sabato, agosto 31, 2024

destriero e stoltaggine.

 oggi raccontiamo un altro scempio italiano


 

Come gia' raccontato in altri post la lunghezza di una nave ne determina la velocita'.

Queste grandi navi passeggeri facendo la spola fra il vecchio mondo, Londra, e il nuovo, NY, con una rotta ortodromica (Che e' una curva che sale molto a nord (capito perche' il titanic ha beccato un iceberg nel cercare il nastro azzurro?) ed e' la rotta piu' corta) il piu' velocemente possibile.
Per tanto quello che aveva buttato piu' carbone o salito piu' a nord era quello che si beccava il famoso NASTRO AZZURRO, da cui il nome di una deprecabile birra.  

Altro premio simile il Hales Trophy, che non e' esattamente sovrapponibile, ma assai piu' ufficiale.


 

Dovete anche sapere che le navi non erano enormi solo per raggiungere certe velocita', erano enormi anche per il fatto che per attraversare l'atlantico, soprattutto al contrario, serve una paccata ignobile di carburante e se non si vuole trasportare solo quello grande vuol dire anche avere un carico utile serve dimensione.

Non e' un caso che solitamente le navi oceaniche sono sopra i 100m, non e' un capriccio, ma una necessita' e non esistono ferri da stiro da 15-25m che facciano l'oceano, solitamente sono barche a vela in quanto non usano carburante, non a caso prima i record erano detenuti da enormi e lunghi velieri da trasporto, il cutty sark, dice nulla?, che si contendevano la gara del tè, che alla fine era il nome precedente.

Ovviamente esiste un'altro modo per avere velocita', planare, ovvero volare sull'acqua (piu' o meno bene), ma non si confa' ad una nave da trasporto, esattamente come non si chiede ad un 787 di andare in orbita. Serve un motoscafo planante che non e' un naviglio commerciale.

Nel 1985 richard branson, che non e' tutto regolato, decide di fare la traversata con un motoscafo di 65 piedi (20m) il Virgin Atlantic Challenger, lasciò New York nel giugno 1985 per fare una tiratona.
Dopo essere sopravvissuto al maltempo male e schivato la minaccia degli icebergs, la Challenger affondò per aver colpito qualcosa.

Il Bra ci riprova con un 75 piedi (23m) e finalmente arriva a destinazione con uno scalo (su un 23m non e' che ci sta tutta quella benza).
Poi chiama l'American Merchant Marine Museum e questi si mettono a ridere:
non e' stata una traversata,
si e' fermato a far benzina
e non e' una nave commerciale (avete notato il Merchant?).
Anzi, a dirla tutta non e' neppure una nave, e' solo una barca a motore.

Il Bra si adira e dice che il semplice attraversamento e' un nuovo tipo di trofeo che si chiamera' virgin qualcosa e sara' aperto a tutti. Nel frattempo lega un nastro azzurro insieme alle bandiere della barchetta.
Vien voglia di noleggiare un ekranoplano per fargli vedere i sorci blu.

Dopo il Bra arrivano gli italiani ladri di galline che decidono che il predominio di mari e' roba loro e faranno vedere di che pasta sono fatti (da dire in posa plastica con mascellone prominente, mi raccomando!).

Come se fregasse a qualcuno oggi quale e' la nave da trasporto piu' veloce quando abbiamo l'airbus A380.

Ovviamente si mettono in testa di vincerlo con i soldi  dell'Aga Khan un poco dalla FIAT di Gianni Agnelli e, vergognosamente dall'IRI ed ENI rubando dalle tasche operaie.
Danno il comando ad uno che riesce a far vincere persino le Fiat piu' scassate, Cesare Florio

Gia' qua' l'impresa e' fallimentare, certo il Bra si e' fermato a far benza, ma mettersi a costruire una NAVE COMMERCIALE in SERVIZIO da 400m e' un impresa costosetta per una brocca.

MA gli italiani hanno un asso nella manica, pensano di essere fuBBi.
Nulla di nuovo sotto il sole del paese dei bonus e forestali.

Partono dai motori, 3 enormi turbine LM1600 da 20.000 cavalli d'albero (14.920 kW) con un'efficienza termica del 37%, in pratica e' la versione marina della 404/414.
Ovvero ne basta una per andare piu' veloci del suono


Almeno su di un aereo...

ora hai i motori, 60KCV, ora manca lo scafo.
Prima di tutto costruiscono un enorme serbatoio di benzina, del resto con 60.000CV non e' che puoi avere la tanichetta del fuoribordo da 15litronzi per dieci minuti di moto (solo i giornali e politici di sinistra italiani pensano che si puo' arrivare dalla libia con 30L di benza), farai fuori 700 tonnellate di carburante 

in pratica costruiscono un enorme serbatoio da un milione di litri lungo 68m

Una tanica con attaccati dei motori.
 

Le eliche di superficie non erano ancora molto diffuse, poi del resto ancora oggi poco usate per certe dimensioni, allora si vira sull'idrogetto, complice che all'epoca era la panacea a tutti i mali, dalla gotta alla scabbia.

 



Ecco gli eroi sulla plancia.

la cosa divertente e' che essendo turbine avio andavano rifornite con carburante per aerei, L'agip racconta di aver fatto un carburante misterioso per la bisogna, ma probabilmente e' tutta fuffa.

La prima traversata va maluccio, del resto e' un motoscafo, per quanto enorme e dotato di infinità di cavalli se va a razzo sulle onde finisce in volo e, di conseguenza, a farsi molto male non avendo ali.

Al secondo tentativo riesce ad arrivare integro e con un record di traversata eccellente.
Il piu' grande motoscafo oceanico e il piu' ignorante del mondo (con eco: "double record!") mai costruito era riuscito nell'impresa bruciando 800.000 litri di "benzina" in un colpo solo.

i nostri eroi, mentre la stampa italica si straccia le mutande per aver bruciato 800.000 litri di carburante in 58 ore, 34 minuti e 50 secondi, in pratica con il solo flusso delle pompe carburante potere andare in autostrada lanciando la benza dietro di voi.

Il grandissimo successo italiano,
l'italia migliore di tutti,
l'italia domina
eccetera,
una roba che sui giornali e' durato parecchio per essere l'italia un paese di terricoli e la cosa insignificante.
Si noti che nessuno ha mai parlato in italia del precedente, molto simile, tentativo del Branson.
Non e' italiano, non conta, solo noi fighi con il 110%.

I'italia, l'italia... è curioso notare che la nave battesse bandiera  delle Bahamas e la proprietà fosse della Bravo Romeo Ltd., società con sede in Irlanda. Anche questo non viene riportato dai media sbavanti.
Quella non e' una nave italiana.

Del resto molta della roba, dalle turbine, ai riduttori, passando per gli idrogetti erano di societa' estere, di fatto l'intero scafo e' stato progettato in Svezia e  poi si e' assemblato il tutto in italia da Fincantieri (IRI), in pratica una fabbrica cacciavite.

Arriva il momento di richiedere il riconoscimento all'ente della traversata per certificare tutti gli sforzi e il record. 

Del resto si e' fatto tutto per la coppa, no?
Ovviamente l'American Merchant Marine Museum si mette a ridere: e' un caxxo di motoscafo d’altura di dimensioni abnormi, navali, per contenere un mare di carburante!
Non e' una cavolo di marina mercantile, e' un giocattolo compensativo per sottodotati!

Ma gli italiani hanno un asso nella manica su cui stanno scommettendo le tonnellate di danari, anche operai, spesi per fare i di piu' e comprare i due pieni di benza avio.

Al momento della partenza dall'italietta furbetta Fiorio e Mancini ricevettero la bandiera della Regione Sardegna e il Guidone Postale, assieme ad un sacco di corrispondenza che venne timbrata con l’annullo speciale.
L'idea e' che con un sacco della posta di una decina di Kg e UN passeggero, potesse essere confuso dall'ente con una nave commerciale che faceva regolare servizio.
Italiani fubbi e tutti gli europei fexxi, dove ha gia' visto questa narrativa?
Hah, gia', sempre quando si parla di EU sui giornali "ma non ci capiscono", "ma noi siamo speciali".

Il ‘Destriero’, quindi, si spaccio' come nave postina con un sacco di lettere da far finta di recapitare, del resto non dovevano arrivare a NY, ma riportate in italietta.
Questo fu un esempio di quanto siamo buffoni nel fare i ladri di galline del cavolo. Poi non lamentiamoci se abbiamo certe nomee non tanto belle.

Ovviamente l'American Merchant Marine Museum mandò brutalemente tutti per rane mentre gli italiani insistevano e raccontavano di quanto era ingiusta la vita (l'ente) a trattarli cosi'.
Ieri era l'ente della marineria, poi la merkel, poi questo e poi quello. Mai colpa degli italici che fanno i furbi.

Ovviamente tale comportamento squalifica che quel poco di notevole e' stato fatto: e' di fatto il mezzo piu' veloce che abbia navigato attraversando l'atlantico, che poi sia un mezzo ignorantissimo e bozzo e' altro.
La furberia vanifica quel poco che e' stato fatto, con l'aggravante del contenzioso: ci hai provato, non e' finita bene, smettila di fare il furbo e non rompere il ciuffolo, non e' colpa degli altri se l'italiano vuole vincere uscendo dalle regole.

Nel frattempo sono passati 30 anni e la nave ignoranza (o forse si chiamava destriero?) giaceva all'addiaccio in Germania e piu' volte si e' parlato di riportarla in italia come simbolo delle imprese marinare ignoranti.

Il piu' forte tentativo fu alla Camera dei Deputati su iniziativa dell’onorevole Giovanni Battista Tombolato dove venne presentata addirittura una interrogazione scritta dall’ignorantissimo  ministro dei beni culturali Dario Franceschini (uno che e' bravissimo ad illustrarci la sua incompetenza), la proposta era quella di vincolare il bene ai sensi della legge 42/2004 e spendere una fraccata di soldi per restaurarlo e metterlo in bella visto, forse a monito di evitare di fare gli animali e che gli altri sono stufi dei furbetti di serie z.




Poi, per fortuna, il 2 maggio 2024 viene annunciata l'avvenuta demolizione dell'ignoranza (o era destriero?) presso i cantieri Lurssen di Lemwerder. 

Cosi' potremo dimenticarci di quando l'italia cerco' di spacciare un enorme motoscafo d'altura fuori misura per un piroscafo da 300m del 1951 non cosi' piu' lento, 35.7 contro 53 nodi, con 2000 passeggeri, ristoranti di classe, piscine, teatri e tonnellate di posta che faceva numeri oltre mezzo secolo prima.
Vi lascio un elenco di pubblicazioni consultabili da un catalogo universitario

Gli italici volevano competere con queste bestie leviatane che facevano la spola ininterrotta e costante ad alta velocita', anche con mare grosso, mentre servivano il the e proiettavano il nuovissimo "Sette spose per sette fratelli", con un motoscafo usa e getta oversize  ignorante, dove il rumore domina e se provavate, mentre portavate le cuffie, a preparare un the come si deve probabilmente andavate in ospedale.

 

8 commenti:

Celso ha detto...

Me li ricordo gli articoli sui giornali... beh, dai almeno il Virgin Atlantic Challenger Trophy se l'è tenuto, stando alla pagina Wiki, magari perché nessuno è tanto fesso da farsi massacrare dagli ecologisti al giorno d'oggi...

Comunque popolo di terricoli ma mica tanto... se anche Colombo non fosse italiano, abbiamo avuto Vespucci, Verrazzano, Caboto e Pigafetta, che se non altro ha avuto il merito di scrivere, per non parlare di una presenza degna di nota nella vela sportiva, foss'anche come divertimento dei ricchi prima di andare in bancarotta e in odore di Mani pulite.
Anche quest'anno un oro olimpico nel windsurf e uno nella vela l'italia li ha vinti...

blu-flame ha detto...

celso lo sai vero che quella era una vera fuga di cervelli gia' all'epoca :-)
E infine non erano "italiani"

La vela italiana moderna, tranne un paio di nomi spesso portati in palmo di mano, e altrettanti che pur facendo incetta di medaglie ma che erano completamente esclusi dai media non e' poi cosi' ricca come altre nazioni EU.
Non si dice di essere ai livello dei francesi o degli inglesi, che prendono il grosso del sugo, ma neppure cosi' poco.
Nella maggior parte dei grandi circuiti (es VOR e simili) abbiamo la stessa partecipazione da paese sudamericano o slavo.
Inoltre non e' solo da ricchi, di fatto un 470 olimpico lo carichi sul tetto della punto, non hai bisogno di mettere i milioni sul tavolo dello studio Farr, per iniziare un usato costa 4000E, poi per uno da gara mondiale ovviamente e' diverso, ma si parla di cifre prendibili da un singolo, costano di piu' i trasferimenti, per dire.
Mai una medaglia in 34 anni
Mondiali 4 medaglie (piu' una nei junior)
Il 470 e' una barca semplice e tecnica, pertanto vince chi e' figo.
Ci facciamo battere dai grandi velisti, dai grandi paesi, persino dai piccoli paesi come la grecia che son 4 gatti, dal giappone, o l'ucraina.
Capisci che non ha senso?

E comunque la mia esperienza velica e' che se la baia e' piena di barche italiane ti conviene, nonostate gli ospiti vorrano quella piu' carina, toglierti.
Quando arrivano o partono fanno casini, arano con le ancore e ti vengono addosso da "fermi" (tu lo sei loro no) e ti tocca essere un vigile eretto come una polena preoccupata a prua.
Con le altre bandiere (salvo che ti stanno fregando con un noleggio) sai che puoi scendere di sotto farti un te e andare a dormire.

i penultimi mondiali
https://www.flickr.com/photos/155406587@N08/albums/72157718555543888/with/51016907153

Gate-All-Around ha detto...

Bell'articolo! In sostanza per un gioco e nulla più hanno bruciato più combustibile di quanto propellente bruci un razzo per raggiungere l'orbita.
Indicativamente un Falcon 9 brucia circa 150 t di kerosene per razzi e 350 t di ossigeno liquido.
Tranquilli che l'Italiota medio dirà che tale spreco ha permesso di sviluppare la tecnologia nautica nazionale e che solo a causa della burocrazia non abbiamo potuto applicare i risultati conseguiti all'industria nazionale.

blu-flame ha detto...

gate in relta' e' stato detto qualcosa come
"tale spreco ha permesso di sviluppare la tecnologia nautica di motoschifi grossi nazionale e che solo a causa che all'estero non e' stata capita, nonostante venduta come militare, non abbiamo fatto busssinessse. E' colpa degli altri che non hanno capito quanto e' vantaggioso bruciare milioni di litri a botta."

Il concorde faceva 5 traversate con il carburante di una traversata dell'ignoranza.
Pero' il concorde porta piu' passeggeri, faceva regolare servizio commerciale e ha piu' stiva.
Diciamo che ha piu' ragioni per ambire alla coppa.

Erreunista ha detto...

la Toyota GTOne del mare

Gate-All-Around ha detto...

L'italiota sindrome dell'incomprensione tale per cui il Genio Italico si manifesta ma non viene capito dagli esteri barbari.

Celso ha detto...

Dimenticavo Soldini.
O è un fuffaro anche lui e la stampa racconta solo balle?

Gate-All-Around ha detto...

A confermare la vocazione italiota ad aggrapparsi alle Alpi, dimenticando circa 8000 km di coste, ricordo che solo tre università prevedono il corso d'Ingegneria Navale su un totale di oltre cinquemila corsi di laurea attivi.