sabato, agosto 31, 2024

destriero e stoltaggine.

 oggi raccontiamo un altro scempio italiano


 

Come gia' raccontato in altri post la lunghezza di una nave ne determina la velocita'.

Queste grandi navi passeggeri facendo la spola fra il vecchio mondo, Londra, e il nuovo, NY, con una rotta ortodromica (Che e' una curva che sale molto a nord (capito perche' il titanic ha beccato un iceberg nel cercare il nastro azzurro?) ed e' la rotta piu' corta) il piu' velocemente possibile.
Per tanto quello che aveva buttato piu' carbone o salito piu' a nord era quello che si beccava il famoso NASTRO AZZURRO, da cui il nome di una deprecabile birra.  

Altro premio simile il Hales Trophy, che non e' esattamente sovrapponibile, ma assai piu' ufficiale.


 

Dovete anche sapere che le navi non erano enormi solo per raggiungere certe velocita', erano enormi anche per il fatto che per attraversare l'atlantico, soprattutto al contrario, serve una paccata ignobile di carburante e se non si vuole trasportare solo quello grande vuol dire anche avere un carico utile serve dimensione.

Non e' un caso che solitamente le navi oceaniche sono sopra i 100m, non e' un capriccio, ma una necessita' e non esistono ferri da stiro da 15-25m che facciano l'oceano, solitamente sono barche a vela in quanto non usano carburante, non a caso prima i record erano detenuti da enormi e lunghi velieri da trasporto, il cutty sark, dice nulla?, che si contendevano la gara del tè, che alla fine era il nome precedente.

Ovviamente esiste un'altro modo per avere velocita', planare, ovvero volare sull'acqua (piu' o meno bene), ma non si confa' ad una nave da trasporto, esattamente come non si chiede ad un 787 di andare in orbita. Serve un motoscafo planante che non e' un naviglio commerciale.

Nel 1985 richard branson, che non e' tutto regolato, decide di fare la traversata con un motoscafo di 65 piedi (20m) il Virgin Atlantic Challenger, lasciò New York nel giugno 1985 per fare una tiratona.
Dopo essere sopravvissuto al maltempo male e schivato la minaccia degli icebergs, la Challenger affondò per aver colpito qualcosa.

Il Bra ci riprova con un 75 piedi (23m) e finalmente arriva a destinazione con uno scalo (su un 23m non e' che ci sta tutta quella benza).
Poi chiama l'American Merchant Marine Museum e questi si mettono a ridere:
non e' stata una traversata,
si e' fermato a far benzina
e non e' una nave commerciale (avete notato il Merchant?).
Anzi, a dirla tutta non e' neppure una nave, e' solo una barca a motore.

Il Bra si adira e dice che il semplice attraversamento e' un nuovo tipo di trofeo che si chiamera' virgin qualcosa e sara' aperto a tutti. Nel frattempo lega un nastro azzurro insieme alle bandiere della barchetta.
Vien voglia di noleggiare un ekranoplano per fargli vedere i sorci blu.

Dopo il Bra arrivano gli italiani ladri di galline che decidono che il predominio di mari e' roba loro e faranno vedere di che pasta sono fatti (da dire in posa plastica con mascellone prominente, mi raccomando!).

Come se fregasse a qualcuno oggi quale e' la nave da trasporto piu' veloce quando abbiamo l'airbus A380.

Ovviamente si mettono in testa di vincerlo con i soldi  dell'Aga Khan un poco dalla FIAT di Gianni Agnelli e, vergognosamente dall'IRI ed ENI rubando dalle tasche operaie.
Danno il comando ad uno che riesce a far vincere persino le Fiat piu' scassate, Cesare Florio

Gia' qua' l'impresa e' fallimentare, certo il Bra si e' fermato a far benza, ma mettersi a costruire una NAVE COMMERCIALE in SERVIZIO da 400m e' un impresa costosetta per una brocca.

MA gli italiani hanno un asso nella manica, pensano di essere fuBBi.
Nulla di nuovo sotto il sole del paese dei bonus e forestali.

Partono dai motori, 3 enormi turbine LM1600 da 20.000 cavalli d'albero (14.920 kW) con un'efficienza termica del 37%, in pratica e' la versione marina della 404/414.
Ovvero ne basta una per andare piu' veloci del suono


Almeno su di un aereo...

ora hai i motori, 60KCV, ora manca lo scafo.
Prima di tutto costruiscono un enorme serbatoio di benzina, del resto con 60.000CV non e' che puoi avere la tanichetta del fuoribordo da 15litronzi per dieci minuti di moto (solo i giornali e politici di sinistra italiani pensano che si puo' arrivare dalla libia con 30L di benza), farai fuori 700 tonnellate di carburante 

in pratica costruiscono un enorme serbatoio da un milione di litri lungo 68m

Una tanica con attaccati dei motori.
 

Le eliche di superficie non erano ancora molto diffuse, poi del resto ancora oggi poco usate per certe dimensioni, allora si vira sull'idrogetto, complice che all'epoca era la panacea a tutti i mali, dalla gotta alla scabbia.

 



Ecco gli eroi sulla plancia.

la cosa divertente e' che essendo turbine avio andavano rifornite con carburante per aerei, L'agip racconta di aver fatto un carburante misterioso per la bisogna, ma probabilmente e' tutta fuffa.

La prima traversata va maluccio, del resto e' un motoscafo, per quanto enorme e dotato di infinità di cavalli se va a razzo sulle onde finisce in volo e, di conseguenza, a farsi molto male non avendo ali.

Al secondo tentativo riesce ad arrivare integro e con un record di traversata eccellente.
Il piu' grande motoscafo oceanico e il piu' ignorante del mondo (con eco: "double record!") mai costruito era riuscito nell'impresa bruciando 800.000 litri di "benzina" in un colpo solo.

i nostri eroi, mentre la stampa italica si straccia le mutande per aver bruciato 800.000 litri di carburante in 58 ore, 34 minuti e 50 secondi, in pratica con il solo flusso delle pompe carburante potere andare in autostrada lanciando la benza dietro di voi.

Il grandissimo successo italiano,
l'italia migliore di tutti,
l'italia domina
eccetera,
una roba che sui giornali e' durato parecchio per essere l'italia un paese di terricoli e la cosa insignificante.
Si noti che nessuno ha mai parlato in italia del precedente, molto simile, tentativo del Branson.
Non e' italiano, non conta, solo noi fighi con il 110%.

I'italia, l'italia... è curioso notare che la nave battesse bandiera  delle Bahamas e la proprietà fosse della Bravo Romeo Ltd., società con sede in Irlanda. Anche questo non viene riportato dai media sbavanti.
Quella non e' una nave italiana.

Del resto molta della roba, dalle turbine, ai riduttori, passando per gli idrogetti erano di societa' estere, di fatto l'intero scafo e' stato progettato in Svezia e  poi si e' assemblato il tutto in italia da Fincantieri (IRI), in pratica una fabbrica cacciavite.

Arriva il momento di richiedere il riconoscimento all'ente della traversata per certificare tutti gli sforzi e il record. 

Del resto si e' fatto tutto per la coppa, no?
Ovviamente l'American Merchant Marine Museum si mette a ridere: e' un caxxo di motoscafo d’altura di dimensioni abnormi, navali, per contenere un mare di carburante!
Non e' una cavolo di marina mercantile, e' un giocattolo compensativo per sottodotati!

Ma gli italiani hanno un asso nella manica su cui stanno scommettendo le tonnellate di danari, anche operai, spesi per fare i di piu' e comprare i due pieni di benza avio.

Al momento della partenza dall'italietta furbetta Fiorio e Mancini ricevettero la bandiera della Regione Sardegna e il Guidone Postale, assieme ad un sacco di corrispondenza che venne timbrata con l’annullo speciale.
L'idea e' che con un sacco della posta di una decina di Kg e UN passeggero, potesse essere confuso dall'ente con una nave commerciale che faceva regolare servizio.
Italiani fubbi e tutti gli europei fexxi, dove ha gia' visto questa narrativa?
Hah, gia', sempre quando si parla di EU sui giornali "ma non ci capiscono", "ma noi siamo speciali".

Il ‘Destriero’, quindi, si spaccio' come nave postina con un sacco di lettere da far finta di recapitare, del resto non dovevano arrivare a NY, ma riportate in italietta.
Questo fu un esempio di quanto siamo buffoni nel fare i ladri di galline del cavolo. Poi non lamentiamoci se abbiamo certe nomee non tanto belle.

Ovviamente l'American Merchant Marine Museum mandò brutalemente tutti per rane mentre gli italiani insistevano e raccontavano di quanto era ingiusta la vita (l'ente) a trattarli cosi'.
Ieri era l'ente della marineria, poi la merkel, poi questo e poi quello. Mai colpa degli italici che fanno i furbi.

Ovviamente tale comportamento squalifica che quel poco di notevole e' stato fatto: e' di fatto il mezzo piu' veloce che abbia navigato attraversando l'atlantico, che poi sia un mezzo ignorantissimo e bozzo e' altro.
La furberia vanifica quel poco che e' stato fatto, con l'aggravante del contenzioso: ci hai provato, non e' finita bene, smettila di fare il furbo e non rompere il ciuffolo, non e' colpa degli altri se l'italiano vuole vincere uscendo dalle regole.

Nel frattempo sono passati 30 anni e la nave ignoranza (o forse si chiamava destriero?) giaceva all'addiaccio in Germania e piu' volte si e' parlato di riportarla in italia come simbolo delle imprese marinare ignoranti.

Il piu' forte tentativo fu alla Camera dei Deputati su iniziativa dell’onorevole Giovanni Battista Tombolato dove venne presentata addirittura una interrogazione scritta dall’ignorantissimo  ministro dei beni culturali Dario Franceschini (uno che e' bravissimo ad illustrarci la sua incompetenza), la proposta era quella di vincolare il bene ai sensi della legge 42/2004 e spendere una fraccata di soldi per restaurarlo e metterlo in bella visto, forse a monito di evitare di fare gli animali e che gli altri sono stufi dei furbetti di serie z.




Poi, per fortuna, il 2 maggio 2024 viene annunciata l'avvenuta demolizione dell'ignoranza (o era destriero?) presso i cantieri Lurssen di Lemwerder. 

Cosi' potremo dimenticarci di quando l'italia cerco' di spacciare un enorme motoscafo d'altura fuori misura per un piroscafo da 300m del 1951 non cosi' piu' lento, 35.7 contro 53 nodi, con 2000 passeggeri, ristoranti di classe, piscine, teatri e tonnellate di posta che faceva numeri oltre mezzo secolo prima.
Vi lascio un elenco di pubblicazioni consultabili da un catalogo universitario

Gli italici volevano competere con queste bestie leviatane che facevano la spola ininterrotta e costante ad alta velocita', anche con mare grosso, mentre servivano il the e proiettavano il nuovissimo "Sette spose per sette fratelli", con un motoscafo usa e getta oversize  ignorante, dove il rumore domina e se provavate, mentre portavate le cuffie, a preparare un the come si deve probabilmente andavate in ospedale.

 

mercoledì, agosto 28, 2024

italia si italia no... la terra dei...

 

E davvero necessario ricordare alla popolazione di non prendere a mazzate un cestino e non usarlo per il sacchetto del pattume da 80 litri?

Hah, si, 3za media con latino e romani, si comportano come nello anno zero.
 

inutile dire che dopo 6 mesi e' stato divelto a calci e la gran parte se non spaccati almeno con un bel bozzi.

Ma noi non avevamo la piu' grande forza dell'ordine dei paesi occidentali che spacca il birillo ogni momento a tutti?
A tutti i pochi che stanno alle regole... essendo uno stato di medda che punisce chi fa.

Italiani tutti santi.

domenica, agosto 25, 2024

cultura italiana

 

 


 Per fortuna che ad un certo punto hanno cominciato a fare antenne che non potevi montare non funzionanti.
Ma i cani ogni tanto ci riuscivano comunque, perhe' l'antanna la fa l'elettricista terza media che costa poco.

Cosi' ne ho viste TANTE.

Vediamo di capire come e' fatta un antenna.

Si parte dal dipolo che nel caso specifico e' l'8messo di traverso, si capisce che e' il cuore in quanto e' dove e' connesso il cavo.

Se fosse lasciato a se sarebbe con un guadagno 1 e non sarebbe, in pratica, direttivo.

DIETRO al dipolo abbiamo di solito un riflettore che ha 2 scopi: togliere il segnale indesiderato (rumore che diminusce la performance) e riflettere e concentrare il segnale sull'antenna.

Frontalmente al dipolo vi sono i direttori (in realta' e' un casino e beccatevi una spiega for dummy con poesia) che hanno dimensioni diverse ogniuno e vanno montati seguendo le dimensioni.
Una volta erano dotati di un anello colorato che indicava il buco, colorato anch'esso, dove montarli.
Questi direttori servono ad "incanalare" l'energia e chiudere il fascio aumentando il guadagno.

Ovvio che se mettete un direttore nel posto errato non funziona piu' un ciuffolo.


 

 

Giusto per capire quanto vale il giochino un antenna del genere da 30E puo' guadagnare 16dB, avere un angolo di 30 gradi e avere una sensibilita' posteriore di -2 che oggi e' MOLTO importante.

per chi non e' pratico con i dB basti sapere che 20dB sono 100 volte.

Un antenna montata come sopra -15dB almeno. Praticamente inesistente.

Poi ci sarebbe il cavo in discesa che messo cosi' morira' in 5 anni e rischia di mandare a patrasso altra roba.

Poi la gente si lamenta che con il DTT ha dovuto rifare le antenne e con il DDT 2 ha dovuto rifare tutto ancora, beh, non e' stato il digitale.


spigolature da wiki, dove trovate in eng anche una spiega migliore sui direttori.

L'antenna Yagi-Uda fu inventata nel 1926 da Shintaro Uda della Tohoku Imperial University, in Sendai Giappone, con la guida di Hidetsugu Yagi, anch'essa dell'Università Imperiale di Tohoku. 

Lo Yagi fu ampiamente utilizzato durante la seconda guerra mondiale per i set radar in volo, a causa della sua semplicità e direzionalità.
Nonostante sia stata inventata in Giappone, molti ingegneri radar giapponesi non erano a conoscenza del progetto fino alla fine della guerra, in parte a causa della rivalità tra esercito e marina.
Le autorità militari giapponesi vennero a conoscenza di questa tecnologia dopo la battaglia di Singapore quando catturarono le note di un tecnico radar britannico.
Gli ufficiali dell'intelligence giapponese non hanno nemmeno riconosciuto che Yagi era un nome giapponese in questo contesto.
Quando è stato interrogato, un tecnico alleato ha detto che era un'antenna che prende il nome da un professore giapponese.

lunedì, agosto 12, 2024

cultura italiana


 la signora ha fatto pisciare il suo isterico cane davanti al citofono in pieno centro davanti a tutti: per citofonare o lo fai allungatoti  o pucci i piedi nel piscio.

Probabilmente il figlio scimmia gira con una bomboletta e quando si sente depresso cerca di verniciare l'uscio altrui non piacendogli i colori originali, poi, non sapendola usare, lascia solo dei segni.

via centralissima in citta' che fa provincia, non paesino di 200 anime in una casetta sperduta nei vicoli.


 

 

 

giovedì, agosto 08, 2024

mini de tomaso

 

 

160 Kmph. 77 cavalli.
Roba che sembrava tanto in italietta.
La innocenti si barcamenava vendendo la mini su licenza, del resto le povere auto italiche non erano certo meglio.

bisogna inanzi tutto capire il momento storico.
E' il 1974 e le contender  sono la A112 nonmale, nata proprio per colpire l'inglesina, la 127 che e' effettivamente notevole se non fosse per le storiacce.

Cosi' innocenti nel 1974 rinnova il design, linea firmata da Marcello Gandini (il padre di Countach, Diablo, ecc…) per Bertone, migliora qualcosa, il problema pero' e' che il pubblico crede che sia medda.
E ha ragione

Gli operai Innocenti, teste di razzo, nonostante le richieste iniziali di prodotto molto elevate, per fare del male all'azienda cercarono di rallentare tutto con il risultato che vennero consegnate in forte ritardo (affossando i conti), alcune incomplete o addirittura vandalizzate (ricorda ALFA?), con conseguente perdita di immagine per la Innocenti

Dopo varie vicissitudini e cambi di proprieta' la piccola mini rimane in produzione fino al 1993 decretando cosi' uno dei piu' longevi modelli occidentali.
Anche se ovviamente la durata del modello  e' un pochino colpa dei dazi e dalla mancanza di concorrenza essendo generalmente le auto italiane scarse.
Non e' un caso che muoia proprio il 1993,  succede che l’Italia e' appena entrata in Europa (firma Shenghen a fine 90 e diventa operativo dopo un anno circa), si comincia a non avere piu' confini e si abbattono i pesanti dazi italiani sulle vetture estere e quel vecchio rottame muore.

Uno dei motivi che accendono la curiosita' del modello, e fanno scoprire il perche' non solo ne hanno vendute fino al 93 con un pubblico di affezionati che cambiavano auto ma non modello e' una certa affidabilita', strana data la media italiana.

Infatti la piccola, una volta che le scimmie hanno smesso di lanciare lo sterco, doveva cambiare motorizzazione per un problema di fornitura di modelli non piu' disponibili e succede una cosina: comprano i motori in giappone!

Gia' nel 1984 i motori giapponesi erano avanti e di fatto questa vettura monta l'intera lineup dei motori Daihatsu 993 3 cilindri.
Ricordiamo che all'epoca era essenziale per un auto economica avere 993cc per via del cavallo fiscale, strana castronerie per dire "kattivi i rikki che ci hanno i cc". Una delle cose che mettera' in croce la povera lancia.
Il cavallo fiscale altro non era che un calcolo (eleva la cilindrata per 0,6541 di esponente e moltiplica il risultato per 0,14186) per dire che sei sotto i 998cc paghi niente di un sacco di cose e se sei oltre i 2000cc ti mandiamo la finanza in casa.
E' ovvio il cercare in piccolo motore e il piccolo motore e' un 3cilindri da falciatrice non certo un piccolo motore da 1400cc.

Cosi' nasce la mini indistruttibile e inesauribile che ha il bonus di consumare poco rispetto ai fiattoni&c.

Ma ovviamente importare l'intero catalogo dei 3 cilindri ha anche l'effetto di esser una delle primissime ad avere i motori a gasolio e...

E' anche la prima piccola ad avere un motore turbo, che prima era riservato solo a roba costosa (almeno in Italia) cosa che coniugava la pUtenzzza con il fatto di pagare un ciuffolo di bollo&c
Il basso costo dei propulsori, inoltre, permise di essere  la prima utilitaria,  ad adottare l’orologio digitale e gli alzavetri elettrici.

Ricordiamo che sebbene dicano che e' una vettura di successo, di fatto ne produssero circa 350.000, (6000 le turbo) che e', per gli anni di durate, sono 18000 annue.
I successi italiani sono sempre quelli che altri chiamano debacle.

notare l'ignorantississima scritta turbo che ricorda che non e' una macchina buona.

Complice il turbo, le gomme larghe (165),  le indipendenti tarate alla carlona e con un telaio che arrivava da epoche egizie, era si dotata di grande tenuta di strada, ma altrettanto di un comportamento nervoso, imprevedibile e faticoso.
La cosa anziche' impensierire gli utenti, come dovrebbe fare, rendeva la vettura desiderata da coloro che si credono piloti.
"Sto figo io e dommino a bbestia"

Un po come quelli che portano i suv in montagna (che spesso e' meno tecnologico di questa, vero alfa?)  cercando di andare forte ma, tranne gli stint fra le curve dove rompono il razzo, sono praticamente immobili, ingombrano la strada e dopo 3 tornanti vorresti chiamare uno spazzaneve per rimuoverli.
Loro pensano di essere uomini che dominano il suv, tu pensi che portare un cassonetto del pattume in mezzo alle montagne e dover sopportare l'imbecille di turno rovina l'emozione.

Velocità Massima
    158 Km/h
    98 mph

0-100 Km/h
    10,8 secondi

Rapporto Potenza/Peso
    9,86 kg/CV

Potenza Totale
    72 CV

Coppia Totale
    108 N·m


Autonomia Totale
    475 Chilometri


Cilindrata
    993 cm3

Configurazione
    In-linea 3


Potenza Massima @
    5.800 giri/min

Coppia Massima
    108 N·m
    80 lb·ft

Coppia Massima @
    3.400 giri/min

Distribuzione
    SOHC

Valvole/Cilindro
    2 (6v Totale)

 
Orientamento
    Trasversale


Capacità Serbatoio Carburante
    40 Litri
  Rapporto di Compressione
    8,1:1
Alesaggio e Corsa
    76 x 73 mm
Rapporto Alesaggio/Corsa
    1,04:1
   
Potenza Specific
    73 CV/L



Trazione
    Trazione Anteriore

Cambio     5 Gears

Pneumatici
    160/65R13

Sospensioni Anteriori
    MacPherson

Sospensioni Posteriori
    MacPherson

Freni Anteriori
    Disco

Freni Posteriori
    Tamburo


Peso a vuoto
    710 kg


Lunghezza
    3.135 mm

Larghezza
    1.530 mm

Altezza
    1.375 mm

Passo
    2.045 mm

Carreggiata Anteriore
    1.254 mm

Carreggiata Posteriore
    1.284 mm




 

 





lunedì, agosto 05, 2024

giappominch 10

Questo e' il tipico giardinetto pubblico non cintato.

ovviamente e' ben tenuto, l'erba e' rasata ma, soprattutto, e' addobbato.

e cosi' rimane.

Pulito. 

Tu rimani 10 minuti in contemplazione.

Poi piangi.

Piangi perché non vuoi tornare in merdalandia dove le scimmie lanciano la cacca su tutto e hai passato la vita a pulire o riparare cose dove nessuno ha mai fatto niente, ma tutto e' stato fatto.

Cosa succederebbe in italia? 

La prima cosa passerebbe una scimmia intorno ai 15 anni che vede le sfere e latra con la bocca
"hurg, ballonne"
e dopo una rincorsa calcerebbe quella a bordo strada mentre altre scimmie chiocciano approvazione.

Poi arriverebbe il ladro, porterebbe via 2 sfere e le 15 lampadine interne che sono senza chiusura o blocchi.

Al 3zo giorno i padroni di cani avrebbero sparso urina sulle lampade e merda intorno.
Nel frattempo lattine sacchetti e cartacce sarebbero sparse ovunque.

entro un 5 giorni, massimo una settimana,  le scimmie avrebbero asportato o distrutto il tutto e come finale un accendino avrebbe dato fuoco al tutto rovinando persino gli alberi e i cavi elettrici.

Chi non ci crede non ha mai provato ad addobbare un negozio in centro.

Si, le scimmie mi hanno segnato.

Per me cose come questa mi rivoltano lo stomaco perché mi fanno capire la siderale distanza fra scimmia e uomo.

 


 

giovedì, agosto 01, 2024

la professionalità italiana

 Vengo colpito da questo cartellone in mini metro come una sassata.

Leggiamo un attimo questo cartellone triste.
Vorrebbe essere di una scuola del design della comunicazione.
Secondo voi, questo tristo cartellone tono su tono vi da l'idea di una scuola di design o di una scuola di ragionieri un pochino fantozziani?
Ci sono svariati modi di fare comunicazione e design in una réclame, che con la mia solita sottilezza (:-P) tagliero' in due:

1) Woah. E' il piu' difficile si tratta di aggredire l'occhio, tipico ad esempio l'esempio dei cartelloni delle suole top dove la bravura e la novita' sfidano l'occhio o quelle aziende che vogliono aprire in 2 il mercato. Un po sul p0rno potete pensare a kalvin klein, ma anche altri che arrivano ad usare pittori di fama o sistemi tecnologici. Il top si e' avuto negli anni 80.

2) Bau bau house, come la chiamo io. In pratica ipersemplificare, generalmente con un tocco di Mondrian  e non sbagli piu. Una versione sfortunatadi questo concetto lo vedete applicato da Apple: quello che non avete messo non potete sbagliarlo (e grazie al ca...). Se avete paura e' ottimo.

La 3za via scelta e' un cartellone con una "modella" che non si capisce cosa faccia li, forse perché avevano troppo spazio in orizzontale e i libri non sono neppure dritti.
Facciamo finta che non sia conciata come una povera ghetto style con un espressione ebete, evidentemente non hanno un direttore di design nella sQuola che non si sia strappato i capelli dopo aver visto una foto del genere, corollario: non hanno idea del design.
Provate a togliere il bollino di medda e tagliare il poster all'altezza del naso della modella e rimuovetela dal poster dove e' inutile.  Lasciate solo la scritta e lo sfondo.
Già meglio, no?
Togliendo gli orrori piu' grossi localizziamo il design della comunicazione e non un confuso messaggio di una sciattona "vorrei ma non posso" che fa un tentavo di diventare una modella da passerella.
Lasciamo perdere gli altri errori.

Se vi sembra niente potete andare sulla home del sito

WoW.
Whatammedda!

Questo si chiama body shammingo durissimo.
Prendi una persona non bella, con piu' di qualche Kg rispetto alla forma,
la conci da sciattona,
la illumini di medda,
la spettini
ritocchi brutalmente l'immagine in maniera da esaltare il peggio, naturale o aggiunto.

Poi la metti in pole position nella home che tutti possano vedere lo scempio che hai fatto a quella poveretta... ho visto donne delle pulizie di 60 anni piu' curate.
Se volevi farla vergognare, beh, hai fatto veramente tutto il possibile.

Lasciamo perdere la barra gialla degli open day che e' cacciata sopra a razzo del messaggio che a sua volta e' sopra al vestito collassato brutalmente a nero.

"Lo spirito dell’Accademia è creazione e collaborazione."
Collaborazione o casotto litigioso?


"Lo respiri nei corsi di
Fashion Design"

Scusate avete un corso di fashion design e le modelle che vi rappresentano sono una con una  felpa di plastica e l'altra con una roba informe che "mio signore dove razzo sei riuscito a scovare un tale schifo?"?
Questo e' il biglietto da visita?
Il massimo che riuscite a fare?
E vi risparmio le altre immagini.
Non dico di fare haute couture, ma neppure quello scempio d bancarella cinese da tutto a 3 euro. 

La scuola di design di Mombay ha un sito che rappresenta cosi' il corso di moda (visto che collaborano con riviste internazionali e' d'archivio, una stilista libanese, ma da bene l'idea dello stacco)



E le foto degli studenti sul sito non sembrano poveri cristi, ma con le loro creazioni alcuni sono roba interessante. Ci provano.

Vedete la differenza fra l'italia, che non ha cultura, e l'India che ci prova e vuole sorpassare, e spesso lo fa gia'?


Capiamo subito che la cultura se non la possiedi non la puoi insegnare, magari sembri figo perche' fra i ciechi l'orbo e' re, ma puoi tirartela nella pozza di quelli che hanno fatto il liceo e di moda e design, salvo interessi personali, arrivano non sapendo un razzo.

Se pero' parliamo di quello che e' la realta' all'estero, ho parlato dell'india per far capire che tutto il mondo si muove, quando hanno fatto 5 anni di superiori hanno gia' approcciato concetti simili se non equivalenti.
In pratica il liceale ignorante va in questi posti (ve ne sono anche di migliori, per fortuna, es lo IED) e studiano 3 o 5 anni con una preparazione di 3 o 5 anni.
I loro colleghi, con lo stesso sforzo, hanno studiato 6 o 8 anni e hanno avuto contatti con aziende, metodi produttivi e mondo del lavoro che e' tanto odiato dai licei.

Capite che non solo e' facile che gli italici finiscano in universita' di basso livello, ma comunque e' molto difficile che possano essere meglio di altri.
Se volete piangere consiglio la scuola di moda di NY.

Come era la cosa che in italia facevamo moda ovunque e bellissima?
La cultura e' poca e le scuole sono di medda.