lunedì, ottobre 02, 2017

comunicazioni ufficiali




Da qualche anno mi sono reso conto di abitare in un paese molto strano, una via di mezzo tra Matrix e la Turchia. 


Pensiamo di essere la Germania ma siamo un paese di merda

Mediamente in Italia non sappiamo neppure accendere una luce elettrica dal tasto e ci manca poco che qualcuno provi a farlo con un accendino.

Dovendo mandare una comunicazione ufficiale in italia esiste una sola possibilità: 
la raccomandata fatta da poste italiane. (Secondo i giudici tributari della cassazione, l’attestazione dell’Agente di Poste Italiane Spa, in quanto ufficiale postale affidatario del servizio universale per esigenze di ordine pubblico, fa piena fede e non può essere sostituita da quella di agenti postali del servizio privato)

Innanzitutto vi è da chiedersi perché una comunicazione del genere possa essere certificata solo ed unicamente da un'entità come poste italiane.
Aldilà del nome “poste italiane” ormai è tutto tranne una società SPA QUOTATA che opera in ambito postale visto che la maggior parte dei suoi guadagni sono dati da altre attività.

E' di fatto un soggetto privato. Se vogliamo dire che i postini sono pubblici ufficiali senza una macchia ne colpe... suvvia.

Per qualche motivo strano poste italiane viene considerata dall'italiano ottima come banca. Peccato però che il personale non è all'altezza di quello, già pessimo, delle banche italiane.
Poste italiane inoltre raccoglie gli investimenti degli italiani che si divertono così a giocare in borsa, magari indirettamente, grazie al poderoso aiuto di sportellisti che non hanno ancora capito che differenza c'è tra un'azione, un fondo e un effetto leva. Fanno un mese di corso o giu' di li.

Siccome tutto questo non basta poste italiane e' anche l'assicuratore sulla vita più grande d'Italia che però, se non ho letto male qualcosa, non è sicuro come un assicuratore.

Pensate che sia finita qui?
Ingenui.

Poste italiane e' anche un internet service provider che sui suoi poderosi server fa girare un programmino di posta elettronica che fa pagare a caro prezzo nonostante negli anni, poste italiane,  abbia dimostrato di avere più di qualche lacuna dal punto di vista della sicurezza informatica.


Ovvio che Poste italiane non è più in grado di fornire un servizio postale decente: non e' piu' il suo core buSCineSSS e siccome e' monopolista del servizio non importa di come lo fa: tanto devi andare da loro.

Mandare una lettera con questo servizio vuol dire avere una tempistica decisamente fuori dall'ordinario e per quanto riguarda i pacchi era arrivata a un punto talmente ridicolo che anziché riformare le migliaia di persone che lavorano in quell'ambito hanno deciso di comprare un corriere (SDA) e lasciare gli incapaci all'interno dell'azienda senza licenziarli.


Tutto questo fa un po' ridere perché una situazione del genere fa si che un utente di “poste italiane” abbia una sola certezza: un pessimo servizio.


Qualche giorno fa, come accennato, sono andato a fare una raccomandata.
Il tempo di attesa in piedi come un pirla è stato all'incirca di un'ora.Dal momento che e' lavoro al costo allo sportello si erano aggiunte 30E.
In tutto quel tempo il via vai agli sportelli era di vario tipo: dal pagamento postale fino alla gestione del conto corrente. Chissene del servizio postale di poste italiane.

Un ragazzo davanti a me ha mandato un paio di scarpe in meridione pagando la bellezza di 15 euro per una consegna all'interno della settimana. Potremmo chiamare la tariffa “quando arriva arriva mungi mungi”

La mia raccomandata è costata la bellezza di cinque euro e novanta, diciamo SEI per far prima.

Basta andare su un sito di qualunque corriere per scoprire che una consegna nelle 24 ore sotto i tre chili quanto costa tanto costa 6,5 euro circa (e 6,13 con SDA, non fa un po' ridere?) ma abbiamo la presa a casa nostra, un tracking costante continuo e una certezza di ricevimento che viene visualizzata in tempo reale o quasi

Qualunque pacco parta con i maggiori corrieri operanti in Italia, è di fatto una raccomandata con ricevuta di ritorno, visto che molti di loro memorizzano la firma del ricevente su di un pad.
In pratica è un'altra prassi assurda quella delle raccomandate e sarebbe il caso che il legislatore metta un freno a questa stupidata.

Certamente si potrebbe anche utilizzare la posta elettronica certificata ma in Italia è di fatto vietata: il governo per poter continuare a prendere le bustarelle prosegue nel proporre la PEC (Posta Epifanica non Certificabile) e oltretutto quest'ultima viene configurata spesso in maniera erronea, per via dei gestori incapaci come poste italiane, in maniera che accetta cestinandola qualunque tipo di posta non sia PEC (se rifiutasse e basta il mittente vedrebbe un rifiuto ma la PEC e' subdola anche in questo). In oltre PEC non garantisce l'avvenuta consegna e non ha un avviso di lettura. Potremmo chiamare la PEC "se arriva hai fortuna"

A conclusione di questo possiamo affermare senza tema che la legislazione attuale favorisce l'unico gestore di comunicazioni, dal punto di vista legale, esistente in Italia: la cara, costosa, scomoda, mal gestita, lenta e ottocentesca raccomandata con ricevuta di ritorno.

 Vi colpiranno Guai e Dei nello decidere di uscir dallo seminato antico

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Sui servizi finanziari di Poste Italiane meglio stendere strati e strati di pietosi veli. Il problema e' che, da tradizione, potevi andare alle Poste e investire i tuoi risparmiucci in Buoni Postali Fruttiferi, che rendevano discretamente, e a rischo zero. E' ricordando tutto questo che la gente ancora si fida.
Ma ora i BPF non rendono nulla, e in media i prodotti finanziari piazzati dalle Posta sono perfino piu' complicato e insicuri della media di quelli bancari.
Gli stessi sportellisti a volte sono convinti di piazzare prodotti sicuri, perche' cosi' gli e' stato detto, e non si rendono conto di stare mettendo a rischio i risparmi delle fasce sociali piu' deboli.
Per quanto riguarda l'Internet delle Poste: in quanto correntista (da una vita), avevo una casella postale (mai usata)... che era intasata di spam di gente che sosteneva di essere Poste Italiane e che mi chiedeva tutte le password dispositive del mondo. Non riuscivano nemmeno a bloccare i messaggi fake che si spacciavano per loro stessi!!!!
Sulle raccomandate A/R, d'altro canto, non posso che sottoscrivere quanto dice Blu-Flame. Voglio pero' aggiungere che esiste (spero ancora) un servizio di prenotazione da qualche parte sul sito: si puo' andare e prenotare un appuntamento. All'ora giusta (piu' o meno) si e' chiamati, per cui non si fa praticamente coda.

Anonimo ha detto...

Mi lascia freddo e dubbioso l'asserzione che Merdaposte sia un soggetto privato. No. il 100% delle azioni sono in mano di qualche ministero nomi e giochi di scatole a parte. Invero agisce come un soggetto pubblico che voglia sembrare privato.

Per tutto il resto: sono merda assoluta.
C'è da dire però che avendo avuto una minimissima esperienza con un loro "concorrente" semiprivato ritengo che le notifiche (unica cosa che ha valenza legale: notifiche di atti, certificazione del fatto che una missiva foriera di conseguenze sia stata recapitata e resa nota al destinatario) sarebbero fatte ancora peggio da altre società, perchè mica entrerebbe Amazon a farle, entrerebbero dei delinquenti ammanicati che poi terrebbero gli uffici aperti lu- ven 10- 13 e stop.

Penosi e ridicoli sfigati quelli che affidano i loro soldi a simili individui, in ogni caso.

Gan'dol ha detto...

Nell'elenco dei successi di Poste Italiane ti sei dimenticato Poste Shop. La cartoleria/negozio di pirlate che avevano aperto all'interno degli uffici postali. Vendeva, oltre a prodotti per le spedizioni (buste, scatole di cartone, etc) anche articoli di cancelleria, libri, dvd, etichette, calendari coi gattini, i prodotti informatici (tipo tablet che erano ottimi come sottobicchieri), etc, etc. Era caro come il fuoco. Praticamente se tu volevi spedire un pacco e non usavi una delle loro scatole, nel 90% dei casi facevano mille storie. Quindi eri praticamente obbligato a comprare i loro scatoloni gialli. Avevano in vendita anche Gratta e Vinci. Straordinariamente non i valori bollati. Per quelli bisognava andare allo Sportello Filatelia. Oppure sperare che, se chiedevi dei francobolli al commesso dello "Shop", quello avesse voglia di andare nel retro a prenderli.
Vi chiedete perché parlo della cosa al passato? Ma perché sono falliti e hanno chiuso tutti gli angoli Poste Shop! Non so se rendo l'idea: sono stati capaci di far fallire una cartoleria, che su certe cose agiva in regime di quasi-monopolio, e spacciava gratta e vinci agli anziani in attesa di ritirare la pensione.

blu-flame ha detto...

È una società per azioni in cui lo Stato italiano, tramite il Ministero dell'Economia e delle Finanze e la Cassa Depositi e Prestiti, è l'azionista di maggioranza, detenendo più del 60% delle azioni[3]. Per le sue attività è posta sotto il controllo e la vigilanza del Ministero dello sviluppo economico, dopo che ha accorpato quello delle Comunicazioni. È quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa di Milano.

Per una visione sil fatto che poste sia un palloncino buco che schizza senza controllo alcuno nella festa del mercato sputtanando soldi (quelli si pubblici) consiglio questa vetriolata.
http://phastidio.net/2017/03/05/ingegneria-finanziaria-disperati-edizione-poste-italiane/

Gan'dol ha detto...

Spezzando una lancia in loro favore:
- il servizio di prenotazioni online/da app funziona. Negli uffici dotati di totem, se prendi l'appuntamento, all'ora fissata ti chiamano. L'unico rischio è il pensionato in fila dalle otto del mattino che si vede passare davanti tutti quelli dotati di smartphone e a cui potrebbero prudere le mani. Almeno tre o quattro volte mi si è fatto sotto uno di questi soggetti, incazzato, perché "c'era prima lui".

... e basta credo. Ma c'è un'innovazione che, finora, ha sempre funzionato come Dio comanda e quindi mi pare giusto ammetterlo.

C'è da dire che, comunque, i servizi postali pubblici io li trovo pessimi in tutta Europa e pure negli Stati Uniti. E, purtroppo, con alcuni di loro ho avuto delle esperienze davvero raccapriccianti. Mongolino d'oro penso vada alla Spagna, col mitico Correos: sono capaci di perdere le raccomandate e far seguire un iter kafkiano per recuperarle. In tutto il servizio clienti non son riuscito a trovare una persona che parli un inglese decente; segue a ruota l'Irlanda, dove mi è capitato che i postini perdessero la posta (e lo ammettevano tranquillamente), o che le buste arrivassero a destinazione con impresse sopra le sgommate dei motorini usati per consegnarle.

Anonimo ha detto...

Sulla pec... sei sicuro di quel che scrivi?.. L'avvenuta ricezione è un requisito essenziale

blu-flame ha detto...

La pec, al contrario della posta elettronica certificata (si lo so hanno fatto un casino), NON garantisce la consegna dal destinatario ma solo presso "l'ufficio postale" di competenza.
in realta la PEC non garantisce nulla: dopotutto NON e' una posta certificata!


http://allarovescia.blogspot.it/2016/05/peccato-che-esisti.html

Anonimo ha detto...

Dimentichiamo il servizio di data certa che non esiste più! Evviva! Bisogna, adesso, ricorrere alla marca temporale.
Ovviamente la cosa è a portata dell'italiano medio.

Anonimo ha detto...

Analisi abbastanza corretta, hai solo sbagliato a parlare bene di SDA
Cerca opinioni clienti e scoprirai che SDA è un pessimo servizio.
Ti perde i pacchi e non ti rimborsa
Forse funzionava bene quando era privata

Anonimo ha detto...

Beh. Il pubblico peggiora tutto cio' che tocca. Se trattasi di poste, quel che tocca diventa merda. Gli stati non dovrebbero proprio occuparsi di spedizioni.