certe volte c'è da chiedersi, viste le premesse nostrane, perché nazioni che sicuramente non sono il leader mondiale nella produzione tirano fuori spesso delle piccole perle.
Certo, l'Inghilterra ha la facilitazione della lingua, ma di regola piuttosto che importare un loro prodotto il grosso e grasso mercato americano preferisce comprare i diritti e riscriverle da zero o addirittura scimmiottarle.
Questo telefilm mostra che una nazione delle dimensioni simili alle nostre, con un tempo nettamente peggiore, poverta' a manetta (il grosso del PIL e' fatto da Londra come da noi dal nord). Con una differenza abissale: il popolo inglese ha cultura. Certamente “ci piace” la propria, chi non lo fa, ma non solo. Questo e' il risultato.
Quando mi era stato proposto di vederlo, spiegandomi che, in pratica, era un telefilm telenovela in costume dei primi del novecento di una nobile famiglia inglese, quasi mi misi a ridere perché non mi sembrava che ci si potesse tirar fuori qualcosa di buono. Telenovela, dai...
Forse anche memore di altri film e telefilm d'epoca che spesso erano non solo una noia mortale ma anche malfatti. Rai dice nulla?
Mi colpì invece, molto tempo dopo la messa in onda, di persone che non dovrebbero rientrare nel target ne continuassero a parlarne.
C'era un motivo.
Downton Abbey è una perla perché è un treno che si muove senza scossoni, in perfetto orario, implacabile nella direzione precisa in cui deve andare.
Non è solo una questione di ingredienti, ma tutto è esattamente come deve essere.
La regia, i movimenti di camera e il cast fanno esattamente ciò che ci si aspetta in maniera precisa e puntuale.
Non ci sono riprese strambe col grandangolare "vorrei essere kubrick ma so' il macellaio della zia del reGGista" o espressioni eccessive da clown improvvisati, ma per quanto tutto scorre e tutto viene reso in maniera credibile e, incredibile, senza annoiare.
Luci e camere sono ad un livello molto alto: professionisti.
Per quanto con piccole sbavature (harg! Il sintetico non esisteva!! o le tende e i vestiti con lo stesso tessuto.) i costumi sono credibili, costruiti e diversificati ma, soprattutto, ci si potrebbe riempire un intero piano dei grandi magazzini.
Costumisti ENORMI per un cast molto esteso.
Il cast per essere un telefilm è enorme se pensiamo soprattutto alla maggior parte dei prodotti che oggi vediamo sul nostro schermo (anche in quello grande) dove, escludendo le comparse, di personaggi inquadrati sono al massimo quattro o cinque. Con quel cast non non si arriva a coprire la servitù.
E devo dirlo, gli attori sono tanta roba, non imbianchini ruBBati al pennello.
Gli ingredienti sono molteplici: la società, la telenovela, l'avanzamento sociale o l'arrampicata, la storia e ovviamente l'essere inglesi (che per loro e' un must).
Queste molteplici sfaccettature permettono al telefilm di essere visto da un pubblico decisamente ampio che va dalla squinternata che si ciba di drammi sudamericani fino pubblico decisamente più colto che vede all'interno di questo racconto molto di più. Perché chi ha scritto il plot, la sceneggiatura non e' il liceale che dopo aver studiato catullo pensa di saper tutto.
Alla fine quello che possiamo dire e' che comunque sia, piaccia o meno il genere, è una di quelle cose che e' necessario vedere se non altro per capire cos'è un prodotto in cui tutti gli aspetti sono curati ed è stato realizzato in maniera ineccepibile, recitato magistralmente ripreso per bene.
Il successo mondiale che ha arriso alla serie e' ben meritato.
Questo e' come va fatto.
PS
Siccome e' girato pensando alla crema, e la crema non parla come un romanaccio di borgata, la dizione e' perfetta e anche uno dotato di un pessimo inglese come il sottoscritto riesce a seguire abbastanza in lingua originale. e vi assicuro che e' MOLTO piu' godibile e la nonna (Contessa Madre di Grantham), che era un sex symbol nei '60 e bi-oscar, e' un vero scompiscio: e' la vera spiegazione, con solo due frasi e un sopracciglio appena accennato, di interi trattati sulla conservazione dello status quo. Quello che si dice una vera PRO, per la cronaca mentre interpretava la Granitt in HP stava curando un cancro senza saltare una ripresa. Quando penso agli attori italiani...
6 commenti:
valuta la serie tv "Il racconto dell'ancella (The Handmaid's Tale)" sono curioso di saper cosa ne pensi.
(le tre stagioni sono su tim vision, amazon video mi sembra ci sia solo la prima)
...a questo punto anche Fargo (3 stagioni) dei Cohen... sempre che non ne avessi già parlato e mi sia sfuggito.
Mi ha colpito la differenza marcata tra I e II stagione, nonostante si riconosca la mano.
Downton Abbey (tramite Amazon, in lingua originale e sottotitoli italiani) mi ha fatto attraversare/superare il periodo di "clausura" marzo-aprile 2020
Condivido il tuo parere positivo
De "il racconto dell'ancella" ho letto prima il libro, ancora la serie non esisteva. E non ho visto il film.
La serie per me è ben fatta, la prima segue pressappoco la trama del libro adattata al presente (il libro è del 1980), le altre due sono invenzione nuova così come tutte le scene in flashback.
L'unica cosa andata persa è proprio il titolo che nel libro ha il suo perché, banalmente vengono ritrovate delle audiocassette con la registrazione della testimonianza di questa ancelle, il raccono appunto.
"il racconto dell'ancella" trovo che ha 2 difetti che lo condannano:
1) hanno viluto esagerare a farti star male
2) gira troppo su se stesso mancando di coerenza e poi salta alla fine.
no, non e' in recensione fra i prossimi 90 gia' scritti in qualche maniera.
La Contessa madre è fantastica certo, ma il modo di parlare del suo Maggiordomo? :)
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