lunedì, novembre 18, 2013

il cavo ed il consumatore 5/5



L'ultimo cavo che andiamo a vedere tiene il piede in due scarpe.

Da un lato è un cavo di potenza, dall'altro è un cavo di segnale.

È il cavo che connette il amplificatore alle casse.

Da un lato sembrerebbe che la dimensione sia tutto come succede con i cavi di alimentazione. Però questi ultimi hanno una frequenza di funzionamento costante mentre il cavo delle casse a un segnale che arriva 20.000 Hz.
Anche in questi frangenti esistono cavi super cavi super che spirali dosi dal costo improbabile dall'aspetto anche peggio.

Innanzitutto esiste un problema chiamato effetto pelle: la corrente alternata tende a disporsi sull'esterno del cavo e del motivo per cui gli elettrodotti sono sostanzialmente dei tubi di alluminio vuoti all'interno.
Una linea di trasmissione che va ad alimentare un altoparlante che a sua volta è di un colore sconosciuto visto che contiene induttori, condensatori e resistori.
Sostanzialmente un bel caos.
Partiamo da la parte più semplice: la resistenza.
Dal momento che un cavo di potenza non può esimersi di avere una certa sezione complessiva poiché si devono transitare 5 A questi devono poterlo fare con una resistenza molto bassa.A quattro ohm cinque ampere sono 100 W una potenza assolutamente normale in ambito hi-fi.E su questo non ci piove.
Di converso però aumentando la dimensione del cavo si tende ad avere un'ampia superficie del cavo che si guarda e questo causa un effetto capacitivo.
 sempre per la forma del cavo lo stesso anche una induttanza e anche questo è un male.
L'induttanza, la capacità e la resistenza fanno sì che ci sia un'oscillazione nella risposte frequenza a seconda del brano musicale dalle caratteristiche dell'amplificatore e dalle caratteristiche della cassa acustica. Queste tre entità andranno modificare insieme le caratteristiche che avrà il segnale dopo essersi consegnato da quel determinato cavo.
Da questa follia nascono una serie di corollari.
Una cassa acustica reattiva o di impedenza molto bassa tenderà a dover aver bisogno di cavi migliore rispetto ad 1+ costante.
Un amplificatore dalle caratteristiche migliori soffrirà meno il cavo.

In pratica se andiamo a vedere le performance del cavo di potenza da due soldi, la piantina rossa e nera da mezzo euro al metro, vedremo che se la colleghiamo ad un ampli a stato solido di grande qualità, come possono essere molti amplificatori con grande corrente in uscita, avrà un'oscillazione nella risposte frequenza di circa 0.5-1 dB per una lunghezza di3 m.

Usando lo stesso cavo da due soldi, la stessa cassa, la stessa lunghezza ma un ampli di quelli che non si capisce perché ci siano degli appassionati che li desiderino il discorso è un po' diverso.
Un amplificatore a valvole solitamente ha dei grossi problemi di pilotaggio e soprattutto a in mezzo alle scatole un affare chiamato trasformatore di impedenza. Misurando la risposta in frequenza ai morsetti della cassa acustica usando un tale orpello si scopre che lo stesso cavo che quando si è usato con un grosso amplificatore a stato solido Aveva fornito un po' di attenuazione sulle alte frequenze con questo ampli il cavo è divenuto un equalizzatore con le bande disposte a casaccio. Un paio di buchi che capitano a seconda della cassa acustica utilizzata che giungono a creare avvallamenti di quasi 4 dB.
Usare dei casi di altissima qualità del costo di ben 800 euro per i medesimi 3 m, solo 795 euro in più, riduce i buchi a quasi 3 dB.

In sostanza quello che sto cercando di dire e che un amplificatore con un'impedenza in uscita non corretta, non performante, soffre molto di più i cavi tanto da trasformare dei cavi da 800 euro in cavi peggiori di quelli da cinque.

In pratica dei buoni cavi, ma senza esagerare, possono migliorare in maniera appena percettibile degli ampli che già sono molto buoni. Esagerare con i casi di non è una strada corretta in quanto un aumento importante dei costi e' meglio applicarlo al generatore e non alla linea di trasporto.
Io sono sicuro che ci possiede degli amplificatori da 10.000 euro come dei Krell o classe' sicuramente può permettersi cavi di altissimo lignaggio ma a questi signori la differenza tra un cavo decoroso come può essere un trifase con neutro da collegarsi in maniera simmetrica  e dal costo di un euro al metro può considerarsi inudibile rispetto a cavi sci-fi.

Invece chi possiede un ampli che non è in grado di erogare grandi correnti in maniera facile trarrà dei benefici udibili salendo molto di prezzo con i cavi stando soprattutto attento alle capacità e induttanza parassite. Però lo stesso tipo di amplificatori troverà difficoltoso pilotare delle casse che non siano assolutamente composte e quindi il risultato potrebbe essere comunque deludente, e per gli ampli a valvole di qualunque prezzo lo sarà certamente.

Sostanzialmente chi ha un ampli da trecento euro dovrebbe spendere 1000 euro di cavi. Uno che possiede 2000 euro di ampli può spendere quattro euro di cavi.
Forse chi possiede un ampli da trecento euro dovrebbe cambiare ampli anziche' strangolarsi con sti cavi del put.


Infine il fatto che il 90% del cavo per gli altoparlanti venduto sia sottile come un capello dovrebbe far pensare che come al solito il problema è il consumatore.

giovedì, novembre 14, 2013

cavo e cosumatori 4/5



Il quarto cavo video che andiamo ad esaminare è il cavo che è più difficoltoso da realizzare:
il cavo d'antenna.
nel cavo d'antenna di un privato cittadino si possono  avere tre tipi di segnale:
il primo segnale è quello classico della televisione terrestre che parte da pochi megahertz e arriva fino quasi ad 1 GHz.
Il secondo segnale può essere l'uscita convertita dei programmi della televisione satellitare che vengono inizialmente trasmessi a svariati gigahertz e riconvertiti in una frequenza che all'incirca fra uno e 2 GHz.
Il segnale radio FM, una passeggiata rispetto agli altri visto che e' solo 0,1Ghz

All'interno del cavo possono addirittura coesistere in quanto essendo di frequenze diverse con un filtro passa alto passa banda o passa basso essere estratti a piacimento.

In questa condizione si capisce già che la questione è un pochettino più difficoltosa del povero e sfortunato segnale audio che a questo punto sembra veramente una passeggiata.
Se la difficoltà non sembra già essere di migliaia di volte più grande dobbiamo anche pensare alla lunghezza del cavo: fra l'antenna e l'utilizzatore possono esserci tranquillamente un centinaio di metri se parliamo di un condominio.
Visto che arrampicarci sull'Everest non c'è bastato ricordiamoci che solitamente in casa ci sono prese d'antenna e ognuna delle quali ruberà parte del segnale soprattutto se non fatta in maniera molto buona. Infatti il segnale e' passante e quindi tutto quello che causerà la presa si ripercuoterà lungo tutto l'impianto.
Un cavo serio per questo uso comincia ad avere un prezzo abbastanza alto si parla anche di cinque euro al metro. In una casa di 100 m quadri spesso ci sono 25 m di cavo e almeno sei o sette prese.
Moltiplicando il prezzo del cavo per un piccolo condominio di cinque persone diviene abbastanza ovvio che una cosa è aver speso 600 euro solo di cavo e 350 euro di partitori seri per ogni presa e un'altra è aver speso 100 euro di cavo e 50 euro di prese con  saldata una resistenza a casaccio.
950E conto 150.
Stessa differenza di prezzo nelle caratteristiche delle antenne, dall'amplificatore e degli alimentatori.
Un impianto benfatto costa anche 10 Volte un impianto appena sufficiente. Addirittura i molti rifacimenti di impianto si utilizzano le ramificazioni che sono state installate in grande economia negli anni 60 andando quindi a migliorare solo la discesa e l'amplificazione.
Nonostante molti condomini abbiano più volte rifatto l'impianto d'antenna tutte le volte che esista una qualche variazione va a finire che non si riesce a vedere qualcosa.

Superclassico in questo senso è l'arrivo della televisione digitale che è stata costruita in maniera che non ci fosse nessun problema a livello impiantistico. Tranne quando fatto con il sedere.

Oggi si tende a richiedere preventivi e pesare unicamente in base al prezzo il risultato. Questa cosa fa sì che l'installatore tenda a non mettere il cavo migliore nell'impianto sacrificando la qualità.

È ovvio quindi che sebbene esistano dei cavi a bassa perdita grande linearità con connettori schermati completamente che fanno una differenza visibile anche per la tratta di pochi metri dall'apparecchio al muro in realtà il problema non si trova in quella zona ma dietro il muro.
Spendere una cifra superiore ai 10 euro per un cavo d'antenna di 2m super mega performante è purtroppo inutile se nel muro abbiamo le tratte che hanno trent'anni ed erano poco performanti anche all'epoca.

Il super cavo da 50 euro al metro con connettori placcati agli elettroliti di Brawndo Diviene quindi assolutamente inutile

lunedì, novembre 11, 2013

il cavo e il consumatore 3/5



Il terzo cavo che analizziamo e' il cavo video-Segnale.

La frequenza del segnale e' ancora piu' alta, parliamo di 6MHz per il segnale PAL e fino a quasi 200MHz per l'HDTV.

E' sicuramente il cavo piu' rognoso dell'industria AV per quanto riguarda la parte gestibile.

Inoltre esiste un problema: per diminuire l'attenuazione e' necessario aumentare il diametro.
Questo si scontra con la necessita di far passare il cavo dietro ai mobili.

In passato quando un videoregistratore era un prodotto di lusso destinato ad una persona informata dei fatti il cavo video era un banale, per quanto sufficientemente performante, R.G. 58 con un bel connettore bnc magari crimpato.

Poi accadde un problema, il videoregistratore divenne ambito dalle masse di consumatori che avevano un GIGANTESCO problema.
un PROBLEMA ENORME

leggere INGRESSO e capire che li il segnale ENTRA
Legge  USCITA e capire che li il segnale ESCE

Regolarmente il consumatore sprovvisto di cervello collega regolarmente un uscita al posto di un ingresso e due uscite insieme perche' e' ovvio che quando uscite dall'autostrada uscite anche dal centro citta o quando esce il latte dalla bottiglia esce anche dal bicchiere.
Il latte non entra MAI nel bicchiere esce sempre.

Così per facilitare quella cosa che in un videoregistratore si compie una volta ogni quattro o cinque anni, se si trasloca, ma più spesso una volta ogni 15 anni si è deciso di utilizzare un connettore con una forma tipica dei giocattoli per i bambini sotto i tre anni ed è nata la SCART.
La presa per i consumatori facilitava di certo la difficoltà enorme che provava un babbuino a fare l'inserzione del cavo ogni 10 anni ma condannava la qualità della connessione 365 giorni all'anno.
Ma forse il problema grosso era che i babbuini non erano in grado neppure di leggere: le scritte sul retro del videoregistratore, quelle sul tv e il manuale istruzioni.

La presa per gli animali aveva anche un altro paio di problemi:
per evitare che divenisse delle dimensioni di un tubo dell'acqua i cavi schermati presenti al suo interno non erano certo della qualità del vecchio R.G. 58. Un cavo così grosso moltiplicato per 10 sarebbe stato impossibile da maneggiare. Così nasceva già con dei compromessi notevoli sia dal punto di vista del connettore avere proprio sia dal punto di vista del cavo.
Il secondo e più atroce problema era di costi. Avere così tanti cavi e così tante saldature metteva a dura prova il portafoglio. Anziché 2 semplici cavi che permettevano una semplice gestione la nuova presa ne possedeva Otto. Ovviamente il consumatore che si crede furbo da subito decise che il prezzo era troppo e cominciò a scegliere cavi sempre peggiori ma di prezzo più interessante.
Alla fine si è arrivati ad avere dei cavi SCART di segnale video del costo di cinque euro e dalla qualità semplicemente infame.

Così anche questo campo troviamo che le cose banali sono di qualità elevata e comunque sufficienti alla bisogna. L'arrivo in massa dei consumatori ha creato prima la necessità di una presa a prova di idiota dal costo elevato e successivamente una richiesta per abbassare la qualità della presa ancora più in basso per farla costare come cavi precedentemente usati.

Anche questo casoAbbiamo cavi e connettori che si usano tranquillamente per frequenze intorno alle gigahertz utilizzati in ambito video per frequenze solitamente di un decimo.
Tutto questo a basso prezzo Utilizzati da decenni e assolutamente banali. Utilizzare cavi a bassa perdita dai costi esotici e dai connettori bizzarri placcati in strane maniere non porta ad un miglioramento evidente.

Invece porta un peggioramento netto e mostruoso Seguire l'onda del consumatore



giovedì, novembre 07, 2013

Il cavo ed il consumatore 2/5




Il secondo cavo che ci troviamo a che fare e' il cavo di segnale audio.

E' il cavo piu' delicato perche' deve portare un segnale che e' molto basso, debole e sfigatello.
Poi la frequenza in transito e' VARIABILE e relativamente piu' alta dei 50Hz della rete elettrica arrivando alla favolosa cifra di 20KHz.

Ma anche in questo caso ci sono dei pionieri del 1880 che si sono dati da fare per anni per ottenere buoni risultati e sono quelli che trasmettevano la RADIO.
Un cavo RG58/u, oggi assai banale visto che si compra dal droghiere a 1 euro metro circa, perde
0.4dB a 1000KHz su 33metri ovvero 0.04 su ben 3 metri.
3 metri una misura ben oltre quello necessario a qualsiasi impianto HiFi e a una f dove le perdite sono almeno colossali rispetto a quelle audio.
Un cavo dalla sorgente all'ampli e' solitamente 20cm di media (15cm o 33cm). Avremo un attenuazione intorno agli 0,0001dB in gamma audio con un costo di pochi centesimi.

Vuol dire che nessuno e' in grado di udire le attenuazioni di un cavo del genere.

Detto questo potremmo dire che un cavo audio pur con un BUON connettore perde piu' per la superficie metallica d'interfaccia che per il cavo stesso e quindi sarebbe da preoccuparsi di saldare direttamente il cavo sulla basetta dell'ampli e del cd che di comprare cavi esotici che porterebbero a miglioramenti molto marginali (0.000000000dB) se proprio dobbiamo pensare a spendere vagonate di soldi.

Quindi e' piu' sul connetttore che per evitare perdite di interfaccia deve essere ottimamente costruito e possibilmente dello stesso materiale del connettore di destino.
Il problema e' poi la placcatura: da una parte fornisce protezione contro l'ossidazione, pensiamo ad un connettore in rame che diverrebbe verde e gracchiante, dall'altro offre altre 2 superfici d'interfaccia.
Guarda caso nel campo RADIO si sono studiati molto bene questi fenomeni giungendo persino ad una serie di connettori sempre piu performanti: sma, F, N, BNC eccetera. Alcuni di questi portano senza problemi frequenze dell'ordine di decine di GHz.
10.000.000.000Hz dovrebbe esser chiaro che sono molti di piu' di 20.000.

Quindi se DAVVERO il cavo audio di segnale dovesse essere COSI' importante dal punto di vista sonoro uno che spende 100E di cavo se trovasse ancora un RCA come connettore dovrebbe infuriarsi.

Se poi spendendo 1000E di ampli trovasse ANCORA degli orribili RCA anziche' degli SMA dovrebbe tirarlo fuori dalla finestra.

In passato alcuni marchi hanno provato ad introdurre connettori migliori ma il popolo ha detto che preferiva spendere 200E per un cavo peggiore che 30E per un cavo eccezzzzzzionale.

Alla fine il cavo del segnale non deve essere cosi' tragggico se anche ampli da 7000E hanno un connettore che perde MOLTO piu' di 5metri di cavo da 5E. No?

Al solito i cavi audio sono andati peggiorando e alla fine alcuni ti vendono delle cose sottili e mal fatte ma e' colpa del cliente che vuole spendere 1euro per un cavo stereo finito comprensivo di connettori e scatola in policarbonato.

Trovare un cavo audio che non sia fetente e' divenuto problematico.


Ma i consumatori lo sanno che fra una moneta da un 0.5 e una banconota da 5 cui sono delle belle differenze?

I cavi seri da 15mila lire con calza antistrappo e connettori RCA torniti che erano la norma dove sono finiti?

Mistero....

lunedì, novembre 04, 2013

Il cavo e il consumatore 1/5


Il cavo negli impianti Hi Fi e' esploso negli anni 80 quando le elettroniche avevano raggiunto una certa maturita'.
Il cavo e' divenuto di colpo una cosa di cui parlarne, una cosa di cui aver fede che migliorasse il proprio impianto.

Ma la cosa divertente, al solito, e' che contemporaneamente al fermento la qualita' di questi accessori ha continuato a scendere.

Negli anni 70 qualsiasi crucco (TFK, GRUNDIG..) faceva cavi cortissimi (15 cm) e per quanto un poco diafonici erano ottimamente costruiti. I loro cavi di alimentazioni erano bei tuboni.Quando serviva.

I cavi ci sono sempre stati di 2 qualita': normali e ottimi.

Solo negli anni 90 si sono iniziati a vedere altri 2 cavi: quelli vomitevoli per il consumatore e quelli colorati per il consumatore danaroso.
Ma a ben vedere sono la stessa cosa.
Li chiameremo sciemio+sciemio





Partiamo dal cavo piu' semplice il cavo di alimentazione:
Il cavo di alimentazione e' un affare molto semplice:
Viene percorso sempre dalla stessa f=50Hz che e' maledettamente bassa e quindi poco impegnativa.
viene percorso da una corrente relativamente bassa: 220W a 220V sono solo 1A e anche mettendoci tutti gli sfasamenti del mondo non arriveremo oltre 1,3A. Poca roba.
Sono standardizzati perche' quello che e' il peggior cliente (l'ampli) tutto sommato e' un trasformatore: un aggeggio che si conosce dal 1800.

La differenza, alla fine della fiera, lo fa la dimensione del cavo e la qualita' dei connettori ma qualsiasi cavo che non sia vomitevole va bene.
Gia' perche' tante volte a forza di risparmiare si trovano cavi IEC che costano 1 euro: cosa pensate di comprare se non dei connettori ballerini con quella cifra?

Poi ci sono i cavi da gay pride, colorati, belli con rivestimento morbido e viola e la confezione in policarbonato con il reggicalze che avete appena buttato pesa (e costa) piu' del cavo da 45E che avete appena comprato.
Ammettendo per un istante che l'enorme pornografico serpente viola sia veramente in grado per i 2m di percorso verso il vostro ampli gli elettroni anziche' in pullman su di una lussuosa Rolls sapete, VERO, cosa si trova NEL MURO dove lo collegate?

Il compratore del cavo spesso infatti dimentica che l'elettricista mette dei comunissimi cavi monofilare da 3mm come da norma e questi percorreranno 20 metrri prima di giungere nel magnetico che e' una spirale, gia', una bobinazza schifosa!, entrera' in un piccolo termico (una resistenza) e infine andra' al contatore dove ripetera' la scena altre 2 volte.
Poi percorre altri metri, qualche centinaio, su cavi monofilari (argh!), si infila un un altro magnetotermico e in un rifasatore (condensatori).
Poi finisce in trasformatore, in un altro, si spara qualche kilometro, sempre che non viviate in zone dove si parla di centinaia di kilometri, prima di arrivare al generatore.

Un po' come dire che se siete stati presi a pugni tutta la vita se vi danno una carezza sarete felici e senza lividi e fratture?