In questi giorni infuria una polemica
grossa sul fatto che le biciclette a pedalata assistita debbano avere
l'assicurazione secondo una proposta legislativa.
Io sarei piu' drastico: hanno anche bisogno
di un'omologazione complessa e la messa fuori dalla vendita per i
“furbettamenti” e le sostituzioni di pezzi non originali
vediamo cosa dice la legge italiana e
relativa circolari
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cicli a pedali a pedalata assistita,
dotati di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale
continua pari o inferiore a 250 W la cui alimentazione è interrotta
se il ciclista smette di pedalare o è progressivamente ridotta e
infine interrotta prima che la velocità del veicolo raggiunga i 25
km/h
È PERTANTO INTESO CHE NON RIENTRANO
TRA QUELLE A PEDALATA ASSISTITA LE BICICLETTE DOTATE DI ACCELERATORE
AUTONOMO O INTERRUTTORE PER L’ACCENSIONE DEL MOTORE ELETTRICO, COME
PURE QUELLE IN CUI LA PEDALATA HA MERA FUNZIONE DI INTERRUTTORE.
Il Codice della Strada prevede
l’obbligo da parte dei possessori di pedelec di munirsi di un
sistema di segnalazione acustica funzionante, ovvero di un
campanello; per la non ottemperanza della norma sono previste
sanzioni pecuniarie comprese tra i 21 e gli 85 euro.
Allo stesso modo, il ciclista deve aver
provveduto all’efficientamento del proprio sistema di
illuminazione. La normativa prevede che la bici elettrica, come la
tradizionale, debba essere munita di luci di colore bianco o giallo
davanti e di luci o catadiottri di colore rosso nella parte
posteriore; illuminazioni obbligatorie di colore giallo sono previste
anche sui pedali e sul telaio. Anche in tal caso, per il non rispetto
della norma sono previste sanzioni comprese tra i 21 e gli 85 euro.
Negli orari e nelle circostanze in cui
è previsto l’obbligo di luci, il ciclista deve inoltre indossare
giubbotto catarifrangente o bretelle retroriflettenti. L’obbligo è
valido nel caso di percorrenza di strade al di fuori del centro
abitato.
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Ok, sembra semplice, no?
La e-byke deve
a) misurare la coppia fornita dal
pedalante per fornire assistenza (aka non deve essere superiore alla
P fornita dallo stesso). Assistenza non e' sostituzione, sovrastare o
overkill. Un centenario che non sale dal Pordoi continuera' a non
salire al Pordoi. Il vegliardo non fara' lo 0-25 meglio di una Koenigsegg Agera.
b) la bici, anche se in mano a pantani
imbenzinato, deve diminuire PROGRESSIVAMENTE la P fino ad essere zero
a 25Kmph. Di fatto pantani parte per i primi 20 cm con 250W ma gia'
dopo pochi metri, a 12Kmph avra' 125W e a 25Kmph sara' tutta farina
del suo sacco (e della sua benzadrina).
Corollario 1
uno come me che va in citta' a 18Kmph
di media avra' un'assistenza di pochi watt permettendomi poca
velocita' in piu' ma una notevole autonomia rispetto a prima perche' non faccio la stessa fatica.
Corollario 2
Per essere a norma occorre un sensore
di coppia sui pedali, anche denominati torsiometri, che costano 90E.
Fino a qui la teoria.
Nella maggior parte, il 95%, delle
biciclette che ho visto in giro non è presente un sensore di sforzo
bensì è presente un sensore di rotazione di vario tipo.
Il tipo “sfixa grande” (TM) e'
semplicemente un frequenzimetro on/off (aka: al gira si o no?, pota)
fatto da un condensatore e un reed. Costo 2 centesimi di euro e anche
se girate i pedali all'indietro per qualsiasi motivo vi arrivano 250W
sempre e comunque (forse, ma forse, smette al raggiungimento dei 25Kmph)
il secondo “sfixa special” e' di
fatto un'encoder a 2 stadi, 4 centesimi tutti insieme, che almeno
capisce se girate indietro i pedali. Comunque se state alzando il
pedale per piegarvi in curva 250W vi colpiranno (forse forse non
oltre i 25Kmph) mentre cercherete di infilavi sotto il mio cofano
anziche' evitarmi.
Il terzo “sfixa e basta” e' di
fatto un frequenzimetro a 2 stadi che pero' viene letto avendo un
chip f=V e regolera' idealmente la velocita' della pedalata con la
potenza erogata. Costo ben 15 centesimi. Questo causa 2 problemi:
Essendo il rapporto fra velocita' della
pedalata e velocita' del mezzo legate dal rapporto avremo di fatto
l'inversione della proporzione richiesta dalla legge.
Per via della ridotta Potenza fornita
dal motore rispetto alla speranza del consumatore (un motorino 50cc
elettrico) costui fara una cosa semplice: cambiera' il rapporto con
“scalata dell'everest” vanificando i 15centesimi. In taluni casi, con
rapporti spinti, la pedalata rimane tanto lenta che interviene lo
scatto, se si guastasse andrebbe in loop infinito, alla velocita' massima, fino alla fine
delle batterie, sperate di avere una lunga strada davanti a voi senza
stop e semafori. Una cosa in comune con le altre tipologie.
Il danno degli sfixa system (TM) e' che
appena la rotazione dei pedali è avviata, il motore si attiva con una
spinta costante a palla e non modulabile dal conducente, legata ai
livelli di assistenza disponibili, fino al raggiungimento della
massima velocità di rotazione del motore (forse forse non oltre i
25Kmph).
Parliamo inoltre della velocita' e
potenza.
La velocita' massima e' spesso la lettura della
velocita' angolare del motore. Corollario: se avete una 22" sara' circa
28Kmph (non bisogna scontentare il consumatore in caso non sia
precisa) ma se avete una 27” e' il 22% in piu' che sono 34.
La potenza di un'elettrico, come ci ha spiegato la
tesla con il suo piccolo motore da, probabilmente, 150CV e' un
concetto molto liquido. Un motore da 250W “nominale” come dice la
legge puo' tranquillamente buttar fuori 1000W per qualche minuto. In
pratica per far si che non succeda all'ingresso del chopper deve
essere fatta una lettura della tensione e della corrente con un
shunt. Poi devono essere moltiplicati. Non sembra, ma non e' semplice
farlo BENE. Occorre piu' di un paio di euri soprattutto per lo shunt
amperometrico (8 euri), il chip (4 euri) e l'integrazione con il
resto.
Risultato?
Alcune biciclette partono veramente a
razzo e senti la gomma che morde l'asfalto perche regolano la Pmax in
base alla percentuale di parzializzazione o alla tensione.
In quel
caso, quasi fermi, al motore arriva almeno 500W.
Capiamo da soli di avere un problema?
Dalle mie parti comincio a dover fare
numeri da circo tutti i giorni.
Il 90enne parte dallo stop come un
pantani fattissimo e cerca di infilarsi fra il traffico e le auto
parcheggiate (8cm) e se non allarghi fino al leccare la targa dello
scooter dell'extra che cerca la rivalsa (sperando non freni) avrai un
poster di vecchio o massaia a seconda del contesto
eggia' perche in queste condizioni
basta appena muovere, anche all'indietro in alcuni casi, il pedale
per avere la massima tensione promessa, che in partenza e' molto piu'
dei 250W.
A questo punto capite molto bene che il
99% di questi mezzi sono, di fatto, illegali.
ma non e' la cosa peggiore:
1) non esistendo % della pedalata
vedrete le bici che escono dagli stop modello dragster e con la
solita disinvoltura del ciclista che pensa di avere lo spessore di
2mm. Il "tanto sono in bici e ci passo". L'aggravante e' il
nonno che barcolla mente da la paga allo scooter del foruncoloso e li
trovate entrambi nello spazio di 2cm a contendersi uno spazio tendente alla meccanica del tardis. Se poi suonate dopo avergli
salvato la vita vi mandano a fare in rame lutezio ossigeno
2) per premesse, le bici superano
sempre i 25Kmph soprattutto se hanno ruote alte. Altrimenti si
rischia che, non raggiungendoli, i consumatori si arrabbino
3) la Vel max e' per una bici piuttosto
elevata ma al guidatore non sembra perché fino a ieri andava a
15Kmph. Ma di fatto e' il doppio. Vi lascio immaginare gli spazi
d'arresto con i pattini "solita manutenzione del ciclista"
4) elaborare la Vel max e' talmente
banale che in alcuni casi non serve neppure smontare il contenitore
dell'elettronica.
Bisogna ricordare che in un'ottica di
“accontentiamo il nostro re fantastico che detiene i danari ed e'
santo” (aka consumatore) le aziende nella maggior parte dei casi
con pochi passaggi che vanno dalla rotazione di una vitina a schiacciare i tasti mentre si invoca visnu', si eliminano quei blocchi
che limitano le e-byke a 30Kmph e “gia' troppi watt” con valori nettamente superiori.
Direi che una piu' precisa normativa,
con sanzioni per i furbetti e un'istruzione ai vigili (che non
capiscono di elettrotecnica e motori) sarebbe d'uopo.
Se hai il solo encoder non puoi
circolare.
Se non calcoli la P istantanea non
circoli
La signora imbranata che fa fatica ad
alzare la gamba se esce a randello aggrappata al manubrio
spiattellandosi sul mio paraurti (si, e' capitato) mentre sono in
coda non deve esistere.
Un'assicurazione obbligatoria.
Se ti uccidi sotto mio cofano e' colpa
tua. Strzo!
Infine un sistema frenante nettamente
sovradimensionato rispetto alla bici.
I pattini della bici dopo averti
fermato a 25Kmph sono, di fatto, roventi.
Se ci riprovi un paio di volte cambi le
caratteristiche della mescola. Inoltre vanno tenuti REGOLATI. Non
vedo molte bici che frenano decorosamente: pattini asimmetrici,
usurati, cotti, duri o leve completamente starate. Frena bene 1 bici
su 1000.
Inoltre, come insegnano persino le auto
sfixate come i suv, la frenata dipende molto dal telaio e il sistema
molla-ammortizzatore, nelle bici normale e' completamente mancante
Un si ha una potenza al motore di 900W
a 4500giri. Dopo la cinghia, il riduttore e la frizione centrifuga un
partenza allo stop una bici elettrica media ha quasi il doppio di
birra.
Le potenze quindi non sono cosi'
distanti ma i telai si.
Per esempio: se freni, con la ruota a
raggi standard di una bici, sterzata per compensare lo slittamento
puo' cedere e collassare. Se prendi una buca a quella velocita',
deformandosi, si blocca.
Un SI ha freni a tamburo, ruote il lega, ammortizzatori e una potenza alla ruota non molto diversi dai
250W concessi
Esistono le downhill somigliano piu' ad
una moto che ad una bici: sistema di guida (molle ammortizzatori e
tutta la menata), ruote con raggi che tengono anche di lato, freni
centrali, battistrada largo senza cresta... Dopotutto vanno forte,
sono in discesa e sullo sconnesso.
Ecco con quelle se vai a 25Kmph e' ok.
Anche a 35. Ecco le ebyke dovrebbero essere cosi'
Ma una bici standard e' molto, molto
diversa.
Forse e' il caso o di dare limiti seri
alle e-byke o se si vuole stare sui 250W e, di fatto, non essere una
banale assistenza ma un motore che sovrasta la potenza del conducente (a quel punto non dovendosi nascondere sarebbe piu' sicuro avere un banale
potenziometro-manetta) avere
un telaio omologato di conseguenza:
freni seri,
gomme idonee,
ruote stampate o con raggi grossi,
telaio di conseguenza.
Ops, abbiamo reinventato il velosolex.
Il velosolex aveva una potenza ridicola
rispetto ai 250W elettrici, veniva spacciato per ben 500W nelle
ultime (molto potenti) versioni, ma sappiamo che era ben lungi, aveva queste
caratteristiche. Nel 1960 non esistevano i consumatori ma solo
clienti.
Ecco le gomme grosse,
i cerchi rinforzati,
i freni a tamburo,
il telaio scatolato
....
Visto che oggi fare un ammortizzatore
non e' un grosso problema di denari metterei anche l'obbligo della forcella
ammortizzata.
almeno sapere come funziona molla-ammo-forma e' il minimo per avere la patente. Se non lo sapete adate a piedi. Senno rischiate anche di comprare un suv.