sabato, ottobre 10, 2020

curon le xe un bidon



Parafrasando una celebre frase:
Qualcuno ha  perso l'occasione di NON fare un telefilm

Partiamo dalla parte scandalosa: L'audio
Il plot parte da una famiglia di origine TRENTINA di un piccolo paese che da Milano giunge alla terra natia.
La domanda e': che lingua parleranno il 90% dei protagonisti?

teoria loro parlare kome tuttti treNtino in perfette maniere, kvelli ta Milano poko meno.

La cosa strana e' che il 90% dei protagonisti parla con potente accento de Roma.

A complicare la cosa o gli attori sono dei cani  che non leggono neppure la sceneggiatura, la piatta e insignificante dialettica che e' poco caratterizzante dei personaggi e' da un liceo dei sobborghi (gia' un ossimoro)
Anche lo scrittore e' un romanazzo de roma, quindi, che non e' mai uscito dal raccordo anulare.

Solo cosi si puo' concepire un trentino che dice: “se pazzo" e "te voio bbene", "ce sta un probblema”
E no, non basta biascicare per fare il trentino.
Se non volevate assoldare veri attori o muratori trentini si poteva banalmente farlo con dizione  italiana, non in romanaccio. 

Complica veramente la gestione dell'audio fatta da un fonico pirla con effetti speciali a bomba e musica a volumi da stadio. Evidentemente uno di quelli che pensa che per fare il mix vadano prese le minicasse che non disturbano il design e che stanno in cameretta.

Il canale voci oltre ad essere basso, tranne quando sussurrano, sprofonda soprattutto quando parlano piu' romanazzo, probabilmente per mascherare il biascico, con il risultato di non  comprendere il significato delle frasi, sempre che parliamo il romanazzo.

Insomma l'audio e' gestito dal cuGGino della tuscolana che ci ha preso li soldi: che ce vo, so solo du migrofoni.

La trama fa cagare. Intendiamoci, l'idea e' carina, ma la realizzazione e' diarrea liquida.

Le luci fanno meno cagare della media italiana, e con la qualita' che ondeggia a caso (un'immagine e' carina, l'inquadratura dopo e' cacca), lontano anni luce dagli americani, canadesi, inglesi e, di recente, francesi e persino spagnoli.
Persino gli spagnoli ci fanno il rame a strisce

Gli attori hanno le capacita' recitativa del muratore bergamasco. Se ne salvano giusto un paio. Ma la vera star della recitazione che appare di sfuggita e' il lupo che ha un espressivita' che svernicia i colleghi.

Il plot scimmiotta sia situation che ambiti americani, che stridono nel contesto, Chi li applica non ne ha capito stilemi e contesti. 

Lo scenografo fino a ieri ha fatto il saggio di fine anno delle elementari, mettendo alci e mobiletti a caxxo per fare sembrare interni da citta' metropolitana baite montane.

Il regista (o forse il direttore alla fotografia?) e' un cane sotto acido, non solo perde i pezzi: tante situazioni non si comprendono perfettamente. Se uno rompe una foto, forse, ma dico forse, e' il caso che il pubblico veda bene cosa caxxo vi e' sulla fotografia, scimmiotti altri ma non capisci la scena. Sempre cosi'.

Curon, un modo per dimostrare scientificamente che in italia non abbiamo cultura. 

Non abbiamo cultura

Non studiamo la cultura 

Non creiamo cultura.

Italia il deserto della cultura e delle capacita'

Il primo che dice che in italia vi e' cultura scarponate in faccia fino a perdere i sensi.




3 commenti:

Alfredo ha detto...

Sono completamente d'accordo. Ho provato a vederlo nella speranza di trovarmi di fronte ad un prodotto dignitoso ma sono rimasto molto deluso.

Roberto ha detto...

Per fortuna non ho perso tempo a guardarlo.
Dopo aver letto l'articolo farò attenzione a non pigiare play neanche per sbaglio.
TY

mgiammarco ha detto...

Da profano me ne ero accorto anche io! Non delle luci, ma recitazione e trama penosa sì!
Oltretutto ci aggiungiamo la solita morbosità provincialotta per fare audience (alla scena della figlia e della mamma col vibratore ho spento...)