lunedì, gennaio 24, 2022

Tavares non e' pirla

  


Il bello delle interviste istituzionali dei CEO e' che se prese con il giusto peso (sono naturalmente di parte, e' ovvio, no?) nascondono sempre intenzioni e scenari a cui non si penserebbe, ma alla fine piu' corretti dei poLLitici e giornalisti.

Basti vedere della faccenda alcoa e delle innumerevoli metalmeccaniche di cui ho parlato anche di recente: a forza di considerare nullita' le aziende, quando poi fanno quello che avevano promesso o che hanno fatto capire che gli conveniva sono "kattive multinazionali imperialiste schiave del profitto". Anche quando sono l'aziendina familiare con 3 capannoni che lascia a casa 30 operai tarlucchi che "ma io lo computer no ce lo vogghio".

Ricordo che tavares gestisce una cosina che va dalla fiat sfigatella al gruppo PSA e all'enorme chrysler: una 50tina di marchi, molti spenti, alcuni ormai ridicoli come Lancia che hanno solo una panda rebrand, altri in mood come jeep.
Non e' proprio come parlare con il sindacalista cretino che "andava tutto bene perche' si produceva".

vediamo cosa dice, essendo dei virgolettati diamo per scontato che non siano alterati come spesso accade ai poco professionali dalla ns parti (e diamo per scontato sia una vera intervista come premesso)

 

 Nel 2013-2014, analizzando cosa dovevamo fare per trasformare Psa, capimmo che non era normale vendere i nostri prodotti a un prezzo più basso della concorrenza.
Svenderli non andava bene.
Le auto di qualità meritano di essere vendute al prezzo di mercato.
 

La prima premessa e' quello che dico da tempo: molte auto e soprattutto SUV sono venduti con prezzi ridicolmente alti: fiat ha fatto da apripista e VW e' stata in grado di fare alla grande il gioco di vendere una citycar con freni a tamburo al prezzo di una media con il maquilage di 2 cartonati che la fanno sembrare piu' grande.
Poi certo uno che compra una DKW-tarocc-Q2 e' causa del suo male, ma nessuno pensava che ci fossero scimmie' del genere in quantità.

Se guardiamo il catalogo odierno di PSA oggi e' peggiorato molto con schifezze ad alto prezzo che non  lo meritano. Del resto ai consumatori piace buttar soldi, il suv e' l'inno all'idiozia.

Si noti, al contrario di quelli che si spacciano come amici del consumatore e vari kontro e no-brain, che il Tavares non si nasconde dietro un dito, ma ha ammesso esplicitamente di aumentare i prezzi guadagnando di piu'.
E' questa la differenza fra un grande, che dice le cose come stanno, facciamo strapagare le nostre auto, e un cazzone di periferia no-brain o un sindacalista che usa "programmatico" per nascondere qualcosa.


«Il rischio [di tagliar fuori i ceti meno abbienti, che non possono comprare auto nuove da oltre 30mila euro] c’è, se non riduciamo i nostri costi. Ma sono anche le nuove tecnologie a far salire i prezzi, in particolare le tecnologie elettriche, che sono del 50% più costose di quelle dei motori termici».


WoW.
come dire, gia' detto da anni in questo sfigabloggo?

Nota che lo stesso corrierone per spingere l'auto eletrica poLLiticamente santa nella stessa pagina spiega come normale e buono lo scenario del fermo in EU delle auto non elettriche con titoloni per bombiM come questi

LO SCENARIO
Auto, record in Norvegia: 9 su 10 delle ultime vendute sono elettriche o ibride
di Bianca Carretto


cara Bianca forse ti sfugge il contesto e il tuo articolo e' medda pura.
La Novegia  è il terzo esportatore mondiale di petrolio con 3 milioni di barili al giorno
Nell'economia norvegese il petrolio rappresenta circa il 52% delle esportazioni e il 25% del PIL.
La Norvegia è inoltre un grande esportatore di gas naturale (73,4 miliardi di m3) e produttore di energia idroelettrica (143TWh) per una popolazione grande come quella milanese.
Piu' che un fatto, una notizia, e' una curiosita', come il numero di piccioni bianchi nella piazza di S.Teodoro, cosa interessante per la settimana enigmistica, non certo un articolo da giornale nazionale.

nonostante queste premesse, ricconi con energia a tuono ed elettricità a bomba, cara Bianca, dovresti sapere che  la Norvegia sta pensando di introdurre tasse pesanti sulle auto elettriche perché a forza di detassarle e a mancare le accise sulla benza si sono ritrovati un buco di 2 miliardi sulla loro "piccola" economia.
Provate a rapportare questi numeri all'Italia, senza petrolio, e non certo, proporzionalmente, 1200TWh di idro, ma solo 38. Producono, proporzionalmente, 4 volte l'energia italiana e quasi completamente idro.

Capiamo da soli che e' una minchiata anche solo accennare alla Norvegia come battistrada?
E' come dire che 9 camice su 10 di "the rock" sono oversize e vanno bene a tutti quelle.


In quest'ottica la domanda idiota sulla figata di fare tutte le auto elettriche entro il 2030 (aka 8 anni, non e' transizione, e' rivoluzione) fornisce una bella risposta.

«Ovviamente rispettiamo le leggi e quindi combatteremo per essere i migliori con i fattori che ci vengono dati, o imposti. Ma l’elettrificazione è una tecnologia scelta dai politici, non dall’industria».

Traduzione: voi ci obbligherete a spese immani: state attenti a cio' che desiderate: potrebbe avverarsi la richiesta sotto sollecito del coglione del poLLitico che non ha capito una cippa, poi prosegue

«Perché c’erano modi più economici e veloci di ridurre le emissioni. Il metodo prescelto non permette ai costruttori auto di essere creativi per trovare idee diverse. È una scelta politica».

Trad: se non avete capito che sara' con spargimento di sangue del popolo caxxi vostri, ribadisco che quando ci saranno problemi non sara' una cosa che abbiamo voluto noi ma i governi di scimmie.
Quando, non se, licenzieremo a nastro vi ricorderemo che lo ha voluto la poLLitica e ce ne laveremo le mani.

per la diminuzione piu' economica di ridurre le emissioni... mah.


«... vedremo tra qualche anno quali produttori saranno sopravvissuti e quali no."

 l’elettrico impone non solo la riorganizzazione di grandi gruppi, molto onerosa, ma anche l'arrivo di nuove realta' dalla Cina come avvenuto in precedenza in altri settori. Preparatevi a stuoli di disoccupati.

"Tra dieci o quindici anni conosceremo anche i risultati reali dell’elettrificazione in termini di riduzione delle emissioni di gas serra. Per dirla semplice, non guardare l’intero ciclo di vita delle auto elettriche è molto riduttivo."

Eggia'. non e' chiaro chi costruirà, le ENORMI infrastrutture e le centrali e cosa ci metteremo dentro.... non essendo tutti in Norvegia come auspicano quelli del Corriere.
I metalli come il rame stanno gia' fremendo.

 Non va perso di vista il fatto che ci saranno conseguenze sociali e rischiamo di perdere la classe media, la quale non potrà più comprare auto. Quindi è troppo presto per dire se l’approccio europeo è ragionevole

eggia', oggi in EU e' abbastanza facile trovar lavoro, in ita meno ma non fa testo, preparatevi a dei begli scossoni. Noi abbiamo fatto piani e siamo pronti, intanto voi sarebbe il caso metteste delle belle cinture di sicurezza.

" Con il mix energetico dell’Europa, un veicolo elettrico deve percorrere 70mila chilometri prima di compensare l’impronta di CO2 creata dalla fabbricazione della batteria."

Eggia', il mix, che e' poi e' un bel pezzo dello scenario come ho piu' volte detto.
Lo scenario puo' trasformare l'auto elettrica da santita' a demone e viceversa.
Se non si preparano le reti (e da come ci si muove ci vorranno 60-100 anni) ci sara' da ridere

"è meglio accettare auto ibride termiche molto efficienti in modo che rimangano accessibili e forniscano un beneficio immediato in termini di CO2, o è necessario avere veicoli al 100% elettrici che le classi medie non potranno permettersi, chiedendo intanto ai governi di continuare ad aumentare i loro deficit di bilancio per fornire incentivi?
Questo è un dibattito sociale che mi piacerebbe avere, ma per ora non lo vedo"

Eggia', il greeeeeenn e' spesso "incentivo" ovvero "dateci li soRdi".
Fino a quando sono "un pochino" puo' funzionare, quando sono "una montagna" come accade ad esempio per l'energia italica rendendola foxxutamente costosa (30 miliardi di tassa annua in bolletta abilmente non immessa nel computo dei 470 miliardi per abbassare furbescamente l'apparenza della fiscalita' generale)


"Senza una transizione graduale, le conseguenze sociali saranno profonde. Ma noi non siamo soli. Abbiamo un intero ecosistema di fornitori intorno a noi. E dovranno muoversi velocemente come noi"

Trad: noi investiamo per salvarci il Cu.
Siamo una multinazionale che e' presente ovunque e produce ovunque: per noi un chip italiano, crucco, o thai sono la stessa cosa, ma se voi continuerete a produrre pistoni fino all'ultimo il nostro problema non sara' produrre ma trovare qualcuno che abbia un reddito a cui vendere le auto. Che non e' bello comunque.


".... non credo che i governi potranno continuare a sovvenzionare la vendita di veicoli elettrici ai livelli attuali, non è sostenibile dal punto di vista del bilancio."

Eggia' uno stato e' un'azienda e un CEO deve proprio avere un radar per i soldi.
ma forse non e' cosi' strano, no?
Non si puo' sovvenzionare TUTTO.

"Quindi torniamo al rischio sociale.
È la brutalità del cambiamento che lo crea.
Se gli Stati riescono ad accompagnare questa transizione con delle sovvenzioni per cinque anni, forse ce la caveremo. Altrimenti si fanno prendere più rischi sociali all’insieme della cittadinanza"

Quindi fatevi i conti, o pagate per almeno 5 anni tutti:
NOI,
le aziende,
le infrastrutture
e i consumatori
(per stati come l’Italia vuol dire 1000 miliardi almeno, forse il doppio, per un italia in deficit con in income di tasse di 470 ufficiali, con...)
potremmo resistere e poi vedere cosa e' successo.
Ma, come detto, con il piffero che avete quei soldi.
Forse era il caso di fare le cose con calma, no?



«Un anno fa, ho notato che in Italia il costo di produzione di un’auto era significativamente più alto, a volte doppio, rispetto alle fabbriche di altri Paesi europei, nonostante un costo del lavoro più basso."

Nulla di nuovo sotto il sole: bassa qualita' del lavoro e cultura = bassa produttività.
E' da decenni che e' cosi' ci sono indicatori sballati sul PIL Vs ore lavorate.

" Un problema particolare che la riguarda è il prezzo fuori misura, eccessivo, dell’energia. Abbiamo avuto una discussione estremamente virulenta con i fornitori di energia su questo punto. Rispetto ad altri Paesi dove produciamo, salta all’occhio».

Eggia', il famoso greeeeeenn: se produci solo con le turbogas e dai sovvenzioni pagate dalla bolletta agli amici per far sembrare che usi il solare non e' che poi l'energia puo' costare poco. Alcoa, dice nulla?



"i produttori non potranno più permettersi di sostenere i concessionari in un contesto di aumento dei costi. Non abbiamo più bisogno di avere showroom di duemila metri quadri, vere e proprie cattedrali, per presentare i modelli. Quei costi non corrispondono più alla realtà di oggi. Per i concessionari, è l’occasione per compiere una svolta verso la qualità del servizio e la frugalità"

Anche questo e' una cosa interessante.
Un aumento di investimento, una minore marginalita', vogliono dire che bisogna limare tutto.
Oggi un veicolo si rompe poco e non abbisogna di una rete come prima.
I concessionari sono un costo per via dei veicoli da vetrina, una diminuzione del numero sono soldi in meno e poi i compratori stanno comprando sulla sigla come sui TV o i telefonini: turbo, mp3, wifi, pippodrive e altre sigle acchiappa polli.
Internette o i supermercati potrebbero divenire nuovi canali di vendita, del resto il concessionario medio non ha neppure saputo raccontare la differenza con un freno a tamburo vs disco ad un amico.


Come leggete e' chiaro:
Stellantis non e' felice della zucchina infilata di forza nel rame dalla politica, ma piu' di quello, a cui puo' porre un qualche rimedio con un paio di salti mortali, e' preoccupata che dopo aver dato fuoco a bibliche quantita' di danaro ci si ritrovi nella situazione in cui non ci sia piu' un mercato.

Forse, prima di dare una sterzata violenta con cappottamento incorporato, sarebbe stato utile incentivare il trasporto pubblico, i treni (in italia non abbiamo dorsali veloci e i treni sono pure costosi), le metro...

Forse, prima di chiedere agli operai senza istruzione di mettersi a produrre chip e software, era meglio partire da questi, sovvenzionando investimenti sull'istruzione, formazione aziendale, scuole (eliminando i licei?) eccetera.

si noti che quello che ha detto Tavares, sia sulle auto che sull'economia o sull'energia, lo avete gia' letto da decenni sul mio blog.
Tra una forma e l'altra piu' di 20 anni.
Da cui o io sono un preveggente  su quello che dira' un CEO di una multinazionale fra decenni, o Tavares mi legge, o la realta' e' una stronza come ho sempre sostenuto.
Dal momento che dubito delle prime opzioni, oserei dire che Tavares per gran parte di quello che dice non sono certo cose sparate a caso,  sono cose tanto ovvie da essere pure scritte IN ANNI su questo blog che non e' certo ne di un CEO di "multinazionale kattiva imperialista", ne di un bankiere, ne di un qualsiasi bandiera voi vogliate mettermi.

in soldoni, con le dovute pinze, il grosso del discorso di Tavares e' probabilmente reale e sottolinea che se continua cosi' sono caxxi nostri.

Del resto nessuno dei poLLitici greenwash ha mai fatto vedere numeri seri sulla transizione, ma solo studi come quelli sulle sigarette (ti pago se fai la ricerca in uno stretto ambito) in cui dato uno scenario, molto diverso dalla realtà attuale, si dice che la transizione energetica migliorera' la CO2 e i costi non li contempliamo neppure perche' chi se ne frega essendo eco smart 4k e sono di fatto impossibili da dare.

Mi dispiace, ma niente e' gratis, la transizione non e' il pollo gratis, e perseguirla senza tappe intermedie e' folle.

Oggi la poLLi-tica dice che si passera' dal carbone al metano a "rinovabili SciFi" e nulla in mezzo: il risultato del primo mezzo passo lo vediamo gia' oggi: energia a fine 2021 che costa fino al 400% e nulla sotto il profilo dell’inquinamento, visto che in cruccolandia si e' pure incrementata la lignite (uno schifo doppio rispetto al carbone classico che e' gia' la merda per antonomasia)

Lascio a voi le decine di pagine di sta roba sul blog che mi sono persino rotto di linkarla.

La questione mi pare un po come questo idiota che ha visto su AD i terrazzi con piscina che sono estremamente costosi:
Costosi?
che cavolo ci vuole a farlo?
Non devi essere ricco, ne assumere gente per sapere come fare.
E' facile e veloce
Prendi la canna, 10E,  e riempi!

Vedi e' semplice, si prende l'acqua e ci si nuota, ecologico, semplice senza paroloni e difficoltà.


 Poi, sempre che l'idrostatica non ti abbia sfondato il corrimano,  se devono poi abbattere il palazzo per i tuoi 15.000 Kg che hanno lesionato la struttura con una coppia devastante, chi ci aveva pensato!


9 commenti:

maas75 ha detto...

Visto che a quanto pare andremo a sbattere contro un platano a 300km/h il problema è cosa fare dei milioni di futuri disoccupati europei, che non avranno nemmeno i soldi per scaldarsi d'inverno nei prossimi anni. Staranno tutti buoni in casa a guardarsi netflix?

Danilo ha detto...

"rischiamo di perdere la classe media"
Figuriamoci allora la classe a basso reddito.

Stiamo andando verso lo scenario in cui, chi ha piu' soldi gode di incentivi e sgravi fiscali (bollo), pagati con le tasse dei meno abbienti.
E chi non puo' permettersi l'elettrica, sara' messo alla berlina.

Fred ha detto...

@Danilo:
"Figuriamoci allora la classe a basso reddito."
Per quella la soluzione e' gia' stata trovata: il reddito di cittadinanza (in Germania si chiama Hartz IV e comprende anche l'affitto e il canone TV... magari metteranno Netflix nel RDC).
Non e' - una volta tanto - una battuta polemica contro i grillini.
La classe media consumera' la ricchezza accumulata, e pian piano avra' diritto al reddito di cittadinanza, e la classe a basso reddito non avra' NESSUNA possibilita' di arrivare ad essere classe media (fino a ieri la possibilita' c'era, oggi non piu': l'ascensore sociale si e' fermato).
La classe benestante fara' la stessa fine della classe media, solo, impieghera' piu' tempo.
Poi, ad anni luce di distanza, ci saranno tutti quelli che si sentiranno i piu' virtuosi perche' viaggiano in Tesla e salvano il mondo, sciacquandosi cosi' la coscenza. La plebe invece vorrebbe sporcare... Che schifo che ci fa!

Lo scenario che descrivi tu ("chi ha piu' soldi gode di incentivi e sgravi fiscali (bollo), pagati con le tasse dei meno abbienti") e' quello attuale. Ci siamo gia' arrivati.

@BluFlame: Non avevo letto l'intervista a Tavares. Grazie per l'articolo. Anche se mi hai un po' rovinato la giornata...

Stefano ha detto...

Henry ford lo aveva capito.
Produrre auto in modo che i suoi stessi operai fossero in grado di comprarle.

E' inutile produrre se non crei PRIMA il mercato.

Invece le megacorporation sembra che facciano il contrario. Distruggono la domanda interna facendo produrre all'estero e poi impongono il debito (banche e debito pubblico) per vendere i propri prodotti, impoverendo DUE VOLTE il Paese. Ma non puo' andare avanti per sempre. Le deflazione da debiti prima o poi presentera' il conto (e la finanza lavora esclusivamente perche' cio' sia "poi"...)

blu-flame ha detto...

stefano, piu' che le corporation, che il mercato lo analizzano fin troppo da darci roba inutile e pessima ma molto abita (es i SUV) qui il problema e' lo stato che fa quello ch dici.

Anzi stellantis dice proprio quello: non esiste il mercato e ci obbligate a produrre auto invendibili o che avranno effetti di impoverimento del mercato.

Massimiliano ha detto...

Secondo me il buon Tavares ha sottaciuto una altra cosa altrettanto importante.... Il Petrolio a basso prezzo sta per finire. Oramai il picco l'abbiamo passato e ora quello che abbiamo costerà sempre di più e l'auto come oggi la concepiamo scomparirà. Guardatevi intorno e tutto quello che vedete è fatto con il petrolio... che costerà sempre di più, non credete? L'auto come la concepiamo oggi è strettamente legata al petrolio.
Secondo voi in quanti potranno permettersi un auto domani? Anche termica mantenerla costerà uno sbotto, Pensate che i motori ibridi ci salveranno? Beati voi che ci credete. Le auto ibride è già tanto se consumano come una termica classica.
Il problema non è l'auto elettrica.. ma l'auto di per se!
Mi sbaglerò ma l'industria dell'auto sopravvivrà solo facendo grandi numeri. Quindi vendendo in tutti i mercati, Europa, America, Cina, India, Asia con fabbriche li Installate. In Europa ci sono troppe fabbriche di auto per i mercati di domani, semplice; non ci prendiamo per il culo..
I mercati nazionali si ridurranno e se vuoi fare numeri devi vendere auto in tutta Europa.. ma non potrai portarle da un altro continente. Non ti converrà.

blu-flame ha detto...

certo che hai ragione massimiliano
Ma gia' oggi le auto stanno perdendo pistoni e cilindrata.
Salvo di pensare ai miracoli un 3 cilindri turbo da 200CV non e' minimamente paragonabile come guida ad un 1800 spompato da 100CV che e' molto piu' semplice e piacevole.

Una vettura come alcune degli anni 60 con motori bicilindrici che con le tecnologie odierne potrebbero fare 40Km al litro non sarebbero il male, ma sia la poLLitica che la gente vuole auto sempre piu' grosse.
Rimanendo sul termico, magari ibrido, si poteva lentamente scendere di dimensioni, consumi e prezzi.

Obbligando ad un cambio, COSTOSO, obblighi le aziende a ribaltare i costi sui veicoli dei prossimi 15 anni almeno ed ad un aumento dimensionale (vedi la prona che e' GROSSA, pur essendo misera).

In pratica stai alzado l'asticella dei consumi: alla faccia dell'ecologia

Celso ha detto...

Sentito della Duferco, che batosta?

Erreunista ha detto...

A corollario, aggiungerei la restituzione del debito fatto dalla FCA con l'italia, come dire, noi abbiamo pagato, e ora a causa delle vostre leggi mandiamo a casa tutti i dipendenti italiani, e complimenti per il futuro che vi siete voluti.

Fosse per lui farebbe spostare pure la Ferrari in Vietnam entro fine anno, come dargli torto