mercoledì, agosto 05, 2020

i soprano - the sopranos




I soprano sono un'altra grande produzione.
Scusate, la produzione.
Per alcuni, molti saggisti, Sopranos e' lo spartiacque fra il prima e il dopo e la nascita della golden age odierna della TV.
Non e' proprio cosi'.
La golden age esiste perché ci furono premesse negli states che hanno portato la situazione attuale ad essere una macchina da guerra produttrice di cultura.

Mentre da noi italioti la sinistra faceva di tutto per 25 anni per creare un mostro come mediaset e il dualismo rai-mediaset, negli USA vi erano 2 cose molto diverse.

LA prima sono SCUOLE, l'istituto d'arte non e' la bizzarria, ma un corso di studi non orientato alla pittura preraffaelita, ma un insieme di molteplici specializzazioni fra cui drammaturgia e recitazione.

La seconda e' la parcellizzazione della fornitura, avvenuta in maniera diversa da come ci si aspettava, i saggi che lessi da pischiello, scritti nei 70, davano per certo una TV di quartiere come sembrava stesse avvenendo con la radio.
Avevano ragione e torto insieme, un po come la fantascienza degli anni 40.

Quando hai un dualismo, come rai-mediaset, vincere significa avere il 60% di share. Il 40% e' aver perso.
Di fatto stai trasmettendo la signora in giallo: una storia facile per la popolazione di basso intelletto, senza parolacce o sangue per gli animi deboli e una fruizione leggera.
Appena ti discosti da uno dei diktat hai perso un fettone e sei dietro.
Non puoi fare roba per nicchie o che escluda una nicchia: la pasta al sugo fa triste, ma la mangiano tutti, il katsudon no.
Il cibo che mangiano tutti ed e' molto buono e' una rarita'.

Non ho niente contro le signore in giallo, alcune non sono neppure male, ma riuscire a soddisfare tutta la tavolata con una sola portata e' un compito difficile, spesso ottenuto con riso scondito, solo di rado con roba di grande qualita'.

Per carita', parte di quelle “signore in giallo”, non erano male, ma non potevano permettersi di essere libere come successe poi, dove uno share dell'6% ottenuto da “i soprano” sparo' HBO a guadagnare piu' delle 3 TV generaliste statunitensi messe assieme.
Un 6% di affezionati vale piu' del 27% ottenuto controvoglia della top.
Inoltre non e' un 7% di una massa a caso, ma un 7% di persone con un mix “qualita' oro” denso di professionisti, dirigenti e benestanti pischielli. Il sogno dell'adv. Non era il programma che avrebbe visto il pubblico che adora il rutto come battuta.

I soprano sono comunque uno spartiacque e se le serie dei soprano poi costeranno parecchio in un escalation senza fine, le prime puntate “spaccano” nonostante alla fine non ci siano grosse spese intese come set o effetti speciali: ancora una volta sono le idee e la professionalità che sbancano. 

La cultura paga, ma non la cagatina degli antichi romani “noi semo fighi e il latino e' il mantra”, ma “come fare” a recitare, a scrivere, a costruire una trama, a gestire una produzione...


In pratica è la storia di un malvivente con dei problemi di paura/ansia che deve far andare bene tutto senza finire in galera nonostante sia circondato da una forza lavoro che e' tendenzialmente incapace e/o una spina nel fianco che un aiuto.
Già questa affermazione sconvolge il background tipico del film sulla mafia ed è tutto giocato sul fatto che non è una tipica commedia degli equivoci, ma il tono rimane serio e le conseguenze credibili. 

La storia si dipana attraverso molteplici stagioni mancando quindi della serialità tipica del mezzo e offrendo quindi un'apertura che nessun film potrà mai dare.
Si configura più come un grande fratello su molti anni di storia del nostro personaggio e alla fine, pur essendo un mafioso violento e assassino, ci dispiace per la sua sorte.
Può piacere o meno lo stile di narrazione come può piacere o meno il personaggio ma è assolutamente uno dei pezzi forti della produzione televisiva mondiale.
Il primo grande eroe negativo televisivo e la prima spinta al binge watching su grande scala. 

Un eccezione che diverra' norma.
Un indicatore del fatto che la TV non e' piu' quella di prima.

Su questo prodotto ormai ci sono libri e cosi universitari per il mondo in quantità folle. Questo e' come cambiare il mondo, come fare cultura.
Noi ancora a fare roBBa come Catullo
Come primo exploit "estremo" sente la vecchiaia, 1999 ricordo, e' abbastanza imperfetto, ma ne parleranno ancora quando avra 50 anni e le nostre sQuole forse lo scopriranno.
Se la storia della cultura vi interessa dovete vederlo. E' piu' importante della meta' buona dell'antologia delle medie sa volete fare tv o cinema.

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