Se si atterra sul sito della federazione industria musicale italiana si scopre che esiste un mondo, come quello decantato dalla nostra siae, che pare quello dei bomboloni sulle nuvole.
Esiste una lamentela unica si può riassumere in: il p2p ci sta rubando tutti i nostri soldi.
Poi si guarda bene si scopre che nel loro classifiche esistono dei buchi mostruosi.
Facciamo alcune premesse:
La maggior parte degli acquisti al consumo, quello cioè che la gente tira fuori dal borsellino per acquisti non necessari, sta subendo in tutti i settori una forte contrazione sono esclusi alcune nicchie come le pizzerie. Mi dispiace per i discografici ma se posso considerare necessaria una bistecca non è certo nello stesso ambito che posso piazzare l'ultima nasalità di un Ramazzotti qualunque.
Quindi una leggera contrazione non è sintomo di una perdita ma potrebbe esserlo di un'erosione da altre fonti. Non è un segreto che oggi un televisore debba costare un quarto di 10 anni fa. L'anomalia quindi è nell'aumento del costo del prodotto.
Ora guardiamo una classica statistica ad uso piagnisteo:
http://www.fimi.it/dett_comunicatistampa.php?id=11
la prima cosa che balza all'occhio è la difformità di misurazione tra gli anni, non penso proprio che da un anno con l'altro in edicola non si siano venduti più dischi, anzi.
La seconda cosa l' anomalia di aver pagato dei clienti ben un migliaio di euro per portarsi via dei dischi.
La terza cosa è che con me brani singoli sono visibili solo 8000 confezioni per l'unica voce che può essere attribuita ai download.
Comincio a pensare che i vari menager delle case discografiche ci stiano ampiamente prendendo in giro e forse non abbiano capito una cosa molto semplice: ad avere un giradischi siamo veramente pochi, ad avere un deck a cassette come è necessario che sia siamo ancora in meno. Di recente molti apparecchi per ascoltare musica non hanno neppure la fessura di un CD.
Per queste apparecchi che una volta si chiamavano radioregistratori, walkman e forse meglio raggruppati sotto "audio portatile" anche quando non sono propriamente tali il caro CD sta diventando vecchio ed è normale che abbia una diminuzione di vendite organica.
Visto che un singolo negozio di musica on-line, ricordiamoci che ce ne sono molti gli altri che complessivamente producono un reddito superiore a questo che il più grosso, ha venduto 5.000.000.000 di brani fino ad oggi con una media impressionante
http://www.apple.com/pr/library/2008/06/19itunes.html
Io non voglio credere che l'Italia di questi miliardi di brani ne ha acquistati solamente 8000.
Molto probabilmente di questi miliardi di brani solamente quest'anno ne sono stati acquistati una quantità ben superiore al calo dei CD registrati. Se sommiamo a questo il numero di brani venduti da altri negozi on-line, altri tipi di acquisto come lo streaming, altre forme che oggi esistono su Internet e di brani contenuti in origine dei lettori MP3 in vendita scopriamo che l'industria discografica momento di contrazione dell'economia ha guadagnato percentuali.
Forse ancora una volta gli i giornalisti dovrebbero iniziare a fare il loro lavoro anziché riportare come dei registratori di semplice annunci che provengono da chi sta piagnucolando perché non essendo stati in grado di organizzare un negozio on-line italiano si è trovato a scoprire che i propri acquirenti varcano l'oceano, virtualmente, per acquistare quei brani che ormai sul CD possono permettersi solo i nababbi.
L' industria discografica non è mai stata così bene, non ha mai guadagnato così tanto e gli artisti non possono che essere contenti. Se questo, come dicono le case discografiche, e' l'effetto del p2p esse non dovrebbero fare che ringraziare altrimenti l'unica via che possono percorrere è nella semplificazione della vendita e nell'abbassamento dei prezzi.
La prima è stata capita da apple, la seconda deve essere ancora digerita.
L'unica altra cosa da fare, certamente dopo aver fermato le lacrime, è nell'eliminazione dei DRM così scomodi ed invasivi prima che l'aumento vertiginoso di connessione di tutti gli apparecchi renda veramente sconveniente l'acquisto, a qualunque prezzo.
5 commenti:
Ti leggo spesso, stavolta ho fatto veramente fatica! Scrivi in mp3! E non parlo solo dello sfondo nero su lettere bianche che acceca dopo 2 minuti, ma proprio dell'italiano!!
Visto che scrivi per gl'altri in un blog ,ti faccio solo questa critica! Abbi pieta!
brod
mi scuso per l'itagliacano, spesso scrivo nella fretta.
per il "sfondo nero su lettere bianche che acceca dopo 2 minuti" e' perche' probabilmente usi un LCD malregolato e con la GUI con il pastrugnatore sulle lettere.
In passato, da test seri, questa combinazione era considerata il massimo dopo le lettere arancio in sfondo nero... Maledettamente demode'
:-)
Mmm ci hai provato... ma no ho un vecchio tubo catodico Syncm@ster che fa ancora la sua porca figura..però quando tolgo lo sguardo dal tuo sfondo continuo a leggerlo nel muro,nella tovaglia,nella fronte di qualcuno ect ect.
Vabbe almeno sei un'essere pensante.
p.s. ho anche un'@quos...
brod
Quoto anche io ho un crt 17 pollici ben regolato ma leggere su sfondo nero dopo un po' mi ha reso orbo. Forse i caratteri sono troppo scuri (mi pare piu grigio che bianco).
Comunque i contenuti dei post valgono lo sforzo.
ciao
1) controllate di non avere il bastardatore di caratteri attivo: sotto windoze clear type
i bastardatori hanno un bug: danno per scontato un paio di font e il nero su bianco.
2) regolate i monitor, luminosita' e contrasto, con un cuneo di grigi.
fate poi che sia bianco e non rosa o azzurro.
poi ridate il colore usando la vostra mano per il colore della pelle, salvo che siate di etnie piu' colorate rispetto ad un europeo.
siete gia' a buon punto.
Se passate molte ore e non usate fotoritoccare giu' un po' il contrasto e luce.
fine.
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