Esiste una situazione divertente, quella in cui indichi l'elefante ma vedono il dito.
Castighi una camionetta e ti rispondono che lo fai perche possiedi una 500.
Dici che il solare non e' un alternativa e ti dicono che sei contro le fonti alternative.
Probabilmente è perché la mia dialettica non è sufficientemente buona.
Nello specifico in diversi miei interventi in altre sedi e, vedo anche qui, mi si taccia di essere a favore del consumo del petrolio.
Sorry, non e' cosi'.
Uno dei motivi per cui penso di venir additato di una cosa del genere è che non mi pongo come ecologista. Il motivo per cui non mi sento ecologista è perché mi piace la velocità, guidare sportivamente ed avere una casa molto ben riscaldata, tutte cose che un ecologista, se fosse tale, non potrebbe sopportare e non gli passerebbe neanche nell'anticamera del proprio cervello di appoggiare l'acceleratore al tappetino appena la macchina va in appoggio su quel libidinoso curvone ad esse.
Un'altra cosa è essere una persona di buon senso: l'energia e' limitata e buttarla senza motivo alcuno, neppure quello del divertimento, non ha senso. Trovo abominevoli le migliaia di massaie che aprono le finestre quando il riscaldamento è troppo alto anziché regolare il rubinetto. La buttano, non si divertono neppure. Tanto e' del condominio, ovvero se stesse.
l' uso di autofurgoni o camioncini per portare a scuola i bambini o prendere l'aereo per usare una piscina lontana 15000Km. Con questo non colpevolizzo tutti quelli che vanno in vacanza a Cuba o a Bali, ma per una percentuale importante il viaggio consiste nel rimanere nella struttura ospedaliera chiamata "villaggio" beh, forse entro POCHI Km si possono ottenere le medesime cose.
Anzi per quelli che non arrivano alla spiaggia (conosciuti!) forse e' meglio andare nella vicina piscina comunale. Per le prostitute, inutile girarci intorno il 30% del flusso in alcuni paesi e' motivato cosi', alla piscina comunale le potete portare... transitando prima dal vialone.
Meno esotico? Forse, come le malattie che potreste contrarre.
L'altro motivo, il più drammatico per coloro i quali non capiscono ciò che dico (sicuramente sono io che mi spiego male) consiste nelle mie affermazioni di semi-inutilità di alcune delle fonti rinnovabili.
Vedo di spiegarlo qui in maniera diversa.
Le fonti rinnovabili oggi conosciute come il solare, l'eolico e il recupero del metano dalla cacca dei maiali sono assolutamente da realizzare in quantità. Non mi sto assolutamente opponendo alla loro realizzazione ed installazione, al contrario di alcuni sedicenti ecologisti.
Il problema nasce NEL considerare queste come risolutive, non si può pensare di dare da bere a una città con un cucchiaino. La realizzazione di grossi campi di mulini a vento, pannelli solari e centrali solari termiche non possono sostituire, ahimè, il petrolio non perché, come dicono i sedicenti ecologisti, il rendimento delle celle non è molto, ma semplicemente perché la quantità di energia che dal sole arriva a terra non è così tanta. Anche ammettendo un incredibile raddoppio del rendimento di questi attrezzi rimane comunque poca cosa rispetto ai nostri consumi procrastinando la fine del petrolio di soli pochi mesi.
Il trucco consiste nel fatto che anche petrolio in realtà deriva dall'energia solare ma è stato creato in milioni di anni. Se dovessimo tappezzare la terra di pannelli solari non è detto sia tecnicamente fattibile in quanto occorrono materie prime come il gallio o il semplice ferro. Non possiamo coprire zone dove ci sono oceani o anche semplicemente erba poiché condanneremmo la produzione di ossigeno.
Non esiste neppure una tecnologia per produrre altre fonti di energia che "prima o poi dovranno essere sviluppate" in quanto non esiste nulla che non sia un'evoluzione di quello che c'è già. Lo SVILUPPO lo si fa' su di un seme. In soldoni non posso sperare che qualcuno si alzi la mattina e inventi una macchina nella quale mettendo un sasso ne esce l' energia di una centrale a carbone senza inquinare. Sarebbe bello se non fosse una fantasia messa in giro da chi non vuole farci preoccupare.
Ancora una volta e' da capire, quasi tutte le energie che vengono chiamate rinnovabili sono in realtà energia solare. Arriva dal sole l' eolico, giunge dalla nostra stella l' energia che muove le turbine nelle dighe, l'energia che serve al mais per crescere (bio-idiot-carburanti) figuriamoci il solare vero e proprio, termico o elettronico, l'unica fonte "ecologica" che non fa parte di quest famigliola è l' energia geotermica.
L' energia solare insomma è un'energia che implica enormi spazi se pensiamo ai lamenti inutili dei Verdi quando si installano un paio di pali con le eliche dei generatori, pensiamo, questa volta un po'più seriamente, quando si fanno delle enormi dighe come quella in Cina nelle tre gole o in Egitto: l' energia che verrà prodotta sarà mostruosamente grande per una centrale del genere ma i cambiamenti del clima causati non saranno banali così come non saranno banali quando si vorrà costruire delle centrali solari dirette grandi quanto una regione italiana.
Per questo motivo della fantascienza "tosta" degli anni 50 si ipotizzava di porre le centrali elettriche solari in orbita attorno a terra, avrebbero convogliato l' energia attraverso cavi, microonde oppure onde luminose. Data la pericolosità delle ultime due soluzioni in caso di fuorifuoco la NASA di recente su di uno shuttle ha testato un pezzo di quel cavo.
altra perla sempre sentita "troveranno qualcosa..." chi? i marziani?
Assomiglia molto alla favola che l'auto ad idrogeno non inquina.
È bello non preoccuparsi e fare la cicala pensando che ci sia qualcun ALTRO che ha già in tasca la soluzione. È bello ma è una favola.
Ci sono solo due cose che possono aiutarci fra quelle conosciute:
la prima è una fonte che potrebbe darci un respiro di qualche anno e consiste nell' energia nucleare, la fissione.
L'uso dell'uranio, e pensandoci bene il torio, potrebbe già oggi permetterci una diminuzione di consumo del petrolio non indifferente. Se poi si riuscisse a bruciare in reattori appositamente costruiti quelle migliaia di testate nucleari plutonose che ci sono sparse per il globo riusciremo ad avere una boccata di ossigeno notevole. Per quelli che si fanno delle domande su quelli che sono gli scarti di produzione di tale processo, domande molto importanti che necessitano di risposte molto responsabili, bisogna tener conto che altre energie, come il carbone, possono essere altrettanto radioattive con lo svantaggio di non essere localizzate in pochi metri cubi di materiale.
Bisogna ponderare bene se è meglio avere qualche bidone radioattivo oppure miliardi di tonnellate di gas cancerosi, magari radioattivi, che sequestrano l'ossigeno e aumentano l'effetto serra.
A lungo termine l'unica fonte di energia che oggi si può intravedere in fondo al tunnel consiste nella fusione nucleare. Riuscire a contenere una reazione nucleare di questo tipo ci darebbe la possibilità di disporre di notevoli quantità di energia. Purtroppo gli stanziamenti che vengono assegnati a questa ricerca sono tutto sommato piccoli per il compito dato: mano a mano che la ricerca è avanzata i costi per andare avanti aumentavano logaritmicamente al punto che alcune di queste ricerche vengono compiute solo a livello internazionale. Questa ad oggi rimane l'unica possibilità di fuga che abbiamo, se non dovesse essere possibile realizzarla in tempi relativamente brevi dovremmo assolutamente cambiare radicalmente il nostro stile di vita e consumare allincirca 1/20 di quello che facciamo oggi, se avete presente gli Amish e' quello che ci potrebbe aspettare.
Quindi realizziamo pure un sacco di pannelli solari ma con la consapevolezza che nei posti densamente popolati come l'Europa non possono essere sufficienti a sostentarci se non per percentuali minime.
Esiste un progetto lungo 30 anni per gli Stati Uniti d'America elaborato dal MIT, ricordiamoci che dispongono di enormi spazi deserti e sarebbe inattuabile in europa, per arrivare a produrre fino al 40% dell'energia oggi consumata attraverso il solare. Sebbene sia una possibilità essa non verrà probabilmente mai realizzata in quanto i costi, anche energetici, per la costruzione di quello che serve viene oggi considerato eccesivo dal bilancio dello Stato e domani potrebbe essere infattibile per mancanza dell'energia necessaria..
10 commenti:
Pessima formattazione: riprovo.
Il problema dell'energia elettrica in Italia e' spinoso: secondo uno studio dell'AEI [1], nel 2001 in Italia le centrali elettriche avevano una potenza massima di 75 GW, di cui il 72% deriva dal termoelettrico (combustione di carbone, petrolio, metano), il 26% dall'idroelettrico ed il resto da varie fonti (geotermico, eolico, solare, cogenerazione degli impianti industriali, ecc.). Il consumo energetico annuo era di 305 TWh, di cui 260 prodotti in Italia e 40 importati: da notare che la dipendenza dall'estero e' praticamente nata nei tardi anni '70, quando le centrali esistenti non sono riuscite a tenre il passo con i consumi sempre crescenti.
La situazione e' di stallo:
- l'idroelettrico non puo' crescere in mnodo sgnificativo perche' le centrali esistenti, per lo piu' risalenti al periodo fascista, sfruttano gia' i salti migliori, restano solo le briciole. Dire che la tragedia del Vajont, di cui ricorre il 45o anniversario a breve, abbia bloccato la costruzione di dighe e' inesatto: l'era dei bacini era gia' finita all'epoca e le stesse societa' elettriche, prima della nazionalizzazione, puntavano sul termoelettrico e sul nucleare. La lieve crescita nei tardi anni '90 dipende dall'ammodernamento dei generatori e dallo sfruttamento dei bacini piu' piccoli;
- il termoelettrico ha due grossi vincoli: deve essere posizionato vicino ad un corso d'acqua con portata minima garantita per il raffreddamento o ad un bacino (esistono impianti di piccole dimensioni raffreddati ad aria, ma sono eccezioni) e dipende dalle forniture estere di combustibili (petrolio dal Mediooriente, metano dalla Russia e dall'Algeria, carbone dalla Germania, dalla Polonia e dall'Europa orientale in genere);
- il nucleare dipende anch'esso dalle forniture e dalla tecnologia estera e ha il problema delle scorie che non e' secondario: il riprocessamento per alimentare reattori termici con il MOx riduce in minima parte le scorie esistenti e genera dei residui ancora piu' radioattivi, quindi e' un'opzione sconsigliabile [2]. Inoltre i rifiuti radioattivi devono essere accumulati (si dovra' costruire nuovi depositi in futuro) e le centrali stesse, dopo circa 30 anni di vita utile, diventano rifuito (non sono demolibili od ammodernabili);
- le energie rinnovabili hanno dei limiti intrinsechi: molte sono localizzate (es vento costante per l'eolico, soffioni per il geotermico), altre hanno costi elevati e scarse possibilita' di espansione futura (solare fotoboltaico in primis: la costruzione dei pannelli dipende dal silicio, dal rame e dai mineralli rari il cui approvvigionamento e' sempre piu' difficile e costoso), altre sono in collisione con altre attivita' essenziali per l'uomo (biocarburanti: coltivazione delle canne e della colza per carburanti o del frumento/mais per cibo?).
Oltre a questo e alla dipendenza dall'estero, aggiungi l'opposizione ambientalista a qualsiasi tipo di centrale per inquinamento ambientale o paesaggistico e i tempi per la costruzione di una qualsiasi centrale (dai 5 ai 10 anni): l'unica arma disponibile e' la lotta agli sprechi e la riduzione dei consumi (che, presumibilmente, avra' una efficiacia limitata)
In ambito domestico, si puo':
- isolare gli edifici e sostituire i serramenti con quelli a bassa dispersione termica: si riduce la necessita' del riscaldamento e gli sbalzi termici diurni negli appartamenti. Il costo e' ammortizzabile nel medio periodo (3-5 anni) e l'intervento ha maggiore efficacia con le costruzioni edificate fino agli anni '70, in genere pensate per una edificazione di base senza pretese (ricostruzione del dopoguerra: dare un tetto a tutti) o frutto della speculazione edilizia senza regole (anni '50-'70);
- sostituire le caldaie con modelli piu' recenti e, se si gode di una buona insolazione diretta, installare pannelli solari termici (preriscaldamento dell'acqua);
- cambiare gli elettrodomestici con modelli a basso consumo e (meglio) dotati di pfc attivo (cosi' si taglia la potenza reattiva richiesta inutilmente alle centrali);
- cambiare le lampade con quelle fluorescenti o a led (senza esagerare: in cantina e nel corridoio le incandescenti vanno bene);
-cambiare mentalita': il passo piu' difficile.
elf
[1] http://www.aei.it/documenti/pdf/26.pdf
[2] "Ripensare il riciclaggio del combustibile nucleare" di Frank von Hippel su Le scienze
#478, luglio 2008
Mi sono sempre chiesto se nessuno ha mai pensato o progettato il modo di inviare i bidoni radioattivi verso il sole, non ho la minima idea di quanto potrebbe essere questo materiale in tonnellate e quindi quanto potrebbe essere il costo dello "smaltimento" ma sicuramente sarebbe inferiore ai costi di inquinamento del pianeta.
Con un costo attuale di messa in orbita dei satelliti di circa 10.000 dollari per chilogrammo, ed ammettendo che il sole gradisca senza "rovinare" il ciclo di Bethe un bidone smaltito potrebbe costare 10.000.000 di dollari.
In cina ed in russia la mafia ha inventato un sistema: ogni colata di acciaio si sbatte dentro un bicchiere di varie mostruosita'. ogni tanto sbagliano ed un'intera colata viene beccata perche' sballa i geiger di brutto!
Tanto si compra tutto made in china, no?
Sono in accordo con elf, ma vedo che lui e' sostanzialmente d'accordo con me.
vorra' dire che ci berremo una birra insieme mentre guarderemo la prossima manifestazione dei verdi contro il fatto che i pannelli solari sono neri: un colore che mal si accosta ai fiorellini di campo!
@ blu-flame: siamo dei maestri, no? La mafia russa e la triade cinese hanno imparato dai "cappotti di cemento" nostrani: tuttavia non ne sono orgoglioso :-\
Quanto alle associazioni ambientaliste, ritengo che non siano piu' affidabili delle istituzioni a cui tutti apparentemente danno contro: se avere il dubbio che il governo voglia infinocchiarti e' legittimo, bisogna mantenere un distacco critico ed analizzare anche il comportamento degli ambientalisti.
Un esempio: una caldaia a metano di un appartamento da 70-80 mq ha una potenza di picco di 15.000 kcalorie/h, circa 13 kW. Una citta' da 100.000 abitanti ha (stimo molto grossolana: non considero gli impianti centralizzati, le stufe della nonna a legna o a carbone, quelle a pallets e via dicendo) 30.000 appartamenti con una suddetta caldaia cadauno: la potenza massima e' 30.000 * 13 kW = 390.000 kW, cioe' 390 MW. Ogni abitazione ha, sempre per supposizione, un contratto elettrico da 4,5 kW (trascuro la nonna con i 3 kW e lo scienziato pazzo con i 6; l'appartamento in cui abito ha ancora il contratto da 3, ma sopravvivo lo stesso): ammettendo che tutti consumino perennemente 4,5 kW, la potenza richiesta e' 30.000 * 4,5 kW = 135.000 kW, 135 MW.
Per il riscaldamento invernale suppongo ancora che le caldaie lavorino in media al 30% della loro potenza massima (in fondo possiamo riscaldare solo per 8-10 ore al giorno, dipende dai regolamenti comunali. Vero che i tuoi termosifoni sono accesi al massimo per 8 ore al giorno e mai la notte?): 390 * 0,3 = 117 MW.
Riassumo: l'energia richiesta per il riscaldamento della citta' ha lo stesso ordine di grandezza di quella consumata dalle utenze elettriche (centinaio di MW); gli allarmi inquinamento e polveri sottili appaiono solo nei mesi invernali, d'estate si prendono giustamente una vacanza :-P
Tuttavia faccio fatica a ricordare una manifestazione di una associazione ambientalista per far controllare le caldaie degli appartamenti; al contrario, sono ben presenti quando si progetta una nuova centrale elettrica o quando si propone un nuovo provvedimento sul traffico.
Sottolineo questo fatto perche' vivo in una cittadina delle alpi simile a quella citata, il cui approvvigionamento elettrico proviene dalle dighe circostanti, quindi non ci sono centrali termoelettriche da criminalizzare; tuttavia, causa l'inversione termica e la scarsa ventosita', d'inverno gli indici delle centraline di monitoraggio schizzano sempre sul rosso in barba ai limiti sul traffico. Controlli sugli impianti termici? Pochi, i vigili sono per strada a dare multe e gli ecologisti sono comparsi solo per bloccare la proposta di un inceneritore ...
Potrei discutere ancora sui dati che portano (quale universita' li certifica? Sono stati pubblicati su una rivista del settore?), sull'appartenenza politica, sulla obiettivita' e ragionevolezza dei loro discorsi ma penso di aver chiarito la mia posizione.
L'ultimo punto e' la mentalita': finche' non si riuscira' a far capire alla gente che non si puo' mantenere lo stesso trend dei consumi ancora a lungo (ci sono i grafici [1] sul sito dell'Autorita' per l'energia che ieri non ho trovato: sono interessanti, meritano un'occhiata), saremo sempre con l'acqua alla gola per il rischio blackout e le polveri sottili, grosse, medie e a pois d'inverno. Cambiare mentalita' significa superare il "se lo faccio anche io non cambia nulla, quindi perche' farlo?":
- spegnere la tv anziche' lasciarla in stand-by tutta la notte (la guarda forse un fantasma?);
- concepire che riscaldamento e condizionamento hanno valori intermedi rispetto al "A manetta" e che ne giovano portafogli, ambiente e il proprio cuore (i forti sbalzi di temperatura sono deleteri);
- evitare boiler, stufette e fornelli elettrici perche' trasformare preziosa energia elettrica in termica e', termodinamicamente parlando, una bestemmia. Usando direttamente fonti energetiche meno nobili, come i combustibili fossili, si evitano la conversione della centrale (combustibili -> elettricita', con un efficienza tipica del 30-35% e del quasi 60% in casi speciali, impianti nuovi di cogenerazione e recupero del vapore) e le perdite delle linee di trasmissione; inoltre si spende circa 3 volte meno;
- informarsi sugli apparecchi: molti elettrodomestici hanno la Green label, l'etichetta con la scala dei consumi (da A a G) che e' cosa buona e giusta (in 10 anni si e' passati dall'apparecchio medio di classe E-F a quello di classe A-B). I computer ed i piccoli elettrodomestici ancora no: una classificazione simile, integrata con l'efficienza, sarebbe utile per smascherare i vari alimentatori cinesi tecnologicamente vecchi (il progetto risale ad oltre 25 anni fa, ai tempi del primo PC IBM; spesso la componentistica non e' aggiornata con i pezzi odierni), insicuri (privi di protezioni su sovratensioni ed erogazioni, causano instabilita' dei pc e sono pericolosi per l'hardware a valle e per l'utente), poco efficienti (60, massimo 70%: alimentatori recenti toccano e sempre piu' spesso superano l'80%) e fuorilegge (sono privi di pfc: immagino che la centrale faccia salti di gioia per la potenza reattiva richiesta ...). Il loro unico punto di forza e' il prezzo: costano meno dei 50 euro di un alimentatore decente, spesso gli assemblatori comprano case+ali scadenti per 20-30 euro;
- tagliare gli sprechi in genere.
Da tecnico, questo, e non vacue promesse di un mondo migliore, e' il "Yes we can" che concepisco ed approvo.
elf
[1] http://www.autorita.energia.it/dati/dati_statistiche.htm
>"cappotti di cemento"
se è per questo il cemento lo usano solo per far sparire i cadaveri, ma anche per far sparire scorie varie.
http://calabria.indymedia.org
/article/2745
In riferimento al costo per kg direi che potremmo costruire il vettore direttamente con il metallo adulterato,così risparmiamo qualche decina di milioni di dollari.
Il discorso sugli ambientalisti è quanto privo di fondamento, chi decide come e dove fare le manifestazione è politicizzato e l'ambientalismo è utilizzato esclusivamente come leva nelle consultazioni parlamentari (notare come sono sparite le bandiere arcobaleno per un paio di anni e poi magicamente ricomparse)e i coglioni che ci vanno magari ci credono pure agli scopi per cui manifestano...
Da un lato preferisco Paul Watson che è un po' troppo estremo ma almeno fà qualcosa invece di chiaccherare e basta.
Saluti
Mmmm molti calcoli,poche soluzioni. Il panorama è grigio più del panorama a Milano in queste stagioni. Se guardiamo cosa ha portato la società civile sull'orlo del baratro in ultima analisi si può dire sia l'educazione subita dalla gente.
Tralasciando che gl'interessi,il potere,i media hanno veicolato e condotto il pensiero della gente verso tali traguardi. Vero è che le abitudini di noi (italioti,europei,civili,occidentali che dir si voglia)ci portano verso uno STALLO. E quindi?? Prendo la macchina e intraverso a manetta nei tornanti,poi torno a casa e metto il riscaldamento a 28 ° magari anche dove non sto fisicamente,ma chissà se magari mi sposto... Poi mi accendo il mio tubo catodico perche si vede da dio e non guardo la televisione,che fa cagare. Mi guardo qualcos'altro e possibilmente rifletto,leggo giornali,riviste,libri. Sono colto istruito e ho un buon metodo di analisi che applico,in verità in modo uguale,a tutto, ma da sempre un risultato. Esprimo rabbia e indignazione,forte dei miei risultati matematici su altre persone ,organizzazioni e movimenti politici e non, se capita anche prendondoli un po' in giro per le colpevoli fragilità che li contraddistinguono. Poi continuo a coltivare tutte i miei interessi che a volte quasi diventano manie e per un attimo addirittura me ne rendo conto ma ormai sono anche orgoglioso e poco umile per mettermi in discussione. Vado avanti. Convinto che ciò che sappiamo sia al tempo stesso la nostra libertà e via di fuga ma anche la causa dei nostri mali. Faccio la macro ad un prodotto e ne trovo i difetti e se li trovo poi sono cazzi loro!! Perchè lo dico qui! Lo urlo! Qui.
Poi mi commuovo nel vedere il popolino che manifesta per avere un polmone verde vicino casa,un pannello fotovoltaico,un camino solare. Che stronzi! Sapessero solo cosa stanno facendo delle loro buone intenzioni o ingenui ideali. E sopra tutto questo mi conforto di essere cosi erudito e guardo un bel tramonto dalla barca. Ho fatto proprio tutto quello che potevo.
Ho 30 m quadri di pannelli, ho 3kw di energia, a me bastano. Quando condivido un'idea la porto avanti fin dove posso,anche se ci rimetto.
Ehii ehiii ciao,salute buona birra
.
andrea
@ andrea: sei un oratore promettente, ma devi esercitarti ancora: il finale ha rovinato tutto.
Noto con rammarico che hai mancato il punto della situazione: pazienza, probabilmente e' mia la colpa di non aver esposto bene. Anzi, sicuramente lo e'.
Felicita',
elf
Secondo me le posizioni ecologiste non vanno valutate solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello di vista etico.
La "febbre" ecologista ha portato a mettere fuorilegge le lampadine ad incendescenza, vietare la circolazione ai cittadini poveri con auto euro0, a spendere soldi pubblici per pannelli solari privati...
Ma la terra si sta scaldando da migliaia di anni. In pieno deserto libico ci sono graffiti preistorici con scene di caccia, giraffe ed elefanti. Forse che i cacciatori circolavano col SUV? La relazione fra attività umane e temperatura globale non è vertià scientifica. Non è detto che cambiando il nostro stile di vita la temperatura calerà.
Ma l'ecologismo, filosofia perfetta perché vuole il bene comune, si aggrappa al principio di precauzione. Certamente le leggi di cui sopra fanno solo bene. E per il bene comune si devono limitare le libertà individuali.
Posta un commento