venerdì, maggio 27, 2011

autoradio?


tanti anni fa...
Un brano del mio libro.
una situazione molto ridicola, non unica, non nuova, ma esemplificativa.


All'epoca un marchio relativamente modesto di contenuti in ambito audio consumer aveva appena deciso di entrare nel settore car audio.

È stato forse il primo marchio a capire veramente l'importanza del marketing rispetto alla qualità reale dell'apparecchio, per il suo ingresso nell'arena aveva speso molti soldi per convincere recalcitranti redattori e molti altri per spiegare grande pubblico che Sony voleva dire autoradio.

Di per se Sony non aveva fatto nulla di male: proclamava di essere in gamba.

In quell'ambito entra in un negozio un teppistello danaroso desideroso di "farsi" lo "stereo". (poche erano le auto con l'autoradio di serie)
Chiede ovviamente qualcosa di "figo" e che deve suonare sicuramente molto bene e che abbia un ottima sezione radio.

Per accontentare un cliente con qualcosa di buono viene mostrata un'autoradio Blaupunkt.

Il figlio di papà sprezzante socchiude gli occhi e fucila il commesso con una frase: "io voglio qualità e una marca che abbia esperienza: Blaupunkt non può avere l'esperienza di UNA Sony"

E' interessante notare che per un cerebroleso un'azienda che costruisce autoradio dal 1932 con la prima autoradio Blaupunkt, modello AS 5, ed una marca la cui prima autoradio era risalente a due anni prima, circa il 1985, e fondata nel 1946 sono visti alla rovescia.

Non solo, ai famosi 20 W del catalogo Blaupunkt e ottenibili con alimentazione 12V erano snobbati, su quello sony ne venivano dichiarati ben 54, forse trovati nel sacchetto delle patatine. Se a questo si somma la notevole difettosità degli apparecchi della casa (dopotutto e' la prima serie), un certo numero di ingenuità e, l'arroganza da ultima arrivata, il quadro è fatto: Il prodotto incontra il consumatore.

Oggi sta capitando esattamente la stessa cosa, nuovi marchi per l'ambito televisivo mai sentiti prima, Samsung, Goldstar (lg), Acer, eccetera, spesso con difetti ingenui dati dall' inesperienza, spesso difetti dati dalla scaltrezza, dal desiderio di arrivare in fretta per fare rientrare subito i capitali.

Benvenuti nel futuro.
Il futuro e' il sogno del consumatore.


mercoledì, maggio 25, 2011

tessuto lino



Lino

La più antica tra le fibre vegetali è certamente il lino. Conosciuto nella regione dell’antico Egitto fin dal V millennio avanti Cristo, fu coltivato da Egizi, Fenici, Babilonesi e altri popoli del Medio Oriente che ne diffusero l’uso a Greci e Romani

Il Linum Usitatissimum e’ pianta dalla quale, a seguito della macerazione delle fibre è ricavato il filato. A seconda dello stadio di crescita del lino e’ possibile ottenere fibre piu’ o meno sottili e di conseguenza resistenti.

Il lino, un materiale fresco e traspirante, ideale d’ estate.

Le principali proprieta’ del lino:

Tenacita’: molto forte. Tra le fibre vegetali, infatti, il lino e’ quella piu’ resistente;

Elasticita’: non elastica. Per questo motivo, i tessuti di lino si sgualciscono facilmente;

Igroscopicita’: alta, come il cotone;

Coibenza: bassa.

giovedì, maggio 19, 2011

epopea del watt 3/3



In epoca non sospetta un ampli veniva dichiarato cosi':

nad (7Kg di ampli 1985 circa) Minimum power per channel, 20Hz - 20kHz, both channels driven in to 8 ohms with no more than rated distiortion (0.03% thd) 30W/ch


Arriviamo infine all'epoca in cui nasce il consumatore, gli anni 80.
Il consumatore ovviamente vuole un numero sempre più grande a parità di soldi.

A metà-fine anni 80 di fianco ai nomi storici dell'alta fedeltà e a qualche giapponese riuscito a guadagnare i gradi sulla spalla, annaspavano tanti nomi e nel frattempo cominciò una contrazione che portò, sostanzialmente, alla morte dell'Hi-Fi.

I produttori, se volevano ottenere quote di mercato, dovevano dimostrare di avere più roba e con roba s'intende potenza.
Il bastardo consumatore stava nascendo.

Anziché misurare come ormai era consuetudine la potenza in regime continuo, efficace (RMS), Specificando lo spettro e la resistenza usata come carico cominciarono a giocare la partita preferita dal consumatore: tanta roba.

Cosa sia la roba nessun lo sa!

Qualche furbacchione cominciò a misurare gli amplificatori, solitamente stereofonici utilizzando un solo canale. Già solo questo può portare in alcuni casi ad un raddoppio della potenza erogata.

Altri si lanciarono sulla potenza musicale, come abbiamo visto non è standardizzata ed è lasciata ad unica idea più o meno interessante che giace là nella testa di qualcuno.

Riducendo il tempo di misurazione aumenta la potenza soprattutto per quegli ampli un po' debolucci di costituzione.
In alcuni casi, verso la fine degli anni 80 inizio 90, si era già arrivati a misurare la potenza con un impulso di pochi millisecondi, sostanzialmente click o un toc di un vecchio disco in vinile sarebbe durato più tempo. Era l'era dei midi ed il ritorno dei compatti che non si chiamavano piu' cosi per evitare che si capisse che erano, appunto, i vecchi compattoni degli anni 70.
Ovviamente una misurazione così fatta non trova nessun motivo di essere pubblicata se non come presa per i fondelli. Improvvisamente molti amplificatori da 10 W si ritrovarono targati 80 W.
Arriviamo a doppiare il secolo, ultimamente l'alta fedeltà viene snobbata dal grande pubblico il quale oggi ha una necessità impellente: avendo FURBESCAMENTE acquistato un televisore sostanzialmente senza audio deve comprare un qualcosa per riuscire ad ascoltarlo.
E cosa vuole il consumatore? tanta roba!

Le grandi corporation, si noti non più costruttori di hi-fi, giocano alla guerra secondo le regole ormai ben definite dettate dal consumatore: poco costo tanti cosi, come si chiamano? Catt, matt, lapp aspetta; watt.
Cosa siano non e' importante!

Abbiamo già visto su questo blog che esistono impianti Surround Dichiarati 1000 W ma che sono in grado di avere meno di 10 W per cassa. Innanzitutto la misurazione anziché con tutte le casse in funzione viene effettuata con solo un canale funzionante. Non sembra ma dichiarare quel canale sei watt oppure 36 fa la sua differenza. La cosa e' MOLTO favorita da l fatto che il consumatore per ragioni non chiare desidera avere 6 casse anziche' 2. Forse hanno tanto spazio in casa...

Basterebbe questa dichiarazione di potenza, il risultato di un singolo canale in funzione moltiplicato poi come se stessero funzionando tutti senza che l'alimentatore si sieda, perché non solo le presupposte associazioni di persone si adirino, ma dovrebbe intervenire il gran giurì della pubblicità e il tribunale in quanto si sta dichiarando il falso.

Ma sappiamo che 36 W per quel povero ampli sfortunato di bassa qualità non basta per saziare quel mostro del consumatore. Occorre ancora più roba.

Allora misuriamo la potenza musicale di un istante lungo un battito di ciglia con una distorsione che neppure i paninari degli anni 80 avrebbero sopportato nella loro discoteca.

Trasformiamo un rullante in una scorengia tanto e' distorto ma però non possiamo neanche udire poiché troppo breve. Infine colleghiamo resistenze con un'impedenza diversa dai soliti 8ohm. Ecco il miracolo, i 6 W sono divenuti 150 e possiamo vendere il coso, chiamarlo con qualsiasi altro nome è offensivo per altre categorie, per 900 watt. Il consumatore è felice e finalmente compra.

Come vedete non sono le aziende cattive ma i beoti che le vogliono cosi'.

mercoledì, maggio 18, 2011

republica delle banane


Repubblica.it disse:

"Comprato per 60 dollari, di seconda mano, è stato trasformato da zio e nipote in un motorino a energia solare: quando il sole splende ha una autonomia di oltre 200 chilometri"

Io sono sicuro che in ranbatan, o comediavolosichiama, l'ignorantone ha messo il pannello sullo scooter pensando di fare una geGnialata ma non tollero che un quotidiano nazionale italiano diffonda tali menzogne.
Un pannello di un quarto di metro quadro riempito solo per meta' pompera' al massimo 20Wh al giorno, messi nelle batterie divengono 10.
Ora, qualuque bambino sa che se gioca tutto il giorno con 100g di macchinina le 4 stilo contenute (7Wh circa) vanno a ramengo.
Quindi qualsiasi bambino SA che non ci fai 200Km su di uno scooter con 2 persone (400Kg).

Quindi chiedo: Come fa un giornale che si reputa anche solo tale, non un semplice collect di vaccate, a pubblicare un'enormita' tale?
Volete giustificare gli antinuclearisti che dicono che con 2 pannelli tascabili si alimenta una fonderia?
Volete fare la figura dei polli da batteria?
Speravate che in india esisteva superman?
non vi eravate gia' resi ridicoli con il cesso di vetroresina solare galleggiante?

Qual'e lo scopo, per un'enormita' del genere deve esserci uno scopo....
Non ci credo che sia casuale.
e' troppo grossa!

lunedì, maggio 16, 2011

epopea del watt 2/3


Gli studi sugli amplificatori audio continuavano ad andare avanti e qualcuno si accorse Che alcune elettroniche suonavano significativamente più forte a parità di misura.
Questo e' stato uno dei tanti momenti in cui qualcuno metteva in dubbio le misure e i cospirazionisti successivamente arrivarono a dire che le misure non dicevano nulla.

Come poteva accadere?
In realtà in molti brani musicali la potenza massima è richiesta solamente per brevi istanti.

Cosa succederebbe se un particolare amplificatore fosse dotato di un alimentatore in grado per brevi istanti di erogare molta energia magari durante un bel colpo di cassa ? magari riuscirebbe nell'intento di riprodurre quel suono senza una grande distorsione. Alcuni progettisti pensarono degli amplificatori costruiti appositamente in questa maniera. Tanti condensatori e un trasformatore con una tensione relativamente elevata poteva giovare moltissimo alla qualità dell'amplificatore senza per questo dover montare dei finali più prestanti avendo la certezza che non sarebbero stati sfruttati.

Una grande pensata per economici piccoli ampli di solo 5 o 6 wattozzi.

Ovviamente un ampli così strutturato misurando le caratteristiche alla solita maniera, quella continua, appare decisamente sotto dotato. Per questo motivo molti costruttori cominciarono a dare due potenze, la solita e una chiamata musicale. Appare chiaro dal discorso che l'overboost dato dei condensatori è per ogni progettista una cosa diversa e ovviamente andrà misurato diversamente. Se l'obiettivo era quello di passare un colpo di timpani ogni tanto magari una misurazione di mezzo secondo è ragionevole.

Tutto ovviamente crolla se il regime musicale scelto è molto diverso da quello pensato per questa scorciatoia: mettete un po' di pedaliera di una toccata e fuga di Bach e vedrete Immediatamente che i watt musicali servono per qualcos'altro.


giovedì, maggio 12, 2011

epopea del watt 1/3

L'epopea Eroica dei watt.
Per quanto può sembrare incredibile oggi sembra impossibile sapere che Potenza possiede un amplificatore, e non sto parlando di sapere esattamente che Potenza possiede vedendone la curva distribuita su vari tipi di carico, roba da impallinati, ma uno schifosissimo dato numerico giusto per sapere se stiamo parlando della fonovaligia della nonna o dell'amplificatore idoneo a sonorizzare un concerto di David Bowie a San Siro con 100.000 persone.

Ancora una volta bisogna ringraziare quel personaggio di poca testa chiamato consumatore.

Fino a qualche anno fa, esistevano solo le valvole, si usava definire la potenza di un amplificatore in base a quanta corrente anodica beveva quest'ultimo. È abbastanza semplice capire che se entravano 100 W non ne potevano uscire che meno.
Mancando degli strumenti in grado di leggere l'intero spettro audio si utilizzava un sistema abbastanza semplice quanto geniale: collegando al posto degli altoparlanti una banale resistenza con sopra un termometro si risaliva alla potenza efficace, quella cioe' che era equivalente a provocare l'EFFETTO in corrente continua. Si noti che questo sistema era lo stesso per misurare le potenze Di tutta l'elettromeccanica in generale e il termine stesso di potenza efficace (http://it.wikipedia.org/wiki/Valore_efficace)è rimasto fino ai giorni nostri.

Gli anglofoni la chiamano RMS.
Quando comprate una lampadina da 15W sono 15W RMS.

Come al solito passano i decenni, i mezzi secoli e i governi ma la tecnica non cambia per nulla.


Quindi le prime misurazioni erano alquanto semplicistiche, alzare il volume è vedere quanto riesce ad uscire. Immediatamente qualcuno si accorse che non basta che esca qualcosa ma è necessario che esca quello che interessa a noi. Per vedere se esce lo stesso segnale che entra è relativamente semplice: si prende il segnale uscente lo si attenua con delle resistenze e lo si sottrae a quello entrante. Se non rimane nulla i due segnali sono identici altrimenti vuol dire che si è aggiunto o tolto qualcosa. Anche questa misurazione è fattibile a casa nostra con una manciata di resistenze e un paio di potenziometri.

Ovviamente la distorsione THD NON è l'unica che dovrebbe interessarci ma è sicuramente la più semplice da comprendere.
Ancora una volta, sempre nel tempo delle valvole, qualcuno definì che per Misurare la potenza non si doveva eccedere così tanto con la manopola del volume da trasformare il segnale audio da rullo di tamburi a Pernacchie a raffica.


In questa accezione scopriamo quindi la prima misurazione moderna della potenza per gli amplificatori audio: Potenza continua efficace con una distorsione che dipende dall'uso che ne andremo a fare.
Alla fine degli anni 60 hi-fi voleva dire per le normative tedesche al massimo 1%. Un ampli economico da casa anni 80 aveva lo 0.01%.

Ma tutto ciò non bastava ancora, si poteva misurare quanta potenza usciva, si poteva misurare solo quella che era utile poiché sufficientemente indistorta ma quale segnale utilizzare per effettuare la misurazione non tutti si sono mai messi d'accordo: lo spettro proposto dai tedeschi o dagli americani, ovviamente diversi, oppure un tono sinusoidale su di una frequenza media, solitamente 1000 Hz. La questione non è peregrina alcuni ampli offrono prestazioni significativamente diverse poiché variando la distorsione, ricordate sopra, varierà anche la potenza misurata.

domenica, maggio 08, 2011

SuperHero


Il concetto di supereroe


molto spesso parlando con la gente avviene un fatto strano: invocano l'arrivo superman.


Si parla dell'inquinamento da traffico ed esce la frase che SICURAMENTE qualcuno scoprirà (nelle piramidi egizie) delle auto magicamente in grado di non inquinare o fare 500Km/l.


Si cerca di spiegare che i pannelli solari più di quel tanto non possono aiutarci e il verde turno ci contrasta dicendo che ALTRI (il dott No), non lui che i suoi danari non li molla, spenderanno di più in ricerca e inventeranno nuovo pannello che erogherà più di quanto il sole ci fornisca.


Il problema dei rifiuti? Ma sicuramente gli scienziati (come archimede pitagorico) inventeranno un modo per eliminarli diverso che sotterrarli o bruciarli.


Non è possibile parlare con qualcuno, tutti hanno in mente che i loro problemi verranno risolti nel futuro da altre persone.


Penso che questo sia un comportamento che ha origine sia dalla nostra specie, la mamma che ci difende dal gatto di casa, sia dalla società che ci ha abituato che per i vari problemi noi non dobbiamo preoccuparcene poiché esistono tutta una serie di organismi, polizia, spazzini e burocrati che prenderanno i nostri problemi e li risolveranno senza le nostre preoccupazioni.

Ancora l'evoluzione tecnologica a portato l'ignorante a pensare che la tecnica come ha potuto fare dei miracoli negli ultimi 100 anni ne possa fare non solo altri, ma quelli che noi desideriamo! Manco che la ricerca fosse Jeannie (strega per amore) pronta ad esaudire i desideri.


Esiste la limitazione data dal fatto che non sempre a determinati problemi esistono soluzioni e il nostro comportamento non fa che peggiorare le cose.


A esacerbare la cosa, gia nebbiosa nella testa di molti, esistono i cerusici di provincia I quali vendono acqua fresca, anzi, la promessa dell'acqua fresca, in cambio di danari veri come cura.



Una delle preoccupazioni di questo nuovo secolo sarà di tipo energetico: probabilmente finirà il petrolio entro un tempo molto più breve di quello che la popolazione pensa.

Già, cosa pensa la popolazione quando acclama uno che gli racconta di un futuro nei quali i carburanti saranno sostituiti dall'idrogeno, nel suo libro anche lui attende un superman che gli fornisca una magica trasformazione prelevando l'energia da dove non si capisce.

Grazie testa di rapa Jeremy Rifkin di aver illuso tante persone dell'esistenza di nembo kid.


Anche senza arrivare a temi così caldi come quello dell'energia o dell'inquinamento la stessa cosa avviene in campo dell'economia: non ci sono i soldi per pagare tutti anziché licenziare qualcuno bisogna tenerli tutti e a stipendio pieno! Da dove vengano i soldi non è un problema per i sindacati, l'azienda deve farsene carico! Sei mesi dopo chiude lo stabilimento e si trasferisce nella vicina Svizzera. Si vede che batman non è giunto in tempo.


Stesso ragionamento fatto sul problema delle importazione dai paesi orientali: cosa diamo in cambio di prodotti che loro ci forniscono? La risposta solitamente è soldi. La domanda è quando ci restituiranno i soldi cosa ridiamo in cambio visto che non possiamo sperare che si riprendano sempre i loro prodotti ad un prezzo maggiorato? Alcuni hanno delle risposte così complesse che la risposta reale dopo una sfoltita è solamente una: soldi. Dal momento che penso che i cinesi ed i coreani non siano così stupidi da scambiare carta all'infinito o cediamo l'Italia in blocco o attendiamo l'arrivo dei fantastici sette; quattro non sarebbero sufficienti.


Per qualsiasi problema che esula dalla capacità di comprensione esiste una sola risposta che è quella del supereroe con l'unica eccezione della scorie nucleare che a ben guardare in tutto questo casino è veramente una goccia nel mare.


Per coloro che nella tecnologia, che guarda caso sono i consumatori dei telefilm di fantascienza soft (CSI, Alias..), i problemi siano sempre risolvibili a suon di palanche e o preghiere e manifestazioni in piazza.

La cosa strana e che le palanche non siano le proprie ma di un ipotetico stato di cui non facciamo parte e che l'equazione in questione POSSA EFFETTIVAMENTE RISOLTA magari da Emmett L. Brown.


Evviva il flusso canalizzatore!

mercoledì, maggio 04, 2011

Chi sono i cattivi?

Da molto tempo, ma i miei pochi lettori lo sanno, io mi sento strano perche' tutto cio' che viene passato come “normale” a me sa di bufala. Il problema grosso che alcune volte, in particolar modo quando si parla di matematica o scienza, e' verificabile che il sentir comune e' errato.

Viviamo in uno stato dove molti dicono che e' dominato da un supercattivo (si il mitico berluscau) che avrebbe compiuto mille nefadezze (magari vere non questiono su questo) e SOPRATTUTTO negherebbe la LIBERTA' DI STAMPA e DI PAROLA facendo poi circolare NOTIZIE FALSE.

Ma esistono veramente i supercattivi?

Non lo so, esistono pero' i lupi travestiti; coloro che da BUGIARDI PATENTATI raccontano cose non vere per farle diventare bandiera.

Costoro hanno imparato la CENSURA dalla pravda e il discorrere dal DUCE.

In questo momento e' ben visibile a tutti il loro nome:


Beppe grillo che dice cose come “abbiamo asini volanti nel box e voi che siete intelligenti ci credete perche NOI siamo intelligenti”.


Greenpeace che ruba il grip usato tristemente dalla sinistra italiana e massacra un simbolo, sempre lo stesso: berluscau. Non si parla di Kwh, metri, uranio, radiazioni gamma o ettari ma mettono la faccia di berluscau. Vota no (con il si) al nucleare perche' vuoi far dispetto a berlusconi!!! Cazzo! Allora non vado piu' a lavorare cosi' berlusconi ha i conti statali che vanno male?

Non guardo piu canale5...? no canale5 trasmette la partita! Non si puo' fare. Allora diamo i soldi a berlusconi ma votiamo no al nucleare non perche' sia per noi giusto ma perche' lo faremo incazzare.

Quando succedono cose enormi come questa emerge la vera natura di chi la racconta: Greenpeace italia ha appena dimostrato di NON essere in grado di gestire una comunicazione sull'ecologia e ha sparato sui soli simboli che conosceva scoprendo la pelliccia: non gruppo di persone dedite alla salvaguadia ambientale ma frequentatori assidui di circoli politici dove il verbo e sparlare-invidiare il loro messia: berlusconi.

Tristezza.


Ecoblog e' la massa di personaggi tristi che ha "prodotto" questo post.

Stiamo parlando di un'azienda, Blogo.it P. IVA 04699900967. Come tutte le aziende GIUSTAMENTE devono proteggere il proprio business da chi forse non vorrebbe che loro siano uno dei siti piu' visti d'italia, vuol dire grossi introiti pubblicitari.

Succede pero' che all'interno del gruppo di subriviste una, ecoblog appunto, abbia un comportamento bizzarro.

Da bravi fintocologisti continuano a pubblicare post su ogni stronzata che puzzi di verde, tralasciando per altro le vere scoperte eco che esistono.

Ovviamente capita che chi ha un minimo di cultura scriva sui commenti che FORSE 10 pannelli solari non alimentano una citta', che FORSE usare copertoni da bicicletta, chiamandoli camere d'aria, per fare cinture non e' proprio una cosa a basso impatto, che forse.....

Tutte queste diecine di commenti sono ovviamente rase al suolo.


Non stiamo parlando solo di roba offensiva, vengono cancellati anche i post che asseriscono che lo scribacchino di turno e' assolutamente ignorante sull'ecologia dell'energia scambiando carbone per neutroni ma persino commenti che parlano del fatto che i post sono errati perche' la cosa non sta in piedi... MATEMATICAMENTE.



Arriva un bel giorno che un certo Dario Bressanini commenta un post sulle banane.

Dario e' uno stimato professore universitario (Chimica Fisica per Scienze Ambientali ), scrive su “le scienze” (mica topolino o focus) ha scritto dei libri sull'argomento e quindi posta un commento garbato sul fatto che sulle banane in oggetto il redattore non capisce molto. Nel farlo invita a leggere con 2 link cose che scrisse in passato SULLA STORIA DELLA BANANA.

L'idiota di turno ovviamente cancella il commento perche' contraddice duramente le idee espresse sulla storia delle banane, che essendo storia certa non e' opinabile. La strategia dei PALADINI DELLA VERITA' ECOLOGICA consiste infatti nello scrivere principalmente cose piu' o meno astruse scopiazzate da articoli preferibilmente in italiano, non verificare nulla e sperare che nessuno lo noti. Se cio' accade cancellare il commento SACRILEGO e' la loro scelta come mi accade un 30% delle volte.


Vengo a conoscenza della cancellazione ripetuta e successivo banning del Prof su facebook (vuoi vedere che serve a qualcosa?)

Mi piace lo stile di Dario, preciso, tecnico, scorrevole e corregge i testi prima di pubblicarli (non come faccio io). Il suo blog e' gia' stato citato sul mio 2 volte in passato. Cosi' pubblico un commento sul fatto che non e' molto serio comportarsi in quella maniera da parte di ecoblog.

Vengo ERADICATO da ecoblog e da TUTTO il NETWORK.

uno shock, e' la prima volta che vengo bannato come account dal 1985.

Stessa sorte per un commento fatto precedentemente nel quale indicavo che un pannello da “600kwt” (600kilotonnellateperwatt?) anche ammettendo che fossero 600KWh 200 famiglie (altra unita' del sistema Vis?) non le puo' alimentare manco in odore di santita'. Il post viene parzialmente corretto (adesso mostra “600milaKwt” 600.000KWh deve essere una sigla sconosciuta) ma il mio commento e' stato spazzato via.

Tenuto conto che anni fa mandai una mail dicendo che se non volevano cambiare i baluba scriventi potevo fornire un check sulle cose che scrivevano vuol dire che erano informati del problema, non e' certo cosa nuova. Vuol dire che basterebbe PAGARE un fisico qualunque che dia l'OK alla pubblicazione o meno per evitare di scrivere cazzate cosi' colossali come quelle che puo' scrivere solo chi non ha mai letto neppure la bolletta elettrica di casa!


La diatriba intanto del Prof e' andata avanti ma qualcuno deve aver fatto notare che il sciur Dario non era un pirla qualsiasi ed e' quindi stato reintegrato il commento adducendo comunque che violava le regole della casa, sentiamo cosa dice:


- Link: sono graditi i link che portano informazione alla conversazione, viceversa non sono graditi link autopromozionali.

Gia' ed uno ti fa il copiancolla di roba che non entra nello spazio commenti o e' magari in copyright su di un'altra testata... voi lo fate ma non vuol dire che altri stirino il diritto alla citazione: piu' elegantemente si pone il link a cio' che si e' gia detto.



- Se annunciate al mondo che: siete stufi, il blog non piace, gli autori sono mosci, la community è composta da idioti - sappiate che potete andare subito su di un altro sito, anche perchè qui non siete benvenuti in quanto persone ostili e prive di rispetto.

Gli autori non sono mosci, stanno solo dimostrando di essere ignoranti e saccenti. Ma questo rimane nel post non nel commento. Se un redattore piega la matematica, la logica e la storia a proprio uso ed il commento senza usare parole sconvenienti fa notare che dite cose non corrispondenti al reale la reazione dovrebbe essere di verifica.
Se si volesse evitare la verifica allora si dovrebbero accettare anche le critiche



- Critiche ai blogger e al sito: errori e altre mancanze succedono. Vi ringraziamo per segnalare via mail al blog le eventuali rettifiche, miglioramenti e correzioni da apportare: cercheremo di metterci mano appena possibile. Per i motivi esposti sopra, non sono tollerati thread ostili e lunghi flame sulla qualità editoriale o umana dei nostri autori

errori e altre mancanze succedono, un errore ogni 100 e' nella natura umana ma quando gli errori grossolani superano le due cifre e quando alcuni scribacchini fra errori, piccole inesattezze e castronerie arrivano a produrre quasi la meta' degli articoli azzoppati io qualche GROSSA domanda me la porrei. Dovro' anche tener conto che le uova sul palco giungeranno. Fermare solo la traettoria dell'uovo porta con se una cosa semplice: la discesa negli inferi della qualita' del prodotto.



E’ troppo facile dire (e soprattutto è falso) che ecoblog censura quelli che cercano di confutare gli articoli.

Infatti ho al mio attivo forse 100 confutazioni CANCELLATE, sempre roba dimostrabilissima come fuffa. Oserei dire che per me e' troppo facile dire che ecoblog ha tendenza a censurare quelli che cercano di confutare gli articoli. Va anche a periodi. Dimostrabile il mio eradicamento.



....se invece vogliamo guardare il dito e ignorare la luna parlando di “ecocensure”, allora il professor Bressanini e il sottoscritto non si incontreranno più per parlare di ogm. Né su questo blog, né sul Fatto né su Le Scienze.

Qui e' un bel tentativo di voltafrittata, e' Bressanini ad aver iniziato una querelle cancellando i post... e per questo che con uno cosi' poco socievole non e' il caso di parlare. No aspetta, che caspiterina sta dicendo? tizio is out?



Cosa insegnano le cose di cui sopra?

Che il marcio proviene a grandi carrettate da chi si proclama portatore della liberta' e della trasparenza.

Un blog ha di base la possibilita' di cancellare i commenti. E' casa mia ci faccio quello che voglio.

Questo, a mio giudizio, e' valido per un blog di un privato cittadino che racconta delle avventure di miss Piggy. Per me e' sexy e bellissima chi non e' di questa idea viene bannato.

Quando si parla di una TESTATA GIORNALISTICA e uno dei siti piu' visti della blogosfera italiana le regole devono essere diverse. Non perche' lo dice la legge, e in alcuni stati lo dice, ma perche' (fatto salvo il segare i troll) se tu metti la possibilita' di mettere dei commenti saranno appunto COMMENTI (Sabatini Coletti :giudizio espresso su qlco. o qlcu.; in partic. osservazione critica).

Se non si desiderano commenti negativi sull'argomento, sui modi o sul post esiste un modo elegante, semplice e sano: eliminare la possibilita di commentare.


Chi ha un grande potere ha anche delle responsabilita' che ecoblog non e' in grado di tenere. Nega di fatto la liberta' di parlole e fa girare informazioni false?


Beppe grillo che inneggia al solare non ha idea di cosa sia, a lui serve solo come mezzo per irretire le masse: non e' diffondere informazioni false e tendenziose?

E greenpace italia non sta' forse usando i modi dei piu' scarsi politici in circolazione per ottenere scopi nascosti?


i cattivi son divenuti buoni e viceversa?

i buoni son stati sostituiti da cattivissimi?

I buoni ci sono mai stati?


non so voi ma mi sembra di essere immerso nella cacca fin qui...

domenica, maggio 01, 2011

tessuto cotone


Il cotone, il cui termine deriva dall’arabo katun ovvero "terra di conquista". Già presente prima del secondo millennio avanti Cristo in India ed anche in Perù, fu introdotto dai Saraceni prima in Sicilia nel IX Secolo e poi in tutta Europa attorno al 1300. Considerato un prodotto d’importazione, e per di più difficile da filare e tessere, rimase per lungo tempo un tessuto di lusso al pari della seta.

Il nome con cui gli antichi lo chiamavano era: “oro bianco”

Materiale di eccellenti e ben conosciute caratteristiche di igrospicita’, traspirazione e freschezza, intreccia la sua storia con quella recente del genere umano, basti pensare alla storia Americana.

Ancora oggi e’ importante in quanto rappresenta il 46% delle fibre consumate nel mondo (19MT nel 1997) e gode, grazie al suo prezzo relativamente basso, rispetto alle eccezionali caratteristiche, di un buon consumo anche nelle zone d’origine.

Negli ultimi anni si e’ fatto strada una novita’ nel cotone che ho usato dal 1995 (circa): Il cotone biologico. La novita’ consiste nel fatto che il seme del cotone spesso non nasce con la peluria bianca. Selezionando appositamente le varieta’ e’ possibile avere dei cotoni in alcuni colori che non sono stati ne’ sbiancati ne tinti. La cosa curiosa e’ che si tratta di una tecnica inventata dalle popolazioni andine precolombiane e riscoperta solo ora.

Date le sue caratteristiche morfologiche e chimiche, il cotone presenta le seguenti proprieta’:

Tenacita’: forte, soprattutto in ambiente umido;

Elasticita’: molto debole

Igroscopicità: alta;

Coibenza: media.