È molto interessante per alcuni pesare
il costo degli altri ma non il proprio.
Ormai siamo abituati ad avere tutto a
meno usando schiavi cinesi.
Un classico colletto bianco, quelli che
passano metà del loro tempo a cazzeggiare su Internet rispondendo al
telefono controvoglia perché gli sembra di divenire di serie B
quando rispondono allo stesso, stando a svariate statistiche, un
grosso malloppo.
Circa 2000-3000E .
In soldoni vista la bramosia del nostro
Stato vuol dire che in busta si ritrova a contare circa 25 biglietti
da 100 euro. (1407 netti in busta media-istat impiegati italiani)
Detto questo è abbastanza facile fare
il conto che su 20 giorni di lavoro mediamente si portano a casa piu'
di 100 euro al giorno.
L'impiegato inoltre non riesce a capire
che dietro suo lavoro esiste tutto un mondo che è fatto dalla sua
scrivania, i suoi locali, il computer che usa, la pubblicità che fa
l'azienda per la quale lavora, l'organizzazione del lavoro fatta da
qualcun altro e tutte quelle cose che fanno parte del lavorare.
Questo e' il primo antefatto, adesso
arriva il secondo:
Con la diffusione delle proto
macchinette “tanti megapixel ma foto di merda” esiste la
convinzione che le foto siano tutte uguali, ma i professionisti non
si improvvisano.
Nell'epoca della pellicola, quando
esisteva ancora rispetto per gli altri, il fotografo di cerimonia era
in genere un personaggio che usava una Rolley o una Hasselblad con le
loro pellicole enormi e un vorace flash teutonico che andava
alimentato con una batteria da motocicletta del peso di quattro o
cinque chili da trascinarsi appesa al collo.
Il tutto per usare pellicole finissime da 64 o addirittura 25 ISO.
Affari che sparavano l'equivalente di
100megapixel.
In genere nessuno obiettava poiché il
fotografo di cerimonia era appunto un personaggio che campava solo di
quello e la prestazione che era in grado di tirar fuori sia per
l'attrezzatura sia per la capacità non era in discussione.
Nonostante l'elevata cifra e le
macchine sicuramente professionali (lunari nel senso della parola!!)
nel bagagliaio teneva sempre un ricambio.
Successivamente, grazie ad avanzare
anche della chimica, ci si spostò su un fotogramma decisamente più
maneggevole anche se i più bravi continuavano utilizzare, e hanno
continuato fin dopo gli anni del nuovo millennio, a utilizzare il
formato 6×6.
Comunque il matrimonialista non è mai
uscito dalla tana con meno di due macchine fotografiche anche quando
utilizzava il formato 24×36 ed in genere accompagnato da un
assistente.
Il motivo di questa scelta è
abbastanza evidente: nel famoso giorno più importante della vita di
una donna (almeno stando a cio' che dicono loro!) se una macchina
fotografica dovesse piantarsi è un grosso problema. Il minimo e'
avere un ricambio.
Inoltre esiste una comodità: con due
corpi, lasciando innestate due ottiche differenti, è possibile
cambiare inquadratura senza per questo avere tempi morti tra una
fotografia e l'altra. Cosa obbligatoria con le rolley visto che non
si potevano cambiare le ottiche.
Zeiss e pellicole professionali tenute in frigo condite con sensibilita' bassissime.
Ancora oggi un matrimonialista serio è
un fotografo che punta alla qualità per poter ottenere degli
ingrandimenti senza per questo crollare come qualità. In genere
possiede due corpi macchina, obiettivi di qualità notevole e un
parco di flash.
Un corpo macchina decoroso costa circa
un migliaio di euro e se lo comprate dalla marca che va di moda si
arriva tranquillamente ai 3000. Meglio una FF top di gamma (6000E)Ve ne occorrono due.
Un obiettivo di alta qualità costa
mediamente altri 2000 euro come ridere e ne avete bisogno anche di
questi un paio almeno.
Dal momento che in chiesa dubito che vi
lascino tirare tutti i cavi che volete avete bisogno di almeno due o
tre flash senza fili e senza che ve ne accorgete avete messo a
disposizione un altro migliaio di euro.
È sempre meglio avere un aiutante
perché come avrete capito quando avete preso in mano una macchina
fotografica da 8.000.000 di dollari e scattando avete visto uno
schifo vi siete resi conto che forse non erano né i danari né i
pixel quello che era sufficiente per fare la foto.
Mancava ancora qualcosa.
Questo qualcosa è fatto in due parti
la prima è la professionalità, la seconda quello che vi permette di
fare il possedere quattro mani. Per esempio mettere un banale, ma
essenziale, pannello riflettente sotto il petto della sposa.
Un fotografo serio che lavora in
digitale deve avere anche un computer aggiornato, un monitor CRT o un
LCD IPS di fascia alta che costa più o meno 1000 euro (se l'ha
comprato qualche anno fa e' costato anche il triplo) e un lettore di
taratura del monitor (400E).
Ovviamente tutta questa roba andrà
tenuta aggiornata e come la macchina fotografica andrà cambiata
relativamente spesso.
Non e' come la vecchia hasselblad del
1969 che viaggia ancora benissimo (anche in digitale) e meglio di
qualsiasi robetta canon mai costruita.
Insomma se uno vuol fare il fotografo
“per sul serio” non e' il caso avere la macchina fotografica
compatta coreana e un portatile più o meno da fighetta bene da poche
centinaia di euro perché altrimenti la cosa che capiterà e che i
colori che vede la macchina fotografica sono diversi da quelli che
vedrà sul monitor che sono completamente diversi da quelli che
finiranno in stampa.
A questo punto potete fare un piccolo
calcolo su cosa costi fare le fotografie ad un matrimonio.
Pagate il lavoro di due persone che
passeranno una decina di ore con voi,
dovrete pagare anche il loro
trasferimento,
pagherete quindi l'usura del
macchinario,
pagherete il loro tempo durante la
post-produzione: se fatta bene porta via più tempo delle riprese.
dovrete pagare anche il tempo nel quale
tornando da voi farete la scelta delle fotografie
pagherete anche l'impaginazione del
vostro album.
incredibile ma vero alla fine pagherete
anche la stampa dell'album stesso; non può regalarvelo nessuno che
non sia un vostro parente nonostante la pubblicità di dica il
contrario.
Infine se non siete evasori (bello
incolpare gli altri, vero?) le tasse. Ovvero moltiplicate per 2.
Detto questo dovrebbe essere chiaro che
un fotografo se lo chiamate per un matrimonio ed è coscienzioso
lavorerà praticamente una settimana per voi se in questo
comprendiamo le ore dell'aiutante durante il giorno di ripresa.
Sommato alla manutenzione e compagnia bella dovrebbe essere chiaro
che non può costare meno di 1500-3000 euro più il costo delle
stampe.
Se costa meno di questa cifra e volete
delle foto che si possono considerare in qualche maniera BUONE
dovrebbe accendersi una spia davanti a voi con scritto che siete
degli idioti.
A quel punto comprate 10-15 fotocamere
cinocoreane (con poco degrado-zoom, mi raccomando!) da 50E.
Distribuitele prima della cerimonia e ritiratele alla consegna della
bomboniera. Una per tavolo. Divertimento assicurato e poca spesa.
Questa considerazione, questa sparata,
nasce nella mia testa da una chiacchierata che ho fatto con un amico
a proposito di quello che gli sposi considerano come un prezzo equo
sommato a quello che ho visto durante un matrimonio assai
pretenzioso.
L'amico in questione e di lavoro fa il
fotografo e chiede una cifra decisamente irrisoria per i suoi
servizi riuscendo a stare molto basso grazie alla rinuncia di alcune
cose che gli piacerebbe comunque poter utilizzare.
Nonostante questo il suo costo è
comunque, ovviamente, oltre il migliaio di euro poiché i miracoli
non si possono proprio fare.
Così ci sono imbecilli che pensano di
aver fatto un affare a farsi fare le fotografie di matrimonio con
cifre molto, molto più basse: in un caso addirittura trecento euro.
Con trecento euro non ci si paga
neanche la manutenzione della ferraglia.
Chi e' quel PIRLA che lavora 20 ore con
300E ed in piu' vi regala anche 60E di libro e altri 40 di nolo?
Evidentemente avete chiamato la badante
russa o la filippina che vi stira le camie e gli avete chiesto di
farvi delle foto! A 10E all'ora e' un prezzo molto interessante!
Quel discorso mi risuonava in mente
mentre ero ad un matrimonio molto pretenzioso visto che non solo era
dotato di pranzo in villa d'epoca ma aveva anche un tentativo di
coordinazione dell'evento.
Sposa in bianco, 12 tipi di confetti,
almeno una ventina di portate (roba da lasciarci le penne per quanta
era!) e tutti clichet che possono venirmi in mente.
Ma la cosa più straordinaria era il
“fotografo”.
Il fotografo ufficiale era dotato di
una singola macchina fotografica di due generazioni fa in aps-c, il
flash montato sul contatto caldo senza neppure il pensiero di una
staffa (50E, non e' un'investimento, no?). E fin qua era solo un
pochino tirata per le orecchie.
Ma la cosa che veramente era la
ciliegina sulla torta e avrebbe fatto rivoltare nella tomba qualunque
fotografo orgoglioso del nome era l'obiettivo (obbiettivo, singolare:
perché averne due era statosi sicuramente sconsigliato dal dottore
dello fotografo!) dedicato alla ripresa dell'evento: un terrificante
18-200.
Non metto in dubbio che sia un'ottica
assolutamente comoda ma altrettanto di scarsissima qualità degno al
massimo di qualche bridge camera ma più tipicamente di qualche
compatta con le vitamine.
Magari il fotografo è un figo da paura
che nonostante l'obiettivo cieco come una talpa e dalla qualità
veramente orrifica riesce a ottenere dei discreti risultati
diaframmando ancor di più ma molto probabilmente se anche al resto
dell'attrezzatura e' di tal fatta possiamo essere abbastanza sicuri
che ha scattato in jpeg per spicciarsi e le eventuali correzioni
porteranno a una deformazione della colorimetria poiché un monitor
da poco prezzo LCD non ha neppure per l'anticamera del cervello
l'idea di cos'è un colore.
Le foto di sopra ve le meritate!
4 commenti:
E aggiungerei:
Il fotografo che riprende tutto senza essere invasivo, discreto, che "scompare" in chiesa senza essere sempre tra le scatole o in braccio al prete o alla sposa, che dirige e fa da regista suggerendo, ma non imponendo, agli sposi dove stare, come stare, cosa fare, dove andare, che conosce e sa gia' in anticipo la "location" e le luci, risparmiando quindi sulle artificiali, gia' sapendo come si comportera' l'ambiente (pensate di dover andare in una chiesa che non sapete neppure se e come e' illuminata...e invece in una in cui e' gia' la decima volta che ci andate e conoscete il prete e potete "suggerirgli" quali fari accendere e quali no). Che non vuole imporre postproduzioni alla steven spielberg ma sa che le foto devono venire bene e subito, un ritocco giusto se proprio non se ne puo' fare a meno o ci sono problemi. Che ha con se due corpi macchina per la cerimonia, piu' due di scorta (di minore peso e definizione) in auto, per il ristorante. Che ogni scatto e' doppio e fatto con entrambe le macchine, e qualche volta nella sacca ha la digitale, cosi', non si sa mai, se c'e' tempo ne faccio un'altra.
Uno cosi' pignolo l'ho avuto al mio matrimonio. L'ho pagato, bene, ma se posso dire neppure la meta' di quanto avrebbe meritato per tutto quello che ha fatto e per la tranquilita' di sapere che nulla era lasciato al caso e che ogni istante era al "sicuro" e in molteplice copia.
D'accordo con te, su tutto. Ma, vedendo le foto che in genere espongono i fotografi nelle loro vetrine (tecnicamente buone, ma con inquadrature deliranti, tipo uso del grandangolo per i ritratti, sposi in pose ultrastereotipate, effetti speciali ignobili).
Anni fa, quando manco' mia madre, dovevo fare la foto per i ricordini. Portai un negativo che avevo scattato io in casa, con mia madre seduta nella sua poltrona preferita.
Volevo solo il classico ritagliato/sfumato, tipico del ricordino vecchio stampo. Avessi avuto uno scanner per negativi me la facevo io senza problemi (e senza usare fotosciopp).
Primo provino: profilo ritagliato, con, fotoscioppato, uno SFONDO CON IL MARE E IL SOLE AL TRAMONTO. Ribadisco: "Voglio solo la foto con sfondo bianco, senza effetti speciali".
Secondo provino: profilo ritagliato con SFONDO DI NUVOLE SUL CIELO AZZURRO. [in aggiunta: lavorava su un file jpeg da poche decine di KBytes].
Andai quindi in un posto serio, dove vanno a sviluppare i professionisti (non c'ero andato fin da subito perche' troppo lontano), e, su consiglio del proprietario ("e' stata fotografata nell'ambiente che amava, perche' cancellarlo? "), ci limitammo a riquadrare opportunamente la foto. Fui soddisfattissimo del risultato.
La morale che mi sembra di trovare e' che, se il tanghero faceva solo fotoscioppate di quel tipo, vuol dire che la gente gli chiedeva solo roba del genere. Ergo, la gente AMA le foto con le farfalline davanti. AAARGH!
Fred
Ehm, volevo dire:
Ma, vedendo le foto che in genere espongono i fotografi nelle loro vetrine (tecnicamente buone, ma con inquadrature deliranti, tipo uso del grandangolo per i ritratti, sposi in pose ultrastereotipate, effetti speciali ignobili), mi viene qualche dubbio.
Fred
Scrivi di merda ma questo a quanto pare lo sai, però scrivi cose interessanti. Certo non si pretende di avere tutto lo spettro luminoso da una singola voce ma ce ne fossero di cristiani come te.
Grazie di esistere... e fanculo Ramazzotti.
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