lunedì, ottobre 13, 2014

alimentatori pc car ampli



Il web e' pieno di guide che spiegano come collegare un alimentatore da PC ad un amplificatore car stereo da usare in casa.

La prima cosa strana da analizzare sarebbe capire perché uno dovrebbe prendere un amplificatore costruito per stare in un autovettura e utilizzarlo in casa. Generalmente non è perché questo oggetto avanza, lo si capisce dal fatto che e' stato comprato appositamente o e' nuovo di pacca come modello al che è per ragioni molto particolari: La stupidità.

Un amplificatore da macchina è costruito con parametri completamente diversi da quelli da casa anche solo per una condizione ambientale, pensiamo all'umidità, alla dimensione sottile o l'alimentazione che deve essere forzosamente presa da una batteria.
Un amplificatore da casa invece sarà più facile da utilizzare, con un'estetica più gradevole e non dovrà essere a prova di urti.

Quindi perché mai utilizzare un oggetto che costruito per un altro uso trasportarlo in casa dove non è il suo ambiente?

La risposta complessa ma può tranquillamente definirsi in stupidità.

Mentre nell'uso in casa le potenze dichiarate dai maggiori nomi dell'hi-fi raramente superano il centinaio di watt per canale e ci sono parecchi amplificatori hi-fi dichiarati 20 W per canale, un nome come nad per tutti, nel campo del car i numeri sono molto diversi e assomigliano più a quelli necessari per sonorizzare uno stadio con dentro 2000 persone che ad un uso casalingo.

Il motivo per il quale la cosa è così è molteplice e si può definire sotto una serie di menate:

gli amplificatori da usare l'automobile spesso sono montati in maniera non corretta e quindi perdono la maggior parte della potenza. Anziché rifare l'istallazione spesso l'utente compra un amplificatore più grosso.

Le casse acustiche sono montate da lemuri e non suonano neppure se prese a calci. Anziché rifare l'istallazione da degli umani spesso l'utente compra un amplificatore più grosso.

Proprio perché comunque anche se li avesse davvero dopo l'istallazione i watt sono completamente spariti molte aziende impegnate nel Car audio dichiarano delle potenze impossibili da ottenersi tanto poi comunque non se ne accorgerà nessuno ed ecco le centinaia di watt dichiarati allegramente.

Sostanzialmente gli amplificatori da macchina spesso e volentieri dichiarano delle potenze altissime e siccome non le possiedono il prezzo apparirà interessante.
Alcune volte i watt ci sono ma la qualita', la qualita' quella megera sfuggente, sara' TRUCIDA. Facile risparmiare, no?

Ricordiamoci inoltre che l'alimentatore che porterà intorno ai 150-200 volt la tensione usata dall'ampli dovrà partire dai 12 V operando così un grande salto oltretutto da ottenersi dalla corrente continua che com'è noto non è possibile innalzare. Più di metà del costo della realizzazione è infatti un oscillatore per poter rendere alternata la corrente continua. Dopo di questo abbiamo un alimentatore vero e proprio.
Questo alimentatore pwm che parte dalla continua e' estremamente costoso se fatto con tutti i crismi ma per fortuna del costruttore in auto esiste un rumore di fondo piuttosto alto che copre un po' di schifezze.
È questo il motivo per cui un amplificatore da auto viene solitamente dichiarato con distorsione di un centinaio di volte superiore a quelli da casa.
È infatti abbastanza raro imbattersi in amplificatori HiFi da casa di qualunque marchio che abbiano la distorsione superiore allo 0,01% mentre è abbastanza normale vedere amplificatori car che arrivano distorsioni importanti intorno all'1%. Ma questo avremmo già dovuto saperlo visto che su questo blog si è più volte detto che gli alimentatori ad impulsi non sono amici dell'alta fedeltà salvo di salire con i costi in maniera vertiginosa.

Ecco quindi che l'animale grillinico di turno pensa che sia un'idea eccezionale avere una quantità di WATTI esagerata anche in casa e si ritrova a pensare a un trasbordo dall'autovettura al salotto.

A questo punto si ritrova con il suo amplificatore a forma di bistecchiera da 250W per canale da attaccare alla presa di corrente di casa.
Un amplificatore del genere consuma fino a 1500 W e quindi occorre un alimentatore che sia almeno di quella portata perché altrimenti non solo non avrebbe la potenza scritta sopra ma la distorsione già molto alta salirebbe incredibilmente.

Il primo passo solitamente è andare a vedere un alimentatore stabilizzato per uso audio. Solitamente si scopre che un affare del genere costa 6-800 euro e pesa 20Kg.
Nel momento stesso che vede il preventivo svanisce immediatamente tutta l'idea di risparmio che aveva nella testa.
Se facesse due conti scoprirebbe anche che un amplificatore da discoteca della stessa potenza ma dalla qualità infinitamente migliore costerebbe meno della bistecchiera con alimentatore.

Infatti quello che sta cercando in realtà altro non è che una versione più complessa dell'alimentatore che normalmente giace all'interno di un amplificatore da casa.
Il poco furbo che sta facendo il trasbordo in pratica anziché avere
un amplificatore alimentato da un alimentatore
si ritrova ad avere
un alimentatore che alimenta un altro alimentatore che alimenta un amplificatore.

In pratica si sta pensando di andare da Torino a Milano attraversando Parigi e facendo un giretto per Monaco. Oltretutto utilizzando anche tensioni, come la 12 V, che mal si prestano a simili potenze. Stiamo parlando di amperaggi che girano in un'azienda metalmeccanica di 20-30 persone.

A questo punto il nostro furbone non demorde perché la sua idea in testa è che lui e' furbo e se deve funzionare un auto deve funzionare anche in casa.
Il perché è perché la deciso lui.
A questo punto scopre, perché gliel'ha detto un amico esperto come lui, che gli alimentatori del personal computer hanno tanti watt, WATTI, la sua parola preferita. Il computer dell'amico da videogamer possiede 1000W.
Scopre anche che questi alimentatori hanno un attacco a 12 V.
L'ignorante ovviamente pensa di essere a cavallo perché ha tanti watt e soprattutto ha i suoi sospirati 12 V senza spendere grandi cifre.
Un alimentatore per PC AT da 600 W si riesce a trovare anche intorno ai 50 euro, se di qualità al massimo 80E sono sufficienti per portarselo a casa.

Ecco quindi l'idea super cavi fragili scritti che spiritosa di collegare un alimentatore da pochi soldi ma tanti watt al suo amplificatore da tanti watt ma da autovettura in casa spendendo il meno possibile.

Come vedremo fra poco è una stronzata galattica.



Prendiamo l'etichetta qualsiasi di un alimentatore PC-AT che ho in giro da 550 W

Vediamo quali sono le capacita' dichiarate
+3.3V (20A)
+5V (25A)
+12V(16A) (aka 200W)
-5V
-12V
+5Vservizi.

Il se uno sa leggere dovrebbe essere chiaro in maniera assoluta che il compito di questo alimentatore non è produrre 12 V che in un computer non sono utilizzati molto ma principalmente le due tensioni che oggi vengono utilizzate per la maggiore i 5 V che usano i vari alimentatori sparsi per la scheda e 3V che usa processore e 12 volta sostanzialmente vengono utilizzati solo per i servizi accessori come possono essere le ventole, alcuni motori eventuale amplificatori, la seriale eccetera (almeno fino a netburst).
Questo tipo di alimentatore e' concepito per stabilizzare la 5V, la 12V esce un po' come capita Perché il controllo sulla tensione viene fatto solitamente solo sulla 5.

Questo tipo di alimentatori dispone di UN SOLO switch (regolatore) che comanda un solo trasformatore con numerosi secondari, da cui si derivano le varie tensioni.

Vuol dire che se come accade nella maggior parte di guide sul come fare il collegamento non viene messo un carico proporzionalmente interessante rispetto a quello che consumeremo sulla 12 V il valore di queste tensioni sarà un grosso mistero.
Detto in soldoni se non mettiamo una resistenza che consumi almeno 5 o 10 watt sul ramo della 5 V l'alimentatore potrebbe sparare a caso. Ma questo ovviamente non viene fatto perché farebbe si non solo di diminuire la potenza numerica scritta sopra ma oltretutto sarebbe un costo energetico in euro mica da ridere.
Ma anche questo non ci permette di avere una 12 V perché un amplificatore è in grado istantaneamente di passare a consumare qualunque potenza e questo, visto che la stabilizzazione viene fatta solamente sulla 5 V, fa si che all'uscita 12 V noi potremmo avere qualunque tensione a caso tra una decina è una quindicina. Infatti ad un pc generalmente questo non è un problema ma per un amplificatore si.
Ancora vediamo che della potenza dell'alimentatore meno della metà è in grado di essere erogato sulla 12 V e comunque non tutta la potenza ufficiale. Ci ricordiamo, vero, che non è un alimentatore a 12 V?

Infine c'è la questione del RIPPLE. Questa la bestia nera degli alimentatori ad uso audio perché una minima oscillazione della tensione di alimentazione porta a uno scadimento della qualità di riproduzione mentre invece per altri usi il fatto che ci sia o meno questo oscillazione non ci può interessare di meno. Gli alimentatore ad uso pc non sono interessati a mantenere il valore di oscillazione particolarmente basso: sia la tensione che va sia alla CPU che alle VGA non viene usata "così come arriva", ma alimenta dei VRM (alimentatori) locali che la convertono in altri valori più bassi cone 1,8V o 2V e , solitamente, i VRM sono relativamente poco sensibili alle variazioni della tensione di ingresso.

Ora vi e' un'ultimo spaventone: gli ultimissimi alimentatori hanno si la lettura sulla 12 e non sulla 5V (e lascio a voi vedere quante guide hanno spiegato come distinguere i 2 tipi) che sembrerebbe vantaggiosa ma in realta' ma spesso vi e' una serie di secondari SEPARATI ma uno solo viene letto. 

Corollario 1: se collegate solo un “rail” come consigliato dagli espertoni della guida avrete un massimo di 20A (240W) anche se l'alimentatore e' da 1000W.
Corollario 2: se becccate il rail sbagliato avrete lo stesso problema dell'alimentatore che stabilizza la 5V.
Corollario 3: se siete cosi' fuberrimi da collegare insieme le due/3/4 rails con un carico audio rischiate di innescare dei rinning e sarebbe meglio metterci un po di roba come diodi&c per evitare il fenomeno.
Corollario 3a: alcuni alimentatori hanno i rail gia' messi insieme, ottimo per una lampadina o un PC meno bene per un ampli.



In pratica un alimentatore da personal computer ha queste magagne se utilizzato ad uso audio

1) non e' stabile sulle improvvise salite
2) la 12V e' secondaria e alcune volte non stabile rispetto alla 5V.
3) per usarlo correttamente va modificato il ramo 5V o comunque non deve essere scarico.
4) per un ampli con un out da 250Wx2 deve essere in grado di erogare 1500W e se usi il solo ramo 12V senza riprogettare il 5V devi comprare un alimentatore targato 2500W ALMENO.
5) fatto cio' hai un risultato pessimo e NON HAI RISPARMIATO rispetto ad un ampli da casa.


In alcuni casi, alla lunga, si puo' guastare alche l'ampli per stress dei condensatori del survoltore.

Gli alimentatori per uso audio HiFi sono fatti diversamente e sono in genere non switching.

Collegare un alimentatore uso PC as is ad un ampli vuol dire essere stolti.

Se uno ci scrive una guida e' generalmente un ignorante.



PS
 un alimentatore da pc cinese da 1700W costa 350E  e di marca da 2000W (es HP)  1500E mi dovete dire dove sta la convenienza visto che un accrocchio siffatto comunque sia suonera' da schifo rispetto ad un'ampli da pochi soldi.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

concordo generalmente con l'idea che usare in casa un ampli da auto sia una stronzata galattica ed un'aggravante alimentarlo con un alimentatore da pc
però devo dirti che non sei molto aggiornato sull'argomento
oggi come oggi i pc fanno praticamente tutto coi 12V, gli altri livelli restano sostanzialmente per compatibilità, drbbrnr indispensabii per il funzionamento della macchina, pertanto gli alimentatori moderni (e non parlo di quelli recentssimi ma di almeno una decina d'anni) hanno nei 12V la loro sezione principale, alcuni addirittura ricavano i 5V da quest'ultima.
è curioso come tu abbia inserito la foto di un platimax e aggiunto l'etichetta di un alimentatore si dubbia provenienza, sul sito enermax potevi trovare le specifiche, ad esempio il modello da 1000W ha un unico rail da 12V che può erogare 83A (996W), ma in questo caso sono stato "scorretto" io in quanto il modello da 1000W è l'unico della famiglia ad avere un singolo rail, fermo restando che comunque tutti i modelli possono fornire sui 12V quasi tutta la potenza di "targa" dell'alimentatore e così è per tutti gli alimentatori di buona marca che osservo ormai da molti anni.
per quamto riguarda tensione eripple ti posso dire che lo standard atx prevede per i 12V una tolleranza massima del 5% ed un ripple massimo di 120mV pp, inutile dire che un buon alimentatore solitamente ha paremetri decisamente migliori, se il "coso" di cui hai fotografato l'etichetta ti fornisce tensioni a caso o è un cinesone da 20€ o ti hanno rifilato una sola (e lo è chiaramente perchè sembra un alimentatore da 250w con l'etichetta gonfiata).
per quanto riguarda il carico minimo, alcuni costruttori lo dichiarano nelle caratteristiche, in ogni caso solitamente sono valori irrisori, quindi i nostri peones potrebbero cavarsela con una striscia led (da aggiunger ad una scritta turbo-laser-ecogreen) ma il fatto di collegare l'ampli sarebbe comunque sufficiente ad avere i 12V stabili ed a nulla servirebbe aver stabili anche i 5 e 3,3 morti.
restano comunque valide le tue considerazioni sul fatto che un alimentatore da pc non è una buona fonte di energia per un amplificatore audio a prescindere dal voltaggio basso che ulteriormente aggrava la situazione, ma si sa, oggi come oggi pare che sia molto più facile avere seguaci quando si dicono idiozie che quando si parla con criterio.

blu-flame ha detto...

sono al corrente che le specifiche ATX posteriori ai P4 hanno la 12V come main, come accennato, ma spesso parlano di alimentazioni usate.
Inoltre ci sono alimentatori che fanno anche 150A su di un singolo rail (e non hanno piu' la forma ATX essendo usati dai server) ma costano piu' di un alimentatore lineare ovvero molto piu' che un ampli decisamente superiore da 220V.
Infine il ripple di un alimentatore da pc anche se le sue specifiche odierne a pieno carico sono apparentemente buone sono piene di armoniche e molto variabili.
Addirittura il ripple non permette agli ultimissimi processori di rimanere attivi con gli stati a bassissimo consumo degli Haswell e si e' emessa l'ultima versione intel ATX che limita i vistosi saliscendi quando il consumo e' molto basso.

Come hai giustamente intuito il post ha come scopo illustrare che l'alimentatore da pc non ci azzecca con il mondo audio ed e' un affare molto complesso.
Se poi si usa pensando di risparmiare si e' fessi.
Ecco perche ho messo sia notizie "vecchie" che "nuove" insieme

blu-flame ha detto...

Dimenticavo fra i rails, anche di tensioni diverse, esiste un compensatore elettromagnetico che il condizioni "normali" aiuta ad evitare che la tensione non in osservaziozione voli sulla luna e questo pero' limita la velocita' di salita,importantissima per uso audio tanto da avvolgere trasformatori speciali negli ampli migliori con caratteristiche "dure"

Stefano ha detto...

Rimane sempre e comunque, alimentatore da PC o non alimentatore, il completo e stupidissimo "giro dell'oca" di ridurre una tensione da 220V a 12V per poi "survoltarla" di nuovo a 90 o 150V se non di piu' per alimentare gli stadi finali all'interno degli ampli car audio.

blu-flame ha detto...

Certo, la via corretta per usare in maniera definitiva un ampli car esiste:
un cutter sulle piste dell'alimentatore, un alimentatore con le stesse tensioni (es +-90V) e l'ampli suonerebbe pure meglio.
Pero' questo avrebbe la necessita' di un buon know-how e un dispendio di tempo mica da ridere. Alla fine chi lo sa fare non ha bisogno della guida.

Allo stesso tempo si potrebbe "trasformare" l'alimentatore da PC in alimentatore adatto: smontando i rail, i trasformatori laterali, aggiungendo un paio di pi greche e condensatori.
Pero' e' un lavoraccio ed esistono alimentatori ad un prezzo inferiore a quello che andremo a spendere partendo dal nuovo con prestazioni simili.

Tutto sommato e' inutile reinventare la ruota se non ci da vantaggio. Cercare di trasfornare 4 velosolex in un automobile e' certamente possibile ma forse una matiz costa meno.

Anonimo ha detto...

I commenti ed il tono sono un po' da saccente, sebbene comunque tutto quello che dici è ben corredato da spiegazioni tecniche.
Eppure anche il tuo pare essere un commento trovato su internet come tanti altri. Purtroppo, come potrai intuire se sei veramente esperto, materiale per autocostruzione, soprattutto in italia, è difficile da reperire. per ciu il materiale car audio abbonda ed è molto adattabile agli spazi che si hanno in casa. purtroppo poca gente vive in una reggia da 5000 mq nel brianzolo in modo da potersi permettere 890 litri di cassa subwoofer e 3000 euro per un ampli hi fi.
qualunque cosa possa fare un APPASSIONATO anche se non esperto, sarà comunque migliore di una soundbar da 300€. E anche più economica. e non perché l'ha detto lui, ma perché lui lo vuole essendo la sua Passione.
detto questo un orion reference d60 della vecchia guardia collegato ad un tre vie AD mi suona benissimo con un alimentatore da pc da 500w.

blu-flame ha detto...

"materiale per autocostruzione, soprattutto in italia, è difficile da reperire."

E' vero, ma bisogna ricordare il contesto: l'italiano medio ha problemi con la tecnologia. Il successo dei grillini o le boutade governative come la PEC fanno immediatamente intuire che sarebbe inutile un punto vendita in un posto dove il suv pare essere un veicolo sicuro anziche un cassonetto dell'imondizia. La opel MORCHIA che altro non e' che la fiat punto peggiorata viene venduta a piene mani.

Detto questo il problema e' il motivo.
Se ho in cantina un ampli ed un PC non ci vedo nulla di male.
A prezzo ZERO sara' imbattibile.

Ma se devo andare a comprare usato un ampli car stereo e magari per evitare che abbia la tensione come le guglie del duomo un aalimentatore da 500W serio (70E per evitare il rail master a 5v) da pc sto prendendo lucciole per lanterne.

Il tuo ampli avra' problemi di swing (aka distorsione) e di ripple (idem come sopra). Un'alimentatore poi per uso audio adatto a un reference (se lo e' veramente) costa un botto.

Cioe' per far suonare un ampli da 100Wx2 come il 2100hcca (che non e' neppure reference) servono 120A (fonte dal manuale) che a 13V sono 1600VA (solo il trasformatore sono 2-300E, con il resto sei intorno ai 500E).
Pero' hai ancora una distorsione da car audio.

Perche con 100/150E sul mercato dell'usato trovi tanti technics SUV-qualcosa fra i 60-100W che pur non essendo reference brutalizzano in qualita' e quantita' la tua configurazione.

Se poi uno va a comprare anche l'ampli d'auto... ha solo fatto un bagno di sangue.

Con circa 200/250 si accede, sempre sull'usato, a cambrige audio, marantz, linn, nad...
Tutta roba che e' ad un livello MOLTO diverso e superiore al migliore orion che io abbia mai visto (un affare che costava come un'auto).

Poi, certo, "benissimo" e' molto oggettivo ed influenzato dal "l'ho fatto io".

Ecco perche' facevo, come ho raccontato, il doppio cieco sulle mie creature.

Pero' non puoi paragonare una soundbar NUOVA e completa con pezzi di recupero e/o usati. Anche perche' la nonna delle soundbar passa sulle orecchie al 99% delle casse oggi in produzione e se non fosse mitologica ovvero con prezzi di conseguenza...

La mia idea e' che un'appassionato anziche comprare una sounbar da 300E magari compra un paio di casse indiana e un ampli nad.
Un esperto E appassionato invece pasticcia con l'elettronica per esempio sostituendo il ridicolo alimentatore interno del car ampli con uno su misura magari avvolto a mano.
Perche un pacco di lamierini orientati si trovano a poco e il rame, pur essendo molto costoso, non e' impossibile da comprarsi.

Anonimo ha detto...

cosa ne pensate di un impianto eco-sostenibile con batteria e pannello solare?

qui vedo che ce ne sono che non costano tanto

http://www.simatshop.com/

pro/contro?

Ciao
Jonathan

Unknown ha detto...

Che dire, è così! ed è da ridere... io da smanettone e volendo autocostruire il tutto ancora un botto di anni fa mi costruii i diffusori che erano progetti della SIPE (parliamo primi anni 90) e l'ampli che avevo era un revac classic A101 che usava 2n3055. I diffusori avevano due woofer attivi, un passivo, un medio ed un tweeter. dirò che rispetto ai compattoni dell'epoca erano una favola. i diffusori ad oggi sono in casa di mia sorella, l'ampli invece l'ho tenuto e di recente si sono bruciati i 2n3055 di un canale, quindi ho proceduto a sostituirli tutti e 4 (anche l'altro canale) e già che c'ero ho sostituito anche tutti i condensatori elettrolitici usando elna cerafine per l'audio e per il filtro dei comuni elna. Ho sostituito anche il ponte raddrizzatore con uno fast recovery e ho tolto quei condensatori ceramici in parallelo ad ogni diodo del ponte originale, se il pregio di un diodo è anche la bassa capacità perchè parallelarci dei condensatori? piuttosto se il ponte è rumoroso ci metterò uno snubber! comunque i transistors nuovi da nos che ho montato sono anni 70. questo perchè i tr nuovi sono piu' perfetti e meno "ruspanti" rispetto ai vecchi... comunque è un classic a 101 eh. beh comunque ho anche un nikko alpha 440 che uso con le electro voice georgian, comperato a 100euro al mercatino dell'usato perchè era guasto e riparato con meno di 50 euro... anche lì, recapping! Ah, c'è da dire che i mongoli che usano l'ampli da car in home usano diffusori 8ohm... le potenze dei car hi fi sono dichiarati in 4 ohm quindi anche lì si giocano qualcosa. Da quello che hai scritto traspare una spossatezza nei confronti dell'italiano medio che ho anche io e la comprendo.Quando poi tiri in mezzo i grilli... eh... è l'apoteosi... quelli che parlano di rinnovabili e cogeneratori come se fossero bazeccole... ma non è hi fi. l'eccezione che fa la regola comunque puo' essere carver, pur restando su ampli da "service" la qualità è buona e non hanno un ascolto "faticoso", hanno buon fattore di smorzamento e... hanno l'alimentatore switching!!!