venerdì, giugno 20, 2008

Il caso Pistorius





Il caso Pistorius,
al confine tra tecnologia e sport.
Come molti sapranno, la vicenda riguarda un giovane (21 anni) sudafricano, Oscar Pistorius, che è privo delle gambe dalle ginocchia in giù e che ha imparato a correre con delle protesi, ottenendo prestazioni di tutto rispetto.
Il 16 maggio il Tribunale di Losanna, cui spettava il verdetto finale sul caso, ha deciso per un sì: Pistorius può gareggiare a Pechino



più che per il caso in sé a mio parere è problematica la questione che considerando normale una protesi così complessa in una gara simile potrebbe sdoganare tutta una serie di orpelli per migliorare le performance.
Fino ad oggi il massimo è stato quello di trovare nuove mescole per le scarpe o poco più.
Cosa succederebbe se al posto delle scarpe venissero utilizzati oggetti in carbonio tali da permettere l'aumento della falcata in una maratona?
scarpe con smorzatori meccanici multistadio?
coperture per le gambe od il torso per aumentare l'aerodinamica?

dopotutto tutte queste cose sarebbero tecnologicamente simili alle molle in carbonio dello sfortunato signore di cui sopra.
Ma forse stiamo parlando non esseri umani 1.0 ma di veri e propri cyborg.

5 commenti:

Paolo ha detto...

Fino a quando non inventeranno una protesi più performante delle gambe "vere", disponibile solo per atleti disabili. Allora qualche "amante dello sport" amputerà le gambe ai giovani "sportivi" per far loro vincere le olimpiadi...

lawful ha detto...

io mi sono sempre chiesto da quali persone fosse composto il team che ha ammesso alle gare Oscar Pistorius.

Secondo me quelle lamine di CFRP oltre ad avere un certo ritorno elastico (che la caviglia normalmente non ha), avrà sicuramente un rendimento meccanico superiore alle normali giunture umane.

Senza considerare che tutto l'apparato peserà pochissimo, e quindi Pistorius risulta mediamente più leggero di un atleta standard, garantendogli accelerate più facili.

Secondo me ci dovrebbe essere un rapportino da qualche parte..

Anonimo ha detto...

Al di là che secondo me il caso Pistorius è a sè stante come particolarità, eleva un altro problema, egli è da considerarsi un atleta "normodotato" "superdotato" oppure "disabile" tanto per usare aggettivi cari alla nostra società che non è discriminate solo a parole !!
Io penso che se queste "protesi" possano far si che tanti atleti relegati nell'atletica di Serie "B" possano essere elevati in classe "a" tanto meglio, ben vengano ! Certo se poi i "normali" atleti si volessero dotare di simili estensione dovrà essere un organo
competente se acettare o meno simili "modifiche" o migliorie.
Certo se uno pensa a come sono cambiate le biciclette da Coppi ad oggi, i costumi da bagno dei nuotatori che sono sempre più simili alla pelle dei delfini, i materiali delle aste per i salti e via dicendo, probabilmente sarà solo la naturale evoluzione dello sport, o no !!??
Paperolibero

blu-flame ha detto...

le biciclette hanno avuto una evoluzione così come l'automobilismo. Questi sport, visto che vengono chiamati entrambi in questa maniera, presuppongono l'uso di un attrezzo TECNICO.



i costumi da bagno dei nuotatori,le scarpe degli atleti non cambiano la natura delle cose: un uomo nudo non nuota sostanzialmente più lentamente di uno dotato di un costume speciale: differenze di centesimi.

Certo che se posso fare la maratona con la bicicletta il discorso cambia.

Se ammettiamo che quest'uomo sia normodotato e diciamo che la legge è uguale per tutti allora tutti possono utilizzare protesi.

Immagino che se posso usare dei trampoli elastici magari dotati di ruote potrei raggiungere velocità interessanti. Potrei pure usare una maglietta con delle stecche per usarla come una vela.

ma forse lo sport che stavamo vedendo che era una corsa con i piedi.

a quel punto non sarebbe più una gara podistica ma diverrebbe qualcos'altro: una serie di discipline diverse a seconda dell'attrezzo usato.

Oppure potremmo fare come le barche a vela, a seconda del tipo di miglioria, della sua estensione o lunghezza imporre un handicap così da avere la vittoria in tempo compensato.

Continuo a pensare che dovrebbe essere una corsa a piedi.

Pietro ha detto...

aggiungo due osservazioni:
- ora i sani devono poter correre con gli amputati.
- ora hanno introdotto una POTENTE variabile che andrà rivalutata ad ogni successivo step di evoluzione tecnica. E quando le performance degli amuptati saranno paragonabili, il problema sarà notevole.

La mia conclusione è che hanno fatto una cassata...