Ultimamente capita spesso che molti attori dell'informazione abbiano qualcosa da dire sulle l' lampadine "a risparmio energetico". Qualche giorno fa per esempio ad una trasmissione Rai della mattina si faceva la solita sparata sul trovare il prezzo minimo quando queste lampadine possono essere molto, ma molto, diverse le une dalle altre.
Per meglio comprendere come si fa a produrre la luce è meglio passare in esame le lampadine che normalmente forniscono la luce all'interno della nostra abitazione escludendo quindi quelle che normalmente non vedremo mai. Anche in questo caso mi prenderò la libertà di fare alcuni voli pindarici visto che chi conosce già bene questa materia è inutile che legga questo testo.
La prima lampadina, la più economica, la più antica e la più diffusa nelle nostre case è la lampadine a incandescenza.
Questa lampadina possiede un filamento di tungsteno che viene arroventato dal passaggio di corrente. Come la maggior parte dei metalli ad una determinata temperatura divengono incandescenti e mettendo quindi luce. Sostanzialmente abbiamo uno scaldino un pezzo di metallo che diventa rosso, la luce che vedremo sarà appunto tendente a questo colore e la maggior parte dell'energia immessa nel sistema è utilizzato per tener caldo quel pezzo di metallo. L'elevata temperatura porta parte del filamento ad evaporare o sublimare e depositarsi sull'ampolla. Dopo qualche tempo la lampadina si interromperà.
Per scavalcare parte di questi problemi è stata inventata la lampadina alogena che rimane comunque una lampada a incandescenza ma grazie al ciclo di funzionamento può salire molto di più in temperatura aumentandone il rendimento e migliorando la qualità della luce emessa.
Il trucco consiste nel costruire l'ampolla di dimensioni estremamente compatte e di un materiale che possa resistere a queste temperature, inizialmente si utilizzava il quarzo ed è questo il motivo per cui alcuni le chiamano ancora così, un composto chimico all'interno dell'ampolla stessa, ecco il motivo dell'altro nome: alogena.
Questi accorgimenti provocano il grande vantaggio che l'eventuale tungsteno che si sia staccato dal filamento non condensa sulla superficie del bulbo in quanto questo è molto caldo ma tenda a interagire con i composti chimici all'interno o a riposizionarsi sul filamento stesso. Dal momento che il tungsteno non torna esattamente da dove è partito anche questa lampadina non è eterna, anzi, ma comunque dura decisamente di più della lampadina classica.
Le lampadine al neon propriamente dette non vengono utilizzate normalmente per l' l'illuminazione degli ambienti di casa ma al massimo per formare delle scritte.
I tubi a fluorescenza sono una grandissima famiglia e nascono in formato lineare.
Questa lampadina per funzionare non può essere collegata direttamente alla 220 V ma ha la necessità di essere equipaggiata di altri due componenti il reattore, un'impedenza sostanzialmente, ed uno starter. Di recente,20 anni, sono comparse ad opera di Philips, poi seguita da tutti gli altri, delle lampadine chiamate fluorescenti compatte costituite da un tubo a fluorescenza molto piccolo e ripiegato equipaggiato da un circuito elettronico facente funzioni di reattore tali per le quali è possibile montarle al posto delle lampadine comuni. Sono queste le lampadine che vengono impropriamente chiamate"a risparmio energetico" visto che risparmiano solo verso le arcaiche lampade ad incandescenza ma non verso altre tipologie.
I tubi a fluorescenza non emettono luce per via di uno scaldino ma vengono percorsi da un flusso di elettroni i quali eccitano una polvere che è depositata sulla superficie del tubo la quale a sua volta emette luce. La fluorescenza è la proprietà tipica di alcune sostanze di emettere radiazioni luminose di frequenza diversa da quella della radiazione che determina l’eccitazione degli atomi che a essa danno luogo decadendo.(demauro)
Questa polvere, la sua applicazione e la sua produzione sono particolarmente importanti. Se si guardano le stesse lampade di uno dei due o tre costruttori maggiori di tubi a fluorescenza si potrà notare che lo stesso oggetto può costare apparentemente fino al 20 volte tanto.
La qualità del fosforo e determina la qualità della luce, la rispondenza dei colori, la durata della lampada, la rispondenza delle specifiche durante la vita della lampada e la quantità di luce effettivamente emessa.
Giusto per capirci basta guardare il catalogo Philips e confrontare una lampada con colorazione 33 e una con sigla 860. Apparentemente sono simili ma la seconda offre un'ottima qualità luce una garanzia di durata nettamente superiore e una quantità di luce pressoché doppia. Ciliegina sulla torta di colore 33 è assolutamente inadatto all'uso in casa se non volete vedere i vostri cari con un viso tendente al verde e non riuscire più a capire se la bistecca e cotta o meno semplicemente guardandola.
Oggi grazie ad una banalizzazione del prodotto, come la trasmissione di cui sopra per la quale esiste un solo parametro: il consumo, assistiamo ad un peggioramento delle caratteristiche delle lampade ed in particolar modo nelle fluorescenti compatte. Io stesso ho comprato delle lampade di provenienza cinese le quali oltre ad emettere una luce non particolarmente buona dopo poche centinaia di ore hanno avuto un calo di luminosità notevolissimo ed uno scarto di colore vanificando notevolmente le scritte gioiose sulla risparmio energetico poste sulla scatola.
Ricapitolando le fluorescenti compatte sono oggetti di alta tecnologia chimica, cercare di risparmiare andando su marchi sconosciuti o prezzi particolarmente convenienti non è certamente un vero risparmio visto che la quantità di luce potrebbe non essere quella promessa o il colore non essere corretto così da dover integrare l'illuminazione del locale con altre fonti di luce. il risparmio VERO e' possibile solo se si utilizzano affari di qualita'
Un'altra grande famiglia che nelle case si vede molto raramente ma avrebbe un gran motivo di esserci sono le lampade ad IDRURI.
Queste lampade sono decisamente efficienti con una rispondenza ai colori fino al 95%.
Hanno solo due difetti: il primo che l'accensione è lenta, qualche minuto. Ma il motivo più grosso è che la gente abituata all'acquisto a basso prezzo, a tutti i costi, si spaventa davanti al costo dell'apparecchio illuminante, un centinaio di euro.
2 commenti:
Hai perfettamente ragione!
L'ho provato sulla mia pelle,
Circa un'anno fa ne ho aquistate una ventina ad una fiera dell'informatica a novergo.
Ad oggi ne resistono 3!!!!
le altre le ho dovute buttare nella differenziata.
Conclusione: Ho speso per 20 Lampade 60€ me ne servivano 12(le altre le avevo prese di scorta)
Dopo un'anno me ne restano 3!
Ps con 60€ in pu' le prendevo Philips e me ne dimenticavo per almento 6 anni!!!
NON AQUISTATE LAMPADE A FLUORESCENZA A MENO DI 9E L'UNA!!!
Ps. cosa ne pensi delle lampade a Led????
Ps. cosa ne pensi delle lampade a Led????
costano molto, MOLTO piu' di quelle ad idruri e non so se rendano di piu'.
600 euri per un pochetto di luce mi paion tanti. In compenso non bruciano.
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