lunedì, settembre 28, 2020

telelavoro e italietta



 

Questo e' un luuuuungo pippone cosmico sul telelavoro.

Nei mesi del covid si e' parlato molto del telelavoro. 

Manco fosse una novita'

La prossima parliamo, non so, dell'uso del mouse o del DVD.



Partiamo dalla follia della pubblica amministrazione, secondo la quale vi erano percentuali bulgare di persone che stavano lavorando da casa, ma con un supporto informatico tipico degli anni 40.
Come al solito dal nostro governo bugie, ma nella PA i lavoratori lavoratori pubblici pagati per non far niente, e non lo dico io, lo dicono i numeri forniti dallo stesso stato,  oggi lo fanno anche da casa.
Quando vi sara' un sistema di valutazione performance nella PA che evitera' i fancaxxisti io saro' morto.

Parliamo anche per poco della strategia degli ormai inutili sindacati italiani. Una forza destinata solamente a rompere le palle agli imprenditori, tuonare "cose di sinistra", ma ostacolare qualsiasi vero vantaggio a chi li paga: i salariati.

I nostri sindacati sono rimasti fatti fermi al lavoro manuale, alle mondine, e tutto quello che è un mondo immaginario più o meno stabile agli anni 50.
Il loro presente e' un Happy Days in versione pezzenti fantozziano.
Il fatto che il lavoro oggi sia competenza e non fatica a questi idioti non passa neanche nell'anticamera del cervello e qualsiasi tipo di innovazione viene scambiata come presagio della fine dei tempi e prevaricazione degli operai.
Le frasi sconnesse urlate dalla Camuso sono il tipico problema:
necessita' di mantenere i lavori, di mantenere i lavoratori chissenfrega.

Come prima cosa andiamo ad analizzare quest'enorme boom di telelavoro italico come puo' essere capitato. Ovviamente lascio immaginare le societa' meccaniche o il muratore in telelavoro.

La prima cosa potrebbe essere il fatto che eravamo già pronti, le aziende avevano già una costosa infrastruttura a bordo e non veniva utilizzata per diverse pastoie burocratiche.
Sinceramente io ci credo poco perché, se è possibile che una società abbia VPN con una decina di slot per poter gestire qualche venditore, non è detto che quell'infrastruttura possa reggere il carico di una stravaccata di persone che lavorano da casa. E un azienda PRIVATA, non compra un routerone e una connessione da $$$$$ per lasciarla inutilizzata.

Potrebbe essere che le aziende si sono precipitate a fare, in fretta e furia, del telelavoro utilizzando strumenti non del tutto adeguati, come forare il router esponendo il windoze per dare accesso alla garibaldina all'impiegato comune per gestire una situazione di emergenza.
Così facendo l'unica cosa reale e' che si sono messi nelle tipiche condizioni di essere trapanati a sangue dal primo piccione che passa. Ho sentito di diversi server Microsoft che sono stati semplicemente esposti all'esterno per permettere l'uso del programma di contabilità.
Ridiamo anche di quelli che stanno usando teamviewer...

Infine, l'unico caso che ha un qualche senso, erano quelle poche società piuttosto strutturate di servizi che avevano già una sistemazione in grado di funzionare, ma il lavoro da casa era utilizzato come premio da usarsi per qualche giorno al mese.
Gia', il lavoro come premio, figo.
In realta', il tipico lavoratore di bassa qualita' italiano sappiamo tutti che se non lo guardi a vista produce poco o niente.
Chi ha avuto lavori dirigenziali, sa.
Lo schiavo dal poco cervello ha bisogno di essere frustato per lavorare. In altri luoghi non e' necessario la funzione dell'aguzzino, ma in italia o in brasile ci sta.
Ecco che il lavoro da casa e' premiante: so che lavorerai meno e se ti giudico molto produttivo (ovvero non fai parte della massa di lavativi) in generale ti do il premio di lavorare (meno) da casa incitandoti cosi a lavorare complessivamente di piu'.
In pratica do il contentino all'impiegato che si sbatte a tuono per permettere al resto dell'ufficio di guardare facebookko e idiot-app.

Questo boom di telelavoro, anche nelle quantità REALI, e' un evento mal gestito che non rimarrà certo a questi livelli quando il covid  si sara' levato dalle scatole.
Torneremo ad essere la barzelletta dell'EU anche in questo. Altri ne faranno di piu', diverranno meno costosi di noi e alcuni tuoneranno, come fanno contro l'Irlanda oggi, dicendo che lo stato X ci ruba le aziende in maniera illegale non facendo andare in ufficio gli impiegati.

Se tutto cio' vi sembra una caricatura o pensate che io sia pazzo (perche' no?) vorrei ricordare che in italietta la produttivita' di un salariato e' fra le piu' basse d'europa: servono  piu' ore di un italiano per fare le stesse cose di un crucco.

Parte di questo e' dovuto all'automazione e ai macchinari vecchi dovute allo stato ladro (altra definizione la vedo difficile). 

Parte deriva dall'incompetenza del salariato italiano che in alcuni casi sarebbe pure messo in difficolta' dai nuovi macchinari.
In pratica, se ricordate la barzellette dove servono 3 carabinieri per avvitare una lampadina, basta metterla in “quanti italiani servono per fare il lavoro di un crucco?” per far cadere in depressione chiunque.  Chiunque sia italiano, s'intende. I crucchi alle barzellette del fantasma formaggino non ridevano, ma potrebbero ridere della REALTA'.

Quello di cui hanno paura veramente i sindacati e che vorrebbero fermare, insieme all'automazione, al fast food e agli smartphone (parto del diavolo di certo!) e' la concorrenza.

Fino ad oggi un lavoratore del sud era “poveretto” perche' era nato in un posto NARRATO  come poco amico dei lavoratori perche' boh, ci sono i cattivi del nord, il calcionapoli ha perso, il palermo basket e' nessuno  e sangennaro...

I sindacati anziche' spingere per migliorare il contesto e il lavoratore spingevano per creare aiuti per regalare soldi agli sfortunati.
Il governo di turno era ben felice di apparire salvifico.
I regali, sotto forma di cattedrali nel deserto o assegni devono avere carattere temporaneo così che si abbia sempre necessita' di intermediazione.
Come non ricordare le ridicole manifestazioni fatte da centinaia di ottenebrati guidati da stronzi per l'aumento dei forestali siciliani?
La centrale solare sarda?

Se il lavoratore era di zone del nord per i sindacati, dopo le lotte piu' o meno giuste,  era un nessuno: semplicemente doveva lavorare o fare casino fine a se stesso per ricordarsi che il sindacato esiste. I sindacati non davano nessun aiuto salvo mettersi a fare caos folkloristici che hanno piegato l'industria italiana.
Di recente indicono scioperi selvaggi DOPO che l'azienda fallisce.
Non e' da ora che sono fuori sincro con il tempo.

Il fatto che la formazione oggi e' importante, per i sindacati e' chissene, il lavoratore non deve studiare, deve lavorare sudato e con fatica.
Meglio se e' meno skillato cosi' abbisogna di una spinta sindacale per mantenere il reddito e se perde il lavoro intermediare un regalino tramite giudice (vedi caro che il sindacato ti ha fatto avere 5.000E con la causetta che e' costata al "padrone" 20KE cosi' hai anche vendetta)?, ringrazia e trovati un nuovo lavoro di medda).
Evitare di perdere il lavoro aumentando le competenze?
Mai.

Con il lavoro remoto, per i lavoratori non sono piu' del nord e del sud.
Si scoprirebbe che quelli del sud, per via delle scuole peggiori, sono lavoratori meno efficaci.
Meno di come appare ora.
Subirebbero una pressione dal nord anche sul territorio e si metterebbero a piangere: lo ricordiamo il solito discorso poLLitico (Giuseppe Provenzano, ma non solo) che Milano dovrebbe regalare soldi perche' RUBA il lavoro al sud? 

Con Milano o la Lombardia il politicastro oggi  puo' tuonare cotro un simbolo, come un blackblok contro la panineria McD, ma come farai contro Fabio rossi, Gianni perego e Carmine Catozzo (terrone emigrato di 2da generazione e genio del CAD-CAM al politecnico).
Perche e' la scuola e la cultura, non il DNA la differenza.
Che sia magari un negretto del Ghana nato a Torino che ha studiato al nord il rischio che apra in due un calabrese e' piu' che una possibilita' remota se i genitori non sono teste di rapa. La low class non ha proprio tutti i torti ad aver paura dei negri se non corre.

Pero' quello che nessuno ha ha ancora notato per bene...

Si scoprirebbe, anche, che i lavoratori del nord non sono certo i migliori nonostante le invettive del sud... Le scuole del nord italia sono molto buone se le confrontiamo nel piccolo stagno dell'italietta. Ma se passiamo ad un mare... sono cassi.

Cosa succederebbe se io avessi bisogno di un consulente grafico remoto per la mia azienda e, remoto per remoto, trovassi un tizio di Portland che vive sulla spiaggia in Thailandia?
Di gente così in Asia vi assicuro ne trovate talmente tanta che ci sono dei bar/uffici collettivi con una internet da paura e la sabbia sotto i piedi.
A parita' di costi, un superskillato di Boston che in 2 mesi vi fa una progettazione che in Italia manco sapete come iniziare, lo assumereste?
Nessuna pastoia sindacale, a progetto e costa niente.

E poi, per tutti quei lavori di basso skill, siamo proprio sicuri che un cinesino o un indiano non costino un botto meno?
Per tante cose vi rispondono gia' al telefono, per i problemi di licenza telefonate a Milano a Microsoft, ma vi rispondono dall'india nei turni in piena notte.

Una volta che sei in remoto non importa dove sei, ma solo se fai.
Prendiamo la classica segretaria che avete preso per rispondere al telefono e non e' certo un mostro di simpatia, va a capire perché non gli piace prendere la cornetta visto che e' stata assunta per quello.
Un superclassico.
Se costasse 1/10 e siete organizzati per il remoto, anche una piccola azienda sparerebbe il lavoro fuori, in Albania o in Ucraina, di gente che parla italiano se ne trova, e per prendere 400E al mese, anziche 200E come al solito, si mettono a studiare come muli. E da azienda anziche' pagare una strza 3000E e una lavoratrice 500E con tasse e tutto... sceglie l'albanese in telelavoro.

Una volta codificato il problema che risolve il lavoro remoto di bassa qualita', siamo sicuri che serva ancora un umano, o almeno che tutti i lavoratori debbano essere ancora tutti umani?
Ormai L'AI sta entrando in forze e alcuni lavori, pensiamo ai traduttori, sono diventati molto efficienti grazie alla premasticazione delle CPU che costano un'inezia rispetto all'umano.
Interi uffici potrebbero diventare frazioni in remoto.

Il continuare ad insistere con i romani fighi (e noi di conseguenza per il solo fatto di essere lontani discendenti) e il loro latino ha creato non  solo una spaccatura lavoratore e il lavoro moderno.
Il  posto di lavoro viene assegnato al meno peggio disponibile localmente.

Se il meno peggio e' tale all'inizio, poi, rifiutando ulteriori studi dopo l'assunzione, diventa pessimo in pochi anni: la  difficolta' di licenziare una palla al piede incancrenita che costa di piu' perché anziano, evidentemente per i sindacati fare il lavoro automaticamente ci rende piu' esperti delle tecnologie che cadono giu': per i sindacati un disegnatore mecccanico a penna con 30 anni di anzianita' sa usare uno scanner laser per via del latino e greco del liceo.

Cosi', se non skilliamo subito i Ggiovani togliendo i licei (o stravolgendoli) e introducendo l'obbligo di formazione continua nelle aziende ci ritroveremo ad esportare posti di lavoro per la seconda volta.
il meno peggio disponibile localmente non e' piu' necessario, diventa il migliore remoto.

Sono convinto che nei prossimi 5, forse10 anni il lavoro remoto non sara' cosi' elevato da soverchiare nel breve tutto come descritto, ma lo fara'.
Iniziera' a farlo e prima lo sentiranno bar e  palestre.
 
Citta come Milano sono agonizzanti e sofferenti.

il traffico di Milano e della brianza  e’ una medda, e i servizi pubblici sono ridicoli.
Le strade sono poche e caotiche non ci sono sovrappassi nelle citta' e non ci sono metropolitane (quella milanese e' ridicola, l'interland non e' connesso).
In pratica spostarsi vuol dire un ora minimo. Di fatto si lavora 10-12 ore con pagate 8.

si e’ voluta una speculazione immobiliare old fashion con palazzi vecchi e niente torri moderne che ha portato i prezzi alle stelle, cosa che impedisce ai dipendenti di essere vicini al lavoro. Palazzoni tristi anni 60 con decine di proprietari che pensano che possedere una casa di medda sia cool. Abbatterli e' impossibile.

la citta’ e’ carente di scuole e asili (spesso destinati ai non residenti, va a capire perche' cara Bindi), cosicche’ i genitori sono costretti a portare i figli in scuole molto lontane da casa, cosa che li costringe ad essere presenti in varie strade  aumentando il traffico a bomba. Se a tokio un nano di 6 anni prende la metro a milano la mamma fa 4 ore in auto.

Immaginate se di tutta questa gente un piccolo 10% passeranno in tempi relativamente brevi (10 anni?) ad un lavoro remoto.
La palestra in centro costosa con cui attendi alla sera che si svuoti la tangenziale non ti serve piu'
Il barettino che ti chiede 10 euro per uno strzissimo panino non ti serve piu'.
La macchinetta del menrendero in ufficio
il soldone al comune per il parcheggio
Il taxi carnivoro

Non sembra, ma e' un mare di PIL in meno, con chiusure a raffica,  per solo un 10% di remoto.

Ma chissene, in Sicilia hanno appena detto che dovranno aumentare i forestali: facciamo tutti il concorso, tanto 2 o 3 milioni di forestali per regione si possono avere, no?
Non so chi paghera', ma noi cominciamo ad assumere forestali.
Poi si vedra'.

6 commenti:

Fucilata ha detto...

In modo piu' o meno colorito hai fotografato una situazione drammatica del ns. paese.
Per esperienza il telelavoro ha creato una situazione che ha destabilizzato il tessuto lavorativo e di cui al momento vediamo solo delle prime avvisaglie.
Ce ne sono pure altre che potranno essere una manna per le aziende. Nel momento che ho molti dipendenti che lavorano in remoto, in caso di crisi sfoltire il personale diventerà piu' semplice avendo persone isolate e meno organizzate. E' un dato di fatto.
Vedremo, sicuramente il mondo lavorativo no sarà piu quello conosciuto.
A parte quelli che hanno sempre fatto poco, e potranno continuare a farlo a casa propria. Magari con l'opportunità di non farsi vedere in modo palese.

zoomx ha detto...

Durante il lockdown la stragrande maggioranza era in smartworking non in telelavoro. Giuridicamente sono 2 cose completamente diverse a partire da chi fornisce le macchine e dalle responsabilità.
Il resto del discorso è esatto, chi non faceva un tubo prima non l'ha fatto neanche in smartworking.

Poi insisti a chiamare forestali quelli che sono lavoratori stagionali, non hanno fatto un concorso, sono un po' come dei braccianti agricoli stagionali. Si parla di assumere nuovi forestali, quelli si che sono assunti e dovranno fare un concorso. Ma non sono 2 milioni.
Gli stagionali sono i principali sospettati di appiccare incendi e di fatto ogni tanto qualcuno lo colgono in flagrante ed è di fatto una forma velata di assistenzialismo. Ma visto che la Sicilia per la maggior parte degli anni è stata governata dal centrodestra (ma con centrosinistra non mi pare sia cambiato nulla) e che da decenni è un grosso serbatoio di voti è evidente che questo andazzo non sarà modificato, neanche dalla Lega. Neanche ne parleranno.

blu-flame ha detto...

"Poi insisti a chiamare forestali quelli che sono lavoratori stagionali"
So la differenza, ma di fatto sono sotto l'egida dei forestali "di ruolo".

"Ma non sono 2 milioni."
Era per dire che se ogni regione ne assume 2 milioni... :-P

"Gli stagionali sono i principali sospettati di appiccare incendi"
Certo, quelli che dovrebbero evitare gli incendi ad ogni flessione di numero li appiccano per fornire la scusa di essere necessari.
In un mondo dove la matematica conta vuol dire che non sanno fare il loro mestiere e vanno sostituiti

"è di fatto una forma velata di assistenzialismo."
Velata?
Mi stai ciappando per il rame? :-)

"Ma visto che la Sicilia per la maggior parte degli anni"
il problema e' di scambio di voti, e della diffusione del marcio.
Non cambia con il colore della casacca.
Del resto Fiumefreddo lo hanno silurato, no?


Anonimo ha detto...

Non centra nulla, ma ti segnalo che da oggi il tuo blog non si trova più semplicemente digitando "allarovescia" su google (come ho sempre fatto), ma bisogna aggiungere "blog" od altre parole chiave. Diversamente ci sono riferimenti a diversi dizionari online, pizzerie, editori..
Da un giorno all'altro, sei ufficialmente "in castigo" da google.

Un semplice blog fatto di testi scritti, senza immagini, senza filtri, senza remore e senza tanti mal di testa per minoranze e gente offendibile in genere. Che quindi in teoria non dovrebbe vendere, ma che evidentemente da fastidio a qualcuno :-/

pKrime ha detto...

Ho provato a digitare "allarovescia" su google (come non ho mai fatto) e compare come primo risultato.

Google agisce per vie misteriose

Celso ha detto...

@Anonimo non è che digitavi nella barra degli indirizzi e scambiavi la cronologia di digitazione per suggerimento on-the-fly, e poi hai pulito la cronologia del browser