Ho letto un delirante articolo su di un tizio...
Vediamo di mettere le cosa nel loro ambito.
Quella che vediamo era una tragica situazione data dalla tristezza culturale italiana.
All'epoca uno scrittore molto filone aveva pubblicato un libercolo decisamente sopravvalutato, ma che piaque molto al Costanzo nazionale che lo volle per molte puntate nel suo freak show.
Da qui l'ovvio successone dello sfigato che divenne poi noto come un grande filosofo.
Il grande successo di Luciano De Crescenzo era sdoganare Napoli parlando in italiano (un po confuso nella logica, certo, ma certamente italiano) e per assonanza il sud, come se fosse idilliaco e perfetto il modo di fare della sua citta' problematica.
Il suo fare rilassato di menar il can per l'aia, da stipendiato comunale, piaceva a molti che avevano una vita non certo illidiaca e sentivano il peso delle proprie origini nel sud come, in qualche maniera, inferiore.
Ricordo che la gente del sud, nel 1977, era certamente poco considerata, ma, RICORDIAMO, che era spesso arrivata in massa al nord pochi anni prima, senza istruzione, dovendo perfino imparare l'italiano.
Fino agli anni 60 non era strano che l'operaio del sud non sapesse scrivere e necessitasse di un traduttore, tipicamente un altro del sud che era giunto prima.
Prima che qualche fesso dica castronerie, sappia queste erano narrate come normali per gli imprenditori dell’epoca che ho conosciuto nella loro vecchiaia e ancora negli anni 80 era normale dover compilare gli assegni ai clienti del sud e di aree depresse (es anche alcune zone venete) perché "centocinquantamila" non sapevano come scriverlo.
Quindi e' ovvio che questo personaggio inutile, inneggiando a napoli, e per estensione percepita al sud intero, come "giusto", era molto gradito alla fascia della popolazione che subiva una certa dose di preconcetti (mimate un badile che spala preconcetti dal treno merci).
Quindi per un bel periodo l'inutile diventa un prezzemolo e oggi, con il senno di poi, scopro che molto di quello che trovo urticante, e' connesso con il tristo personaggio.
Ma il peggio deve ancora arrivare.
il suo top della distruzione della cultura italiana era una rubbricchetta che gli avevano dato, molto ben recensita dai giornali e altri media, ma di fatto ignobile.
Bit - Storie di computer, è stato un programma televisivo contro le tecnologie informatiche, in onda su Italia 1 nel 1984, ma, il vate dell'informatica, veniva spesso intervistato anche al di fuori del contenitore.
Il programma con l'ignorantello veniva presentato come un corso di informatica per portare alle masse i computer.
Dalla presentazione sembrava quasi come quei programmi inglesi che stavano plasmando l'informatica inglese con il BBC-ACORN (che di li a breve creo' l'Acorn Risc Machine, ARM, salvo che il programma chiuse prima, ma di fatto ha plasmato il mondo intero)
Ne vidi due brani, il primo con Massimo Banzi (arduino, dice nulla?) dove c'era questo omarello confuso che sembrava non sapere nulla di informatica e prendeva in mano un mouse come se fosse la prima volta che ne vedeva uno.
Blaterava di cose inutili e incoerenti e sembrava che il PC sulla scena gli desse quasi fastidio occupando spazio.
Dopo qualche minuto, delusi dall’incompetenza cruda, la tv fu spenta, per evitare di rovinare i muri della casa di Massimo a craniate.
Durarono di piu' le nostre bestemmie rivolte all'ignorante che la parte vista.
Il secondo pezzo, sempre a casa di un amico, sembrava che il PC fosse un mistero da non svelare e renderlo filosofico
Il "PC".
un Mac.
Ora, bisogna fare un piccolo recap sull'epoca e come vedevamo il rottame.
La apple era nei nostri cuori, il poderoso II, il bizzarro III, il futuristico quando lontano Lisa ed infine il possente profile che da una vetrina in centro si mostrava inarrivabile. (leccare la vetrina purtroppo non ne riduceva la distanza)
Apple aveva fatto tanta robBa BBuona, ma stava perdendo la guerra dei prezzi per via che il II pur essendo peggio del C64 (il tempo era passato dal 1977!) costava come un astronave e molti pezzi da 90 erano sui blocchi di partenza.
Poi nacque il bidone del mac.
Bisogna ricordare che il mac nasceva come la versione sfortunella del lisa, computer che aveva gia' diversi problemi di performance nonostante il costo stellare.
Per funzionare il lisa avrebbe dovuto costare il doppio almeno, ma gia' a quel prezzo costava l'abominio di 10K$, la costosa versione originale PC XT costava 2500$, un acer (all'epoca aveva un'altro nome) circa la meta', per non parlare dei vari Lemon&c.
In pratica il Mac costava come oltre 6 PC standard, 4 di fascia alta, decisamente troppo.
E non parliamo neppure dei confronti con macchine diffuse a basso prezzo.
Il mac era un lisa zoppicante a cui avevano tolto 2 ruote e gli interni per farlo diventare economico.
Photo: apple mac 1984.
Oltre ad avere un monitor da NOVE pollici, che gia' farebbe ridere di suo, era in BN nell'epoca del computer a colori, aveva solo 128KB, un solo floppy... insomma faceva ridere.
Giusto per capire il Commodore 128 (a 8bit) aveva la stessa RAM, era a colori, con un floppy costava 450$ circa contro 2500$.
E stavano per arrivare altre macchine gia' presentate che erano fenomenali.
Costruito al risparmio, con un brutto, tecnicamente, design all-in-one, il Mac si scaldava brutalmente.
L'assenza di un hard disk interno e la presenza di una sola unità floppy lo rendevano terribilmente lento costringendo l'utente a fare da diskjokey con i floppy.
Fino a qui le buone notizie.
La scarsa memoria, rendeva impossibile qualunque attività di quelle promesse, di fatto il millantato DTP con la stampante cool LaserWriter era possibile solo se non esistevano immagini e, mi raccomando, non piu' di un paio di pagine, cose che uno scrittore come il napoletano doveva sapere, Salvo che facesse uso di schiavi.
La memoria finiva nell'istante che si iniziava a lavorare essendo poca e occupata dal finder.
Queste particolarita' diedero vita a una diceria di prodotto da fighetti, del resto era un bidonazzo che permetteva certo un volantino carino per la teca del bar o la singola pagina del menu' del giorno molto cool, ma non andava al di la di queste cose.
Il fighetto fa finta di lavorare, poi alza il telefono e chiede agli altri di "finire" il lavoro con computer veri (magari apple][).
Solo nel 1986, con 1MB di RAM 20MB di HDD e, un vergognoso prezzo di 4200$, riusciva a fare parte di quello che prometteva, ma di fatto era una macchina vecchia, con il solito monitor penoso, soprattutto a quel prezzo. Ricordiamo che i computer scendevano brutalmente di prezzo, non salivano.
Questo e' il motivo per cui, ancora oggi che sono cambiati radicalmente gli apple sono considerati troppo cari e incapaci di fare dei lavori seri, le cose cambiarono, ma, agli inizi del bidone mac lo erano di certo.
Venivano derisi, in parte giustamente, dai tizi con l'amiga o l'atari, salvo poi la fine di queste macchine per motivi avversi.
Del resto se l'appleII ha continuato a vendersi fino al 92 e' perche' il mac non era credibile per un utenza generica che lo usava veramente.
Poi in apple cominciarono a costruire computer per essere usati, ma a quel punto era rimasto indietro il SO, poi rimase indietro la GUI.
Chi era rimato affascinato dall'apple ][ (o apple //) generalmente non passava al mac, il mac era per chi non usava il PC e il PC divenne rapidamente un MS-intel, forse come reazione al mac o forse chi aggiornava passava poi dal ][ al PC-AT.
Torniamo al programma dopo aver ricordato cosa voleva dire usare il costosissimo mac in un programma di quell'epoca per insegnare l'informatica da zero.
Quindi immaginate il fessacchiotto che si proponeva di insegnare elementi d'informatica, spiegando il funzionamento dei computer e il loro utilizzo che parte con un computer carissimo, pressoché sconosciuto in italia, che non aveva senso se non per scrivere i pensierini dell'asilo.
Ma la cosa che era assurda che parlava di PC come potrebbe fare chi e' 10 giorni che ne usa uno.
In tutti i casi, fra noi pischielli, ci si chiedeva perche' un vecchio rincitrullito fosse stato scelto per fare la parte di un insegnate di computer in maniera noiosa, pedante e SENZA CONTENUTI REALI.
Ovviamente all'epoca l'inutile personaggio era portato in palmo di mano, manco fosse un Piero Angela incrociato con Steve Wozniak, ed essendo amico di certuni fu anche testimonial del prodotto nato morto del Videotel, un accrocchio brutto che per come realizzato si prestava a piu' di una truffa.... come poi e' successo.
A cosa potesse servire il Videotel non e' mai stato chiarito.
Rimane sempre il dubbio dei motivi per cui in TV andassero certi personaggi e non altri.
Con il senno di poi e' chiaro che la gran parte della popolazione dell'epoca non parlava neppure l'italiano e si poteva sentire rassicurata dalle origini del sud del latinista (uno che ha pubblicato libri su Zeus, Socrate e soci come lo chiamate? Grecista?).
Rimane il fatto che la TV italiana, se non quella proprio dei primissimi anni, ha decisamente perso il treno della divulgazione che, salvo la ritrasmissione di documentari esteri (Quark dice nulla?) diventa difficile giustificarla.
Ad uno spettatore dell'epoca, adulto o bimbo, i computer apparivano legnosi e poco attraenti, causando il proseguire dell'ondata di latinisti e frasi come
"ma tanto io lo so fare senza il pc" o
"il PC e' quella cosa che non serve a nessuno".
Altrettanto la non creazione di programmi TV, riprese senza un vero e proprio plot e regia, non ha creato un gruppo di persone in grado poi di produrre cultura e venderla.
Basti vedere l’oscenità dei "programmi dell'accesso" e simili, vera occasione mandata giu' nel water.
La domanda sorge sempre spontanea, siamo davvero uno stato europeo o siamo una Tunisia o un Algeria che hanno avuto la fortuna di essere vicini a stati evoluti?


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