Vediamo:
La ventata di libidine folle dei classe D e' finalmente finita...
Ma cos'erano?
Gia', ne hanno parlato in tanti ma pochi in realtà ha capito che cos'erano.
Vediamo di ricapitolare cosa sono le classi di funzionamento. Speriamo che qualcuno non ne abbia male di queste esemplificazioni eccessive.
La classe B consiste in un transistor, o qualsivoglia semiconduttore, in cui a riposo è sostanzialmente fermo. Questo vuol dire che quando dovrà erogare potenza nel passaggio per lo zero il transistor si spegnerà e si riaccenderà solo con un piccolo ritardo. Questa classe possiede un ottimo rendimento ma purtroppo una qualità tutt'altro che elevata.
La classe A è considerata da molti il massimo poiché il transistor non vanno mai a riposo ma il difetto consiste nel avere un amplificatore ottimo per le serate invernali o per cuocere le uova visto il notevole consumo energetico.
La soluzione per la maggior parte di amplificatori consiste nel polarizzare i finali in classe AB, una via di mezzo quindi, nella quale una piccola tensione viene comunque sempre applicata per evitare lo spegnimento dei transistor durante il passaggio sullo zero.
Da qualche anno gli alimentatori, per esempio sono tutti così quelli dei computer, anziché usare la strategia del rubinetto per dosare l'energia usano quella dell'interruttore. Se devo far passare tanta energia accenderò a spegnerò migliaia di volte l'interruttore di seguito. Se mediamente l'avrò tenuto più acceso la tensione salirà altrimenti sarà il contrario. Queste alimentatori vengono chiamati switching o pwm. Visto che gli alimentatori e gli amplificatori sono molto simili a qualcuno è venuta l'idea di applicare lo stesso concetto anche nel mondo dell'audio ed ha inventato la classe D. Per anni è rimasta poco più che una curiosità poi è successo che qualcuno si è accorto di questi piccoli mostri. In particolare quelli di una determinata marca sono stati chiamati amplificatori classe T ma noi, che sappiamo la storiella, li continueremo chiamare da maniera corretta: CLASSE D. Dopotutto la differenza nel dittering non cambia la sostanza.
Sostanzialmente è successo quello che era capitato con i valvolari negli anni 80: qualcuno aveva messo insieme dei giocattoli che suonavano incredibilmente bene, per essere dei giocattoli.
In particolare una serie di amplificatori sotto i € 100 in contenitore plastico aveva lasciato tante orecchie stupite.
In realtà la storia racconta sempre la medesima cosa: si era preso qualcosa di funzionante, un piccolo chip, si era dotato di un montaggio di alta qualità ed il prezzo era rimasto maledettamente basso e le dimensioni schifosamente contenute per via dell'elevatissimo rendimento della classe.
Utilizzando il 95% dell'energia prodotta dall'alimentatore quest'ultimo poteva essere meno della metà di un amplificatore tradizionale ed è comunque stupefacente vedere un oggetto grande con un telefono cellulare collegato ad un alimentatore relativamente modesto fare la voce così grossa.
Fiumi di inchiostro, anche sulle riviste specializzate, sono stati spesi sulla qualita' di questi chip, che di veramente buono hanno una grande potenza erogata.
Poi, così com'è iniziata, improvvisamente, è quasi finita la follia.
Ci si è resi conto che tutto sommato un amplificatore completo in un contenitore normale cominciava a costare una cifra tutto sommato vicino a quella di un amplificatore vero e si è cominciato a notare che pur suonando molto bene forse forse il vecchio amplificatore analogico era meglio e poteva raggiungere potenze decisamente superiori senza avere una serie di effetti collaterali.
Gia', la grande efficienza permette ad un alimentatore idoneo ad un 20W in classe AB di buttarne fuori quasi il doppio.... ma all'aumentare delle potenze le grandi forze in gioco, ricordiamoci che stiamo parlando di onde quadre, chiedono un pegno di generazione di RF non facilmente eliminabile: la qualita' viene a trovarsi pesantemente abbassata dal rumore.
Anche questa volta, come successo per le valvole, ci ha lasciato un'eredità.
Quando la complessità è veramente notevole e si hanno mezzi per poterla dominare il risultato è interessante, tanto interessante che oggi questo tipo di amplificatori viene regolarmente utilizzato dove serve potenza a basso prezzo con grande efficienza come ad esempio nei subwoofer nelle automobili o in molti radioloni che prima erano veramente conciati male ed oggi possono suonare un pochino meglio.
La classe D e' destinata a rimanere fra noi ma non come ALTA fedelta'.
La classe A è considerata da molti il massimo poiché il transistor non vanno mai a riposo ma il difetto consiste nel avere un amplificatore ottimo per le serate invernali o per cuocere le uova visto il notevole consumo energetico.
La soluzione per la maggior parte di amplificatori consiste nel polarizzare i finali in classe AB, una via di mezzo quindi, nella quale una piccola tensione viene comunque sempre applicata per evitare lo spegnimento dei transistor durante il passaggio sullo zero.
Da qualche anno gli alimentatori, per esempio sono tutti così quelli dei computer, anziché usare la strategia del rubinetto per dosare l'energia usano quella dell'interruttore. Se devo far passare tanta energia accenderò a spegnerò migliaia di volte l'interruttore di seguito. Se mediamente l'avrò tenuto più acceso la tensione salirà altrimenti sarà il contrario. Queste alimentatori vengono chiamati switching o pwm. Visto che gli alimentatori e gli amplificatori sono molto simili a qualcuno è venuta l'idea di applicare lo stesso concetto anche nel mondo dell'audio ed ha inventato la classe D. Per anni è rimasta poco più che una curiosità poi è successo che qualcuno si è accorto di questi piccoli mostri. In particolare quelli di una determinata marca sono stati chiamati amplificatori classe T ma noi, che sappiamo la storiella, li continueremo chiamare da maniera corretta: CLASSE D. Dopotutto la differenza nel dittering non cambia la sostanza.
Sostanzialmente è successo quello che era capitato con i valvolari negli anni 80: qualcuno aveva messo insieme dei giocattoli che suonavano incredibilmente bene, per essere dei giocattoli.
In particolare una serie di amplificatori sotto i € 100 in contenitore plastico aveva lasciato tante orecchie stupite.
In realtà la storia racconta sempre la medesima cosa: si era preso qualcosa di funzionante, un piccolo chip, si era dotato di un montaggio di alta qualità ed il prezzo era rimasto maledettamente basso e le dimensioni schifosamente contenute per via dell'elevatissimo rendimento della classe.
Utilizzando il 95% dell'energia prodotta dall'alimentatore quest'ultimo poteva essere meno della metà di un amplificatore tradizionale ed è comunque stupefacente vedere un oggetto grande con un telefono cellulare collegato ad un alimentatore relativamente modesto fare la voce così grossa.
Fiumi di inchiostro, anche sulle riviste specializzate, sono stati spesi sulla qualita' di questi chip, che di veramente buono hanno una grande potenza erogata.
Poi, così com'è iniziata, improvvisamente, è quasi finita la follia.
Ci si è resi conto che tutto sommato un amplificatore completo in un contenitore normale cominciava a costare una cifra tutto sommato vicino a quella di un amplificatore vero e si è cominciato a notare che pur suonando molto bene forse forse il vecchio amplificatore analogico era meglio e poteva raggiungere potenze decisamente superiori senza avere una serie di effetti collaterali.
Gia', la grande efficienza permette ad un alimentatore idoneo ad un 20W in classe AB di buttarne fuori quasi il doppio.... ma all'aumentare delle potenze le grandi forze in gioco, ricordiamoci che stiamo parlando di onde quadre, chiedono un pegno di generazione di RF non facilmente eliminabile: la qualita' viene a trovarsi pesantemente abbassata dal rumore.
Anche questa volta, come successo per le valvole, ci ha lasciato un'eredità.
Quando la complessità è veramente notevole e si hanno mezzi per poterla dominare il risultato è interessante, tanto interessante che oggi questo tipo di amplificatori viene regolarmente utilizzato dove serve potenza a basso prezzo con grande efficienza come ad esempio nei subwoofer nelle automobili o in molti radioloni che prima erano veramente conciati male ed oggi possono suonare un pochino meglio.
La classe D e' destinata a rimanere fra noi ma non come ALTA fedelta'.