lunedì, novembre 02, 2015

boxNcone 26/28

Purtroppo quasi nessuno fa un attimo di ragionamento su ciò che arriva.




Fino a qualche anno fa quando l'alta fedeltà era una realtà molto diffusa tutti coloro i quali registravano ponevano molta attenzione su quale sarebbe stato il risultato finale e quale sarebbe stato il percorso per far suonare meglio, inteso più simile al suono originale, il brano.

Nei gloriosi anni 70 le difficoltà erano enormi, i multitraccia erano apparecchi con molto rumore, microfoni erano quello che erano e i  mixer pure. Delle registrazioni complesse automaticamente portavano con sé tutta una serie di problematiche con un fruscio e distorsione in agguato.

Spector divenne famoso perché grazie anche alle sue cure il suono dei beatles è tutto sommato ascoltabile anche oggi e all'epoca rappresentava l'eccellenza.

Questa eccellenza ha permesso non solo di entrare nelle case plebee dove l'apparecchio era una fono valigia ma persino nelle case di un certo livello dove la differenza si sentiva eccome.
Questo è uno dei tanti fattori che ha permesso ai quattro di essere così trasversale e spiega  la longevita' di ascolto.

Quando nacque l'hard rock uno dei punti salienti fu un sound ben preciso che era sporco ma non troppo.
Si narra che i deep purple dopo aver ritenuto non idoneo il sound trovato nella sala di registrazione e molto più ricco di armoniche il suono che normalmente udivano provenire dai loro strumenti passeggiarono nelle stanze dell'albergo suonando fino a quando non trovarono delle location idonee. E incisero nei corridoi dell'hotel.

Non solo un pop e il rock Beneficiano di queste attenzioni.

La musica classica e' stata un continuo ricercare della cosa  molto più interessata per via dell'ampiezza della zona fisica di ripresa che andava poi riprodotta dalla stereofonia e  quantità degli strumenti  causavano una dinamica notevole per i macchinari inizialmente disponibili.

Una serie di tecnologie che poi si sono riversate nella musica nel suo complesso.

Addirittura ci furono delle case editrici che avevano come unico scopo la ripresa senza compromessi molto spesso ottenuta con una testa di manichino con  due microfoni e l'incisione diretta fatta su un nastro betamax o VHS in maniera che senza passaggio multiplo del mixer e senza alterazioni di sorta la registrazione in modulazione di frequenza, successivamente in digitale, fosse assolutamente perfetta ed idonea per chi poteva permettersi l'alta fedeltà “tosta”.

Invece questo momento siamo un pochino nella cacca. 

Le registrazioni che ci arrivano sono spesso audio compresso in malo modo.
Altre volte proprio la registrazione è un disastro.
Non parliamo poi degli studi di registrazione italiani che quando ascolti percepisci delle S con lo sputo, alti carta vetro voci nasali che sembra che si stiano scaccolando e mediobassi troppo forti che su di un  impianto decoroso l'unica cosa che riuscirebbero ottenere è un fondo corsa degli altoparlanti.

Com'è capitato questo? 

Si è passati dagli anni 70 che non si avevano tecnologie  ma si cercava di ottenere i risultati, risultati che ancor oggi sono per lo meno decorosi quando si dannavano.

Tenuto conto delle problematiche che potevano avere anche le valvole erano piccoli miracoli.

Gli anni 80 con molta della discomusic che poteva al limite definirsi con  assenti contenuti ma erano spesso registrate in maniera corretta, ma ormai era chiaro come ottenere ottima musica.

il rock: dove i musicisti arrivavano talmente fatti da non sapere neppure il proprio nome ma spesso il suono e' tanto perfetto da sentirsi voci e strumenti perfettamente separati e il plettro riesci a distinguere come cade sulle corde...

e il  disastro di adesso?

E non è  un problema italiano, molta della musica si sente male.

Come si fa a sentire peggio degli anni 80 dove il masterpiece era il giradischi quando oggi abbiamo  un sacco di digitale?

Come si fa a sentire peggio degli anni 70 con in giro ancora casse che non erano casse?

Come si fa a sentire peggio degli anni 70 che un nastro masticava a manetta e aveva una dinamica compressa?

La risposta è multipla e purtroppo si e' colpa principalmente un attore che si chiama consumatore ed esige.
E quando il consumatore esige vengono fuori solo della schifezze perché è notorio che  è incapace di intendere e volere. E le volte che lo fa  e' perche' si scopre masochista.

Quando c'è stata la rivoluzione digitale con i primi media  digitali come il compact disc il consumatore ha cominciato a pensare che tutto quello che era digitale era automaticamente perfetto.

Fino all'anno precedente era normale spendere 1000 per tutto l'impianto.
Dopo l'avvento del compact disc era importante avere il compact disc perché il possedere quello voleva dire, nella mente degli idioti, essere automaticamente di alta qualità e quindi bisognava comprare un impianto che costava 1000 e il compact disc  compreso nel prezzo che all'epoca costava 900.
L'unico risultato reale, tangibile, era che non esisteva più il fruscio (un grosso problema dato soprattutto dal fatto che il consumatore teneva i dischi insieme alle scatole dei chiodi) ma ascoltavano il CD peggio che un'audiocassetta BASF con l'impianto che era stato pagato 100.

Questa leggenda che digitale è bello e' proseguita e siccome un impianto ormai doveva costare 100 e i compact disc ormai erano scesi di prezzo il risultato fu che nella testa del consumatore tutto poteva costare 50. L'unica cosa importante era che fosse digitale, qualunque cosa volesse dire questa parola.
Contemporaneamente la discesa dei prezzi degli impianti, ormai a livello delle vecchie fono valigie, si presentava al problema dei costi di registrazione.

Una serie di nuove tipologie di musica che si possono tranquillamente definire house nonostante che il loro propugnatori le chiamino in 12.000 maniere diverse per evitare di capire che e' stessa sbobba, hanno il problema dei costi.
Un “artista” che produce 300 brani all'anno non puo' noleggiare uno studio di registrazione per tutto l'anno.

La musica house si chiama così  dal Warehouse  Un locale dove il dj si era divertito a cacciar dentro un po' di roba semplice semplice per far muovere la gente in pista. Unz unz 4/4.

A mio giudizio è più giusto definire il genere per musica fatte in casa (house) poiché nella maggior parte delle produzioni viene fatto in un con uno studio di registrazione molto basico  nelle abitazioni degli “artisti”. 

La maggior parte di questo genere i sottogeneri successivi è abbastanza banale, visto che si tratta di drum machine programmate alla benemeglio e un paio di sintetizzatori guidati da sequencer. In genere venivano registrati su di un'audiocassetta di ferraccio da due soldi e mixata usando come monitor delle minicasse a caso.

Successivamente si utilizzarono anziché sintetizzatori, che per fare un suono nuovo hanno bisogno di una discreta capacità da parte dell'operatore, di campionatori che letteralmente rubavano il suono qualcun altro.
Dopo il 2000, grazie la capacità dei campionatori di incamerare grandi quantità di dati grazie all'evoluzione dei computer, questo genere di furto è arrivato a compiersi per interi semibrani rovinando il ricordo di molti brani del passato.

Chiaramente uno studio fatto in questa maniera e un suono ottenuto esclusivamente tramite campionatori e sequencer programmati da imbecilli non può che produrre un suono molto limitato dinamicamente, poco arioso e dalla stereofonia inesistente (aka mono).

Per quanto possa sembrare assurdo questo nuovo sound, simile a quello degli anni 40, oggi ha incontrato molto successo perché questa limitazione della dinamica è andato ad accoppiarsi alla mancanza di dinamica e di qualità degli impianti oggi presenti per la maggior parte tipo quei cosi con tante casse di produzione cinocoreana.

Bassa dinamica ma senza il fruscio degli anni 50 permettono a queste cose di suonare più forte in particolare sulle medie medio basse.
Non che suonino più forte veramente ma la sensazione è quella.
Ovviamente su un impianto appena decente (anche mono) con un woofer  e un tweeter e' merda allo stato puro.

Per venire incontro a questa gente abituata con le cuffiettine da stadio, al coso coreano E ALLA HOUSE  le nuove riedizioni di vecchi dischi (anche su itunes&c) anche registrati sul master in maniera eccellente  vengono distrutti dinamicamente per far sentire quanto pompano sulla fonovaligia korean 5.1.

Se si aggiunge che per evitare di far adirare i POLLITICI e il MOIGE non e' possibile alzare il volume dei galassia di metano o degli Idiocosi un brano distrutto dinamicamente fa sembrare piu' alto il volume limitato.

Si, avete capito bene un CD degli anni 90 DELLO STESSO BRANO (quello che dovrebbe essere lo stesso CD) puo' suonare molto meglio di uno acquistato oggi fresco di negozio o ad un  file di i-tunes del 2012.

La loudness war. 

Ha pure un nome questa brutta cosa.
Alcuni  addirittura hanno fatto un sito (che riporto in fondo) per cercare di opporsi a questa cosa.

In realtà è inutile opporsi a questo tipo di registrazione che vengono fatte per un motivo molto banale: questo sfacelo suona molto piu' forte e apparentemente meglio di un disco benfatto sulla schifezza coreana con sei casse 3 telecomandi, fintosubwofer, tuBBopower, OSD, pirippippi ma MONO e lowfi da f0ttuti 10W dicharati 1650W.

Non avendo il riproduttore alti e bassi e soprattutto non avendo più di una decina di watt, nonostante ne dichiari una quantità sufficiente per un piccolo stadio, avere un disco registrato correttamente con una grande dinamica vorrebbe dire mandarlo in crisi.

Le parti allegre sarebbero peti o penacchie e le parti basse costringerebbero all'uso del volume perche' non intellegibili e all'arrivo dell'allegria distorsione a manetta fino al mandare in protezione l'ampli o bruciare i tweeter (quando ci sono!)!

Con poca dinamica invece  è possibile mantenere un elevato volume in contemporanea una grande distorsione ma che quel punto viene mascherata e sembrano dei bassi aggiuntivi.
Le passi delicate vengono riprodotte ad un forte volume evitando la loro scomparsa.
Poi se sembra che il cantante abbia le dita nel naso, un banano nel gnao  e i bassi sembrano peti molto potenti… non interessa.

Tutto questo per dire una cosa molto banale che momento che noi andiamo ad ascoltare un impianto non solo  contiamo sulle nostre casse, nostro amplificatore, il nostro CD, e il nostro convertitore analogico digitale con tutte le diavolerie del mondo.

Noi staremo ascoltando anche una sorgente che può essere stata sistemata correttamente oppure no.

Se fossero tutte sistemate correttamente semplicemente gli impianti suonerebbero bene quanto è necessario invece questo tipo di registrazione spesso ci costringe a rincorrere i manettini degli alti e bassi perché ovviamente una registrazione malfatta sembra che abbia molti più bassi di quelli che effettivamente ci sono ma poi alzando il volume ci manda in distorsione tutto.

Anche avendo amplificatori da decine di kilogrammi di peso che possono erogare molti watt avremmo comunque problema che bassi diverranno qualcosa come una faccia di una bella ragazza dopo essere stata riempita di pugni.
 
Gli alti avranno un'ariosita' telefonica e i violini saranno chiusi in una scatola.

Quindi alla fine non ascolteremo mai bene.

Di tutto ciò insomma dobbiamo ringraziare quei rincogli0niti che comprano gli altoparlanti con scritto subwoofer anche se sono midrange, dobbiamo ringraziare i patiti del Car audio che attaccano altoparlanti a casaccio senza neppure capire a cosa cavolo servono.

Perché queste sono le persone che poi chiedono, magari non direttamente, che la registrazione sia fatta male.

Alcuni telefoni e riproduttori MP3 addirittura schiantano la dinamica perche' il consumatore essendo abituato a sentire male quando usa  una cuffia HiFi pensa che si senta basso e alzando sente male alle orecchie .
 Quindi prima di arrivare alla presa della cuffia siete gia' fregati.
Certo una  una beats, samsung, irradio, graphics o auna per questi decerebrati e' meglio rispetto ad una “plebea”  stax.
E allora sia mai che collegando anche una normale akg si oda il riverbero o lo scivolare del plettro: bisogna ridurla a piu' miti consigli.

Cosi' si potrebbe assistere al fatto che un brano schiantato venga rischiantato dal lettore koreano.
Alla fine ha la dinamica del campanello di casa.

Bisognerebbe trasformare i consumatori grillinici in esseri senzienti e poi quando si trovano in casa una cassa acustica col piffero che ascoltano una schifezza.
Ma non si puo': lo sconsiglia il WWF.
Grazie cogli0ni consumatori di aver rovinato pure la musica.

L'unica cosa che rimane ancora fuori dalle vostre grinfie e' il sesso, qualche luogo sperduto e il cosmo.
Ma sul primo e secondo ho dei timori che  arriviate prima o poi.

http://www.turnmeup.org/

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Confermo tutto quanto detto da BluFlame, aggiungengo qualche osservazione personale.
1) In piu' di un caso mi e' capitato di acquistare dei CD musicali due volte. La prima, molti anni addietro, per sostituire la copia in LP. La seconda perche' usciva magari un cofanetto con tutti i dischi dello stesso artista/gruppo, per di piu' rimasterizzati (ricordate questa parola), a un prezzo bassissimo: con poca spesa mi prendevo i dischi mancanti, per di piu' con un suono che promettevano essere migliore. Ebbene: i secondi suonavano molto ma molto peggio dei primi.
Il nuovo sound puo' essere accettabile in auto, ma niente di piu'.
2) aggiungo un'informazione: per chi usa Foobar, si trova un add-on che si chiama Dynamic Range Meter, che misura in modo (secondo me) molto valido il tasso dinamico di un brano. Ho visto CD con un eccellente Dynamic Range di 15, rivenduti anni dopo con il glorioso logo "RIMASTERIZZATO!" con un pessimo DR = 8.
3) Io pero' adotto un metodo artigianale per capire se la dinamica e' buona. Metto su il CD sullo stereo. Se mi viene da alzare il volume (turn up the volume!), allora il CD suona bene, se mi viene da abbassarlo, allora suona male.
4) sempre per Foobar esistono degli add-on (quali ReLife) che cercano di recuperare un po' di qualita' dinamica. Se la rimasterizzazione non e' stata esagerata, danno dei risultati discreti.
5) mi permetto di risottolineare (e perdonate il linguaggio) quanto scritto da BluFlame: avere un impianto hifi stratosferico, e metterci sopra queste schifezze, equivale a mangiare merda in piatti di porcellana finissima e con posate d'oro.
6) aggiungo una noterella allo scritto di BluFlame: incisioni con un sound buono, se non ottimo, risalgono addirittura agli anni 50. Il top sono le incisioni Mercury, dal sound strabiliante, che da un certo punto in poi vennero fatte su pellicola 35 mm, che garantiva nessun soffio (tipico del nastro) e flutter = 0.
Fred

Anonimo ha detto...

Non dici nulla di nuovo: un caos analogo si era già verificato al passaggio dai dischi 78 giri ai 33 giri. Hai mai provato un 78 giri su un giradischi moderno? Quelli di oggi nemmeno hanno più tale velocità, ma quelli degli anni 70 o 80 sì. Il suono è del tutto errato, i bassi rimbomba no. .. Perché il disco a 78 giri ha il suono registrato correttamente, ma il giradischi si aspetta una equalizzazione distorta e cerca di correggerlo. I dischi 78 giri non avevano l' equalizzazione RIAA, in primo luogo perché non ne avevano bisogno (il solco era abbastanza largo anche per le onde più ampie a bassa frequenza, non serviva la compressione ), in secondo luogo perché molti riproduttori erano a molla, con amplificazione acustica, e non potevano avere un equalizzatore. I dischi a 33 giri avevano una compressione delle basse frequenze, che non si sentivano quasi sui giradischi più economici (le radio a valvole con giradischi integrato degli anni 50, fatti per riprodurre sia dischi 78 che 33, non avevano l'equalizzatore RIAA ), ma tali apparecchi riproducevano bene i 78 giri.

Un audiofilo dell'epoca probabilmente avrebbe fatto un discorso simile al tuo: "questi nuovi dischi hanno un suono pessimo, ma gli stupidi consumatori li comprano perché ci stanno 4 brani per facciata anziché uno, e il consumatore si fa incantare dalla quantità senza guardare la qualità. E per giunta ora vendono dei giradischi che sono catorci, distorce il suono in modo abominevole, per compensare i danni di una registrazione fatta da cani su supporto inadeguato. Ma provate a mettere una registrazione decente, su 78 giri come si deve, su quei rottami, e sentirete che orrore."

Eppure... consideri migliore il vinile a 33 giri, o i vecchi dischi in gomma lacca a 78?

blu-flame ha detto...

Caro anomino (ma perche vi fate chiamare anonimo, che ci vuole a scrivere pluto co charlie? percio ti chioero beppe)

o mi sono spiegato male o sei un'imbornito.

i 78 giri non avevano un eq non solo perche' erano meccanici ma perche' non serviva.
ni 78 non erano incise basse frequenze.
Nei 33 giri non solo erano incise le basse ma eranon anche stereo.
Un colpo di bassi avrebbe sparato nel soffitto il pickup.

Quindi il microsolco equalizzato e' stata una grande novita' e la dinamica la separazione e ilSN erano enormemente migliori come del resto il poter scendere sotto i 100Hz

Invece qui si sta dicendo che CON QUALUNQUE ATTREZZATURA tu abbia un suono schisciato fa schifo e non vi e' verso di ascoltare correttamente.

sugli impianti HiFi vi viene da piangere e su quelli cinokorean e' meglio stendere un velo pietoso.

In pratica suonano molto piu' similmente ad un 78 giri che ad un CD.
Come potrei desiderare una perdida di informazione come vantaggiosa?

Il Lupo della Luna ha detto...

Ho recuperato un mp3 di un pezzo eurobeat per fare uno scherzo a un amico (buttarglielo come suoneria sul telefono a sua insaputa). Apro il file in Audacity per tagliare la sezione che mi interessa e.... E' talmente compresso che la forma d'onda è un RETTANGOLO PIENO...

Lo schifo.