Per capire il collasso di kodak e' necessario portare a spasso il cane.
ci sono errori di base nella narrazione degli eventi trascorsi da parte dei media e ci sono dei motivi per il quale non se ne parla correttamente.
Per esempio perche' le auto elettriche non sono decollate negli anni 80, e ovviamente i complottisti poi si lanciano a pesce contro dei poteri forti.
Del resto lo abbiamo visto con testate e profili social che sono passati da qualche tipo di pseudo-ecologia (no-quest-e-quello, energia orgonica gratis...) a raccontare un boccone piu' figo, perché la narrazione vuole spettacolo:
no-virus
no-vaccino
no-greenpass
e sulla guerra “ma putin ha ragione”.
Certo sono casi estremi, quel salto multiplo e carpiato non certo tutti lo hanno fatto fino in fondo e con quegli step, ma fa un po ridere che in una manifestazione contro i vaccini ci siano cartelli pro-putin e contro Draghi “affarista venduto”.
Perché alla fine, i complottisti, altro non sono che noi stessi, se ci pensate bene.
Capiamoci, non siamo tutti idioti, ma alla fine, in fondo, una vocina vorrebbe trovare qualcuno a cui dare la colpa, vorrebbe trovare soluzioni ai nostri problemi con motori perpetui che producono dal nulla (Schietti, Rossi...) e togliendo dalla visuale qualcosa che non capiamo (la finanza?, la legge?), soprattutto se qualcosa di queste cose limita la nostra liberta' di fare qual caxxo che ci pare. Come prendere il mio V6 e lanciarmi felice in un nasto d'asfalto a 250 fino al mare, senza costi enormi di autostrada, di limiti di velocita', di tempo, di traffico...
Se poi la colpa la si puo' dare ad una multinazionale fallita e' il massimo:
“ecco, vedi, eri figa, RICCA, prendevi i MIEI soldi, ma non capivi un piffero, neppure come me che sono un muratore (che ho il senno del poi), ora muori anche tu”
Grande soddisfazione della parte scimmiesca del piccolo uomo.
Se poi il servizio del giornalista entra nel solco tutti i lettori saranno felici di essere nel giusto.
Quando si parla di kodak hanno provato a fare 4 pagine sui giornali o 60 minuti di servizio, filippiche sui blog, dicendo che kodak non credeva al digitale, voleva solo vendere pellicole, non aveva competenze nel digitale e per questo e morta ed e' morta male.
Ben gli sta. Retrograda!
(in realtà non e' neppure fallita, tecnicamente, ma diciamo che praticamente lo ha fatto)
Il problema e' che negli anni 80 nascevano le aziende marketing driven che poi nei 90 e nei 2000 diventarono leader di mercato.
Kodak era una azienda tecnology driven.
Un azienda leader indiscussa dai prodotti migliori che ha venduto per 100 anni solo ed unicamente perché non esisteva nulla di meglio (o quasi) ha un problema se il gioco cambia: non capire che oggi a nessuno frega nulla se, per esempio, l'immagine si vede bene o se si vede male.
Kodak negli anni 90 aveva pianificato di divenire leader della fotografia digitale come degli schermi (e molte altra cose) con compattine, reflex, dorsi di fascia alta e TV.
Non certo prodotti low tech e ancorati alla pellicola.
Non era quindi impreparata e nella fine dei 90 aveva in mano una line up di prodotti che nessuno aveva.
Il problema, comune ad altre aziende che oggi sono morte o giu' di li, partiva da un presupposto banale quanto errato:
se noi siamo il massimo della tecnologia, avanti di 20 anni, gli altri non sono nessuno.
Dei moscerini non ci interessiamo.
La realta' odierna e' molto diversa e tocca il fatto che molti consumatori non sono in grado di distinguere un'immagine decente da una pessima e se ben venduta persino un tv guasto con la scritta "sono er meio" sara' migliore (HDR e 4K suona famigliare?).
Del resto molti dicono che i telefoni fanno foto migliori di una reflex perché hanno 100megacosi.
E quando si dice “molti” si intende che se prendi quegli imbecilli hai gia' fatto i numeri per stare sul mercato alla grande.
Torniamo al 2004-6 e kodak vuole entrare sul mercato dei TV ma ecco la pensata: molte aziende senza tecnologia decidono di vendere su orridi TV le seguenti
-Tv con etichetta LED (scritto su un LCD) per evitare che i LED di kodak e sony arrivino.
Paradossalmente i migliori OLED odierni, arrivati post 2017, usano i brevetti kodak immessi sul mercato con le compatte del 2000.
-megacosi. Aumentare i megapixel non solo e' peggiorativo, ma inutilmente costoso.
kodak non lo fa sui sensori (tanto i nostri sono migliori, che ce frega del pixel),lo si fa sui TV.
Del resto aumentare i pixel avendo un raster standardizzato diversamente vuol dire dimezzare la risoluzione (nyquist) e chi e' cosi' scemo di farlo?
MA il consumatore e' idiota e non comprende che ci sono dei "ci sono dietro dei LED" al tuo tv (con la scritta "ci sono dietro" scritta in piccolino) non e' un LED.
In piu' viene messa in giro la favola che il "gas di plasma" (qualunque cosa voglia dire) va ricaricato ogni 5 anni con una pompa. Non avete idea di quante volte ho sentito sta castroneria.
Gli LCD supportati dalle aziende senza tecnologia che producono LCD piu' o meno su licenza riescono a vendere miliardi di pezzi.
Gli OLED rimarranno una barzelletta fino a quando, crollata kodak, sara' costretta a cedere i brevetti.
I pixel tirano, e l'idiota ne vuole tanti, cosa che ha messo fuori gioco le aziende che non hanno pianificato la pixel war pensando di giocare alla guerra del migliore prodotto.
Kodak non e' che e' arrivata impreparata al digitale, la prima fotocamera digitale al mondo, 1975, e' stata kodak.
Kodak e' stata la prima ad avere una linea completa di compatte digitali.
Kodak e' la prima a fare SLR
Prego notare la cartuccia di memorizzazione
Avete notato che molte fotocamere usano chiamare le foto con uno strano nome, es DCS00034.jpg?
Nel 1991 kodak lancio' la kodak DCS (Digital Camera System. Quel prefisso vi sta raccontando che la vs fotocamera si ricorda di essere una kodak, poi quacuno la cambio in DSC, DS, eccetera... ma alla fine...
Mentre apple vendeva la quicktake, 1994, i consumatori snobbavano kodak.
Apple e' in nuovo cool.
Quick era il vecchio I-, altrimenti oggi avremmo il quickphone.
La rivista Time ha definito QuickTake come
"la prima fotocamera digitale di consumo"
e l'ha classificata tra i
"100 gadget più grandi e influenti dal 1923 ad oggi".
Peccato che Time non ricorda che la quicktime fosse una fotocamera kodak assemblata da chinon (nomi grossi, altro che apple).
Ma nessuno voleva una chinon o una kodak.
Apple aveva capito tutto, kodak nulla.
Apple vendeva a 4 stipendi una cosa sostanzialmente inutile alla massa, ma importante per l'Hype.
Anche nelle stampanti il gioco e' stato lo stesso.
Stampanti costose, ma economiche da usare, altro che regalare la stampante e massacrare il consumatore con gli inchiostri.
Perché kodak, non si abbassa a questi mezzucci!
E kodak perdera' milioni di dollari con le stampanti.
Nella caduta di kodak non vediamo la storia che viene raccontata, il gigante cosi' scemo da non volere il digitale, ma vediamo un'azienda che non capisce che il consumatore e' cambiato.
Raccontare la storia di kodak vuol anche raccontare che il consumatore, per estensione il fruitore dell'articolo/documentario, e' diventato un puro imbecille.
Per raccontarla devi dare dell'imbecille a chi legge.
O a molti di loro.
Perché, alla fine, siamo tutti imbecilli, almeno un po.
Alcuni lo sono MOLTO.
Un imbecille, per esempio, che preferisce spendere il doppio, basta che il cartellino del prezzo sia basso.
Quando kodak intorno al 2001 pubblicizza a nastro la pellicola la pellicola, cosa che dai piu' oggi e' scambiata per “hei guarda come e' abbarbicata al vecchiume analogico” era in realta' una scelta ragionevole.
Ragionevole perché non pensava che il pubblico fosse stupido.
Nel 2001 una compattina dimage minolta costava lo stesso prezzo di una Hasselblad con ottica (oggi la digitale costa 40KE), lo so perché cercavo di capire dove stava la convenienza.
La memoria, il vero punto dolente, per 64MB costava 800.000L.
L'unica possibilita' erano i microdrive, ma al di la del costo, in italia nel 2001 il 340MB costava sui 500E, era usabile solo dalle reflex e il GB superava i 1000E.
Visto che il numero di pixel era gia' alto, voleva dire che con 1000E archiviavi come una rail di diapositive.
Tenuto conto che un rullino costava 3000L e altri 3000 di sviluppo la semplice compattina con un rullino digitale costava come comprarsi una reflex e rullini sviluppati per l'intera vita.
Parliamo di migliaia di rullini da 36.
In teoria non aveva senso.
Chi e' cosi' imbecille da comprare una compattina che costa come un'ammiraglia, che fa foto pessime e che dopo 10 foto ha la scheda piena?
Pensandoci bene nel 2000/2001 non era ancora il momento.
Ma invece capita il contrario, i giornalisti dicono che e' economicissimo fare foto digitali, le puoi cancellare (e allora che le scatti a fare?), e poi puoi elaborarle con il computer (un pentium II con meno RAM della foto aperta con msdos98?)!
Kodak, che ha in mano un prodotto che ancora straccia per economia e performance il digitale non trova furbo spingere una costosa vacca morta e prosegue per la sua via, tranne per le nicchie come il fotogiornalismo o i dorsi di altissima qualita', dove e' effettivamente utile.
Questo e' l'errore:
Dare per scontato che il consumatore generico sia una bestia senziente e parca.
Il mercato invece e' disposto a spendere cifre immani, comprare schede di memoria usa e getta, fotocamere “metti nel cassetto e poi butta” che costano 3 stipendi che usano memorie proprietarie che svaniranno dopo 2 anni (e se ci infili una prodotta dopo non va).
Fotocamere che verranno vendute in quantita' colossali, producendo un abbassamento dei prezzi imprevisto da tutti in 5 anni, e facendo scomparire la pellicola per il semplice motivo che non e' digitale, qualunque cosa voglia dire digitale (e se avevate consumatori che vi chiedevano dove si trovava il rullino della fotocamera digitale comprata altrove capite bene la cosa).
Kodak non si aspetta che un prodotto costoso e peggiore, oltretutto spinto all'inverosimile da aziende che sono inferiori nel digitale, possa aver successo.
La grande kodak produce compatte, reflex, medioformato e persino grande formato.
Chi spinge sul digitale al massimo ha una o due linee di prodotto scalcinate e non certo al top.
Pero' se guardate la famosa minolta dimage proposta a cifre vergognose ha tutte le etichette “a posto” "milioni di pixel avanti a tutti" e' lo slogan e l'estetica sembra una reflex di fascia alta, non la compattina che e'.
Ovviamente lanciarsi nel digitale senza tecnologia digitale al top e marketing a fiumi ha un prezzo, minolta lascera' la fotografia svendendo a sony solo 6 anni dopo aver spinto il digitale.
Ma ci sono alcuni piu' aggressivi, con poca tecnologia, ma poca è meglio di niente, come canon che diverra' leader.
Il bello del digitale, dal punto di vista aziendale, e' che dava opportunita' a chi era nelle linee secondarie o chi non era del settore di fare takeover.
Mangiare dal piatto delle fotocamere leader.
Non solo Canon, ma anche Sony (ci ha messo un pochino), HP, Olympus, Epson, apple, eccetera, Vogliono i soldi che girano in nikon, pentax, minolta, kodak, fuji, 3M, cosina eccetera.
Un mercato miliardario che potrebbe spostarsi.
Nota che e' il discorso fatto con le lampadine LED e le auto elettriche: spostare il mercato vuol dire uccidere i vecchi, per esempio un domani potrebbero esserci auto Haier, LG o apple e VW e fiat sparire (adesso capite la corsa all'elettrico di VW o le cose che dice Tavares o racconta Toyoda?).
Kodak e' presa alla sprovvista.
Nessuno immaginava che pur di avere il digitale la gente era disposta a spendere tanto,
mettere in un cassetto,
spendere ancora una seconda volta,
e poi ancora spendere.
Tutto pur di andare dall'amico e dire di essere digitale.
Perché dopo soli 5 o 6 anni tutte quelle fotocamere dotate di smart media, XD, memory stick (1,2,3, magica, duo, e' fantastica) venivano regolarmente buttate.
Quante mavica con il floppy da 1,44MB avete visto dopo 6 mesi?
Perché la mavica 75 aveva non solo tutta la tecnologia che canon avrebbe distribuito 20 anni dopo, era una mirrorless con sensore con microlenti, zoom 10X (etichettona!), ma alla fine costava come un abominio. E su un floppy ci stavano 20 foto, da 72KB.... bellissime per l'utilizzatore (ne ho conosciuti 2).
Quanti usano una compatta comprata all'epoca, anche solo 6 anni dopo con il prezzo di 2 o 3 stipendi?
I mercatini sono pieni di quelle cose che ora vengono svendute a 20E in mezzo alle cianfrusagli e quando in buona compagnia con instamatic o Haking a pellicola di fascia bassa, roba che all'epoca era costata 2 gelati, non 3 stipendi.
In questo scempio colossale non solo sono morte aziende che non si sono reinventate del tutto, ma anche veri e propri leader di innovazione.
Oggi e' facile dire, con il potente senno del poi, “si sono sbagliati”.
Ma non e' vero.
Tuffarsi a pesce sulle fotocamere digitali era un gesto da disperati in cerca di nuovi mercati salvifici o cercare di emergere in nuovi mercati buttando soldi.
Le aziende che più hanno spinto il digitale, trovandosi incredibilmente un mercato molto ricettivo, se si guarda bene non erano messe benissimo o non erano del settore.
Non a caso le piu' proattive sono scomparse dal mercato della fotografia e solo un paio hanno conquistato il trono scalzando i vecchi leader che nel frattempo sono stati, spesso, devastati.
E' stato una scommessa mettendo pacchi immani di danaro in una roulette vanesia.
Un azienda seria, come poteva essere kodak, vedeva la cosa senza senso, il mercato non aveva senso e le tecnologie sarebbero state perfette per il pubblico in 7-10 anni e probabilmente era quello il tempo previsto per il cambio di passo.
Il consumatore, come sempre amante delle puttanate, ha permesso un cambio di paradigma in 2-3 anni. Poi che le fotocamere servissero come fermacarte e si innescasse un enorme mercato di sostituzione mai visto ad ogni miglioramento, alla ricerca della qualita' perduta, era oggettivamente imprevedibile.
Gente che per 20 anni aveva tenuto la stessa fotocamera, magari ereditata, e probabilmente sarebbe rimasta a quella per altri 10 anni, che comincia ogni 5 anni a cambiare fotocamera per 2 o 3 volte innescando la piu' grande marea di soldi mai giunta ai costruttori da sempre?
E' stato cambiare da conquistare UN cliente, vendendo una fotocamera, a conquistare il mercato vendendo 3 fotocamere alla stesso consumatore. Ho un paio conoscenti che dal 2000 hanno cambiato 4-6 fotocamere canon e si approssimano alla settima (buttando le ottiche). Evidentemente le 4-5 precedenti erano pessime se dopo 3 anni sono vecchie (no, non e' usura).
Non a caso che dal 2013-5 il mercato delle fotocamere subisce un crollo costante, dopotutto una volta arrivati grossomodo alle performance della pellicola non si puo' certo chiedere alle persone di cambiare ancora...
Beh, la mirrorles e' il motivo per cui esiste, far cambiare la fotocamera, e potete stare sicuri che kodak, fosse una persona, riderebbe di quanto il consumatore e' cialtrone.
11 commenti:
La leggenda metropolitana "Piu' megapixel e' meglio" e' stata creata da chi scrive gli articoli (riviste, blog, recensioni, ecc).
Ancora oggi (2022) titolano "E' arrivata la nuova Nikon da 50 megapixel".
Ovvio che poi le persone si convincono che sia vero.
@Danilo
Mica tanto ovvio. Se mi dicono una scemenza non sono obbligato a crederci.
Diverso è se mi dicono la scemenza che vorrei tanto sentire: più così che cosano è tutto ciò che ti serve per essere un figo è la scemenza che vogliamo sentire.
Così non serve imparare e fare fatica, basta cacciare il grano e sei un figo anche tu (un fotografo, un pilota, un genio del PC, quel che ti pare).
Bella questa disanima.
Mi ricorda un po', per certi versi, la storia della Commodore nel campo dell'informatica.
Se fosse andata diversamente magari l'informatica avrebbe preso un'altra, forse più rosea, piega. Un po' come quando Adobe non sviluppò la versione per Linux, che era in cantiere, di Photoshop, anche quella potrebbe essere stata una bella rivoluzione.
Peccato per tante cose...
Però la maggior parte delle persone non sono in grado di capire la qualità di una foto, superata una certa soglia minima. La comodità è più importante della qualità, non dover più andare dal fotografo a sviluppare rullini era già una bella cosa che ripagava il prezzo dell'aggeggio digitale.
Mia sorella è fotografa di professione e i suoi lavori vengono pubblicati sulle riviste femminili. Nonostante questo e il lavoro che c'è dietro non riesco a distinguere la qualità delle sue foto da quelle che faccio io sul telefono. Sembra un'eresia ma non ho la minima sensibilità per la qualità fotografica, c'è anche da dire che quel mondo non mi interessa minimamente. Immagino che ignoranti come me ce ne siano a bizzeffe.
in realtà è cambiato tutto e niente allo stesso tempo...se uno sa di cosa si parla.
Il fatto di operare sul digitale non modifica le regole di base:
- le lenti belle costano sempre tanto, indipendentemente dal formato
- se vuoi scattare a basse luci servono i flash e supporti (o sensori) a basso rumore
- la qualità necessaria è direttamente proporzionale alla dimensione di stampa cui si ambisce
definito quanto sopra si può iniziare a parlare di sistema, risoluzione e tutto il resto, incluso il fatto di usare gli smartphone che a volte non sono neanche così male. In una giornata di sole, se non si usano zoom e robe strane, un i-qualcosa produce foto tutt’altro che disprezzabili.
una fotina 10x15 riesci a tirarla fuori.
Come non credevano nel digitale? Ho qui dietro una c330 che funziona ancora, è stata la mia prima digitale. Funziona almeno da quindici anni (e il vero problema è la plastica: non si legge più nulla sui bottoni, ma questo sarebbe successo anche se fosse stata a pellicola).
Funziona ancora bene, anche se è una macchina da due soldi.
"Smartphone" poi è una parola che non vuol dire molto... cioè ha avuto un significato più o meno costante per i primi anni di sviluppo, ma adesso ne ha tutto un altro.
Tempo fa sono andato via per lavoro e mi sono portato una APS-C del 2012 con la lente kit.
M'è capitato di fare una foto con la lente kit e di ripeterla con lo smartphone (con la GCam) per mandarla veloce via chat... bene, in quelle condizioni lo smartphone con lo stacking di Google ha tirato fuori una foto migliore di una APS-C da 16MP con la lente kit, a f/8 (quindi nello sweet-spot o giù di lì), nel mezzo del range delle focali (non agli estremi), in RAW.
Ora, io di solito nello sviluppare i RAW sono abbastanza parco... magari sparando un po' certi settaggi la foto sarebbe uscita più "croccante" (non ho controllato se il "meglio" fosse un fatto di risolvenza o semplicemente di contrasto), di solito non uso la lente kit etc. etc. però già il fatto che siano confrontabili è una conquista impensabile fino a solo pochi anni fa.
La qualità si percepisce fino ad un certo punto... io le digitali ho iniziato a considerarle dalla Coolpix P3, che ho tirato fuori anche di recente e diciamo che si difende... prima non aveva senso.
Adesso secondo me siamo già al punto in cui tanti oggetti sono "abbastanza" e la qualità aggiuntiva la riconosce un esperto (anche solo prosumer) e sempre più solo in determinate circostante (scarsa luce, crop, condizioni difficili etc.)
Negli anni 90 le fotocamere digitali erano poco più che webcam. La prima forma di fotografia "digitale" disponibile al grande pubblico erano i PhotoCD (un formato ideato proprio dalla Kodak), che rappresentavano un compromesso interessante: la foto veniva fatta su pellicola (quindi l'utente poteva usare la fotocamera che preferiva: reflex, compatta, o anche macchine costruite per usi specifici, come la fotografia subacquea: le fotocamere digitali dell'epoca non offrivano una scelta così ampia), poi portava la foto a sviluppare normalmente, e i negativi venivano scansionati (con scanner a tamburo, che ancora oggi sono il tipo di scanner migliore), e salvati su CD. Il CD poteva essere letto con un lettore da collegare alla TV (anche i lettori DVD usciti successivamente erano compatibili, perché il formato PhotoCD è parte dello standard per i CD dati), poteva essere letto con un computer dotato di lettore cd-rom, o poteva essere portato in laboratorio per stampe successive. E la qualità delle immagini è ancora competitiva con le reflex odierne (nella qualità migliore, le immagini erano registrate a 25 megapixel, quindi se le foto erano fatte con una fotocamera buona erano in pratica equivalenti ad una reflex full frame a 25 megapixel, che anche oggi è considerata buona)
La Kodak aveva fatto l'errore di puntare più su tale formato che sul digitale puro: la qualità era sicuramente migliore, ma le fotocamere digitali erano più comode: la possibilità di vedere la foto subito, e di cancellare una foto mal riuscita senza sprechi erano più allettanti per l'utente (era anche il momento in cui si era appena passati dalle cineprese super 8 alle videocamere VHS/C, e i vantaggi erano indubbi, quindi gli utenti si aspettavano gli stessi vantaggi anche nella fotografia)
Rispolvero questo vecchio post, perché ho letto questa cosa nel discorso di Piero Angela usato per la traccia della maturità di quest'anno...
Si pensi a quello che è successo alla Kodak, un gigante mondiale della pellicola fotografica è praticamente scomparso e la Kodak non è riuscita a restare competitiva nel nuovo mercato delle macchine fotografiche digitali. Dei piccoli cervelli creativi hanno abbattuto un colosso planetario.
la cosa divertente e' che la Kodak era riuscita a restare competitiva nel nuovo mercato delle macchine fotografiche digitali.
solo non era cool.
e i consumatori, al contrario dei clienti che esistevano fino a prima, compravano il cool, non il prodotto competitivo.
In effetti ora che ci penso, sicuramente c'era un refuso nel testo, la frase corretta sarebbe stata:
"dei piccoli cervelli CRETINI hanno abbattuto un colosso planetario"
e mi riferisco ovviamente ai consumatori...
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