venerdì, settembre 20, 2013

professioni



È molto interessante per alcuni pesare il costo degli altri ma non il proprio.
Ormai siamo abituati ad avere tutto a meno usando schiavi cinesi.

Un classico colletto bianco, quelli che passano metà del loro tempo a cazzeggiare su Internet rispondendo al telefono controvoglia perché gli sembra di divenire di serie B quando rispondono allo stesso, stando a svariate statistiche, un grosso malloppo.
Circa 2000-3000E .

In soldoni vista la bramosia del nostro Stato vuol dire che in busta si ritrova a contare circa 25 biglietti da 100 euro. (1407 netti in busta media-istat impiegati italiani)
Detto questo è abbastanza facile fare il conto che su 20 giorni di lavoro mediamente si portano a casa piu' di 100 euro al giorno.
L'impiegato inoltre non riesce a capire che dietro suo lavoro esiste tutto un mondo che è fatto dalla sua scrivania, i suoi locali, il computer che usa, la pubblicità che fa l'azienda per la quale lavora, l'organizzazione del lavoro fatta da qualcun altro e tutte quelle cose che fanno parte del lavorare.

Questo e' il primo antefatto, adesso arriva il secondo:
Con la diffusione delle proto macchinette “tanti megapixel ma foto di merda” esiste la convinzione che le foto siano tutte uguali, ma i professionisti non si improvvisano.

Nell'epoca della pellicola, quando esisteva ancora rispetto per gli altri, il fotografo di cerimonia era in genere un personaggio che usava una Rolley o una Hasselblad con le loro pellicole enormi e un vorace flash teutonico che andava alimentato con una batteria da motocicletta del peso di quattro o cinque chili da trascinarsi appesa al collo. 
Il tutto per usare pellicole finissime da 64 o addirittura 25 ISO.
Affari che sparavano l'equivalente di 100megapixel.

In genere nessuno obiettava poiché il fotografo di cerimonia era appunto un personaggio che campava solo di quello e la prestazione che era in grado di tirar fuori sia per l'attrezzatura sia per la capacità non era in discussione.
Nonostante l'elevata cifra e le macchine sicuramente professionali (lunari nel senso della parola!!) nel bagagliaio teneva sempre un ricambio.
Successivamente, grazie ad avanzare anche della chimica, ci si spostò su un fotogramma decisamente più maneggevole anche se i più bravi continuavano utilizzare, e hanno continuato fin dopo gli anni del nuovo millennio, a utilizzare il formato 6×6.

Comunque il matrimonialista non è mai uscito dalla tana con meno di due macchine fotografiche anche quando utilizzava il formato 24×36 ed in genere accompagnato da un assistente.
Il motivo di questa scelta è abbastanza evidente: nel famoso giorno più importante della vita di una donna (almeno stando a cio' che dicono loro!) se una macchina fotografica dovesse piantarsi è un grosso problema. Il minimo e' avere un ricambio.

Inoltre esiste una comodità: con due corpi, lasciando innestate due ottiche differenti, è possibile cambiare inquadratura senza per questo avere tempi morti tra una fotografia e l'altra. Cosa obbligatoria con le rolley visto che non si potevano cambiare le ottiche.
Zeiss e pellicole professionali tenute in frigo condite con sensibilita' bassissime. 

Ancora oggi un matrimonialista serio è un fotografo che punta alla qualità per poter ottenere degli ingrandimenti senza per questo crollare come qualità. In genere possiede due corpi macchina, obiettivi di qualità notevole e un parco di flash.

Un corpo macchina decoroso costa circa un migliaio di euro e se lo comprate dalla marca che va di moda si arriva tranquillamente ai 3000. Meglio una FF top di gamma (6000E)Ve ne occorrono due.

Un obiettivo di alta qualità costa mediamente altri 2000 euro come ridere e ne avete bisogno anche di questi un paio almeno.
Dal momento che in chiesa dubito che vi lascino tirare tutti i cavi che volete avete bisogno di almeno due o tre flash senza fili e senza che ve ne accorgete avete messo a disposizione un altro migliaio di euro.
È sempre meglio avere un aiutante perché come avrete capito quando avete preso in mano una macchina fotografica da 8.000.000 di dollari e scattando avete visto uno schifo vi siete resi conto che forse non erano né i danari né i pixel quello che era sufficiente per fare la foto.
Mancava ancora qualcosa.

Questo qualcosa è fatto in due parti la prima è la professionalità, la seconda quello che vi permette di fare il possedere quattro mani. Per esempio mettere un banale, ma essenziale, pannello riflettente sotto il petto della sposa.

Un fotografo serio che lavora in digitale deve avere anche un computer aggiornato, un monitor CRT o un LCD IPS di fascia alta che costa più o meno 1000 euro (se l'ha comprato qualche anno fa e' costato anche il triplo) e un lettore di taratura del monitor (400E).
Ovviamente tutta questa roba andrà tenuta aggiornata e come la macchina fotografica andrà cambiata relativamente spesso.
Non e' come la vecchia hasselblad del 1969 che viaggia ancora benissimo (anche in digitale) e meglio di qualsiasi robetta canon mai costruita.

Insomma se uno vuol fare il fotografo “per sul serio” non e' il caso avere la macchina fotografica compatta coreana e un portatile più o meno da fighetta bene da poche centinaia di euro perché altrimenti la cosa che capiterà e che i colori che vede la macchina fotografica sono diversi da quelli che vedrà sul monitor che sono completamente diversi da quelli che finiranno in stampa.


A questo punto potete fare un piccolo calcolo su cosa costi fare le fotografie ad un matrimonio.

Pagate il lavoro di due persone che passeranno una decina di ore con voi,

dovrete pagare anche il loro trasferimento,

pagherete quindi l'usura del macchinario,

pagherete il loro tempo durante la post-produzione: se fatta bene porta via più tempo delle riprese.

dovrete pagare anche il tempo nel quale tornando da voi farete la scelta delle fotografie

pagherete anche l'impaginazione del vostro album.

incredibile ma vero alla fine pagherete anche la stampa dell'album stesso; non può regalarvelo nessuno che non sia un vostro parente nonostante la pubblicità di dica il contrario.

Infine se non siete evasori (bello incolpare gli altri, vero?) le tasse. Ovvero moltiplicate per 2.


Detto questo dovrebbe essere chiaro che un fotografo se lo chiamate per un matrimonio ed è coscienzioso lavorerà praticamente una settimana per voi se in questo comprendiamo le ore dell'aiutante durante il giorno di ripresa. Sommato alla manutenzione e compagnia bella dovrebbe essere chiaro che non può costare meno di 1500-3000 euro più il costo delle stampe.
Se costa meno di questa cifra e volete delle foto che si possono considerare in qualche maniera BUONE dovrebbe accendersi una spia davanti a voi con scritto che siete degli idioti.

A quel punto comprate 10-15 fotocamere cinocoreane (con poco degrado-zoom, mi raccomando!) da 50E. Distribuitele prima della cerimonia e ritiratele alla consegna della bomboniera. Una per tavolo. Divertimento assicurato e poca spesa.



Questa considerazione, questa sparata, nasce nella mia testa da una chiacchierata che ho fatto con un amico a proposito di quello che gli sposi considerano come un prezzo equo sommato a quello che ho visto durante un matrimonio assai pretenzioso.
L'amico in questione e di lavoro fa il fotografo e chiede una cifra decisamente irrisoria per i suoi servizi riuscendo a stare molto basso grazie alla rinuncia di alcune cose che gli piacerebbe comunque poter utilizzare.
Nonostante questo il suo costo è comunque, ovviamente, oltre il migliaio di euro poiché i miracoli non si possono proprio fare.

Così ci sono imbecilli che pensano di aver fatto un affare a farsi fare le fotografie di matrimonio con cifre molto, molto più basse: in un caso addirittura trecento euro.
Con trecento euro non ci si paga neanche la manutenzione della ferraglia.
Chi e' quel PIRLA che lavora 20 ore con 300E ed in piu' vi regala anche 60E di libro e altri 40 di nolo?
Evidentemente avete chiamato la badante russa o la filippina che vi stira le camie e gli avete chiesto di farvi delle foto! A 10E all'ora e' un prezzo molto interessante!



Quel discorso mi risuonava in mente mentre ero ad un matrimonio molto pretenzioso visto che non solo era dotato di pranzo in villa d'epoca ma aveva anche un tentativo di coordinazione dell'evento.
Sposa in bianco, 12 tipi di confetti, almeno una ventina di portate (roba da lasciarci le penne per quanta era!) e tutti clichet che possono venirmi in mente.

Ma la cosa più straordinaria era il “fotografo”.
Il fotografo ufficiale era dotato di una singola macchina fotografica di due generazioni fa in aps-c, il flash montato sul contatto caldo senza neppure il pensiero di una staffa (50E, non e' un'investimento, no?). E fin qua era solo un pochino tirata per le orecchie.

Ma la cosa che veramente era la ciliegina sulla torta e avrebbe fatto rivoltare nella tomba qualunque fotografo orgoglioso del nome era l'obiettivo (obbiettivo, singolare: perché averne due era statosi sicuramente sconsigliato dal dottore dello fotografo!) dedicato alla ripresa dell'evento: un terrificante 18-200.
Non metto in dubbio che sia un'ottica assolutamente comoda ma altrettanto di scarsissima qualità degno al massimo di qualche bridge camera ma più tipicamente di qualche compatta con le vitamine.
Magari il fotografo è un figo da paura che nonostante l'obiettivo cieco come una talpa e dalla qualità veramente orrifica riesce a ottenere dei discreti risultati diaframmando ancor di più ma molto probabilmente se anche al resto dell'attrezzatura e' di tal fatta possiamo essere abbastanza sicuri che ha scattato in jpeg per spicciarsi e le eventuali correzioni porteranno a una deformazione della colorimetria poiché un monitor da poco prezzo LCD non ha neppure per l'anticamera del cervello l'idea di cos'è un colore.

Le foto di sopra ve le meritate!

4 commenti:

Stefano ha detto...

E aggiungerei:
Il fotografo che riprende tutto senza essere invasivo, discreto, che "scompare" in chiesa senza essere sempre tra le scatole o in braccio al prete o alla sposa, che dirige e fa da regista suggerendo, ma non imponendo, agli sposi dove stare, come stare, cosa fare, dove andare, che conosce e sa gia' in anticipo la "location" e le luci, risparmiando quindi sulle artificiali, gia' sapendo come si comportera' l'ambiente (pensate di dover andare in una chiesa che non sapete neppure se e come e' illuminata...e invece in una in cui e' gia' la decima volta che ci andate e conoscete il prete e potete "suggerirgli" quali fari accendere e quali no). Che non vuole imporre postproduzioni alla steven spielberg ma sa che le foto devono venire bene e subito, un ritocco giusto se proprio non se ne puo' fare a meno o ci sono problemi. Che ha con se due corpi macchina per la cerimonia, piu' due di scorta (di minore peso e definizione) in auto, per il ristorante. Che ogni scatto e' doppio e fatto con entrambe le macchine, e qualche volta nella sacca ha la digitale, cosi', non si sa mai, se c'e' tempo ne faccio un'altra.
Uno cosi' pignolo l'ho avuto al mio matrimonio. L'ho pagato, bene, ma se posso dire neppure la meta' di quanto avrebbe meritato per tutto quello che ha fatto e per la tranquilita' di sapere che nulla era lasciato al caso e che ogni istante era al "sicuro" e in molteplice copia.

Anonimo ha detto...

D'accordo con te, su tutto. Ma, vedendo le foto che in genere espongono i fotografi nelle loro vetrine (tecnicamente buone, ma con inquadrature deliranti, tipo uso del grandangolo per i ritratti, sposi in pose ultrastereotipate, effetti speciali ignobili).
Anni fa, quando manco' mia madre, dovevo fare la foto per i ricordini. Portai un negativo che avevo scattato io in casa, con mia madre seduta nella sua poltrona preferita.
Volevo solo il classico ritagliato/sfumato, tipico del ricordino vecchio stampo. Avessi avuto uno scanner per negativi me la facevo io senza problemi (e senza usare fotosciopp).
Primo provino: profilo ritagliato, con, fotoscioppato, uno SFONDO CON IL MARE E IL SOLE AL TRAMONTO. Ribadisco: "Voglio solo la foto con sfondo bianco, senza effetti speciali".
Secondo provino: profilo ritagliato con SFONDO DI NUVOLE SUL CIELO AZZURRO. [in aggiunta: lavorava su un file jpeg da poche decine di KBytes].
Andai quindi in un posto serio, dove vanno a sviluppare i professionisti (non c'ero andato fin da subito perche' troppo lontano), e, su consiglio del proprietario ("e' stata fotografata nell'ambiente che amava, perche' cancellarlo? "), ci limitammo a riquadrare opportunamente la foto. Fui soddisfattissimo del risultato.
La morale che mi sembra di trovare e' che, se il tanghero faceva solo fotoscioppate di quel tipo, vuol dire che la gente gli chiedeva solo roba del genere. Ergo, la gente AMA le foto con le farfalline davanti. AAARGH!
Fred

Anonimo ha detto...

Ehm, volevo dire:
Ma, vedendo le foto che in genere espongono i fotografi nelle loro vetrine (tecnicamente buone, ma con inquadrature deliranti, tipo uso del grandangolo per i ritratti, sposi in pose ultrastereotipate, effetti speciali ignobili), mi viene qualche dubbio.
Fred

Massimo ha detto...

Scrivi di merda ma questo a quanto pare lo sai, però scrivi cose interessanti. Certo non si pretende di avere tutto lo spettro luminoso da una singola voce ma ce ne fossero di cristiani come te.

Grazie di esistere... e fanculo Ramazzotti.