mercoledì, settembre 14, 2022

bella ciao

Molti di recente commentano che la Pausini avrebbe rifiutato di cantare "bella ciao" perché troppo politica attaccandola.

Al di la che cantare una canzone del PCI in un momento di elezioni e' semplicemente di cattivo gusto, salvo che tu sia un'invasato politico che immagini un annessione alla madre russa. 

Per capire una cosa si deve pensare al contesto.

Bisogna un attimo ripercorrere le origini della canzoncina di merda per capire che la Pausini ha tutto il mio rispetto.

Alla fine delle guerra i comunisti si trovano in difficoltà, tanto per cambiare.

Il fascismo aveva avuto successo non solo per una questione ideologica, ma anche perché il leader oltre che nefando era molto intelligente.
Piaccia o meno. Raccontarlo come macchietta non fa altro che sminuire gli italiani. Se fosse stato un cretino gli italiani sono funghi.

Bisogna ricordare che per arrivare a certe vette non basta essere "cattivi" ma occorre che essere intelligenti e circondarsi di persone capaci.
inoltre era arrivato nel momento "giusto" diventando il portavoce di tutte le frustrazioni di una società caduta in una crisi economica e ideale (grillini dice nulla?)

La stabilità della dittatura fascista è in gran parte da ascriversi alla capacità di Mussolini di generare attorno a se un alture di "figo".
Un animale da palco, come, in misura minore, altri politici odierni che hanno imparato da lui.
Inoltre non era uno sfigato come Renzi e parlava  inglese, francese e tedesco.

Non solo godeva dell'approvazione della società italiana, ma anche nell'ammirazione del l'opinione pubblica internazionale.  

Churchill, nel 1933, lo definì «il più grande legislatore vivente»
La chiesa romana lo amava al punto da chiamarlo «il più grande uomo da me conosciuto e tra i più profondamente buoni».
insomma era uno che sapeva intortare e parlare con tutti i livelli, dalla plebaglia ai top del loro tempo.
Per uno che assassinava i contrari senza pietà non è malaccio come immagine pubblica, concorderete.

Per fare questo il nostro (ooo, siii, e' nostro come DiMaio...) mascellone cavalca i mezzi comunicativi come nessuno ha mai fatto prima:

la fotografia, mettendosi in posa come un'indossatrice, in pose plastiche e potenti, spesso alla guida di auto e aerei (si, li sapeva portare, il tipo aveva grandi capacità).

in una societa' che arrivava all'inizio dell'immagine queste foto potenti creavano emozioni mai viste prima nel popolino.

ma la cosa non si fermava li, inizio' la diffusione della radio, ricordiamo che in Italia eravamo già molto indietro rispetto al mondo occidentale, ovviamente costruita per sentire solo il potere, per diffondere il fascismo.  non eravamo in grado di fare la TV, altrimenti avrebbe fatto trasmissioni fiume. 


 

Pero' vi erano i cinema, il cinegiornale era una grandissima idea e gestita benone.
Nel 1927 nacque il cinegiornale Giornale Luce, proiettato obbligatoriamente in tutti i Cinema d’Italia prima di ogni film.
Uno strumento potente in mano al regime per il controllo dell’informazione e per la propaganda politica.

Se questo non bastava ricordiamo che all'epoca vi era l'art dèco, da noi in Italia chiamata liberty in onore del centro commerciale londinese che stupiva chi ci andava e che, con il suo stile internazionale, stupiva i villici italici che vi giungevano.





Quindi per oltre 20 anni quello che la gente vedeva o gradiva era in qualche modo fascista o etichettato come tale.
Ed era un mondo pirotecnico quasi come gli anni 80.
Vi consiglio caldamente di guardare le pubblicita', soprattutto la cartellonistica, perché racconta di un mondo che non esisteva in Italia, ma che si voleva spacciare come un futuro subito.
Il tutto con grafiche dèco, cubiste, sperimentative.
Sempre con un occhio ad un futuro grandioso.
Donne indipendenti e sicure, un mondo tecnologico (ovviamente autarchico,  devo davvero dirvelo?), la libertà di movimento, macchine fantastiche, erano delle promesse che esistevano in europa, ma da noi erano poco presenti al di fuori di pochissime zone.

Un rullo compressore che da un lato martellava con una promessa di modernità e libertà, dall'altro un italietta nascosta che era di fatto povera e poco scolarizzata, con stipendi infimi rispetto alle altre nazioni.

Finita la guerra in cui ci eravamo cacciati, il regime cadde, del resto sono abbastanza convinto che il mascellone non volesse andarci (sapeva di essere a capo di uno stato poverissimo nonostante le balle raccontate), però ci e' andato, ci si e' ficcato, nicchiando fino all'ultimo nonostante le promesse fatte, la lista della spesa mandata a Hitler e' di una comicità sfigata tutta italiana.
Del resto una figura di merda e' preferibile ad una guerra. Ma alla fine le mosse errate  precedenti, e la forza dei crucchi, costringono al dunque. E si decide per la guerra.

Comunque sia il regime e' il colpevole sia dell'entrata in guerra che della sconfitta, ovvio, il problema che alcuni si ponevano era come far terminare il fascismo.

Perché, parliamoci chiaro, chi non era un vecchio aveva solo visto il fascismo (o le sue basi) e anche solo pensare che esista qualcosa di diverso e' difficile.
La Germania est sapeva benone cosa esisteva, ma e' stato uno shock mostruoso in cui molti non  si sono ancora ripresi dopo 30 anni (vi e' un film comico molto divertente sulla cosa).

Cosi' dei baldi giovani decidono di uccidere il simbolo magno del fascismo, insieme all'amante che ne avrebbe potuto declamar doti, e  per evitare che diventi un martire, e che si veda bene che e' morto e non diventi neppure un presunto esule pronto a tornare, lo trasportano nel punto piu' trafficato nell'arco di centinaia di km e lo appendono in maniera tragicamente suina dopo un lungo trasporto.

Ma questo non basta, il fascismo e le sue radici sono ovunque.
Moltissimi italiani sono convinti dalla macchina della propaganda, che il fascismo è una cosa buona.

De resto non hanno tutti i torti, al di la della stronzata "il fascismo ha fatto che cose buone", tutti hanno fatto cose buone, se vado a cercare bene persino il peggiore partito italiano, i grillini, qualcosa di buono lo avranno fatto. Magari per sbaglio.

Bisogna ricordare che dopo la grande depressione degli anni 20, gli anni 30 sono un momento di grande rinascita che in Italia inizia, al solito essendo uno stato poco istruito, uno-due anni piu' tardi circa nel 33.
Ovvio che l'ascesa al potere pochi anni prima, fa pensare a molti che "da quando abbiamo il duce stiamo meglio" perché prima e' solo raccontata, ma poi e' oggettiva, non per via del regime, ma per le mutate condizioni economiche mondiali.
Quindi un italiano che viveva nel 1940 aveva visto un grandissimo miglioramento delle sue condizioni economiche e la macchina di propaganda non mancava di affermare che era tutta farina del fascio (TM).

Quando e' caduto il regime ed eliminato brutalmente da alcuni poi considerati "salvatori" molti italiano continuavano a pensare che il fascismo era una bella cosa, dopotutto...


qua non si vede bene, ma fra il 30-33 in cui vi e' un avvallamento e poi un bel crescendo. Magari vi trovo un grafo migliore o ci sono di anno in anno o ci sono per un secolo.

Poi decenni di propaganda...

Si poneva il problema di come prendere il controllo dell’Italia da parte di chi voleva far credere di esser la parte avversa e questi furono i comunisti.

Questi presero decisioni negli anni, opinabili come disintegrare tutte le ville dèco che oggi sarebbero un patrimonio inestimabile e di rara bellezza, solo perché era uno degli stili in voga nel fascismo. Avrebbero abbattuto anche il chrysler

Presero tutte le cose osannate del fascismo (considerate belle con un pessimo gusto, come la scuola) e diventarono "comuniste" se non si potevano distruggere.
il liceo, invenzione fascista? Territorio comunista.
la musica tanto usata dal regime? Territorio comunista.
la televisione troppo potente? va ostacolata, sia mai che ci sia un secondo duce.
il cinema amato dal duce per portare il verbo? Territorio comunista.
Tutto quello che era la punta del fascismo passavano a fagocitarlo, mentre la maggior parte dell’Italia era impegnata a leccarsi le ferite.

in questo contesto i comunistoidi, che altro non hanno fatto che nascondere o scimmiottare il loro amato fascismo, diventando di fatto un strano fascismo 2.0 con zeloti dediti al verbo di Mao o di un fuori contesto come Marx.
Ma mancavano di un jingle che li identificasse.
Dopo aver importato in pochino di oscenità, come aver preso una canzone inneggiante la repubblica presa da  "Ciapa on saa, pica la porta" (prendi un sasso, picchia la porta, la trovate anche cantata da van der sfoss in una versione molto diversa) 

Bandiera rossa la trionferà
viva la repubblica, viva la repubblica
bandiera rossa la trionferà
viva la repubblica e la libertà

e averla trasformata in Territorio comunista (TM) persino piu' monotono

    Bandiera rossa la trionferà
    Bandiera rossa la trionferà
    Bandiera rossa la trionferà
    Evviva il comunismo e la libertà.

abbiamo il problema che il comunismo non e' proprio una bella cosa da urlare ovunque, come negli states dove vai a chiedere soldi.
E poi e' troppo vecchio e dopo 20 anni attacca solo nelle teste calde.

cosi' si prende un aria popolare diffusa in mezzo mondo, qualcuno la fa risalire alla cultura ebraica, canzoncina diffusa anche nella bassa

Alla mattina appena alzata
o bella ciao bella ciao bella ciao, ciao, ciao
alla mattina appena alzata
in risaia mi tocca andar. 

e con il solito tocco di "moriremo tutti" che e' bello usare per la propaganda verrà modificata con tragiche parole.

Si racconta quindi che i partigiani siano un entità astratta nazionale di origine comunista (trasformata in Territorio comunista (TM)) e che quello era il loro sacro inno con cui andavano a combattere.
La cosa assurda è che ci hanno creduto persino dei partigiani.

La cosa divertente che i partigiani, con quella tipologia specifica di cui si narra erano prevalentemente un fenomeno del nord Italia sebbene diffuso ovunque.

Detto questo si e' creato il mito che i partigiani fossero una forza comunista che andava all'attacco correndo inneggiano "bella ciao".
Se questa non e' un immagine squadrista fascista non so cosa dire. Perche se non sono quello sono un gruppo di bersaglieri con la tromba.

Comunque sia non solo i partigiani non erano comunisti, non erano uniti dal comunismo e la maggior parte di loro non lo era, anzi ho notizia di partigiani che oggi metteremmo decisamente a destra.
Ma nel quadro della propaganda sono stati trasformati in Territorio comunista (TM).

cosi' si e' preso una brutta canzoncina che si immagina fatta nel 1950 circa e il fascismo, ops, la sinistra italiana, la incolla ai partigiani che mai avevano sentito una tale oscenità.
La prima volta che e' stata eseguita in pubblico pare che fosse fra il 1962 e il 1965, se fosse stata così importante ed iconica anche solo per una zona d’Italia pensiamo quanto l'avremmo sentita sarebbe sui nastri da tempo immemore come e' stato per tutte le altre canzoni di guerra, pensiamo solo agli alpini avvinazzati quante canzoni hanno prodotto.
Al sud con le varie versione della tarantella ci hanno sfondato il rame...
Ma nessun partigiano interrogato negli anni 70 ha mai sentito parlare di bella ciao. Non gli avevano dato fecebokko.

MA così va la propagata fasciocomunista,  a forza di martellare si rende vera la leggenda.
La finzione riesce ad ingranare bene e fra il 1965 e il 1988 e' vero e proprio boom.
Alle elementari tutti i momenti si doveva cantare sta merda.

Oggi il 90% degli italiani e' convinto che TUTTI i partigiani fossero tutti comunisti e i partigiani sono figli del comunismo (quindi il comunismo ha fatto anche cose buone?) e che "bella ciao" sia l'inno ufficiale del partigiani ai tempi della WWII.

Oggi che finalmente anche a sinistra si comincia a capire che Mao era un incapace incosciente  tutto immerso nella sua mente ripiena di ideologie insensate e che forse applicare all’Italia la ricetta maoista non e' la cosa piu' furba, peggiore persino ai danni del grillismo.

 Forse oggi si dovrebbe ammettere che e' stata solo una presa per il rame pazzesca.

Di fatto "bella ciao" e' il jingle pubblicitario del PCI anni 60.

Cantarlo non fa che squalificare chi lo canta, sia perché vuol dire che credi alle bugie, sia perché credi che il comunismo vecchia maniera, Mao-style sia una soluzione.

a quel punto io, fossi la Pausini,  mi metterei a cantare il piu' bel jingle che e' stato fatto: iconico e potente.

I'd like to buy the world a homeAnd furnish it with loveGrow apple trees and honey beesAnd snow white turtle doves
I'd like to teach the world to singIn perfect harmonyI'd like to buy the world a CokeAnd keep it companyThat's the real thing
I'd like to teach the world to singIn perfect harmonyAnd I'd like to buy the world a CokeAnd keep it companyIt's the real thing
I'd like to buy the world a CokeAnd keep it companyIt's the real thing
I'd like to buy the world a CokeAnd keep it companyIt's the real-

https://www.youtube.com/watch?v=1VM2eLhvsSM

Quando l'annuncio RADIO è stato prodotto nel 1971  ha guadagnato popolarità immediata.
I DJ iniziarono immediatamente a ricevere chiamate che chiedevano loro di suonare il jingle, come se fosse una canzone dei Doors o dei Jackson 5, non una pubblicità!
Era così popolare che iniziò a influenzare le classifiche pop.
Gli Hillside Singers avevano registrato la voce originale e quella versione raggiunse il numero 13. Backer, il compositore, fece registrare ai New Seekers una versione leggermente diversa della canzone, intitolata "I'd Like to Teach the World to Sing In Perfect Harmony" che ha raggiunto il numero 7 della Billboard Hot 100.

Data la sua popolarità crescente, la compagnia ha deciso di girare uno spot pubblicitario utilizzando il jingle, assumendo cinquecento persone, portandole in aereo a Manziana (Roma) o recuperando dalle ambasciate,  per stare in cima alla collina  e sincronizzare le labbra con i testi.
La pioggia e altri ritardi italici hanno impedito a Backer e al suo team di raggiungere il budget iniziale di $ 100.000, ma la società di bibite si è fidata così profondamente della sua visione che alla fine ha sborsato $ 250.000
Costava $ 250.000, 4miliardi attuali,  rendendolo lo spot pubblicitario più costoso del mondo all'epoca e uno dei piu' costosi mai realizzati. 

La differenza fra il genio con i soldi e un propaganda fatta di merda.

La propaganda  funziona, vado a bermi una cola.

 






8 commenti:

Roberto M ha detto...

Su "bella ciao" io la sapevo diversa. Durante la Resistenza i partigiani cantavano sì una canzone, ma non era "bella ciao" bensì "fischia il vento".
Ed è vero che i partigiani non erano tutti comunisti, ma è vero che erano soprattutto comunisti e socialisti (diciamo l'80%?), e nella loro canzone si facevano coraggio con la musica di una canzone popolare russa ed un testo che inneggiava al "sol dell'avvenire".
Dopo la guerra però, l'Italia si svegliò non più fascista, e nemmeno comunista o socialista, bensì democristiana. E "fischia il vento" non era proprio una canzone che poteva piacere alla balena bianca. Per cui fra tutti i partigiani, che allora erano in gran parte vivi, si decise di usare un'altra canzone, più "popolare" e meno politica e genericamente contro "l'invasor".
"Bella ciao", comunque, non è un'invenzione del dopoguerra. Era sicuramente un canto delle mondine, che probabilemte qualcuno ha adattato a canto partigiano, cosa che succedeva spesso nella musica popolare. Solo che fra i partigiani sulle montagne non c'rano molti poeti, né tanti compositori e, come dire, scrseggiavano i discografici.

Per quanto riguarda le tue considerazioni sull'occupazione comunista del dopoguerra di cinema e arte mi sa che ti sbagli di grosso. L'Italia è stata per 50 anni Democristiana e in alcuni ambiti, come la TV di stato ad un solo canale, era Democristianissima.
I comunisti hanno fatto quello che il loro ideologo Gramsci aveva detto anni prima: bisognava cambiare la cultura, che storicamente era da sempre stata in mano ai ricchi, e farla diventare cosa di tutti, soprattutto delle classi meno agiate.
Si pensava che puntando sulla cultura e sulla scuola si potesse cambiare la società.
Questo fu un grave errore: bisognava puntare su influencer e gossip.

Celso ha detto...

Parli di musica che il comunismo avrebbe rubato al fascismo... gran parte della musica a larga diffusione durante il ventennio era jazz mascherato da invenzione autarchica, quindi a sua volta "rubato"... poi che la prima registrazione jazz conosciuta sia "italiana" (Nick LaRocca) magari autorizza l'appropriazione...

blu-flame ha detto...

celso
gran parte della musica a larga diffusione durante il ventennio era jazz mascherato da invenzione autarchica, quindi a sua volta "rubato"?
non solo, fino agli anni 80, poi arrivarono gli avvocati di quelli che si erano rotti i co...siddetti.
il detto

italiani!
Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi,

e in realta' poi continuava,
di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori.

è tratta da un discorso di Mussolini il 2 ottobre 1935 in opposizione alle Nazioni Unite, che avevano condannato l’Italia per l’aggressione all’Abissinia
Ovviamente declamata con fare plastico.
Ma la cosa divertente e' che e usata molto spesso da gente di sinistra che non ne conosce le origini come tipica dell'italianita'.
Del resto i comunisti e i fascisti pari sono.


non so se sia veramente una tipicita del mussolini sparare balle colossali sulle capacita' del popolo SANTO o se e' tipico degli italiani pensare di essere migliori degli altri e poi essere medde.
Comincio a pensare la seconda.

Danilo ha detto...

In realta', ogni popolo pensa di essere migliore degli altri. Basta vedere le competizioni sportive.
E' tutto frutto della sensazione, che ognuno ha, di essere al centro del mondo, che a sua volta e' al centro dell'universo.

Molti popoli, come gli Inuit, chiamano se stessi con un termine che, nella loro lingua, significa "il popolo del mondo".

Celso ha detto...

Non era esattamente quella la conclusione che traevo dal lato musicale della faccenda... se da una parte è un po' ipocrita appropriarsi di una invenzione altrui bacchettandola come propria, d'altra parte in musica e più in generale in tutte le arti l'influenza di quello che precede si è sempre fatta sentire tanto.
Lo stesso Nick LaRocca non ha "inventato niente", ha semplicemente composto in uno stile che già esisteva, peraltro prettamente "nero".
Allo stesso modo in cui se si va a vedere bene gli sconvolgenti assoli degli AC-DC non sono altro che blues pentatonici, o come Mozart alla fine non sia stato altro che una (perfettissima) sintesi di tutto quello che l'ha preceduto (molto meno originale e innovatore di tanti altri, ma talmente geniale e perfetto da meritarsi tutti gli onori che gli si tributano e anche più).
Gli stessi "power chords" tanto cari all'hard rock sono noti da secoli all'armonia tradizionale.
E - fuori dal campo musicale - la nuovissima (si fa per dire) "cancel culture" si chiamava "ostracismo" (con una sfumatura diversa) o ancora "damnatio memoriae" millenni fa...

blu-flame ha detto...

una cosa e' riprendere, ispirarsi, ad un qualcosa di precedente, stravolgerlo o persino omaggiarlo.
Altro e' far fotocopie spacciandole per proprie.
campione di plagio, senza accredito, e' quello stronzone di celentano, che arrivava a vere fotocopie
La pigiatura (il Bisbetico domato) altro non e' che la versione dei boneyM di una canzone caraibica Brown girl in the ring, peraltro riadattata in maniera diversa e con un tempo diverso e' la sigla italica di remi'
Mi ricordo che cun amico compro' il disco proprio per quella canzone e sul disco non si trovavano credit (e io non conoscevo ancore i boney)
un'intera generazione a pensare che l’Adriano facesse canzoni.

quando non copiavano andavano di schitarratine demenziali sempre uguali o quasi.

erfiaschi ha detto...

Complimentissimi!
Ogni volta che esce un tuo post è un giorno di festa!
E stavolta, in clima pre-elettorale, sembra il discorso di un guru.
E lo dico in senso esaltatorio, sia chiaro.
Bisogna dire che la tv era democristiana ma il cinema era comunista, eccome. Poi la cosa si è risolta con rai2 di destra e finalmente rai3 di sinstra.
Perchè non un articolo su Istituto Luce e EIAR, o Maestro?

Celso ha detto...


Ah beh se parli di canzone italiana...
Questa "pigiatura dell'uva" non la conoscevo (ma Celentano non lo frequento tanto in realtà)... Brown Girl in the Ring invece sì... tristissima in effetti...

Ma vogliamo parlare della miriade di rifacimenti scarsini, tipo "Sognando la California" (i The Mamas & the Papas avevano un tiro da pazzi, e un'intonazione fantastica anche in live, tra l'altro in un pezzo pieno di ritardi di seconda sulla terza), oppure l'inarrivabile vacuità di "Datemi un martello", che pialla di netto il messaggio politico-sociale dell'originale di Peter, Paul & Mary per sostituirlo con una storiellina da adolescenti bizzosi.

Passi "Scende la pioggia"... preferisco comunque l'originale, che ha dei coretti fatti proprio bene, ma alla fine Giannino si difende bene.

Sarebbe un argomento interessante per un bell'articolo dei tuoi ;-)