I selfisti sono gli psicolabili che
pensano che il cellulare sia una fotocamera da usarsi agitandola come
una bomboletta. Il prossimo passo e' credere che gli asini volino.
Questi animali imbecilli presi da
deliri di onnipotenza si assiepano davanti al mio obbiettivo, in
particolar modo d'estate, quando da bravi volatili migrano in gruppo
emettendo i tipici suoni registrati come richiamo per la loro specie.
Mi chiedo perche' un cellulare debba emettere la registrazione di una
eroica reflex anni 70 se non per illudere un gruppo di idioti che una
webcam assomigli ad una macchina fotografica di alto livello.
Dopotutto una ricerca ha detto che i
selfisti sono di media piu' idioti, tutto torna.
Proviamo ad esaminarli come giovani etologi.
Il primo selfista che esaminiamo e' il
selfista autoerogeno.
Egli e' convinto di essere bello in
maniera imbarazzante.
Anzi, bella, visto che spesso e' una
femmina, quella piccola imbecille.
L'autoerogeno e' impegnato alla
masturbazione visiva continua ottenuta prendendo immaginette mosse e
deformate della propria persona, con ben in evidenza il muso, quasi
irriconoscibile per via della scelta caricaturiale di usare un
grandangolo per un ritratto.
La mancanza di luce, o le condizioni
impossibili di ripresa non fermano questi animali che debbono
produrre almeno 400 immaginette di se per settimana.
I risultati sono all'altezza dei loro
cervelli.
Ne esistono di varie sottospecie:
Segaioli convinti: devono raggiungere
il piu' alto numero di immaginette. Arrivano in un punto a caso (per
esempio davanti all'inquadratura di un tramonto) e mettono
nell'immagine la sabbia o il fotografo (ovvero il sottoscritto)
schisciano il display e si dileguano.
Dopotutto lo scopo e' l'eiaculazione,
perche' soffermarsi in un luogo per guardarsi attorno? Il veloce
gioco di mano e, alla soddisfazione, via di corsa verso altri
godimenti.
Autoerogeni faschionist: sono convinti
della propria bellezza. Li riconoscete dalla cura con cui si
sistemano il ciuffo o altre parti come vestiti o accessori. Nel farlo
si prendono 10 immaginette. Poi, se arrivano in 2, mettono nella
stessa posa l'amica che poi mettera' nella stessa posa la prima, che
poi... in un rituale meccanico, come il beccare degli uccelli, che,
apparentemente, e' senza fine.
Autoerogeni di coppia: assomigliano ai
convinti ma sono una coppia. Prima si telefonano con il telefono di
lei e poi di lui, poi di lei, poi di lui... Il bluetooth questo
sconosciuto. Passeranno l'inverno a non sapere neppure quante
immaginette hanno prodotto, 2000 a settimana, 100000 annue.
Come tutti i sefisti emettono un
richiamo, simile ad una reflex anni 70 guasta, che richiama altri
animali davanti alla vostra ottica.
Il motivo per il quale non producano
direttamente il verso tipico della specie, ma debbano mandarlo in
playback, non e' chiaro. Dopotutto anche le taccole non necessitano
di registratore.
Alcuni suppongono che per le pose e
rumore vogliano mimare, evidentemente molto da lontano, a dei
fotografi per ingannare eventuali animali feroci.
Come mimetismo quello era il suono che
nelle loro deboli menti era il suono tipico: forte, sferragliante e
fastidioso.
Rimane il fatto che ad un passante, al
quale sei salito sulla borsa 4 volte, bizzarro rumore meccanico o
meno, e' ben chiaro che sei uno stupido selfista e la ferocia degli
insulti non cambiera'.
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