Video proiettori auto costruiti.
da circa dieci mesi a questa parte, vi è una certa effervescenza attorno a un nuovo fenomeno: costruirsi un videoproiettore.
Come al solito, quando sembri che si può scavalcare qualcuno che "sta guadagnando su di noi", si buttano tutti a pesce. La realtà come al solito è molto più bastarda: come vedremo l' accrocchio, per quanto divertente da costruirsi, è tutt'altro che un apparecchio confrontabile con quelli in vendita.
Prima di tutto vediamo come viene autocostruito il videoproiettore:
si compra, preferibilmente usato, uno schermo LCD.
Sempre di seconda mano si acquista una lavagna luminosa.
Gli lcd formano l'immagine per trasparenza, una volta sventrata la retroilluminazione appare ovvio che basta appoggiare il pannello lcd al posto dei trasparenti per ottenere un'immagine proiettata sul muro.
Semplice, no?
Fin qua nulla di nuovo sotto sole, dopotutto più di quindici anni fa esisteva un'azienda che costruiva un oggetto da appoggiare sulle lavagne luminose basato esattamente su questo principio. Le due novità consistono nell'apparente economicità di questa realizzazione e nella percezione qualitativa della stessa.
Adesso vediamo quali sono i vantaggi che i propugnatori di questo sistema vendono (visto che gli schemi di costruzione sono spesso venduti) rispetto al semplice acquisto di un videoproiettore:
Economia, in quanto il necessario per costruirlo non sarebbero altro che materiali di basso costo. Tutto l'affare si dovrebbe riuscire a realizzare con tre o quattro biglietti da euro 100, piu' quattro o cinque ore di quello che, praticamente, è un divertimento.
La qualità d'immagine, come ormai accade, non viene misurata, ma semplicemente viene data per scontata quando ci sono tanti pixel. Si consiglia, ovviamente, l'uso di pannelli con tanti pixel, almeno 1024 per 768. Cosi' la televisione la perdiamo subito.
La luminosità, come avviene del resto per i pixel, non proviene da una misurazione ma bensì dalle caratteristiche della sorgente. Le lavagne luminose posseggono luminosità molto elevate: come videoproiettori in vendita da almeno 2000 euro.
I costi di gestione vengono considerati bassi semplicemente perché le lavagne luminose meno prestanti posseggono lampadine da pochi soldi, quando si bruciano o sono da cambiare non incidono sul portafoglio.
Alcuni propugnatori della cosa giustificano tutti questi vantaggi dal fatto che si utilizzi un grosso pannello di 14 pollici anziché uno piccolo e costoso.
c'è da chiedersi, se ci sono tutti questi vantaggi, del perché i costruttori di videoproiettori non ci siano arrivati anche loro.
Purtroppo la realtà e ben diversa.
La luminosità delle lavagne migliori e' circa 2000 ansi lumen ottenuti con una lampadina ad incandescenza di circa 400 W. Per non parlare parlare dei consumi e della durata di 50 ore, cominciamo con il dire che la luce che deve attraversare quella cosa chiamata lcd. Il primo incontro che fanno i nostri fotoni è un filtro polarizzatore che come qualsiasi amico esperto di fotografia vi può dire (uno stop) si pappa quasi il 50% della luce che transita (e siamo gia' a 1000).
Poi bisogna ricordarsi un piccolo particolare, le lavagne luminose nascono per un formato quadrato. La differenza fra i formati è altra luce sprecata, circa un 20%, alta luce buttata.(e siamo a 800)
Ciò che rimane viene suddiviso da un filtro mosaico: per un singolo pixel non è possibile far passare tutta la luce bianca ma solo un terzo riducendo ai minimi termini la luce trasmessa.(e siamo a 300)
La nostra cara lampadina economica, ad incandescenza, ricordiamocelo, non emette luce bianca ma luce gialla. Per compensare questo fenomeno è necessario limitare la principale quantità di luce, quella rossa, che transita perdendo ancora circa 30% di efficienza.
Facendo rapido calcolo è facile intuire che circa il 90% della luce non è arrivata alla nostra parete. Il risultato, se va bene, sara' un videoproiettore con 200 lumen.... uno schifo!
La cosa ridicola e che non è stato ancora calcolato il fatto di utilizzare come condensatore di luce una lente di Fresnel anziché una lente vera, scelta obbligata vista l'enorme dimensione del pannello. Dieci chili di vetro molato costerebbero più di un figoso videoproiettore tri-tubo.
Per quanto riguarda la quantita' di luce l'unica cosa da farsi è di orientarsi su di una lavagna luminosa di alto livello, quelle che dispongono di una lampadina ad idruri, le stesse che usano i veri videoproiettori, scoprendo nel frattempo che l'enorme costo della lampadina verrà ammortizzato dall'altretttanto enorme rendimento. Così facendo però si aggiunge al costo del progetto originario altri 300 euro e rimanendo nel contempo nella zona dei 600 lumen.
Le lavagne luminose possiedono obbiettivi molto semplici ma di diametro molto elevato. La motivazione semplice: il diametro è elevato perché è elevatala superficie della diapositiva, ovvero il cerchio di copertura è notevole. Il costo di un obiettivo varia con il quadrato del diametro. Il corollario pressoché automatico è il fatto che stiamo parlando di un fondo di bottiglia. L'alternativa sarebbero ingenti costi. Si arriva addirittura al fatto che su alcune lavagne luminose il famigerato obbiettivo consiste in una semplice lente, senza antiriflessi, semplicemente sferica e di banale vetro. Quale che possa essere la risoluzione proiettata sul muro, la distorsione a cuscino, l' apocromatismo e tutte quelle aberrazioni che in un apparecchio televisivo sono ormai corrette da anni è un bel cumulo di domande. Sarebbe abbastanza normale, visti i prerequisiti, di ottenere una risoluzione nettamente inferiore allo standard pal pur montando lcd da 7000 per 5000 “famosi pixel”.
Ancora una volta si dimostra che del numero dei pixel importa molto relativamente, anzi la risoluzione della lente, per via del filtro mosaico, deve divenire il triplo rispetto a quella necessaria per avere stesso output partendo da una diapositiva.
Insomma dopo la luce anche la risoluzione, scopriamo, essere uno schifo.
A questo punto viene naturale capire del perché i videoproiettori possiedano dei pannelli molto piccoli. Se da un lato è sicuramente vero che un pannello lcd di dimensioni molto contenute con una notevole densità ha un elevato costo, dall'altro lato della medaglia abbiamo ingenti risparmi su tutta una serie di cose. Il primo il più grande risparmio lo otteniamo sull'obiettivo: ci possiamo permettere la spesa del trattamento antiriflesso, la trasmissione della luce migliora di un 20% ogni superficie incontrata. Ci possiamo permettere alla spesa di obiettivi di almeno tre lenti. Il nostro condensatore di luce sarà una vera lente, o, addirittura, composto da due lenti.
Se poi desideriamo esagerare possiamo sempre, usando tre pannelli, suddividere la luce attraverso specchi dicroici eliminando così la fregatura del filtro a mosaico: più luce e più qualità.
Infine i fronti di salita e discesa: gli lcd odierni, anche quelli venduti come televisori, NON hanno una velocita' sufficiente per un' immagine pal, figuriamoci quelli di qualche anno fa!
Per gli LCD da proiezione, molto piu' costosi in area, ma molto piu' piccoli, sono 4 volte piu' veloci ed in alcuni casi in risoluzione PAL...
A questo punto, chi ha capito anche solo metà di ciò che ho scritto avrebbe il ragionevole dubbio che un videoproiettore, spesso snobbato per le caratteristiche da catalogo, da 500 euro possa avere una qualità di immagine superiore in maniera impressionante rispetto ad un affare, più o meno dello stesso prezzo, messo insieme con pezzi destinati ad altri usi.
Ancora una volta non ci sono complotti, ma ignoranza.
3 commenti:
ciao, so che questo post è un pò datato, ma vorrei capire bene quanto un proiettore autocostruito del genere, in presenza di elementi a costo zero(spazzatura), si discosti dalla qualità di un proiettore entry level sotto i 500 euro.
in particolare vorrei scoprire se, tramite piccoli accorgimenti semplici ed economici, frutto di competenza e buon senso(sapere è potere) è possibile raggiungere, o almeno avvicinarsi ad una qualità decente...
mi puoi dare un consiglio?
sono d'accordo con quello che dici riguardo la gente che si butta a pesce sullo "sparagno"!, ma credo che tu sottovaluti il potenziale creativo di questo modus operandi, che è anche ecologico, cioè quello "dell'azzeccare" tecnologia obsoleta per produrre un risultato migliore e fuori dal sistema del consumo (e del rifiuto)
credo che quegli oggetti stiano meglio in salotto che in discarica, ma questa è solo un punto di vista, tuttavia quello che voglio scoprire è se oltre il lato verde, sia possibile ottenere un buon videoproiettore
graze se risponderai ad un post così vecchio
"almeno avvicinarsi ad una qualità decente"
Allora quantifichiamo decente:
diamo 100 punti ad un VPR epson tripannello da 400 euri (2010).
diamo 200 punti qualita' ad un vpr da 1500 euri.
ad una lavagna taroccata ad incandescenza come sopra non possiamo andare oltre i 10 punti.
7 se usiamo un pannello datato da discarica.
Se lo vediamo in un'ottica "verde" (perche' sei verde, stai male?) consumi 450W per ottenere 150lm anziche' consumarne 150W per averne 1.500.
Mah!
Sapere e' potere ma radrizzare le banane con la testa lo lasciamo a hiro nakamura!
Che poi sia divertente e magico... altra cosa...
mmm...in effetti...il gioco non vale la candela,almeno secondo questi punti di vista
grazie per l'omaggio poetico a hiro nakamura
ps verde e anti-discarica, ma sto meglio di altri...
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