Stavo ascoltando un brano musicale e mi ha aperto un mondo.
Ci sono cose che uno conosce Ciononostante non se ne rende conto.
Nella mia cultura musicale ci sono molti tipi che si alternano.
Passai del tempo con dei brutti ceffi irosi come betownio,
casseggiosi come gli elii,
fintoduri evanescenti,
ascoltai divertenti pop-pettoni,
insistei su ridicolaggini varie,
sorrisi con lo strano Alfred dal cognome ancora piu' strano,
mi gasai con vecchiumi dalle palle di fuoco,
acoltai i quattro liverponiani
sentii opere veramente noteFoli Ta un Krukko kon tante K come Wolfango (Ok, non e' proprio crucco)
e fattoni vari dell'epoca del glam che si lucertolavano, si facevano e si tagliavano da se mi hanno accompagnato spesso.
Wolfango lo reputo notevole come simpatizzo per molto barocco e amo le sonate di piano con la parte ritmica che ti porta come un'onda dove dove non ti aspetteresti mentre la destra ha giocato a fregarti. Molto emozionante. Divertente.
Amo il suono inconsueto, oggi, della spinetta e odio quei brani in cui viene sostituita dal pianoforte. Sembra ufo piemontesi ma meno divertente
Ciononostante
Ciononostante gli haydn e amici non sono mai stati costantemente nella mia tracklist.
Ciononostante il barbiere di siviglia mai mi passo' nell'anticamera del cervello di riascoltarlo una seconda volta.
Ciononostante non ho sul creative wolfango da anni
Perche?
Perche ascolto regolarmente il glam rock e non il barocco?
La musica classica, personaggi convinti mi dicono, e' il massimo.
Ciononostante la musica “classica” non definisce un preciso periodo o un preciso stile, salvo che vogliate paragonarmi la serenata dei gatti con una delle molteplici messe piu' o meno solenni.
Che genere e' allora la classica?
Quindi musica classica vuol dire semplicemente “vecchia”, nell'accezione di “prima del 1950”, non potendo neppure incasellarsi nell'accezione di “musica colta” come riportano le enciclopedie visto che comprende certi scherzi e lazzi degni di un gruppo demenziale?
CaSSo vuol dire COLTA!? Colta come una mela?
La domanda vera e' perche' dopo il 1900 la classica e' sparita?
Cosa e' capitato al DOPO per non meritarsi piu' l'appellativo di COLTO nel contenitore che va dal 1600 al 1950, Siamo diventati strolti??
Dopo e' successo un fatto strano:
La radio
I dischi
La televisione
gli i-cosi
Il mondo identico, o comunque per certi versi simile per 500 anni improvvisamente e' cambiato.
TANTO
Prima era una cosa elitaria che si staccava dal resto.
Si ANDAVA a sentire la musica. Anche i poveri. Come ha imparato il pallista infuocato.
Quanti concerti l'anno scorso procapite? Zero virgola.
Oggi la musica viene da noi, non il contrario, ed e' breve come un fumetto, una pagina di giornale.
TRE minuti.
La strip, il telefilm. Niente libri pantagruelici da 600 pagine. L'immediatezza del fumetto.
Questo prende il nome di canzone dove e' importante il target ed il look del cantante, non di Mozart
si badi bene ma del fatto che il tizio che canta sia bello.
Anzi se un tizio che non sa neppure come si chiama (diddy, daddy, puffo smarrito o altro) spende 3.000.000$ per riprendersi 3 minuti mentre canta e un'altro sconosciuto che si fa chiamare come il suo calciatore preferito spende altrettanto e' normale. Nonostante sia cosi' imbornito da non sapere il proprio nome e' importante che in quei 3 miseri minuti appaia colossalmente cosi' che ci si ricordi di lui in poco tempo.
Un immagine vale piu' di 1000 parole.
E' ovvio che si cerchi di spostare questo tipo di musica stolta in periferia, ma nella “canzone” esiste molta musica oggettivamente notevole.
Ciononostante
Ciononostante e' un tipo di opera diversa e oggettivamente e' difficile in maniera inequivocabile definire cosa e' arte e cosa uno sputo nel microfono.
Mozartone mentre era in vita rimaneva uno che faceva canzonette.
Ciononostante Solo dopo
molto dopo
capirono che era semplicemente un Genio.
Gia' oggi si puo' dire che “in rock”, “aladin insane” sono la storia. Sono dei CLASSICI.
Non manca nulla, sono emozionali, forti unici ed evocativi.
Nella sua granitica semplicita' anche smoke on the water e' semplicemente grandioso.
Ciononostante non mi sento di chiamarli classica anche se sono classici.
Le “canzoni” sono fini a se stesse mente la classica era al servizio di messe, feste, incontri e spettacoli.
Dovevano stupire
Dovevano accompagnare
Dovevano emozionare
Dovevano evocare
Pensandoci bene nel mio creative zen ci sono delle tracce che hanno queste caratteristiche. Le ascolto spesso.
Molto piu' di un beetownio.
Ciononostante.
Non hanno l'appellativo di classica ma
stupiscono,
accompagnano,
emozionano,
evocano.
Ascoltavo non la sigla o la fine ma un movimento di una colonna sonora, oltretutto di un cartone animato, (ed ora i piu' impallinati avranno riconosciuto il Ciononostante) e un'emozione scatenata mi ha fatto capire.
La musica classica esiste ancora e ha ESATTAMENTE le stesse caratteristiche di sempre: accompagnamento, evocazione e stupore.
Certo qualche genio cerchera' di dirci che le colonne sonore sono fatte male o che mozart e' una spanna sopra.
Non e' errato.
Non del tutto!
A 300 anni di distanza noi ricordiamo solo i migliori che hanno passato 300 anni di ricordi. Non solo non ricordiamo neppure un compositore all'anno ma forse neppure uno ogni decennio. Se poi chiediamo ad alcuni appassionati di classica un nome fuori dai principali, poche unita', lo vedremo incerto. All'uomo della strada ricorderanno solo qualche aperitivo o condimento per il pollo.
I migliaia di compositori minori sono svaniti come mai esistiti.
Lo stesso vale per le colonne sonore dei film: in migliaia di film e' fuffa Ciononostante ci sono dei brani che sono degni di stare nella storia.
Allora guado banalmente nel mio hdd del player mp3 e vedo
La mia africa
l'ultimo imperatore
TheIsland
fuga da NY
StarWars
parecchio vangelis
e tante altre cose.
L'unica vera differenza con la “vecchia classica” e' che le colonne sonore, OST come crasano gli anglofoni, sono costruite meno per stare da sole rispetto ad esempio alla trita vivaldiana stagionalita'.
La vecchia classica aveva come stimolazione visiva gli abiti dei convenuti, il palco pieno di incravattati e lucenti musici in un periodo che fuori dalla corte il fango, la puzza e gli stracci erano la norma.
La vecchia classica era per accentrare e legare queste cose.
Oggi nessuno va in giro con stracci consunti putelenti e le fogne non sono piu' aperte. Le strade sono asfaltate e piene di luccicanti auto.
Ad uno spettacolo non vediamo piu' acconciature diamantate e sontuosi abiti ma spesso i convenuti sono vestiti con dei jeans e camicia (magari sintetica).
I musici hanno in mano strumenti meno finiti e luccicanti del cellulare che abbiamo in tasca.
Ecco perche' non basta piu' un vestito strano sul palco ma i film sono sempre piu' spettacolari, avvincenti e pieni di effetti speciali.
Anche i concerti come ci ha insegnato M.Jackson che andava di LAN, BUS, luci, effetti per sostituirsi all'evento in se e divenire esso stesso spettacolo. Oggi penso che tutti abbiano appreso la lezione e i DMX li usa pure sbaglioni.
In questo contesto la musica OST non e' costruita per vivere da sola ma e' un unico con il prodotto filmico.
Alla stessa maniera andare a spararsi la classica oggi e' noioso. Era costruita perche' facesse parte di uno spettacolo, pubblico compreso, che non viene piu' messo in scena.
E' come guardare la TV mentre sei al telefono.
Non lo dico io basta fare una ricerca su google sugli eventi dei prossimi 6 mesi:
Vivaldone 1 concerto
Wolfango 4 date
antonio albanese 6 teatrate
Miley Cyrus 2 date per... hanna montana!
persino quello sfigato di Sbaglioni, uno che non ne azzecca una da un secolo ed e rimasto alle tette attraverso la magliettina bagnata vista nel 1976 fa 10 date. Uno che vi racconta che al ricordo ormai trentennale gli si rizza ancora.
Ovvero nessuno va a sentire 2 ore di Haydinio e dice all'amico “figo vallo a sentire” tipo un fan di quello strordito di vasco (8 date una soldout a 5 mesi dal concerto).
A sentire la classica vanno perche' soci, perche' ci suona il figlio/nipote/amante. Ci vanno perche' fa figo o mille altri motivi ma e' meglio andare da uno che si trascina sul palco e biascica tanto e' rintronato. Come vasco. E' piu' moderno, simile al nostro mondo pien di rintronati.
A questo si aggiunge che il 90% dei concerti di classica o sono pagati dallo stato o sono di associazioni. Associazioni per questo e quello e associazioni di allevi o di apertura corsi. Tutti in unica data.
Per rendere meno pesante la situazione di rado fanno l'opera nella sua interezza ma brucano: un pezzo di wolfango, un tocco di betownio, un rametto di haydinio, un pizzico di verdi e l'immancabile walzer di staussonio family.
Sempre quelli.
Tranne quando usci un certo fim e per anni ci proposero anche un pezzo di Rach(khxkjkz)maninovo. In genere tagliato a meta'. Sempre lo stesso brano, quello del film. Perche' comunque era troppo recente. Non abbastanza vecchio.
Un tentativo di trasformare in canzonette delle opere, un po come andare al cinema e guardare 20 trailer di film, sempre gli stessi.
Ma i cinema fanno 30.000 proiezioni settimanali in italia e visto che un film ormai ha una window di un mese e passa almeno nel 3% dei cinema anche se di serie B un qualsiasi film straccia la classica nel suo insieme.
Quindi la povera e saccheggiata classica nell'accezione data fino ad ora e' ormai desueta e intristita. E' ormai fuori contesto.
E' vecchia per definizione stessa, 1900, ricordate?
Ma la produzione musicale non e' mai stata cosi' viva, in particolare fa i 70 e i 90 quando un gran numero di umani conobbero un tenore di vita unico mai visto prima e nacquero espressioni nuove in tutte le arti (molte pessime). Ma nessuna opera e' stata DEFINITA classica.
Perche'?
Semplicemente perche il mondo e' cambiato troppo in fretta e se coloro i quali amano la classica in realta' sono rimasti indietro come all'epoca fecero i loro antenati che disprezzavano i vivaldi i wolfanghi eccetera.
Solo che all'epoca chi scriveva a Vienna era conosciuto al piu' da un paio di principi di passaggio e a Lintz, chi componeva a Roma non lo si trovava certo a Milano.
Oggi non ci sono piu' scuse un concerto a NY lo sentono pure italiani e giapponesi e le note magari rieccheggiano a Londra.
L'unico motivo per il quale la musica classica e' ferma a PRIMA del 1950 e' semplicemente perche chi fa la musica classica non la chiama piu' cosi'. Oggi le sinfonie le fanno per i film, le sonate sono la crema delle canzoni, come un tempo una sonata era la versione figa delle musichette con la fisarmonica nel villaggio.
E fanno pena gli scimmiottamenti al genere arcaico come Allevi che ti aspetti che sposti un po piu' in la lo sguardo rivolto ad un passato che non conosce.
Come se io mi mettessi a compilare un uso e manutenzione della spinetta moderna a vapore.
La musica di Allevi&c e' da steampunker non da un musicista.
E' famolo strano.
E' “aho' so colto piu' de vasco e baGGlioni”.
E' come le auto eco-bio-verdi.
I veri compositori ci sono ancora ma non si preoccupano della cosa “colta”. Li ignorano. Sanno di essere loro “colti”.
Come quando si mossero i primi treni i passeggeri guardavano i podisti che asserivano di poterli battere.
Cosi' e' tutta la questione: semantica.
Non esiste la classica, esiste la Musica.
Se vogliamo a tutti i costi parlare di classica allora le OST SONO classica.
E la classica esiste ancora adesso ed e' vivissima nel 2013.
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Ciononostante.
2 commenti:
Forse in effetti le colonne sonore sono quelle che ancora riescono a svincolarsi dalle logiche di marketing della canzone commerciale alla mercè del Dio denaro (oddio parlo come Morgan!).
Però i 24 minuti di "Echoes" li considero alla stessa stregua della musica classica, e non è una OST.
Non solo i 24 minuti di "Echoes", anche i 5 di "Going for the one", "Night and day" o "Hidden place", dopotutto la musica classica non è solo la quinta di Beethoven o l'opera di Wagner, è anche le bagatelle di Mozart, le danze dello Schiaccianoci di Tchaikowskij da 2 minuti l'una o gli scherzi di Satie.
Per quello che riguarda le logiche di mercato, Miley Cyrus è un prodotto di puro marketing, come Dan Brown o la saga di Twilight. Se si vuole qualcosa di meglio, e soprattutto di costruito per comunicare qualcosa e non per vendere, non bisogna necessariamente tornare a Tolstoj o Rachmaninov. Però bisogna cercare, ed in generale non sulla gondola dei best seller.
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