Sulle nozze gay ultimamente stanno litigando come
ossessi.
Forse per mascherare problemi piu' grossi,
dopotutto se muori di fame che ti frega del matrimonio?
Molto del caos prodotto si basa su questa
affermazione spiccia:
Non basterebbe il fatto che riguardi due adulti
consenzienti a giustificare il matrimonio omo?
Ma anche altre
affermazioni come: loro (gli etero) si e noi no!
Dal momento che spero
che tutti sappiano che un gay/lesbo/eccetera altri non e' che una
persona che soggiace/ama/ecc una dello stesso sesso ho notato che
anche fra gli etero sposati non e' chiaro cosa sia il matrimonio.
L'articolo 16 della
Dichiarazione universale dei diritti umani afferma:
Uomini e donne in
età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia,
senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi
hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e
all'atto del suo scioglimento.
Il matrimonio potrà
essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri
coniugi.
La famiglia è il
nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere
protetta dalla società e dallo Stato.
il 10 dicembre 1948
evidentemente non pensavano che “famiglia” potesse essere gay...
Perche?
Nell'antica roma dove
si invento' il termine matrimonio non prevedevano i gay all'interno
dell'istituzione (nonostante fossero previsti i gay come entita')
matrimonium:
mater, madre e munus dovere; il matrimonium era nel
diritto romano un "compito della madre", il matrimonio
rendeva legittimi i figli nati dall'unione.
Si puo' andare a
cercare come si vuole ma alla fine il matrimonio altro non e' che un
sistema nato per evitare che l'uomo dopo una bella scopata non se ne
andasse fuggendo come uccel di bosco. Come conseguenza il discorso di
mantenersi illibate fino alla stipula del contratto, non sia mai che
dopo il pranzo non si paghi il conto (il mantenimento della prole).
Con l'avvento della
pillola (e la contemporanea migliore educazione sessuale)
che decisamente equipara donne e uomini e' avvenuta negli anni 60 la
rivoluzione sessuale (in italia assai dopo) e si e' cominciato a
mettere in dubbio ovunque, non solo dove era passato enrico VIII, la
validita' del matrimonio e di conseguenza di cio' che vi ruota
attorno.
Cosi' nacquero i
divorzi e la crisi delle chiese che fondavano alcuni dei propri dogmi
sull'istituzione famigliare ed il prodotto di questa.
il trasferimento della
moglie da casa del padre a casa del marito, per esempio, in alcune
culture e' essenziale. In alcune zone del sud italia quando dicevo
che la mia ex viveva da sola erano assai imbarazzati e un macellaio
brianzolo rimase quasi di sasso quando seppe che convivevamo. Era
fine '90, e non inteso come 1690...
Nel mondo, nel 90% del
mondo religioso, il matrimonio è per tradizione un prerequisito
per i rapporti sessuali, finalizzati comunque alla legittimazione
di una prole in grado di ereditare il patrimonio familiare.
Da qui tutte le menate dell'illibatezza.
il matrimonio è
storicamente sempre registrato come atto pubblico, sventolato a
tutti, quindi dinnazi alla legge o alla Legge degli Dei. Cosi che
chi non aveva paura dell'una o dell'altra avrebbe comunque incontrato
disapprovazione dal “popolo” se avesse fatto qualcosa di non
previsto dal contratto.
Provate a dire ad una fanciulla che siete
divorziato e vedrete che questa cambiera' espressione anche se siete
in italia negli anni 2000. Vi guardera' come se siete avariato. Avete rotto il sacro contratto antifuga: siete inaffidabili porci...
Questo intendimento ovviamente
genera la possibilita' contraria: il sesso genera il matrimonio per
compromissione della sposa:
alcune culture
tradizionali praticano ancora il matrimonio per rapimento, una forma
di matrimonio forzato in cui una donna che è rapita e stuprata da un
uomo e poi considerata sua moglie. Molto simile alla fuitina c e
consiste nella fuga contemporanea (e reclamizzata) di due persone di
sesso opposto che si da per scontato che abbiano rapporti sessuali :
essendo in questo modo la donna rovinata alla vista degli stolti che
manco sanno cosa hanno combinato deve giungere il matrimonio come
riparatore per gli occhi della comunita'. In pratica ad una donna
siciliana non e' concesso neppure di giocare a scacchi da sola con un
uomo.
Come si vede alla fine
e' un banale contratto con la LEGGE e quando questa era assente con
lo spavento di un Dio che avrebbero punito il malnato che avesse
voluto scindere il contratto prima del tempo (generalmente la vita).
Il contratto
sostanzialmente definiva di proteggere quella che nel caso specifico
era la parte debole (la donna) che non poteva certo zappare o arare
mentre era all'ottavo mese.
Con il mondo
industriale dove le mansioni cominciavano ad essere spesso di
controllo e non di forza, per quello vi erano le macchine, la
situazione comincia a scricchiolare perche' la donna non e' piu' un
essere colpito dalla prole ma in taluni casi e' il tizio che porta a
casa la paga. Ecco perche nell'800 in inghilterra nel tessile nascono i diritti
lavorativi della donna come la maternita' e gli asili aziendali. Se
l'imprenditore voleva mantenere le performances doveva favorire le
operaie.
Cosi' dopo gli anni 60
veniva a cadere anche in italia la necessita' di un istituzione forte
che salvaguardasse la donna: ormai era praticamente al livello degli
uomini: sessualmente ed economicamente.
Il divorzio
che in alcuni stati si fa in giornata definendo cosi' il matrimonio
come una semplice etichetta removibile.
Purtroppo lo stato
interviene si a “alleggerire” il pesante matrimonio all'italiana
ma ovviamente non lo alleggerisce del tutto. Inoltre i giudici
pensano di essere ancora nel medioevo, pensiamo solo alla
possibilita' di un uomo di avere la custodia dei figli in caso di
divorzio.
Questo e' accaduto sia
perche' l'italia ospita la chiesa di roma ma anche perche' in intalia
esistono sacche di ignoranza: genitori che sconsigliano ad una donna
di studiare, tanto non deve che sposarsi.
Cosi' adesso arrivano
freschi freschi i gay e vogliono il matrimonio.
La prima domanda e'
PERCHE?
Non avendo prole non
hanno bisogno fattivamente di un'istituzione complessa e faragginosa
come il matrimonio e il 90% delle mancanze che lamentano i gay (come
il subentro all'affitto) si ottengono facilmente come lo ottengono le
coppie conviventi etero: pensandoci e utilizzando le molte e troppe
leggi di questo paese. Certo con il matrimonio non e' che un piccolo
istante che dura un “si” e nasconde le implicazioni mentre invece
andare da un notaio o dover cointestare alcune cose risulta molto
piu' esplicito e mette nella condizioni di chiedersi piu' volte se la
persona che ci accompagna sia cio' che vogliamo. Ovviamente chi non
ha le idee chiare alla fine soccombe e non lo fa mentre chi e' molto
convinto non ha grossi problemi.
Quasi quasi metterei un
iter del genere anche per le coppie etero, altro che semplificare i
gay! Togliamo il matrimonio e basta!
Gia' tutta questa
semplificazione in favore del gay ha creato matrimoni che non sono
matrimoni in quanto non gestiscono la prole che non esiste e siccome
sono leggeri e facili la cosa divertente e' che questi “cosi”
che sono una via di mezzo fra l'amicizia e la famiglia tradizionale
(con figli, intendo) vengono usati piu' dagli etero moderni che dai
gay: i PACS francesi che quel fetente del pisapia vuole equiparare ai
matrimoni non sono matrimoni tanto che cessano di esistere con
un'eventuale matrimonio e viene utilizzato per l' 80% da etero. Il pacs e' il matrimonio moderno dei
lavoratori di fascia alta , come fa notare il film idiocracy, i quali
hanno all'incirca le stesse esigenze dei gay.
A questo punto cosa
rimane dei matrimoni?
Innanzi a tutto visto
che meta' degli “italiani” sono extra che provengono da luoghi
molto lontani (anche culturalmente) dall'occidente forse per loro il
matrimonio olfashion va bene.
Per gli altri, etero,
gay, lesbo, bisex eccetera esiste la banale cosa della convivenza e
se ci si vuole bene un notaio e un avvocato serio (oggetti rari
entrambi...) possono spiegarvi come fare.
Certo esistono ancora
delle problematiche ma sono raggiungibili modificando un paio di
leggi secondarie senza introdurre delle lotte ultradecennali come
quella sui pacs o peggio.
Ovviamente questo si
innesta anche sul fatto che alcuni gay vogliano allevare dei bambini,
unico caso nel quale un matrimonio abbia un vero significato
legislativo, ma la cosa si scontra con il fatto se sia o meno il caso
di far cresce dei bambini in una coppia monogenere. Su queso
argomento si e' diffusa una lotta senza quartiere con motivazioni fra
coloro i quali sono pro e chi e' contro che sono a livello grillino.
Se ci sono sicuramente coppie gay che genitorialmente possono fare un
ottimo lavoro questo non vuuol dire che sia la norma e edipo&c
non perorano certo in favore. Sicuramente una BUONA coppia gay e'
meglio a quanto sembra dalle statistiche di una coppia media
napoletana ma questo non dice nulla sulla cosa perche' non ci sono
studi che possano coinvolgere tante persone. Inoltre, anche se in TV
e' una cosa sdoganata (es. Glee), solo dopo 30 anni di migliaia di
casi potremmo verificare che sia cosi' o cosa'. E dopo una tale
abbuffata e' impossibile tornare indietro.
Certamente esiste
l'intuito: a me fa dire che fra una coppia di etero instabili e'
meglio un gay-lesbo stabili ed entrambi siano meglio
dell'abbandono. Pero' siamo parlando di tutta la massa non di casi
specifici che una legga non puo' tenerne conto. Poi esiste da
qualche parte nel mio cervello che siamo costruiti per la tradizione.
Come spiegare altrimenti certe cose tribali come “il mio telefonino
e' piu' groossso del tuo” oppure ostentare un SUV (grosso grosso
con tante perline luccicanti)? MA questo e' solo un mio pensiero e
non e' un dato scientifico condivisibile.
Quindi prima di pensare a questa eventualita' sarebbe meglio fare indagini serie.
Alla stessa stregua dei SUV il matrimonio e' visto erroneamente da alcuni gay come un'etichetta luccicante e potente che suggella il loro amore come un qualsiasi anellino metallico imbuttito malamente. Sono stati anche loro fregati dalla propaganda contrattuale e sicuramente quelli che la pensano cosi' pensano alla parola matrimonio immaginandosi in chiesa anche se sono di fatto atei similarmente agli etero rintronati che hanno le stesse fantasie. Il 90% degli italiani entra in chiesa solo per matrimoni o battesimi.
Ecco quindi cosa penso:
il matrimonio e' un'istituzione vecchia e balenga e mi par strano che
venga cosi' utilizzata per lotte esagerate salvo che i guerrafondai
come alcuni partiti usino questa piccola inezia per accattivarsi voti
o nascondere cose piu' gravi.
Perche e' facile fare casino sull'inutile matrimonio gay addirittura facendo qualcosa di illegale per alcare un polverone (pisapia system) quando si pensa di aumentare di 1000E a testa le tasse.
La cosa importante, penso anche per i gay, piu' che il matrimonio e' evitare di pagare 2000E annui per i prossimi eoni: alle nozze ci pensiamo dopo. Visto che e' la terza volta che succede direi che e' ormai un chiaro meccanismo.
Ecco quindi la mia provocazione:
Dare il matrimonio ai gay?
NO, giammai, TOGLIAMOLO ANCHE AGLI ETERO!
:-)
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