martedì, gennaio 28, 2020

per chi... cybertruck


Per chi ancora pensa che tesla sia innovativa






questa del 1980, 40 anni fa
http://www.archivioprototipi.it/europa/citroen/karin.html



il prototipo mostra quello che sembravi importante all'epoca:
vedere bene la strada
consumare poco
tenere la strada.
poi comprarono i suv decretando che questi 3 paradigmi erano roba inutile.

a chi non sembra identica come design alla versione rozza attuale?


lunedì, gennaio 27, 2020

gioppini per peones



E' interessante quando qualcuno, che lavora nel marketing, capisce che:
l'ecologia non esiste
e che
si puo' spacciare il comprare per gratis.

Il primo punto:
E' abbastanza semplice dimostrare che l'ecologia sia il nulla.

Per il peone tipo e' solo una mostrina per avere la scusa di parlare d'altro. 
“ho comprato l'auto euroX” 
o peggio 
“chi ho l'auto co a spina”
serve solo per introdurre un discorso NON di esser ecologico, si badi bene, d'altronde non e' il modo, ma di aver l'auto nuova. 
L'ecocosa e' solo la scusa per poter parlare d'altro: non puoi piombare al tavolo e dire : 
“hei pezzenti ho l'auto (il cello, le scarpe, la marmitta o il robot da cucina) nuova di pacca”. 
Anche se site simpatici vi prendono a sberle. 
Il peone ha trovato un modo di dimostrare di essere in possesso del grano per cambiare auto (aspirapolvere, sbucciabanane...), e sbatterlo in faccia senza remore:
"hei tipa facc un gir co a maccna nuova? Poi ti bomb"

Per il peone e' anche uno scarico di responsabilita': inquino 1000, ma so' iBBrido. 
Un po come la grassona da 150Kg che dopo una lunga sessione al ristorante da sfamare un intero villaggio prende il dietor nel caffe': “ha meno calorie” ti comunica giuliva con soddisfazione sorridendo ammiccante. 
Non si spiegherebbero altrimenti molte cose.

Per l'uomo di spettacolo e' la visibilita': basti vedere come l'attrice comica Greta sia presa ad esempio da pollitici e attorucoli di serie B.

Insomma tutti ne parlano, nessun fa.

Anzi spesso si arriva a situazioni imbarazzanti come la storia dei sacchetti di plastica sostituiti dai sacchetti di plastica (che ora pero' disseminiamo furbescamente nei campi) che mangeremo. 
Il tutto per evitare di usare una parte della plastica del sacchetto e riciclarla in apposite strutture.

Mentre portiamo a casa la spesa in borse costose e parzialmente in materiali della consistenza della carta bagnata, il tutto per risparmiare PARTE della plastica, il desiderio segreto del consumatore e' riavere quella stronxissima plastica da buttare con  per poterla buttare felicemente come prima.

Solo che adesso e' plastica inutile.
Il marketing ha bene individuato che al peone piace essere stolto e come tale piacciono le prese in giro.

Secondo step:
Molti supermercati hanno capito che un acquisto obbligatorio e' identico ad un regalo.

Una volta vi erano le tessere fedelta' e/o a punti
Si trattava di favorire chi era altospendente o particolarmente fedele.
In pratica aumentando il prezzo di un nulla e concedendo un raro vantaggio a pochi scelti-eletti per la spesa abnorme si invitava l'intera platea ad esagerare per accedere, anche con scambio buoni, al premio. 
Se il gioco aveva successo l'economia di scala risultante: 
pagava il premio al consumatore, 
il premio al manager 
e il premio all'azienda.

Pero' il premio, e' raro.
Il problema che oggi il consumatore e' “io valgo” e per irretirlo o metti sul piatto un c-tofon X32 e ne metti tanti, oppure rischi che nessuno ne parli: a chi interessa piu' di “vincere” un raro tostapane da 15E?

Qualcuno per far si che il regalo apparisse “gratis” e copioso lo faceva comprare facendo verificare il codice chiamando un numero a pagamento: se ci pensate e' un colpo di genio! 
Permette di far pagare direttamente il costo del “regalo”. 
La prossima era di farli vincere in tantissimi e chiedere 30E di spedizione per il tostapane da 15E?

Un altro estremo e' di farli “vincere” tutti indistintamente senza apparenti costi.

Ecco questo e' quello che hanno inventato: il gioppino (in italiano: il pupazzetto).

Oggi i bimbi vivono in un epoca mai vista prima, i regali si assiepano copiosi e complessi, non relegati solo alle poche occasioni istituzionali come una volta (natale e compleanno), ma subiscono una pioggia costante di gratificazioni da genitori che, pur di non dover interagire con il pupo, forniscono oggetti di vario tipo.
Ovviamente i pargoli imparano immediatamente che basta rompere il caxxo che il genitore trovera' risorse, prima quasi banali, poi telefonini appena parlano, e, infine, diventano dimaio: basta piangere e i soldi appaiono per magia.

Anche i parenti, spesso, gareggiano per l'attenzione del, raro, pupattolo (dovendo pagare i dimaio o i renzi, hai altri problemi che riprodurti) fornendo cosi' altri giocattoli.
Se guardate un bimbo odierno ha piu' roba in un anno che l'intera vita fino ai 14 di 50 anni fa (poi andavano spesso a lavorare).

Esselunga, poi imitata da molti altri, decide di vendere dei piccoli pupazzetti di plastica insieme alla spesa.
La campagna e' furba, hanno un nome (come tutte le cose inutili, vedi il 4k), hanno un look studiato e ovviamente piacciono a chi ha nei paraggi un bimbo.

Il fatto che venga considerato GRATIS, e' un potente plusvalore: consente di FARE senza alzare il culo o, apparentemente, spendere, come avviene per i tappi di plastica.



Cosi', gli idioti, sono felicissimi di avere i pupazzetti di esselunga, tanto che ne succederanno molte edizioni e verranno imitati da tutti i supermercati, persino da chi dovrebbe fare del prezzo la bandiera come gli hard discount. 
Infatti persino Lidl ed Eruspini si sono inginocchiate al padrone pagante.

Quando poi  alla cassa ti lamenti dei gioppini la cassiera strabuzza gli occhi e ti dica che
“tanto sono gratis”
“gratis col piffero, visto che sono pagati dal mio conto!”
al che la cassiera fa la faccia da coniglio che rimane bloccato davanti ai fari della  falciatrice. Poi si ripiglia:
"ma no sono gratis, nel conto non e' compreso"
"dunque XXX detrae il valore dei pupazzetti dagli utili per la felicita' degli azionisti, oppure li sto pagando io con questi soldi?"
"no, sono gratis"
"quindi sta dicendo che fallirete a breve con gli azionisti che scappano a razzo?"
Altro blocco neuronale della poveraccia intelligente come la cassa che manovra.
Nel frattempo il peone dietro di te, in genere, ti guarda con una salivazione eccessiva, come un pitbull davanti ad una fetta di pizza e relativo lago ai piedi, e con fare insperato e lascivo:
“se lei non li vuole, li posso prendere io?”

Tu il suv te lo meriti, con lo schermo 4k, sono sicuro che sapendo che esisti lo stanno gia' producendo!

A questi idioti, perché tali sono, non si rendono conto neppure che un gioppino di merda, perche non e' certo eccelsa roba, sia inquinare duro. 

Parlano di auto elettriche senza capire che la massa cambia le prospettive. 

Parlano di energia nucleare e manco sanno accendere la luce.

Sono tutti ecologisti, ma vogliono il gioppino.

I fetidi gioppini esselunga  sono stati distribuiti dalla stessa in 200 milioni di pezzi, in 4 fasi, almeno fino al 2020. 

Pesano 12g, che in soldoni vogliono dire 2040 tonnellate di plastica, con il la busta 2200 e non parliamo neppure dei contenitori intermedi.

Giusto per capire l'ordine di grandezza di cui stiamo parlando, un tubo in acrilico da 10mm lungo un metro pesa 53g. Ovvero con 2200T stiamo parlando di 46.000Km.

Con lo stesso materiale dei rollinz di merda potremmo tirare un tubo per l'acqua che fa il giro del mondo, letteralmente. E ne avanza.

Poi i verdosky del caxxo parlano di eliminare le cannucce di plastica! 

Facciamo un tubo che gira mezzo pianeta e stiamo a fare autoerotismo per le cannucce?

Una cannuccia rigida lineare ad uso alimentare va fra .3 e .5g, con 2200T sono 5.000.000.000. Si, CINQUE miliardi di foxxute cannucce in plastica del piffero che tanto distruggono il pianeta poderosamente e che greenpeace ha considerato una santa lotta. 


O come non parlare che ogni gioppino di merda pesa quasi 2 sacchetti di plastica di media dimensione (7.5g), come dire 400 milioni di quei sacchetti che tanto i verdosky hanno combattuto aspramente, anzi visto le percentuali di plastica rimaste nei sostituti parliamo di un  miliardo di sacchetti circa.


Se questi numeri vi sembrano enormi, perche lo sono, si ricorda vanno almeno moltiplicati per tre, forse cinque.

Si perche' i numeri di esselunga sono pubblici, quelli degli altri supermercati gioppinosi, segreti o non chiari.

Voci non precise parlano per gli skifez, sticazz, sticomecavolosiachiamano di  LidL di altri 60 milioni di pezzi.
Aggiungete gli altri supermercati e non e' difficile ipotizzare 500.000.000 di pezzi.
Ma ricordiamo che esselunga sta uscendo in questi giorni con la fase 3 dei rollinz (dopo i wizzi, le superbanane e non ricordo)

Una stima imprecisa dei dati in giro danno che complessivamente i gioppini sparati nella spazzatura sono almeno 400/500 milioni di pezzi nella sola italia.

10 a testa compresi lattanti e nonni.

ovvero per una fascia di eta' che va da 1 a 12 anni (dopo immagino preferiscano il telefonino) in italia sono 6376440, con gli extracomunitari saranno almeno 8.000.000. 
vuol dire 50 pupazzetti a cranio che sono finiti nella spazza.

Se e' una santa lotta  contro qualche cannuccia di plastica, che se riciclata/smaltita correttamente e' quasi nulla,:

perche' i  verdosky di greenpeace non okkupano i supermercati cattivi di aziende kattive MULTINAZIONALI come lidl sgommando con i loro potenti motori?

perche' i  verdosky di greenpeace non okkupano i supermercati cattivi di aziende kattive come eurospin calpestando gli scaffali con la kattiveria dei loro rozzi  scarponi?

insomma dove sono i vari WWF, greenstrz, ecoblog, grillini solari e compagnia cantante che urlavano contro i Kattivissimi per cose che comunque avevano una misera utilita'?


E no, non si puo' andare contro i regali dei bimbi, contro un marketing riuscito, un azienda che permette lo stazionamento dei venditori di abbonamenti... non si puo' evidentemente essere ecologici se vuoi fare business come associazione.
Evidentemente sono destinati a produrre ecoballe,  cosi' facciamo un po di sport all'italiana

Dimenticavo, i giornali sono felici dei gioppini, inneggiano al successo o ne parlano con una bizzarra gioia nomenclando i contenutori-raccolta o la grande (!?) qualita' di questo prodotto. 

Il giornalismo e' morto. Sepolto. Decomposto. Diventato albero. Incenerito da un fulmine.

Il primo che mi dice che gli italiani sono senzienti o che esistono gli ecologisti mi permetto di prenderlo per il culo rozzamente.

Questo e' uno dei pochi prodotti che esportiamo (esportiamo e' una parolona, visto che sono prodotti in Cina e disegnati da italiani): gli sticazz di lidl sono distribuiti in 30 paesi per, tenetevi forte, 1 miliardo di pezzi: l'idiozia e' contagiosa.
Lascio a voi il conteggio: riusciamo a fare una cannuccia  fin sulla luna per dar una cola all'astronauta di passaggio?







martedì, gennaio 21, 2020

ancora una volta auto e inquinamento



Per motivi a me sconosciuti che potrebbero andare dall'eccesso di uso di sostanze  illegali (dimostrando che le canne fanno male) o di bustarellone ai poLLitici (sia mai che esista la GF, deve rompere solo alla cartoleria del caseggiato) il modus operandi dello stato e' perlomeno bizzarro.

Regolarmente il governo incita all'aumento dell'inquinamento, piu' di quanto fanno gia' i cittadini ribamba, e poi arrivati a gennaio se non arrivano i temporali fuori norma, si strappano i capelli con grandi pantomime decretando piani fuffa e gestioni programmatiche schedulando parole senza senso alcuno. Gia visto , no?

Prima incolpano le auto, dimenticando che 80 case dello stato in milano citta' fino al 2004 andavano (andavano?) a carbone per il riscaldamento, in pratica affari che impestano come 6000 auto a benza cadauno.

Perche' a qualcuno bisogna dare la colpa, non si poteva dire che le auto ormai erano abbastanza ragionevoli, almeno quelle a benzina.
Lo schifo degli anni 70-80 era in mostruoso calo, nel 95 ormai le auto erano tutte ad iniezione e non erano malaccio rispetto solo a pochi anni prima.
Si perche' le tragiche fiattone avendo motori inquinanti a carburatori non potevano competere e il gasolone era una salvezza dall'invasione di motori economici e funzionali.
Favorire le schifezze detassando il carburante piu' sporco ha causato un boom dell'inquinamento auto.

Ovviamente il poLLitico cosa ha fatto?
Non poteva certo equilibrare i costi del carburante, avrebbe ucciso il boom della panda diesel che costava il doppio della versione a benza! E poi chi comprava la panda quando vi erano le concorrenti?
Ha deciso, usando miliardi di lire dei contribuenti,  di rottamare le auto aumentando l'inquinamento a bomba.
Il peones ha preso l'incentivo, anziche per diminuire l'inquinamento, per aumentarlo comprando i gasoloni consi' trendy e orrendy.

a questo punto uno dovrebbe dire, se sano di mente, "ok, pagare chi cambia auto non ha funzionato molto, smettiamola".

Questo se sei normodotato e non ti fai di funghetti (sembra la storia della PEC anche a voi?)
Invece rifanno per diverse volte la storiella: ti do soldi basta che cambi auto!
Parzialmente ha anche funzionato, una E1 a gasolio e' atroce rispetto a una E3 a gasolio, ma alcuni hanno cambiato da una benzina ad una gasolica e li abbiamo perso gran parte del sugo. Senza gasolio avremmo avuto il mix odierno nel 2001-2002 senza incentivi. Abbiamo perso miliardi e 20 anni.
Con la speranza che cambiasse qualcosa facevano leggi sempre piu' bizzarre ed equiparavano dati non simili.

Alla fine i costruttori, per non perdere i peoni del diesel (sempre scontato e quindi con il luccicone del prezzo pompa) che arrivati a parlare di megapixel, scusate, overboost e turbo come "mai piu' senza" per evitare che arrivassero i giappi si inventano di ottemperare alle maglie superstrette, ma solo sulla carta: nasce il dieselgate
Un certo tipo di motore (piccola cilindrata tanta potenza) potete pistolarlo come volete, ma non e' possibile farlo che non inquini. Costa piu' l'impianto di gestione che l'intera auto, in pratica sono rottami. Venduti per nuovi a caro prezzo.

Ecco che arriva il colpo di genio: la domenica a piedi. Segno che non solo i PM 10 aumentavano in rampa, ma che la matematica non e' amica dei sindaci amanti del latino.

Arrivano per l'ennesima volta i verdi, che con il loro passo sicuro e pregno di latino e frasi fatte sloganose come tutti i partitucoli che dovrebbero aiutare blaterano di una cosa che loro si spacciano di conoscere bene, ma se ti soffermi nei paroloni capisci che le frasi si contraddicono da sole segno  che  il FAI  (Fondo Ambiente Italiano) e' un banale mattonaro di serie B se ti fa presidente con quelle idee. 
Scienze politiche e fisica non sono evidentemente la stessa cosa.

Nonostante 30 anni che questi idioti sbagliano, quando sembra che sistemeranno parzialmente le auto diesel facendole inquinare come un E3 a benza con la E6bis i latinici verdosky, che hanno speso la vita a far pugnette, abbassano l'iva sul combustibile e fanno agevolazioni fino al 50% sulle stufe a pellet. 
Perche'?
Perche' la legna e' NATURALE. Davvero, non e' una balla.
Naturale e rinnovabile.
Ho sempre pensato che bucolico si addice a quello che esiste nel cervello di Henry Charles Bukowski. Questi verdosky invece ne sono convinti. Leggono qualcosa di bucolico mentre si bucano e mentre hanno il cervello in pappa come Charles, decantando una Alighieri di medda giungono alla conclusione che essendo natura non puo' che essere buono.

In pratica un disastro di colossali proporzioni. In pratica in inverno e' la causa d'inquinamento piu' grande e pericolosa del nord italia come ben descritto da ASPO.
Ma la cosa divertente che controllano che le caldaie a gas, praticamente perfette, ogni 2 anni in lombardia,  non sia mai che rendano meno del previsto. Poi lasciano uscire merda a spruzzo dalle caldaie a pellet perche "rinnovabili" e verdosky approved.

E' finito?
Abbiamo capito che le auto, tranne per le diesel, erano a posto da decenni e bisogna fare altro che gridare all'untore ma cercare le fonti magari vietando le caldaie a pellet (ne ho viste da 200KW)?

ebbene NO.
Anche quest'anno torna lo show con arlecchino, pantalone e tutta la comitiva di giornali.
Wired titola:

"L’inquinamento è in aumento vertiginoso nel nostro paese, e le leggi e le misure che dovrebbero tutelare la qualità dell’aria non hanno ancora dato i loro frutti."

Scusa condenast, che caxxo di frutti dovrebbe dare una misura atta ad incrementare l'inquinamento?
Certo che ha dato i suoi frutti!
Anche il resto dell'articolo e' pro domeniche a piedi (basta un bimbo per capire che se ha un effetto e' circa del 2%, ovvero nulla) e altre minchiate, senza analizzare perche e' aumentato: i verdosky e i governi con le aree Cretini &c.

"Aria malata in Lombardia, governo in campo per un piano anti-inquinamento"
 titola Repubblica delle banane, esaltando gli eroi:
" Il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni la iscrive come "priorità" indicando la strada per arrivarci: un intervento coordinato con il sindaco di Milano Beppe Sala e il presidente della Regione Attilio Fontana. "Bisogna fare qualcosa per investire e limitare l’inquinamento di questo territorio perché procura troppi morti ed è un danno anche economico", dice il viceministro a Milano, alla fine del pranzo "
Per un grillino per fermare l'inquinamento basta che si mettano d'accordo due sindaci, evidentemente entrambi esperti di chimica organica e processi inerenti alla combustione.
Dopotutto e' un grillino, sa va sans dire.

legambiente, famigerata  per non capire un caxxo dell'ambiente (esperti di latino, i suppose, o consumatori coatti di ero): 
"Chiediamo al sindaco metropolitano di Milano, in quanto garante della salute dei cittadini, di introdurre misure di emergenza che, in situazioni di inquinamento come quella che stiamo vivendo, vietino la circolazione di suv e altre autovetture pesanti, di qualunque motorizzazione"

Dimenticando che un hummer con un vortex V8 inquina meno di una panda diesel E4 o una panda 30 a carburatori. Oltretutto si fermerebbero anche le tesla (qualunque motorizzazione, no?) che hanno e fanno tanti problemi, ma almeno non fanno particolato locale.
Certo, la forma di un suv non aiuta, ma molti SUV sono di cartone e spesso, sotto una cartonata,  nascondono sotto delle citycar vendute a caro prezzo (vero fiat e VW?). Ancora una volta si indica il "cattivo ricco", ma alla fine e' piu' che il plebeo stolto che ha cacciato 34 rate pesantissime per accedere alla punto suvvizzata pensando di smarcarsi dai veicoli di medda come la punto.

Ovviamente in tutto questo bailame cosa hanno inventato i nostri poLLitici per misure emergenziali?
il blocco totale del traffico.
WoW.
il problema e' che, oltre che essere spot, ormai con il blocco delle diesel fino alla E4 e le nuove E6bis che stanno popolando chi comunque desidera soffocare gli altri tutto sommato rappresentano una voce nettamente minoritaria nel panorama della merda che pompiamo in aria.
Ci sono studi che dicono che nei giorni di blocco previsti l'intero parco automobilistico e' pari al 15% dello schifo.
Il 15%, a cui vanno detratti tutti gli essenziali come i medici  non e' certo che ti diminuisci che di pochi punti provocando grandi disagi, con l'elastico nei giorni seguenti.
Mentre se blocchi i pellet negli stessi giorni fermi il 30%.
Capiamo che sono 2 numeri completamente diversi e forse sarebbe il caso di prendere provvedimenti sulle caldaie a pellet e quelle a gasolio che tubano ancora parecchio (700 solo in milano).
Dimezzare i pellet e' facile, basta spendere, regalare,  in smantellamento quanto si e' regalato nel montaggio e sfavorire fiscalmente il combustibile e chiedere che rispettino le qualita' di una a metano per tappe. In 5 anni le facciamo sparire almeno al 50%. 
Ma e' utopia, i pellet sono naturali.


Solo a me sembrano tutti coglioni?



venerdì, gennaio 17, 2020

autodistruzione finale!




Ultimamente il goal delle aziende per essere leader, oltre a fare le peggio cose immaginate dal consumatore come bellissime, e' riuscire a far buttare il vecchio.

Cioe' se riuscite ad essere abbastanza leader, far cambiare il prodotto abbastanza spesso e' molto conveniente per voi, essendo leader avete una buona probabilita' che il riacquisto piova su di voi e se avete in mano un gancio questi numeri si alzano in maniera impressionante.

E no, non serve l'obsolescenza programmata, solo gli stolti lo pensano.

Un'auto come un mercedes, una lexus, un jag di 20 anni fa a benza e' un gran pezzo di artiglieria ancora oggi, e anche una focus se ci pensiamo bene. 

Certo che se corri dietro a gasolio e suv e' roba vecchia. 
Un bidone come una BMW X5d di qualche anno fa non sembra solo arcaica rispetto alla versione attuale, non e' solo scomoda e rigida, non solo non ha una gran tenuta di strada, ma non puo' neppure circolare in lombardia. 
Ma la nomea di BMW non e' certo data dalla produzione di furgoni per idraulici: ci sono in giro serie 3 che hanno 10,20,30,40 anni e sono osannate. 
Un vecchio furgone e' solo un furgone straccio.
Le auto vengono cambiate perché sono esteticamente non piu' appaganti. Va di moda il suv, va di moda il suv2 ma piu' basso e, magari, scopriranno fra 5 anni, che le auto che possono portare le valigie comodamente non sono suv... tornando alle berlina e SW.

Lo abbiamo visto magistralmente compiuto da apple, il cambiare look, in maniera inequivocabile, ogni 2 anni fa si che i “vecchi” siano evidentemente vecchi. In piu' passare da apple a “altro” e' faticoso detenendo apple i dati. 
Se rimani nel recinto accendi e per magia la tua rubrica appare. 
Ma, parliamoci chiaro, dimensione del display a parte, quanti usano la differenza fra un c-tofon 4 e un X? Non certo giocare a ruzzle o per farsi spiare da WA. La maggior parte degli users manco usa la posta eletronica.

Il massimo pensavo lo avesse compiuto canon.
Canon non era e non e' certo un innovatore. Con molta fatica era approdata alle reflex e dopo aver imitato le galileane crucche era pronta ad imitare pentax con il sistema FD riuscendo comunque ad essere molto venduto nonostante tutto. E qualche bel pezzo lo ha anche fatto, capiamoci, non e' (era) robaccia, tutt'altro, solo che vi era di meglio.

Come fare a vendere una carrettata di ottiche e produrre le macchine a meno?
Ecco il coup de theatre in due passi: far sbattere via tutte le ottiche esistenti e produrre corpi economici spostando la complessita' nell'ottica.
Chi vuole canon deve buttare migliaia di euri di ottiche, svendendoli su un mercato dell'usato che diventa piccolo e ingolfato, e il consumatore guarda solo il cartellino del prezzo del corpo, mai dell'ottica.
Capiamoci, io uso ottiche stabilizzate che hanno 30 anni in pieno automatismo, con canon ci sono gia' dei limiti con ottiche che hanno 15 anni e ottiche cosi' vecchie sono per canon soprammobili. Buttate.
Nel 2019 Canon ha dichiarato che e' pronta a rifarlo: smettera' di aggiornare le ottiche EOS e tutta la nuova produzione sarà solo R. 
Se ci pensate vuol dire azzerare il valore residuo di milioni di ottiche.
Con un po di fortuna, se il pubblico e' abbastanza stolto, prenderà la via della mirrorless e per quanto ci siano marchi che fanno cose eccellenti in quell'ambito (panasonic?) il peone scegliera' chi spende in marketing e canon vende caro, tre volte,  se lo puo' permettere. Fra 20 anni cambiera' ancora attacco e via.

Il successo di canon e' passato per il “butta e ricompra da zero” e sta cercando di rifarlo. Prendere 2 volte il prezzo dallo stesso consumatore e' un doublewin mica da ridere. Arrivare a 3 e' da master of the universe. 
Non sono un ecologista, ma buttare ottiche da 5.000E mi fa un po specie.

Di recente una marchetta inutile, sonos, che vende altoparlantini wireless senza lode (ma a caro prezzo), ha inventato il concetto del “butta e ricompra da zero” definitivo e si pensate e' un'opera d'ingegno fantastica.

Piacerebbe vedere l'inventore del sistema e' un maledetto genio!

Partiamo dalle basi
“Modalità Riciclo”

Ovvio, tutto oggi si ricla e riciclo = green e bello.
Mica potevano chiamarlo modalita' autodistruzione, richiama troppo il genio del male di qualche scifi. Persino nel “figlio di babbo natale” l'autodistruzione e' associata al tragico.


“ La modalità Riciclo dei prodotti Sonos è la fase finale del nostro programma Trade Up.”
belle le parole in mekantighese. Trade up vuol dire commerciare, ma anche
Trading up: politica di innalzamento dell’immagine consistente nell’aggiungere valore al prodotto dotandolo di nuove caratteristiche che garantiscono superiori benefici ai consumatori. “


anche se devo dire “fase finale” mi inquieta un po.
“Dopo aver scelto i prodotti da riciclare, per procedere dovrai fornire la conferma all’interno dell’app Sonos. Conferma il riciclo toccando Completa il riciclo dei tuoi prodotti nella parte superiore dello schermo dell’app Sonos.”


Insomma, come avveniva per i tappi di plastica, per riciclare (=stai green e stolto) non serve fare nulla per essere bravi buoni ed eroi, con sonos non devi neppure uscire di casa. 
Anzi, neppure alzare il culo dalla sedia! 
Basta che schisci sul telefonino. 

A questo punto mi aspetterei un corriere, che venga revisionato in un centro e rimesso sul mercato visto che non e' certo possibile fare altro con quella roba. Pero', ricordiamo, la sonos fa roba da pochi euretti, costerebbe piu' la revisione che il valore di produzione degli articoli.

“Quando ricicli un prodotto Sonos idoneo, scegli di disattivarlo definitivamente. Dopo aver confermato di voler riciclare il prodotto, non potrai più cambiare idea. La disattivazione avverrà dopo 21 giorni dalla scelta di riciclare il prodotto Sonos. Non è possibile annullare il conto alla rovescia di 21 giorni. Puoi inoltre scegliere di disattivare immediatamente il prodotto nella sezione Sistema della scheda Impostazioni.”


Adesso invece e' molto chiaro.
Hai un tasto di autodistruzione definitiva e irrevocabile.
Inoltre hai un inutile e sadico conto alla rovescia. Visto che e' irrevocabile e non esplode (aka non mi deve dare il tempo di scappare, salvo che sia la prossima feature “distruggi la tua casa”) ha poco senso.


“Durante il conto alla rovescia e una volta disattivato il prodotto, non è più possibile aggiungerlo a un sistema né utilizzarlo per configurare un nuovo Sonos System, anche se sono state ripristinate le impostazioni di fabbrica.”
Insomma, e' chiaro sta morendo che cavolo vuoi farci ancora?


“Dopo la disattivazione, potrai riciclare il prodotto Sonos in tutta sicurezza portandolo presso un centro di smaltimento locale per apparecchiature elettriche ed elettroniche.”


In tutta sicurezza, WoW. In pratica ti stanno dicendo: adesso che e' diventato un rottame schisciando un tasto sono caxxi tuoi e come viene tritato, bruciato, seppellito a seconda della regione e nazione sono esclusivi caspiti tuoi.
Vorrei solo far notare che riciclo e smaltimento non sono sinonimi. 
Quelle schede elettroniche verranno tritate e la plastica, se non seppellita, bruciata.


“In alternativa, avrai la possibilità di inviarci il prodotto Sonos disattivato e ci occuperemo noi del riciclo.”
Come, non e' dato sapere, se portato alla discarica piu' vicina dopo che PAGHI un corriere non mi sembra un grande affare. 

Per incitare il peone di turno a tirare una martellata virtuale, molto meno soddisfacente di una reale, sul prodotto sonos l'azienda fornisce un piccolo sconto su di un nuovo prodotto. 

Si noti BENE che per autodistruggere il prodotto di sonos e' necessaria un prequisito importante:
 il prodotto deve essere pienamente funzionante!

Certo e' che se la WiFi non va con il piffero che potete lanciare il conto alla rovescia e tanto meno se l'alimentatore ha i condensatori vecchi.
Lo sconto non potete averlo se il gatto vi ha fatto cadere la cassettina sul pavimento, se gli avete rovesciato sopra il caffe' o semplicemente lo usate da molto tempo. In pratica se lo avete distrutto alla vecchia maniera.

Lo sconto vi e' concesso solo se distruggete intenzionalmente un prodotto funzionante che non vi ha dato noie, e quindi siete contenti dell'affidabilità del marchio. 

GENIALE, senza ombra di dubbio.

Meglio, come presa per il rame, di un TV 4k, un telefono da 108 megapixel e un suv!

Provate ad immaginare un venditore di fiat panda che vendendole al prezzo lexus o merc (si, la 595 esiste, non infierite) vi offre uno sconto se rottamate mettendo in un compattatore la vostra fiat di pochi anni e nel farlo dovete far vedere che la vostra auto e' perfettamente marciante e non e' guasta dovendo raggiungere il compattatore sulle proprie ruote.

Non sono un ecologista o un comunista, ma nessun verde o anti-konsumismo coatto ha sbroccato duramente? 
Ah, si gli ecologisti non esistono, e' solo una leggenda, e comunista vuol solo dire “sono un operaio e il padrone mi deve pagare di più perché invidio la sua merc”

Inoltre con la mania da genitore idiota di lasciare il cellulare in mano ai bimbi di 6 anni, voglio solo immaginare su migliaia di istallazioni quante volte il pulsante di autodistruzione e' stato premuto erroneamente. Ci sara' una doppia, anche tripla, “sei sicuro?” ma alla fine il figlio dell'idiota, avendone ereditato i geni, schisciera' il dovuto per far partire l'autodistruzione.

Per non parlare delle persone che trovi anche nei forum ufficiali dell'azienda, evidentemente non e' un prodotto da grandi menti:
“Volevo riciclare il mio CONNECT ma sembra che abbia erroneamente selezionato anche CONNECT: AMP e PLAY: 5.
La conferma non ha menzionato i 3 prodotti e ho visto il mio errore solo quando gli stati del dispositivo hanno mostrato il timeout di 21 giorni su tutti e tre.”

come dire, il pulsante dell'autodistruzione, soprattutto se non fisico, puo' giocare brutti scherzi se non si e' vigili. 
Come fare un errorino da 1500E. 
Tanto basta schisciare sul telefono, no?

Non e' l'unico che dopo aver iniziato il count down ha cambiato idea, dopotutto schisciare sul telefonino e' sorprendentemente semplice che sembra un facile gioco, in realta stiamo distruggendo un oggetto (o piu' oggetti) pagati migliaia di euri. 

E' chiaro che dovrebbe essere un meccanismo piu' importante del fare 2 tap solo sul telefono il condannare alla distruzione. E' vero che se devi alzarti dalla sedia (una parte difficilissssssima), premere un tasto nascosto dopo aver tappato il cello e contemporaneamente premere altro capiamo che uno ci pensa bene. 
Razionalizza che sta regalando 1500E a sonos.

Tenuto conto che esiste l'autodistruzione da pochi mesi i casi di errore sono gia' qualche decina, poca roba, ma evidentemente non e' divertente.
Non parliamo neppure della possibilita' che un “amico” ti faccia lo scherzone (ho visto di peggio) o un cracker ti becchi grazie alle tue varie idiozie IoT attivandoti da fuori o dal telefono infetto la simpatica funzione. 
Un rischio che mi pare ridicolo correre.


Il discorso per  SONOS e' coerente:
1
il prodotto va in mano a chi e' disposto a spendere 500E per un paio di cassettine da 50E circa.
La distruzione e' una distruzione di poco valore per l'azienda, anzi nulla visto che ormai e' di proprieta' altrui.
Lo scontone e' pari a zero, certo il margine passa da estremo ad alto ma si tratta comunque di una fidelizzazione.
Comunque non stiamo parlando di buttare 6Kg di un ampli basic da 20W HiFi, stiamo parlando di una supposta BT con distorsione a 2 cifre, un classe D e una risposta che pare un grafo sismico. 
Vendere un coso da 60E a 150 anziche 200 non cambia nulla se aumenti il venduto ma guadagni di piu'.
 

2
Il cliente e' gia' un cliente ultrafidelizzato e altospendente, altrimenti non comprerebbe due cassettine low budget a peso d'oro, una manovra del genere non lo impensierisce, per il cliente sonos la cassettina non vale la pena di essere sistemata sulla mensola del bagno, li ci vuole di colore diverso, regalarla al cugino (fatica) o venderla su ebay (molta fatica e tempo). E' un cliente che ha le palanche, il tempo e' oro e non vuole sprecarlo per chiedere se il nipote vuole usarlo in cameretta.

3
Rarefa' il mercato dell'usato, di fatto impreziosendo il marchio che non finisce in casa di un baluba che lo considera un ripiego: comprare a caro prezzo ne fa esaltare le doti come spiega il mercato vinicolo: un vino piu' costoso e' anche piu' buono anche se e' lo stesso liquido.
Se uno compra un paio di cassettine a 100E ti dira' che sono carine per il prezzo, le stesse a 600E sono fighe perche hanno l'app e il design, il led e' blu e poi, vuoi mettere, sono di marca, non le tue da 100E.
e' un triple win per sonos.
Cliente contento per il prodottto e impossibilita' di svacco del prezzo con aumento del brand che anche sull'usato “tiene”.
per chi compra, beh, diciamo che non e' certo un affare.



Cosa ne pensate del pulsante di autodistruzione?
Pensate che si diffondera'?

Io penso che se passa sottotraccia piacendo potrebbe avere un futuro anche per altre marche, penso ai cellulari di fascia alta che sono molto aggressivi, sovraprezzati, escono a cadenza annuale e non riescono a mantenere lo status di “lusso”: uccidi un cello e ti fanno lo scontone per il secondo liberando l'usato di impressioni negative come le batterie morte.

domenica, gennaio 12, 2020

pellicola VS digitale



Incredibilmente hanno smesso di confrontare la pellicola con il digitale.
Ormai con i peoni che parlano di cellulari che provocano il vomito (ma sono bellissimimissimi) il discorso e' caduto in terzo piano

Parliamoci chiaro, tutti danno i numeri come era del resto capitato per altre cose come i pixel o i vinili.
Insomma con tutti quei caxxo di megapixel sembra che la pellicola sia medda e chi ne parla bene e' un maledetto babbione da considerare peggio degli imborniti dei vinili.

Eggia', perche per i selfisti con il misero cello da 108megapixel, che ne tira fuori 3 interpolati a strozzo, il digitale e' il mondo perfetto... basta la parola, digitale. (per chi e' Ggiovane e' il claim del lassativo falqui)

Vediamo di andare a capire quale sia veramente la questione visto che anche autori importanti, forse pagati dalla canon di turno (visto che la maggior parte di loro sono ambasciatori dell'arretrata), dicono che bastavano 6 megapixel per disintegrare la pellicola. Ma e' capibile, ti danno i soldi per dire che canon e' figa avendo 8megapixel e tu dici che 6 battono la pellicola.

Ma andiamo a fare qualche considerazione.

L'elemento sensibile della pellicola e' il cristallo d'argento (piu' correttamente un alogenuro). La pellicola in BN e' tanto semplice che si puo' preparare in casa.



Questo cristallo (il pixel, sostanzialmente) ha una dimensione che e' piccola e nel 1983 KODAK, sempre lei, per cercare di far progredire il formato DISC (in pratica un 110 modernizzato) riesce a produrre cristalli che non solo sono ancora piu' piccoli, ma avendo le facce parallele (t-gain, grani tabulari) offrono maggiore sensibilita' e, dal momento che (come accade sul digitale) la dimensione e la sensibilita' alla luce sono facce della stessa medaglia, aumentano la risoluzione reale.

Ovviamente nell'arco di pochi anni tutti fanno queste pellicole molto pompate.

Detto questo sembrerebbe che essendoci i grani di 1-2 micron possiamo avere una risoluzione mostruosa di 500-1000megapixel per una fullframe....
In realta' non e' proprio cosi'.
Anzi
Siamo molto distanti da risultati del genere

Infatti i “pixel” di sali di argento sono di quella dimensione solo da “nuovi”.
Lo sviluppo non solo li fa ingrandire ma li fa anche raggruppare mandando in valanga quelli vicini attivandoli. Mentre quelli inattivi tendono a “stare larghi”
Questo e' uno dei motivi per i quali la pellicola ha quell'aspetto che solo di recente i soft come rawtherapee che da sempre cercano di imitare la curva e la taglienza sono riusciti ad avvicinarsi.
Questo comportamento, attiva i grani vicini aumentando i valori nelle zone di luce e contemporaneamente deprime le zone appena oltre il fenomeno aumentando la sensazione di definizione ovvero la taglienza.
Avvenendo a dimensioni che sono inferiori alla quaterna del pixel digitale non sono imitabili da questi.

Ovviamente questo ha un prezzo: la pellicola non e' un continum come una griglia di un sensore digitale ma e' piu' una cartavetro di seconda mano.


Ovvero la dimensione del grano non solo non e' uniforme passando da 1 a 10 micron (circa 9 megapixel) ma la scabrosita' fa si che ci siano zone “vuote” e cosi' sembrerebbe che i tonti che inneggiano al digitale che dicevano, all'arrivo delle reflex da 6 megapixel, che effettivamente abbiano ragione. Come vedremo sono pagati da chi spingeva il digitale... 


Infatti l'argento non viene deposto in un solo strato alto un solo gruppetto di atomi del singolo cristallo ma e' un pattonazzo con uno spessore di diversi pixel alla rinfusa.



Inoltre le diapositive a colori sono composte da piu' strati (da 3 a 7), le negative arrivano ad 11 strati e persino le bianconero possono avere piu' strati.
Oggi si tende a semplificare e una velvia ha solo 3 strati sensibili e 16 stratificazioni



Inoltre un sensore da 10 megapixel, salvo sia un foveon, un sensore bayer VENDUTO per 10 megapixel non ha 10 megapixel.
Ha 10 subpixel... che e' una cosa MOOOOOLTO diversa. 

Se stiamo riprendendo un oggetto rosso puro parliamo di 3 megapixel non certo gli strombazzati 10. Se ci da buono sono 5.

Allora possiamo parlare di quante linee pompa la pellicola.
Si noti che al contrario del digitale non ci sono chip che inventano le linee e la misurazione e' “vera”.

Una T-max 400ISO, pellicola sempliciotta e non certo apprezzata per la definizione,  arriva a 60 linee per mm che su 36mm sono 14 megapixel e una diapositiva velvia da 25 iso si spinge a 160 linee che sono  90 megapixeloni. Non interpolati, quindi confrontabili 30 e 180 almeno.

Pero' ricordiamo per bene che la grana non e' ordinata, quello e' il valore medio e quando andremo ad ingrandire vedremo una fastidiosa non uniformita'.
Questo perturba la qualita'. TANTO.
Possiamo dire che siano 25-40 megapixel a seconda del tipo di pellicola a allo sviluppo che e' stato fatto... ma non e' la risposta definitiva, come vedremo. Perche la definizione non e' tutta la storia.

Ricordiamo anche che la pellicola non ha piu' subito novita' ed evoluzione da almeno 25 anni e le pellicole odierne sono di fatto piu' un prodotto artigianale che industriale come avveniva prima. In pratica una pellicola odierna media non e' al livello di una prodotta nel 1990.

Pero' le reflex full frame da 40 megapixel non esistono, la piu' pixelosa e' al momento la sony alfaR IV che pero' ha dei picchi, non interpolati, di 30 (60 interpolati).
Alla fine fra i difetti di grana e quelli vari,avere tutti i sensori disposti regolarmente in maniera uniforme ha il suo porco perche', possiamo dire che la sony e' allo stesso livello di RISOLUZIONE del SENSORE e non e' tutto.

Esiste  un piccolo problema.
La risoluzione delle lenti.

Mettiamo che voi prendiate una macchina supersonica, una nikon D5, una pentax K1 e vale anche per quel costoso ma non eccelso sensore di una EOS D5 mark vattelapesca. 

Insomma senza arrivare alle vette della mirrorless sony, che come vedremo e' abbastanza inutile (non e' un caso che la versione ad alta qualita' abbia 25 megapixel interpolati) ci sono dei problemi.
La pentax ha un sensore “pulito” senza pastrugnatore di 36 megapixel (sempre interpolati) per un 7360x4912.

In soldoni sono 204 subpixel al mm, parliamo di necessita di segnale molto pulito. 
Se prendiamo una focale fissa, molto aggressiva rispetto ad uno zoom, magari uno zeiss fisso da 1400E e andiamo a vedere le curve si parla di arrivare a 40linee. Non li testano piu' in la per un motivo molto semplice: e' piu' importante avere una curva buona che avere i piCSel.

Probabilmente lo zeiss arriva a 100 linee e probabilmente si spinge piu' in la. Ma arriva a stento riempire tutti i subixel. Figuriamoco ad avere un sensore con il doppio dei pixel e la risoluzione di uno zoom. O peggio una reflex con lo zommettino da 50E da kit.

Con queste risoluzioni basta un nulla per far crollare la risoluzione (e adesso cominciate a capire perche molti non riescono a fare confronti).

Un'ottica che arrivi a fare quei numeri come un 50mm di classe a tutta apertura spesso rimane non eccelso (per un risultato del tipo “sfrutto queste robe alla morte”) a tutta apertura.
Se poi chiudi il diaframma inizia a pompare... ma arrivati a passare f5.6 peggiora nuovamente e le centriche ti fanno pagare pegno (ed e' il motivo per i quali i cellulari sono medda pura).

Il micromosso, un baubau degli anni 80-90, racconta che basta un niente per far crollare la qualita'. Dopotutto basta una vibrazione, un movimento o altro per far crollare il castello di carte. A testimonianza che chi cercava la qualita' a manetta si era gia' scontrato con questa cosa.

Le lenti, anche quelle serie, sono strumenti delicati.
Chi ha provato come il simpatico mr Cicala una decina di ottiche commerciali ufficialmente identiche ha misurato una notevole varianza.
Dopotutto fra taratura, temperatura e trasporto un'ottica non rimane sempre al top anche se nuova.
Forse la storia di avere ottiche con barilotto in ferro non era del tutto errata, soprattutto se vedi certi barilotti AF plasticosi che ballano di interi mm.

Infine il gioco della separazione spaziale dei colori.
Per il teorema di nyquist, che taluni non pensano, errando, che si possa applicare ad una fotocamera (consiglio di leggere una trattazione di sigma sulla questione) a parita' di risoluzione un sensore bayer ha bisogno del doppio della risoluzione da parte dell'ottica.
Aggiungiamo che il digitale necessita anche di raggi perpendicolari e abbiamo fatto bingo.
Il digitale narra oggi risoluzioni che sono, di fatto, balle.
Certo, ci sara' chi scatta sul cavalletto, con uno zeiss 85 a f4, ma, in the wild, e' un setup abbastanza raro. 

Pero' anche le pellicole hanno i loro problemi. Se il difetto di reciprocita', un dramma per gli astrofili, ci puo' venire in aiuto nelle notturne ed e' facile da gestire, ce ne sono altri che sono una bella palla al piede.
Il 90% dei problemi GROSSI e' dato dalla qualita' dei vostri fornitori.
Sebbene tutti i quartieri negli anni 90 avevano un laboratorio fotografico era abbastanza raro che questi strnzi lavorassero bene.
Il consumatore aveva sempre fretta (li ricordate i laboratori 1h in risposta alle pressanti richieste?) e voleva un prodotto economico, sempre in 1h. 

Peccato che alle pellicole non interessava la fretta. 

Ho un rullino di dia sviluppate a Londra nel 1998 che sono una bomba e della stessa confezione da 50 che hanno fatto lo stesso viaggio sviluppate in lombardia hanno perso il colore, oltre ad essere ben peggiori gia' all'epoca. A riprova anche pellicole sviluppate prima del viaggio a londra (del pacco da 50) che sono pessime rispetto al rullino londinese che ho dovuto sviluppare localmente.

Lo sviluppo esausto, l'inversione fatta con lampade morte, e il FISSAGGIO DEFUNTO condannano allo sbiadimento precoce in solo 20 anni e a performance ben lontane da quello che puo' fare quella pellicola.

Ci sono rullini a colori, sicuramente provenienti da uno stesso lotto, dei miei parenti, scatti di 60 anni, perfetti e altri conservati nello stesso stipo che hanno perso tutto virando verso il blu. 
 Cambia dove e come e' stato sviluppato. 
Ho foto fatte negli anni 2000 che stanno gia' invecchiando: roba da andare a prendere a sberle quei tizi.

Cominciamo a comprendere definitivamente perche' e' difficile fare un confronto sereno e si sono tirati le sedie in testa senza capire.

Parliamoci chiaro, un imbecille che compra una reflex  con ottica kit da 50E (300 solo perche ha lo stabi se comprate canon) o, molto peggio, con un 28-200, e ne ho visti molti con tale outfit (evidentemente urlare "ho piu' pixel" e' liberatorio) non ha diritto di parlare di risoluzione visto che tali ottiche non riempirebbero sensori di 15 anni prima.

Infine, diciamocelo, le pellicole hanno una dinamica spaventosa rispetto ai sensori.
Attenzione, alcuni fanno test di dinamica attraverso scanner di bassa qualita'.
Alcune riviste e blog hanno fatto test usando uno scanner piano per fogli con retrolampada.
Puoi settarlo come vuoi ma e' morto in partenza.
Idem, sebbene e' gia' un salto enorme, gli scanner per film.
Confrontare le foto analogiche con strumenti digitali e' un pochetto complicato perché introduci i limiti dello scanner.
Ho provato per anni a fare delle scansioni per portare i miei film in digitale, ma sono sempre rimasto deluso. Certo meglio di una webcam, ma se m chiedi piu' 1E a fotogramma (oltre ad essere improponibile per il costo totale di migliaia di euri) per una scansione PRO e poi mi dai un file in cui non vedi neppure la meta' della roba che esiste appoggiando la pellicola su un tavolo luminoso abbiamo un problema.

Non e' un caso che chi abbia provato una scansione a tamburo sia rimasto di stucco. L'unico problema e' che costa 50E a scatto e produca file eccentricamente enormi.

Infine le digitali come le sony e le pentax, hanno feature impossibili ad oggi sulle pellicole come lo stabilizzatore. Lo stabilizzatore per le ottiche puo' fare una traslazione, ma una rotazione data dalla semplice pressione sullo scatto non puo' essere compensata: una buona soluzione per la pellicola, limitata per una digitale.

In pratica, facendo un suntone a naso potremmo dire che:

Sebbene la pellicola rimanga superiore per pochi aspetti, una fotocamera al top odierna come una pentax K1 o una sony 7r III equipaggiate con ottiche specifiche per il digitale (aka molto costose) possono considerarsi ai punti, in foto generiche senza attenzioni particolari,  superiori alla pellicola e nettamente superiori al film per immagini da conservarsi.

La pellicola rimane superiore solo per 2 aspetti, la dinamica e il fatto che sfrutta molto meglio le ottiche, non e' un caso che vecchie ottiche economiche un po' scialbe sul digitale divengano pessime. Ovviamente una buona ottica, che sulla pellicola e' buona,  sul digitale non e' altrettanto buona, ma diviene normale

Di fatto, se non esagerano con i pixel nelle prossime  generazioni, rimanendo non superiori ai 30-40 subpixel e immaginando sensori meno rumorosi, la pellicola sarà sorpassata in ogni aspetto che non sia di pretesa sulle ottiche, non e' un caso che si vocifera che la prossima nikon D6 potrebbe essere di 25/30 megapixel ed essere molto simile alla pentax K1 per molti versi rischiando di essere un'arma molto affilata, praticamente dominante nel mercato.





venerdì, gennaio 03, 2020

auto piu' vendute in italia


anche quest'anno vediamo quanto gli italici, che millantano tutti di essere grandi espertoni di auto, comprano in italia.

1     Fiat     Panda     138.132
Da sempre un costapoco.
Non che sia cosi' tremenda a 10.000E, ma non e' certo un masterpiece da tirarsela anche nel suo segmento.  



2     Lancia     Ypsilon     58.759
un modo per spendere 2000E in piu' per comprare una panda.

3     Dacia     Duster     43.701
un buon modo per pagare come nuova una vecchia  clio degli anni 90 in versione tarro aftermarket.
43.000 esperti di auto....

4     Fiat     500X     42.554
Altri 42.000 esperti di auto che comprano una fiat punto furgonata con dei bei sedili...  a prezzo di auto vere WoW, gegniacci.

5     Renault     Clio     41.792
non essendoci piu' la punto, che e' anche vecchiotta,  oserei che non e' neppure malaccio, sebbene

6     Jeep     Renegade     41.683
Altri 42.000 esperti di auto che comprano una fiat punto furgonata con dei bei sedili...  a prezzo di auto vere WoW

7     Citroen     C3     41.646
 l'ennesima city car

8     Volkswagen     T-Roc     39.600
come comprare la polo sovraprezzata e che si ribalta da ferma.  Come era la storia degli esperti che un tale bidone mai dovrebbero annusarla.


9     Toyota     Yaris     36.805
ne carne ne pesce. L'ennesima citycar.


10     Jeep     Compass     35.568
vorrei fare l'americano (mentre dico che le auto americane sono brutte), ma compro una punto allungata che fa finta di essere un'americana cosi' prende le cose peggiori degli italiani con le cose peggiori degli americans costruendo il top del minimo. Il prossimo cos'e': la panda con l'aspetto di una escalade e il motore 1100 tuBBo tirato a 251CV.


WoW, capisco le citycar. Ma la compass, dai, solo chi non capisce un caxxo di auto puo' comprare quel coso a quel prezzo.

Se si va avanti nella classifica si vanno a scoprire altre perle... il ford ecosborr (auto da intenditori, come gli esperti di gelato che lo pongono in fronte) la quishquosh (altro mezzo maipiu' senza come la carta igienica con le notizie giornaliere)...

come era la storia che eravamo tutti esperti?


mercoledì, gennaio 01, 2020

musei in italia


Generalmente vado ad un museo se mi trovo all'estero.
Di conseguenza non sono certo uno che ne frequenta molti....

I motivi sono 2:

Primo: i musei italiani sono foxxutamente costosi. 
Capita spesso che superano di slancio i 10E, che sarebbe accettabile se il contenuto e' polposo, ma spesso fanno ridere.
La cosa rasenta il ridicolo come una mostra di leonardo a Milano che era una singola stanza di media grandezza a 12E.
Non parliamo della mostra del giappone a palazzo reale che costava piu' del louvre, ma dal contenuto ben diverso.
Stessa mostra fotografica vista in Spagna GRATIS in lombardia 14E.

Quando hai in mente delle tante mostre, castelli e ville, alcuni veramente incredibili, a cifre risibili ottenuti sia direttamente che tramite carnet a cifre intorno ai 4-5 Euri e torni a Milano per vedere un piccolo plastico di 2*7 metri fatto con il lego a 9E (visto di straforo per vedere se ne valeva la pena grazie ad un'amica e ripieno di paganti) viene da prendere la mazza e disintegrare il pur carino tavolone. Con quelle cifre ci sono palazzi pieni di roba del genere

La seconda cosa e' che dopo aver speso mediamente come andare a vedere il louvre, quando non nettamente di piu', ci si trova di fronte alla tristezza assoluta.

La mostra di Dali' (Intero: € 10) sono 270 FOTOCOPIE sotto vetro illuminate da un demente con i LED senza strumenti di diffusione (lascio immaginare i riflessi sui vetri fatti dal demente che pensa led=risparmio perche' lo ha detto suo cuGGino) che manco apprezzi le povere serigrafie.
Una povera mostra con una brutta illuminazione puo' valere al massimo 2-3E, 4 ad esagerare. 10 e' uno sfregio.

L'ultima volta che sono passato al museo della scienza e della tecnica milanese, solo in parte per una consegna, ho visto tristezza, sporco e persino svarioni possenti nel campo AV e, ripeto, ero di fretta, errori cosmici altrove. Spazi vuoti, molte foto perché anche cose “economiche” non erano in possesso, salti di nodi epocali,  roba muffa e interattivita' fakkata.
Per enormi 10E.
La morosa e' andata a quello naturale insieme ad un'amica al museo di storia naturale ed e' stato un altra tragica esperienza fra roba rotta e polverosa.

Capisco chi al posto della cultura fa altro (compra il telefonino o compra la TV).

Questo per dire che non e' che che non vado al museo perche' non ci voglio andare o non mi piace, ma non vado nei musei ITALIANI perche' costano e fanno schifo. 
Che per carita', ho visto musei penosi, ma se costano 2E ci puo' anche stare che prendi una sola.
E' anche interessante notare che i posti con i musei piu' cari, in relazione alla vita, sono quelli dei paesi peggiori, del 3zo mondo, ma alcuni di questi per i cittadini hanno sconti importanti.
Questo ci classifica dritti dritti nei peggiori paesi del 3rzo mondo

Ecco che scopro a settembre 2019 un'incredibile cosa: le regioni Lombardia e Piemonte offrono (separatamente ma cumulabile) per un vasto gruppo di musei convenzionati abbastanza esteso un tesserone per singola regione di 50E al you can eat 365gg.

Ci ho messo un po a prenderla perche, capirete, non ci credevo. 

Dove una mostra del caxxo costa come il louvre, 50E per tutta quella roba sembra poco probabile: bastano 3 ingressi per andare alla pari (uno degli ingressi che intendo fare costa 19 euro e un secondo 17...).
In un solo luogo in una giornata per un ingresso totale a tutte le ali dell'edificio possono chiederti 39E, (e non e' neanche lontanamente il louvre che costa 17E, gratis per i cittadini europei minori di 26 anni) capiamo che 50E nel paese dello stato succhia  sangue senza servizi appare un piccolo miracolo. Per quello leggo 4 volte cosa dovrebbe permettere in cerca di fregature

Cosi', in quella del 20 dicembre 2019 decido di vedere se i musei e mostre italiani sono ancora medda e decido di elargire altri 50E alla sanguisuga italiana.

Vado sul sito e prendo la tessera, dopotutto, sebbene lento, il sito che esiste, pare, dal 2007 sembra permetterlo ma non riesco a farlo.
Leggo nella FAQ che “momentaneamente” non e' possibile farlo online.
Fammi capire, tu fai un coordinamento fra centinaia di musei, notoriamente ripieni di statali duri di comprendonio, tiri su un sito che potenzialmente impatta nel caso ne vendi pochi almeno 3 milioni di clienti, 150 milioni di euro, e la vendita online non ti funziona?
Chi ti ha fatto il sito, tuo cuGGino, quello che e' cosi' pirla che scendendo dal suv ti consiglia le LED per la mostra?

Poco male, a poca distanza esiste un museo di arte lombarda (e si, nonostante le leggende erronee, per quanto abbastanza bacchettoni, anche i lombardi hanno un 800 e 900 artistico, pochi caxxi e molte madonne si potrebbe dire)

Dopo coda e attesa tipici del nostro stato scopriamo che il nostro tempo e' devastato dal solito personale “pubblico” ovvero ignoranti coatti che non sapendo usare una stampante (chissa' dove mandava la stampa) ci informava che avremmo potuto darle i soldi e passare dopo qualche giorno a ritirare una fantomatica ricevuta che avrebbe permesso di richiedere la tessera.
TRE addetti e manco uno che era in grado di fare una stampa A4 e sorvolo sulla telefonata all'assistenza: il poveretto ha tutta la mia comprensione.
Di pagare e non aver ricevuta alcuna ci sembrava troppo foriero di problemi e, soprattutto, non capivamo perche' avere una richiesta e non la tessera direttamente. 
Comprare banana tu dare banana a me.

Per fortuna abitiamo in una citta' che ha piu' luoghi deputati alla produzione della tesserina.
Sebbene un po sopra le righe, penso che si reputasse un grande bigliettaio (in giappone sarebbe la normalita'), il tipo spiega che ci sono 2 modalita':
La prima e' beccarti la tessera, cosa semplice e pratica.
La seconda e' beccarti al prova di aver sganciato il grano. Quando arriverai in un museo ti produrranno la tesserina e partiranno i 365gg. Ha un senso, soprattutto se la regali. Aggiungo, se riusciranno nel luogo a gestirla.

Facciamo le tessere e, fra le righe, fanno notare che e' necessaria, oltre alla tessera, portare con se un “comodo” foglio A4 con le cose scritte in grande.
Eggia', molti musei pare che non abbiano un lettore per barcode e altri non sembra che lo sappiano usare.
L'informatica, quella strana cosa arrivata tardi in italia e rifiutata dalla sQuola italica, dal popolo italiano che la considera inutile (“si e' sempre lavorato senza, cosa me me faccio?”) e poi e' tanto pirla da installare WA su una workstation tascabile con localizzazione.
Proprio mente parliamo, allo sportello adiacente, un poveretto ha una tessera che pur essendo nuova di pacca risulta inattiva.

Capiamo che anche nel 2020 questo paese di merda che non riesce a fare una carta d'identita' in tempi normali, il passaporto e' un delirio (tanto che alcuni rivendono le prenotazioni), ha la tassazione RISCOSSA in pratica piu' alta del mondo continua a dimostrarsi un posto di merda.

Qualcuno puo' dire che queste cose sono cose marginali rispetto alla cose grosse.
No, non lo sono.
Uno stato non e' un posto dove alcune cose sono eccellenti e altre una medda totale. Non accade, non accadra' mai.
Perche uno stato che funziona tende a funzionare. Per carita' ci sono sempre le eccezioni, i problemi e via dicendo. 
Ma  un posto dove se lasci una bicicletta e hai la certezza che entro 15minuti non la trovi piu' e' lo stesso dove lo stato ti mette in galera se sbagli a richiedere i soldi che ti deve, lo stesso che chiede a chi non e' dipendente ad anticipare il grano di quasi 6 mesi.
Te lo vedi il dipende che a dicembre gli arriva lo stato e gli chiede un anticipo del valore di 4 stipendi e se viene licenziato quei soldi li vede dopo 5 anni (ovviamente la disoccupazione non esiste)?

Cercare di sistemare le cose grosse e' impossibile se prima non si sistemano quelle piccole.
Se e' normale che un bigliettaio che usa 8 ore al giorno un PC non sappia stampare o gli fai un corso o se proprio non lo vuoi licenziare, lo fai spazzare per terra. Ma non lo metti li.
Se hai pessimi insegnati avrai pessimi cittadini. E' inutile avere insegnanti di ragioneria che non facciano usare il PC almeno il 50% del tempo o gente convinta che il latino abbia un senso per uno strutturista.
E' assurdo che la cultura in italia costi botte da capogiro. 
Dopo sono tutti conviti della grandiosita' della cultura italiana CHE NON HANNO MAI VISTO.
E' un classico che tutti ti citino la grandiosita' dell'italia, ma se hanno visto qualcosa sono sempre quei 4 cosi triti e ritriti spesso visti in foto.

Sorry, la cultura italiana e' a zero, non si produce piu' un piffero. 
Il perche' e' che come al solito si sale sulle spalle di chi e' venuto prima di noi. 
Ma noi consideriamo il sapere settario, sa nascondere e da dare a piccole dosi come il santo distribuisce benedizioni in latino, roba magica, riti arcaici e misteriosi, formule magiche. 
Non e' un caso che i libri italiani siano difficili da leggere e scritti, anche quelli tecnici, in maniere da rendere difficile la comprensione. 
Non e' un caso che i musei siano costosi e gestiti da gente "amica".
Non e' un caso che abbiamo i conti nella cacca
Non e' un caso che l'italiano sia idiota e di conseguenza il valore per ora lavorata sia ridicolo. Il lavoro dell'italiano non vale nulla e si comporta da scimmia.

Tutto il resto e' mera conseguenza.

il tutto pensando di vivere nel paese migliore "du mundo"