lunedì, ottobre 22, 2018

il selfista 5/10



Lui e' na pippa,
rispetto al selfista avedon
e' poco concentrato


Selfista avedon
Il selfista Avedon e' convito che il manico e' tutto e lui, modestamente, e' IL manico.
Gli date in mano una usa e getta e produce i risultati di una pentax 645 e con un cellulare di una nikon D3.
Chissa cosa riesce a fare con un aeroplano di carta dal 5to piano! Ci sale sopra e vola come un 737.
Lui, con l'imposizione della propria volonta', generalmente in posa plastica, viso concentrato e innaturalmente serio, costringera' l'immondo cellulare a produrre persino una foto.

L'impegno, la forza d'animo e la posizione eroica non lo convinceranno che dopo 10 minuti di sforzi e' ora di togliersi dalle palle della mia inquadratura: dopo tutto sto tempo che ho il dito sulla pera persino il cavalletto si e' stancato e ha le piaghe.

Eggia' perche il tempio con 800 ISO ha il tempo di 1/3 e nessun essere umano e' in grado di fare una foto in quelle condizioni e 800 iso su una reflex, sono circa 20.000 ISO non equivalenti su un cellulare. Manico o meno i cellulari non funzionano se la luce non spacca le pietre. Salvo che funzionare sia produrre un 320*200 mosso.

Ma l'avedon non lo sa', pensa che l'arma segreta, oltre ad aver pagato un misero cello come due reflex, sia quello che ha dentro di se e l'impegno che ci sta mettendo.

La concentrazione, il fissare il display  con concentrazione, la posa plastica, l'arte che sente sgorgare dentro di se, le 36 rate, la marca mostrata con orgoglio etutto il suo essere indomito profusi nell'atto di tappare il telefono sono, pensa, l'impegno per produrre un'opera da mostrare come vetta delle fotografia.

Impegno che grazie alla braccia tese tremarelle, le ginocchia piegate che giacomeggiano, i tempi lunghi e/o la poca luce che cade sul sensore della misera, strapagata, webcam l'unica cosa che produrra' sara' merda molto mossa idonea solo ad essere usata con la funzione cestino.


Al selfista avedon servirebbe una tonnellata di umilta' e una instamatic degli anni 60: roba maledettamente economica che fa discrete foto e, soprattutto, possiede un manuale istruzione con il sempiterno disegnino su come bisogna stare per fare una foto: non come un selfista.

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