in pieno queste esigenze richieste dei consumatori essendo un'enorme contenitore con i dipendenti di mezzo mondo, spesso sottopagati, aria condizionata a palla e visione del mare e dei luoghi esclusivamente dal finestrino della murata vicina.

mentre giornali continuano a sparare notizie senza capire nulla, ci fosse mai un giornalista in una redazione di giornale?, proviamo a guardare come si svolge la crociera è andata picco. Questa per esempio è una delle informazioni che nessun giornale o telegiornale che io ho letto ha riportato:

1°Giorno Palermo - 14:00
2°Giorno Civitavecchia 08:00 19:00
3°Giorno Savona 08:00 17:00
Sostanzialmente passate tre giorni a raccogliere passeggeri, non che siano i primi due scali assolutamente senza attrattive ma sinceramente non sono le città che consiglierei in una vacanza marinara.
4°Giorno Marsiglia 08:00 18:00
5°Giorno Barcellona 08:00 18:00
Immaginando che uno in vacanza non si alzi alle sette di mattina oserei dire che non solo ci si perde il bello di Barcellona nella notte ma che non si ha neppure il tempo arrivare a vedere un paio di follie di Gaudì
6°Giorno Palma 08:00 18:00
7°Giorno ...navigazione...
8°Giorno Cagliari 08:00 -
9°Giorno Malta 10:00 18:00
Forse questo giro è ideale per qualcuno che intende vedere le città dal finestrino potrebbe essere più interessante, e se è organizzato in massa in questa stagione meno costoso, farlo in aeroplano.


Nonostante le premesse tutti giornali si sono tuffati a raccontare quello che è un doloroso disastro infarcendolo termini nautici e di accuse verso il capitano o dei membri dell'equipaggio. Come solo si possa immaginare che esista la cultura per andare ad analizzare simile e tragico evento io mi mi chiedo.

Sinceramente io non so il motivo per il quale quella nave si è andato a schiantare i giornali hanno ricamato molto su belle parole inventate per definire una procedura di "saluto" al sindaco o chi per esso.

Bisogna dire una cosa un paio di volte di disastri simili sono stati dati da momentanee disfunzioni del sistema GPS: un cargo per esempio era finito in secca vicina alla Sardegna poiché l'equipaggio dopo aver sistemato i sistemi di guida anziché rimanere come d'obbligo di vedetta se n'era andato bellamente a ronfare. Ed il GPS non e' SEMPRE funzionante.

Un paio di volte mi è capitato di incrociare navi da crociera e di una in particolare mi ricordo perfettamente poiché eravamo in Grecia
http://maps.google.it/maps?hl=it&ll=38.694856,20.72103&spn=0.054128,0.077162&t=v&vpsrc=6&z=14
mentre noi stavamo andando a Steno dentro a quella specie di laguna che vedete a bordo di un 22 m con due alberi e quattro vele aperte arriva a bomba velocissima una nave crociera che ci taglia la strada.

Normalmente una barca a vela ha la precedenza ma in genere contro colossi cosi' che non sono in grado di manovrare nessuno sano di mente ci fa affidamento.

Mentre guardavamo quel palazzo infilarsi in quell'imbuto passavano i minuti e la nostra rotta non cambiava per il semplice motivo che inizialmente andava troppo forte per poter arrivare lì vicino e secondariamente non pensavamo che ci potesse fisicamente stare nel posto dove stavamo navigando.

A tutto questo si aggiunge che la zona è piena di scogli e creste semisommerse e le carte nautiche per qualche strana ragione danno la distanza tra le isole e la loro posizione un po' diversamente da quello che in realtà tanto che io stesso stavo centrando in pieno un'isoletta vicino a scorpio perché mi stavo fidando troppo nelle carte ma per fortuna avevo a bordo una vecchia volpe della zona che mi ha gentilmente elargito uno scalpellotto nella nuca.

Così ad un certo punto ci siamo ritrovati improvvisamente a razionalizzare che il villaggio vacanze semovente stava arrivando proprio verso di noi, anzi, sopra di noi.

Per quanto non manovri assolutamente il villaggio vacanze è piuttosto veloce, peggio di un SUV, e ci costrinse ad una manovra repentina per salvarci.
Era l'anno 2005 (o era il 2007?) sinceramente non ricordo il nome della barca e forse non avevo avuto neanche il tempo di leggerlo ma ricordo perfettamente il palazzo in arrivo, i nostri motori a gasolio fumanti la trepidazione della questione e questa enorme prua cosi' veloce mentre attorno tutti i barchini scappavano e noi dovevamo controllare anche quelli visto che eravamo i piu' grossi e quindi meno manovrieri.

Probabilmente parte del successo di una crociera del genere consiste in quanta roba riescono a vedere dai finestrini, come da un televisore al quale sono abituati, i consumatori che vanno ad acquistare la vacanza galleggiante.

Questo porterebbe a tentare rotte sempre più vicine o di finire in un ginepraio come quello che ho citato sopra della quale una nave da crociera non dovrebbe neanche metterci il naso figuriamoci l'opera viva.

Per questo motivo, forse, il danno potrebbe essere conseguenza di qualche richiesta da parte del comando o addirittura del proprietario della nave. Se così fosse forse non tutti i mali vengono nuocere, certo dispiace sempre che qualcuno sia morto, ma sono abbastanza sicuro che per qualche anno eviteremo di vedere arrivare velocissimi bolidi senza freni e sterzo a distanza ravvicinata dalla spiaggia.

Ci vorrebbe qualcosa di simile, magari senza morti, per quei motopesca che giornali impropriamente chiamano yacht e che il vocabolario dovrebbe chiamare motobarche che ormeggiano spesso a 4 o 5 m dalla riva come accade ad esempio a Stromboli.

Rimangono poche cose certe per il momento
0) e' una tragedia e un disastro
1) i giornalisti non esistono piu'!
2) la nautica agonizza e pochi itaGliani la conoscono (vero monti?)
3) il motivo non si conosce ancora ed e' inutile riportare sempre le stesse cose inesatte.
4) mi piacerebbe avere una barca (lo so non ci azzecca.... ma mi divertiva scriverlo)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro,non mi sembra giusto fare tanto il gradasso,anke perke kone ha detto tu prima,non hai mai navigatonkon una bave max un 22 m,una cosa ridicola in confronto a una nave di 229 m non credi??!!quindi facciamo commentk solo quando siamo in grado di farlo !!!!

blu-flame ha detto...

Probabilmente io non sono in grado di fare commenti ma tu non sei neppure in grado di scrivere una frase senza fare un'errore:
Prima vai dal Don Mazzi e ti disintossichi e poi parliamone.

Anonimo ha detto...

Proprio un commentone l'anonimo di sopra...devo ricredermi: penso sempre che il mondo sia pieno di fancazzisti che non hanno un cacchio da fare se non rompere i coglioni in giro ed invece arriva sempre quello che deve scrivere con la k perchè va di fretta...
Sono d'accordo col post anche perchè in fondo accetti l'ipotesi dell'"inchino" tanto per far godere i villeggianti dal finestrino...ho avuto minime ma piacevolissime esperienze velistiche anche notturne e ho visto i bolidi ormeggiati in porto, tanto grandi da avere una smart come tender ma sono altre cose rispetto alla vera navigazione a vela e differiscono perfino dalle crocierone COSTA...e come te, diffido dalle une e dalle altre...

Anonimo ha detto...

Acc... mi hai fatto venir voglia di andare a farmi un giro in mare.
Preciso che non vado su una spiaggia da anni, preferendo la montagna, in quanto basta fare 30 metri di dislivello e sei fuori dal caos dei turisti... al mare e' una cosa impossibile.
Ma andare per mare come descrivi tu... si vede che ti piace, e quindi sei contagioso.

Anonimo ha detto...

bhè il mare offre svariate modalità per farsi apprezzare, ognuna con le proprie pecularietà.
Anch'io non comprendo/riesco a comprendere la ratio che spinge la gente a confluire nella categoria "dei croceristi".(nostalgici di love boat??)

..blu-flame sottoscrivo in toto quanto da te proposto in merito.
la fattispecie in oggetto è una vero e proprio disastro.
Mio padre è stato per oltre 25 anni comandante di petroliere/super petroliere per una grossissima compagnia energetica americana(ex 7 sorelle)
..e facendo un parrallelismo forzato tra mostri del mare è facile comprendere come per quanto possano le crociere vivacizzare economicamente i mercatini delle varie tratte,le esternalità negative prodotte non potranno mai essere compensate proprio per l'analisi da te proposta..al contrario il traffico mercantile/merce s grandi bastioni,pur conservando esternalità negative su più profili, hanno almeno l'oggettivo senso di trasferire nel tempo/spazio risorse oggi "irrinunciabili" della "società moderna".

Per la nautica italiana,fiore all'occhiello , non è il solo settore a mostrare i segni di una conduzione maldestra(basti pensare il massiccio ingresso di capitali stranieri,le cessioni,i cantieri con i loro problemi).La carriera marittima in ita è anch'essa piena di segni del tempo (dai trattamenti pensionistici,alla casta della generaleria italiota con le loro magagne ed inefficienze sistemiche)..e qui una sorta di palliativo è imbarcarsi su navi con bandiera estera...ma potrebbe risultare riduttivo detto così..il discorso è molto ampio ed articolato in merito..

saluti e complimenti per il blog;)
mbà juan