domenica, agosto 25, 2024

cultura italiana

 

 


 Per fortuna che ad un certo punto hanno cominciato a fare antenne che non potevi montare non funzionanti.
Ma i cani ogni tanto ci riuscivano comunque, perhe' l'antanna la fa l'elettricista terza media che costa poco.

Cosi' ne ho viste TANTE.

Vediamo di capire come e' fatta un antenna.

Si parte dal dipolo che nel caso specifico e' l'8messo di traverso, si capisce che e' il cuore in quanto e' dove e' connesso il cavo.

Se fosse lasciato a se sarebbe con un guadagno 1 e non sarebbe, in pratica, direttivo.

DIETRO al dipolo abbiamo di solito un riflettore che ha 2 scopi: togliere il segnale indesiderato (rumore che diminusce la performance) e riflettere e concentrare il segnale sull'antenna.

Frontalmente al dipolo vi sono i direttori (in realta' e' un casino e beccatevi una spiega for dummy con poesia) che hanno dimensioni diverse ogniuno e vanno montati seguendo le dimensioni.
Una volta erano dotati di un anello colorato che indicava il buco, colorato anch'esso, dove montarli.
Questi direttori servono ad "incanalare" l'energia e chiudere il fascio aumentando il guadagno.

Ovvio che se mettete un direttore nel posto errato non funziona piu' un ciuffolo.


 

 

Giusto per capire quanto vale il giochino un antenna del genere da 30E puo' guadagnare 16dB, avere un angolo di 30 gradi e avere una sensibilita' posteriore di -2 che oggi e' MOLTO importante.

per chi non e' pratico con i dB basti sapere che 20dB sono 100 volte.

Un antenna montata come sopra -15dB almeno. Praticamente inesistente.

Poi ci sarebbe il cavo in discesa che messo cosi' morira' in 5 anni e rischia di mandare a patrasso altra roba.

Poi la gente si lamenta che con il DTT ha dovuto rifare le antenne e con il DDT 2 ha dovuto rifare tutto ancora, beh, non e' stato il digitale.


spigolature da wiki, dove trovate in eng anche una spiega migliore sui direttori.

L'antenna Yagi-Uda fu inventata nel 1926 da Shintaro Uda della Tohoku Imperial University, in Sendai Giappone, con la guida di Hidetsugu Yagi, anch'essa dell'Università Imperiale di Tohoku. 

Lo Yagi fu ampiamente utilizzato durante la seconda guerra mondiale per i set radar in volo, a causa della sua semplicità e direzionalità.
Nonostante sia stata inventata in Giappone, molti ingegneri radar giapponesi non erano a conoscenza del progetto fino alla fine della guerra, in parte a causa della rivalità tra esercito e marina.
Le autorità militari giapponesi vennero a conoscenza di questa tecnologia dopo la battaglia di Singapore quando catturarono le note di un tecnico radar britannico.
Gli ufficiali dell'intelligence giapponese non hanno nemmeno riconosciuto che Yagi era un nome giapponese in questo contesto.
Quando è stato interrogato, un tecnico alleato ha detto che era un'antenna che prende il nome da un professore giapponese.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

@blu-flame
Mi spiegheresti la faccenda del cavo?


Anonimello

Anonimo ha detto...

Molto semplice, e si estende alla maggiorparte degli impianti solari fatti alla carlona:
la guaina del cavo è in gomma rigida.
il sole brucia secca e crepa la gomma.
la gomma crepata manda il cavo a massa.

Non a caso hanno inventato le canaline passacavo.

Paolo

Anonimo ha detto...

Edit: noto solo ora che il cavo è assicurato al palo da un paio di giri di potentissimo nastro isolante. Cosa c'è di peggio per resistere a pioggia vento e sole? next step il nastro per cerotti.
Paolo

blu-flame ha detto...

x Anonimello
il cavo per una serie di ragioni marcisce per la pioggia.
Per evitare questo fenomeno si usa far si che la prima parte del cavo risalga con una forma ad S sdraiata.
In pratica la prima parte che fa una conca, U, marcira', ma evitera' di tirarsi dietro tutto il cavo.

Paolo, per quanto sembra folle il nastro adesivo funziona meglio di altre cose, per esempio le fascette che andrebbero a deformare il cavo (e foxxere l'impedenza).
Inoltre le fascette si cuociono prima.

Anonimo ha detto...

@blu-flame
Chiaro il discorso. Però è curioso che non facciano cavi antenna per esterni. Cioè, ci sono cavi elettrici adatti all'uso esterno, p.es. i G7 o G10, come mai non usano quei materiali per i cavi antenna? Motivi tecnici?

Anonimo ha detto...

Scusate, nel commento precedente non mi sono firmato.
Anonimello

blu-flame ha detto...

anonimello il problema e' che entra acqua di condensa dove e' connesso.
Una cosa e' che prenda un pochini di umido un cavo che poi divverra' tiepido, altro e' un coax dove passano 0,0.....001W
Comunque se guardi un collo d'oca si usa farlo comunque anche per i cavi elettrici, o almeno lo fanno i migliori elettricisti

Anonimo ha detto...

"anonimello il problema e' che entra acqua di condensa dove e' connesso."

Ecco, è questo passaggio che mi mancava, grazie.
E comunque si, ho presente il "collo d'oca", si fa normalmente negli impianti esterni e anche all'interno se ambienti umidi, p.es. nelle cassette di derivazione di impianti nelle industrie alimentari dove lavano con la canna dell'acqua.

Anonimo ha detto...

...
Anonimello