mercoledì, aprile 12, 2006

Pal, povero sconosciuto

Questo testo serve per comprendere i prossimi post televisivi...

PAL

per iniziare

Ultimamente si cerca di diffamare il "povero" PAL

Per poter capire se un’ attrezzo e’ buono bisogna capire l’ ambito del suo uso. Non preoccupatevi se non capite esattamente queste righe e’ importante capire che NON sono un accessorio ma il motivo per cui vedete un’ immagine!

Cominciamo a capire cosa e' il pal:

il pal è un sistema televisivo analogico dotato di 625 linee di raster verticale con una scansione di 2 semiquadri cadauno lungo 1/50 sec. Riesce a raggiungere le 480 linee di risoluzione orizzontale. Il rapporto altezza larghezza è di 4:3.

il perché di 50 semiquadri al secondo è molto semplice: l' occhio ha un tempo di otturazione che e' intorno a 1/15s, la scansione a 50 semiquadri risolve elegantemente il problema: poca spesa tanta resa. Se ciò non bastasse bisogna ricordare che le lampade a fluorescenzadi tutt’ italia lampeggiano a quella frequenza: e' quindi necessario essere sincronizzati con queste ultime altrimenti si manifesterebbero degli insopportabili battimenti.

Se la risoluzione di 420 linee su un cavo S o di 350 linee su di un segnale composito (trasmissibile) vi sembran poche ricordatevi che l'equivalente in pixel è 900 e NON compressi.

Questo stranezza del cavo S (s= separato) accade perche' la portante del PAL e' compatibile con le trasmissioni BN. Quando la trasmissione deve viaggiare "su di un solo cavo" la qualita' peggiora perche' il colore e' ottenuto a scapito della qualita'. Ovviamente se un vidoregistratore e' collegato con RGB o S (separati: croma e luma) la risoluzione puo' salire fino a 480linee (U-matic hi).

Per chi ha orecchie vuol dire che un vecchio SVHS PAL ha un output non compresso di 625*885 pixel o mettendola in frequenza, 6Mhz (240Mb/s circa a 16bit): ciao ciao DVD. Ovviamente il dvd e’ meno rumoroso... pero’ ha una tonnellata di artefatti.

Il pal nasce con rapporto HV (altezza larghezza) 4:3

Questa e' una scelta oculata: Gli obbiettivi proiettano un immagine tonda, per questo motivo i primi formati fotografici erano, appunto, rotondi o quadrati. Ricordiamo il 6*6 ancor oggi usato. Quando fu definita la tv BN si scelse questo formato. Dopotutto anche il cinema aveva lo stesso formato.

L' evoluzione del PAL, il PAL+ e' 16:9. la risoluzione rimane identica. Le linee che mancherebbero l'appello vengono recuperate perché in realtà trasmettono sotto il livello del nero.

La stranezza piu' grande riguarda il fatto che alcune trasmissioni si spaccino per 16: 9 quando non lo sono. Anche molti televisori si spacciano per 16: 9 : peccato che siano normalissimi televisori pal a cui è stato impropriamente montato un cinescopio bislungo. Il risultato e’ che in alcuni casi ci si “spara” immagini di 325*350 linee, mica male no?

Una notiziola molto importante che viene sempre taciuta dai produttori dei televisori 16: 9 o similari è che il cinema non è 16: 9 ma è 22: 9.

Gli amanti del cinemascope sono avvertiti, non vedranno comunque come in sala ma un’ immagine tagliata..

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