mercoledì, febbraio 10, 2021

sindacato sQuola

 Sinopoli sindacato scuola (segretario della Flc Cgil) al TG sul recupero scolastico degli scolari (parafrasando)

Vogliamo piu' soldi, vogliamo piu' danari, vogliamo piu' sghei, vogliamo piu' brodo, vogliamo piu' robba, e assumete di piu'.
Se lo fate insegneremo meglio e recupereremo il fatto di essere stati a casa pagati...

MAVAFFANCULO Sinopoli!

7 commenti:

Cullà ha detto...

Quelli della sQuola sono sempre magici. I loro sindacalisti di più.

Stefano ha detto...

Ma non recupereremo MAI le ore perse con la DAD e vogliamo i soliti tre mesi di ferie.

Abbiamo avuto l'occasione irripetibile di introdurre in modo massiccio e capillare l'informatica a scuola, sfondando e scardinando a forza gli apostoli di Catullo incapaci di fare un foglio Excel e invece di far diventare la DAD uno strumento integrato con la didattica l'hanno usato come "telefono avanzato", mantenendo l'imposizione della comunicazione monodirezionale e la scarsezza di contenuti tipica dei nostri proffi. Gli studenti hanno capito e sfruttato subito al meglio le possibilita', ma ora i proff si stanno gia' tirando indietro, rifiutandosi di confrontarsi tramite email e meet con allievi e genitori, pretendendo "la presenza" (senza pero' darne disponibilita' "causa coviddi"), tornando ad imporre quella comunicazione unidirezionale a cui i nostri insegnanti (e dirigenti) sono tragicamente abituati (e formati)

C'e' anche da dire che gli stipendi degli insegnanti sono a levello di un metalmeccanico di basso livello, la motivazionalita' e' nulla (fai carriera se sei un paraculo, non se insegni bene), l'insegnamento e' indice del tuo FALLIMENTO professionale (se sei insegnante di materie tecniche) e non e' visto come punto di arrivo... potrei andare avanti per ore.

L'istruzione andrebbe riformata RADENDO AL SUOLO insegnanti, programmi, dirigenti e sindacati (prima di tutto). Al punto a cui e' arrivata e' irrecuperabile.

_Jack_ ha detto...

Per risolvere l'istruzione in presenza durante la pandemia, sarebbe bastato dividere le classi in due e fare metà alunni in presenza la mattina e metà il pomeriggio.
Così però gli insegnanti avrebbero dovuto * GUAI MAI * lavorare 8 ore al giorno come tutti gli altri. Quella degli insegnanti resta la categoria di lavoratori più problematica che ci ritroviamo.

Riguardo alla riforma della scuola, io la vedo così:

* via religione, soprattutto alle medie. Non va fatta a scuola.
* via la seconda lingua dalle medie. Non si impara praticamente niente.
* via anche la ginnastica che non siamo più nel dopoguerra e ognuno se la fa già per i fatti suoi

Conseguente reimpiego delle suddette ore recuperate in:
* educazione civica, come materia a sè che deve fare media. I ragazzi non conoscono le basi della nostra costituzione nè gli organi dell'apparato politico e il loro funzionamento.
* DATTILOGRAFIA sulle vecchie macchine da scrivere. L'autodidattica sulle tastiere non funziona: il risultato è che siamo pieni di scimmie che pestano la tastiera con gli indici. Oltre che essere inguardabili, hanno anche una pessima performance di battute al minuto.
* in parallelo alle altre due, ore TEORICHE di tecnologia e di informatica, così impari cosa andrai a usare.
* solo dopo la dattilo e la teoria, si passa ad usare i computer veri. Si parte con le basi familiarizzando con un OS. Poi si passa a ciò che servirà più o meno a tutti: word processor, foglio di calcolo, presentazioni e perchè no, anche qualche nozione di basi di dati che male non fa.
Infine (e solo alla fine) si parla di internet.

Anonimo ha detto...

Esempi che mi vengono in mente dall'ultimo anno
- Operaio di una grossa fabbrica molto avanti (mensa con salmone, infermeria con infermiere fisso): alla seconda settimana di luglio con mascherina mi son messo in mutua, con 35° era impossibile
- Maestra d'infanzia, secondo giorno di rientro a scuola. inciampa. infortunio.

Gente che non ha mai spaccato legna :/

Stefano ha detto...

@_Jack

Non so se hai figli, ma mi permetto educatamente di dissentire su vari punti:

- Religione: va bene, siamo multirazziali (o multirazzisti...) ma con cio' ci priviamo di un minimo di identita' sociale, che magari non si puo' identificare esclusivamente con il cristianesimo, ma ne fa parte, anche solo culturalmente, come il latino.
- Seconda lingua. Non si pretende di farti arrivare al C2, ma ormai siamo cittadini del mondo e l'autarchia non porta da nessuna parte (o meglio, dalla parte sbagliata). Meglio riformare e formare piani e insegnanti.
- Ginnastica, non c'e' nessuno al mondo che non la fa a scuola, oltre a formare la mente occorre educare al rispetto del proprio corpo.

E ti disilludo, non tutti possono anche semplicemente permettersi di seguire corsi privati di lingua o educazione motoria. La spesa non e' indifferente e non faresti altro che aggravare la segregazione sociale.

Educazione civica, perfettamente d'accordo. Proporre di insegnarla con corsi serali anche agli amministratori statali e pubblici.

Dattilografia. Eh, quella sarebbe piaciuta anche a me. Ho provato a farmela insegnare da mia moglie con scarsi risultati.

No, teoria e pratica informatica non vanno MAI tenute separate. Spiegare un linguaggio di programmazione avulso dalla programmazione immediata sul campo (Hello World) rispecchia il pessimo metodo educativo e formativo che si estende finanche in ambito universitario: milioni di ore teoriche in aula e mai una ora di pratica o laboratorio (nei primi tre anni di ingegneria non ho mai neppure visto dalle finestre i laboratori, riservati agli ultimi anni, e questo e' un errore universalmente conosciuto del metodo formativo italiano: ottimi ingegneri teorici che non riconoscono un calibro da una mazza battipalo). Ti sembra logico aver passato l'esame di Informatica (come ho fatto, Fortran) senza aver pigiato un tasto su un computer??

E infine IMHO ancora no, quello che dici e' retaggio dei metodi formativi di quando ero giovane (30 anni fa, ormai), con Lotus123, Framework e AutoCAD su dischetto, perche' semplicemente non c'era altro.
Oggi la Rete devi insegnarla da subito, primo perche' i bambini l'imparano alle elementari (si', in seconda hanno gia' l'account didattico istituzionale), sia perche' se vuoi imparare a nuotare BENE i bimbi li devi sbattere in acqua il prima possibile, con l'indispensabile assistenza di un buon insegnante di nuoto, non di uno che ha paura dell'acqua e prima di nuotare ti insegna la chimica e la spinta di Archimede...

Un amichevole saluto.

_Jack_ ha detto...

@Stefano

Ho figli ed è per questo che so che nelle scuole, l'80% degli alunni chiede l'esenzione dalla religione. Ormai la segue una stretta minoranza, che spesso viene pure tartassata da una prof frustrata per la situazione.
I miei figli hanno appreso religione altrove, in sedi più consone.

La seconda lingua alle medie (non parlo delle superiori) è una infarinata. Sarà che i miei hanno fatto tedesco che è un po' ostico, ma ti assicuro che nonostante prendessero buoni voti, se dovessero andare in Germania e cavarsela con quello che hanno imparato in quei 3 anni, sarebbero morti. Tanto vale fare altro e fare più seriamente le altre lingue alle superiori.

Quanto alla ginnastica, tutti ormai si muovono. Anche chi non ha un ghello va a tirare due calci al pallone con gli amici nei giardinetti. Ma forse per queste ultime generazioni che tendono ad essere piuttosto impigrite dalla tecnologia (meglio la PS4 del pallone), tenere quelle due ore settimanali, male non fa.

Teoria: non intendevo programmazione ma intendevo piuttosto un "come è fatto", nel senso di illustrare le tecnologie, sapere che diavolo c'è dietro, cos'è un segnale elettrico, un campo magnetico, cos'è una CPU, cos'è una app al di là di un'icona da cliccare. I nativi digitali danno tutto per scontato senza farsi domande. Non capiscono perchè le cose accadono. Ad es. non hanno idea che uno smartphone ha un'antenna che "spara" con una discreta potenza e che tenerla vicino al cervello non fa esattamente bene. O mettere in guardia dalle varie insidie (virus, phishing...). Insomma, un po' di profilassi prima di lanciarsi allo sbaraglio. Non sono d'accordo sul buttare in acqua senza preparazione.

Poi si inizia con la pratica e allora sì che si parla di tutto il resto.

Celso ha detto...

Mi pare di leggere nei commenti tante affermazioni manichee contro gli insegnanti, senza un minimo di contesto (sui sindacati non mi pronuncio).
Un insegnante lavora 18 ore (22+2 nella primaria, 25 nell'infanzia), ma a casa deve preparare le lezioni, correggere i compiti, poi ci sono i colloqui, i collegi e i consigli. Un impiegato d'ufficio fa 40 ore ma quando torna a casa ha finito.
Poi certo ci sono gli insegnanti che leggono dal libro - ma allora ci sono anche gli impiegati che giocano col Solitario di Windows.

Un insegnante fa un mestiere del cavolo, sempre più esposto a cause e ricatti da parte dei genitori che pretendono determinati voti e ovviamente la promozione per i loro meravigliosi figli.
Un insegnante fa un mestiere che in questo periodo è super-esposto a contagi (provate voi a far tenere una mascherina correttamente e a far rispettare le distanze a una trentina di bambini di 6-8 anni).

Un insegnante infine rischia tutti i giorni di avere la vita completamente rovinata, sia dal punto di vista personale che economico, come è successo a quella che ha mandato in bagno quel bambino che è caduto nella tromba delle scale ed è morto.
Senza entrare nel merito del caso specifico, un insegnante ha responsabilità enormi a fronte di uno stipendio spesso da fame (soprattutto nella ricca e paillettata scuola privata).

Io non faccio l'insegnante, e ringrazio Dio tutti i giorni di aver scelto di fare altro rispetto all'insegnamento, soprattutto quando leggo l'opinione di gente che spara a zero sulla categoria senza avere la minima idea di cosa comporti questo mestiere.