Guida alla fattura elettronica digitale
italiana barocca con un collage di pensierini impuri e sul perche' e'
venuta fuori cosi'.
Tempo fa un paio di voi mi chiesero
lumi sulla fattura elettronica.
Al contrario della PEC (
Posta Elettronica Comune italica), inizialmente non ho avuto accesso a tutto
il materiale perche' non solo era di difficile reperibilita', ancora
oggi non e' completa la legge e non lo sara' il primo gennaio, ma e'
anche molto vasto e, scusate, ci vogliono decine di giorni per
esaminarlo.
Di tanto in tanto ho sbirciato qua e la
ma essendo informazioni spesso rimaneggiate da chi non capiva o non
sapeva, mi sembrava una perdita di tempo.
Scusate se ci sono delle imprecisioni,
spero che mi aiuterete a correggerle.
Partiamo dal principio e dal perche'
uno stato dovrebbe chiedere ad una persona di comunicare le proprie
fatture alla stato.
La cosa principale, poiche' e' usata
spesso dai furbetti del cartellino, e' emettere delle fatture e poi
buttarle senza metterle in contabilita'.
Il vantaggio e' per l'emissario che
puo' cosi' approvvigionarsi di mano d'opera e forniture “in nero”.
Per il ricevitore di fattura il poter
vendere con fattura il nero.
Infatti un'azienda “normale”
avrebbe collaterali nel perseguire una strategia con una percentuale
relativa interessante di output nero: un importante aumento del
magazzino e/o una drastico diminuzione degli utili tanto da
illustrare il bilancio di una società fallita.
Il contrario per chi compra nero: Un
guadagno notevole sui libri e un magazzino negativo, con il
collaterale di pagare una barcata di tasse.
Ecco perché e' necessario, per chi
produce con risorse in nero, produrre fatture false se vuole andare
oltre il consumer. Dovrebbe pero' entrare nella testa del legislatori
che i maggiori acquirenti di nero sono i dipendenti che non hanno
obbligo fattivo di fattura. Un operaio che fa rifare il bagno la
fattura non la vuole!
L'Italia però è formata da piccole
galassie di società decisamente di piccolo taglio e/o cooperative.
Le seconde sono intoccabili e le prime, per esaminarle, è necessario
fare un controllo lento e noioso. Una cosa in cui le autorità
competenti vanno dal non essere in quantità sufficiente
all'incompetenza nel farlo passando per la svogliatezza.
Aggiungiamo
la spocchia e capiamo perche', anche per un'azienda in odore di
santita', un controllo e' un grosso patema.
I raccontini sui controlli farsa che
giocano sulla mancanza del timbro riempiono le serate al bar degli
imprenditori con un astio cosi' tipico.
Con questo non voglio dire che tutti
gli organismi di controllo siano incapaci di fare il loro lavoro
(qualche statale degno di esser chiamato persona esiste e mi e'
capitato: per me, eroi) ma purtroppo molti di loro preferiscono
“andare di alternative”. Tanto chi lavora e' un bastx e merita
una punizione e on le leggi italiche e' facile trovare qualcosa da
multare, cosi', tanto per dare una punizione.
Per lo stesso motivo ci sono delle
categorie che sono nate sfruttando in maniera puntuale queste
mancanze come ad esempio alcuni store cinesi che entro 3 anni
cambiano ragione sociale. La macchinosa e bizzarra macchina dei
controlli del pirata willi l'orbo manco sa che esistono prima di
quella data.
Questi ultimi due fatti modellano molte
cose, come vedremo.
Circa 25 anni fa mi chiedevo perche'
non si chiedesse alle imprese un banale elenco di testo sparato via
modem contenente l'imponibile e l'IVA delle società coinvolte
nell'anno.
Un banale elenco del genere
mostrerebbe, con 10 minuti di un commodore 64, capire se ci sono
enormi incongruenze con le eventuali fatture emesse da altri e/o la
dichiarazione.
Tempo per gli utenti, se realizzato
decorosamente, pari a zero e costi di pochi euri. Dopotutto se ci
sono discrepanze di pochi euri chissene.
Ma i problemi autogeni di cui sopra non
si sarebbero risolti. L'organizzazione e' faticosa.
Purtroppo la PA (pubblica
amministrazione) e' quella di un paese di ignoranti bifolchi. Pensate
che ancora oggi ci sono commercialisti ignari di come si gestisce un
PC: e' come se un tecnico di laboratorio non sa come cambiare un
oculare al microscopio e dovesse tutte le volte chiamare la nikon.
Ci passate la vostra vita, ed essa ne
dipende, e non sapete neppure come funziona una mail o gli step di
un backup? Molto coool. Mi chiedo se i commercialisti chiamino l'audi
per far benzina quando si accende la spia.
Come conseguenza il governucolo,
rispecchiando il paese che rappresenta, ha ben pensato di fare un
attrezzo complesso e multiuso che permettesse di risolvere una serie
di problemi interni alla PA: la fattura elettronica.
La fattura elettronica SOSTITUISCE
quella cartacea con la quale, ormai, potete (dal 1 gennaio) usarla in
bagno.
Quella di carta, banalmente, non esiste
piu'.
Ci sono poche eccezioni ma sono da
considerasi a meta', in pratica tutti i soggetti si scontreranno con
la novita'.
La fattura elettronica deve essere
emessa con un file XML. Si noti, al contrario di quello che e'
creduto da alcuni commercialisti, che l'XML nasce per poter essere
semplice e leggibile da un umano al contrario di un file PDF che puo'
essere molto complesso e puo' essere aperto solo da un lettore
apposito che emuli una stampante PS.
Un esempio dal sito della PA aperto con
un banale editor?
Indirizzo VIALE ROMA 543 /Indirizzo
CAP 07100 /CAP
Comune SASSARI /Comune
Provincia SS /Provincia
Nazione IT /Nazione
Prolisso, ma non incomprensibile.
La fattura verra' inviata, anziché al
cliente, al sistema dell'agenzia delle entrate (anche chiamato SDI)
il quale, dopo averne preso una copia, lo inoltrera' al cliente.
E qui cominciano i dolori.
Grossi.
Perché la data di emissione e
ricezione non e' piu' quella “fisica” che ci scrivete ma quella
del sistema, che ricordiamo in mano alla mitica SOGEI (Societa'
Occultamento Gremlins ed Extaterresti Inimmaginabili). Gente che ha
dimostrato di essere capace di rendere complesso e inutile persino un
martello.
I giochini semi-illegali ma etici per
coprire piccole sviste e menate sono finiti.
Se il fornitore non vi fa la fattura
nel giorno stesso potreste saltare un anno.
Per esempio: anni fa una grossa
fornitura mi fu consegnata il 29 dicembre (da me venduta il 31) ma
non essendoci personale dal fornitore la fattura venne effettivamente
prodotta 15 giorni dopo. Mi fecero una gentilezza.
Chissene: Lo stato e' a posto, io, il
cliente e il fornitore pure.
Oggi avrei fatturato PRIMA di avere la
merce commettendo svariati illeciti BEN DOCUMENTATI e incasinando la
contabilita'. O meglio avrei perso il cliente che voleva la merce per
capodanno.
Per non parlare dei ristoranti che
invieranno la fattura e tu ti dovrai ricordare (perdendo tempo,
ovvero soldi) di controllare se la ricezione su SDI e' avvenuta o
meno.
Il domicilio fiscale e' un'alta
baroccata
La cosa divertente e' che non si
inviera' la fattura verso il sistemone dicendo
“hei, la invio alla PI
0395654845853”,
cosa che sarebbe ovvia e banale. Dopotutto la PI e'
univoca.
Bisognera' inviarla usando
“ hei, la invio alla PI 039856745853
presso il domicilio 1234567”
Perche'?
non e' chiaro.
In pratica ogni partita iva avra' una
seconda partita iva utile solo per l'invio.
e' facile pensare che chi ha inventato il numerino
e' un'imbecille:
Non ha, pare, un CRC (codice controllo, come
il CF o la PI) e vi lascio immaginare la tonnellata di errori che si
genereranno
Non ha un numero di caratteri
sufficienti ad andare oltre pochi anni. (edit postumo, pare che le cifre della documentazione siano un campo alfanumerico)
La trasmissione stessa gia' oggi, che
e' obbligatoria per le sole fatture verso la PA stessa, e' fallace:
il 5% delle trasmissioni FALLISCE.
Dopo TRE anni dall'obbligo.
Giusto per capire: siamo a livelli che
vanno dal ridicolo alla risata seppellente.
Le aziende piccole con picchi di
spedizione si suicideranno. Io spedivo il 90% della produzione in 4
settimane: il 5% sarebbero stati, di fatto, persi e puniti.
Non voglio neppure immaginare cosa
succede in un'azienda grande con migliaia di fatture giornaliere:
centinaia di fatture mai spedite al giorno. Se questo era il modo di
incrementare i posti di lavoro sappiate che esiste un mondo intero la
fuori. E non ha questo svantaggio competitivo.
Prima di partire per la totalita'
italiana la percentuale di insuccesso dovrebbe essere lo 0,00x%.
Sotto queste percentuali di successo sono dei pazzi furiosi a
partire.
10 milioni di PI che si scambiano
miliardi di fatture, Fate il conto di quanti milioni di errori si
debbono gestire e cosa costa in ore di lavoro.
Se il videogioco chiamato Instagram non
accettasse il 5% delle immaginette in arrivo ci sarebbe una
sollevazione popolare. E' stato fermo lo 0,09% del tempo durante
l'anno e uno tsunami di utenti arrabbiati si e' generato al volo.
Questo e' un pochetto piu' importante,
mi sembra e fallisce 50 (si, cinquanta) volte tanto quando e' sollecitato da un traffico ridicolo.
Basterebbe questo numero, 5%, per
definire la trasmissione, e quindi il sistema, guasto.
Da buttare.
L'adottare la misura, con regole
oltretutto diverse da quelle precedenti (sempre diversificare le
regole, mi raccomando), di colpo per milioni di entita' che
riverseranno improvvisamente un fiume in piena nei server che mai
sono stati testati per grandezze del genere se non si incatramano
come un sistema dei grillini e' da non credersi.
Sarebbe stato il caso di scaglionare,
no?
La PA, nella sua bonta', puo' rendere
noto (con calma) dopo 5 giorni che la fattura e' un errore.
A quel punto, la fattura si considera
non emessa e l'emittente può procedere, entro i 5 giorni successivi
alla comunicazione di scarto, a un nuovo invio della fattura, con
medesimo numero e data; oppure (se la prima soluzione non fosse
possibile) emettere un documento con nuovo numero e data “per la
quale risulti un collegamento alla precedente fattura scartata da Sdi
e successivamente stornata con variazione contabile interna (senza
trasmissione a SdI) onde rendere comunque evidente la tempestività
della fattura stessa rispetto all'operazione che documenta”
Confusi?
Insomma: e' colpa vostra. Dovete
attivarvi per mostrare la vostra eventuale innocenza.
Se poi il vostro cliente vi ha dato dei
dati non corretti? e' colpa vostra.
Se il sistema va giu' e' colpa vostra.
Se la trasmissione e' strutturata alla
carlona (ed e' una delle modalita' previste di trasmissione): e'
colpa vostra.
Inoltre, ma pochi ne parlano, il
sistema spedisce la fattura al destinatario dandovi l'ok della
trasmissione.
Vedremo a breve che potrebbe essere
importante avere l'ACK (l'avvenuta ricezione in milanese moderno) da
parte del destinatario visto che fra le modalita' di trasmissione ve
ne sono un paio di ridicole.
Il problema dell'ACK e' che non e'
chiaro se l'avvenuta ricezione (che e' importante per diversi fini)
e' effettivamente un recapito o e' solo una presa in gestione come
avviene sulla PEC: per il nostro stato spedire e ricevere e' spesso
la stessa cosa e dalla documentazione pare che ancora una volta si
sia voluto proseguire in quella direzione: complicare, rendere vuote
le affermazioni e creare casi giudiziari dagli esiti improbi.
Inoltre, sempre perche si vuole usare
modi di trasmissione bizzarri, il file deve essere firmato se
destinato alla PA, ma non con una firma valida di una CA
riconosciuta, ma con un accrocchione italico e specifico.
La conservazione della fattura e'
un'altro rebus.
La cosa divertente e' infatti che come
tutte le cose malfatte (ricorda la PEC anche se al momento non ne
raggiunge le vette) continuano a legiferare e cambiare non solo in
corso d'opera ma persino durante l'uso.
E' come cambiare i pistoni dell'auto
malprogettati mentre siete in autostrada. Eppure le circolari, anche
contraddittorie, si susseguono in un crescendo operistico.
Un esempio: io non la vedo la Perego e
figlio, con la pialla in mano e pieni di trucioli, ad avere un
supporto di backup trino e relativa cassaforte ignifuga (e a norma)
in altro edificio per conservare le caspita di fatture.
Non lo fanno gli avvocati, i medici e i
commercialisti, gia' in obbligo per altre motivazioni, che le leggi
le dovrebbero sapere.
Cosi' la PA, nella sua immensa bonta',
con provvedimento di luglio 2018 (non e' manco una legge) SU
RICHIESTA dovrebbero archiviarle gratuitamente.
La domanda e': perche non lo fa di
serie?
Alla fine e' un obbligo richiesto dalla
PA stessa il fatto che il documento sia persistente, che lo renda
tale essendo nelle sue possibilita' e il fattore di scala lo
renderebbe economico a livello nazionale.
Inoltre, sembrerebbe, che per motivi
suoi conservera' quel documento per 5 anni. Rendiamo banalmente
esplicito questo caso di grave data retention!
Ovviamente non e' chiaro se continuera'
ad essere tale.
Ma non basta!
La fattura elettronica puo' anche
essere conservata in azienda in maniera diversa del file
standardizzato originale.
Perche?
MISTERO incomprensibile e di raro
pindaricismo.
Ovviamente questo e' stato comunicato con una
circolare (13 del 2 luglio 2018 dell’Agenzia delle Entrate, ovvero
non e' legge, e' tardiva e fa ridere)
ciascun sfortunato potrà decidere di
conservare i documenti scegliendo un modello digitale diverso dal
testo XML, purché il contenuto sia identico a quest’ultimo (di
fatto impossibile con i formati proposti), e il formato sia compreso tra quelli resi
disponibili dal DPCM 3 dicembre 2013 (che si riferiva a dati
cartacei, foto fogli elettronici...).
I formati alternativi sono, rullo di
tamburi:
PDF,
in pratica un set di descrizione pagina destinato alle stampati
PostScript e leggibile da un emulatore in versione 1.5 o 1.7.
Ovviamente non e' piu' possibile ritrasformarlo in un formato di
testo o maneggiarlo via computer. Nota che se usate con incompetenza
i vari programmilli e salvate un PDF di versione superiore esso non
e' valido.
TIFF
il TIFF e' in realta' un container e
nella PA si fa riferimento ad un documento che non esiste piu'.
Facile essere dei bimbominxxia e mettere un link su una pagina a
casso. Non viene data una ISO. Visto che e' possibile fare un
multipagina con colori CYMK, inclusione di JPG e una masnata di roba
capire se siete a norma o meno facendo un filettino compresso di 5000
pagine e' un vero mistero. Usatelo per le foto e sarete felici, non
certo per le fatture. Ovviamente non e' piu' possibile ritrasformarlo
in un formato di testo o maneggiarlo via computer.
JPEG
Un formato ISO della CEE ottimo per le
foto di media o bassa qualita'... continuiamo a parlare di carta.
Oltretutto un errato settaggio del
programma di perdita dati (ricordiamo, vero, che il JPEG e' un
formato distruttivo con selezione della perdita?) potrebbe portare a
produrre un file di fatto inutile per qualsivoglia uso. Di volantini
.JPG in cui non si leggevano le scritte ne ho visti tanti. Il JPEG
non e' costruito per conservare documenti ma per rendere immagini
fotografiche, non pagine scritte, con il minimo dei dati.
Ovviamente non e' piu' possibile
ritrasformarlo in un formato di testo o maneggiarlo via computer.
ODF (Open Document Format)
Questo e' un formato ISO che e' un
contenitore di formati (che possono essere al loro volta container)
basato su XML e poi compresso. In linea teorica potrebbe ancora
contenere il testo (XML) di partenza e sarebbe possibile maneggiarlo
nuovamente ma e' una modalita' non prevista dallo standard.
(OOXML), formato XML sviluppato da
Microsoft frettolosamente: una copia inutile e dannosa di ODF.
E' abbastanza bizzarro, credo, si dia
la possibilita' di archiviare un minuscolo testo che per un'azienda
PMI in un anno occuperebbe lo spazio in memoria di una foto,
consigliare l'uso di formati che sono di fatto una foto per ogni
fattura aumentando costi e gestione.
Si e' definito un formato?
Si usi quello o si lasci l'uso della
vecchia carta, a quel punto, mi sembra meno folle
Nonostante sia in pista da TRE anni,
ancora molti problemi e collaterali sono non risolti.
Come al solito: anziche' rivedere il
progetto dall'inizio e controllare gli errori e modificare di
conseguenza si va di bollettini delle varie agenzie lasciando
inalterata la legge errata.
Questo modo di procedere ha tre
problemi.
Il primo e' che la legge non cambia
lasciando leggi che sono ossimoriche nel contesto, come la PEC che
per legge e' compatibile con le poste certificate ma tecnicamente e'
impossibile non essendo una certificata.
Il secondo e' che si va a spostare
l'emanazione delle leggi dal governo ad un ente. Ovviamente hanno
necessita' diverse e posizioni diverse sullo scopo della legge. Devo
rispettare la legge o l'ente di riscossione? Ci sono molti casi in
cui non corrispondono.
Il terzo e' che per sapere cosa fare un
povero cittadino non deve piu' solo essere rispettoso della (in
italia gia' dimensionalmente enorme) legge ma deve anche andare a
spulciare INFINITI bollettini che dovrebbero essere al massimo dei
chiarimenti, non delle aggiunte o dei soverchiamenti come ormai
avviene regolarmente.
I bollettini sulla fattura elettronica
ormai sono a cadenza mensile.
Pensate alla felicita' di chi ci
interagisce pesantemente come una software house o un
commercialista...
Ogni giorno cambiano le regole.
In questo paese non si capisce mai a
che gioco si sta giocando, se pensi di giocare a badminton e ti vedi
arrivare una palla da bowling non e' una cosa bella.
Poi per forza non esistono software
seri di contabilita' e i migliori ERP italiani hanno la peste e la
scarlattina insieme.
ed ora?
Abbiamo capito che la fattura
elettronica e' un filettino di testo,
abbiamo capito che sarebbe semplice ma
e' stata baroccata, e non smette di essere cangiante.
abbiamo capito che neanche lo stato sa
quali siano le specifiche finali, ma noi dovremo eseguire entro pochi
giorni una cosa che non si sa cosa sara' diventata al momento
dell'adozione.
Ok, fantastico, ma come facciamo ad
usarla?
Prima di iniziare dobbiamo spiegare ai
mattacchioni dell'SDI come cavolo vogliamo trasmettere all'agenzia le
nostre fatture non essendoci una sola maniera (UCAS).
Inoltre, siccome il nostro stato non si
fida della autorità di CA che proteggono banche, poste certificate
(quelle che funzionano) e multinazionali, generera' delle delle
firme autoctone slegate dal trust per complicare le cose e che noi
dovremo installare sui ns soft.
Per la procedure si usera':
1 la potente CNS (carta nazionale dei
sevizi) che di per se sarebbe gia' sia una firma sia credenziale di
accesso, privata e pubblica. L'unica cosa quasi decente (manca solo
che non e' nel trust) del governo in ambito digitale.
2 lo SPID, si, non ridete. Esiste
ancora.
3 lasciamo perdere.
Dopodiche' puoi inviare il file con
uno solo dei diversi sistemi che dovrete scegliere. A questo punto
perche farne tre?
Il primo caso e' il piu' semplice ed e'
l'unico che ha un senso pratico: FTP (file trasfer protocol), come
dice il nome e' fatto apposta se dovete spedire un file.
Di fatto tutti i PC, telefoni e
telecamerine e persino alcuni TV, antifurti, karaoke e antincendio
sono in grado di farlo.
Per qualche motivo inizialmente era la
versione “base” poi, dal 1 luglio 2018, dopo 3 anni, i geni
dell'informatica (i gremlins della G di sogei) hanno capito che FORSE
andava criptato. Anche se usare l'FTPS sarebbe stato piu' furbo.
Ovviamente il criptaggio va fatto
sempre con una firma non riconosciuta dalla catena di trust.
Il sistema ci da l'accesso a due
directory (per gli ignoranti: cartelle).
Nella prima ci si sbatte le fatture in
uscita, nella seconda si tiran giu' le cose per noi come fatture in
ingresso e risposte.
Facile, semplice e pratico come mandare
delle foto su di un sito. Persino internet exploDer e' in grado di
farlo.
Inoltre essendo uno standard fondante
di internet (1971) e' facilmente automatizzabile e un programma di
fatturazione, anche da poco, dovrebbe essere in grado di sparar su e
importare le fatture senza colpo ferire in maniera piu' semplice che
stamparle su carta.
Ovviamente tale soluzione software in
un paese rurale e' latitante e persino soft “che se la tirano”
costando migliaia di euri non sono in grado di fare una cosa cosi'
semplice.
In piu' essendo un paese rurale e'
possibile che tale cosa venga spacciata per feature “potente” e
fatta pagare a caro prezzo (ne ho gia' notizia) anziche pochi euri.
Via WEB.
In realta' e' un web service e in
pratica il testo pre concimato va trasferito a manina al nosto SDI.
Sinceramente poco pratico. L'accesso e'
https, quindi criptato, ma non essendo la PA affidabile (nella catena
del trust) dovrete installare a manina la firma.
La maggior parte dei coloro che vi vendono fatture elettroniche sono un abbellimento di questo portale.
Via PEC (Posta Elettronica Comune
italica).
Questo e' un colossale non senso e pone
tutta la baracca nella parte del “caspita che Cu... rame lutezio”.
Cosa succede se invio la posta e non
viene ricevuto da SDI?
Certo ho la bellissima ricevuta di
trasmissione (quella che e' spacciata per ricezione).
Io posso dire di aver fatto UNA
spedizione, cosa conteneva e' mistero (dipende da una serie di cose).
Ma nessuno puo' onestamente affermare che sono stato io a spedire.
Per legge la fattura NON E' EMESSA. Ma
per legge qualcuno HA SPEDITO LA FATTURA e ottemperato.
Come e' gia' successo.
A forza di fregarsene di come funziona
la logica, da domani legisliamo ruote quadrate su tutti gli
automezzi, e con circolare, la possibilta' del pentagono per i
religiosi della chiesa satanista.
Idem in ricezione. Una bella nota di
credito (con il fatto che non e' possibile variare una fattura, ci
sara' un grande uso dello strumento) che mi cambia l'IVA. Come
giustifico il fatto che SDI mi ha inviato il documento LEGALMENTE
ricevuto, e LEGALMENTE letto anche se e' perso fra i bit?
Chi paga le multazze?
Quanto costa mantenere la PEC che ha un
secchiello molto contenuto e all'aumentare del traffico molti
provider chiedono cifre tutt'altro che simboliche? Cosa succede con
il secchiello pieno?
Tutto molto divertente, vero?
Questo e' un altro grande punto che
costituisce un errore di progettazione. Sarebbe facile e istantaneo
rendere il sistema migliore eliminando il problema PEC, ma ho paura
che come e' successo per il buono cultura, usato per rendere lo SPID
diffuso, si voglia usare le fatture elettroniche per capire di chi
sono le mail non certificate e spingere ad usarle.
Associare, malamente, una PEC ad una PI
potrebbe permettere di affermare che sia possibile risalire
all'utente come se fosse una posta certificata (si, quella veramente
certificata in uso da secoli).
Al momento, che io sappia, non esistono
programmi seri che gestiscono sta cosa a poco prezzo, piu' dei web
service arraffazzonati a pagamento.
Eppure l'FTP permetterebbe veramente a
dei programmi di fatturazione ad una manciata di euri con l'aspetto e
le performance di quelli standard che si trovano in freware,
opensource o venduti a una ventina di euretti.
La sogei con un paio di 100KE potrebbe
fare un programma di contabilita' ristretto, magari da rilasciare
open source, anziche' molto closed source come al solito (dopotutto
lo sviluppo e' pagato da noi, no?) cosi' che non solo le piccolissime
attivita' potrebbero produrre fatture senza sbatti, ma basterebbe
agganciarlo all'esistente per dare la possibilita' di avere la
funzione di trasferimento a costo vicino a zero.
Potrebbe inoltre comunicare in FTPs
anche verso i commercialisti, evitando cosi' molti errori. In pratica nel momento di emissione il commercialista avrebbe caricato sui PC il tutto in contabilita' in sincro con il cliente.
Siamo in cronico ritardo sia dal lato
sw ma, soprattutto, dal lato legislativo che permette lo sviluppo
dello stesso.
In pratica: l'aver definito un formato
di file uguale per tutti permetterebbe alle aziende grandi risparmi
sul commercialista (gli spari il file e non deve avere la tizia che
ribatte le fatture) e di gestione, ma non essendo pronti
probabilmente provochera' alle aziende costi non da ridere. Il fatto
che non siamo pronti e' evidenziato dal continuo cambiare regole con
circolari a raffica.
Alla fine si tratta di qualcosa di
molto, molto, molto, meno complesso di inviare una foto su Flikr.
Mandare un file MOLTO piu' semplice,
non implicante migliaia di versioni differenti, ma solo UNA versione
ultrasemplice.
Come mai sembra una cosa difficile?
Fare una cosa complessa come facebook
e' facile per l'utente perche' il server e' studiato e usa tutti gli
STANDARD ISO e RFC.
Fare una cosa semplice come la fattura
e' difficile perche' si e' voluti allontanare da tutte le
standardizzazioni mondiali esistenti (ricorda la pec e lo spid,
vero?). Mussolini song? Bello essere “li migliori de sempre”
inventando lampadine che vanno a 145,7V, nel WE a 95V, quando a casa
abbiamo i 230V?
Inoltre il problema e' che lo stato
avra' un controllo mai visto prima.
Va bene avere un controllo, ma qui si
esagera.
Lo stato italico, al contrario del
mondo civile, non ammette mai buonafede e gli inevitabili errori si
potrebbero pagare molto caro.
In pratica si va a creare un
redditometro in tempo reale. Lo stato italico, con questi sistemi,
ha solo massacrato gli onesti e i semi onesti ma lasciato mano libera
ai furbetti veri.
Ricordiamo una cosetta, nella fattura
elettronica il sistema apre la fattura e la legge verificandone
l'integrita'.
In questa lettura non e' contenuto solo
cio' che dovrebbe servire ad un controllo fiscale.
VOI MANDATE TUTTA LA FATTURA.
Codici, sconti e menate.
Si parte con l'illecito, un'estrazione
come quella che avviene nelle intercettazioni, quelle che
magicamente finiscono sui giornali nonostante i giudici siano
obbligati a non divulgarle, dati che valgono miliardi di euro,
decisamente piu' ampi di quei miliardi di euro che valgono i dati che
raccoglie WA. Se io vado da un sistemista con un paio di milioni euro
sotto il braccio per una “banale” query, secondo voi, mi da i
dati?
E se rilancio a 3?
Dopotutto ci sono aziendine come alcune
COOP che gia' oggi
si fanno beffe della legge e perdono 30 milioni alcolpo per aver fatto scommesse un po' azzardate. Pensate che 2
milioni di euro siano un problema per costoro? Pensate, se avessero
in mano le fatture di un'annualità di esselunga? Tanta roba, vero?
Lo stato puo' possedere un vostro
concorrente... quanto e' lecito nel momento in cui POSSIEDE la vostra
fatturazione in dettaglio?
Stando sul “fiscale” la PA
elaborando tali dati puo' conoscere molto piu' dell'etico delle
nostre aziende.
Ci sono molte situazioni cui il
sistema, su di un'azienda, potrebbe sapere piu' del proprietario,
con l'aggravante di avere tutto in tempo reale.
Siamo sicuri di volerlo?
I servizi web dei privati? Ho visto una
pubblicita' che riportando i loro successi esplicitava, senza che se
ne rendessero conto, che leggevano le fatture e facevano estrazione
dati. Molto oltre ad un semplice controllo coerenza. Quali sono i
limiti di estrazione previsti? Nessuno. Cosa limita la vendita di
questi dati? Poco.
Cosa succederebbe se i dati fossero
aggregati dallo stato non da un semplice calcolo matematico ma da
una AI.
Dopotutto persino molti cellulari ne
hanno a bordo una, non e' piu' fantascienza. Se io cercassi aziende
che potrebbero in futuro diventare concorrenti di enel o altri amici,
che stanno per spostarsi all'estero o stanno investendo per operare
grandi riduzioni del personale?
Non stiamo parlando di Orwell, ma di
banali cose che vengono gia' operate su persone fisiche cosi' stolte
da usare Whatsapp, con la differenza che qui' ho MOLTI piu' dati e
posso essere molto, molto, piu' preciso.
Se pensate che sia SciFi siete
ignoranti.
Cambridge analitica, non ha insegnato
nulla?
Trump, neppure?
Snowden rimane una roba da nerd?
Complimenti, siete delle scimmie dello
zoo alla guida di una lotus lanciata a 200Kmph e ridete. Intanto la
curva sta arrivando e non conoscete l'uso del volante in fronte a voi
e non avete mai visto neppure che esiste una pedaliera.
La cultura non e' conoscere un sonetto
di 2000 anni fa in una lingua che nessuno sa parlare.
Quale e' il limite elaborativo che
possono fare su quei dati?
Quali programmi possono far girare
alimentati da una colossale fonte?
Quali sistemi di sicurezza sono stati
posti a difendere le nostre aziende?
Dove fisicamente sono memorizzati e in
che modo, non e' che li ritroviamo su AWS in grillino style?
Tutte domande senza una risposta e che
non esiste in maniera esplicita nel corpo legislativo. Eppure e' piu'
importante delle migliaia di paturnie che leggi giornalmente, no?
Nessuno ha posto queste domande.
Normale fare leggi TECNICHE senza
parlare di tecnologia?
Un argomento palloso per i
commercialisti, gli avvocati e compagnia cantate. Ovvio che non si
lamentino.
Sveglia, non siamo piu' nel 1950! I
dati di un container di carta stanno su una SD grande come un
francobollo e possono essere elaborati in minuti, non in anni.
Giusto
per capire la grandezza odierna della tecnologia: una schedina SD che si usa nella macchine
fotografiche e cellulari che e' grande come un'unghia puo' contenere
200 miliardi di fatture da 10 righe di prodotto. Siamo ancora convinti che sia
difficile rubare quei dati?
Chi li possedesse avete un'idea che
lucro potrebbe farci?
Dopotutto al commercialista ignorante
interessa solo “essere in regola” e non protesta con lo stato.
l'azienda, magari perego e figlio, il
“computero” e' quel coso che usa la moglie per fare la fattura e
quest'ultima ha delle difficolta' quando cambiano il colore
dell'iconcina del programmino con ci scrive il numero di sedie
vendute.
In un paese rurale la pialla e il
martello sono ancora i principali strumenti conosciuti.
Ovvio non farsi delle domande.
Se poi implementano un programma per
capire chi e' meglio far fallire per avere piu' sindacati, meno
pensionati o piu' morti, sono problemi di altri.
Non sono stati messi limiti legislativi
al dove come e quando: Forse e' il caso di spostare la sede legale
altrove se avete una SpA. La svizzera e' accogliente.
Non avendo personale serio e preparato
(ci ricordiamo che la nostra PA e' una delle piu' abbondanti?) si
vuole probabilmente portare il controllo dell'evasione dal camminare
per strada di agenti preparati e seri al livello dei computer chiusi
in un seminterrato.
Ci sono intere vie fatte di capannoni,
tipicamente in alcune regioni (toscana?), che per decenni hanno
fatturato frazioni ridicole. Io stesso sapevo, con certezza, di
almeno un migliaio di evasori quasi totali che, oltretutto,
lavoravano nel completo spregio delle norme di sicurezza.
Ci spieghino come e' successo con
quell'esercito di controllori. Ma forse non si vuole controllare.
Non funzionera' questo tipo di
controllo. Dopotutto chi froda non e' cosi' stolto da emettere
fattura o riceverne troppe.
Gli imbianchini&c che giravano i
negozi a dicembre per vendere fatture sono solo idioti, ma e' la
dimostrazione di quanto e' semplice volare sotto i radar, tali
sistemi non cambieranno, ma evolveranno. Perché il problema e'
l'operaio. Quello, essendo sacro, non si tocca.
I controlli, quelli veri, piaccia o
meno, vanno fatti consumando le scarpe.
Dopotutto il mondo delle cartiere
esiste ancora oggi e la fattura elettronica non lo risolve come non
ha risolto l'intrastat elettronico il fulminare l'IVA.
Inoltre il consumatore di nero,
l'impiegato, consumera' ancora piu' nero per via dell'ennesima
complicazione data al B2C: anche mettersi semplicemente a scrivere
una fattura con un soft pessimo ha un costo. Se ci metto un'ora a
fare una fattura su un lavoro di 2 ore come cambiare un rubinetto...
“Signora mi da il codice fiscale?”.
“quello sul tesserino che non so mai
dove sia?”
e cosi' via.
Non penso che troveranno molto nero, ma
e' l'ennesima tegola sugli imprenditori e gli errori in buonafede,
invece, si pagheranno molto caro.
Come i programmi, del resto.
PS
Ho volutamente tralasciato notevoli
argomenti, nonostante vette di altissima commedia, come l'incollare
il bollo alle fatture elettroniche e collaterali come gli imbecilli che piangono il logo.
E' gia' un'esagerazione di seghe
mentali da tirannosauro sotto metanfetamina.
aggiornamenti
-------------------------------------
Ad alcuni, come gli stipendiati, che pensano di essere
santi e che i “capi” siano cattivi e intrattabili e che non capiscano
nulla fatevi un esamino di coscienza.
Quando vi sembra che il vostro
capo sia uno stronzo, o sembri particolarmente incavolato, e' perche
tutte quelle cose che voi saltate a pie' pari poiche' pensate che non vi
interessino, in realta' hanno conseguenze dirette sulle vs vite.
Conosco
almeno una decina di piccole aziende che con l'arrivo della fattura
elettronica chiuderanno. Non tanto perche' sia un moloch particolare, ma
perche e' l'ennesima cosa di cui aver cura e che e' da SEGUIRE. La
famosa goccia nel vaso.
Ogni momento e' una nuova perdita di tempo e
rischi di multe salate. Non conosco imprenditori che si sentano sicuri:
se parli della guardia di finanza si cagano addosso anche se hanno
fatto tutto il possibile, ed oltre, per essere in regola.
Come avere il cane della suocera da far pisciare alla 11 di mattina. Avete il lavoro rovinato.
Quali sono queste nuove della fattura elettronica?
nuove modifiche al il 21 e 24 dicembre.
Praticamente a 2 giorni dalla rivoluzione.
Se continuano cosi' arriveranno a fare la PEC (posta estremamente cretina)
aggiorno anche il post guida----------------------------------------
oggi,
nella fattura cartacea (o semplice file pdf) la data ivi indicata
corrisponde a quella del momento di effettuazione dell’operazione (o
fine mese per la fatturazione differita): nessuno, probabilmente, si è
sin d’ora preoccupato della data di spedizione/trasmissione (leggasi
emissione).
In siffatto nuovo contesto normativo però, una fattura -
per esempio - trasmessa al Sistema di Interscambio il 2.08.2019 per una
consegna di merce senza DDT avvenuta il 30.07.2019, comporterà la
redazione di un file xml avente data 2.08.2019 e data operazione
30.07.2019.Sembra una banalita', vero?
un esempio:
clausole contrattuali di pagamento con dicitura 30 GG DF FM
comporteranno, di fatto, un posticipo di ulteriori 30 giorni
nell’incasso della fattura.
Bella li, no?
Chiedete agli operai della fiat di posticipare il reddito di 30gg e vedete cosa succede.
-------------------------------
La
RAI nella sua bonta' ha deciso che, esistendo dei buchi normativi, le
fatture le emettera' ancora in cartaceo (circolare RAI del 07-01-2019).
In
pratica al povero acquirente di servizi rai (pensate a tutti i bar
luoghi pubblici dove esiste un TV) il canone (migliaia di euro) verra'
contabilizzato a manina in maniera diversa (ovvero costi) e non del
tutto chiara.
---------------------------------
Nel passaggio verso la PA e quella B2B si sono “dimenticati” la funzione di RIFIUTARE una fattura.
Senza
scomodare le riviste “dell'arma” che mandano fatture perentorie, ma ci
possono essere molti motivi per rifiutare una fattura.
Prima chiamavi il fornitore e lo mandavi a quel paese stracciando un foglio pazzo.
Generalmente si arrivava ad una definizione.
Io per, esempio, avevo un fornitore che ordinando 20 oggetti ne mandava 60. Non aprivi la scatola e risolvevi il problema.
Ora
la fattura puo' arrivare prima della scatola ed e' registrata in
contabilita' in maniera eterna. Figurati se tali grassi d'arrosto ti
mandano una nota d'accredito.
Per rifiutarla, ovvero parlare con un
computer dell'SDI e' necessario, tenetevi forte, fare una delle seguenti
entro 15gg dalla trasmissione:
A Mandare una raccomandata
B mandare un FAX.
Ovviamente questa possibilita' e' resa obsoleta in maniera sibillina dalle ultime circolari, che pero' non sono legge.
Vi
lascio immaginare i nuovi contenziosi che scaturiranno dal fatto che ti
ritrovi in contabilita' una fattura praticamente gia' registrata che ti
scarica le tasse ma non paghi.
Piu' altri costi.
----------------------------
Immaginate un rappresentante che tutti i giorni si fa fare 2 maledette fatture per il cibo piu' altre ed eventuali.
La
risposta fornita si riferisce alla situazione di un dettagliante, che
ai sensi dell’articolo 22 del DPR 633/72, emette fattura solo su
richiesta del cliente, ma è tenuto dalla norma a farlo entro e non oltre
il momento dell’effettuazione dell’operazione, mentre in assenza di
fattura il corrispettivo deve essere certificato mediante ricevuta
fiscale o scontrino.
Alla luce di una similare situazione, l’Agenzia continua col sistema cartaceo:
a)
EMISSIONE DI FATTURA DIFFERITA. In questo caso lo scontrino assume
valore di documento equipollente al DDT, e la fattura potrà essere
emesse in via differita entro il giorno 15 del mese successivo, con
riferimento a tutte le operazioni intercorse nel mese precente.
Il cliente lascerà quindi i locali “accompagnato” da una ricevuta fiscale o da uno scontrino, cui seguirà fattura differita.
In
pratica il cliente va a casa e controlla a manina tutti i giorni se sul
fottuto SDI e' arrivata la fattura, automatizzare questa cosa fa
ridere.
Ovvero deve fare da cane da guardia al fornitore. I costi del poveraccio sono appena diventati stellari.
b)
RILASCIO DI UNA QUIETANZA, cui segue una fattura immediata. . In
sostanza, il cliente dovrà lasciare i locali con “un qualcosa” che
certifichi provvisoriamente la transazione, tant’è che le FAQ indicano
come strada percorribile anche l’utilizzo di una semplice stampa della
fattura ovvero dalla ricevuta del POS, in caso di pagamento elettronico.
Sarà poi emessa fattura immediata (ovvero riportante la medesima data
dell’operazione), e questa potrà essere poi trasmessa – per il primo
semestre 2019 – entro il termine della propria liquidazione IVA
In
pratica puo' passare le giornate alla ricerca della fattura per tre
mesi, non sapendo quando il fornitore e' obbligato alla liquidazione.
Se
poi non arriva avete in mano un pezzo di carta igenica da usare in
bagno. Lo strappo di toilet paper piu' costoso della vs vita.
Quando
una fattura elettronica viene emessa a seguito di rilascio di scontrino
o ricevuta fiscale (o “documento commerciale” nel caso di trasmissione
telematica dei corrispettivi) è comunque sempre necessario che la
fattura richiami il documento originariamente emesso.
Le
informazioni relative alla ricevuta fiscale o scontrino dovranno essere
indicati nei campi deputati del tracciato XML di fatturazione
elettronica che, ricordiamo, si trovano nel blocco informativo
“AltriDatiGestionali”.
Insieme a tanta altra fogna.
La compilazione dovrà essere effettuata come segue:
nel
campo “TipoDato” occorrerà indicare il tipo di documento
originariamente rilasciato, utilizzando i termini “NUMERO SCONTRINO”,
oppure “NUMERO RICEVUTA” oppure “NUMERO DOC. COMMERCIALE”;Manca solo un “oppure bazinga”
L’Agenzia
ha ricordato, inoltre, che se il cliente è un soggetto “consumer”,
ovvero un non titolare di partita IVA, al rilascio della fattura, una
copia di questa (analogica) dovrà comunque essere consegnata alla
controparte, a meno che il cliente stesso non vi rinunci espressamente.
Nel caso di controlli successivi che evidenzino difformità tra la copia
analogica e la e-fattura, salvo prova contraria prevarranno comunque le
informazioni riportate nella fattura elettronica.
Traduciamo:
Siete obbligati a controllare a manina decine o centinaia di documenti senza ne capo ne coda che potranno essere emessi in un lungo tempo di mesi (+5gg) e
voi dovrete ricordarvi chi non li ha emessi e
sollecitarli oltre il limite in cui il fornitore puo' emetterli.
Ovvero e' sempre colpa vostra.
I costi per gestire questa pazzia sono, ovviamente, tutti a carico vostro.
Le aziende dovranno avere una doppia contabilita' con ancora il cartaceo.
L'utente
consumer che riceve una fattura potrebbe possedere un fake, certificato
come tale, con tutte le conseguenze del caso, galera compresa, e non
saperlo.
Proprio una rettifica dell'ultimo momento.
-------------------------------------------------
aggiornamento privacy CVD
---------------------------------
un rant veloce
a meno di 30 giorni lavorativi dalla fattura elettronica (le ferie...) arriva prima
un'ennesima variazione via "circolare" con felicita' di tutti.
Manco ho guardato cosa fosse, magari e' una virgola, ma e' lampante che non siamo pronti.
Aggiornamenti soft e incazzature delle aziende. Per molti la fine d'anno
e' la parte piu' incasinata dell'anno e bisogna stare a dietro anche
alle follie dell'imperatore.
Rendiamoci conto di cosa vuol dire obbligare qualcuno a fare qualcosa che non e' chiaro cosa sia.
"Vorrei qualcosa di buono Ambrogio...", li era piu' chiaro che fosse sesso.
Le variazioni avrebbero dovuto fermarsi 12 mesi fa e le circolari neppure esistere.
Poi, come vado
dicendo da circa 6 mesi ci si accorge venerdi', non 3 anni fa, che forse sparare ovunque
quei dati (fetente pec compresa) forse forse non e' una bella cosa.
Voglio dire, ci stanno lavorando da 5 anni, lo scoprono adesso?
Stiamo scherzando?
Hanno fatto tutto l'iter
senza neppure chiedere al garante della privacy se era corretto?
cool!
Perche, non essendo interpellato, sta dicendo che DA FUORI, non e'
corretto. Chissa' cosa succede all'interno della SOGEI (Societa'
Occultamento Gremlins ed Extaterresti Inimmaginabili) come utenti di
poco conto che possono leggere tutto e tutte le directory (cosi' e' piu'
facile, no?) e storage alla buona.
Io,
signor nessuno,
ho visto il problema 10 minuti dopo aver visto come funziona lo scambio.
I signori legislatori altissimi, i mostri della sogei, i pazzi con il mitragliatore sparacircolari non si sono accorti?
Interessante.
Se io fossi un governo europeo come la
francia cercherei di corrompere un funzionario di sogei e farmi dare una
SD con sopra l'intero anno italiano da girare alle mie aziende di
stato.
Ma sai che danni potrei fare?
Prova ad immaginare di
sapere l'acciaio (o i pneumatici pirelli) a cosa lo vendi alla FCA o
quanto costa qualsiasi altra fornitura. Giro le fatture alla michelin e
ti voglio vedere se esiste ancora competizione.
Prevedo grandi casini, magari non a livello della maledetta pec, ma dei casini grossi verranno fuori.
Dopotutto a fare le cose col culo non e' che produci maionese ma cacca: siamo un paese di selfisti
Licenzieranno qualche migliaio di persone, e via cosi', come al solito
si urlera' che i centri per l'impiego troveranno posti di lavoro nelle
aziende che non esiston piu'.
Smettere con la pec e fermarsi con la fattura elettronica prima di dover fare numeri circensi?
Facciamo cosi':
La fermiamo, ci diamo un 12
mesi per rifarla, chiamiamo informatici seri, la BLOCCHIAMO e se
pensiamo di fare modifiche la spostiamo in avanti di altri mesi.
Non e' ipotizzabile che ci siano modifiche sotto i 6 mesi dall'adozione: le aziende devono avere il tempo di organizzarsi.
Non e' possibile che chi legifera su una cosa tanto tecnica sia un latinista o un ragioniere del put.
Altrimenti torniamo alla raccomandata e alla fattura cartacea, per il momento migliori per tutti.
------------------------------------------------------