Riflessioni semiserie sulle macchine fotografiche mirrorless verso quelle reflex.
Qual'e' meglio?
Ormai da qualche tempo infuoca l'ennesima diatriba se è meglio Bartali o Coppi.
Alla gente piace il fatto di contrapporre dei nomi, dei marchi o delle mere sigle.
Basti vedere l'assurdo confronto che fanno nei telefoni fra Apple e Samsung che sono due Marche che sono esattamente una il contrario dell'altra. Non è detto che una sia necessariamente migliore per VOI (non e' lo scopo ora) ma il fatto che non andrebbero neanche confrontate perché nascono da due genesi molto diverse.
Alla stessa maniera in questo momento nel mercato della fotografia esiste quella cosa divertente che la contrapposizione fra le reflex e le compatte ottiche intercambiabili che oggi chiamano mirrorless.
Prima di capire quale possa essere meglio è meglio capire perché esistano due tipologie diverse capiamo il perche di una reflex.
Molti anni fa esistevano delle macchine fotografiche senza specchio mobile. La regina era leica, ma le contax erano il top.
Esisteva problema della parallasse perché il mirino non coincideva in maniera perfetta con ciò che si inquadrava.
Esistevano si delle specie di periscopi da infilare dentro tra corpo macchina e ottica ma erano delle soluzioni talmente macchinose da essere folli.
Inizialmente nelle 6 × 6, e successivamente grazie all'italianissima rectaflex un mirino vero e proprio nelle 35mm, venne posto uno specchio sul percorso luminoso per poter inquadrare in maniera corretta, o quasi.
La macchina fotografica come la conosciamo oggo, con mirino corretto, specchio che ritorna, esposimetro TTL e con comandi non separati la dobbiamo a una giapponese:Pentax.
Ma ne abbiamo gia' parlato nella
storia delle fotocamere
Tutto questo mentre si diceva che i giapponesi sapevano solo copiare, riflettiamo su cosa sta succedendo con la Cina.
Nel frattempo, nasceva il mercato delle videocamere.
Ovviamente anche le videocamere avevano lo stesso problema però avendo un sensore che lavorava con le immagini in movimento mettere un piccolo monitor a lato della telecamera era quasi sempre una soluzione molto rapida e semplice.
Non bisogna dimenticare infatti che non tutte le videocamere, ancora oggi, possiedono solo il monitor: nella fascia altissima e in quella molto bassa esistono degli esempi di mirino reflex oppure galileano. La sony negli anni 90 ha venduto tonnellate di telecamere con il galileano e le arri sono tutt'oggi reflex.
Dalla fusione di un mirino fatto con un monitor tipico delle videocamere con il mercato delle fotocamere, che ormai possono riprendere anche video, il passo e' molto breve e ha dei vantaggi e degli svantaggi, come tutte le cose.
il vantaggio piu' grande delle mirrorless e':
SE LA LENTE E' FATTA PER LORO ed e' sotto i 35mm l'ottica diventa molto più piccola e in alcuni casi drasticamente più economica. In linea teorica un'ottica super grandangolare potrebbe costare un quarto. Oppure a parita' di prezzo MIGLIORE.
ovviamente un'ottica da 1000mm o una che deve essere montata anche su di una reflex nikon (ha un tiraggio enorme) rimane identica come si nota nella foto d'apertura.
Ci ricordiamo, vero, che molte delle ottiche con lo stesso brand della macchina fotografica sono in realtà prodotte da altri? Figuriamoci un tamron.
In pratica il vantaggio delle ottiche grandangolari avviene solo unicamente se queste ultime sono state realizzate in maniera specifica per una macchina fotografica mirrorless. Altrimenti ciccia.
Altro vantaggio ENORME delle macchine senza specchio e' che la costruzione è decisamente più economica. Il box specchio è la parte più difficile da costruire e quella più difficile da montare che esista. Infatti se il box non è perfettamente allineato la messa a fuoco sarà impossibile. Non solo, anche l'esposizione e l'AF saranno un terno al lotto.
In pratica metà del costo di una reflex è appunto il fatto che... sia reflex.
Tutto sommato, oggi come oggi, quello che c'è dentro una macchina fotografica è giusto un sensore, l'otturatore e un paio di CPU con un piccolo schermo. Di fato l'otturatore e il sensore sono l'unico valore oltre al box specchio e il resto vale come un sacchetto di patatine.
Appare ovvio che le mirrorless costano la metà in produzione.
Il problema grosso e' che non vengono vendute a metà prezzo, generalmente costano grosso modo come le reflex paragonabili.
Sorge una domanda: perché io dovrei comprare una fotocamera senza specchio ad un prezzo simile a una reflex paragonabile??
Le mirroless hanno meno vibrazioni allo scatto e sono piu' silenziose.Ricordiamo infatti che esistono vere e proprie macchine da scrivere (canon?) e sulla fascia bassa molte tendono ad essere un pochetto vibranti.
Niente di tragico a livello di vibrazioni come vorrebbero i fanboy, ma su di una macro e' percepibile la differenza, per quanto anche l'otturatore fa il suo. E' per questo che esiste il sollevamento preventivo dello specchio.
Anche qui pero' la differenza e' data piu' dal marchio che dalla tipologia.
Senza arrivare alla olympus OM o alla pentax MX, in pratica piu' sileziose di alcune mirrorless grazie agli ammortizzatori ad aria, se uno sente scattare una pentax K-5 non e' certo un mitragliatore e, sulle vibrazioni, il sollevamento preventivo dello specchio (o il live view), se stiamo facendo qualcosa di maledettamente particolare, e' sempre fattibile.
Guadagneranno i marchi che hanno presto piu' spazio ai numeri circensi e meno alle cose rifinite.
Le mirrorless scattano piu' velocemente le raffiche.Se una reflex “normale” fa 5fps le mirrorless possono andare a 12-14fps senza impazzire e, usando l'otturatore elettronico, salire ad oltre i 25 (una arriva a 50!).
Sebbene ci siano delle discipline dove e' oggettivamente vantaggioso, nella normale pratica serve a poco ma ha 2 effetti collaterali: 3 secondi di raffica perpetuati per qualche evento ci vogliono dire centinaia di immagini da esaminare e GB a centinaia. Una raffica di 10 secondi sono 300 foto e 30GB. La nostra memoria e' in grado di gestire quella roba?
No. non esistono SD cosi' veloci. E' una vittoria a meta' e utile solo ad un ambito molto, molto, ristretto.
Già che ci siamo parliamo di un grosso svantaggio che hanno perché questo andrà ad influire con l'ennesimo “vantaggio”, rispetto alle reflex:
Le mirrorless tracannano batteria come se non ci fosse un domani.Il fatto di sostituire un apparato ottico, per quanto costoso, con uno elettronico provoca un enorme consumo.
Mentre inquadro con una reflex in pratica ho attivo solo l'esposimetro che in pratica ha un consumo tale da definirsi quasi zero. Certo non come una k1000 che l'esposimetro era accesso 24/24 e la batteria a pastiglia D357 durava un anno o due, ma comunque poca roba.
Mentre osservo il mirino di una mirrorless ho attivo un piccolo monitor che consuma batteria, una scheda grafica che fa il resize decine di volte al secondo (con un consumo che è quadratico rispetto ai pixel elaborati), CPU che vanno manetta e il sensore che deve rimanere attivo.
Oltretutto un sensore attivo si scalda e peggiora la qualità d'immagine.
Tutto questa roba attiva ovviamente non può che consumare ingenti quantità energetiche e la durata della batteria non dipende più dal numero di scatti, ma più da quanto tempo ci mette per inquadrare. Io sono lento.
Qualche anno fa passai piu' due ore a cercare di inquadrare un maledetto paguro per fare una simpatica foto. La macchina fotografica era evoluta ma la batteria durò comunque un mese a spasso. Su di una macchina fotografica mirrorless avrei dovuto cambiare la batteria prima di riuscire a far lo scatto. Purtroppo la dimensione della batteria viene mantenuta simile a quella della reflex quando dovrebbe essere per lo meno 5 volte tanto, vedremo perche' non e' cosi'.
Le mirrorless hanno anche un altro vantaggio:
sono piccole.Ho sempre amato le macchine fotografiche piccole.
Gli amanti di quei ferri vecchi delle Canon o Nikon deridevano stupidamente il fatto che potessi infilare nella tasca dei jeans la mia reflex con a bordo ottica e tutto (pentax MX con pancache con un esposimetro GaAsP che era favoloso, meglio di tanti attuali).
Sembrava quasi che la macchina fotografica dovesse essere per forza grossa. Se non era grossa non era toga.
Dopo qualche decina di anni hanno evidentemente scoperto la macchina fotografica grossa è solo grossa.
Mentre una macchina fotografica piccola può essere dotata di guancette per renderla più grossa, una macchina grossa non può mai diventare più piccola.
Pero' per un fanboy non è ovviamente sufficiente.
Non basta che sia piccola, dopotutto bastava comprarsi una Pentax, ma deve essere a colpo d'occhio immediatamente riconoscibile come qualcosa di nuovo che non assomiglia ESTETICAMENTE alle vecchie reflex.
E qui casca l'asino, il padrone e la biada.
Ultimamente vanno di moda le cose sottili come televisori, cellulari e computer portatili.
Quando sono fortunati vanno peggio di quelli stessi “normali” per arrivare ai televisori LCD che semplicemente fanno schifo quando sottili.
Il problema è, alla fine, che in questo momento sottile è bello.
Per questo motivo il design delle mirrorles e' FORZOSAMENTE diverso, altrimenti sembra una reflex e l'utente non vuole essere scambiato per uno che ha una reflex: il fanboy e' sacro perché spende tanto.
Ecco quindi che anziché semplicemente poco più piccola la fanno più che altro molto sottile e per farlo da un lato hanno sacrificato la possibilita' di avere una batteria più grande e dall'altro hanno sacrificato una buona impugnatura.
In pratica a forza di farlo sottile sembra un piastrella di difficile presa, rispetto una reflex, e con una batteria che dura poco.
Il fatto di usare un mirino elettronico è contemporaneamente sia un vantaggio che uno svantaggio.
Per poter avere un'immagine corretta dovrebbe avere la luminosità che avrà la foto una volta scattata.
C'è un piccolo problema, durante lo scatto noi siamo immersi da un tipo di luce diversa.
In pratica abbiamo appena fregato tutta la gestione dei colori e della luce del nostro cervello.
Nella parte terminale della giornata la luce è più calda ma una foto riporterà un foglio bianco come bianco non come lo stiamo vedendo occhio nudo, anche se non ce ne rendiamo conto, giallino.
Giudicare queste cose da un mirino di una videocamera non è la cosa più semplice del mondo ed è uno dei motivi per i quali i professionisti della TV, anche quando arrivarono i mirini a colori di buona qualità, continuarono per anni a utilizzare i mirini di grosse dimensioni ma in bianconero. Qualcuno lo fa ancora. La gestione dei colori era semplicemente fatta a parte.
Tutti quei giochi che fa nostro cervello e vengono sfruttati dai fotografi più scaltri, come aprire due occhi, vengono banalmente uccisi: l'immagine del mirino apparirà decisamente diversa da quella sia della realtà sia della foto che verrà.
Inoltre esiste un problema di copertura dei colori / dinamica: per avere un mirino che ricalchi in maniera pedestre i risultati che è in grado di fare un sensore sarebbe un piccolo monitor del costo stratosferico o irrealizzabile, il fatto che non diano le specifiche del monitor e' indicativo che non e' adeguato.
Ricordiamo che le macchine fotografiche operano su spazi colore piu' ampi del video.
Al massimo ci dicono che e' un SVGA (1024x768) per i modelli top di gamma es sony a7rsIII (oltre i 2K mentre scrivo).
Piccolo divertimento: dove caxxo sono tutti quelli che dicono di vedere una colossale enorme differenza fra 576, 1080 e 4k? Eppure nessuno con 768 si lamenta come se vedesse un videogame degli anni 80! Evidentemente un tv da 768 e' bastante e il full hd non serve a nulla!
Poi esiste il problema che il mirino invecchia, si sposta rispetto alla taratura iniziale.
Già non può essere un granché poi si sposta, come minimo un professionista una volta al mese dovrebbe tararlo come del resto fa con monitor in casa.
Eggià stiamo riproponendo tutti gli stessi problemi che ci sono con la gestione del colore all'interno di un monitor da PC e ovviamente occorre anche in quel caso una taratura colori tenuto conto che il monitor di una macchina fotografica non solo riceve la poca usura dello stare acceso ma anche parecchio dal fatto che se andiamo ad agosto da qualche parte potrebbe salire temperature tali da cambiare in maniera anche importante i colori dello stesso.
Il mirino elettronico, che tanto esce perdente durante lo scatto di una fotografia generica, si riprende però durante il video.
Perché bisogna ricordare che oggi la maggior parte degli utenti non vuole comprare due oggetti diversi per fare due usi ma vuole comprare un'autovettura sportiva che faccia anche da betoniera e allora, dove una reflex rimane con il mirino buio, quello elettronico vince 10 a zero.
Viene da chiedersi se non era il caso chiamare le “ fotocamere mirrorless” con il nome di “videocamere con foto”: in quel caso si sarebbe potuto dare una forma più idonea ai video e un mic che non faccia ridere i polli.
Un altro problema che si presenta sulle mirrorless è quello della messa a fuoco.
Non potendo più utilizzare il sistema di messa a fuoco inventato sulla carta da minolta e concretizzato per la prima volta su di una macchina fotografica reflex 35mm dalla Pentax MEf (si, sono tutti uguali al pentax, checche' ne dicano) con i sensori posti sotto uno specchio semitrasparente e sul fondo del box specchio si sono trovati in difficoltà.
inizialmente veniva risolto con i sistemi delle videocamere, ma hanno dovuto trovare qualcosa di più.
Le videocamere infatti essendosi spostate soprattutto nel mercato professionale non hanno sofferto della corsa all'autofocus più veloce.
E gli autofocus delle videocamere sono molto, molto, più lenti di quelli delle macchine fotografiche reflex. Sicuramente comodo avere un autofocus più veloce ma esiste un problema tecnico.
Le nuove mirrorless però sono quasi veloci come una reflex, in alcuni casi addirittura meglio.
Come cavolo è possibile?
La risoluzione al problema consiste nel fare un buco col trapano nel sensore e li si mette l'AF. Sto esagerando, ovviamente. È un sistema che nasce nell'ambito dei cellulari dove la qualità non esiste.
La soluzione pratica consiste in questo: alcuni sensori che nascono per formare l'immagine vengono ridotti di qualità e dimansione, nello nello spazio che si viene creare sul chip si montano dei sensori per l'autofocus.
In pratica ci saranno una serie di pixel dell'immagine che non saranno della stessa qualità dell'immagine intera.
Fortuna che la gente guarda solo il numero di megapixel e non quanto questi siano di qualità.
La cosa divertente consiste nel fatto che più pixel vengono sabotati, detto in altri termini il numero di punti campionati dall'autofocus, più il consumatore sembra felice.
“Ha mille punti autosfocus, cheBBello!”
Un altro modo per fare autofocus senza sensori di autofocus al di fuori del piano focale e' quello che chiamano doppio pixel.
Su sensore alcuni pixel sono spezzati in due metà (leggibili separatamente) da una lente che pone mezzo pixel più avanti di fuoco e l'altra parte più indietro. In pratica il pixel sarà a fuoco solo per meta' sempre.
Ovvero abbiamo dei pixel sfuocati.
La cosa divertente è che alcune macchine reflex stordite montano questo tipo di sensori per poter avere un autofocus brillante anche durante le riprese video: un bel chi se ne... ci starebbe d'obbligo
ricapitolando:
Le mirrorless hanno due grossi vantaggi:
costano la metà e possono montare ottiche grandangolari che costano veramente poco.
Peccato che entrambi questi vantaggi nella realtà non esistano perché sul mercato costano uguali una reflex e non esistono, praticamente, obiettivi in grado di sfruttare queste caratteristiche vantaggiose.
A parità di prezzo o poco più le reflex, per fare le fotografie, sono meglio.
Per fare i video, a questi prezzi, io consiglio una bella videocamera della Panasonic (o quello che volete) della serie pro. Un'altra storia.
Ovviamente il futuro sara' mirrorless: in un mercato dai costi pubblicitari enormi, vuoi mettere vendere una macchina fotografica al doppio guadagnandoci 10 volte tanto?