giovedì, aprile 28, 2022

scritte glitter televisive 2-CRT

 



Sebbene reso obsoleto dal mercato il CRT (cinescopio) rappresenta il culmine di un avventura durata ben piu' di mezzo secolo la cui evoluzione e' stata fermata nella metà degli anni 90.
Curiosamente alcune delle tecnologie dei CRT sono apparse, spalmate, nel ventennio successivo dal suo improvviso declino iniziato intorno al 2004.
Ne parlo come preparazione al resto, visto che oggi è fuori produzione.




Il cinescopio è un sistema per cui un flusso di elettroni, generati da un cannone elettronico, focalizzato da una lente elettrostatica, deflesso (indirizzato) magneticamente e/o elettrostaticamente dall'elettronica, eccita un letto di fosfori con velocità pressoché istantanea.

In pratica: una macchina immateriale con lenti magnetiche ed elettrostatiche.

I colori RGB sono dati dal fatto che il letto di fosfori è fatto da terne che, quando eccitati dalla “cannonata”, emettono il colore necessario

Per via che il “pennello” che disegna le immagini non è “fisico” ma e' un indirizzamento elettronico il CRT non ha una risoluzione, ma dei limiti di vario tipo che non analizzeremo per i soliti motivi: è morto.

Un CRT può cambiare la risoluzione e passare da 576, 720, 768, 1080 senza grossi problemi, mentre un pannello se e' 1080 sarà solo ed esclusivamente 1080 e non potrà vedere correttamente un DVD 576 (il famoso detto dell'ignorante “la HD si vede meglio” perché? perché io la vedo così).

Ovviamente ci sono prezzi da pagare, per esempio la dimensione enorme, ma anche la luminosità massima degli schermi, l'energia portata dal pennello “eccitante” non può essere enorme per molti motivi, gli schermi 8” dei VPR, per es, erano raffreddati a liquido.


 

Quindi il CRT è uno schermo che ha un'immagine a creata direttamente e con qualità altissima. Certo che ha i suoi limiti e problemi, ma ad oggi appare ancora come una macchina fantastica.

Purtroppo è enorme, soprattutto per dimensioni e peso oltre i 45” (sarà una macchina immateriale, ma deve funzionare nel vuoto) dove diventa un affare ingestibile in una casa normale e per schermi sotto i 20” ha un consumo via via più elevato percentualmente più diventa piccolo.
Per questo si usavano i CRT da proiezione costruendo i retroproiettori oltre i 42"

Inutile andare sullo specifico.

E' importante notare però, ancora una volta i vantaggi e perché molte cose successive saranno quasi sempre imitazioni di alcune cose del CRT, come i fosfori che torneranno sempre.

Il fatto di essere ad illuminazione diretta permette di vederlo bene sia da “vicino” che angolato.
Il fatto di essere veloce non fa gli strafalcioni che oggi vediamo ancora su schermi spacciati per TOP.
Il fatto di avere un alimentazione dell'illuminazione permette il nero e un contrasto milionario (HDR?).
Il fatto di cambiare frequenza e definizione permette di vedere un 576 a 50Hz, un 1024 a 80Hz o un 480 a 200Hz sullo stesso schermo senza problemi è nella natura delle cose. 

 


 

8 commenti:

wappy ha detto...

Ho sempre (no, non è vero ci sono arrivato negli anni) pensato, che il tubo catodico sia ancora insuperato, è una macchina che lavora quasi alla velocità della luce! Più ne conosci il funzionamento più ti accorgi che è fantascienza. I pannelli piatti sembrano robetta al confronto.
Chiaro che, come dici, hanno degli inconvenienti (per me prevalentemente peso e dimensioni) ma il bello di poter leggere i sottopancia scorrevoli senza vomitare oltre appunto al potersi adattare facilmente a svariate risoluzioni lo rendono ancora una goduria da vedere, per chi ancora lo possiede in buone condizioni.

Danilo ha detto...

> In pratica: una macchina immateriale
Perche' immateriale? Anche gli elettroni sono materia

blu-flame ha detto...

gli elettroni non fanno parte della macchina, sono l'out della macchina, la macchina e' vuota, sono solo campi magnetici ed elettrostatici (salvo che vuoi questionare che per creare un campo devi accumulare elettroni....)
=:-P

Eugenio ha detto...

mi sento di spezzare un pò di lance CONTRO ai vecchi cinescopi. La maggior parte di questi avevano difetti e problemi ben superiori rispetto ad un onesto LCD.
Sfarfallio che ti affaticava gli occhi, emissioni elettromagnetiche e di raggi X per le quali ti sconsigliavano la visione a distanze inferiori ad 1 metro, demagnetizzazione risolta solo negli ultimi modelli.. per i computer ti occupavano mezza scrivania.. oltre ovviamente ad avere input ben lontane dalle porte che si utilizzano oggi. Quindi va bene, son belli i CRT dell'ultima generazione, ma i vantaggi degli LCD (o xLED che si voglia) sono immensi e valgono qualche compromesso.
Per il resto nulla da dire, hai perfettamente ragione, faccio una fatica bestiale a scegliere: mille sigle insignificanti, modelli che cambiano a ripetizione, un caos completo! io uso solo un metodo: vado in negozio e li guardo dalla distanza del mio divano giocando con il telecomando. Se non posso farlo cambio negozio.

blu-flame ha detto...

“a maggior parte di questi avevano difetti e problemi ben superiori rispetto ad un onesto LCD.”
dipende...

“Sfarfallio che ti affaticava gli occhi”
Il problema e' che se tu usi un monitor e stai sotto i 80Hz siccome il 90% del tempo e' spento.
L'LCD non sfarfalla perché e' lento.
In effetti, se devi leggere un testo, la carta elettronica e' vincente, alcuni LCD non sono male, ma un'immagine in movimento e' un altro pianeta.

Le emissioni elettromagnetiche non e' tremendo, piu' problematico in effetti l'emissione di raggi X che era un problema non indifferenta.

La demagnetizzazione era risolta dagli anni 70.
Il problema si pone se prendi una calamita e la spalmi sul tv.
Ogni volta che spegni il tv il tasto e' doppio e mentre spegne il TV collega i condensatori dell'alimentazione alla bobina di smagnetizzazione.
Quindi, di fatto, se lo spegnevi lo smagnetizzavi.
Problema risolto con un banale tasto doppio.

“per i computer ti occupavano mezza scrivania”
in effetti un 21-25” a fuoco lungo per avere precisione puo' arrivare a 60cm facili.
Non e' certo un “cosino”.

“oltre ovviamente ad avere input ben lontane dalle porte che si utilizzano oggi.”
Quello e' semplicemente che quelle porte non esistevano all'epoca.

Anonimo ha detto...

Il discorso di poter usare qualsiasi risoluzione era vero per i tubi catodici in bianco e nero (che avevano solo una mano di vernice fluorescente, quindi a seconda di come si controllava il pennello elettronico si potevano avere quanti pixel si voleva (non si parlava nemmeno di pixel, ma di linee di scansione, e ogni linea era continua)

Con i televisori a colori lo schermo aveva anche una griglia traforata, e ad ogni foro della griglia corrispondevano tre punti con vernice fluorescente di colori diversi: quindi, non era possibile avere più pixel di quanto fossero i fori nella griglia, e le triadi di fosfori: per la televisione, le triadi erano di solito molto più piccole dello spessore delle linee di scansione. Per i monitor da computer, si cercava di ottenere un pixel che occupasse una sola triade (per ottenere la massima risoluzione possibile).

Dal momento che anche su un monitor Lcd il singolo pixel è formato da tre subpixel, di fatto la differenza non è così marcata: un CRT o un LCD hanno sempre i pixel formati da tre elementi, e per mostrare immagini a risoluzione inferiore usano più triplette per singolo pixel. La differenza era che il CRT, se riceveva una immagine a bassa risoluzione, poteva riscalarla automaticamente, grazie al modo in cui funzionava, in maniera analogica; un sistema LCD non può, quindi occorrono dei circuiti digitale che riscalano l'immagine. Ma il rescaling (seppure analogico) avveniva anche sui monitor CRT

blu-flame ha detto...

certo anonimo, ma ci sono delle differenze.
Un buon CRT destinato alle alte risoluzioni aveva un dot pitch di 0.19, che in soldoni su di un 21" erano gia' a livello del 4k.
un 30" infatti era in genere piu' rilassato.
Questo non solo portava ad un pool di risoluzioni "multiple" ma anche a "quasiasi" sotto il 1050 di raster. Ma chi era quello che usava risoluzioni cosi' assurde oltre il 1050?
Ricordo che le workstation pro era abbastanza raro che su monitor da 25" andassero oltre il 1024, il 21" si considerava ottimale per 800*600... e forse e' meno sbagliato di quelli che oggi ci mettono il 4k o i cretini che sul portatile da 15" esigono numeri circensi.

Non ha caso l'unico vantaggio dei pannelli 4k per TV e' che finalmente (GPU monstre permettendo) e' che finalmente si possono vedere i DVD.

Ovviamente rimane il fatto dei FPS che su un LCD di fatto sono al massimo 20 e sui CRT a piacere (ovviamente esiste un inerzia "magnetica" del giogo e per applicazioni scientifiche si usano deflessioni elettrostatiche che necessitano di colli lunghi).

Praticamente al CERN hanno diversi enormi cinescopi, il piu' grosso e' LHC, e sono piuttosto veloci mi dicono e fanno molta "luce".
In tutta evidenza sono piuttosto ingombranti per metterseli in casa, soprattutto per quei pezzenti non hanno la profondita' in salotto di 17Km. :-)

Stefano ha detto...

@Eugenio.
Io rimpiango ancora il mio vecchio monitor Trinitron 22" (o era 24, non ricordo) per workstation grafica: i colori con 100Hz di refresh erano praticamente "dipinti" statici a livello di disegno, linee finissime di una definizione impraticabile nei monitor di oggi, vetro talmente "flat" da sembrare concavo invece che convesso, gli occhi, dopo 8 ore di lavoro continuativo, completamente rilassati (luminosita' quasi a zero e contrasto al massimo). Per la magnetizzazione, ricordo che per i monitor, oltre ad esserci quello dell'accensione, c'era anche il tasto "degauss", con quello scrollone che faceva ballare tutto qualche istante. Peso 25kg, costo all'epoca, 3 milioni di lire, mi sembra...
Per noi in passaggio (obbligato, a seguito di guasti dopo 10 anni di onorato lavoro ci hanno abbandonati e hanno cessato di produrli) agli LCD e' stato un peggioramento totale. Poi si siamo giocoforza abituati.