mercoledì, maggio 26, 2010

3D finale

Con questi discorsi non ho inteso a dire che la stereoscopia sia brutta, malvagia o altro dico solo che se non ha avuto succeso fino ad ora ci sara' stato un motivo: il mezzo filmico ha gia' insito una qualche tridimensionalita'. I movimenti di carrello, la variazione focale e il sapiente uso della profondita' di campo per esempio.
Al pubblico sono sempre apparsi ottimi surrogati senza che fosse necessario aggiungere costi/complicazioni. Lo stesso pubblico che di fronte ai costi del colore non si e' mai tirato indietro, salvo il non poterselo permettere.
Cosi' i film a colori hanno avuto un grande seguito di pubblico, molto piu' di quello che ha fatto un Avatar qualsiasi, sempre percentualmente parlando. Le foto a colori sono letteralmente esplose. Appena e' stato possibile avere dei processi "semplici" come le lastre alla fecola lumiere, il kodakrome, ed infine il c41.
Sul 3D non e' stato possibile avere la steswa risposta: nonostante l'uso della nimslo non sia molto diverso dall'uso di una kodakrome, le lastre colore non erano piu' complesse delle stereografiche, e il costo delle pellicole a colori fosse molto piu' alto di quanto servisse per un 3D in BN il pubblico ha risposto per quasi 2 secoli in maniera chiara che la priorita erana diversa e la stereografia era l'ultima cosa interessante.
Sulle riviste di fotografia il 3D era come la marea, se erano passati almeno 5 anni una raffica di articoli appariva a caso su testate diverse per poi lasciare il posto dopo 6 mesi ad altro.
La stessa cosa per gli apparecchi: industriali come l'aggiuntivo zenith o le attrezzature view master, amatoriali come le centinaia di soluzioni FaiDaTe, e semi come le PMI che hanno sfornato ogni bene possibile nel calderone.
Una cosa accomuna tutti questi: nessuno ha mai colpito il pubblico piu' della disney (quando rilevo' la viewmaster). Cioe' uno sguardo appena sufficiente.
Lo stesso apparecchio Disney fu invece abbastanza utilizzato in ambito PRO. Gia', un po' come la polaroid; come ottenere una stampa di ALTA qualita' in pochi minuti ovunque? Non esiste scelta.
La stereoscopia mi ha sempre affascinato, conservo ancora una cartolina a barriera che comprai a 13 anni, cercai un aggiuntivo zenith per anni (a prezzo e non una cava di ruggine) e feci foto (tremende) con lo spostamento su di una staffa. Sono stato molto colpito da Avatar.
Ma, ma pensare che tutta questa evoluzione potrebbe essere castrata solo perche' hanno bisono di vendere affari da poco prezzo.
Gia', l'HDTV permetterebbe a parole una qualita' SUPERIORE al cinema, una profondita di colore spettacolare... e poi trovi l'etichetta FullHD su di un penoso tv coreocinese da 200 euro e 24" che si e no e' in grado di visualizzare in maniera leggibile la scritta Telegiornale a pieno schermo.
Ecco, non voglio che succeda di nuovo, un 3D che si vede in qualche maniera su schermi neppure un grado di vedere il pal e a malapena in grado di raggiungere i 50Hz come quelli di oggi anche se debbono andare in alternanza.

Prima voglio una qualita' uguale ad un CRT del 1990. Poi, dopo voglio uno schermo da 150" con una qualita' proporzionata. Solo dopo questi 2 punti pensiamo alla stereoscopia.

Altrimenti e' la solita presa in giro come le scritte fullhd, led, fullled, extrabass, subwoofer che sono applicate a sproposito.

Ma si sa il consumatore e' sinonimo di idiota.

lunedì, maggio 24, 2010

3D 5ta, Nimslo friends

Nonostante siano molti anni che esiste il medodo a barriera di parallasse, i soliti tempi secolari, ma solo con l'evoluzione della plastica negli anni 60 del secolo scorso avviene la diffusione della tecnica in questione.
La parallasse avviene molto meglio se davanti all'immagine vengono anteposte migliaia di lenti cilindriche alte come tutta l'immagine. Sostanzialmente un pezzetto di plastica che sembra un millerighe.
La cosa divertente che questo modo di visonare viene sfruttato solo inizialmente per la tridimensionalita' ma viene adottato massivamente per la produzione di immagini cangianti. Anziche' dare una visione diversa a seconda del punto di vista, dare un'immagine completamente diversa. Foto che esplodono o si trasformano al nostro passaggio o adesivi transformer.

Negli anni 80 una azienda, la nimslo, produce una macchina fotografica e un sistema di stampa automatizzato per produrre, con la stessa semplicita' di una kodak instamatic, foto 3D. Bastava scattare ed inviare il rullino per vedersi recapitare foto tridimensionali visibili senza occhialini. La prima versione ha 4 obbiettivi e la versione "lusso" rimasta nel limbo 8. Tutto svanito come le cravatte psichedeliche del fondatore.

Il vantaggio di questa tecnica e' notevole: nessun "accessorio" sul naso del fruitore, possibilita' di vedere 3d su cartelloni, foto nel taschino e avvisi appesi in luoghi pubblici. La tridimensionalita' e' piu crediblie ti segue nei naturali movimenti della testa.
Il difetto e' nella quantita' delle informazioni: occorrono almeno 4 riprese perche' sia credibile e 8 perche' sia buono. Qualche malato ha realizzato foto con piu' di 20 pose. Successivamente queste immagini vanno integrate in un solo supporto che garantisca precisione e coerenza.

Come vedete e' un sistema che mal si presta al mondo di bassa qualita' del digitale fatto di pixel presunti, di stampe con la risoluzione non della foto ma dell'indirizzo del singolo colore e lenti a dir poco ballerine...
Per la stampa occorre precisione come per la ripresa. Un buon monitor PAL dovrebbe avere 7000*576pixel e la trasmissione portarli REALMENTE, niente mpeg con compressioni del 95% altrimenti il mal di testa e' garantito. Oppure una diecina di flussi separati.

Il rischio e' che anche questa tecnica faccia la fine dell'HD: garantirebbe risultati migliori del cinema MA... hanno targato fullhd persino dei 17".... Oggi un fullhd di HD ha spesso solo l'etichetta.

Infatti, alcuni furbi, fra i quali Fuji hanno gia' proposto prodotti con solo 2 obbiettivi, la strada per la bassa qualita' e per affossare definitivamente il 3D.


mercoledì, maggio 12, 2010

3D 4ta, click-clack

La via più complicata per la terza dimensione è applicata solitamente solo all'immagine movimento o al CAD. Per destinare l'immagine corretta all'occhio corretto si oscura l'occhio che non c'entra e si procede alla proiezione del fotogramma. Nell'istante successivo si cambia la sequenza oscurando il secondo occhio e procedendo alla proiezione di un nuovo fotogramma.
Questo dà per scontato una sincronia perfetta fra dispositivo che genera l' immagine e gli otturatori montati sugli occhi.
Salvo delle cose praticamente prototipali questo sistema era molto in voga negli anni 90 nei computer: alcuni videogiochi e programmi modellizzazione tridimensionale ne potevano fare uso. Praticamente erano degli occhialetti che si connettevano alla presa seriale oscurando gli occhi con un otturatore LCD. In pratica ad ogni trentesimo di secondo veniva fornito il fotogramma destinato ad un occhio. Ovviamente la scansione dello schermo passava da 60 hertz a 30. Le schede grafiche moderne potendo salire di frequenza riuscivano ottenere una migliore gradevolezza.
I migliori occhialini potevano sincronizzare via wireless con un trasmettitore IR.

Mentre questa tecnica si stava diffondendo accadeva la stessa cosa ad un nuovo tipo di monitor meno prestante: quello LCD. Con questi monitor dalla velocità molto bassa non era possibile fornire una velocità sufficiente per una gradevole visione di un filmato normale, figuriamoci l'alternanza dx/sx.
La cosa divertente è che per anni questo tipo di tecnologia non fu in grado, quando fu trasportata nei televisori, di permettere una qualità di visione decorosa, compresa la velocità, per molti anni.
Figuriamoci dimezzare questa velocità bradipesca per permettere la terza dimensione.
Per questo motivo la rinascita del 3D venne fermata, ancora una volta, sul nascere.
Oggi finalmente i migliori televisori LCD sono in grado di scandire 60 hertz (se dichiarano 100 o 200Hz siete autorizzati a ridere), come i monitor di trent'anni fa, e permettere una qualche visione se utilizzati con gli otturatori.
Ovviamente i CRT, i plasma, i DLP eccetera non avrebbero problema e, WoW, siamo arrivati a sfidare un videoproiettore del 1966!


Ovviamente, questo sistema diminuisce la luminosita' complessiva del sistema del 50%. poiche' il tempo di visione si dimezza e usando un otturatore LCD scende al 25% perdendo il 75%. Tengo a precisarlo perche molte fonti come Wiki, un giornale e un paio di riviste "esperte " dicono il contrario. Ovvero che non perde nulla. Evidentemente la logica e' una sordida sconosciuta.

lunedì, maggio 10, 2010

3D 3za, arriva land.




Una delle strade per la ricerca della terza dimensione in maniera perfetta giunse grazie ad un geniale inventore:
Edwin Herbert Land un tizio che è stato definito "L'ultimo dei grandi geni", scusate se è poco.
Questo signore fra le tantissime invenzioni che partorì ci ci fu l'idea di come realizzare le filtri polarizzatori con un prezzo economico.
Proiettando l'immagine destinate ad occhi diversi con sul proiettore dei filtri polarizzatori inclinati in maniera difforme era possibile recapitare ad ogni occhio che fosse provvisto di una lente con la medesima inclinazione esclusivamente l' immagine corretta.
Anche questa è una tecnica di una semplicità notevole: bastano due proiettori, che siano foto, film o video che si ottiene un facile risultato.
È tanto semplice questo arcano che nel 1958 esistevano dei video-retroproiettori in grado di mostrare su di uno schermo un'immagine già tridimensionale. Possiamo quindi affermare che il televisore 3D non è certo nuovo.
Sicuramente esistono dei problemi, il fatto che un filtro polarizzatori riduce del 50% la luminosità, nel caso di un film è necessario sincronizzare due proiettori e nel caso della televisione occorre portare due canali poiché agli effetti pratici sono due trasmissioni completamente diverse.
Con le tecniche moderne è possibile ridurre queste cose negative.
Oggi proiettori dei cinema sono agli effetti pratici dei videoproiettori contenuti all'interno di un computer. Per questo motivo non esiste più un problema di sincronizzazione e l'uomo in cabina potrebbe essere anche una scimmia. Le nuove lampadine, infine, emettono molta più luce del tempo che fu.
Così molti dei film proiettati nei nostri cinema, ad esempio avatar, sono stati visti con questa tecnica.
A titolo di celia l'altissima qualità di visione, assolutamente fuori discussione, era nettamente inferiore a quello che dovrebbe essere la PROMESSA dell' alta definizione in casa.



Per quanto riguarda l'home video il retro proiettore o il videoproiettore rimarrebbero la scelta più semplice, così come sarebbe la scelta più semplice per l'alta definizione.
Purtroppo invece la maggior parte degli schermi sono LCD a visione diretta che per una loro ragione contengono già un polarizzatore. Per questo motivo non è possibile usare maniera semplice questa tecnica. Esisterebbero dei prototipi con il polarizzatore montato in maniera diversa in ogni cella ma possiede diverse controindicazioni:
innanzitutto bisogna andare a raddoppiare il numero di pixel, ogni pixel è infatti dovrebbe servire un occhio singolo. Oggi ci sono già dei problemi a gestire il numero di pixel che il marketing ha pompato come desiderabile.
In secondo luogo esiste un problema di allineamento fra i vari polarizzatori che compongono il panino imbottito dello schermo. Questo diminuisce la qualità di visione anche con immagini bidimensionali.

Nota: il retroproiettore del 1958 di cui sopra esisteva anche con 2 tubi: uno in alto e con gli specchi semiriflettenti era in grado di generare un'immagine 3D... ovviamente in bianco e nero.
Per il colore andava beneuna coppia di questi del 1966.
NB il sistema di per se papperebbe il 50% della luminosita' ma la maggior parte delle sale cinema usa un singolo proiettore con una singola lampada con un anteposto una coppia di polarizzatori che si alternano. Questo per evitare alla scimmia della cabina qualsiasi difficolta' come l'allineamento di 2 vpr. In soldoni si risparmiano anche i soldi di un secondo VPR ma si diminuisce la luminosita' al 25%, ovvero ne perde il 75%

venerdì, maggio 07, 2010

3D 2da, Semplicita' anaglifo


Dalla fusione delle tecniche viste prima nacque l'anaglifo che tanto imperversera' nei 70.
La separazione fra occhio sinistro e occhio destro veniva fatta attraverso filtraggio di un colore complementare per ogni occhio. In pratica nella visione di ogni occhio sarebbe mancato un colore, grazie a una lente colorata, e il cervello si sarebbe occupato di fondere colori così come se li sarebbe aspettati.

Il vantaggio di questo sistema consiste nel fatto di non aver bisogno di infrastrutture particolari tranne una buona gestione del colore e gli occhialini, solitamente rosso-cyano.
La tridimensionalita' non sarà cosi' colormetricamente perfetta, ma la facilità d'uso ha fatto sì che pure la NASA continuasse ad utilizzarla per la distribuzione delle proprie immagini delle sonda spirit. Gia', in ambito degli smanettoni la terza dimensione non si e' mai assopita.

Questa semplicita' diffuse la terza dimensione anche nelle immagini in movimento, gia' nel 1922 furono fatti film con questa tecnica, successivamente utilizzata anche dei programmi televisivi. I meno giovani ricorderanno per esempio in tv lo sfigato Remi' che ebbe diverse puntate 3D, le cassette VHS 3D eccetera. Molti film vennero editi in versione tridimensionale: Nightmare, Il mostro della laguna nera (1953),Il delitto perfetto (Alfred Hitchcock 1954).
Persino alcuni fumetti su carta furono resi in anaglifo.

Il difetto di questo tipo di visione consiste nello sforzo deputato alla CPU, ops, al cervello, nella fusione delle immagini: lo sforzo prolungato e' causa di cefalea in molti soggetti.

Ancora una volta nulla di nuovo sotto sole, la terza dimensione non è certo una cosa nuova.

mercoledì, maggio 05, 2010

3D, un vecchiume 1ma



è molto interessante vedere quanto il marketing debba continuare ad avere una serie di idee vecchie da contrabbandare per nuove.
Altrettanto curioso è che l'innovazione vera spaventi le masse e solo quando ormai sa di muffa viene tirata fuori come novità.
È questa infatti la sorte del 3D.

In questo momento ci troviamo infatti di fronte al pompaggio mediatico dalla terza dimensione, sembra che non ci sia altro. Ci continuano a dire che la grandissima novità è una cosa mai vista prima, ma guarda caso non è altro che la solita roba vecchia che per un motivo per l'altro ci si tirano fuori.

Nel cinema sembra sia arrivata l'ora cui esiste solo la terza dimensione come novità galattica. In realtà di nuovo c'è veramente poco: i film in terza dimensione esistono quasi da quando esiste il cinema ma ci sono due distinguo:
La prima cosa è che la terza dimensione nella nuova ondata è stata gestita inizialmente per i cartoni animati: essendo generati a computer ottenere la terza dimensione non vuol dir altro che lanciare un secondo render con costi molto contenuti.
La seconda cosa è l'arrivo dei videoproiettori anziché dei proiettori su pellicola: anche con una scimmia nella cabina di proiezione non ci possono essere errori. È ben diverso sincronizzare due proiettori classici, molto più semplice avere un coso in grado di fare tutto da se.
Queste due eventi uniti alla necessità di fermare l'emorragia di pubblico che disertava le sale ha creato questa simpatica accettazione di una vecchia gloria di ben 150 anni.

Questa situazione è stata colta al volo dall'industria consumer che a un problema mica da ridere:
dopo aver spacciato per alta definizione dei televisori che non sono in grado di far vedere un foruncolo enorme sulla faccia di Lilli Gruber si ritrovano in un pantano. I clienti infatti, OPS non sono così intelligenti sono solo dei consumatori, si sono convinti di avere l' alta definizione in casa.
Come competere in questo mercato nel quale un brutto televisore viene spacciato con successo per altissima qualità?
quale altra caratteristica numerica dopo il pixel e l'Hz può essere interessante a dei beoni rintronati?
il marketing di serie B, quello che non è in grado di andare a vedere nei laboratori delle proprie aziende il futuro perche' e' ovviamente complicato descrivere le cose che manco capisci perche sei idiota e ignorante si riduce alle sole 2 cose: il passato e gli altri che fanno marketing.

Così alle aziende che producono televisori dopo aver inondato il mercato di televisori di bassissima definizione ma venduti per alta definizione è venuta l'idea di continuare a vendere televisore di bassa qualità ma agganciandosi al treno del cinema.
Ritroviamo una parola bandiera del marketing imperante negli anni 80:
sinergia.

Se qualcuno mi dice che gli uomini del marketing sono qualcosa di più che delle scimmie o corrispondono a quello che dicono in giro di loro come fantasia, capacita' o altro posso solo dare una risposta: nel 90% dei casi si tratta di millanteria e metà del loro lavoro lo passano a fornire cifre e valori basati sul niente che indicano esclusivamente che loro sono qualcosa di diverso dal semplice seguire l'onda.



La ricerca della terza dimensione è una ricerca antica nella fotografia. Esistono macchine fotografiche, fotografie, visori e ingranditori tridimensionali costruiti prima che si riuscisse a ottenere una immagine a colori.
Gia' il 3D non e' un'invenzione recente, la prima fotocamera stereoscopica e' del 1852.
Proprio una cosa nuova!
Per la visione era necessario indossare degli occhiali nei quali veniva fissata la fotografia da vedere, così facendo ogni occhio avrebbe visto l'immagine a lui dedicata.
La cosa divertente nella storia della fotografia consiste nel fatto che le tecniche per la fotografia tridimensionale, sostanzialmente quella di avere due macchine fotografiche accorpate, vennero estese per riuscire a catturare l'arcobaleno.
Per ottenere l'evanescente cosa che era il colore inizialmente fu necessario adottare un set di tre macchine fotografiche con anteposto i tre filtri colorati necessari alla tricromia ed andare a fare una proiezione su di un telo. Questo ovviamente prima della fecola di patate, ma e' un'altra storia....
Per le reflex come non ricordarsi dell'aggiuntivo zenith?
E l'avventura di nimslo?
Nonostante tutto il fiorire del 3D il pubblico ha sempre pensato che la terza dimensione fosse inutile, perche' dovrebbe pensarla diversamente oggi? Semplice, oggi qualunque feature venga definita NUOVA e' bella.
Peccato che dopo 2 secoli che il 3D esiste rischia di divenire una schifezza.... come il FullHD.

sabato, maggio 01, 2010

La apple e' cara...


La apple e' cara....

Premetto che non sono pagato da Apple, non ho mai acquistato un prodotto apple, raramente ho consigliato un mac, non sono un apple fan.
L'unica macchia nera sul mio curriculum e' la mia bava che lasciai sulla vetrina dove vi era un apple III con un enorme profile da 5MB... tanti anni fa.
Quella non era ancora l'epoca che si dava apple come troppo cara. Questa storia è nata molti anni dopo. Molto dopo anche a "apple e' per strani".

Penso che faccia parte dello stesso progetto che usava denigrare OS/2 facendo girare i programmi di MS-DOS e additare la questione della lentezza dell'emulazione come lentezza endemica. Non vedo perché oggi non giudicare sullo stesso parametro il fatto che Windows non è utilizzabile poiché non ci girano i programmi di LINUX.
Uno dei momenti più alti dello sputtanamento è stato il 2003: vediamo cosa c'era in commercio.


PC Professionale - dicembre 2003
Apple Power Mac G5
Euro 5.072,40 Iva inclusa
principale accusa: Costo elevato.
Il case in alluminio presenta un estetica invidiabile con un'attenta costruzione senza fili che ballano. I processori, praticamente il massimo che esisteva, sono raffreddati con un sistema a pompa di calore (heat pipe) per avere anche una silenziosità favolosa. Gia', alluminio + pompa + attenta costruzione = 1 sola ventola.
Apple ha ottimizzato kernel e librerie matematiche per sfruttare le potenzialità dei G5 a 64 bit. Il kernel era gia' in grado di indirizzare oltre 4 GByte di Ram sui PowerMac G5.

settembre 2003
Doppio PowerPC G4 1,33 GHz 512 MByte Ddr 333 Mac OS X Server (client illimitati)2 porte Gigabit Ethernet 5.038,80


Ora possiamo tranquillamente vedere cosa piaceva a questa rivista nel 2003 dopo aver gigionato sul fatto che erano troppo costosi.

1)
Ergo Krono Alluminium 3000
Euro 3.999,00 Iva inclusa
Microsoft Windows XP Professional Edition SP1
Processore: Intel Pentium 4 3,06 GHz / Fsb 533 MHz
chipset: Asus P4G8X Deluxe
PNY Quadro FX 1000 / 128 Ddr

Questo nelle intenzioni della rivista dovrebbe essere una macchina professionale: con un case da gamer (max 14 anni pero'), un gran rumore di ventolame (5), con cavi che ballano, marchio sconosciuto e Sistema operativo parziale.
Oserei dire che portando il Sistema operativo ad un gradino superiore, Windows 2003, passiamo di slancio entrambe le macchine che ci sono qua sopra ma continuiamo ad avere un processore singolo.
Ovviamente è una macchina a 32 bit e non a 64.
1000 euri di differenza? a me sembran pochi!


2)
Next Sirio Xeon Project
Euro 3.981,00 Iva inclusa
Microsoft Windows XP Pro (32bit)
Processore: dual Intel Xeon 2 GHz / Fsb 533 MHz
Scheda grafica / memoria locale (MByte):ATI FireGL X1 / 128 Ddr
Disco rigido / capacità (GByte): Maxtor DiamondMax Plus 9 / 200

WoW che grande economia due processori e una scheda grafica di quelle che non hanno problemi di driver. A questo punto aggiungiamo una licenza d'uso per almeno 50 client..... OPS ma siamo arrivati a spendere molto di più delle macchine che costano tanto rimanendo a 32bit.


3)
Hyundai Henix XM2776
Euro 2.499,00 Iva inclusa
Intel Pentium 4 3,06 GHz / Fsb 533 MHz
Memoria installata : 512 MByte Ddr PC2100
Scheda madre / chipset: Asus P4B533 / i845E
Scheda grafica / memoria locale (MByte): Hercules 3D Prophet
9700 Pro / 128
Disco fisso / capacità (GByte): Samsung SP8004H / 80
Sistema operativo: Microsoft Windows XP Home Edition


Questa macchina considerata molto interessante come si può notare non è assolutamente paragonabile alle macchine di cui sopra, ma comunque è cara rispetto ad altri computer di Apple. Addirittura questa macchina non consente neppure un semplice backup.

.
Per dirla in soldoni oserei dire che le macchine provate nel 2003 non erano così care ma semplicemente avevano configurazione più spinta delle altre. Dire che una macchina doppio processore con un sistema operativo a 32 bit che costa € 4000 sia molto più economica di una che mi costa 1000 euri in piu' ma ha un SO a 64 bit e una configurazione/montaggio migliore... Se prendiamo un tecnico e aggiungiamo ad un assemblatone win 2003 , una heat pipe, tutte le ventole con il servo, un case in alluminio SERIO verdremo che il prezzo e' alto... Per l'assemblato!
Come una workstation, sempre di non marchio, un'assemblatone, dotata di ben 4 dischi raid e dual xenon dal costo di ben 7000 euri sempre provata nel 2003 e non criticata per il prezzo fuori di zucca.

Forse parla l'invidia: non posso comprare il berlinone di marca e parlo del fatto che la mia panda con 45Cv e' piu' economica. Ma forse non sono direttamente confrontabili.