Ho letto che c'è stata una conferenza
tutta eccitata per un impiantito solare.
Siccome uno dei nomi erano noto per essere ignorante sono andato subito
vedere di cosa si trattava.
L'impianto solare in questione viene considerato
ibrido semplicemente perché due impianti solari sono stati messi
insieme: un classico fotovoltaico e, a mezzo kilometro di distanza,
un impianto termico solare.
In tutto questo non mi sembra ci sia da
strapparsi i capelli, ma vedremo che anche un'altra particolarità
alquanto bizzarra. Non mi sembra che si possa in
qualsiasi maniera definire come in conferenza sperimentale.
Parliamoci chiaro, qua di sperimentale non vi è nulla.
La
sperimentazione si fa in campi in cui non si conosce risultato per
poter, appunto, sperimentale ciò che non si conosce correttamente.
Andiamo conoscere l'impianto.
Il bidone ha una potenza elettrica
complessiva di 1 MW di targa
La sezione da 400 kWp sfrutta il
principio della conversione fotovoltaica, tramite celle
multi-giunzione ad alta efficienza abbinate a lenti Fresnel.
Quale
sia il rendimento non e' dato sapere.
Bisogna anche ricordare una cosa ben
precisa: non solo un sistema del genere necessita un puntamento molto
preciso ma le lenti tagliate incrementano la precisione necessaria.
Ogni pannello avrà quindi un inseguitore motorizzato che deve essere
di grandissima precisione e ogni pannello deve essere tarato
singolarmente.
Negli anni ogni staratura deve essere compensata
singolarmente.
Questo il motivo per cui di pannelli a concentrazione
fatti in piano non ce ne sono molti. A ulteriore nocumento bisogna
ricordare che il panino complessivo fatto dal pannello solare, lo
spazio necessario la focalizzazione, la lente e il vetro che va a
proteggere la lente stessa che altrimenti diverrebbe immediato
ricettacolo di polvere per via delle scanalature diviene con un peso
e una coppia risultante abbastanza importante.
In pratica una vela
che deve essere mantenuta in posizione con scarti decimali.
Questa sezione dell’impianto ibrido è
dotata di una batteria con autonomia di un’ora.
Anche in questo caso nonostante ci
siano almeno 12.000 risultati sul nostro motore di ricerca nessuno
dice con quale tecnologia quale rendimento.
Andando per logica,
stiamo parlando di un impianto statico in cui il peso non c'interessa
minimamente, parleremo probabilmente di un impianto fatto con delle
batterie al piombo e relativa elettronica in ingresso e di uscita.
Può sembrare banale ma una volta che
le batterie hanno sopperito alla nuvola di passaggio può durare
anche più di un paio di minuti vanno ricaricate e questo comunque
necessita di grandi quantità di energia provenienti dall'impianto
stesso.
Non bisogna dimenticare che l'insieme
del caricabatterie, batteria, survoltore di uscita porta con sé un
abbassamento del rendimento che può arrivare a sfiorare il 50%.
Inoltre le nuvole sono un fenomeno
piuttosto diffuso e un parco batterie dopo 300 cicli è da buttare.
Tenuto conto che in tutte le stagioni abbiamo delle nuvole di
passaggio possiamo tranquillamente affermare che quel parco batterie
se riesce da raggiungere l'anno e' gran festa.
La manutenzione della parte
fotovoltaica e relativo sistema di accumulo prenderà questa parte
dell'impianto assolutamente sconveniente dal punto di vista economico
poiché ogni anno richiederà ingenti quantità di danaro per la
manutenzione in particolare dal secondo anno.
Anche su questi costi di gestione e' silenzio assoluto
La sezione da 600 kWp invece, è
costituita da un campo di concentratori solari lineari che
focalizzano la radiazione solare su un tubo ricevitore posizionato a
qualche metro sopra il loro piano.
Nel tubo ricevitore, prodotto
dall’italiana Archimede Solar Energy, scorre un olio.
In pratica stiamo vedendo la versione
arcaica di molte centrali che esistono in giro per il pianeta, ad
oggi dovrebbero essere circa 200, il primo impianto fatto esattamente
così con le stesse componenti è targato 2001 è è stato realizzato
in Sicilia. Di tali impianti ne abbiamo parlato gia' a lungo.
Il fluido che viene riscaldato e
accumulato in un sistema con un serbatoio, che permette un’autonomia
della sezione 5 ore di produzione elettrica a pieno carico, anche in
assenza di sole.
Sarebbe una bella idea per la nuvola di
passaggio ma bisogna anche ricordare che come tutte le cose esiste un
premio da pagare.
Immaginando pure che la sezione delle turbine abbia
meno potenza di quella prodotta dall'impianto solare, comunque sarà
necessario attendere per entrare in produzione almeno cinque ore dopo il sorgere del sole. Bisogna
infatti ricordare la banalità che quando il sole sorge la potenza
dell'impianto non sarà certo su culmine.
L'effetto benefico è il
poter proseguire la produzione anche dopo il picco massimo.
In pratica succederà questo
Alla mattina l'impianto rimarrà
sostanzialmente spento nonostante il sole già alto.
Durante la giornata avremo una
produzione abbastanza lineare soprattutto dopo il mezzogiorno e
nonostante qualche nuvoletta di passaggio.
Alla sera avremo il vantaggio di avere
una coda di produzione che sarà in base al tipo di giornata fino a
un massimo di 3/4 ore probabilmente ottenute solo durante l'estate.
In caso non ci siano le condizioni
ottimali per entrare a regime l'accensione dell'impianto non avverrà
proprio perché l'inerzia lo costringerà a stare fermo o funzionare a signiozzo senza accumulo.
Probabilmente una parte delle giornate invernali potrebbero lasciar fermo il giocattolo.
Alla fine della fiera sono due impianti
con due tipologie di accumulo per evitare saliscendi da otto volante
tipici degli impianti solari. Rimane comunque una curva giornaliera e
una curva stagionale.
Quanto producano questi impianti non è
dato sapere.
Nonostante
i 20 comunicati stampa,
i TG,
i 50 articoli
di giornale locale
e qualche articolo nazionale
nessuno ha detto
quanto ci si aspetta che produca questo abominio lungo 6 (SEI) km.
Possiamo andare solo naso ipotizzando
che per via dell'inseguimento riusciamo guadagnare qualcosa di più
di un impianto fisso ma che parte di questo guadagno ce lo fumiamo
per i sistemi di accumulo che sono piuttosto pesanti.
Visto che ci
troviamo più o meno metà Italia possiamo ipotizzare una produzione
di circa 1.5GWh avendo 1MWp.Poi vedremo che anche fosse molto di piu' non cambierebbe molto.
La vera questione è quanto costa questo
oggetto: 12.000.000 di euro. Il progetto è stato realizzato
dall’ENAS e finanziato dall’Assessorato dell’Industria (10
milioni di euro) e dall’Assessorato dei Lavori Pubblici (2 milioni
di euro).
WOW. sono tanti soldi.
Nel 2016 il costo medio MWh e' stato di
44E. Fonte GSE
In soldoni vuol dire che l'impianto
produce circa 66.000E annui di energia elettrica.
Praticamente andiamo pagare il costo di
una centrale a petrolio, il carburante necessario per un totale di
300 anni.
Dopo di che il nostro impianto andrebbe
in pareggio.
Peccato che i tubi pieni di olio sono
garantiti 25 anni e dubito fortemente che gli inseguitori, che sono
meccanici, possano sopportare trecento anni in cui tutti i giorni
vanno avanti indietro. Non parliamo poi delle batterie che saranno da
sostituire una volta all'anno con un esborso non lontano dal costo
dell'energia transitata.
In pratica possiamo tranquillamente
affermare che una centrale fatta così del costo di 12.000.000 di
euro è semplicemente da gelato in fronte.
Giusto per capire, razionalizzare, la
potenza che è in grado di generare questa cosa nell'arco dell'anno
vorrei mostrare un oggettino che ne produce il doppio.
Basterebbe connetterci un generatore
dal costo di qualche 1000$ per generare anche durante i picchi.
Ora vediamo i politici invece cosa ne
pensano di un oggetto che produce come un motore auto del 1969, e dal
costo praticamente inesistente, quando vanno pagarlo 12.000.000 di
euro
Cosa dicono i poLLitici?
Si tratta di un impianto sperimentale
importante perché è un esempio di ciò che si può fare con lo
sviluppo di smart grid all’interno delle aree industriali
Ora verrebbe dire che la questione con
lo smart grid c'azzecca come i cavoli a merenda. Non abbiamo fatto
nessuna griglia né tantomeno quest'ultima ha una qualche
intelligenza governata da produzione e richiesta. Però il politico
consumato sa che esistono delle parolacce da utilizzare a sproposito. Oppure e' un becero ignorante.
Il nostro obiettivo è rendere
attrattive le zone a vocazione imprenditoriale come quella di Ottana,
dove è nostro intento, e l’inaugurazione dell’impianto di oggi
ne è una prova, creare infrastrutture per consentire una ripresa
produttiva, a partire da settori quali l’agroalimentare e
soprattutto quelli alternativi al vecchio modello industriale.
Non sappiamo quale sia il futuro,
parliamo del passato, diciamo che gli imprenditori (ormai
tutti morti dopo averli vessati) tutto sommato non erano cattivi perché con la loro
scomparsa gli operai sono a spasso. In una parola sono una stupida e
non so cosa sto dicendo.
Il messaggio che parte da Ottana è
chiaro: dal Centro Sardegna si può ripartire con esempi di
infrastrutture che puntano all’innovazione e alla ricerca.
Mi scusi signora, io sinceramente non
riesco a capire cosa intenda con la parola ricerca.
Ricerca non consiste nell'acquistare
oggetti più o meno sperimentati in maniera esaustiva per più di
vent'anni, assemblarli alla benemeglio e ottenendo risultati
bizzarri.
il messaggio e' chiaro: non capiamo un piffero.
È la strada che stiamo tracciando
grazie al Piano Energetico regionale che sta cambiando il modello
energetico della Sardegna, dall’energia per l’energia all’energia
che serve, sia per le imprese che per i cittadini, con lo sguardo
rivolto anche alla salvaguardia dell’ambiente e alla riduzione
delle emissioni associate ai consumi.
Cara aluatta Maria Grazia Piras, io lo
so che dentro di le si agita un grillino.
Mi dispiace con i proclami non si può
fare nulla.
Questo impianto non crea energia per le
imprese, crea energia dalle commesse.
Se il costo dell'impianto fosse
giustamente introdotto in bolletta, e spero che non sia così che non
ci sia il fatto che metà dell'impianto lo paghi il povero operaio
attraverso il GSE, la corrente elettrica generata da questo bidone
costa così tanto da mandare in fallimento chiunque lo utilizzi.
Cara scimmietta, provi ad immaginare se
una famiglia possa spendere 20.000 euro di energia elettrica all'anno
o un'azienda vedersi arrivare una bolletta elettrica superiore al
fatturato annuo.
Non penso che questo oggetto possa
servire ai cittadini ne tanto meno alle aziende ma neppure
all'ambiente perché nulla è stato detto di quest'ultimo.
Lei signora, mi scusi non è possibile
con le porcherie che le ha detto che possa essere tale, con il piano energetico regionale ha già detto un sacco di minchiate.
Per
cortesia, vada a casa dove, davanti alla sua telenovela preferita,
non farà questi danni.
Sarebbe anche da chiedere come cavolo
sia finita una tale persona a fare l'assessore all'industria se del
mondo industriale lei, in tutta evidenza, non capisce nulla.
Appena un idiota ha chiuso la bocca un
altro è così felice che vuole donare altri soldi:
Nell’ambito del raggiungimento
dell’autosufficienza energetica, l’ENAS porterà avanti il
completamento degli impianti a Ottana, un progetto suddiviso in
quattro lotti per una spesa complessiva di 59 milioni di euro
Evidentemente l’assessore dei Lavori
Pubblici, Edoardo Balzarini Si droga forte.
Poi dice:
Un programma di interventi che, tra
l’altro, porterà rilevanti cadute economiche nel territorio
compreso tra Ottana e Noragugume
Ma forse, leggendo anche altre
stronzate raccontate dai vari idioti, fa sorgere il sospetto che
siamo ancora nell'Italia degli anni 40.
Non è importante cosa costruiamo, alla
fine stiamo costruendo un oggetto che non ha nessun senso come le
famose autostrade in mezzo al nulla che non venivano neanche
interconnesse alla rete viaria.
Lo scopo di tutto questo oggetto non è
la produzione elettrica che, come abbiamo visto, è abbastanza
scarsa.
Quello che ci interessa è spendere
59.000.000 di euro per far lavorare qualche centinaia di persone per
qualche anno ottenendo così un riconoscimento nell'ambito locale
come benefattore della comunità. “mii ci dato u lavvuru Eddo' “
Quella comunità in cui al massimo sono
zappaterra senza una qualsivoglia specializzazione o cultura, in
grado certamente di buttare il cemento necessario ad infilare quattro
pali, sufficiente a costruire i locali caldaie, sufficienti ad
assemblare una struttura di questo tipo che arriva da fuori con i
direttori lavoro ma inadatti a entrare nel mondo del lavoro, quello
vero.
Le cose serie come fare un'ottima
scolarizzazione per poi avere un della gente in grado di fare, questa
volta si, innovazione e sperimentazione con conseguente aumento degli
stipendi e miglioramento del tessuto sociale non sono neanche prese
in considerazione.
Interessa solo buttare nel cesso
59.000.000 di euro per far dimenticare che i politici locali sono
delle grandi merde.
Fortuna che i 3milioni per il ciao smarmittato dei ducthi mi sembravano tanti.
1 commento:
A proposito di "drogati", questi dati mi sembrano un po' "strafatti":
https://www.greenme.it/informarsi/energie-rinnovabili/25607-eolico-record-germania-2017#accept
Va bene quando ti arrivano gli uragani (ma attenzione, non troppo forti senno' ti disalberano il mulinello e ti tocca metterlo in bandiera a "produzione zero"), ma farsi con delle girandole il 110% della domanda elettrica mi sembra piuttosto azzardato... anche perche' questo ti capitera' per 1 giorno, per il resto dell'anno (come si evidenzia poco dopo che l'eolico garantisce la copertura del 10% del fabbisogno annuo) ti devi attaccare ad altro, magari un po' piu' "costante" come produttivita'.
Come mai questo non lo dicono??
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