La storia del THX e' una di quelle strane.
Mi accorsi della presenza del logo all'incirca negli anni intorno al 95 quando cominciarono a chiedermi degli apparecchi con la FUNZIONE THX.
Quando cercavi di spiegare che non era una funzione se ne andavano arrabbiati.
Poi per forza che gli ignavi hanno fatto la fortuna dei costosi centri commerciali.
Comunque sia c'era una richiesta del simbolo, non era ancora di moda il modo osceno di chiamare un surround 4.0, 5.1 e pippo.filippo.
Cominciavano a chiedere "qualcosa di piu' ma spendendo uguale" cosa quantomeno impossibile, no?
Il THX non e' di per se un'idea malvagia, visto che i cinema spesso suonavano in qualche maniera e le cose di casa non sempre erano eccellenti (ma un wf da 20 e un tw a cupola non lo si negava quasi mai) una certificazione da parte di una major non era un'idea malsana.
L'idea, penso, era quella di un sigillo di qualta': sotto questi standard se e' bollinato non si va.
Bello, no?
Avere la certezza che la roba che compri non sia scoria di vacca e' un desiderio condivisibile.
Se questo poi avviene in maniera facile, vedendo il bollino THX, anziche passando le notti sui fintocataloghi e cercando di sentire dal vero, cosa sempre piu' difficile vista l'avanzata delle grandi aree, parrebbe una cosa molto buona.
In poco tempo pero' il logo apparve anche su apparecchi non propriamente ben suonanti.
Era difficile spiegare perche un ampli Onkio e casse Warfedale non avessero la "funzione" thx quando un orrido cubone la metteva ben in evidenza ad un prezzo nettamente inferiore.
Probabilmente e' successo che il test sugli apparecchi venisse delegato a terzi o concesso sulla fiducia. Una volta concesso a qualcuno un risultato, tipo dare il thx a chi non e' neppure hifi, qualcuno di grosso ha preteso il medesimo trattamento.
Prendiamo questa frase:
In the world of THX Certified speaker systems, a 12-inch or 2×10-inch subwoofers is a minimum requirement.
WoW, come non essere d'accordo! Un bel 30cm con un megamagnetone.... non e' un sollazzo?
Peccato che roba con 8-inch sia certificata!
Ora, un woofer da 20cm puo' fare la sua porca figura specie se alimentato bene e con magari un B4, ma purtroppo anche il resto dell'affare non sembra cosi' performante.
Ad oggi sono meno i prodotti THX pessimi, ma qualcuno rimane.
La domanda e':
Quali sono i parametri che un impianto deve avere?
Quali caratteristiche l'apparecchio singolo?
Il sito thx.com e' assai vuoto, parla di noiose qualita', di coerenze ma senza essere chiarificante...
Pero e' implicita una cosa una cosa: gli apparecchi certificati non mantengono la certificazione se non installati dal personale THX.
THX, al di la delle brutte figure rimane un'idea simpatica.
Quando saranno un pochetto piu' espliciti ne parleremo ancora.
Ad oggi e' stata un'occasione persa.
Mi accorsi della presenza del logo all'incirca negli anni intorno al 95 quando cominciarono a chiedermi degli apparecchi con la FUNZIONE THX.
Quando cercavi di spiegare che non era una funzione se ne andavano arrabbiati.
Poi per forza che gli ignavi hanno fatto la fortuna dei costosi centri commerciali.
Comunque sia c'era una richiesta del simbolo, non era ancora di moda il modo osceno di chiamare un surround 4.0, 5.1 e pippo.filippo.
Cominciavano a chiedere "qualcosa di piu' ma spendendo uguale" cosa quantomeno impossibile, no?
Il THX non e' di per se un'idea malvagia, visto che i cinema spesso suonavano in qualche maniera e le cose di casa non sempre erano eccellenti (ma un wf da 20 e un tw a cupola non lo si negava quasi mai) una certificazione da parte di una major non era un'idea malsana.
L'idea, penso, era quella di un sigillo di qualta': sotto questi standard se e' bollinato non si va.
Bello, no?
Avere la certezza che la roba che compri non sia scoria di vacca e' un desiderio condivisibile.
Se questo poi avviene in maniera facile, vedendo il bollino THX, anziche passando le notti sui fintocataloghi e cercando di sentire dal vero, cosa sempre piu' difficile vista l'avanzata delle grandi aree, parrebbe una cosa molto buona.
In poco tempo pero' il logo apparve anche su apparecchi non propriamente ben suonanti.
Era difficile spiegare perche un ampli Onkio e casse Warfedale non avessero la "funzione" thx quando un orrido cubone la metteva ben in evidenza ad un prezzo nettamente inferiore.
Probabilmente e' successo che il test sugli apparecchi venisse delegato a terzi o concesso sulla fiducia. Una volta concesso a qualcuno un risultato, tipo dare il thx a chi non e' neppure hifi, qualcuno di grosso ha preteso il medesimo trattamento.
Prendiamo questa frase:
In the world of THX Certified speaker systems, a 12-inch or 2×10-inch subwoofers is a minimum requirement.
WoW, come non essere d'accordo! Un bel 30cm con un megamagnetone.... non e' un sollazzo?
Peccato che roba con 8-inch sia certificata!
Ora, un woofer da 20cm puo' fare la sua porca figura specie se alimentato bene e con magari un B4, ma purtroppo anche il resto dell'affare non sembra cosi' performante.
Ad oggi sono meno i prodotti THX pessimi, ma qualcuno rimane.
La domanda e':
Quali sono i parametri che un impianto deve avere?
Quali caratteristiche l'apparecchio singolo?
Il sito thx.com e' assai vuoto, parla di noiose qualita', di coerenze ma senza essere chiarificante...
Pero e' implicita una cosa una cosa: gli apparecchi certificati non mantengono la certificazione se non installati dal personale THX.
THX, al di la delle brutte figure rimane un'idea simpatica.
Quando saranno un pochetto piu' espliciti ne parleremo ancora.
Ad oggi e' stata un'occasione persa.
Gli ignoranti si danno convegno
A me fa paura che degli incompetenti, parlare di chiocciola che e’ il nome che danno ad uno dei “tasti strani” gli ignoranti e’ chiarificante, blaterino sulle nostre vite.
La PEC e’ un’errore mostruoso, certifica la ricezione quando non e’ stata ricevuta sui dispositivi di proprieta’ del destinatario ed e’ considerata letta quando il destinatario non ha letto alcunche’.
Basta questo per definirla antitecnologica.
gestisco diversi clienti e ne sconsiglio l’adozione: non e’ come la raccomandata e’ come l’atto giudiziario da quando e’ nelle mani dei postini.
Hai letto?
no!
sono cavoli tuoi!
con la pec e’ peggio.
La PEC non ammette distrazioni.
Non trovate che sia bello?
Le norme devono seguire i bit, come e’ successo per aerei, tv e pattini. Non il contrario.
Gli aerei volano perche’ vi e’ portanza non perche’ e’ scritto.
I bit funzionano, perche’ ci sono delle funzionalita’, comunicano perche le REGOLE, le RFC, sono state fatte per favorire il traffico.
Ora si vuole dire che i bit non possono e ci dobbiamo accontentare perche i legislatori NON SANNO.
Stiamo scherzando?
Buttate la chiocciola e comprate un corso d’informatica per dummies: la lumache, le chiocciole, i robi incrociati, i “cosi”, le robine colorate, le chiavette che cosano e altre amenita’ spariranno lasciando il posto a cose come la posta elettronica, la certezza del destinatario, la sparizione dei virus, l’ordine degli avvocati che comincera’ ad avere un sito (ora ha un abominio piu’ volte rimaneggiato).
http://allarovescia.blogspot.com/2009/10/pec-pac-puc-pic-splat.html