lunedì, giugno 14, 2010

USB 3 alla 3.0


Gli anni passano e per quanto sembra incredibile la presa mal funzionante miete successi.
Cominciano ad arrivare le prime limitazioni:
per attaccare due PC con la USB è necessario inventare un nuovo scatolotto. Decine di persone cercano di farlo senza riuscendo anche a bruciare il loro computer.
Altri personaggi cercano di collegare alla presa USB di di una macchina fotografica una memoria di massa. Ovviamente la questione non può andare a buon fine.
Cose banali, con la vecchia FW, come connettere una telecamera ad un videoregistratore dotati entrambi della presa degli stupidi non funzionano se non con apparecchi particolari.
Collegare un hard disk ad un computer sembra una cosa banale, e lo sarebbe con altre connessioni, ma ci sono due problematiche grosse: l'energia erogata alla presa non è tantissima a seconda della documentazione varia da 2,5 watt a 5W. Capita spesso che connettendolo sulle prese davanti o dietro possa funzionare oppure no. Qualcuno dice che il cavo FireWire supporta fino a 45 Watt? ssst! e' un connettore out!

A questo si aggiunge che la presa degli sfigati attrae costruttori di pari livello. Molti hanno notato che lo stesso oggetto può funzionare o meno usando cavi di marca o modello diversi. Cavi venduti come idonei!
Questo succede perché non solo le specifiche sono molto confuse, ricordiamo quante sono le versioni che si sono succedute fino ad oggi in pochi anni, ma perché nessuno ha il coraggio di verificare che gli oggetti questione siano effettivamente compatibili con lo standard. Paghi e metti il marchio, stop.
5W con 5V sono la bellezza di 1A non sono gestibili con alcuni "capelli d'angelo" che si spacciano come cavi USB.
La modalità di connessione e poi non viene da nessuna parte definita, la USB si limita a definire lo standard meccanico ed elettrico al contrario di quello che faceva la presa degli antichi. Basta collegare alcuni tipi di flash drive ad alcuni apparecchi che non siano dei personal computer per vedere che alcuni vengono accettati ed altre no. Non parliamo poi della formattazione che queste unità debbono avere.
Nonostante tutto questo caos anziché tirare la corda del cesso il consorzio USB ha deciso di proporre una nuova specifica. Ovviamente questo è stato fatto seguendo i dettami precedenti: caos incertezze e mezze frasi. Il risultato ancora una volta è stato tanto ridicolo quanto preoccupante.

Le riviste di informatica, in particolar modo quelle on-line, si sono masturbate sulla presunta velocità di mostrando un collettore nella versione in rame affermando che nella foto il collettore possedeva una fibra ottica.

Se questo vi sembra preoccupante poiché non avete capito nulla: non fateci caso! Avete capito molto di più della classica riviste di informatica.

La usb nella sua terza versione e quarta rinascita avrebbe dovuto possedere della fibra ottica per due ottimi motivi, la possibilità di salire veramente di velocità anche in futuro e dimenticare alcuni dei problemi che l'hanno fino ad oggi assediata.
Successivamente ci si è resi conto che costruttori sfigati, il 90% di quello che gira attorno alla presa di Fantozzi, non sarebbero stati in grado di gestire correttamente questa tecnologia costringendo ad una retromarcia improvvisa il consorzio.
Le nuove specifiche parlano ancora di una evoluzione minimale della cosa. L'unica variazione grossa e quella della velocità grezza di picco.
Possiamo tranquillamente affermare che finalmente nel 2010 la velocità della usb FINALMENTE raggiunge e supera quello della connessione FIREWIRE 1.0 del 1995 ma continua ad avere una gestione dei flussi inferiore.
Un grande risultato!
15 anni buttati nell'umido.
Vogliamo veramente continuare con la usb dopotutto la usb nasce per attaccare le tastiere, perche' non la usiamo solo per quello, no??

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo,purtroppo ormai tutto quanto possiede una porta usb quindi bisogna sottostare a questa limitazione. Io appena ne ho avuto la necessità (e la possibilità) ho scelto un giovane quanto "stupido" (come idea,è praticamente l'uovo di colombo) collegamento per gli hard disk esterni: L'eSata, ovviamente la gente a cui dicevo che erano 2 mondi diversi non ci credeva e rimaneva sbalordita a vedere i risultati sul mio portatile, quindi trasferimento di file da hard disk 2,5" a 5k4 giri ed hard disk esterno con sia porta eSata che usb 2.0. Avrei scelto ben volentieri il firewire, sempre accompagnato da eSata, però purtroppo non sempre si trova il connettore, specialmente sui pc vecchi.

elf ha detto...

Rispondo qui per tutta la trilogia:

- USB e' nato, almeno ufficialmente, per sostituire tutti i bus dedicati a bassa/media velocita' e bassa potenza (o con alimentatore dedicato) in un ipotetico computer di meta' e tardi anni '90 (lo standard risale al 1994 ed i primi prodotti commerciali al 1996-97): tastiera e mouse (PS/2), modem dial-up (seriale), stampante e dispositivi portatili tipo Iomega ZIP (parallela), scanner e lettori CD esterni (SCSI a bassa veocita').
Le prestazioni erano sufficienti allo scopo prefisso (12 Mb/s corrispondono alla velocita' della porta parallela EPP ed erano piu' che OK per scanner e lettori CD, 1.5 superano quella di seriale e PS/2);
IEEE 1394 (alias FireWire alias iLink) e' e resta un bus ad alte prestazioni SCSI-like, con cui USB 1.x non gareggiava affatto;

- Difetti: la maggiore versatilita' (es. gli hub) si traduce in maggiore complessita' rispetto agli standard precedenti (es. classi di dispositivi, identificazione e programmazione del controller, ecc.: per anni ha spiazzato programmatori ed elettronici abituati alla seriale); presenza di standard concorrenti fra loro (UHCI proposto da Intel ed adottato da Via e Sis, OHCI da tutti gli altri) -> incompatibilita'.
In seguito USB 2.0 e' stato un subset con discutibili implementazioni sia hw (doppio controller) che sw.

- USB 1.0 funziona sia a 1.5 Mb/s (Half Speed) che a 12 Mb/s (Full Speed); USB 1.1 ha corretto le specifiche soprattutto per la gestione degli hub alimentati, ma non ha incrementato la velocita';

- Intel voleva proporre soluzioni fortemente dipendenti dal processore per due motivi: avrebbe favorito le vendite dei propri prodotti e avrebbe permesso la creazione di dispositivi stupidi ed economici da realizzare (costi di produzione inferiori, non necessariamente anche il prezzo di vendita). Quindi non solo tastiere stupide USB, ma anche schede grafiche AGP con un framebuffer ridotto all'osso (Intel 740 [1]: si usa la ram di sistema per le texture, tanto AGP e' veloce), softmodem e tanto altro.

- USB 2.0 e' una "pezza" che va vista in quest'ottica: garantire compatibilita' con le periferiche USB 1.1 e consentire maggiore velocita' senza richiedere tutta la (costosa) elettronica per il FW, a sapito dell'occupazione di processore e problematiche connesse (latenza elevata, le applicazioni real time come audio e video sono sensibili alle interruzioni del flusso, ecc.).
Il suo guaio e' avere avuto troppo successo e di essere durato troppo a lungo, quando nuovi dispositivi ne avevano saturato le posibilita' (es. dischi esterni): nel 2005 la banda di USB 3.0 avrebbe garantito un po' di respiro, ora rischia di nascere gia' limitato;

- cavi e connettori: concordo con te. Lo standard iniziale era chiaro: presa A rettangolare per il computer e B quadrata per il dispositivo; poi sono arrivati le varianti mini prima e micro poi, l'On-the-Go, i gender changer, le stampanti Pictbridge, le estensioni prorpietarie (es. i pin aggiuntivi per accessori in lettori mp3 e smartphone) e il mondo e' diventato sempre meno chiaro.
Quanto ai cavi, lo standard prescrive solo le tensioni ai capi per segnale ed alimentazione, l'uso di fili intercciati per ridurre le interferenze e di fili di sezione AWG 24 per l'alimentazione: la sezione dei due fili di segnale dev'essere proporzionata alla lunghezza del cavo e questo e' lasciato al buon senso del fabbricante, idem per la schermatura; detto cio', i cavi decenti sono generalemente schermati e hanno marchio e sezione serigrafata sulla guaina, i migliori sono adotati di ferrite per dissipare le interferenze elettromagnetiche catturate dalla schermatura. L'unico mio cavo che eccede alla regola e' un'anoressica (tutti i cavi di sezione AWG28, quanto le piattive PATA) prolunga da 1,8 m fornita assieme ad un mouse Logitech e prontamente scartata per collegamenti migliori.

elf

[1] http://en.wikipedia.org/wiki/Intel740

blu-flame ha detto...

Hai ragione su usb1.0 1.1, ma se ti ricordi prima dell'epoca 1.1 molti pc e/o periferiche non andavano a 12Mbs. una piccola licenza poetica :-)per semplificare.
Lo zip su parallela o usb era un mortorio rispetto a quello interno, cosi' come gli scanner...
Ho provato uno scanner d'epoca su doppia porta FW-SCSI ti assicuro che ancora oggi fa la sua porca figura dopo quasi 10 anni. Al contrario ci sono scanner usb che con xp non funzionano!

Con il costo del silicio di oggi, inteso degli ultimi 5/6 anni, la differenza di costo fra usb e FW e' sostanzialmente ininfluente ma la progettazione e' molto diversa.

Comunque siamo tutti della stessa idea: Perche' continuare ad usare USB?
oppure, perche la 3.0 che usa connetori diversi non porta un managment decoroso?
Boh!

elf ha detto...

Licenza poetica concessa :-)

Zip parallelo: ne ho usato uno per trasferimenti fra un 486 e macchine piu' recenti, poi ho comprato la versione ATA interna. La velocita' e' simile in entrambi i modelli, circa 1,1 MB/s (ossia 9 Mb/s) all'inizio del disco, idem il tempo di accesso (40 ms): lo Zip era lento gia all'uscita nel 1994, ma ha avuto il suo momento di gloria perche' i masterizzatori cd costarono troppo per i 4-5 anni successivi e gli altri standard (dischi MO, lettori Floptical, LS120, ecc.) erano troppo poco comuni e/o costosi.

Perche' usarlo?
1) Ubuiquita': e' presente ovunque (dotazione standard di qualsiasi computer, inclusi gli Apple, da 12 anni a questa parte), in alcuni casi (netbook e portatili economici) e' l'unica porta di espansione;
2) enorme diffusione delle periferiche, paradossalmente lo stesso motivo per cui USB tardo' a sostituire mouse e tastiere PS/2;
3) le alternative tecnicamente migliori sono specializzate e meno diffuse: FireWire e' un bus adatto allo storage e all'A/V ma non a piccoli dispositivi e, purtroppo, anche lui ha i suoi problemi di compatibilita' e condivisione della banda [1]; eSata e' solo per periferiche di storage; Bluetooth funzionerebbe discretamente per dispositivi di input e per dispositivi a bassa banda ma vi sono incompatibilita' software fra i vari stack; ecc.
A tutto questo, aggiungi la piaga della retrocompatibilita' con gli standard precedenti.

elf

[1] http://www.adamwilt.com/Tidbits.html#FireWireFrustrations

Paolo ha detto...

Parlando di implementatori deficienti, ho appena scoperto che solo sui notebook Apple la presa firewire è a 6 pin e porta anche le alimentazioni, su TUTTI i notebook wintel c'è la presa "i-Link" a 4 fili che non è alimentata.
Così quando collego il mio nuovo disco esterno firewire al pc di casa non ho bisogno di altro, quando lo collego al notebook devo usare un alimentatore esterno O PRENDERE L'ALIMENTAZIONE DALL'USB! Chi ha avuto questa splendida idea?!?!?

blu-flame ha detto...

no, anche sui wintel e' a 6 fili.... basta che spendi!
Certo che se spendi la meta' di un apple non puoi pensare che l'alimentatore eroghi quei 50W in piu' che servono.

Paolo ha detto...

Si? Hai qualche modello sottomano? perchè leggendo in giro pare che quasi nessun notebook intel abbia la presa a 6pin, mentre i macbook ce l'hanno tutti. Il mio non è un portatile "da supermercato" e certo non l'ho pagato la metà di un macbook quindi la cosa mi rode proprio. Vorrei evitare al prossimo acquisto di cascarci di nuovo, ora lo so...