elettrica, benzina, diesel, iBBrida e, dopo esser falliti 2 volte,
persino la caxata del pannelino solare, e questi sono i recenti
ho pipponeggiato molto
e
e siamo alla 5 puntata.
Tiriamo le conclusioni di questi lunghi pipponi.
L'auto elettrica per come viene spacciata ORA non ridurra' la CO2, non diminuira' l'inquinamento e, anzi, li aumentera'.
Non ci sono, al momento, possibilita' che succeda qualcosa di diverso per via delle premesse attuali.
La domanda e': perché puo' sembrare che sia il contrario?
La risposta arriva da lontano.
Quando si penso' al ritorno delle auto elettriche non si pensava a barconi banali e lussuosi (mi fanno sbavare le tesla S, ma, oggettivamente, sono i soliti barconi) da 100KE in stile tesla, ma, usando le tecnologie piu' evolute dell'epoca, a vetture EVOLUTE e diverse.
La EV1 di GM una grande azienda, non un furetto da competizione, pensava ad un'auto, che mi fa sbavare di piu' del barcone telsa, che poteva essere per tutti.
Certo le batterie al Pb che erano adeguate gli anni 90 non erano il massimo, ma se ci pensiamo tutto nell'auto e' strutturato per essere efficace e che era applicabile alla serie di milioni di pezzi facilmente riciclabili.
Mentre la tesla e' sostanzialmente una vettura premium a benzina con un V8 modificata, roba anni 80, e non puo' scendere di prezzo salvo problemi, la GM e' una vettura che poteva scalare e con soluzioni MOLTO innovative, alcune mai viste.
-Le gomme erano una novita' e studiate in maniera specifica per consumare poco (cosa che poi portera' ai pneumatici attuali).
-L'aerodinamica era estrema cx=0.19 A=1.932m² CX*A=0.367m² (a titolo di esempio squalificante il bidet con le ruote Kia rio Prona, ha un CX=.3 e un CX*A= 0.7/0.8 a seconda delle fonti, praticamente una penetrazione edile, un lancio del mattone, consuma il doppio secco solo con quello, figuratevi il resto)
-Con le batterie al piombo da 30KWh faceva molti piu' Km per KW della tesla con elettronica del 1996, ricordo che i PWM erano MOLTO diversi da quelli attuali e i chip di potenza cosi' grandi non esistevano.
-Il connettore magnetico (altro che lo schifo di apple) era quello che oggi gli idioti dei telefonini chiamerebbero wireless.
A GM non stava bene che la massaia sotto la pioggia infilasse un cavo con la 220V nella vettura e si inventarono con Delco un cavo sommergibile.
Funzionava pure sommerso, non e' uno scherzo.
Oggi non importa a nessuno di prendere in mano 800V, in caso tosti qualcuno le EV non sono piu' considerate pericolose e se rimanesse steccato qualcuno non sarebbe un morto che fa notizia piu' di quel tanto.
Le massaie urlanti terrorizzate dall'elettricita' non ci sono piu'.
Anzi mi chiedo perché non mettono 800V anche nelle case, si risparmierebbero milioni di euri al giorno, tonnellate di CO2 ogni ora, tanto basta una campagna contro il gas e un glissare sui morti presso i giornali... del resto se hanno messo i monopattini in strada si potranno mettere comodi 800V in casa.
-Il telaio dell'EV1 era uno space frame alluminio, con una tecnica ancora oggi rara, cosa che oggi nessuna EV fatta male prevede, la tradizionale jag XJ350 (stiamo parlando di un pezzo da 90) e' piu' evoluta della tesla 3.
-La carrozzeria della vettura, sempre in ottica di autonomia e inquinamento, era completamente in plastica, come del resto, per motivi similari, le corvette. La corvette del 1956 spacca, le VW sono ferme agli anni 30.
- il parabrezza era riscaldato, per evitare che sprechiate prezioso riscaldamento per sbrinare o mandiate il condi a palla per spannarlo. Ancora oggi e' una rarita' visto su alcune Ford.
-le antenne erano inglobate nel telaio, cosa non ovvia nel 1996, ricordate l'antennone fiat o quelli della VW dell'epoca?
-i cerchi, ovviamente curati per l'aerodinamica, erano in magnesio, un bel fan-Cu ci sta.
l'accelerazione, giusto per capire che non e' mai stata un problema per l'elettrico, anche su un veicolo che e' stato impostato non certo per fare i gradassi come quelle attuali, era 8 secondi dallo 0-100, meglio di una rampante golf GTI dell'epoca per cui si sprecavano bave dei miei amici per “u moTTore PuTTente”
Per dire che l'elettrico e' un pochino strano ricordo le parole nel 1999 del responsabile del marchio per il programma EV1, Ken Stewart, a proposito dei rari guidatori di EV1 (non riuscendo a piazzarle dovevano ritirarle e questo era stranamente molto complesso) "fedeltà meravigliosamente maniacale”, avrei detto fede.
Ed e' su questo che i vati markettari hanno fatto leva
Ma l'auto elettrica e' buona come raccontano i venditori di fumo o e' un disastro come appare dai miei scritti dove sembra che sia quasi un disastro di dimensioni epocali?
In realta'...
uno,
l'altro,
nessuno
ed entrambi.
Come ho detto fin dall'inizio il vantaggio dell'elettrico dipende solo ed esclusivamente dal contesto.
Oggi abbiamo città mal fatte perché governate da male a peggio e le auto sono ferme o si muovono alla velocita' di una golfcart.
E' ovvio che localmente l'inquinamento potrebbe essere drasticamente migliorato e una delle migliorie puo' essere l'adozione di veicoli come la AMI di citroen, veicoli molto leggeri con potenze molto basse che con soli 6KWh potrebbero fare in quelle condizioni molti Km, a patto di avere una seconda batteria per il riscaldamento (mettere un riscaldatore da 3KW su una batteria del genere vorrebbe dire a Milano un'autonomia di 10Km), non a caso e' stata lanciata con la bella stagione.
Anche fossero a benzina non sarebbe errato, ma roba cosi' e' facilmente elettrificabile e non peserebbe come una teslona o peggio un bidet.
di media gamma portandosi a casa una citycar cessa per imbecilli
Usare un cassonetto del pattume come la kia Prona (non ha particolari antipatie per Hyundai, ma la pronaccia mi pare un esempio di rara bruttezza e ineleganza tecnica che causa immediata chinetosi) o un SUV elettrico generico ha poco senso, si svuota di poco la città di inquinamento, ma si moltiplica altrove, con il bonus pack dei costi e delle autonomie ridicole.
L'hype odierno e' fine a se stesso, e' veloce e stupido (come il film a puntate per chi odia le auto “tropp veloci & tropp stupidi”).
Di fatto un Hype figlio del marketing che non sa cosa vendere dopo i cassonetti del pattume con motore diesel del trattorino lombardini dotato di triturbo.
Il percorso e' stato ultradecennale dopo che le auto sono diventate funzionali e comode.
-Prima vendo l'auto di lusso a tutti, le ultime auto “piccole” come la Fiesta sono tutto tranne che auto da poco. Alzo i prezzi e incasso tanto perché cosi' cambi auto e lo fai con una piu' cara.
-Poi vendi le prestazioni, ormai anche la misera panda ha quasi 200CV, e una vettura con meno di 80CV e' una rarita'. Alzo i prezzi e incasso tanto perché cosi' cambi auto e lo fai con una piu' cara.
-Provi in EU a spingere il gasolone come economia in cambio di inquinamento, un gran schifo ma permesso anche dalla poLLitica perché il resto del mondo non lo produce eliminando cosi' la minaccia asiatica e americana. Vendo schifo esclusivo e posso alzare i prezzi.
-Vendi l'ego di dire “groooossa” ai poveri di autostima, la trista punto SUVvizzata a 45KE e' li da vedere. Alzo i prezzi, vedo merda da poco e incasso tantissimo perché cosi' cambi auto e lo fai con una piu' cara che a me costa poco.
-Vendi gli accessori, hai riempito di amenicoli tutte le auto, ormai e' un festival delle lucine e motorini inutili venduti come ESSENZIALI. Alzo i prezzi vendendoti il LED e incasso tanto.
-Hai anche venduto il cambio automatico a chi non lo voleva e quello manuale a chi voleva l'automatico con il cambio con le levette/tasti.
Ma, poi, accade un fatto.
Come per l'alta definizione o o pixel sulle webcam arriva il momento che non sanno piu' cosa vendere come novita'.
Non sanno piu' cosa vendere, non sanno piu' quali sono i desideri del consumatore:
dopo quelli ragionevoli,
quelli meno ragionevoli
e quelli da idiota, come guidare un cassonetto del pattume con sopra un water,
tutti i desideri dell'idiota chiamato consumatore sono stati esauditi: il paradiso in terra del consumatore!
Cosa vendi dopo il paradiso?
Niente, il paradiso e' il massimo...
Pero' esisteva una nicchia, piccola, un tarlo, una vecchia idea, che oggi si puo' sfruttare.
Vendi l'elettrico.
Per case senza concreta tecnologia (vendere una vettura “sportiva” da 60K con motore a sbalzo sul muso non e' tecnologia, men che meno un interconnessa da 45KE, vero crucconi?) sbattere un motore elettrico sopra e' salvifico agli occhi dei poco svegli.
allora lobbifichi duro e spingi i governi a fare leggi assurde. Del resto la potente lobby del verdosky spinge da anni e prendere une decisione greenwash e' facile, nessuno si oppone, sposta l'attenzione dai veri problemi e dalle vere porcate ecologiche, nessuno OSA, anche se nella realta' e' una "svolta" molto poco ecologica.
Prendiamo questa notizia data in festosa maniera da tutti i giornalisti decerebrati:
"Nel pacchetto clima del 14 luglio, la Commissione europea potrebbe proporre il 2035 come l'ultimo anno in cui sarà possibile vendere auto a benzina o diesel in Europa. Secondo le indiscrezioni ... direttore generale clima della Commissione Mauro Petriccione aveva menzionato la possibilità di un target al 2030 di 40 grammi di CO2 al chilometro"
Nessun mezzo oggi consuma cosi' poco, ricordiamo che la CO2 e' fattivamente il consumo, neppure uno scooterino 50cc emette solo 40g.
Di fatto applicando quel limite ad una vettura stai di fatto abolendo i motori sull'auto per sbarcarli altrove. E' impossibile fare un'auto da 40g al km, qualunque energia ci mettiamo dentro.
In definitiva tale legge ha lo scopo azzerare le auto a benzina, ibride o dotate comunque di motore endotermico a bordo ENTRO il 2030: 8anni
Pero' questo approccio presenta tutti i problemi detti prima nelle puntate precedenti.
Come dice Akio Toyoda:
“se il Giappone è troppo frettoloso nel vietare le auto a benzina, l'attuale modello di business dell'industria automobilistica crollerà, causando la perdita di milioni di posti di lavoro.”
Diciamolo, a lui come industria potrebbe anche essere comodo, ma come industriale a qualcuno devi vendere e apri le porte ad auto cinesi non non hanno certo quei problemi di conservazione dei posti di lavoro.
Akio non e' stupido come dicono i verdosky che lo prendono in giro sui siti vaiconlaspina.com. greenoggi.it, o e-vaiveloceafariculide.it.
La considerazione e' seria, ponderata e le parole PESANTI.
Quando un CEO della piu' grande casa automobilistica mondiale, operante in un mercato del lavoro compatto e non diviso come siamo abituati in italietta a far barricata, pilota, collaudatore ed entusiasta della mobilita', parla del mercato forse un pochininetto andrebbe ascoltato.
Non e' ne il tornitore di provincia con la 3za media diventato padroncino ne un dimaio qualsiasi che per ragioni astrali si e' trovato sul ponte di comando, e' una personalita' che pesa le parole. Come minimo e' il caso di dargli attenzione.
“Il costo più elevato dei veicoli elettrici renderebbe anche la proprietà del veicolo troppo difficile per alcuni membri della società”
Certo, oggi puoi offrire veicoli a 10.000E allround, un usatone 3000E, ad oggi un veicolo similare, neppure uguale, per prestazioni elettrico costa 60-100K, non proprio alla portata di tutti.
“Quando i politici dicono: 'Liberiamoci di tutte le auto a benzina', capiscono le implicazioni?"
Questo e' quello che continuo a sostenere: non e' sbagliato l'elettrico di per se, e' sbagliato cosi'.
“il problema principale è l'infrastruttura necessaria per alimentare i veicoli elettrici del mondo.”
Ma va'?
Dubito molto che mr Toyoda mi legga, ma il fatto che lo ripeto da... decenni? In tempi non sospetti (anni pre 2000?)
“in Giappone tra 135 e 358 miliardi di dollari dovrebbero essere spesi solo per le infrastrutture se la flotta di veicoli del paese diventasse completamente elettrica.”
Ma va II, la vendetta, che e' quello che sostanzialmente sostengo da decenni.
Anche qui la forbice e' ampia per i problemi detti ormai da quando, boh, il blog e' solo del 2006.
“in Giappone la maggior parte dell'elettricità è generata bruciando carbone e gas naturale, il che significa che più veicoli elettrici non ridurranno necessariamente le emissioni.”
Ma va III, il ritorno dell'ovvio.
I verdosky si sono scagliati duro contro le affermazioni di Toyoda dicendo che parla cosi' perché il poveretto non ha in catalogo una EV o non sa costruirle. Non accenniamo neppure dei lemmi che ho letto sui sitarelli del caxxo da parte dei commentatori.
Vorrei ricordare a questi tonti che la Prius, prodotta dal 1997, di fatto basta sbarcare il termico e imbarcare altre batterie, dopotutto fa intere tratte andando solo in EV.
Non devono inventarsi la luna come VW, basta solo che aggiungano batterie: la tecnologia di ricarica, gestione, i vari inverter, e persino il recupero in frenata sono tutte cose che tecnologicamente fanno da 25 anni su vetture decisamente piu' vendute di qualunque altro produttore, piu' complesse di una tesla e con casistica di guasti alla “toyota”.
Fare auto piu' semplici, basate sugli stessi componenti non e' certo un problema per Toyota.
Stessa idea di Carlos Tavares (non proprio l'ultimo pirla, ma l'amministratore di Stellantis), gente che ha diverse piattaforme elettrificate come ex-PSA, non saranno il massimo, ma non si puo' dire che non sappiano farle.
“Il passaggio ai veicoli elettrici è una decisione calata dall'alto e imposta in qualche caso anche con brutalità dai governi nazionali.”
Ricorda un po' alcuni articoli del mio maledetto blog di 4/5 anni fa sulle auto elettriche?
Bello diretto, senza giri di parole orientali, "brutalità", pensate bene a questo lemma che alla fine e' il sugo della storia.
“Se offri una mobilità pulita accessibile solo agli acquirenti più abbienti, non avrai un impatto significativo sulle emissioni di carbonio. È difficile vendere un'auto a batteria da 30 mila euro quando le persone possono acquistare il corrispondente modello tradizionale a metà prezzo”
Ma va IV, la risurrezione dell'ovvio.
Nota anche che le affermazioni di Tavares e Toyoda le sto leggendo solo ora che tiro le conclusioni per il finalone... Eppure stanno arrivando a dire le stesse cose che dico da anni.
E' una pietra tombale alle vetture elettriche?
No, non direi.
Del resto ho sempre sognato le auto elettriche.
Per avere le auto elettriche, per davvero, non per capriccio di governi lobbificati dai verdosky e dalle societa' che ne hanno vantaggio come A2A o tesla, e' necessario un duro lavoro preparatorio.
La prima cosa da fare e' svecchiare la rete elettrica che ha costi e perdite immani per una serie di ragioni di voto.
I famosi NIMBY-BANANA e i verdosky: produrre PEDESTREMENTE dove dice il votante e QUANDO dice il votante non e' fare una buona politica energetica, sono TWh di carburanti persi nel nulla per mantenere la poltrona.
Inquinamento GRATIS a caro prezzo.
Una volta che hai una rete “NORMALE”, se eviti l'hype, potresti avere un cambio, sempre che la gente lo voglia, tale da spalmare i costi come sempre accade sugli early adopter in maniera non cruenta.
Sinceramente pensavo che l'epoca degli early potesse essere nei 90, ma evidentemente cosi' non e' stato.
A quel punto e' ovvio che una fetta delle casalinghe ricche che puo' permettersi una clio che costa come un jaguar fornendo una base d'installato che e' propedeutica al passo successivo e ha gia' fornito una piccola parte di rete e generazione.
Vetturette come la AMI, o altre che sbarcano un 500cc bicilindrico e imbarcano un elettrico come la key car mitsubishi (venduta anche con il badge delle varie PSA) possono essere un formidabile tassello, anche se competere con le stesse endotermiche e' dura visti i costi di batteria. Pero' hanno un senso: facili, semplici, indistruttibili e comode da parcheggiare.
Certamente non proponendo una microcar da 5.000E a 30.000E come quei matti di smart (o smerd a questo punto?) perche io, non so voi, se metto sul tavolo 30K voglio un'auto vera, non il sulky (Il sulky si sbagliava a venderlo a poco?) che va lo 0-100 in 3 secondi e poi, al contrario del tristo sulky, non riesci neppure ad andare fuori porta?
Il tutto con una penetrazione dell'ibrido, quello vero, non quello con la batteria di avviamento rinforzata spacciata per iBBrido quando e' solo uno start&stop un po piu' potente.
Passare ad una mobilita' elettrica a quel punto si tratta di stendere CON CALMA l'ultima rete e finire di installare installare una 20na di piccoli reattori nucleari (piccoli perché veloci a seguire il flusso, altrimenti ne basterebbero 4 enormi)
L'elettrico e il nucleare vanno a braccetto in una maniera eccellente.
In un contesto del genere non solo l'inquinamento scenderebbe drasticamente, ma, la temuta dai gretini, CO2 calerebbe drasticamente (solo per quella piccola parte che riguarda i carburanti per autotrazione, ovviamente) e, incidentalmente, la netta diminuzione del costo dell'elettricita' (per tutti i fattori visti anche prima) permetterebbe, attraverso la rateizzazione finanziaria, l'accesso di veicoli elettrici, con formule di noleggio di tipo nuovo, anche a fasce che non vogliono/possono pestare sul tavolo 100K.
Si parla di un percorso di decenni, partendo oggi si tratta di avere il 50% dei veicoli privati elettrificati nel 2050/60, non entro il 2024/26 come alcuni sindaci vorrebbero.
Rimarrebbero certamente delle domande, come i 30 miliardi di accise (magari traslando gli inutili aiuti al solare verso la contabilita' nazionale), ma nel breve periodo di pochi decenni gli income dati dalla costruzione di rete e di impianti potrebbe parzialmente sopperire. Cosa che non fa uno scimmione che con il camion scarica un gruppo elettrogeno cinese integrato per sopperire a zone in affanno sempre piu' numerose mentre altrove si carica con il carbone.
In un mondo di auto elettriche vi e' un grande spazio per il nucleare e per reti fatte con la testa.
In un mondo di scimmie che sbraitano per la novita', con sovvenzioni a raffica, l'elettrico si chiamerà carbone ed olio pesante con un forte aumento dell'inquinamento e di CO2. Per non parlare di blackout.
Scordatevi di fare quelle ricariche con il solare come narrano i furbetti: il solare funziona solo per 4 ore e in inverno e' defunto.
La gente torna a casa e vuole ricaricare e il sole, di notte o “quando voglio io che pago”, non esiste, nessun solare e' "quando voglio".
Alla fine, come vedere, e' solo uno strumento come un altro e l'effetto dipende dal contesto.
Se non vi piace il nucleare per ragioni poLLitiche la benzina e' la vostra scelta obbligata, neppure da discutere.
Se vi piace tifare per qualcosa tenetevi l'inquinamento attuale, facciamo prima ed evitiamo di diventare poveri.
Se pensate che le rivoluzioni siano una cosa buona siete poveracci, l'evoluzione ci porta alle stelle, le rivoluzioni... dipende e intanto morti e feriti.
Parafrasando i verdosky che dicono che si vuole rimanere al trasporto equino:
Non si tratta di voler rimanere al calesse, si tratta, se lo vogliamo, di passare alle auto, non di passare al cavallo con inserito nel didietro un razzo monouso per farlo andare a 200Kmph sparando budella di quadrupede fino al terzo piano.
La tesla S mi piace un casino, ma non e' che una vettura a benzina a cui hanno sbattuto sopra un motore elettrico sperando che il restante 90% del lavoro lo faccia qualcun altro.
Infine gli utenti:
Molti si stanno avvicinando all'elettrico perché gli stanno sbandierando falsita' o vantaggi che poco hanno a che vedere con l'ecologia.
Del resto, lo sappiamo, gli ecologisti sono un entità astratta che non esiste nella realtà. Parliamo di gente che dopo aver fatto la hola per il vietare quattro cannucce compra milioni di gioppini
Alcuni comprano l'elettrico pensando di “risparmiare”, cosa che abbiamo visto essere una colossale bugia. Salvo di fare il prostituto con il sedere altrui sia guadagnare, allora risparmiano. Sembra un po la storia che prendendo 17 milioni su 19 dallo stato per fare un impianto solare, il solare e' conveniente.
Altri comprano per fare i fighetti, come mostrare l'iphone nuovo (non a caso apple sta pensando di entrare per impattare su costoro)
Pensate solo che alcuni possessori di tesla, fra le righe, mi hanno fatto capire che a loro che sia elettrica non interessa.
La realta' come al solito si chiama “stupidita dell'assessore”.
In Milano&c dove un parcheggio costa come un pranzo, alcuni parcheggi sono magicamente diventati ricarica.
Comprare l'elettrico in posti idioti come Milano vuol dire avere un parcheggio garantito nel posti “impossibili” a prezzo modico e senza le limitazioni dei comuni mortali.
Come era la storia del greeEEN? Cavolo aumenti l'inquinamento diminuendo i parcheggi! Molto eco questo elettrico.
Insomma ad oggi le motivazioni non sono ecologiche, sono spacciate per ecologiche (MOLTO diverso) e provocano aumento dell'inquinamento.
Piaccia o meno.
Se si vuole la mobilita' elettrica forse e' meglio decidere cosa fare (pianificare), esplicitare chi paga e quando (essere chiari), dichiarandolo ESPLICITAMENTE e prima di avere amare sorprese fra 20 anni.
Perche' una cosa e' fare l'elettrificazione dei veicoli, che potrebbe anche essere una cosa molto buona se fatta con il nucleare, con i cavi stesi in un arco temporale decente e iniziando a produrre auto piu' evolute, diversificate, e specifiche per l'uso.
Altro e' fare bidet a benzina elettrici (come la prona&C), frettolosamente, immessi su infrastrutture insufficienti che saranno patchate con generatori a gasolio, e generalmente alimentati a carbone.
Questo si chiama inquinare.
Al momento sta prevalendo la seconda: le scimmie hanno visto una banana e urlano che e' bella verde.
In questa felicita' quadrumane vogliono infilarla in tutti i buchi posteriori che trovano.
Se hai una banana tutti i fori sono portabanane.
Per esempio allo specchio....?
23 commenti:
Infatti la vera evoluzione ecologica non è causato da un determinato tipo di tecnologia (come elettrico, solare o auto con cruscotti a 4K), ma è causato da un cambio di paradigma mentale, come l'uso dei mezzi pubblici (che in Italia è molto carente), invece delle auto private (che in Italia sono molto utilizzate).
x anonimo
Questo e' un esempio calzante e altrettanto non puoi obbligare ai mezzi pubblici se non ci sono.
Un cambio di paradigma o di scenario puo' avvenire senza collaterali insidiosi solo se un'insieme di cose camminano nella stessa direzione provocando il cambiamento.
Imporre un cambiamento a cazzo e' solo da idioti.
Giusto per avere un’idea....quanto incide sull’inquinamento il motore “puro” rispetto a gomme, freni, annessi e connessi?
Ciao
L
Riguardo la rete elettrica, anche in USA hanno problemi quando accendono i climatizzatori. Figuriamoci se ci fossero milioni di auto elettriche:
Il Texas ti alza il termostato da remoto.
Le temperature si sono alzate ed i consumi elettrici legati ai climatizzatori hanno iniziato a moltiplicarsi nel giro di pochi giorni. Ciò ha portato il Paese verso la saturazione dell'energia disponibile.... le autorità intervengono da remoto alzando silentemente la temperatura del termostato nelle case
...non mi toccare la Fiesta! XD
Funziona, ci vai agilmente in città, ci fai viaggi anche lunghi-lunghi (1000km) senza problemi, ha anche un po' di bagagliaio, è essenziale, niente fronzoli, bella rigida con uno sterzo preciso... che vuoi di più?
celso la fiesta e' fra le migliori
https://allarovescia.blogspot.com/2015/02/test-fiesta.html
@Danilo:
ma scusa, come fanno a controllare da remoto i sistemi di condizionamento? La cosa mi sembra molto improbabile.
Domotica:
https://leganerd.com/2021/06/21/termostati-smart-cosi-le-aziende-energetiche-regolano-la-temperatura-allinsaputa-dellutente
Se hai cisto Gattaca il film avrai notato che usavano auto elettyiche con il connettore di ricarica che hai messo in foto.
Ricapitolaimo....
Dopo post che ci racconti che le auto elettriche son minchiate... e molte di quelle prodotte attualmente non posso che dire di concordare... e poi gran finale.. gran ribaltone a 180*!!! Ma si che sull'elettrico si può fare basta sdoganare in nucleare... Capito bene?
Poi che elettrico e nucleare vadano a braccetto.. mi torna pure, guarda caso i francesi di Renault sono stati i primi a crederci (e ad avere anche idee).
Purtroppo in nuke.. è fuori mercato.
Pensa ai giapponesi con l'acqua di Fukushima... vogliono ributtarla in mare, non sanno come fare. Contenitori che andrebbero controllati per migliaia di anni.. migliaia di anni di manutenzione.. chi paga? Più semplice buttare a mare e diluire...No?
A proposito di costi occulti in bolletta.. dopo 35 anni siam sempre li a pagare in bolletta lo smantellamento del nostro nucleare.. e chissà per quanto tempo ancora a pagare?.. Tutta colpa dei verdosky?
Anche che si trovi il deposto nazionale e tralasciando le spese di realizzazione (che non credo si possa fare in cambio di 3 noccioline)...questo va controllato manutenuto per almeno migliaia di anni.. chi paga?. Ma sono 10 piccole piccole centrali No?
-Dopo post che ci racconti che le auto elettriche son minchiate...
Le auto come la kio rio Prona certamente, la aptera se hai notato ne avevo parlato forse 13 anni fa.
Quindi aptera si, Prona no.
-e poi gran finale.. gran ribaltone a 180*!!! Ma si che sull'elettrico si può fare basta sdoganare in nucleare... Capito bene?
Non esattamente, per le auto elettriche servono MOLTE cose e MOLTO tempo, fra cui anche quello.
-Purtroppo in nuke.. è fuori mercato.
In che senso?
-Pensa ai giapponesi con l'acqua di Fukushima... vogliono ributtarla in mare, non sanno come fare.
Perché e' un problema di idioti che che pensano che 20 grammi di acqua diluita in quei contenitori sia un problema internazionale e hanno fomentato anche dei locali non particolarmente svegli.
-Più semplice buttare a mare e diluire...No?
Sai, vero, che in italia lo facciamo regolarmente con la centrale di Bari e nessuno dice nulla?
Quindi o e' un problema (e allora chiudiamo la centrale di Bari e lasciamo al buio il meridione visto che sono 40TWh) o non lo e'.
Inoltre dovremmo sgombrare una gran parte del vesuviano: se io bevessi tutti i giorni esclusivamente l'acqua di quella cisterne prenderei meno radiazioni delle decine di migliaia di cretini che hanno costruito intorno e sopra al vesuvio completamente senza permessi (vedi Gmap) o con permessi a bustarella forte. Interi comuni che tecnicamente sono contaminati forte e case invivibili dall'uso (anche in puglia) dal tufo che e' cosi' economico da lavorare e, poi, cosi' tradizionale (tradizionale=giusto, come naturale).
-A proposito di costi occulti in bolletta.. dopo 35 anni siam sempre li a pagare in bolletta lo smantellamento del nostro nucleare..
al di la degli 8 miliardi che continueranno a lievitare, nessuno ha mai decommissionato una centrale nuova di pacca, il costo e' anche alto perche' gli step intermedi non si son voluti fare.
Perche' la parola “nucleare” in un paese di imbecilli e' un tabu' piu' forte di Voldemort, con il risultato di rallentare anche lo smontaggio richiesto dal verdosky stesso cge pero' non vuole lo smontaggio. Almeno si decidano!
Comunque 8 miliardi non sono i 300 dei rinnovabili (in gran parte solare)...
-A-nche che si trovi il deposto nazionale e tralasciando le spese di realizzazione (che non credo si possa fare in cambio di 3 noccioline)...
Quello che forse non e' chiaro e' che in un paese che non sia il paradiso amish, e' che il deposito nazionale non solo serve, ma andava fatto 40 anni fa. Anche senza centrali. Gli stai civili li hanno. Ci sono tante lavorazioni che producono rifiuti radioattivi e un paese civile, di 60 milioni di umani dovrebbe averne uno da decenni.
Se poi abbiamo milioni di idioti che “voldemort HAAaaAARG!” succedono tante cose brutte...
Non “anche si trovi” ma “adesso si fa e basta banana del cazzo!”
Oppure, se decidi di non volerlo, la prossima volta che fai un contratto della luce, del gas (si, il metano produce scorie radiogene) o vuoi usare un ospedale mentre hai il braccio rotto ti consiglio di amputarlo e/o legarlo su come si usava nell'800 quando gli storpi erano la norma e ti consiglio di fare a meno di cuocere il cibo.
LA prima domanda da farsi e' "che tipo di vita voglio?" e chiedersi se ti va bene.
IO gli ospedali li voglio, il metano idem
Riguardo al nucleare cercate su Facebook l'avvocato dell'atomo. Tante spiegazioni sul nucleare & Co. Molto ben spiegate
Marco
Concordo che almeno un deposito ci sia bisogno e già ora senza centrali.. ma come dici te un cosa è avere un auto elettrica, una cosa tutto il parco di auto nazionale. Insomma i numeri contano.
Concordo anche sul diluire che lo facciamo normalmente. Una tecnica è appunto alzare il camino di uscita dei fumi, aumenti l'area su cui si espandono. Non abbatti le sostanze inquinanti, solo le concentrazioni....e ti sembra intelligente? (per non parlare della sostenibilità).. per cui oltre quelli che già lo fanno.. aumentiamo? Incentiviamo?
A proposito di costi in bolletta.. si appunto ma quelli sono per una centralina... e basta. Gli altri per una marea di impianti che poi spesso manco sono rinnovabili.. ma di che stiamo a parla'?
Così un pò di considerazioni.. a proposito di pompe di calore che a -6 non vanno...
Ti faccio conoscere un paio di marchi di noti paesi tropicali....
https://www.nibe.eu/
Questi so svedesi.. dove è notorio che la temperatura non scende mai sotto i 20°...
Sono specializzati in geotermia è vero.. ma vendono anche quelle aria/aria..
https://www.stiebel-eltron.ch/it/pagina-iniziale/prodotti-e-soluzioni/energie_rinnovabili/pompa_di_calore.html
Questi so tedeschi.. altro paese dal clima mite..
Chiaro che queste costano. Di nuovo tutto sta a dove le metti e non solo geograficamente...
Per ultimo ti lascio un paio di link del governo svizzero...altro paese tropicale che sta abbandonando il nucleare...
https://www.uvek.admin.ch/uvek/it/home/energia/strategia-energetica-2050.html
https://www.bfe.admin.ch/bfe/it/home/efficienza/edifici.html
"Il parco immobiliare consuma all'incirca 100 TWh, ovvero quasi il 45% del consumo di energia finale in Svizzera, ed è inoltre responsabile di circa un terzo delle emissioni nazionali di CO2.
La Strategia energetica 2050 (nuova politica energetica) prevede per il parco immobiliare svizzero un consumo di 55 TWh nel 2050."
La logica non è solo produrre, ma consumare in maniera più intelligente.. Questo ti può permettere di creare spazi che prima non c'erano. Pensa te che loro puntano per raggiungere questo ambizioso obiettivo (sinceramente è tanta roba), anche (ripeto anche e non solo), sulle pompe di calore. Saranno tutti pazzi sti svizzeri?
Ma da noi gli intelligentoni dicono che a -6 le pompe di calore non funzionano.
Il problema vero, credo, che sia.. Non solo non sapere dove si vuole andare... Ma neanche conoscere le strade per arrivarci. Per cui si decide a "penula canis" sul tutto...
Tra l'altro se a -6 non funzionassero, una delle condizioni standard per i vari parametri di efficacia, consumo etc. non sarebbe -7AxxW (non ho le tabelle sottomano e non ricordo cosa si usa di solito per l'acqua... ma era tipo sui 40° per impianti a pavimento fino ai 55° per radiatori).
@ Massimiliano
Le pompe di calore R407 / R410 / R32 non hanno problemi fino a -20°C. Lasciando perdere i teutonici, più quaquaraquà dei meridionali, c'è un problemino irrisolvibile: in più di metà d'Italia gli inverni sono rigidi e anche umidi. Quando il condensatore della pompa di calore scende oltre il punto di rugiada dell'aria e temperature prossime allo 0°C la batteria congela: il gelo ostruisce il passaggio dell'aria e il ghiaccio è un buon isolante: lo scambio termico si riduce drasticamente. Per ovviare al problema, comunque non eliminabile, ogni produttore utilizza metodi diversi: c'è chi sbrina con resistente elettriche (i primi) chi invertendo il ciclo (quasi tutti) e chi raddoppiando la superficie superficie alettata del condensatore per poi dividerla alternativamente in due circuiti (macchine grosse). Resta il fatto che il rendimento precipita, perché estrarre calore a bassa temperatura equivale a togliere sangue da una rapa e la natura sembra volertelo dire in tutti i modi. Poi, tutto è fattibile, il primo edificio a sola pompa di calore (250 m²) l'ho progettato nel 2009,zona E -7°C le minime esterne. La tecnologia esisteva già all'epoca e credimi, è cambiato pochino... Quindi? Perchè non siamo tutti pompa dotati?? L'edificio è stato costruito con infissi triplo vetro basso emissivo, poroton lambda 0,16 W/mK(bioton, si distruggeva guardandolo, pareva pasta frolla) 12cm di fibra di legno, parete esterna ventilata, 24 cm di fibra in copertura separata e ventilata con 1m di intercapedine, nessuna traccia a parete, gli impianti (riscaldamento ad aria) raggiungevano l'edificio da un locale tecnico esterno mediante un cunicolo 2m sotto terra, internamente gli impianti elettrici e idraulici dietro parete in cartongesso/legno. 46 kW di fotovoltaico. All'inaugurazione, in gennaio c'erano 20cm di neve, l'aria era -1, ambiente circa 12°C. La pompa di calore (mi pare una delle prime R410, 14kW) ha impiegato 6 ore con UTA in bypass prima di portare a 20°C l'interno, sbrinava ogni 20 min. 20°C sono quando tua moglie ti dice che è freddo. Avete idea del costo dell'opera? Altissimo, impossibile per me e probabilmente per molti. E non stiamo parlando di fantascienza, questa prestazione viene ormai richiesta dal 2017 per qualsiasi nuovo edificio o ristrutturazione importante, peccato che per un qualsiasi appartamento degli anni 60/70/80 dotato di caldaia a 24kW sia assolutamente impossibile (ed energeticamente sconveniente) installare una pompa di calore.
@Celso Daikin produce Altherma, pompa di calore alta temperatura, arriva a 70°C. Venduta anche sotto il nome dei cazzari austriaci Rotex... Due circuiti frigoriferi in serie... che idea, non ci aveva mai pensato nessuno! Te la raccomando per l'installazione con radiatori!
Sono 20 anni che continuo a ripetere una cosa banale (ma che pare nessuno capisca): non importa cosa bruci, basta bruciarne poco. Gas metano, benzina, Diesel, GPL... Non importa, basta consumarne poco. L'auto elettrica, utilizzata come facciamo per le endotermiche sarà un inutile spreco di denaro e risorse. La pompa di calore in un edificio non coibentato è un inutile spreco di denaro e risorse. Un'auto Diesel che percorre 2000 km/anno è più ecosostenibile e meno emissiva (anche di polveri!) di un elettrica che ne percorre 10.000. Un appartamento che brucia 300 m³/anno di gas metano è più ecososteniible di uno che consuma 5000 kWh/anno di energia elettrica. Il resto sono solo messaggi autoproclamativi.
x oliver
Pur non essendo uno specialista, come pare essere il tuo caso, ho appena prodotto un post (come al solito logorroico e parlando delle varie tipologie di scambio) per cercare di chiarire la cosa che tu hai appena ben descritto.
Ovviamente tu sei un po piu' chiaro (non che ce ne voglia).
Se ti va di scrivere qualcosa e corredarlo con qualche graficaxxo te lo pubblico volentieri a tua firma (qualunque tu voglia che non mi causi un ban di biG)
Come al solito: se' e' troppo bello per essere vero....
@Oliver ti do il mio appoggio! Avendo seguito a suo tempo i corsi CasaClima noto l'approccio "non aumentare la portata del rubinetto per riempire il secchio ma se possibile tappare i buchi del secchio!"
L'unica cosa è che in effetti come dici tu con le normative anche italiane ormai sei obbligato a mettere la pompa di calore per il riscaldamento (per il nuovo e per ristrutturazione pesante), per l'ACS non so. Anche solo per il fatto del di fatto obbligo di avere una VMC per case molto isolate e soprattutto ermetiche.
@Oliver la coibentazione la davo per scontata, perfettamente d'accordo.
Immagino tu fossi ironico quando parlavi di raccomandare XD
Per le PdC sono d'accordo che la morte loro è il riscaldamento a pavimento o i ventilconvettori, ma la prima soluzione è abbastanza improponibile sulla maggior parte delle abitazioni esistenti, se non si vuole sventrare tutto e spendere un capitale.
@ Bluflame volentieri, se non hai fretta, non sono veloce come te a scrivere! Mi dai la tua mail "pubblica"?
@ Celso Sì, era sarcasmo... Ma realmente Altherma è stata commercializzata proprio per sostituire le caldaie in sistemi ad "alta" temperatura (per uso domestico, parliamo sempre di 70°C). Siccome queste macchine hanno un coefficiente di prestazione elevato, sacrificarne una parte per ottenere acqua ad una temperatura più alta del solito permette di avere sulla carta sempre un risparmio elevato in termini di energia elettrica, anche con climi rigidi, pur mantenendo l'inefficiente impianto a radiatori. Peccato che, ovviamente, c'è sempre un conto da pagare: ottenere acqua a 70°C significa triplicare gli sbrinamenti, e se hai bisogno di una temperatura in mandata così alta è perchè la sonda esterna rileva una temperatura piuttosto bassa... Ed ecco che ti ritrovi a scaldare casa con 3kW di resistenze elettriche (se hai comprato l'accessorio dedicato, altrimenti con il suo piccolo kW stai al freddo). I ventilconvettori in casa non li raccomanderei nemmeno al peggiore dei miei nemici... A meno di non metterli grandi e canalizzati a soffitto.
Nella mia casa classe E quando l'ho acquistata ho sostituito tutti i radiatori raddoppiando la potenza radiante e in tal modo ho potuto sostituire la caldaia classica con una condensazione a bassa temperatura. Il riscaldamento e' a temperatura costante tutto il giorno anche se siamo fuori, inutile far fare fiammate alla caldaia giocandoti il rendimento della condensazione, l'energia che devi dare all'involucro e' sempre la stessa, che tu la dia in un'ora prima del tuo rientro o per tutta la giornata, in compenso il comfort e' completamente diverso. La mandata non supera mai i 56 gradi, ma in caso di "emergenza" (metti caso che stai via una settimana o due o c'e' un guasto) posso sempre dare a manetta la temperatura e scaldare in pochissimo tempo.
Mi ero interessato al riscaldamento a pavimento, ma me lo hanno sconsigliato per l'inerzia termica del sistema e la lentezza di risposta che per una classe E non e' adeguata (oltre a dover mettere un grande numero di serpentine), cosi' come il raffrescamento, che i condensatori anti rugiada costavano un botto.
Tutte cose da installare in modo integrato in case nuove con un progetto completamente sinergico a cura di un bravo termotecnico che eviti mancanze o eccessi.
Una casa classe E non dovrebbe avere un impianto a pannelli radianti per il semplice motivo che la potenza/m² per compensare le dispersioni non è sufficiente nemmeno utilizzando un passo 5cm (e ogni bravo idraulico dirà che sei stolto). Con un cliente fissato ho comunque realizzato un radiante in una casa rurale (pareti in pietra) e tutto sommato il comfort è buono, a patto di non spegnere mai l'impianto ed avviarlo 36h prima. Ovviamente ho dovuto recuperare anche su qualche parete per mantenere una temperatura operante attorno a 22°C (sì il limite di legge è 20° ma la tolleranza è 2°C e su qualsiasi libro 22° è indicata come temperatura di benessere).
Aumentare la superficie radiante, con radiatori alti e fuori nicchia, è il miglior intervento possibile con un impianto a radiatori esistente, a volte realizzabile senza dover rimuovere il massetto. Il discorso inerzia del pannello è assolutamente vero, però se poi non spegni mai l'impianto come nel tuo caso è più o meno la stessa cosa e inoltre, una casa in classe E (dipende dai materiali chiaramente) in genere non è dotata di buona inerzia: per questo il pannello radiante è una buona soluzione per un abitazione ed invece pessima per edifici commerciali. Personalmente, in una casa ben isolata, opterei per un impianto ad aria, perchè se ben fatto, è la miglior soluzione possibile ed anche economica.
Se con la mandata la caldaia riesce a stare sempre sotto a 56 è sempre costantemente sotto la temperatura di rugiada dei fumi metano, davvero ottimo... permettimi di dire però che chi ha redatto l'attestato di prestazione energetica si è voluto parare il posteriore, perché in classe E dovresti avere una superficie enorme per ottenere questo risultato con temperature esterne prossime allo 0. Infine il discorso di non spegnere mai l'impianto è corretto, ma dipende dal tipo di abitazione e per quanto tempo rimani fuori casa. La potenza termica per dispersione è direttamente proporzionale alla differenza di temperatura, quindi mantenere un ambiente a 21°C per un'ora è energeticamente sconveniente rispetto a 19. Se forzi la temperatura di mandata ponendo un massimo di 56°C basta capire quanto tempo è necessario alla tua abitazione per riportare una temperatura a 21°C e sai di conseguenza per quanto tempo puoi spegnere l'impianto. Il tutto sempre in funzione dell'inerzia, ma se hai un appartamento in forati da 30 e rimani fuori casa 10/11h al giorno può convenire usare l'attenuazione.
L'attestato e' stato fatto "di corsa", giusto per presentarlo al notaio da quel che ho capito e non sono stato ad approfondire piu' di tanto. Influisce molto sulla prestazione il fatto che ha tante finestre ampie (6 locali +2, 13 finestre, di cui 5 portefinestre... mi e' piaciuta proprio per quello) e esposta su quattro lati.
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