sabato, marzo 02, 2019

viaggio africans

dopo aver passato un mese su linee di treni e metro asiatiche che davano tutti come inesplorabili, piu' povere che altro le prime, eccellenti le seconde.
Dopo aver compreso dove andare e come fare con orari scritti in sanscrito, MA CHIARI, con persone che non parlano una parola di lingue europee ma che fanno il loro lavoro con convinzione (magari particolare), arriviamo nel terzo mondo.

Sporcizia,  sulle banchine
drogati che ti guardano allucinati,
gruppi di clandestini che captano l'aria
e mancanza cronica di cartelli e indicazioni.
Sembra che sapere su quale stracaxxo di binario arriva il treno e' per solutori abili.
La macchinetta dei biglietti non va e si fa la coda dall'omino, immagino la felicita' del bisisisinessman.
L'obliteratrice non funziona.
La seconda macchinetta e' morta.
L'ascensore della stazione e' putrido.
la metro e' sporca.

Siamo in Italia.
Se riesci a cavartela sei rotto a qualsiasi paese.

PS
vogliamo smettere di chiamare l'aeroporto di Varese "milano"?
gli stranieri ci credono, sapete?

1 commento:

Anonimo ha detto...

anche parma si chiama milano :)