L'omeopatia funziona, ma non come alcuni credono.
Sull'omeopatia ci ho ragionato
veramente tanto.
Sinceramente potevo ancora capire
l'utente che cercasse l'omeopatia, ma il medico no.
Dopotutto l'utente compra automobili
che si ribaltano da sole, televisori 4K che non si vedono neanche a
prenderli a pedate e telefoni decisamente sovra prezzati.
Delle
medicine costose e che ti uccidono non sono molto diverse da un SUV.
In teoria un medico, per quanto essere
umano e quindi fallibile dietro prescrizione di bustarella, dovrebbe
essere scevro da tali amenità.
Infatti esiste sempre il medico
dell'ospedale che compra valvole aortiche difettose semplicemente
dietro compenso del produttore, fatti di cronaca riportati da tutti i
giornali.
È anche vero che esistono persone che
non sono acquistabili con qualche centinaio di migliaia di euro ma
bastano una cena o weekend. Penso, o forse lo spero, che non siano in
quantita' cosi' grande.
Rimaneva però il fatto che la
diffusione era troppo elevata. O la maggior parte dei medici sono dei
venduti, mi dicevo, oppure era successo qualcosa di più importante.
Intorno agli anni 2000, più di 18 anni
fa, improvvisamente diversi familiari tornarono a casa, da medici
diversi, con le pastiglie di zucchero. Alcune nomenclate con la
dicitura fiori di Bach, altre con roboanti latinismi assai
pretenziosi.
Quello mi fece notare l'inconsistenza
del medicinale.
Anche se i medici italici sono stati
portati a credere che gli serva latino, cominciano a scoprire che
forse l'inglese è un po' più interessante e ormai, anche sulle
scatolette, al limite rimane un po' per tradizione ma non certo in
primo piano.
Dall'esperienza personale so che quando
uno usa una lingua morta o certi simbolismi di moda ( suv, laser, 4K
,alta definizione, turbo, blockchain, Ecologia...) generalmente è
una fregatura.
In pratica mi sono reso conto che era
una fregatura guardando la scatola e leggendone il nome.
Pazienti diversi, medici diversi,
risultato identico. A guardar bene è una situazione peggiore di
quella odierna.
Mano a mano che i mesi passavano,
scoprivo che sempre più persone erano stati dati questi, non vorrei
chiamarli farmaci e quindi li chiameremo con lemmi vari, cosi sotto
svariati nomi.
Al momento non mi rendevo conto della
dimensione del fenomeno anche perché pensavo che ci fosse un motivo
per il quale avessero dato queste stupidaggini.
Col passare degli anni, sebbene più
rari di quel momento, ho incontrato queste cose sempre più come
presenza stabile.
Mi chiedevo una cosa poteva essere
possibile.
In realtà dentro la medicina esistono
spesso delle mode e non sono suffragate da nessuna vera necessità.
Ovvero, qualcuno effettivamente necessità di quella tal cosa, ma
essendo una cosa nuova e sfiziosa, magari venduta bene, ti ritrovi
con il dentista che ti fa mettere il bite anche se realtà il tuo
problema e' completamente diverso.
Negli ultimi tempi seguo spesso i
racconti di gruppi di persone che si sono consorziati per cercare di
debellare l'omeopatia dalla medicina. In effetti il fatto che in
alcune università facciano un corso di omeopatia fa sorridere, o se
siete come me fa incazzare e basta.
l'enorme flusso di capitali
che oggi fa girare l'industria omeopatica supera persino quello di
molte aziende di farmaci, con l'aggravante che non ci sono costi di
ricerca e costi di produzione. Anzi la produzione e' spesso a un
livello inferiore a quello dell'industria dolciaria.
Non ho mai sentito di caramelle molto
più complesse come le haribo andate a male mentre alcune confezioni
di stupidaggini pseudo medicamentose hanno causato problemi.
Sapete tutti, se leggete il mio
disastroso blog di provincia, che quando io leggo qualunque cosa,
anche quando sono d'accordo, comincia a pensare se sto leggendo una
cosa corretta. Per testare questa cosa il mio cervello semplicemente
pensa alla rovescia per vedere se il contrario ha senso, guarda caso
dà il nome al blog.
Pensando in maniera contraria sono
arrivato a pensare che in realtà l'omeopatia avrebbe una sua
utilità.
Non sto svaporando, provate a seguire
il ragionamento.
negli anni intorno al 2000 chi si
trovava a che fare con le persone sapeva che qualunque malessere
potessero avere cercavano una risoluzione rapida, indolore e su
misura.
Questo era la conseguenza della
esaltazione delle possibilità date dal marketing.
Non sai guidare?
Non ti preoccupare ti diamo
un'automobile del seicento per cavalli facile da guidare.
Non sai usare il computer?
Ecco di un computer facile da usare con
tante belle finestre.
Non sai fare le foto?
Ecco la macchina autocosa che fa la
foto da sola.
Se poi hai centrato un palo, non riesci
neppure a vedere facebook, o fare una foto che non sia mossa come
quella di un odierno telefonino e' solo un caso.
Non che che il narrato pubblicitario
sia vero, ma con un bombardamento continuo e costante alla fine se
uno ha un bisogno sembra sempre che ci si qualcuno disposto a
schioccare le dita e risolverlo.
Se aggiungiamo a questo che il
consumatore spesso vuole un'auto “piu' nuova” di quella vecchia e
basta mettere un adesivo e farla pagare il doppio per dargli
soddisfazione, capiamo che ad un imbecille pare di vivere in un mondo
dove molto e' possibile.
A maggior ragione in un mondo, questa
volta reale, dove molti malanni che fino agli anni 70 in italia non
erano identificabili/curabili oggi vengono considerati “banali”
Dopo questi antefatti capiamo che negli
anni 90 ci si trovo' nella situazione che, pur di levarsi lo
scocciatore di turno, il farmacista e/o il medico erogavano
medicinali a manetta. In particolare gli antibiotici, da alcuni
pazienti considerati cura di tutti i mali perche' POTENTI (ci ho i
megacosi!).
Per fermare questo consumo stile
caramella si intervenne anche con il decreto che multava chi dava
farmaci senza ricetta.
A questo punto ci si ritrova con i
consumatori con il raffreddore, quello che se non curato dura sette
giorni e se curato dura solo una settimana, che volevano una
soluzione. Rapida, facile e potente con tantissimi megaerzi.
Dall'altra il medico che viene
massacrato di richieste da alcuni personaggi e non puo' certo dare
una banale aspirina.
Per quella non hanno bisogno del
medico: vanno dal medico per avere la magica soluzione, la pillolina
POTENTE e ARCANA, fatta con formule magiche (Trimetoprim,
Sulfametoxazolo, hocus, pocus, pacetamolus, ricinus comunis) e piene
di pezzi di “castoro” e altri animali (castor oil, zampa di ornitorinco, Magnesium stearate, quarzo magico)
A quel punto, sotto grandi pressioni, a
qualche medico deve essere sembrato molto furbo dare un qualcosa che
non faceva del male ma aveva un'enorme formula magica impressa:
Aconitum napellus, Pulsatilla, Kalium muriaticum, Salagadula,
megicabula e ovviamente bibbidi bobbidi buh
Il medico pensa di averla sfangata: un
rompipalle in meno (magari una mamma idiota che lo avrebbe impegnato
un'ora intera con una prova di forza), il malato soddisfatto perche
pensa di essersi avviato a guarigione, cosa del resto vera, ed
evitato scontri lunghi che possono anche ledere la fiducia.
Sotto questo punto di vista e' un win
win.
Il medico, risparmia ore impegnate a
convincere un'imbecille che vuole un farmaco potente (con
megapixellies) e costoso per un nonnulla.
Ha il tempo da dedicare ai malati seri
e svolge meglio il suo mandato: curare.
Psicologicamente e' rilassato, non deve
convincere un paio di sciachimisti al giorno della loro ignoranza, fa
meno errori ed e' felice.
Il consumatore, e' felice per aver
avuto ragione:”lo dicevo io che serviva qualcosa per curarmi”,
perché “io valgo” (l'oreal). Psicologicamente e' felice, non
tornera' a casa litigando con la moglie e la degenza gli sembrera'
piu' breve perche' piu' lieve. In pratica il raffreddore durera'
molto meno di un mese, non certo un'intera settimana.
il rapporto fiduciario non compromesso
che fa si che se l'imbecille quando ha veramente qualcosa continua ad
andare dal medico evitando di morire.
Come vedete il placebo mirabilis e'
fantastico e svolge una vera azione risolutiva e importante.
Come non averci pensato prima, il
placebo normale ha il foglietto con scritto “e' un placebo: non
funziona”, questo il contrario.
L'effetto collaterale, che poi e' il
sugo della storia, e' che dopo anni a prescrivere caramelle, piu'
costose del caviale e persino del cibo per gatti, alla fine si e'
data una reputazione di medicina allo zucchero.
Dopotutto lo prescrive il medico.
Inoltre si e' data l'abitudine, che
come insegna Lorenz, e' potente in tutti gli animali. L'imbecille
vorra' lo zuccherino come al solito.
Anche il medico si abitua e alla fine,
funzionando troppo bene, ne fa uso spesso, quasi meccanicamente.
Non prova piu' neppure a contraddire i
consumatori, in caso di inezie alla domanda sulla necessita' o meno
di prendere medicinali, allunga subito un 4k qualsiasi con contorno
di megavvatti.
Come boomerang, anche per via
dell'enorme valore, 250 milioni di euro annui in italia (miliardi in
EU), chi produce zucchero tenta il colpaccio: essere definitivamente
considerati medicamenti. Perche, se ci pensate, in fondo, lo sono:
sono degli psicofarmaci virtuali.
Ovviamente il consumatore e' irretito
da valanghe di medici prezzolati, dannano la laurea in cambio di
danaro, raccontando favolette.
Sei un medico mediocre alla canna del
gas e ti danno 100.000E per fare una serie di articoli e 2 conferenze
sull'hocus meravigliaie che cura anche le verruche e l'alito
all'aglio, alla fine non ti sembra vero.
E con 250 milioni di medici ne compri
tanti, tutti gli anni.
Aggiungiamo i farmacisti, magari con un
bello sconto sulla merce, purche' messi ben in evidenza. Sai, la
concorrenza della GDO. Se lo vende la GDO, alla fine ci sei
costretto, tanto vale guadagnare bene. “signora guardi e' appena
arrivato un bezoar in esclusiva!”
I giornali pieni di fakenews ne
parlano, internet pure e alla fine si creano gli sciachimisti che “ci
credono”.
Si fanno conferenze all'universita'
(dopotutto il ricercatore ha la macchina rotta e lo stipendio da
operaio sarebbe una conquista)
Il consumatore, alla fine, entra dal
medico o farmacista e chiede esplicitamente dell'otocinclus e quelli,
non gli danno una frittura ma dello zucchero: costa molto di piu' e
non ci devi litigare.
Quella che sembrava una buona idea,
allungare delle pasticche a chi le chiedeva, e' irrancidita.
E' diventata una prassi.
E' entrata nell'immaginario collettivo,
come i megapixel, i 4K, i suv, il grasso cattivo nei cibi.... piu'
delle scie chimiche o lo zucchero raffinato cattivo che fa male (fa
ridere, lo zucchero pseudo cattivo diventare pseudo medicina, non
trovate?).
Togliere l'omeopatia vuol dire togliere
risorse ai farmacisti, ai giornalisti, all'industria dello zucchero
e, importante, alla GDO.
Togliere l'omeopatia vuol dire togliere
la possibilita' al medico di fuggire da un braccio di ferro difficile
e faticoso, oggi piu' che mai. I giornali i siti, i conoscenti
cantano le lodi dell'omeopatia. Il medico e' solo.
Non vincera' mai.
Togliere l'omeopatia vuol dire
contraddire i consumatori, dire loro che il SUV da 45KE fa cagare ed
e' molto piu' sicura una punto da 9000E. Vuol dire loro che il tv 4k
di cui sono cosi' orgoglioni e' pessimo. Vuol dire andare dal sefista
che spara immaginette a raffica con il cello da 1500E che e' roba
tanto orribile che non sono neppure lontanamente chiamabili foto, una
usa e getta e' inarrivabile.
Capiamo da soli che e' una lotta persa:
i selfisti sono tanti e convinti tutti di essere superiori ad ansel
adams.
Perche, nella loro testa il claim che rimbomba, usato
persino da Grillo, e' quello inventato da un'azienda francese: “io
valgo”.
Siamo sicuri che ne valga la pena di
svuotare il mare con una paletta?